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16 agosto 2011

I nuovi poveri

Dal Vernacoliere di agosto-settembre. Ci becchiamo ad ottobre con il nuovo numero!

L'intervista è di quelle dolorose, di quelle che si fa fatica a credere che siano state rilasciate in un paese industrializzato dove la dignità economica dovrebbe essere garantita a tutti, non solo ai docenti di religione. Incontriamo Arnaldo al termine del turno all'acciaieria in cui lavora ormai da diversi mesi. Eccolo che si sfila la tuta da operaio madida di sudore e lentamente si incammina con i suoi compagni verso l'uscita. Battista gli apre la portiera, poi l'auto blu parte a sirene spiegate verso casa. “Sono costretto ad arrotondare in acciaieria perché non si arriva a fine mese. Il ministro Rotondi ha colto nel segno: dopo aver pagato collaboratori vari, affitti e via dicendo, alle nostre famiglie restano solo 4000 euro che bastano a malapena a soddisfare i bisogni primari: idromassaggio a 56 velocità, corsi avanzati di ceramica, maneggio in collina e rubinetti del cesso in oro. Ci sono giorni in cui dobbiamo rinunciare alla carne di panda e ripiegare sul vitello. Per non parlare del nostro labrador che ha dovuto interrompere le sedute dallo psicologo perché non potevamo permettercene più di due a settimana”. La voce si rompe quando parla dei suoi figli. “Quando mia figlia è andata a scuola indossando per due giorni di fila lo stesso Armani ho creduto che non fosse poi così grave; voglio dire, magari le sue amichette avranno pensato che aveva semplicemente due Armani identici. Ma quando la Lamborghini di mio figlio è rimasta a secco a 50 metri dalla sua scuola elementare ho capito che dovevo fare qualcosa, dovevo rimboccarmi le maniche. Nathan ha ancora nelle orecchie le risate dei suoi compagni di classe che lo schernivano mentre l'autista gli spiegava che avrebbe dovuto camminare a piedi fino al cancello.” Arnaldo si fa forza dando un morso ad un tartufo di 2 kg accompagnato da un sorso di Borgogna del 1805 sorbito dal teschio di un cassaintegrato abruzzese. La macchina sfreccia nel traffico, la sirena e il colore dell'auto annullano per magia semafori rossi e sensi vietati, ma all'interno del veicolo il dramma continua. “Alcuni miei colleghi sono disperati. C'è chi la notte non va più a trans ed è costretto ad avere rapporti sessuali con le mogli. A volte persino con le proprie. Ma anche per quelli che non militano nell'Udc non va meglio: non tutti possono barattare il sesso con un posto in Parlamento o in un Consiglio regionale, devono mettere mano al portafogli e con 4000 euro al mese al massimo ci scappano due gemelle di cui solo una con le tette rifatte.” L'auto si ferma. Arnaldo scende, e dopo averci salutato sommessamente si avvia rassegnato in Parlamento dove avrà solo pochi minuti per mandare giù un pranzo di tre portate a meno di 5 euro, fare un salto gratis dal barbiere per poi andare a sedersi in aula e aspettare che passino 5 anni prima di ottenere una pensione mensile di 3000 euro. Coraggio, Arnaldo...

2 agosto 2008

Uno sconosciuto a Bologna
Bologna commemora il ventottesimo anniversario della strage alla stazione (85 morti e più di 200 feriti), ma il ricordo delle vittime passa in secondo piano rispetto alle contestazioni ai rappresentanti del governo e al sindaco Cofferati. Alfano rifiuta di partecipare per evitare di essere fischiato ed offendere così indirettamente le vittime della strage (questa è la scusa ufficiale: in realtà doveva presiedere le semifinali regionali di “Miss maglietta bagnata” ad Ostuni) e al suo posto viene spedito il ministro Rotondi.
Anche la partecipazione di Rotondi però era in forse dopo l'intervista rilasciata dall'assessore Mancuso in cui Rotondi viene presentato come “uno sconosciuto personaggio incolore che non vale manco la pena di fischiare”.
Rotondi: “I fischi non mi spaventano. Secca risposta di un fischietto: “Rotondi? E chi cazzo è?”
Il ministro è arrivato a Bologna accompagnato dalla sua scorta. Appena sceso dall'auto blu un agente non lo ha riconosciuto e gli ha chiesto i documenti. Era il suo capo scorta.
Alla fine Rotondi ha stretto la mano sia a Cofferati sia a Mancuso e ha partecipato alla commemorazione facendo svuotare metà piazza 13 secondi dopo essersi avvicinato al microfono. La moglie di Rotondi gli ha telefonato mentre era sul palco: “Caro, ti sto guardando al telegiornale. Ma è vero che sei un ministro?”
Rotondi è come i titoli di coda dei film porno: esistono ma non se li caga nessuno. Secondo me sbaglia a lamentarsi, non dovrebbe alzare troppo la voce: in fondo è ministro solo grazie a quei 15 voti che ha portato in dote al Cavaliere con macchia e senza vergogna che, come ringraziamento, gli ha affidato un ministero importante quanto sapere il nome del fotografo che ha scattato le foto del calendario di Belen Rodriguez.
Berlusconi ha inviato un messaggio ai parenti delle vittime, ma ha sbagliato foglietto e ha spedito a Bologna un bigliettino galante destinato all' On. Nunzia De Girolamo.
Per commemorare degnamente la tragedia, all'ora della strage la stazione è stata fatta saltare in aria.
I servizi segreti: “Dopo quel botto ci mandano solo Rotondi? La prossima volta ci metteremo meno entusiasmo”.

10 febbraio 2008


La vergine Veltroni e la strage di madri nel PDL
Dopo una romantica cena a lume di candela Berlusconi e Fini hanno reso noto che FI e AN parteciperanno alle prossime elezioni sotto il simbolo comune del “Partito della libertà”, il partito che ogni masochista ha sempre sognato. La madre di Fini è morta nelle stesse ore dell’annuncio, ma solo l’autopsia chiarirà se il decesso ha a che fare o meno con la decisione del figlio. Prima la madre di Berlusconi, poi quella di Fini:alla CDL non si sentono molto tranquilli, potrebbe sembrare un presagio negativo. Per evitare strumentalizzazioni politiche tutte le mamme del PDL sono state incatenate e mischiate al pubblico di Forum dove resteranno fino al giorno del voto: in caso di ulteriori decessi nessuno se ne accorgerà. La Lega si associa al PDL solo al nord senza rinunciare al proprio simbolo; Casini, almeno per ora, non entra nel polpettone PDL dove sono invece confluiti entusiasticamente il naso di Giovanardi, il sexy Dini e il gommoso Rotondi; Storace nicchia e ribadisce di non volersi trovare allo stesso tavolo con Cuffaro e Mastella. Ha ragione. Neanche io vorrei sedere a quel tavolo,non sarei tranquillo: ci sarebbe il rischio di una retata da un momento all’altro. Mastella si è offerto al miglior offerente e sta semplicemente aspettando l’offerta più alta: “non ci svenderemo”, ha gridato al suo pubblico. Il discorso è scaricabile da E-Bay. Veltroni correrà da solo; il suo “Yes, we can” preso in prestito da Obama ha riportato alla mente l’ineguagliabile “Pliz, visit aur cauntri” di Rutelli che in questi giorni firmerà un contratto milionario come testimonial dell’attrezzo da fitness più usato dalle modelle di tutto il mondo: il dito medio. Il programma del PD? Non esiste, ma nei prossimi giorni sarà sfoltito di qualche punto. La Sinistra Arcobaleno (Sdi,Verdi,Prci,Pdc) non confluisce nel PD: Veltroni è terrorizzato come una suora di clausura in attesa dell’esito del test di gravidanza, ma ostenta serenità come se fosse ancora vergine. E se le elezioni anticipate fossero un diversivo costruito a tavolino per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dal delitto di Garlasco?