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6 novembre 2013

La vedova di Lou Reed: "Grazie, Emanuele Filiberto".

I parenti di Lou Reed hanno voluto ringraziare pubblicamente il principe Emanuele Filiberto per il suo tweet dedicato alla rockstar scomparsa.
In una conferenza stampa convocata appositamente, la vedova Laurie Anderson ha voluto ricordare come Lou stimasse profondamente il principe sia dal punto di vista umano sia dal punto di vista artistico.
“Eravamo seduti sul nostro divano a guardare Sanremo come ogni anno, era il 2010, e Lou si stava annoiando profondamente. All'improvviso sale sul palco un trio, la canzone si intitola “Italia amore mio”. Durante l'esecuzione Lou non muove un muscolo. Inespressivo. Al termine del pezzo, mio marito è ancora lì, immobile, ma due lacrime gli solcano le rughe del volto. “Nessuno come questo ragazzo ha capito la mia lezione. Mi è sembrato di rivedere me stesso la prima volta che ho eseguito “Vicious” dal vivo. Stesso testo graffiante, stessa potenza emotiva. Laurie...ho finalmente trovato il mio erede.”
Uguali parole di gratitudine la signora Reed ha rivolto a Roberto Formigoni: “Anche il Celeste era un suo fan? Lou ne sarebbe stato onorato; mio marito era un democristiano della prima ora e, ora posso dirlo, le sue condizioni di salute si sono lentamente aggravate alla notizia della morte del senatore Andreotti. Non ha retto il colpo, Don Giulio era un modello di vita per lui.

Parole dure invece nei riguardi di David Bowie e Iggy Pop “personaggi mediocri che stanno solo cercando visibilità sfruttando un morto”.

26 ottobre 2012

Animali e Animali 1

Primo numero di "Animali e Animali", la rubrica in cui scopriremo insieme le bestie del nostro ecosistema politico. Su Yanez, inserto satirico di "Pubblico", del 22 ottobre 2012


Il Formigoni (Ciellinus Paraculus), animale estremamente sedentario, vive da quattro mandati nei pressi della regione Lombardia, ma non disdegna di trascorrere piacevoli periodi in luoghi caldi. A patto che qualcuno gli paghi il viaggio. Non si trova a suo agio nell'elemento acquatico, ma lo si è visto spesso muoversi su barche di lusso. Chi non ha mai fatto una vacanza in barca, d'altronde! Suscita scalpore nel mondo animale per le sue piume, pittorescamente esibite in tutta la loro eccentricità per stordire i rivali in amore. Nonostante la sua impermeabilità alle intemperie, gli eventi climatici degli ultimi tempi potrebbero costringerlo ad una migrazione coatta (da qui a sei mesi) verso ambienti con minor precipitazioni di avvisi di garanzia.

Il grillo a 5 stelle (Gryllus Casaleggensis) è un insetto della famiglia dei Vaffanculoidi. Riccio e dal corpo tozzo, presenta un organo a forma di megafono che utilizza per inscenare lunghi monologhi senza contraddittorio. In Italia è presente da qualche anno nelle praterie dove scava gallerie nel terreno (NO TAV). Recentemente è stato avvistato anche nello stretto di Messina, evidenziando capacità natatorie finora insospettabili. I detrattori ne hanno sottovalutato le capacità di adattamento e riproduzione, prevedendo una rapida estinzione che invece non c'è stata. Depone nel terreno centinaia di uova attraverso un blog; poi si schiudono entro un paio di settimane raggruppandosi in speciali formazioni detti Gruppi Meetup; vivono insieme per qualche settimana, poi ognuna si allontana per scavarsi una propria tana prima di essere espulsa a causa di presunte incomprensioni con lo statuto della specie.

Roditore della famiglia dei Predappioidi, la marmotta Alemanno emette una secrezione all'olio di ricino che “marca” i confini del suo territorio. Quando l'olio non funziona, Alemanno ricorre alle molotov. E' universalmente riconosciuto per la sua incapacità di gestire le calamità naturali. La sua incapacità di reazione alle intemperie viene utilizzata per prevedere le condizioni atmosferiche. Se Alemanno esce dal Campidoglio e non riesce a stendere la sua zampina in un saluto romano bello fiero, l'inverno continuerà; se invece il saluto al Duce viene bello dritto, l'inverno finirà presto. In ogni caso, non dategli mai retta.



13 settembre 2012

Profumo di precariato

Sei un precario della scuola? Hai smesso di tribolare: il ministro Profumo ha la soluzione per te!

Metti via la calzamaglia alla SpiderMan: non devi più arrampicarti sui tetti come nell'epopea Gelmini, adesso è sufficiente partecipare al nuovo concorso! Come? Sei già nelle graduatorie ad esaurimento e il concorso è solo fumo negli occhi? Mi stai dicendo che non risolve il problema del precariato perché le cause vanno ricercate altrove e non nei metodi di distribuzione dei posti?

Ma non scherziamo! Lo Stato spenderebbe 150 milioni di euro se non ce ne fosse bisogno? E' vero, la villa di Calderoli era presidiata da una scorta armata (900 mila euro l'anno), ma era una questione di sicurezza: mica si poteva rischiare che Calderoli uscisse all'improvviso spaventando la gente normale! E poi lo stato non butterebbe mai all'aria 150 milioni rinunciando a beni di prima necessità come ad un caccia F-35. E' vero che il ministro è un po' confuso e cambia idea ogni volta che le camicie di Formigoni spingono al suicidio uno stilista (ogni 47, 7 secondi), ma la colpa è vostra che avete voluto studiare e non fare le veline o i calciatori.

E' vero, c'è il rischio che al concorso siano ammessi anche candidati non abilitati all'insegnamento, ma è davvero rilevante? E' sufficiente che i nuovi maestri sappiano insegnare ai bambini come rispondere al telefono, tanto da grandi non potranno aspirare ad altro lavoro che non sia un call center.

Forse si potevano prima svuotare le graduatorie esistenti e poi indire il concorso? Troppo facile: che senso ha chiamare un tecnico per fargli fare una cosa che saprebbe fare anche un bambino?

Profumo scappa quando è contestato, non si presenta alle riunioni con i sindacati...ma vogliamo dargli torto? Non gli conviene: con la crisi che c'è gli tirerebbero solo uova marce, non monetine come negli anni '90. Cosa dovrebbe mettersi in tasca, una frittata? C'è chi dice che Profumo stia facendo così tanti danni ai precari della scuola da sembrare un ministro regolarmente eletto. Non sono d'accordo, Profumo è diverso: i ministri scelti da un Presidente del Consiglio eletto dal popolo hanno più tempo per farsi odiare.

12 aprile 2012

La lettera di Renzo Bossi

Dal mio blog sul sito de "Il Fatto Quotidiano"

Amici padani,

Dopo una tormentata riflessione ho deciso, da solo e senza che qui ci sia nessuno alle mie spalle a sillabare parola per parola, di dimettermi da consigliere regionale della Lombardia. Sono sereno e ho piena fiducia nella magistratura italiana: tempi biblici nei processi e un occhio chiuso per i potenti. Mi dimetto senza essere indagato (per quello c'è tempo, sono giovane e ho ancora tanti reati davanti a me), a differenza di molti miei colleghi consiglieri: nel Pirellone ci sono così tanti indagati che sembra un consiglio regionale. Ma me ne vado senza rimpianti. Tanto ormai nel consiglio regionale mi annoiavo. Lo avevo detto anche a mio papà: “Papà, le riunioni del consiglio sono noiosissime: la Minetti ha capito che metto sempre l'incrociatore su B5 e mi affonda tutte le navi in meno di cinque minuti”. Lui mi aveva detto di resistere, che era un posto che dovevo tenermi stretto perché stavano per arrivare tempi duri per i raccomandati padani: Alemanno ha finito le poltrone del Lazio su cui piazzare i parenti e sta già prendendo informazioni sugli uffici pubblici della Lombardia per sistemare otto zie di sua cognata. Mio padre. Non faccio mistero di come il cognome che porto mi ha aiutato. Ma mi ha anche gettato in prima linea e costretto a guadagnare 10mila euro al mese senza alcun merito o sforzo. Pure lui si è dimesso, e anche se d'ora in avanti potrà pulirsi il culo col Tricolore non più da segretario ma da semplice militante, resta il modello da cui ho preso esempio, nella vita e in politica, cercando di mutuare nel quotidiano i valori con cui ci ha sempre cresciuti: analfabetismo, razzismo e opportunismo. Chiedo solo ai 13mila padani che mi hanno votato di continuare a credere in me, promettendo, in cambio, di continuare a pensare solo ai cazzi miei.

Renzo Bossi

21 aprile 2011

Signorino grandi firme

Dal Misfatto, inserto satirico de Il Fatto Quotidiano del 17 aprile

Secondo la procura di Milano circa 800 firme servite a presentare la “Lista per la Lombardia” di Roberto Formigoni sono palesemente false. Gli indagati per falso ideologico sono una decina tra consiglieri provinciali e comunali del Pdl che, nel caso in cui fossero ritenuti colpevoli, saranno severamente puniti dal partito per aver infranto la prima regola morale del Pdl: mai farsi pizzicare. Visto il clamore della vicenda, Berlusconi sta comunque già pensando ad una legge ad hoc. Se in futuro a commettere il reato sarà una lista alleata del Pdl i responsabili subiranno, nell'ordine: fino a 1000 firme false, un corso di aggiornamento di almeno 3 mesi presso i migliori pregiudicati della partito; fino al 2500 firme false, un fine settimana in un paradiso fiscale per imparare i rudimenti della materia; oltre le 5000 firme false scatterà il bacio accademico, tre escort specializzate nella statua di Priapo e una poltrona da sottosegretario. Nel caso in cui fossero coinvolte liste di altri partiti, la legge prevederà sanzioni durissime: fino a 1000 firme false, i responsabili saranno costretti a convivere per un mese nella gabbia di Scilipoti; fino a 2500 firme, dovranno ascoltare un'ora al giorno le proposte di legge di Gabriella Carlucci; oltre le 5000 firme saranno assunti nel Pdl. Le firme false della lista Formigoni sarebbero apparse in un momento preciso, e cioè quando Berlusconi, dopo una rapida riunione ad Arcore, si è improvvisamente accorto delle imprescindibili doti politiche di Nicole Minetti e ha imposto la riapertura del listino per consentirle di essere eletta nel consiglio regionale della Lombardia. Dopo l'inserimento della Minetti nella lista, mancavano solo poche ore al termine ultimo per la consegna delle firme ed è qui che si collocherebbe la truffa. Non potendo chiamare in tempi brevi i figuranti di Forum, si è reso necessario falsificare le firme. In questa storia la Minetti non c'entra nulla, è una beneficiaria, e poi il falso ideologico è un reato da scribacchini, niente a che fare con la verve necessaria per farsi inquisire per sfruttamento minorile della prostituzione. All'epoca, l'improvvisa ma imprescindibile candidatura della Minetti suscitò parecchi malumori nel partito, soprattutto in Sara Giudice che a gennaio di quest'anno ha chiesto le dimissioni dell'igienista dentale per il suo coinvolgimento nel caso Ruby. Dopo essersi messa contro la Minetti, la Giudice è stata “costretta” a passare a Futuro e Libertà. Cicchitto: “Nessuna relazione con il caso Minetti, è andata via per incompatibilità ambientale: una con quel cognome non può stare con noi”.