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16 maggio 2011

Pd? Poco deodorante

Dal mio blog sul sito de Il Fatto Quotidiano una verità sconcertante.

Messi da parte gli insulti, Silvio Berlusconi si lancia finalmente in un'analisi politica ragionata dichiarando che “gli esponenti dell'opposizione non si lavano molto.” Quella che ai meno informati sembra solo l'ennesima offesa, è invece una lucida disanima. Proprio la scarsa cura del corpo starebbe dietro ad una delle gaffes più clamorose dell'opposizione. Ma non solo. La mancanza di igiene è alla base dell'ideologia stessa del partito che Veltroni volle chiamare PD: non “Partito Democratico” ma “Poco Deodorante”. La poca igiene sarebbe anche la vera causa della fuga di Rutelli. Per Rutelli, all'inizio favorevole ad una pulizia approssimativa, il partito aveva virato verso una trascuratezza ormai troppo lontana dai valori cristiani. Come conseguenza, Rutelli è andato via e ha fondato l'Api: “Aggiungiamo Più Igiene”. Ma andiamo con ordine. Nel 2009 l'assenza di 59 deputati del Pd regalò di fatto lo scudo fiscale al governo Berlusconi: tra gli assenti Franceschini, Bersani e D'Alema. Pochi sanno che i tre in realtà si incamminarono verso il Parlamento. Ecco cosa accadde. Franceschini si perse: i miasmi sprigionati dal suo alito durante uno sbadiglio innescarono una reazione chimica che diede vita ad una cappa di nebbia così fitta da non consentirgli l'orientamento. Fu ritrovato due giorni dopo in un campo di pomodori del varesotto in stato confusionale: diceva di essere il leader di un partito d'opposizione. Allertata da un tanfo ripugnante, la cuoca di una trattoria di Trastevere uscì guardinga nel vicolo adiacente alla sua cucina. Proprio in quel momento stava transitando Massimo D'Alema che...

(nella foto un gruppo di esperti seleziona i candidati dell'opposizione. Solo l'ascella che riuscirà a stordire l'esperto che le sta annusando potrà sperare nella candidatura)

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9 gennaio 2011

PiDinutil

Dal Misfatto (inserto satirico de Il Fatto Quotidiano) del 2 gennaio


Principio attivo: Qualunque, purché aiuti a rendersi ridicoli

Forma farmaceutica e composizione: Antiastenico berlusconiano

Gruppo farmaceutico: Brancaleone Srl

Indicazioni terapeutiche: Il farmaco va utilizzato principalmente (ma non esclusivamente) su miliardari piduisti che per evitare di raccogliere saponette nella doccia di Regina Coeli sono scesi in campo affidando ministeri a pregiudicati, ballerine, burattini e a La Russa. Indicato per ridare vigore e credibilità al governo in seguito a crolli di consenso pubblico causati da scandali sessuali (meglio se con minorenni) e leggi ad personam.

Posologia: Il ricostituente va somministrato regolarmente quando non serve, viceversa, durante le crisi berlusconiane, va tenuto rigorosamente chiuso nel blister per evitare che possa nuocere e, per sbaglio, fare opposizione al virus.

Precauzioni per l'uso: Per un riscontro più efficace si sconsiglia decisamente l'interazione con farmaci Idv (inibitori berlusconiani) anche se studi recenti hanno dimostrato che alcune molecole dell'Idv (proteine Scilipoti e Razzi) si sono rilevate instabili e anziché contrastare il virus gli si sono legate rallentandone la morte. Per una cifra nemmeno troppo esosa.

Controindicazioni: Utilizzare esclusivamente in Italia o in altri paesi culturalmente poco sviluppati: in un qualunque altro paese civile sarebbe escluso dai ricettari, depennato dall'elenco dei farmaci e messo in vendita come lassativo naturale davanti ai cessi degli autogrill.

Effetti indesiderati: Nonostante l'autoeliminazione dal farmaco delle componenti nocive Rutelli e Binetti, che causavano effetti indesiderati quali piaghe da cilicio, sonnolenza e Inquisizione, sono ancora presenti elementi tossici che resistono ad ogni forma di rinnovamento del farmaco: D'Alema, Veltroni, Franceschini, Bersani, Fassino.

Sovradosaggio: Un uso spregiudicato del farmaco ha causato l'insorgere della fastidiosa “Sindrome Vendola” che però al momento gli studiosi non sanno ancora se collocare tra gli inibitori o gli antiastenici berlusconiani. In molti pazienti è stata riscontrata anche un'insofferenza improvvisa per Rino Gaetano.

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19 ottobre 2009

Pd e altre cose inutili 2

(In onda su ScaricaBile N°22)

Seguire le vicende del PD è noioso quasi quanto seguire un Gp di F1 senza le inquadrature alle mucose vaginali delle paddock girls. Fortunatamente anche il Pd ha la sua paddock girl: Paola Binetti. Per tutti i pervertiti che ora stanno fantasticando sulle sue mucose vaginali: sono 10 euro per una foto, 15 per una foto con dedica e 200 per ospitarle dal vivo ad addii al celibato o suicidi di massa. La “Legge Concia” sull'omofobia è stata affossata dalla maggioranza, dall'Udc e dal voto contrario della Binetti. Nel Pd si sono meravigliati che abbia votato contro? Strano per una che fino a 5 minuti prima della votazione urlava che l'omosessualità è una malattia meno grave solo delle sceneggiature di Silvio Muccino. Franceschini si è arrabbiato così tanto che tra 15 anni proporrà la sua espulsione dal partito. Quando la Binetti ha saputo della reazione di Franceschini non ha fatto una piega: ha continuato a bruciare dischi dei Village People a Campo dei Fiori e solo dopo aver ricoperto le ceneri col sale ha dichiarato che alle primarie voterà per Bersani. Franceschini e Marino hanno ripreso subito colore. Ad ogni modo il destino della Binetti ormai sembra segnato: anche se lei nega, dopo le primarie probabilmente andrà via dal Pd, si accaserà nel nuovo partito di Rutelli e Casini insieme ai quali combatterà le influenze negative del grammofono sui giovani. Non dico che la Binetti viva proiettata nel passato, ma stamattina non ha fatto in tempo a ritirare i dagherrotipi fatti con Bagnasco per un imprevisto alla ruota del suo calesse.



20 settembre 2009

Troppo tardi?

Bersani è in testa, ma Franceschini è pronto ad una mossa clamorosa pur di restare in sella al Pd. Ma non sarà " Troppo tardi?"...



Clicca l'immagine per ingrandirla

P.s.
Altre mie battute sulla Palestra di Daniele Luttazzi del 12 e 14 settembre

15 luglio 2009

I 10 motivi per cui il Pd non vuole Grillo come leader

10 Non ha i precedenti penali giusti


9 A Berlusconi potrebbe non piacere


8 Avere un leader con un programma sarebbe destabilizzante per il partito


7 Il Pd non è un taxi


6 Non può insultare il Pd e poi chiedere la tessera, mica è D'Alema


5 Non ha ancora riabilitato Craxi


4 Il Pd non è un tram


3 Tutto pur di fare un dispetto a Di Pietro


2 Franceschini, Bersani e Fassino devono finire di sfasciare il partito


1 Il Pd non è un partito


P.s

Se ve ne vengono in mente altri non siate timidi...


(Nella foto. Il Pd si appresta a scegliere il nuovo leader)

28 maggio 2009

Belli di papà

Franceschini attacca Berlusconi chiedendo agli italiani: “Fareste educare i vostri figli a un uomo come Silvio Berlusconi?” I figli del premier smettono per qualche minuto di fare la fila alle agenzie interinali e rilasciano dichiarazioni d'amore nei confronti del padre. Berlusconi ha apprezzato molto il loro gesto e ha deciso di invitarli a cena per conoscerli personalmente. Probabilmente gli prolungherà anche il contratto per qualche altra stagione. A dirla tutta Piersilvio e Marina Berlusconi mi fanno più paura del padre e temo che riusciranno perfino a farcelo rimpiangere; tra qualche anno si dirà: “Minchia che bestie, mica sono colti e raffinati come il loro povero papà”. Tra i due la peggiore mi sembra Marina; il fatto di avere un citofono orizzontale al posto delle mascelle non c'entra nulla, non ne faccio una questione estetica. Piersilvio è troppo impegnato a domare le sue sopracciglia per fare danni seri. Lei no. Marina è una di quelle donne in carriera che non ha le mestruazioni perché è un'attività da cui non può tirarci fuori soldi. Mi fa paura. Ah, dimenticavo: Franceschini è un vero cazzone a tripla mandata.

(Nelle foto. Berlusconi e i suoi figli sorpresi da un paparazzo in un momento di relax)


3 marzo 2009

La Rai? Tranquilli...E' Cosa Nostra (parte II)

Nonostante la fievole illusione a cui ci siamo aggrappati in questi giorni sperando che si fosse trattato di una spietata supercazzola, la notizia è stata tristemente confermata dal sito del Senato e dal silenzio di tutti i quotidiani e di tutti i tg nazionali: Cuffaro vigilerà sulla Rai. Una notizia confortante se i tuoi fratelli si chiamano Sonny e Fredo. O se hai azioni Mediaset. 

In commissione Cuffaro lavorerà fianco a fianco con un altro pezzo da 90: Maurizio Gasparri. Sempre che Gasparri riesca ad entrare in aula: non riescono a fargli capire che dopo aver abbassato la maniglia bisogna spingere o la porta non si apre da sola.

Cuffaro è entrato in commissione come rimpiazzo, un po' come Franceschini alla guida del PD. O come il menù di contorni messicani al posto della Costituzione. Non è successo ancora? Questione di tempo. Dobbiamo ringraziare Giampiero D'Alia che ha rinunciato alla sua poltrona in Commissione per far sedere Salvatore Cuffaro. Chi è D'Alia? Chi usa internet per rimorchiare suore in calore su facebook non può non saperlo; Giampiero D'Alia è il senatore che ha presentato l'emendamento “ammazza rete”. Ecco cosa dice in sostanza D'Alia: c'è un gruppo su Facebook che inneggia alla mafia? Va chiuso facebook e non il gruppo. C'è un video di bulli su Youtube? Va eliminato Youtube e non il video. Interessante. Come cazzata non c'è male ed è una proposta che lascia intravedere prospettive interessanti: c'è un pregiudicato in Parlamento? Aboliamo il Parlamento! C'è un ciclista che non si dopa? No, quest'ultimo esempio è pura utopia. Per D'Alia non puoi aprire un gruppo su Facebook in favore di Provenzano o Riina ma poi lui stesso cede il posto ad un politico condannato in primo grado a 5 anni per aver favorito dei mafiosi. Sì, ma Cuffaro mica ha aperto un gruppo su facebook in favore di Provenzano! Ad ogni modo non disperiamo: se l'opposizione non ha avuto nulla da ridire vuol dire che non è poi così grave.


(nella foto: una pausa di una riunione della Commissione di vigilanza Rai)


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