Come ti rispondo al V-Day
Sembra essersi lentamente spenta l’eco mediatica del cataclisma Grillo ma è piacevole riproporre le esilaranti risposte della politica al V-Day e alla partecipazione alla festa dell’Unità di Beppe Grillo,risposte che andrebbero custodite gelosamente dai loro autori e depositate di corsa alla SIAE prima che qualche comico o Berlusconi possano spacciarle per proprie battute ai loro show futuri (il verbo “spacciare” è inadatto per la politica ma in questa frase non potevo inserire “sniffare”o “andare a mignotte perché sono lontano da casa e lasciare quella battona dalle enormi tette finte a terra in overdose” );a parte Di Pietro e Pecoraro Scanio nessun big ha appoggiato la manifestazione dell’8 settembre e i suoi contenuti che nel complesso,con alcuni grossi punti interrogativi, sembrano abbastanza ragionevoli ma quantomeno degni di considerazione . Da buon democristiano old style Casini ha rimandato al mittente il vaffanculo di Grillo: d’altronde la democrazia cristiana ha sempre lavorato così: tu dai una cosa a me e io do una cosa a te; Prodi ha rivelato a Bruno Vespa,dopo che questi lo aveva sollecitato con due scariche elettriche rese più efficaci dalla scia viscosa del conduttore, di essere vispo come un “grillo” in risposta al comico genovese che inspiegabilmente lo paragona al Valium: una battuta splendida quella del premier! Per scriverla Prodi ha chiesto aiuto al ghost-writer dei comunicati di Trenitalia e ad Annamaria Franzoni. D’Alema invece si è irritato perché la giornalista che lo stava intervistando non gli ha fatto i complimenti per i suoi nuovi mocassini in pelle di lavoratore a progetto mentre Fassino è impegnato nel tour lungo lo stivale per spiegare agli italiani il programma dell’Unione in vista delle elezioni di aprile 2006. Da Mastella nessuna notizia: secondo un’informativa del SISMI si sarebbe barricato con il figlio Elio nell’aereo di stato che li ha portati a Monza per il GP:deve ancora finire di svuotare il minibar. Concitate le trattative: per lasciare il velivolo Mastella ha chiesto la riapertura del caso Tenco,il viceregno delle Americhe e una scatola nuova di Pavesini. Veltroni è in giro a fare marchette per il PD (il cui slogan potrebbe essere:”Partito Democratico:se avessimo delle idee ve lo diremmo”) mentre Bossi fa l’annuale analisi delle urine al Po in compagnia di Borghezio,Calderoli e Panoramix il druido che però ha subito preso le distanze dai leghisti dicendo che se sono così non è colpa delle sue pozioni. Berlusconi tace. Brutto segno.
Sembra essersi lentamente spenta l’eco mediatica del cataclisma Grillo ma è piacevole riproporre le esilaranti risposte della politica al V-Day e alla partecipazione alla festa dell’Unità di Beppe Grillo,risposte che andrebbero custodite gelosamente dai loro autori e depositate di corsa alla SIAE prima che qualche comico o Berlusconi possano spacciarle per proprie battute ai loro show futuri (il verbo “spacciare” è inadatto per la politica ma in questa frase non potevo inserire “sniffare”o “andare a mignotte perché sono lontano da casa e lasciare quella battona dalle enormi tette finte a terra in overdose” );a parte Di Pietro e Pecoraro Scanio nessun big ha appoggiato la manifestazione dell’8 settembre e i suoi contenuti che nel complesso,con alcuni grossi punti interrogativi, sembrano abbastanza ragionevoli ma quantomeno degni di considerazione . Da buon democristiano old style Casini ha rimandato al mittente il vaffanculo di Grillo: d’altronde la democrazia cristiana ha sempre lavorato così: tu dai una cosa a me e io do una cosa a te; Prodi ha rivelato a Bruno Vespa,dopo che questi lo aveva sollecitato con due scariche elettriche rese più efficaci dalla scia viscosa del conduttore, di essere vispo come un “grillo” in risposta al comico genovese che inspiegabilmente lo paragona al Valium: una battuta splendida quella del premier! Per scriverla Prodi ha chiesto aiuto al ghost-writer dei comunicati di Trenitalia e ad Annamaria Franzoni. D’Alema invece si è irritato perché la giornalista che lo stava intervistando non gli ha fatto i complimenti per i suoi nuovi mocassini in pelle di lavoratore a progetto mentre Fassino è impegnato nel tour lungo lo stivale per spiegare agli italiani il programma dell’Unione in vista delle elezioni di aprile 2006. Da Mastella nessuna notizia: secondo un’informativa del SISMI si sarebbe barricato con il figlio Elio nell’aereo di stato che li ha portati a Monza per il GP:deve ancora finire di svuotare il minibar. Concitate le trattative: per lasciare il velivolo Mastella ha chiesto la riapertura del caso Tenco,il viceregno delle Americhe e una scatola nuova di Pavesini. Veltroni è in giro a fare marchette per il PD (il cui slogan potrebbe essere:”Partito Democratico:se avessimo delle idee ve lo diremmo”) mentre Bossi fa l’annuale analisi delle urine al Po in compagnia di Borghezio,Calderoli e Panoramix il druido che però ha subito preso le distanze dai leghisti dicendo che se sono così non è colpa delle sue pozioni. Berlusconi tace. Brutto segno.