Le notizie come le avrebbe commentate il proctologo di Kafka ovvero il lato oscuro della Satira.
6 novembre 2013
La vedova di Lou Reed: "Grazie, Emanuele Filiberto".
30 ottobre 2012
26 ottobre 2012
Animali e Animali 1
13 settembre 2012
Profumo di precariato
Sei un precario della scuola? Hai smesso di tribolare: il ministro Profumo ha la soluzione per te!
Metti via la calzamaglia alla SpiderMan: non devi più arrampicarti sui tetti come nell'epopea Gelmini, adesso è sufficiente partecipare al nuovo concorso! Come? Sei già nelle graduatorie ad esaurimento e il concorso è solo fumo negli occhi? Mi stai dicendo che non risolve il problema del precariato perché le cause vanno ricercate altrove e non nei metodi di distribuzione dei posti?
Ma non scherziamo! Lo Stato spenderebbe 150 milioni di euro se non ce ne fosse bisogno? E' vero, la villa di Calderoli era presidiata da una scorta armata (900 mila euro l'anno), ma era una questione di sicurezza: mica si poteva rischiare che Calderoli uscisse all'improvviso spaventando la gente normale! E poi lo stato non butterebbe mai all'aria 150 milioni rinunciando a beni di prima necessità come ad un caccia F-35. E' vero che il ministro è un po' confuso e cambia idea ogni volta che le camicie di Formigoni spingono al suicidio uno stilista (ogni 47, 7 secondi), ma la colpa è vostra che avete voluto studiare e non fare le veline o i calciatori.
E' vero, c'è il rischio che al concorso siano ammessi anche candidati non abilitati all'insegnamento, ma è davvero rilevante? E' sufficiente che i nuovi maestri sappiano insegnare ai bambini come rispondere al telefono, tanto da grandi non potranno aspirare ad altro lavoro che non sia un call center.
Forse si potevano prima svuotare le graduatorie esistenti e poi indire il concorso? Troppo facile: che senso ha chiamare un tecnico per fargli fare una cosa che saprebbe fare anche un bambino?
Profumo scappa quando è contestato, non si presenta alle riunioni con i sindacati...ma vogliamo dargli torto? Non gli conviene: con la crisi che c'è gli tirerebbero solo uova marce, non monetine come negli anni '90. Cosa dovrebbe mettersi in tasca, una frittata? C'è chi dice che Profumo stia facendo così tanti danni ai precari della scuola da sembrare un ministro regolarmente eletto. Non sono d'accordo, Profumo è diverso: i ministri scelti da un Presidente del Consiglio eletto dal popolo hanno più tempo per farsi odiare.
12 aprile 2012
La lettera di Renzo Bossi
Dal mio blog sul sito de "Il Fatto Quotidiano"
Amici padani,
Dopo una tormentata riflessione ho deciso, da solo e senza che qui ci sia nessuno alle mie spalle a sillabare parola per parola, di dimettermi da consigliere regionale della Lombardia. Sono sereno e ho piena fiducia nella magistratura italiana: tempi biblici nei processi e un occhio chiuso per i potenti. Mi dimetto senza essere indagato (per quello c'è tempo, sono giovane e ho ancora tanti reati davanti a me), a differenza di molti miei colleghi consiglieri: nel Pirellone ci sono così tanti indagati che sembra un consiglio regionale. Ma me ne vado senza rimpianti. Tanto ormai nel consiglio regionale mi annoiavo. Lo avevo detto anche a mio papà: “Papà, le riunioni del consiglio sono noiosissime: la Minetti ha capito che metto sempre l'incrociatore su B5 e mi affonda tutte le navi in meno di cinque minuti”. Lui mi aveva detto di resistere, che era un posto che dovevo tenermi stretto perché stavano per arrivare tempi duri per i raccomandati padani: Alemanno ha finito le poltrone del Lazio su cui piazzare i parenti e sta già prendendo informazioni sugli uffici pubblici della Lombardia per sistemare otto zie di sua cognata. Mio padre. Non faccio mistero di come il cognome che porto mi ha aiutato. Ma mi ha anche gettato in prima linea e costretto a guadagnare 10mila euro al mese senza alcun merito o sforzo. Pure lui si è dimesso, e anche se d'ora in avanti potrà pulirsi il culo col Tricolore non più da segretario ma da semplice militante, resta il modello da cui ho preso esempio, nella vita e in politica, cercando di mutuare nel quotidiano i valori con cui ci ha sempre cresciuti: analfabetismo, razzismo e opportunismo. Chiedo solo ai 13mila padani che mi hanno votato di continuare a credere in me, promettendo, in cambio, di continuare a pensare solo ai cazzi miei.
Renzo Bossi
21 aprile 2011
Signorino grandi firme
Secondo la procura di Milano circa 800 firme servite a presentare la “Lista per la Lombardia” di Roberto Formigoni sono palesemente false. Gli indagati per falso ideologico sono una decina tra consiglieri provinciali e comunali del Pdl che, nel caso in cui fossero ritenuti colpevoli, saranno severamente puniti dal partito per aver infranto la prima regola morale del Pdl: mai farsi pizzicare. Visto il clamore della vicenda, Berlusconi sta comunque già pensando ad una legge ad hoc. Se in futuro a commettere il reato sarà una lista alleata del Pdl i responsabili subiranno, nell'ordine: fino a 1000 firme false, un corso di aggiornamento di almeno 3 mesi presso i migliori pregiudicati della partito; fino al 2500 firme false, un fine settimana in un paradiso fiscale per imparare i rudimenti della materia; oltre le 5000 firme false scatterà il bacio accademico, tre escort specializzate nella statua di Priapo e una poltrona da sottosegretario. Nel caso in cui fossero coinvolte liste di altri partiti, la legge prevederà sanzioni durissime: fino a 1000 firme false, i responsabili saranno costretti a convivere per un mese nella gabbia di Scilipoti; fino a 2500 firme, dovranno ascoltare un'ora al giorno le proposte di legge di Gabriella Carlucci; oltre le 5000 firme saranno assunti nel Pdl. Le firme false della lista Formigoni sarebbero apparse in un momento preciso, e cioè quando Berlusconi, dopo una rapida riunione ad Arcore, si è improvvisamente accorto delle imprescindibili doti politiche di Nicole Minetti e ha imposto la riapertura del listino per consentirle di essere eletta nel consiglio regionale della Lombardia. Dopo l'inserimento della Minetti nella lista, mancavano solo poche ore al termine ultimo per la consegna delle firme ed è qui che si collocherebbe la truffa. Non potendo chiamare in tempi brevi i figuranti di Forum, si è reso necessario falsificare le firme. In questa storia la Minetti non c'entra nulla, è una beneficiaria, e poi il falso ideologico è un reato da scribacchini, niente a che fare con la verve necessaria per farsi inquisire per sfruttamento minorile della prostituzione. All'epoca, l'improvvisa ma imprescindibile candidatura della Minetti suscitò parecchi malumori nel partito, soprattutto in Sara Giudice che a gennaio di quest'anno ha chiesto le dimissioni dell'igienista dentale per il suo coinvolgimento nel caso Ruby. Dopo essersi messa contro la Minetti, la Giudice è stata “costretta” a passare a Futuro e Libertà. Cicchitto: “Nessuna relazione con il caso Minetti, è andata via per incompatibilità ambientale: una con quel cognome non può stare con noi”.