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17 aprile 2011

Mediaset. Niente televoto per i docenti precari

Dal mio blog sul sito de Il Fatto Quotidiano

Mediaset aveva in mente un nuovo reality in cui insegnanti precari avrebbero provato ad alfabetizzare ex partecipanti del Grande Fratello e di altri programmi simili. Un'impresa disperata visto che parliamo di programmi in cui la cultura dei concorrenti è come la maggiore età delle escort di Berlusconi: un optional. Al vincitore sarebbero andati 150 mila euro. Che equivalgono a 10 anni di stipendio. O ad una decina di proiezioni di Baaria ad Arcore. In pochi giorni e' scoppiato un casino che ha fatto saltare la messa in onda. Ora che il programma è stato annullato, gli autori Mediaset dovranno riparare su un'altra categoria disperata con cui fare un reality. Non sarà facile: avranno l'imbarazzo della scelta. Tutto è iniziato quando i docenti che si sono lamentati della spettacolarizzazione del precariato scolastico hanno invitato i colleghi precari a non presentarsi ai casting per boicottare un programma che, a loro dire, avrebbe ulteriormente umiliato una categoria falciata dai tagli di Tremonti e ridicolizzata dall'avere per ministro una come la Gelmini. Ancora con questa storia dei tagli alla scuola pubblica? Ma i tagli alla scuola pubblica erano necessari, altrimenti lo Stato dove li andava a prendere i soldi per quella privata? E i docenti di religione? Quella è gente che mangia, abituata ad un certo menù: mica li puoi mandare alla mensa scolastica e mettergli in mano un tramezzino con la porchetta. Bisognava aumentargli lo stipendio, era necessario.

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2 aprile 2009

Sono brutta ma intelligente

Il tempo passa per tutti e le idee politiche di Mara Carfagna ormai vanno afflosciandosi: hanno quasi 34 anni. Per non parlare dell'artrosi al ginocchio. Berlusconi corre ai ripari e dopo essersi tirato su le mutande candida alle prossime europee Barbara Matera, astro nascente della politica italiana classe 1981. Laureata in Scienze della Formazione alla Sapienza di Roma, ha conseguito successivamente il dottorato in Congiuntivo Moderno ed una serie di esperienze politico-culturali di tutto rispetto: già Letteronza della Gialappa's Band, ha rivestito ruoli chiave e di grande prestigio in Rai (annunciatrice) e Mediaset (Carabinieri 7). Il nome di Barbara sembra circolasse già nel 2008 quando Berlusconi la inserì personalmente in un elenco segreto (con paginone centrale) di 20 nomi utili per le consultazioni politiche. Poche ore dopo Silvio trovò una gioielleria aperta e non fu più necessario candidarla. 


3 marzo 2009

La Rai? Tranquilli...E' Cosa Nostra (parte II)

Nonostante la fievole illusione a cui ci siamo aggrappati in questi giorni sperando che si fosse trattato di una spietata supercazzola, la notizia è stata tristemente confermata dal sito del Senato e dal silenzio di tutti i quotidiani e di tutti i tg nazionali: Cuffaro vigilerà sulla Rai. Una notizia confortante se i tuoi fratelli si chiamano Sonny e Fredo. O se hai azioni Mediaset. 

In commissione Cuffaro lavorerà fianco a fianco con un altro pezzo da 90: Maurizio Gasparri. Sempre che Gasparri riesca ad entrare in aula: non riescono a fargli capire che dopo aver abbassato la maniglia bisogna spingere o la porta non si apre da sola.

Cuffaro è entrato in commissione come rimpiazzo, un po' come Franceschini alla guida del PD. O come il menù di contorni messicani al posto della Costituzione. Non è successo ancora? Questione di tempo. Dobbiamo ringraziare Giampiero D'Alia che ha rinunciato alla sua poltrona in Commissione per far sedere Salvatore Cuffaro. Chi è D'Alia? Chi usa internet per rimorchiare suore in calore su facebook non può non saperlo; Giampiero D'Alia è il senatore che ha presentato l'emendamento “ammazza rete”. Ecco cosa dice in sostanza D'Alia: c'è un gruppo su Facebook che inneggia alla mafia? Va chiuso facebook e non il gruppo. C'è un video di bulli su Youtube? Va eliminato Youtube e non il video. Interessante. Come cazzata non c'è male ed è una proposta che lascia intravedere prospettive interessanti: c'è un pregiudicato in Parlamento? Aboliamo il Parlamento! C'è un ciclista che non si dopa? No, quest'ultimo esempio è pura utopia. Per D'Alia non puoi aprire un gruppo su Facebook in favore di Provenzano o Riina ma poi lui stesso cede il posto ad un politico condannato in primo grado a 5 anni per aver favorito dei mafiosi. Sì, ma Cuffaro mica ha aperto un gruppo su facebook in favore di Provenzano! Ad ogni modo non disperiamo: se l'opposizione non ha avuto nulla da ridire vuol dire che non è poi così grave.


(nella foto: una pausa di una riunione della Commissione di vigilanza Rai)


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23 novembre 2007


I compagni di merende

Le intercettazioni realizzate tra il 2004 e il 2005 allegate all’inchiesta sul fallimento della “Hdc”,la holding di Luigi Crespi,ex sondaggista di Berlusconi e pubblicate da Repubblica nei giorni scorsi, mi hanno provocato una sorta di sconvolgimento intestinale che non provavo dal tempo delle intercettazioni UNIPOL. Dalle trascrizioni in questione emerge un’alleanza (anzi,una simbiosi) di intenti e strategie tra alcuni dirigenti RAI (all’epoca governo Berlusconi) e Mediaset. Si,ma la novità qual è? Ora ci sono le intercettazioni a confermarlo e a metterlo per iscritto ma sostanzialmente non aggiungono nulla a quello che un qualunque telespettatore sano di mente poteva arguire da solo:durante il governo Berlusconi la RAI era una protesi Mediaset. Sostanzialmente non aggiungono nulla,è vero, ma inquadrano sotto una luce meno sfocata la meticolosità con cui le divine terga di Arcore venivano umettate dalle solerti labbra aziendali. Tra i personaggi noti tirati in ballo ci sono Del Noce, Mimun, Rossella, Vespa: personaggi che con l’obiettività dell’informazione fanno a cazzotti anche quando dormono. Si pianificava tutto: dall’eliminazione delle notizie scomode a Sua Maestà alla scelta delle inquadrature del Cristo dal cranio rinfoltito,fino ai palinsesti veri e propri e così via senza tralasciare nulla al caso e all’obiettività. Anche la morte del Papa si è rivelata un campo da gioco per i generali della disinformazione italiana;durante i funerali di Giovanni Paolo II Berlusconi avrebbe voluto stendersi sulla salma del pontefice per garantirsi una visibilità maggiore ma il suo salumiere glielo ha sconsigliato:agli occhi più critici forse sarebbe sembrato eccessivo. Mediaset sta querelando a destra e a manca e, per bocca di Fedele Confalonieri, ci regala una perla di squisita fattura:”Mi sembra di essere tornati ai tempi della P2” protesta ai microfoni della sua ammiraglia Confalonieri dimenticandosi forse,la gaffe non si spiega altrimenti, che Berlusconi è il fratello 1816 della famigerata loggia. Per Berlusconi e i suoi zerbini si tratta del solito “linciaggio” ad orologeria e minaccia di far trasmettere in prima serata su Canale 5 la storia a puntate di mamma Rosa se questi attacchi oltraggiosi non cesseranno. I giornalisti RAI hanno diramato un comunicato in cui affermare che sono incazzati è un eufemismo: chiedono l’immediata sospensione dei personaggi coinvolti e un repulisti generale in azienda anche se si tratta di utopie fanciullesche. La lottizzazione c’è sempre stata ma con Berlusconi è accaduto quello che tutti temevano e sapevano,giornalisti RAI compreso(come sottolineano nel comunicato): la totalità dell’informazione era nelle mani di un solo prescritto. Peccato che Enzo Biagi non abbia potuto resistere qualche giorno in più:se ne sarebbe andato con un sorriso sulle labbra. (nella foto un dirigente RAI invoca Berlusconi prima di preparare il palinsesto di RAI 1)

18 novembre 2007

Farmi ammazzare dalla mafia?Non mi conviene

Se siete magistrati, poliziotti,carabinieri o semplici cittadini che per il loro impegno antimafia (sacerdoti, giornalisti o commercianti che non vogliono pagare il pizzo) corrono il pericolo di essere fatti fuori dalla mafia, vi conviene lasciar perdere e concentrare le vostre forze contro il terrorismo piuttosto che contro Cosa Nostra. Nella Finanziaria infatti non è stato approvato un emendamento che avrebbe finalmente equiparato le vittime del terrorismo a quelle della mafia:in sostanza e senza tanti giri di parole lo Stato è economicamente più vicino ai parenti delle vittime del terrorismo che a quelle dei clan. E lo capisco:il terrorismo è contro lo Stato,la mafia è intrecciata allo Stato. Una mancanza di rispetto anche nei confronti di Cosa Nostra! Dopo tutti i favori che si sono fatti a vicenda negli anni…Riina potrebbe anche restarci male sapendo che una sua vittima vale meno di una vittima delle Brigate Rosse. Al mercatino della politica un morto della mafia è stimato circa la metà di una vittima del terrorismo. Se Falcone lo avesse saputo…Una decina di familiari di vittime delle cosche, tra cui i genitori dell’agente Antonino Agostino, Sonia, la figlia del giornalista Beppe Alfano e Tina Montinaro, vedova di Antonio,ucciso nella strage di Capaci ,si sono incatenati ai cancelli della prefettura di Palermo per urlare il loro sdegno e per far sapere ai cittadini che esistono morti ammazzati di serie A e di serie B. Purtroppo i vari TG e i vari pseudo approfondimenti serali non ne hanno potuto parlare semplicemente per una questione di gerarchia informativa:è senza ombra di dubbio più costruttivo e socialmente educativo informare il cittadino su quante gocce del sangue di Meredith siano state trovate dietro il mobile della cucina o aggiornarci sulle condizioni di salute della celeberrima e capacissima Alessandra Pierelli, già fidanzata di Costantino,ricoverata dopo un intervento di chirurgia estetica. Neanche al televideo ho trovato nulla:neanche una riga. In compenso però sono stato rassicurato dai preparatissimi giornalisti plurilaureati di RAI e Mediaset che Kitty,il piccolo gattino americano incastrato in un tubo dell’acqua piovana è salvo e che Thais e Teo Mammucari avranno presto un figlio. Ora posso dormire tranquillo.