Le notizie come le avrebbe commentate il proctologo di Kafka ovvero il lato oscuro della Satira.
28 novembre 2012
L'agenda di Elsa Fornero
12 aprile 2012
La lettera di Renzo Bossi
Dal mio blog sul sito de "Il Fatto Quotidiano"
Amici padani,
Dopo una tormentata riflessione ho deciso, da solo e senza che qui ci sia nessuno alle mie spalle a sillabare parola per parola, di dimettermi da consigliere regionale della Lombardia. Sono sereno e ho piena fiducia nella magistratura italiana: tempi biblici nei processi e un occhio chiuso per i potenti. Mi dimetto senza essere indagato (per quello c'è tempo, sono giovane e ho ancora tanti reati davanti a me), a differenza di molti miei colleghi consiglieri: nel Pirellone ci sono così tanti indagati che sembra un consiglio regionale. Ma me ne vado senza rimpianti. Tanto ormai nel consiglio regionale mi annoiavo. Lo avevo detto anche a mio papà: “Papà, le riunioni del consiglio sono noiosissime: la Minetti ha capito che metto sempre l'incrociatore su B5 e mi affonda tutte le navi in meno di cinque minuti”. Lui mi aveva detto di resistere, che era un posto che dovevo tenermi stretto perché stavano per arrivare tempi duri per i raccomandati padani: Alemanno ha finito le poltrone del Lazio su cui piazzare i parenti e sta già prendendo informazioni sugli uffici pubblici della Lombardia per sistemare otto zie di sua cognata. Mio padre. Non faccio mistero di come il cognome che porto mi ha aiutato. Ma mi ha anche gettato in prima linea e costretto a guadagnare 10mila euro al mese senza alcun merito o sforzo. Pure lui si è dimesso, e anche se d'ora in avanti potrà pulirsi il culo col Tricolore non più da segretario ma da semplice militante, resta il modello da cui ho preso esempio, nella vita e in politica, cercando di mutuare nel quotidiano i valori con cui ci ha sempre cresciuti: analfabetismo, razzismo e opportunismo. Chiedo solo ai 13mila padani che mi hanno votato di continuare a credere in me, promettendo, in cambio, di continuare a pensare solo ai cazzi miei.
Renzo Bossi
13 giugno 2011
Full Metal Bossi
Dal mio blog sul sito de Il Fatto Quotidiano
Il corteo di auto blu scortato dalle volanti sta facendo il suo ingresso a Villa S.Martino; è già entrato dal cancello principale senza che la vigilanza attivi alcun controllo quando all'improvviso il capo della sicurezza interna ferma tutto e si precipita a controllare chi occupi le auto. Si è ricordato di colpo che negli ultimi mesi il bunga bunga non si tiene più ad Arcore ma a Villa Gernetto a Monza, nella sede dell'Università delle Libertà e che perciò nelle vetture non possono esserci ragazze sconosciute, papponi e prostitute; è meglio controllare: potrebbero esserci persone oneste. Per di più maggiorenni. All'interno delle auto non ci sono igieniste dentali con mandati di perquisizione sexy, ma i vertici della Lega con Renzo Bossi, che il padre ormai porta sempre con sé da quando lo ha visto perdere i sensi nel tentativo di usare per la prima volta il congiuntivo: anche se dall'incidente è passata quasi una settimana non se la sente di lasciarlo solo. Entrati in casa, i leghisti fanno il punto della situazione e cercano di appianare le divergenze del post elezioni con Berlusconi e i suoi luogotenenti. La discussione si anima subito, ma i primi feriti possono essere soccorsi solo circa due ore dopo l'inizio del summit a causa del napalm sganciato da Maroni che ostacola l'atterraggio delle eliambulanze. Le sventagliate di mitra e le esplosioni al fosforo bianco provenienti dall'interno vengono interpretate dai giornalisti assiepati fuori come sintomatiche di un clima poco sereno tra Pdl e Lega. Alfano però, prima di perdere i sensi a causa di una bottigliata sferratagli alla nuca da Reguzzoni, ha il tempo di affacciarsi e dichiarare alla stampa che non c'è nessun contrasto, che il Governo arriverà a fine legislatura perchè l'alleanza tra Pdl e Lega è “collaudata e robusta”. Il suo corpo esanime è usato da Ghedini come sacco di sabbia. Berlusconi intanto riesce a respingere le pallottole grazie allo scudo di cerone, ma durante la ritirata inciampa su Renzo Bossi che poco prima era svenuto nel tentativo di usare il congiuntivo: Berlusconi riesce a scappare, ma Tremonti viene raggiunto e catturato da una ronda leghista. Per la sua liberazione Bossi chiede come contropartita l'apertura a Milano di uffici di rappresentanza di alcuni ministeri e la fucilazione immediata di Apicella. Il summit è durato circa tre ore e si è concluso solo quando i Caschi blu dell'Onu sono riusciti a stanare Calderoli da uno sgabuzzino con sei kg e mezzo di salsicce.
(Nella foto. Villa S. Martino al termine del vertice Pdl-Lega
9 maggio 2011
Muppet Show Italia
La trascrizione della drammatica telefonata di un uomo ricattato dalle sue stesse creature. Dal mio blog nel compound del sito de Il Fatto Quotidiano.
“Pronto? Sì, numero verde assistenza pupazzi, dica”
“Sono in difficoltà con uno dei vostri prodotti. E' andato tutto bene fino a pochi giorni fa. Nel 2004 ha avuto un cortocircuito; da allora sbavava e biascicava un po', ma non mi aveva mai dato problemi come adesso”
“Bene. Codice prodotto? Lo trova sotto il testicolo sinistro”
“Un attimo... Ecco: non so come si pronuncia...dovrebbe essere oɹnp oɥ,l ǝɔ”
“Ma è sicuro? Non sembra uno dei nostri codici”
“Senta, sono 20 anni che mi servo dei vostri pupazzi. Questo qui l'ho comprato nel marzo '94; la pubblicità ne parlava benissimo ma a dicembre era già incontrollabile. Non vi ho fatto causa perché l'ho comprato sottobanco come Lentini. Controlli meglio!”
“Il codice non risulta, mi dia la sua password personale”
“Mangano Eroe”
“Allora...ecco, sì. Risultano parecchi acquisti. Vediamo un po'...Angelino Guardasigilli, Sandro Vate Melenso, Ignazio G.I. Joe...poi questi altri 38422 prodotti tra cui giornalisti, giudici, comparse di Forum...No, quel codice non risulta”
“Cribbio, controlli meglio! Ho anche preso dei pupazzi con le mammelle: Mara Pari Opportunità e Mariastella Salerno-Reggio Calabria. Le ho comprate con un 3x2 dove davano in omaggio la Meloni!”
.......
22 marzo 2011
Bossi ce l'ha duro, ma contro gli X-Men non ce la può fare
Dal mio blog nascosto negli anfratti del sito del Fatto Quotidiano un nuovo articolo di cui non si sentiva il bisogno.
La tragedia in Giappone ha sollevato diversi quesiti nella comunità internazionale circa l'opportunità o meno di continuare o, nel nostro caso, di riprendere con il nucleare. In Italia non rispettiamo la fila nemmeno per comprare il pane e i nostri politicanti credono davvero che ci metteremmo ordinatamente uno dietro l'altro per scappare da una nube radioattiva grande quanto la nota spese Rai di Minzolini? Ne ha parlato anche Giuliano Ferrara nella prima puntata di Radio Londra quando ha mostrato un video drammatico in cui un'onda gigantesca travolge l'abitato circostante. Quell'onda però era troppo grossa, c'era qualcosa che non gli tornava...Dopo qualche secondo si è accorto dell'errore, ha tolto il filmino dello tsunami provocato da lui che si tuffa a bomba in piscina e ha lanciato le immagini del vero tsunami giapponese concludendo la puntata invitando gli italiani a smettere di frignare e ad imparare a morire educatamente come i giapponesi. Dopo aver visto il filmato, la Lega ha rapidamente rivisto la sua posizione sul nucleare. Calderoli ha espresso il suo parere negativo dopo che gli è stato spiegato che in seguito a forti terremoti, gli tsunami potrebbero verificarsi anche nel Mediterraneo. Tsunami nel Mediterraneo? Un vero casino! Sarebbe impossibile speronare i barconi di clandestini e, cosa ancor più grave, l'ondata potrebbe lanciarli direttamente a 20 km all'interno della costa dove sarebbe complicato acciuffarli e segregarli nei centri di accoglienza. Se poi nella zona ci fossero delle centrali nucleari danneggiate dal terremoto? Sarebbe il caos! I clandestini verrebbero contaminati e chi ci assicura che con le radiazioni non acquisirebbero dei super poteri? Sarebbe la fine. Bossi ce l'ha duro ma contro gli X-Men sa che non ce la può fare. La tragedia giapponese è riuscita a far passare per qualche giorno in secondo piano la repressione di Gheddafi che grazie al disastro nucleare ha potuto sterminare un po' di oppositori in tutta tranquillità. A Berlusconi la cosa non è sfuggita: una bella tragedia nucleare nostrana potrebbe davvero regalargli una boccata d'aria. Se oggi scoppiasse in Italia un casino come quello giapponese chi presterebbe attenzione alle intercettazioni pubblicate su Repubblica in cui le papi girls tirano a sorte per chi debba dargli il culo? Nessuno. Forse solo Berlusconi per sapere a chi intestare gli assegni arretrati. Purtroppo per lui in Italia ci sono solo i terremoti. L'unico reattore nucleare funzionante si trova sotto Villa Certosa ed è una mini struttura grazie alla quale il premier riesce a caricare le erezioni quando il suo medico ha finito il libretto delle ricette. Gli esperti però hanno dichiarato che la nube radioattiva sarebbe così piccola da nascondere al massimo qualche abuso d'ufficio. Il nucleare però ha anche aspetti positivi. In caso di incidente nucleare con conseguente nube radioattiva la sanità pubblica ne trarrebbe vantaggio. Le interminabili liste d'attesa per una radiografia sarebbero azzerate: per una bella rx sarebbe sufficiente bere un sorso dal rubinetto di casa.
10 febbraio 2011
Il federalismo? Più tardi: ora ho il bunga bunga!
Dopo 15 anni di matrimonio con Berlusconi, i leghisti non sono ancora riusciti ad ottenere l'unico regalo di nozze in grado di rendere digeribile l'alleanza con un soggetto che nel 1998 la “Padania” bollava in prima pagina come presunto mafioso: il federalismo. Ad ogni incontro Berlusconi ha liquidato l'argomento rimandandolo a data da destinarsi perché al momento c'erano questioni più urgenti per il Paese: “Umberto, porta pazienza, oggi le casalinghe di Mondragone hanno bisogno dello scudo salva premier”; “Ne parliamo un'altra volta, ho i cassaintegrati sotto casa che aspettano da mesi la legge sulle intercettazioni”; “Scusa, oggi ho poco tempo, la Minetti mi aspetta nello scantinato con una sua amica del liceo che riesce a risucchiare una pallina di gomma da un tubo di 9 metri”.
Sono passati 15 anni. I leghisti hanno provato qualunque cosa pur di ottenere il federalismo; per invogliare Berlusconi hanno persino cercato di fargli credere che fosse illegale, ma nemmeno l'attrattiva di violare ancora una volta la legge lo ha smosso. Visto che gli incontri programmati si sono tutti rivelati inutili, i cervelli delle Lega hanno deciso di sorprendere Berlusconi con dei blitz improvvisi.
Il primo tentativo necessitava di un tipo di evento a cui Berlusconi non poteva mancare e che si ripetesse più volte nel tempo in modo da garantire eventualmente la ripetizione del blitz in caso di fallimento; si optò per un appuntamento molto frequente: il funerale di un soldato italiano ucciso in Afghanistan.
4 ottobre 2010
L'enigmista
Nuovo post sul mio blog ospitato per qualche motivo sul sito de Il Fatto Quotidiano.
L'ennesimo insulto di Bossi non è stato sottovalutato come quelli precedenti, ma cosa c'era di diverso in questo? Cosa ha spinto l'opposizione a chiedere una mozione di sfiducia nei suoi confronti e a ritirarla solo dopo le sue finte scuse ufficiali? Per chi era distratto o per chi stava mercanteggiando con Berlusconi il voto di fiducia ricordiamo che Bossi ha tradotto la sigla SPQR con “Sono porci questi romani”. Perché questa frase è più grave e pericolosa di quelle in cui Bossi decantava le lodi culo-nettatorie del tricolore o minacciava la secessione armata? I vertici del Pd hanno immediatamente capito la gravità della situazione intuendo un'evoluzione pericolosa negli insulti di Bossi ed hanno interrotto una riunione importantissima lasciando il pisolino a metà. Secondo alcuni esperti usciti improvvisamente da uno sgabuzzino, Bossi sta mutando nel tentativo di evolversi in un particolare tipo di ominide che visse migliaia di anni fa in portaombrelli Ikea del bergamasco e che era in grado di snocciolare insulti di senso quasi compiuto. Il pericolo è che Bossi riesca ad allargare la sua gamma di contumelie e giungere così in breve tempo al grado di alfabetizzazione di un bambino di 4 anni con i risultati che tutti possiamo immaginare. Pare che la mutazione genetica sia iniziata quando Bossi...
25 agosto 2010
Umberto B.
Fino a poco tempo fa Umberto era un ragazzo ingenuo che si accontentava dei piaceri semplici della vita: fare picnic razzisti nelle verdi pianure del Po, masturbarsi pensando alle guerre civili e addestrare Borghezio a non leccarsi le palle dopo aver bevuto dalla tazza del cesso. All'improvviso qualcosa è cambiato. La settimana scorsa Umberto è stato sorpreso da un attacco di diarrea che lo ha costretto per quattro ore di fila ad aspettare i comodi del suo intestino. Non avendo a portata di mano alcuna copia del suo mensile preferito, “Razzismo e Pesca d'altura”, Umberto è stato costretto ad ingannare il tempo facendo una cosa nuova: pensare. Dopo aver fissato il vuoto per quaranta minuti è arrivata l'illuminazione: “Ora so cosa starebbe bene sul camino al posto del dipinto di Thor che sodomizza Umberto Terracini! Una bella laurea!”. Dopo essersi ripulito con un pacchetto di tricolori di carta che portava sempre con sé per le emergenze, si è tirato su le mutande ed è andato via tutto contento permettendo così alla fila dei visitatori del Quirinale di muoversi di nuovo sul vialetto. Ma stavolta a zig-zag. Umberto era felice, voleva una laurea da mostrare agli amici della politica dopo le gare di rutto da camera e le interminabili partite di “Indovina chi ha scorreggiato?”. Sì, ma come fare? Di studiare non se ne parlava proprio. Una volta era stato punto da un libro scolastico e per poco lo shock anafilattico non lo aveva ucciso. Si era salvato grazie ad una tempestiva flebo di due stagioni di “Uomini e donne” dopo che i parenti già stavano temendo il peggio sentendolo delirare massime di Cicerone. Visto che da solo non sapeva venirne a capo si decise a chiedere aiuto alla persona più intelligente e preparata che avesse mai incontrato. Andò perciò dalla Gelmini e le chiese di metterlo in contatto con Diabolik. La Gelmini fissò il vuoto per quaranta minuti poi, notando una macchia di umido sul soffitto, si ricordò di essere ministro di qualcosa e che quindi avrebbe potuto aiutarlo lei. Prese in mano il telefono e chiamò Renzo Dionigi, rettore dell'università dell'Insubria proponendo Umberto per una laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione. La segretaria della Gelmini la vide telefonare dal suo telefono giocattolo e, notato l'entusiasmo con cui il ministro credeva davvero di parlare con qualcuno, si mosse a pietà e fu lei a contattare per davvero il rettore. Ora non sappiamo se Umberto riceverà una laurea, ma sapere che dopo la telefonata ha trascorso con Mariastella il resto della mattinata tra grandi risate ripetendo la parola “cazzuola” dovrebbe bastarci: dovrebbe darci gioia il pensiero che due persone così vessate da Madre Natura abbiano finalmente trovato anche loro un momento di felicità.
(Nella foto i Bossi si chiedono come faccia Pamela Anderson ad entrare con quelle tettone in un monitor così piccolo)
25 giugno 2010
La pagella di Bossi
Italiano: Emette rumori gutturali di difficile interpretazione che rimanderebbero ad un antico idioma usato nel bergamasco durante il basso neolitico. Si sforza di esprimere suoni che vagamente ricordano l'italiano solo in ricorrenze ufficiali alle quali partecipa controvoglia e solo se espressamente invitato dal preside Napolitano. Non riuscendo ad impugnare la penna è costretto a scrivere incidendo il muro con delle pietre acuminate.
Storia: Egualmente impreparato su ogni periodo storico mostra particolare avversione per il Risorgimento. Interrogato su un argomento a piacere parla solo ed esclusivamente di Alberto da Giussano e di come liberò Gotham City dall'assedio del generale Custer.
Geografia: Nonostante la sua fidanzatina sia siciliana, si rifiuta di ammettere che l'Italia si estenda più a sud di Reggio Emilia: avvicinatosi alla cartina dell'Italia indica i confini di un paese inesistente (che fantasiosamente chiama Padania) convinto di esserne il leader carismatico.
Lingua straniera: La docente, coadiuvata dalle colleghe di storia e geografia, ha dovuto impegnare tutto il primo semestre esclusivamente nel tentativo di fargli capire che la lingua straniera in questione non è l'italiano. Senza successo.
Ed. Civica: Sorpreso da un attacco di diarrea, si è servito delle pagine del libro di testo come carta igienica improvvisata. Rimproverato dal preside, si è scusato dicendo di essere stato costretto a farlo non avendo a portata di mano un Tricolore abbastanza grande.
Religione: Molto devoto, inizia ogni giornata davanti alla quercia sacra invocando l'aiuto di Toutatis. Finite le preghiere beve un sorso di pozione magica per combattere meglio gli extracomunitari. Il docente di religione, tedesco ma da diversi anni in Italia, chiude un occhio su queste bizzarrie solo per l'interesse comune che nutre con il ragazzo: l'odio per l'Islam.
Giudizio finale: L'anno scorso, nonostante la bocciatura, ha riferito ai genitori di essere stato promosso celebrando la bugia con diverse feste. Di carattere violento e irascibile minaccia i docenti di scendere armato in strada se non sarà promosso nonostante i voti insufficienti. Entra ogni giorno in classe al grido di “Roma ladrona!”, ma è stato il primo ad aver portato l'autorizzazione dei genitori per la gita nella capitale. Promosso per sfinimento, si consiglia trasferimento alla Scuola Radio Elettra.
LEGGI ANCHE LE PAGELLE DI BERLUSCONI - FINI - GELMINI - NAPOLITANO
18 giugno 2010
La verità sul ddl "bavaglio"
Dal Misfatto (inserto satirico de "Il Fatto Quotidiano") del 13 giugno
Negli ultimi anni Berlusconi ha urlato con voce sempre più alta che la legge sulle intercettazioni era indispensabile: “Io, i politici corrotti, gli imprenditori disonesti, i boss e i delinquenti di ogni taglia, risma e colore siamo stanchi di essere intercettati e messi alla berlina quasi ogni giorno dalla stampa politicizzata”. La faccia tosta di Berlusconi è olimpionica. Vorrebbe farci credere che la legge servirebbe a tutelare lui, la criminalità organizzata e in generale tutti i farabutti, grandi e piccoli, che usano il telefono per pianificare i loro crimini. L'ennesima menzogna. La legge bavaglio ha lo scopo di non far sapere in giro le porcherie che emergono dalle intercettazioni, è vero, ma i beneficiari non sono quelli sbandierati dal premier. Andiamo ai fatti, ricordando solo alcuni degli episodi che smentiscono Berlusconi. Qualche mese fa un pensionato, già insegnante elementare a Campobasso, chiama più volte il commissario Agcom Innocenzi per ricordargli chi è che comanda in Rai: Santoro e la Dandini gli hanno rotto il cazzo e vanno fatti sparire dalla tv di Stato. Identico trattamento va riservato a Di Pietro, suo vecchio alunno, che va bandito dalla Rai perché non sopporta più di sentirlo sbagliare i congiuntivi dopo tutto il tempo che ha perso per farglieli entrare in testa. Tre anni fa un commesso del reparto detersivi della Conad di Mondovì viene sorpreso al telefono con Saccà mentre si lamenta di un suo collega (commesso al reparto ortofrutta) che gli rompe l'anima per far produrre alla Rai un film su Barbarossa. Poi gli raccomanda alcune attricette con particolare riguardo per una che potrebbe aiutarlo a fargli avere la maggioranza in Senato. Per non parlare di una nonna catanese: 104 anni, un femore artificiale ricavato da un cesso dell'Apollo 13 che è stata beccata al telefono nella notte del sisma a L'Aquila mentre ride con una sua vicina di casa e con cui sta già pianificando il saccheggio della zona terremotata quando gli aquilani sono ancora sotto le macerie. Ad ogni modo, il ddl sulle intercettazioni è passato al Senato grazie al voto di fiducia. In serata Napolitano ha subìto un leggero malore: quando gli hanno detto che il ddl dovrà essere vagliato dalla Camera a settembre ha avuto una crisi isterica perché sperava di poter firmare quella notte stessa. Nel tentativo di calmarlo gli hanno fatto firmare delle leggi placebo prive di valore giuridico, ma quando si è accorto che non erano leggi incostituzionali ha iniziato ad urlare contro Amedeo Minghi e a correre nudo sul tetto del Quirinale: hanno dovuto sparargli del sedativo da un elicottero militare. Soddisfatto Berlusconi che al termine della giornata ha ancora lo stomaco di mentire: “Il ddl non risolve tutti i problemi ma è un primo passo importante per risolvere i miei”.
(Nella foto Robert e Danny Capperoni nel loro orto. Grazie alle intercettazioni è stato sventato un traffico di zappe difettose che i due stavano organizzando tra Miami e Avellino. Alcune zappe sarebbero potute esplodere)
19 maggio 2010
La mafia e le vittime dei giorni nostri
Alla presentazione di “Don Vito”, libro scritto con Francesco La Licata e dedicato a suo padre, Massimo Ciancimino afferma che Silvio Berlusconi è la più grande vittima della mafia. Una fine tremenda la sua: invece di giustiziarlo con il tritolo, Cosa Nostra avrebbe sentenziato disumanamente di renderlo ancora più ricco e con un potere quasi illimitato. Fu suo padre a confidarglielo il 22 luglio 1998. Se lo ricorda così bene perché lo stesso giorno del 1793 Alexander Mackenzie raggiungeva l'Oceano Pacifico, diventando il primo europeo a compiere un attraversamento transcontinentale a nord del Messico. Quando sentì Bossi accusare Berlusconi di essere un mafioso che aveva invaso Milano con i soldi delle cosche, Vito Ciancimino si soffiò il naso con un passaporto dei servizi segreti e disse a Massimo quello che secondo lui stava succedendo (Sì, Bossi ha definito più volte Berlusconi un mafioso. Sembra che poi 70 miliardi di lire lo abbiano aiutato a cambiare idea e a fargli dire in pubblico che la mafia ha punito l'attività repressiva di Berlusconi mandandogli a casa un commando di sanguinarie escort corleonesi). In pratica Berlusconi, secondo i Ciancimino, sarebbe stato manipolato da personaggi a lui vicini che, ricattandolo perché a conoscenza delle birichinate che aveva commesso prima di scendere in campo, lo avrebbero costretto in direzioni senza ritorno. La dichiarazione di Ciancimino non mi ha affatto sorpreso: personalmente ho sempre avuto la certezza che Berlusconi non fosse un mafioso perché non potrebbe mai far parte di un'associazione che vieta espressamente l'adulterio. Non appena Berlusconi l'ha saputo ha immediatamente rivisto la sua posizione sulla mafia. Per prima cosa ha dato ordini ai sondaggisti in modo che facessero salire la mafia italiana dal sesto al primo posto nel ranking mondiale di specialità. Le fiction sulla mafia saranno proiettate in tutte le scuole pubbliche che la Gelmini ancora non è riuscita a far chiudere e Gomorra sarà distribuito dalla Mondad... Ah, no: questo già avveniva. Persino Emilio Fede si è subito adeguato: ha smesso di storpiare il nome di Saviano pronunciandolo senza ruttare.
21 aprile 2010
Lega Nerd: intellettuali al potere
Dal Misfatto del 18 aprile
Finiti i festeggiamenti per il risultato più insperato nel trionfo generale delle regionali, assicurare uno stipendio fisso al figlio più bisognoso continuando a tenerlo lontano da una qualsiasi forma di lavoro, Umberto Bossi può finalmente dedicarsi al suo hobby preferito: infilare le palle di Berlusconi in un frullatore e minacciare di accenderlo. Domenica notte sale insieme a Renzo in groppa a Calderoli e parte alla volta di Roma deciso a riscuotere. A guidarli una stella cometa a forma di Thor. In ogni paese leghista in cui Calderoli si ferma per ristorarsi con un po' di fieno, i Bossi ne approfittano per controllare se tutti i bambini abbiano pagato la mensa scolastica. A Montecchio Maggiore e ad Adro si rallegrano constatando che i bambini delle famiglie morose sono stati messi a stecchetto. Accusato di connivenza, tra 50 anni il Papa dirà di aver taciuto per evitare rappresaglie ancora più violente nei confronti di quei bambini. Mercoledì, giunta davanti a Palazzo Grazioli, non appena Calderoli smette di annusare i microfoni dei giornalisti, Bossi entra a Palazzo Grazioli come una qualunque escort con la differenza che stavolta al termine dell'incontro sarà Berlusconi a provare dolore. Bossi gli consiglierà di toccarsi più spesso e con una certa frequenza. La Lega è decisa: vuole le banche del nord e non esclude un premier leghista ne 2013. “Tutto è possibile”, dichiara Bossi sistemando gli zoccoli a Calderoli, ma quando Renzo, vedendo nel cielo un aereo di stato dare uno strappo ad Apicella in Sardegna, gli chiede come facciano le persone a rimpicciolirsi per entrare nell'aereo rinuncia all'idea del premier leghista concentrandosi sulle banche. Le banche le vuole perché è “la gente” che glielo chiede. E' evidente che “la gente” ricorda ancora con affetto come la Lega abbia disintegrato la CreditEuronord e vuole riproporre l'esperienza su larga scala. La Lega ha gestito quell'istituto di credito così male da costringere Emergency ad aprire un ospedale da campo nelle vicinanze. Una volta c'è stato anche un tentativo di rapina: quando i rapinatori si sono accorti di essere entrati alla CreditEuronord si sono scusati e se ne sono andati. Non senza lasciare prima un'offerta. Naturalmente nel nord ci sono anche persone normali che hanno ben presente le doti finanziarie delle camicie verdi e stanno già correndo ai ripari: alcune famiglie del varesotto hanno svuotato i loro conti e si sono lanciati in investimenti più sicuri della futura gestione leghista: bond argentini e azioni Parmalat.
29 novembre 2009
Processo breve ed altre trovate divertenti
Tratto da ScaricaBile N°24. Si ringrazia il buon Antonucci per la bruttezza del titolo; un titolo così brutto che persino questo articolo vi sembrerà bello.
Dopo decine di leggi ad personam finalmente la maggioranza ha presentato un ddl a favore dei cassaintegrati, dei disoccupati e delle famiglie bisognose: il processo breve. Il testo è formato da tre articoli, lo ha ideato Ghedini ed il primo firmatario è Maurizio Gasparri. Gasparri era così contento che gli facessero firmare qualcosa per primo che la sua X gli è scappata fuori dalla linea tratteggiata. L'idea di fondo è geniale nella sua semplicità: Ghedini si è inventato una legge che farà colare a picco migliaia di processi in cui Berlusconi non c'entra per poi fingere stupore quando gli faranno notare che ne beneficerà anche lui: “Toh, questa legge salva ANCHE Berlusconi. A saperlo prima non l'avrei scritta...E ora? Va bé, pazienza!” Una legge così smaccatamente pro Berlusconi che se n'è accorto persino il Pd. Fortunatamente Violante si è accorto del pericolo che correva il suo partito (c'era il rischio che sembrasse un partito d'opposizione) e durante Ballarò ha parlato della sua idea di reintrodurre l'immunità per i politici, a prescindere dal reato e dalla data in cui è stato commesso. Un'idea così disgustosa che Alfano se l'è subita annotata sul taccuino. Il vero colpo di genio di Ghedini è stato però quello di riproporre una legge presentata in precedenza dalla sinistra con l'aggiunta di un piccolo codicillo che salva il culo di Berlusconi. Ghedini è diabolico: se non si fosse già venduto l'anima a quest'ora l'avrebbe messa su Ebay. Cosa accadrà in pratica? Secondo Alfano il processo breve farà saltare solo l'un per cento dei processi, mentre per i magistrati la cifra si aggirerà tra il quaranta e il sessanta per cento. Si tratta solo di un equivoco: Alfano evidentemente si riferisce solo ai processi in cui è coinvolto Berlusconi, ma se includiamo anche i reati in cui Berlusconi non si è fatto sgamare arriviamo all'altra cifra. Ci sono però reati gravi a cui non verrà applicata la nuova norma; tra questi c'è anche l'associazione per delinquere, ma viste le ultime dichiarazioni del pentito Spatuzza non è da escludere che tra un po' Ghedini ci metterà sopra una bella X. Sì, la farà mettere a Gasparri per farlo esercitare. La legge è stata sostenuta dalla Lega, ma da qui a dire che l'inclusione dell'immigrazione clandestina tra i reati che non godranno del processo breve è stata la moneta di scambio per Bossi è una forzatura. E' come se dicessi che il processo breve è stato fatto per Berlusconi solo perché torna utile anche a lui. Sarebbe una forzatura...
25 agosto 2009
A beautiful mind
Dopo le polemiche delle ultime settimane Facebook ha cancellato il giochino “Rimbalza il clandestino” ospitato sul profilo di Renzo Bossi. Sono molto seccato per la tempistica della rimozione: proprio ora che ci stavo facendo la mano! Io nella vita di tutti i giorni sperono i gommoni dei clandestini ed era utile poterlo continuare a fare anche a casa con un videogame, giusto per tenermi in forma e non perdere il ritmo in modo da garantire ai miei datori di lavoro una performance sempre ottimale. Pazienza. Il vero nodo spinoso è un altro, però. Ci lamentiamo se i cervelli se ne vanno via, rosichiamo quando ottengono all'estero quei successi che in Italia non hanno potuto conseguire come è accaduto di recente per l'ennesima volta. E se Renzo Bossi emigrasse per questo affronto? Il giochino l'ha proposto lui, no? Dopo essere stato osteggiato in tutti i modi possibili dalla scuola italiana, non scandalizziamoci se il suo genio fosse costretto ad andarsene in America dove potrebbe esportare l'idea e realizzare un gioco in cui bisogna sparare ai messicani che cercano di oltrepassare la frontiera ed entrare negli Stati Uniti. Non rosichiamo se il suo genio verrà riconosciuto dagli altri alla faccia nostra. Nel frattempo che faccio? Gioco con le freccette? Francamente non è la stessa cosa...uhm...però posso sempre piazzarmi sul balcone e aspettare le prostitute nigeriane che vanno al lavoro. Sapevo che prima o poi il regalo di mia nonna sarebbe tornato utile: di questi tempi non è facile trovare una mitragliatrice tedesca della seconda guerra mondiale.
(Nella foto. Renzo Bossi non sa come sciogliere le braccia e finge un sorriso: sarà liberato due giorni dopo da un fabbro di Gallarate)
29 novembre 2007
Cosa altro si può dire di Berlusconi? Un genio. Dopo aver annunciato a mari e monti lo scioglimento di Forza Italia per preparare la nascita del suo nuovo partito, oggi , con un triplo carpiato con gli occhi bendati, Berlusconi si è rimangiato tutto dichiarando agli stessi mari e agli stessi monti di non aver mai pensato né tantomeno detto di voler sciogliere la sua mostruosa creatura. Un genio. Forse perché,dopo uno sforzo mentale sovrumano, è riuscito anche lui a rendersi conto di aver fatto una grossa minchiata e che non lo avrebbe seguito nessuno a parte la Brambilla e qualche vecchio residuato DC ? La frittata ormai è in padella: anche se il divino Silvio ha fatto ancora una volta marcia indietro confutando per l’ennesima volta se stesso e scrivendo in un colpo solo 12 nuove pagine delle “Mille balle blu” i suoi (ex) alleati non sembrano intenzionati a sottostare ulteriormente ai suoi voli pindarici. Fini è nero (non potrebbe essere di un altro colore a pensarci bene…), Casini ha confessato di aver gettato la spugna e di aver rinunciato a comprenderlo e Bossi si è ritirato con Asterix e Panoramix ad ammirare la sorgente del Po. Io aspetto la prossima puntata.
20 novembre 2007
Care elettrici,cari elettori
Dopo un periodo di relativa calma mediatica ho deciso, su consiglio del mio istruttore personale di polka acrobatica, di ritornare con i capelli mossi dal vento del desiderio di libertà sulla decappottabile della scena politica del nostro amato paese, per motivi a me e a mamma Rosa ignoti, chiamato Italia. Ho taciuto, amiche ed amici, per troppo tempo. Ora ho ripreso il posto che il Padre mio,cioè io,aveva deciso di assegnarmi come giusto tributo al mio genio. Ho principiato qualche giorno fa rendendo il giusto deferente omaggio al maestro,all’amico Marcello Dell’Utri, la cui unica colpa è quella di avere un alito freschissimo,mentolato e a tratti afrodisiaco. E al caro fu Vittorio Mangano,stalliere di Arcore dal ricercato (aggettivo calzante) gusto per le rose e il narcotraffico internazionale,ho rivolto un pensiero di riconoscenza e rispetto. Ma alla magistratura rossa e comunista e bolscevica e marxista e leninista e antipatica questo non va giù! Ma quale mafia, cribbio! Mi consenta! Comunque sia, le esternazioni testè ricordate erano solo il preludio al mio reale intento: fondare un nuovo partito in cui far confluire gli amici di Forza Italia, il cui scioglimento è inevitabile come la chirurgia plastica settimanale ad Alba Parietti, e tutti gli insoddisfatti del governo Prodi. Stamane ero a Cortina in riunione con Aida Yespica, Dracula e Jimmy Page quando Bondi si è alzato da terra e mi comunicato che Bossi, Fini e Casini sono scettici e che forse non mi seguiranno, ma io ho pazienza:ho creato il mondo in una settimana: stavolta non ho tutta questa fretta. Il partito del popolo degli italiani è una realtà e a dicembre saranno edificate democraticamente le sue fondamenta dirigenziali senza perdere mai di vista il sentiero luminoso tracciato per noi dalle nostre guide spirituali:Gargamella e Rockerduck. E’ ora che i parrucconi della politica lascino il passo a noi giovani,a noi amanti della libertà,a noi… A noi! Amica elettrice,amico elettore…mi consenta di invitare lor signori nel nostro nuovo partito,a bere dal dorato e inebriante calice della libertà e dell’abrogazione del falso in bilancio. Ai primi 5000 iscritti in omaggio un materasso in lattice tibetano consegnato direttamente a casa vostra da Alfredo Biondi e una cena con Elisabetta Gardini o Willy il coyote. Per un nuovo miracolo italiano.
23 ottobre 2007
Sembra essersi lentamente spenta l’eco mediatica del cataclisma Grillo ma è piacevole riproporre le esilaranti risposte della politica al V-Day e alla partecipazione alla festa dell’Unità di Beppe Grillo,risposte che andrebbero custodite gelosamente dai loro autori e depositate di corsa alla SIAE prima che qualche comico o Berlusconi possano spacciarle per proprie battute ai loro show futuri (il verbo “spacciare” è inadatto per la politica ma in questa frase non potevo inserire “sniffare”o “andare a mignotte perché sono lontano da casa e lasciare quella battona dalle enormi tette finte a terra in overdose” );a parte Di Pietro e Pecoraro Scanio nessun big ha appoggiato la manifestazione dell’8 settembre e i suoi contenuti che nel complesso,con alcuni grossi punti interrogativi, sembrano abbastanza ragionevoli ma quantomeno degni di considerazione . Da buon democristiano old style Casini ha rimandato al mittente il vaffanculo di Grillo: d’altronde la democrazia cristiana ha sempre lavorato così: tu dai una cosa a me e io do una cosa a te; Prodi ha rivelato a Bruno Vespa,dopo che questi lo aveva sollecitato con due scariche elettriche rese più efficaci dalla scia viscosa del conduttore, di essere vispo come un “grillo” in risposta al comico genovese che inspiegabilmente lo paragona al Valium: una battuta splendida quella del premier! Per scriverla Prodi ha chiesto aiuto al ghost-writer dei comunicati di Trenitalia e ad Annamaria Franzoni. D’Alema invece si è irritato perché la giornalista che lo stava intervistando non gli ha fatto i complimenti per i suoi nuovi mocassini in pelle di lavoratore a progetto mentre Fassino è impegnato nel tour lungo lo stivale per spiegare agli italiani il programma dell’Unione in vista delle elezioni di aprile 2006. Da Mastella nessuna notizia: secondo un’informativa del SISMI si sarebbe barricato con il figlio Elio nell’aereo di stato che li ha portati a Monza per il GP:deve ancora finire di svuotare il minibar. Concitate le trattative: per lasciare il velivolo Mastella ha chiesto la riapertura del caso Tenco,il viceregno delle Americhe e una scatola nuova di Pavesini. Veltroni è in giro a fare marchette per il PD (il cui slogan potrebbe essere:”Partito Democratico:se avessimo delle idee ve lo diremmo”) mentre Bossi fa l’annuale analisi delle urine al Po in compagnia di Borghezio,Calderoli e Panoramix il druido che però ha subito preso le distanze dai leghisti dicendo che se sono così non è colpa delle sue pozioni. Berlusconi tace. Brutto segno.
19 ottobre 2007
Continuano i dolori intestinali di una politica sempre più stitica in fatto di nuove idee ma sempre incontinente di progetti di alleanze,divorzi,unioni,separazioni. Dopo la nascita del PD di Veltroni Berlusconi, Bossi e Fini (in rigoroso ordine di guai con la giustizia) preparano (e disfano semestralmente) il progetto della federazione della libertà che dovrebbe sostituire la coalizione della libertà:tra gli obiettivi già individuati l’annessione della Svizzera e la depenalizzazione dei cd di Apicella,ma solo per uso personale. La manifestazione del 2 dicembre 2006 è stata la culla spirituale di questo indispensabile progetto politico che è stato confermato tempo dopo da Berlusconi e Bossi ad un pranzo macrobiotico cui hanno partecipato anche Tremonti, Maroni, Calderoli, Castelli e Brancher:tra gli argomenti trattati al rave party che ha seguito il pranzo,la proposta di eliminare la tabellina del 9 e la pubblicazione di un decalogo per sembrare intelligenti. Berlusconi comunque esclude lo scioglimento di Forza Italia : secondo sondaggi non meglio identificati e attualmente al vaglio della scientifica, FI avrebbe il 31.7% di consensi in Italia e il 36% in Lombardia:numeri da capogiro se consideriamo che l’autore dei sondaggi è una lavastoviglie. Bossi ne era entusiasta e Fini sembrava essere d’accordo anche se tuttora non ha ancora capito bene perché Bossi fosse entusiasta e su che cosa lui stesso fosse d’accordo. Berlusconi anticipa che :”Ogni decisione della federazione sarà messa ai voti e prevedrà un quorum;la minoranza accetterà il volere della maggioranza,e anche se la differenza fosse di soli 24.000 voti la minoranza accetterà democraticamente la sconf…Ehm… scusate,devo andare:ho un appuntamento con Ancelotti”. Dopo gli entusiasmi iniziali pare proprio che non se ne farà più nulla:nei mesi scorsi Bossi si è lentamente dissociato dal progetto e dal dietologo di Borghezio. Dalla Federazione sarebbe naturalmente escluso il transfuga Casini che ha comunque precisato alle agenzie di stampa di essere in grado di infilarsi in bocca dodici uova sode contemporaneamente. Con il guscio. Ma questa federazione avrebbe un senso? E se ce l’ha, perché le foto di De Gasperi lacrimano chinotto?