Nikifor, conosciuto
anche come Nikifor Krynicki o Epifaniusz Drowniak (21 maggio 1895 – 10 ottobre 1968),
è stato un pittore polacco.
Fu un
pittore folk e naïf, che dipinse il popolo dei Lemko, una
popolazione e gruppo etno-linguistico di origine ucraina diffusa nelle aree
carpatiche della Polonia. Nikifor dipinse più di quarantamila disegni - su
fogli di carta, pagine di bloc-notes, cartoni di sigarette e anche su scarti di
carta incollati assieme. Gli argomenti della sua arte includono auto-ritratti e
panorami di Krynica, con le sue terme e le chiese ortodosse e cattoliche.
Sottostimato per la maggior parte della sua vita, nei suoi ultimi giorni
divenne uno dei più famosi pittori primitivisti.
Biografia
Poco è
conosciuto della vita privata di Nikifor. Per la maggior parte della sua vita
visse in estrema povertà a Krynica e fu considerato una
persona con poca capacità mentale. Ebbe difficoltà a parlare ed era quasi
analfabeta. Non fu troppo tardi nella sua vita che si scoprì che, di fatti, la
sua lingua era attaccata al palato, ragion per cui la sua parola non era molto
comprensibile. Nel 1930 i suoi primi
dipinti sono stati scoperti da Roman
Turyn, che li portò a Parigi. Ciò fece conquistare a Nikifor un
po' di fama tra i Kapist,
un gruppo di giovani pittori polacchi capeggiati da Józef
Pankiewicz. Comunque, ciò non cambiò il suo fato e la sua arte
continuò ad essere sottostimata in Polonia. Nel 1938 Jerzy
Wolff pubblicò una recensione entusiastica dell'arte di Nikifor
nel mensileArkady e comprò alcuni dei suoi
lavori. Comunque, la Seconda guerra
mondiale impedì a Nikifor di conquistare una qualunque
notorietà.
Nel 1960 Nikifor
incontrò Marian
Włosiński, un pittore che viveva a Krynica. Quest'ultimo decise di
dedicare la sua carriera e la sua vita nell'aiutare il vecchio artista e
propose i suoi lavori nelle maggiori gallerie polacche. Ciò portò ad una grande
esibizione nella galleria d'arte Zachęta, a Varsavia, che divenne un enorme successo.
Dopo la morte di Nikifor nel 1968, la maggior parte dei
suoi lavori fu preservata da Włosiński e donata a vari musei. La più completa
collezione risiede nel Museo Regionale di Nowy Sącz e nel museo di Nikifor di Krynica.
Gli ultimi
anni di Nikifor sono stati il tema base del film Mój Nikifor (Mio Nikifor) di Krzysztof
Krauze (2004).
Nome
Il nome e il
cognome di Nikifor sono stati motivo di disputa per più di mezzo secolo, dato
che l'artista non conobbe i suoi parenti, né tantomeno documenti e fu anche
analfabeta. Egli stesso firmava i suoi lavori con nome di Nikifor, Netyfor o
con quello dell'artista Matejko. Nel 1962 le
autorità comuniste di Polonia scelsero arbitrariamente il nome di Nikifor
Krynicki (Nikifor di Krynica) in modo da far ottenere all'artista un
passaporto. Questo atto fu dichiarato nullo da una corte nel 2003,
seguendo una richiesta dell'Associazione Lemko della Polonia. I Lemko affermano
che Nikifor fu battezzato Epifaniy Drovnyak (pronunciato Epifaniusz Drowniak in
polacco) e che i suoi genitori fossero Eudokia
Drowniak, una sordomuta Lemko ed un padre sconosciuto. Seguendo la
decisione della corte il nome sulla tomba nel cimitero di Krynica fu cambiato.
Ad oggi la sua tomba riporta due nomi: "Nikifor Krynicki" (in lettere
latine) e "Epifaniy Drovnyak" (in cirillico).