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22 marzo 2013

Tutti in piazza!


Da "Il Ruvido" del 9 marzo 2013

Il 23 marzo il Pdl scenderà in piazza per urlare il suo NO alla giustizia ad orologeria, in seguito alle rivelazioni del senatore De Gregorio che ha confidato ai giudici di essere stato comprato da Silvio Berlusconi per far cadere il governo Prodi. Il 23 non è un giorno scelto a caso: proprio il 23, a causa di una congiunzione astrale nota fin dal tempo dei babilonesi che lo rende particolarmente adatto alle manifestazioni, è il giorno eletto da più personalità per portare in piazza le proprie istanze.

7 aprile 33. Non appena viene informato dal suo addetto stampa della notizia della resurrezione di Gesù, Ponzio Pilato convoca la stampa internazionale rilasciando dichiarazioni molto dure: “Appare evidente come la presunta resurrezione del sedicente re dei Giudei sia stata pilotata da menti raffinatissime che hanno voluto colpire me e il mio entourage, da mesi impegnato nella lotta al terrorismo palestinese. Per questo motivo, il giorno 23 prossimo venturo scenderemo in piazza a manifestare il nostro NO contro le resurrezioni a orologeria, vero cancro della democrazia”.
Secondo alcune testimonianze di storici dell'epoca, la piazza restò quasi vuota eccezion fatta per tre pullman di pensionati di Cana che erano stati portati alla manifestazione con l'inganno, convinti di essere stati invitati a una gita sul lago di Tiberiade.

8 agosto 1240. In seguito all'ennesimo furto perpetrato ai danni dei suoi portavalori, lo sceriffo di Nottingham annuncia di voler mobilitare la popolazione con una grande manifestazione di piazza contro Robin Hood, artefice della rapina. “Il 23 agosto diciamo BASTA alle rapine di Robin Hood e dei suoi complici: egli prosciuga le casse dello Stato privando il re Giovanni Senza Terra e il suo seguito di quei beni superflui di cui ogni coronato ha necessità. Per questo motivo scendi in piazza con noi e urla il tuo disprezzo contro una banda di malfattori colpevole di depredare i ricchi per dare ai poveri in spregio alle più elementari norme di educazione. In giornata riceverete la visita dei nostri esattori per un'offerta SPONTANEA per rendere possibile l'evento”. La manifestazione non si tenne perché il giorno prima che andasse in scena, Robin Hood rubò i fondi estorti dallo sceriffo alla popolazione e li ridistribuì alla gente.

3 settembre 1939. In seguito all'entrata in guerra di Francia e Regno Unito in risposta all'invasione della Polonia avvenuta due giorni prima da parte del Terzo Reich, Adolf Hitler indice per il 23 settembre una grande manifestazione di piazza per dire NO alla violenza politicizzata. “Stiamo mettendo a ferro e fuoco l'Europa e sterminando una serie di minoranze con scientificità e precisione, troviamo inopportuno e quanto meno sospetto che Francia e Regno Unito ci muovano guerra proprio nei giorni successivi all'invasione della Polonia. E' chiaro che dietro si celano invidie e finalità politiche ben precise. Per dire NO alla guerra ad orologeria, il 23 settembre scendi in piazza ad urlare il tuo NO. Se non ti vedremo in piazza verremo a prenderti noi a domicilio e dopo la manifestazione ti accompagneremo con un treno speciale nella tua nuova casa.”

27 febbraio 2008


Amore a prima VISA
Sergio De Gregorio, il giunonico senatore ideatore del fondamentale movimento “Italiani nel Mondo”, è indagato per corruzione in merito ad un presunto accordo con Silvio Berlusconi. De Gregorio, infatti, fu eletto nelle fila dell’“Italia dei Valori, ma cambiò casacca a tempo di record fondando il nuovo indispensabile movimento politico e passando, di fatto, alle dipendenze del “Cavaliere Pavido” che, giusto per inciso, è già indagato per presunta corruzione nei confronti di due senatori del centrosinistra per far cadere il governo Prodi. In pratica, secondo l’accusa, tra De Gregorio e Berlusconi non scoppiò l’amore, ma fu sesso a pagamento. Oltre alla questione squisitamente giuridica, che probabilmente si risolverà in un nulla di fatto e che De Gregorio bolla come un “veleno” montato ad arte, va sottolineata quella etica. De Gregorio è eletto grazie a Di Pietro, ma confluisce immediatamente nel centro-destra grazie al cui aiuto ottiene la presidenza della commissione difesa del Senato e che gli elargisce un sostanzioso aiuto economico per il suo movimento. E’ morale farsi eleggere in uno schieramento e poi sgattaiolare dal nemico? Perché allora non si era candidato con la CDL? Possibile che sia entrato in contrasto con Prodi solo ad elezione avvenuta? E dove trova le camicie della sua taglia? Ognuno tragga le proprie conclusioni. Sulla caratura morale di Mister B c’è poco da dire ormai, anche se l’ultimo (solo cronologicamente visto che ce ne saranno altri ) episodio va segnalato. Nei giorni scorsi il “Cavaliere con macchia e senza vergogna” si è fatto sbottonare la patta dei pantaloni da Bondi e, durante l’intervista di un Gianni Riotta spumeggiante, ha imbrattato la tomba di Enzo Biagi affermando che da parte sua non ci fu alcun ukase bulgaro nei confronti di Biagi e Santoro (Luttazzi nemmeno lo nomina più: oltre che dalla RAI lo ha rimosso anche dalla sua testa) e che lo stesso Biagi lasciò la RAI in modo da percepire una liquidazione sostanziosa. Perché il Cavaliere Errante avrebbe rivelato questo importantissimo retroscena solo dopo la morte di Biagi? Forse perché i morti non possono replicare alle calunnie? Riotta però è stato impeccabile: le scarpe di Berlusconi erano come nuove.

26 gennaio 2008


Tutti giù per terra!
Come previsto Prodi è stato sconfitto al Senato dopo una votazione molto tesa che ha messo fine alle sofferenze della sua armata Brancaleone. Il governo Prodi cade, ammeso che sia mai stato in piedi, per i voti contrari di Mastella e Dini, i quali ultimamente hanno trovato un punto in comune nelle vicende giudiziarie delle relative consorti; entrambi accusano la magistratura di aver attaccato le loro mogli per una sorta di vendetta trasversale,anche se tra i due c’è una sostanziale differenza: mentre nel caso di Sandra Lonardo è ancora tutto da verificare, la signora Donatella Zingone in Dini è stata condannata a 2 anni e 4 mesi per bancarotta fraudolenta, pena sospesa grazie all’indulto. Chiusa parentesi. Il senatore Cusumano dell’Udeur a sorpresa vota a favore del governo provocando la pacata reazione del suo collega di partito Barbato che viene frenato a stento da un battaglione di marines mentre sputa e inveisce contro il vile traditore. Cusumano ha un malore ed è espulso dall’Udeur: svenendo è andato contro le direttive del partito. Barbato stamattina ha chiesto scusa,una poco sentita dichiarazione pro forma, ed è sembrato ancora stordito per i sedativi che gli hanno sparato i tre cecchini dei Nocs dalla piccionaia del Senato.
Oggi sono iniziate le consultazioni di Napolitano con le varie forze politiche che andranno avanti fino a martedì; tutti cercheranno di ottenere il massimo vantaggio da questo momento di caos. L’immediato futuro politico appare più incerto delle trame dei film dei Vanzina.

23 gennaio 2008


Demolition Man
In un’appassionata puntata di “Porta a Porta” Mastella ha affermato preouccupato che la magistratura ha di fatto innescato la crisi del governo Prodi. Sembrava crederci veramente, anche se ogni tanto un po’gli scappava da ridere. A parte che Prodi è in difficoltà fin dal primo giorno, la responsabilità politica dell’ultima e probabile fatale crisi è merito solo ed esclusivamente del satrapo di Ceppaloni. Dopo aver implicitamente ricattato il governo chiedendo piena solidarietà nei confronti suoi, di sua moglie e del suo partito, ritenuta insoddisfacente la risposta di Prodi il buon Clemente ha dichiarato che l’Udeur non fa più parte della maggioranza. Sempre a “Porta a Porta”, mancava però la musichetta alla Benny Hill, Mastella si è esibito in uno show esilarante in cui ha ammesso e affermato con un candore serafico che:
• tutti i partiti,compreso il suo, piazzano i propri “amici” in posti di potere:è la prassi;
• lui sistema solo persone qualificate perché è un politico coscienzioso;
• in tutti i partiti ci sono delinquenti e farabutti e non capisce perché debba essere proprio lui a cacciare gli indesiderabili prima degli altri;
Clem Clem ha poi riportato un gustoso aneddoto:Andreotti gli avrebbe espresso profondo rammarico per una situazione, a dire di Andreotti, ancora più grave di quella che coinvolse il diabolico senatore a vita processato per mafia. Andreotti è ancora convinto di essere stato assolto! Prescrizione non è assoluzione. Vespa non ha detto nulla. Strano. Gli altri ospiti? Forse sono stati ipnotizzati dal ritmico su e giù delle sopracciglia di Mastella;secondo recenti teorie le sopracciglia di Mastella sarebbero strutture viventi autonome. E avrebbero una relazione con Pamela Prati.
Tornando a Prodi, stamattina il presidente del consiglio ha chiesto il voto di fiducia implorando il Parlamento di aiutarlo a tirare la barca ancora per un altro po’. Difficile che accada,ma chi lo sa... Credo che Napolitano, ammesso che si sia svegliato dopo la dormita riguardo ai gravi fatti degli ultimi giorni, opterà per un governo istituzionale in attesa che venga modificato il sistema elettorale; almeno il buon senso consiglierebbe questa mossa,ma non dimentichiamo che siamo in Italia. Nel frattempo:

Mastella ha affittato un loft semi ammobiliato ad Arcore.
D’Alema ha dichiarato ai giornalisti di essere entusiasta dei suoi nuovi mocassini griffati. Poi li ha guardati di nuovo e lo ha ripetuto sorseggiando un Martini.
Fassino è morto.
Rutelli è da tre giorni davanti allo specchio a ripetere la scena madre di Taxi Driver.
Berlusconi chiede elezioni immediate e il ripristino dello ius primae noctis.

13 gennaio 2008


Bassolino flambè

Le proteste ormai sono violente,non c’è più voglia di parlare. Gli episodi d’intolleranza sono all’ordine del giorno e le autorità non sanno a che santo votarsi. Bassolino ha ricevuto nella notte una delegazione per trovare una soluzione all’emergenza rifiuti:i topi chiedevano da settimane un incontro (la Iervolino non ha potuto partecipare perché impegnata nel doppiaggio del nuovo film dei Flinstones). Le case,gli ospedali,le scuole si stanno pericolosamente avvicinando ai cumuli di spazzatura e alle discariche;ieri due topi sono stati circondati da un gruppo di esagitati che reclamavano il possesso di quegli spazi. Non è stato possibile fargli capire che quei cumuli erano il logico ed inevitabile frutto di anni di duro e ponderato lavoro del governatore Bassolino, delle amministrazioni locali,della camorra:situazioni del genere non nascono per improvvisazione;i due poveri topi sono stati costretti alla fuga per evitare spiacevoli conseguenze. La situazione è talmente grave che per pochi minuti Bruno Vespa si è trasformato in un giornalista vero incalzando il ministro Pecoraro Scanio che si stava trincerando dietro il suo politichese griffato. La performance di Vespa ha causato la perdita del latte a due casalinghe di Ventimiglia, mentre Pecoraro Scanio ha preferito disdire l’appuntamento con l’estetista e smaltire la rabbia con un dvd di Desperate Housewives. Nella stessa puntata di “Porta a Porta”, a causa della forte emozione, un topo del pubblico ha perso conoscenza ed è stato rianimato da Bertolaso con una tempestiva respirazione bocca a bocca. Secondo De Gennaro,neo commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, Bertolaso avrebbe tirato fuori un po’ di lingua, ma queste sono illazioni che io non raccolgo. I topi hanno comunque ringraziato Prodi per la crociera in Sardegna a spese dello Stato:la politica quando vuole ha un volto umano. Intanto è arrivato anche l’esercito a presidiare i cumuli di spazzatura, ma Prodi ha garantito al Parlamento che i militari spareranno seguendo le regole di ingaggio internazionali. Esasperato da critiche e veleni Bassolino ha innaffiato le sue parti intime di benzina,ha tirato fuori l’accendino e per poco non si è sfiorata la tragedia,ma alla fine tutto si è risolto per il meglio: l’accendino ha funzionato.

4 dicembre 2007


Reality sciò!

Vittorio Emanuele,tra le tante incombenze quotidiane (spolverare i mobili, lavare la biancheria, pagare le bollette, pelare le patate,sodomizzare la colf filippina), ha trovato il tempo per chiedere allo Stato italiano un risarcimento puramente simbolico di 260 milioni di euro per gli anni trascorsi in esilio a banchettare con ostriche e champagne in compagnia di modelle insaziabili e procaci. Possiamo biasimarlo? Emanuele Filiberto ha dichiarato che la somma verrebbe devoluta ad un’associazione benefica, per ora inesistente,e messa a disposizione dei più bisognosi. Dopo questa monarchica stronzata anche i meno intransigenti si sono resi conto che l’apertura delle frontiere è stato un errore. 260 milioni di euro? Piuttosto che darli a loro Prodi quei soldi sarebbe disposto a tenerseli lui. Amedeo d’Aosta ha preso le distanze dal cugino:lui avrebbe chiesto di più.

23 ottobre 2007


Due piccioni con un Clemente. I successi di un figlio di Ceppaloni


Clemente Mastella da Ceppaloni è riuscito dove tutti avevano fallito. Clemente Mastella da Ceppaloni in poco meno di un anno ha superato non solo se stesso ma con lo sprint fosforescente del centometrista dopato ha ottenuto due risultati che neanche uno sceneggiatore di “Vivere” in preda ai fumi dell’alcool avrebbe osato immaginare:diventare per alzata di mano (dito medio compreso) il politico più odiato d’Italia, anche più di Silvio Berlusconi, e far rimpiangere Roberto Castelli al Ministero di Grazia e Giustizia. Due successi impossibili per chiunque,ma non per lui. Il merito di tali trionfi è naturalmente da condividere con Romano Prodi che ha creduto fortemente nel figlio di Ceppaloni e gli ha affidato il Ministero della Giustizia,il luogo ideale dove Mastella ha potuto fin da subito esprimere tutte le sue potenzialità. E non ci ha deluso. La signora Sandra Lonardo in Mastella si lamenta dove può di un linciaggio mediatico gratuito nei confronti del marito ma pecca di modestia e io non ci sto:voglio che il mio conterraneo abbia il giusto riconoscimento per l’impegno profuso in questi mesi,impegno che lo ha portato dove nessuno era mai stato prima. Torniamo a qualche settimana fa. Il governo è come al solito in bilico, rischia di cadere; Mastella è odiato ma non ancora abbastanza da superare Berlusconi. Bisogna agire. Poche ore dopo avere iscritto nel registro degli indagati per l’inchiesta “Why Not” il ministro Clemente Mastella, al giudice De Magistris viene tolta l’inchiesta per incompatibilità ambientale (che ad un lettore malizioso potrebbe suonare come un “i potenti non si toccano”) ed avocata dal procuratore generale di Catanzaro. Qualche tempo prima che Mastella venisse indagato, proprio per De Magistris erano stati inviati ispettori ministeriali a verificarne la correttezza e la professionalità e casualmente proprio nel momento in cui stava scoperchiando qualche pentolone forse un po’ troppo pesante. Mastella comunque vuole che l’inchiesta vada avanti;una precisazione inutile visto che neanche il più maligno dei suoi avversari avrebbe mai ipotizzato un desiderio diverso da parte del ministro. Che dire? Berlusconi e i suoi attacchi alla magistratura sono acqua fresca: Silvio parla ma Clemente agisce.



Come ti rispondo al V-Day

Sembra essersi lentamente spenta l’eco mediatica del cataclisma Grillo ma è piacevole riproporre le esilaranti risposte della politica al V-Day e alla partecipazione alla festa dell’Unità di Beppe Grillo,risposte che andrebbero custodite gelosamente dai loro autori e depositate di corsa alla SIAE prima che qualche comico o Berlusconi possano spacciarle per proprie battute ai loro show futuri (il verbo “spacciare” è inadatto per la politica ma in questa frase non potevo inserire “sniffare”o “andare a mignotte perché sono lontano da casa e lasciare quella battona dalle enormi tette finte a terra in overdose” );a parte Di Pietro e Pecoraro Scanio nessun big ha appoggiato la manifestazione dell’8 settembre e i suoi contenuti che nel complesso,con alcuni grossi punti interrogativi, sembrano abbastanza ragionevoli ma quantomeno degni di considerazione . Da buon democristiano old style Casini ha rimandato al mittente il vaffanculo di Grillo: d’altronde la democrazia cristiana ha sempre lavorato così: tu dai una cosa a me e io do una cosa a te; Prodi ha rivelato a Bruno Vespa,dopo che questi lo aveva sollecitato con due scariche elettriche rese più efficaci dalla scia viscosa del conduttore, di essere vispo come un “grillo” in risposta al comico genovese che inspiegabilmente lo paragona al Valium: una battuta splendida quella del premier! Per scriverla Prodi ha chiesto aiuto al ghost-writer dei comunicati di Trenitalia e ad Annamaria Franzoni. D’Alema invece si è irritato perché la giornalista che lo stava intervistando non gli ha fatto i complimenti per i suoi nuovi mocassini in pelle di lavoratore a progetto mentre Fassino è impegnato nel tour lungo lo stivale per spiegare agli italiani il programma dell’Unione in vista delle elezioni di aprile 2006. Da Mastella nessuna notizia: secondo un’informativa del SISMI si sarebbe barricato con il figlio Elio nell’aereo di stato che li ha portati a Monza per il GP:deve ancora finire di svuotare il minibar. Concitate le trattative: per lasciare il velivolo Mastella ha chiesto la riapertura del caso Tenco,il viceregno delle Americhe e una scatola nuova di Pavesini. Veltroni è in giro a fare marchette per il PD (il cui slogan potrebbe essere:”Partito Democratico:se avessimo delle idee ve lo diremmo”) mentre Bossi fa l’annuale analisi delle urine al Po in compagnia di Borghezio,Calderoli e Panoramix il druido che però ha subito preso le distanze dai leghisti dicendo che se sono così non è colpa delle sue pozioni. Berlusconi tace. Brutto segno.

17 ottobre 2007

La vera storia di Romano Prodi


Romano Prodi nasce a Scandiano,un paesino in provincia di Reggio Emilia a pochi chilometri dal confine messicano, il 9-8-39. Il piccolo Romano si distingue subito dai suoi compagni per la vivacità e per le continue marachelle che lo porteranno ad essere considerato un ragazzo difficile(si racconta che un giorno abbia addirittura nascosto il cappello della maestra). Il giovane Romano decide di non vivere gli anni della fanciullezza e dell’adolescenza, che salta a piè pari, per catapultarsi anima e corpo negli studi universitari intenzionato a diventare un uomo di primo piano nello scacchiere politico internazionale o quantomeno a riuscire a pettinarsi da solo. In questi anni sboccia l’amore per il ciclismo e per tutti gli sport che iniziano con la lettera U;non è raro incontrare il giovane Romano correre a rotta di collo lungo le discese dell’Appennino, anche se solo poche volte riesce a raggiungere la sua bicicletta. Dopo aver superato a 19 anni l’esame più impegnativo del suo corso, Storia della molletta, pare sia corso nel suo alloggio e abbia urlato ai suoi coinquilini Tremaglia, Giovanni Maria Flick e Raz Degan “Ormai nulla può tenermi lontano dalla presidenza del Consiglio:datemi un asciugamano che mi sono imbrattato i pantaloni”. Si specializza alla “London School of Economics and Hemorroids” seguendo le lezioni del professor Humprey McDonald,un appassionato economista che brevetterà qualche anno dopo una speciale cannuccia a forma di sinusite. Il giovane Prodi,che intanto dichiara di non aver mai avuto meno di 53 anni, si dedica all’insegnamento universitario con attività di ricerca indirizzate verso tre temi diventati classici negli studi di Economia Industriale e nei corsi di ballo latino-americano:la politica antitrust, lo sviluppo delle piccole e medie imprese, l’asportazione della prostata come deterrente dell’evasione fiscale. Nel novembre 1978 occupa la poltrona di Ministro dell’Industria ma grazie ad una soffiata viene scoperto e cacciato nel marzo del ’79. E’ nel periodo del sequestro Moro,il 4-4-78 per la precisione, che Prodi partecipa ad una seduta spiritica in cui lo spirito evocato, Mike Bongiorno, parla di “Via Gradoli”,in cui allora si trovava un covo delle Brigate Rosse. Secondo alcuni, quella della seduta spiritica sarebbe stata una trovata per non rivelare l’identità dell’informatore: Prodi ha sempre negato di essere parente di Fred dei Flinstones. Dal 1982 al 1989 presiede l’I.R.I che vive una fase di profondo risanamento ma soltanto dalle 15 alle 23 dei primi venerdì del mese. Tornerà a presiedere l’I.R.I. nel 1993 dopo aver vinto una gara di bollicine con il naso con Luca Cordero di Montezemolo. Nel 1995 fonda l’Ulivo, una coalizione di centrosinistra nata con lo scopo di rendere più umilianti le vittorie di Berlusconi. Nel ’96 comunque l’Ulivo vince involontariamente le elezioni e Prodi traghetta l’Italia in Europa: da segnalare l’ “Eurotassa” che Prodi impone agli italiani promettendone la restituzione entro breve tempo ma si sa come funzionano le poste in Italia. Dal 1999 al 2004 presiede la Commissione Europea a Bruxelles:oltre all’entrata in vigore dell’Euro,la sua presidenza coincide con l’esplosione di un seno di Pamela Anderson. Nel 2006 è nuovamente designato leader dell’Ulivo che conduce ad una mirabolante vittoria elettorale decisa dal voto degli italiani all’estero, dei senatori a vita e di dodici bambole gonfiabili di Tropea;siede nuovamente a Palazzo Chigi al governo di una coalizione estremamente variegata e pittoresca regalando chicche di squisita ironia degne del miglior Pippo Franco d’annata: Clemente Mastella ministro della Giustizia e Antonio Di Pietro ministro delle Infrastrutture. Secondo voci di corridoio sarà uno dei prossimi concorrenti de “L’isola dei famosi”.