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1 marzo 2013

Ratzi se ne va


Da "Il Ruvido" del 23 febbraio 2013

Il 28 febbraio, alle 20 in punto, Benedetto XVI si toglierà l'anello e perderà i suoi superpoteri tornando ad essere un comune mortale di 86 anni: andrà a fare la spesa alla Coop, comprerà i gratta e vinci dal tabaccaio e darà consigli ai manovali che stanno scavando per rendere ancora meno efficace la rete fognaria della capitale. Una volta tolto l'anello smetterà anche di parlare tedesco; in realtà Ratzinger parla da sempre un italiano perfetto: il tedesco gli serviva per incutere più timore durante le invettive contro i gay. Dopo l'annuncio delle dimissioni, la Chiesa è entrata nel pallone più totale: non aveva la più pallida idea di cosa fare. “Il vecchio si è dimesso? E ora dove lo mettiamo? Come lo dobbiamo chiamare?”
Se almeno Ratzinger avesse avuto la delicatezza di uscire di scena come i suoi predecessori, con i piedi davanti, il protocollo sarebbe stato bello chiaro, semplice e collaudato dall'esperienza secolare. Se proprio non voleva morire di morte naturale gli si poteva dare una mano come nel caso di Papa Luciani, bastava semplicemente dirlo: “Bella raga, non ci sto più dentro. Non mi dimetto per non mettervi nei casini che poi non sapete come regolarvi; facciamo così: stasera vado in camera, leggo qualche stronzata di Fabio Volo, un paio di flessioni e poi a mezzanotte vi faccio uno squillo, voi mi fate una bella camomilla corretta al cianuro, mi imbalsamate di corsa senza farmi fare l'autopsia e siamo tutti contenti, ok?”.
E invece si è dimesso. Un fulmine a ciel sereno. Alcuni sacerdoti erano così sconvolti dalla notizia che hanno rinviato lo stupro settimanale dei chierichetti al giorno dopo. Ufficialmente, Benedetto XVI si è ritirato per motivi di salute, ma si mormora che abbia gettato la spugna perché il Vaticano è un ambiente malsano, pieno di brutti ceffi. Tutti credono che le guardie svizzere siano lì per tutelare il Santo Padre dagli attacchi esterni, ma in realtà sono state assoldate a causa dei conflitti a fuoco tra le gang dei cardinali.
Anche Wojtyla sapeva che il Vaticano era un postaccio; dopo l'attentato era sempre in giro per il mondo. Perché si è fatto fotografare con Pinochet? Semplicemente per intimorire i cardinali: “Credete di farmi paura? Attenti che anche io ho amici nella mala internazionale”. Stessa cosa per Marcinkus: ha voluto tenerselo in casa come deterrente per i male intenzionati. Come Berlusconi aveva fatto con Mangano. Con la differenza che Mangano aveva uno spessore etico maggiore di Marcinkus.
Eppure Ratzinger era stato un componente della gioventù hitleriana, sapeva bene cosa volesse dire essere a contatto ogni giorno con gente senza scrupoli! Poi ha visto quello di cui sono capaci i cardinali quando hanno paura che qualcuno gli tolga la marmellata dal pane e ha rivalutato la moralità del Terzo Reich.
A marzo ci sarà il Conclave. Pellegrini di tutto il mondo verranno in Italia per assistere all'elezione del nuovo Papa, aspettando la lieta notizia mortificandosi e purificandosi attraverso il martirio: usando i mezzi pubblici di Roma. Ma di questo ne parleremo più avanti.

23 dicembre 2012

La fine del mondo (o quasi...)


Da "Il Ruvido" #4

Il 21 dicembre è arrivato, la fine del mondo profetizzata dai Maya è alle porte. Cosa sta accadendo nel mondo alla vigilia dell'evento dell'anno?
In Siria si stanno preparando alla catastrofe allenandosi già da diversi mesi con delle esercitazioni. Come si fa qui da noi. Ad esempio fingiamo che ci sia stato un grosso terremoto (di quelli che ti fanno ridere al telefono di notte se sei un costruttore) e ci esercitiamo a gestire il post evento in tutte le sue declinazioni. Noi simuliamo, Assad no. Ma non lo fa per cattiveria: Assad è un perfezionista, ed è solo per amore della precisione che è da mesi che sta massacrando i civili; perché vuole che la gente prenda sul serio questa storia della fine del mondo. Ultimamente Assad ha intensificato lo sterminio dei civili per evitare che i quattro cavalieri si stanchino troppo: tra colleghi ci si dà una mano. Obama è molto seccato perché teme che l'Apocalisse possa rubargli il prossimo premio Nobel per la pace. Tempo per invadere l'Iran non c'è. Per l'Afghanistan e l'Iraq è stato più semplice: l'invasione gliel'ha fatta Bush, lui ha semplicemente dovuto mantenere le truppe da quelle parti e poi andare a prendere il premio.
La Merkel invece non ha ancora assunto una posizione ufficiale: sta prendendo tempo perché sta valutando i registri contabili dell'Apocalisse. Se i conti sono a posto, bene: si proceda pure alla distruzione dell'umanità, la Deutsche Bundesbank non si opporrà. Se invece i conti sono in rosso, in Europa quei cavalli non entrano, potranno radere al suolo soltanto i paesi extracomunitari e provare a ripresentarsi tra quattro anni, ma solo dopo che avranno sistemato la loro contabilità.
I russi sono quelli che la stanno prendendo peggio di tutti. Scene di isteria collettiva, mega rifornimenti nei supermercati, corse in chiesa a chiedere perdono per i peccati. Questo lo fanno i poveri. I ricchi se ne fottono: hanno chiamato l'architetto di Batman e stanno costruendo dei bunker sotterranei con i soffitti in vetro blindato così possono continuare a guardare i poveri mentre arrancano per l'ultima volta. Ma poi di cosa avranno paura i russi? Eppure dopo tanti anni con Putin, l'Apocalisse dovrebbe sembrare un miglioramento per le condizioni di vita in Russia.
Le autorità locali hanno cercato di sedare il popolo in tutti i modi. Dapprima spiegando che non ci sono informazioni scientifiche tali da lasciar presupporre alcuna catastrofe, poi hanno ripiegato sulla denigrazione. I Maya non sono credibili perché sono tutti morti. Chi è morto non è credibile. Per questo in Russia fanno fuori i giornalisti scomodi. Non perdono tempo a smentirli, il confronto è un procedimento troppo macchinoso. Meglio un proiettile in testa. Lo stesso vale per i Maya. Se fossero ancora vivi, Putin li sterminerebbe come se fossero una redazione di un giornale indipendente. Fortunatamente i conquistadores gli hanno risparmiato il lavoro: così ha più proiettili per i giornalisti russi.
In Italia siamo tranquilli. Non abbiamo paura perché a Roma c'è il Papa. Lui è l'amministratore delegato della più grande multinazionale del mondo: se le voci sulla fine del mondo fossero state vere, avrebbe aperto un account twitter proprio adesso? Col cazzo! Sarebbe già in un bunker di Mosca a brindare in calici d'oro insieme ai “Bruce Wayne” russi. I calici d'oro li avrebbe portati lui.
No...il Papa non avrebbe aspettato il 20 dicembre per andarsene: si sarebbe già messo in moto da un paio di mesi perché per impacchettare e portare via tutti i beni della Chiesa ci vogliono almeno sessanta giorni. Ed è una cosa che sa di dover fare di persona perché dopo quella storia del corvo ha capito che della gente che gira in Vaticano c'è poco da fidarsi. Troppi preti.

15 novembre 2012

Dillo ad Elsa #1


Da Yanez, inserto satirico di Pubblico, del 12 novembre 2012.

Cara Elsa, da cinque anni non ho più notizie di mio padre. E' uscito da casa per fare una passeggiata e non è più rientrato. Abbiamo chiesto aiuto a tutti, anche a “Chi l'ha visto?”. Le forze dell'ordine ci hanno detto che non possono più portare avanti le ricerche perché non ci sono tracce. I giornalisti sono gli unici che continuano a parlarne, a trasmettere appelli in tv, a distribuire foto di mio padre con il nostro numero di telefono. Mi dia una parola diconforto...
Clorinda Pezzodipane, Ventimiglia

Amica mia, la sua lettera mi ha commosso perché mi permette di affrontare in questo spazio uno dei drammi della nostra società: la piaga del giornalismo. Se con lei i giornalisti stanno assumendo un comportamento terribile, alimentando una falsa speranza invece di dirle la verità (che suo padre è a testa in giù dentro una discarica o a Cuba con due gemelle minorenni sulle gambe), con me sono ancora più spietati. Giorni fa ero a Torino per un convegno e la presenza di un gruppo di giornalisti mi ha costretto a pensare prima di parlare. Si rende conto? Pensare PRIMA di parlare! Li ho invitati ad uscire perché volevo essere libera di dire qualunque sciocchezza ma si sono rifiutati. Sono rimasti lì ad ascoltarmi parola per parola. Dove andremo a finire di questo passo? In un mondo in cui giornalisti fanno domande non concordate?

Ministro Fornero, sono il Vescovo di XXXX. Un mio parroco, stimato dalla comunità tutta, mi ha confessato di abusare dei suoi chierichetti. Mi ha persino raccontato che durante i rapporti fantastica su Daniel Radcliffe, l'attore di Harry Potter. Cosa devo fare?
XXX XXX, Vescovo di XXXX

Eccellenza, per prima cosa non ne parli con nessuno: se l'opinione pubblica venisse a sapere che un suo parroco fantastica su un ragazzo ormai maggiorenne sarebbe uno scandalo. Fate come al solito: trasferitelo. Lo trasferisca però in una scuola elementare dove l'odore del latte infantile lo aiuterà di certo a tornare sulla retta via. Nel caso in cui la storia di Radcliffe venisse fuori, lei precisi alla stampa che le fantasie riguardano Harry Potter durante il primo film, quando era inequivocabilmente minorenne.

Ministro, mi rivolgo a Lei in lacrime. Ho trovato due spinelli nello zaino di mio figlio. Non ci potevo credere, poi ho frugato nel suo cassetto e ho trovato altra erba e una mazzetta di banconote di vario taglio. Mio figlio spaccia...ha solo 15 anni e spaccia!
Brando Cicconi, Acquaviva Delle Fonti

Caro amico, capisco il suo stato d'animo e sono con lei: non deve essere facile accettare da un giorno all'altro che i nostri bambini sono diventati uomini. Solo ieri suo figlio era in braccio a succhiare la tetta materna ed oggi vende droga agli universitari fuori corso. Chissà, magari con quel denaro finanzierà un'attività più redditizia; magari un giorno venderà cocaina a calciatori ed onorevoli. Ma ora basta fantasticare: quando rientrerà a casa lo abbracci e si goda questi momenti che sono fugaci: quando sarà il nuovo Escobar non avrà più tempo di farlo.

Caro Ministro, un nostro congiunto soffre di un male terribile: la SLA. E' inutile raccontarLe il calvario a cui siamo tutti sottoposti da quasi 10 anni, le difficoltà che incontriamo giorno dopo giorno. Ora un'altra scure si abbatte su di noi: i tagli del Governo all'assistenza.
Penelope Loquaci, Udine

Cara amica, dal suo nome capisco che è una donna paziente. Quindi le dico “abbia pazienza”. So perfettamente cosa voglia dire affrontare ogni giorno le stazioni del Calvario. Lo so da quando sono diventata Ministro. Anche se io le stazioni le affronto in auto blu non vuol dire che siano meno dolorose. Ma lo sa che una volta l'autista ha frenato di colpo e mi sono versata addosso lo champagne? Ho dovuto buttare il vestito in una campana della Caritas. Era una giornata importante per me. Ho pianto tantissimo. Ho pianto così tanto che Monti ha dovuto continuare a parlare al posto mio. Ci tenevo a quel vestito...

Sono un professore di una scuola media di Varese e la settimana scorsa ho messo una nota ad un mio allievo perché ha chiamato “terrone di merda” il suo compagno di classe che è originario di Napoli. Sono sconvolto...Vedere che i giovani covano dentro di loro tanta ignoranza è doloroso. Cosa ne pensa?
Artemio Filastrocchi, Varese

Professore, l'ignoranza fa male: lei che è un docente lo sa meglio di tutti. Sentire un ragazzino offendere un napoletano con un epiteto così generico è deprimente. Ci sono tanti modi di offendere un napoletano (camorrista, mariuolo, Mario Merola) e lui ha usato il più banale. Mi permetta di dire che non è colpa del ragazzo ma colpa sua, sì, caro amico, sua e della scuola. Impegnatevi, arricchite il vocabolario di questi giovani talenti e non lasciateli affogare nel mare della banalità. Chiederò al ministro Profumo di intervenire personalmente.

1 giugno 2012

Una parata sobria

Dal mio blog sul sito de "Il Fatto Quotidiano"

Nessun annullamento, Napolitano è stato chiaro: “Dobbiamo vincere il dolore, la Repubblica deve dare conferma della sua vitalità e dimostrare che riesce a sperperare denaro pubblico anche nei momenti di difficoltà. Tutti sanno farlo quando le cose vanno bene, ma solo uno Stato solido ne è capace quando i morti sono ancora caldi”. La cerimonia del 2 giugno sarà però un evento sobrio, all'insegna dell'austerity. Le frecce tricolori rilasceranno in cielo colori più economici. Niente bianco rosso e verde, ma solo un verde ufficio che rispecchia anche più efficacemente la situazione economica del Paese. Secondo indiscrezioni, al posto dell'esercito italiano marcerà l'esercito cinese, che offre un maggior numero di passi ad un costo decisamente inferiore. E poi i bambini indossano divise più piccole, con meno stoffa. Solidarietà alle famiglie colpite è stata espressa da parte del Santo Padre, ma solo dopo il sacrificio di otto agnelli vergini come ringraziamento agli dei: giusto un cataclisma poteva far passare in secondo piano gli scandali del Vaticano. Invece di spendere inutilmente denaro pubblico per mettere in sicurezza un territorio più instabile della panchina del Palermo, lo Stato stanzierà circa 16 miliardi di euro per acquistare degli F-35, efficacissimi nella lotta ai terremoti. In Giappone ci sono scosse di magnitudo e frequenza maggiore rispetto all'Italia, ma i danni sono praticamente inesistenti poiché i loro soldi statali sono stati destinati fin da subito allo sviluppo e all'applicazione di tecnologie antisismiche. Loro non credono nell'efficacia antisismica degli aerei da guerra. La verità è che sappiamo solo criticare. E poi il terremoto ha già fatto saltare Italia-Lussemburgo, vogliamo dargli vinta pure questa? Va infine registrato lo sgomento e l'incredulità della Fornero alla notizia degli otto operai morti mentre lavoravano: “Ma come, otto operai avevano ancora un lavoro?”

5 marzo 2012

Blitz della Finanza in Vaticano

Dal mio blog sul sito de "Il Fatto Quotidiano"

Andare ad abitare sopra un bowling può diventare una prospettiva di vita auspicabile se a trenta metri dalla tua camera da letto opera la più rumorosa tra le attività commerciali: la chiesa cattolica. In questa sede non voglio pontificare sulla qualità del prodotto che questo esercizio commerciale cerca di piazzare a sprovveduti acquirenti, perché quando si fa shopping ognuno si regola in base al proprio portafoglio e alle proprie esigenze, ma le modalità con cui la chiesa cattolica si fa pubblicità è da criminali. Il Vaticano non ti molesta telefonandoti a casa come fanno tutte le multinazionali che cercano di appiopparti un prodotto perché il telefono puoi ignorarlo o puoi sbatterglielo in faccia dopo cinque secondi. La chiesa cattolica lo sa e ha capito cosa fare: usa le campane. Non esiste mezzo più subdolo. Le campane vengono a prenderti direttamente a casa tua e non c'è verso di farle stare zitte: smettono solo quando dicono loro. Ma non è disturbo della quiete pubblica? Perché nessuno li ha mai querelati? Se io iniziassi a scampanare ogni mezzora dalla mia finestra mi ritroverei sotto casa un'ambulanza, i vigili e una troupe di Studio Aperto.
Ma voglio andare oltre. Perché le chiese possono usare le campane e gli altri tipi di esercizi commerciali no? E' una discriminazione bella e buona verso tutti gli altri negozi. Ci sono forse dei sexy shop che suonano campane a tutta forza ogni volta che arrivano in negozio le novità porno? No, eppure sarebbe utile saperlo così non si rischierebbe di arrivare in ritardo e non trovare più l'ultimo modello deluxe del Vibro Anal 200.
Cosa fa l'Antitrust, dorme? E' chiaro che le chiese godono di protezioni politiche molto in alto, forse persino più in alto di Maria De Filippi. Come spiegare altrimenti queste reiterate irregolarità nelle più elementari norme di concorrenza commerciale? Magari c'è di mezzo la malavita, chi può dirlo. E' un caso che il loro amministratore delegato abbia le dita inanellate come Mario Merola ne “Il Mammasantissima” e abiti a S. Pietro in una villa chiaramente ispirata a quella di Tony Montana?
Concludo con la cosa più irritante: in chiesa non ti rilasciano mai lo scontrino. Sono così arroganti che non hanno nemmeno i registratori di cassa! Invece di fare i blitz nei bar o nelle profumerie, la GDF dovrebbe stangare i preti. Lo avete mai visto un prete rilasciare una ricevuta?


(Il curato di Brescello dichiara di non poter rilasciare scontrini fiscali a causa del dolore che gli provocano le sue stimmate invisibili. Nella foto il parroco mostra le stimmate alla stampa)



13 luglio 2011

Scommettiamo che...?

Dal Vernacoliere di luglio.

Si allarga a macchia d'olio lo scandalo delle scommesse nel calcio, un mondo così sporco che a Coverciano stanno pensando di allestire corsi di aggiornamento per gli allenatori della mafia russa. Non è un caso che prima del 1987 Silvio Berlusconi fosse poco considerato; era un semplice iscritto alla P2 che aveva ospitato per anni un mafioso a casa sua: ha acquistato vera credibilità nella malavita solo dopo aver comprato il Milan. Vagonate di denaro mosso con transazioni illegali, contatti con la criminalità organizzata, continue intromissioni della (e nella) politica, morti sospette, sfruttamento della credulità popolare, scandali sessuali; se l'elenco avesse incluso anche una foto con Pinochet sembrerebbe la descrizione del Vaticano. Per quanto mi riguarda, il calcio e' uno sport che ho smesso di seguire dopo aver letto la biografia di Carlo Petrini; meglio i combattimenti all'arma bianca dei bambini-soldato imbottiti di polvere d'angelo: sono meno immorali. Uno dei capi cricca sarebbe Beppe Signori, uno che puntava su qualunque cosa. Era così schiavo del gioco che una volta scommise di riuscire a farsi espellere per due volte nella stessa partita. Quella volta perse: l'arbitro aveva scommesso con suo cognato che avrebbe espulso Signori tre volte prima del 90esimo. Per non parlare di Marco Paoloni, un portiere che taroccava le partite sciogliendo farmaci nelle bevande dei suoi compagni di squadra, a loro insaputa, per stordirli e farli giocare male come Felipe Melo. A loro insaputa? Magari ha usato lo stesso farmaco che hanno sciolto nel chinotto di Scajola quando lo hanno stordito per regalargli a sua insaputa la casa vista Colosseo. Comunque sia, con Paoloni si è ritornati a parlare anche di farmaci usati per condizionare le partite. Non necessariamente farmaci illeciti, sia chiaro. Tra integratori, ricostituenti e vitamine i calciatori sono veri e propri distributori ambulanti di principi attivi: Melissa Satta è guarita dalla faringite dopo un bacio con risucchio a Vieri. Poi ci sono anche i farmaci somministrati illecitamente, ma questo è un articolo sul calcio, non sulla Juventus. Dalle ultime intercettazioni pare che anche la camorra abbia giocato un ruolo di primo piano nell'addomesticamento di alcune partite di serie A, ma l'ufficio stampa del clan di Miano ha respinto le accuse minacciando azioni legali da parte dei propri avvocati per tutelare l'immagine del clan camorristico.

(Nella foto Beppe Signori pensa a come organizzare una scommessa che coinvolga un tostapane, un criceto, un ombrello rotto, un orefizio anale e 4 missili terra-aria)

22 maggio 2010

Ratzindol

Finalmente è in commercio il Ratzindol, il farmaco che ti farà dimenticare tutti i tuoi dolori distraendoti con altri più dolorosi. Dal Misfatto (inserto satirico de "Il Fatto Quotidiano") del 16 maggio

Principio attivo: Bromazepam 8x1000


Forma farmaceutica e composizione: Supposte


Gruppo farmaceutico: Vaticano S.p.a


Indicazioni terapeutiche: Indicato per malattie degenerative quali: libero pensiero, felicità terrena, progresso, ebraismo.


Posologia: Una supposta settimanale come dosaggio base da integrare quotidianamente con l'infiltrazione capillare nei mass media. Nel periodo elettorale si consiglia di aumentare il quantitativo per evitare che il gruppo farmaceutico rischi di pagare le tasse.


Gravidanza e allattamento: Nessun pericolo: grazie al farmaco saranno portate a termine tutte le gravidanze anche se le madri avranno optato per l'aborto.


Precauzioni per l'uso: Per un riscontro più efficace si consiglia di stordire quotidianamente il paziente mediante continue interferenze nella vita pubblica e privata facendolo sentire in colpa per qualunque motivo, meglio se inesistente.


Controindicazioni: Da evitare in presenza di rapporti sessuali protetti: il preservativo (oltre a non proteggere dall'HIV) limita l'efficacia del Ratzindol rendendo il paziente refrattario al Bromazepam 8x100 esponendolo così a potenziali patologie come “l'orgasmo non procreativo” (orgasmo ricreativo).


Effetti indesiderati: Intolleranza, omofobia, ignoranza, razzismo, insabbiamento dei casi di pedofilia all'interno del gruppo farmaceutico, tiro al bersaglio sui bambini del coro di Ratisbona, Lorena Bianchetti in Rai.


Sovradosaggio: L'abuso di Ratzindol provoca allucinazioni multisensoriali a sfondo mistico-religioso, crocifissi in aule pubbliche, infiammazioni rettali, stimmate, Paola Binetti. Nel caso in cui il paziente abbia sviluppato dipendenza al farmaco è sufficiente mostrargli due foto della sindrome di Claudia Koll: una PRE e una POST dipendenza.


Avvertenze

TENERE LONTANO DALLA PORTATA DEI BAMBINI


Nota del produttore

Il Ratzindol è stato immesso sul mercato nel 2005 per eliminare gli effetti del Wojtylanx, farmaco dallo stesso principio attivo che aveva immotivatamente causato false speranze soprattutto tra i più giovani.



21 aprile 2009

Un iraniano a Ginevra

La conferenza all'Onu sul razzismo sta avendo meno successo di “Incredibile” di Veronica Maya. Come è andato il programma di Veronica Maya? Appena possibile lo chiederemo a lei. Il tempo di  tirarla giù dal cornicione. I lavori sono stati disertati da Italia, USA, Germania, Polonia, Nuova Zelanda, Australia, Canada, Israele e Olanda. Frattini: “Non ci interessa partecipare ad un congresso sulla xenofobia. In Italia siamo già abbastanza razzisti”. I delegati dei paesi europei hanno abbandonato i lavori quando Ahmadinejad ha definito Israele un “governo razzista”. E questa era la parte in cui parlava bene di Israele. Il rappresentante del Vaticano invece è rimasto in aula: tanto le prostitute non sarebbero arrivate in albergo prima delle 21. Il presidente iraniano è stato applaudito quando ha accusato la comunità internazionale di non aver mosso un dito per i crimini commessi da Israele contro Gaza. Peccato che poi abbia rovinato tutto paragonando Auschwitz ad un camping. Ahmadinejad ha poi regalato una dentiera ad una sopravvissuta di Bergen-Belsen che è stata intervistata dal Tg5: “Questa dentiera è perfetta, è come se l'avessi da una vita. Se la mia non fosse stata rubata ieri notte da un tizio con l'asciugamano in testa direi che è proprio questa!” Un manifestante vestito da clown ha tirato addosso al presidente iraniano il suo naso finto. Poi si è tolto il costume ed è tornato a L'Aquila a progettare la new town. Rientrato in patria, Ahmadinejad è stato accolto come un eroe. All'aeroporto le donne erano impazzite per lui: alcune indossavano burqa così audaci che lasciavano intravedere il burqa che avevano sotto.

(Nella foto: Ahmadinejad ad un concerto dei Limp Bizkit)

3 maggio 2008

La vignetta di Oriana

Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense, ha inaugurato nell’ateneo del Papa un vero e proprio museo dedicato a Oriana Fallaci. Nella sala, oltre ai 636 libri donati dalla stessa Fallaci, sono conservati cimeli, fotografie e ricordi della giornalista scrittrice. Dopo il battesimo in technicolor di Magdi Allam questa sembra essere un’altra provocazione per mettere il bastone tra le ruote nel dialogo islamo-cristiano. Allam farnetica di essersi convertito perché non esisterebbe un islam moderato, affermazione che ha più volte fatto la stessa Fallaci la quale si è spinta ben oltre nelle sue dichiarazioni islamofobiche identificando l’Islam con Bin Laden e arrivando persino a minacce vere e proprie come quando si discuteva della costruzione della moschea che sarebbe dovuta sorgere a Colle Val d'Elsa: "E' vicino casa mia, prendo l'esplosivo e la faccio saltare". Frase che suscitò il plauso di Calderoli, pork-sitter part time. E il Vaticano le costruisce un altarino accostandola a S. Caterina da Siena. Un aneddoto che pochi conoscono, ma utile ad inquadrare ulteriormente il fine della crociata Fallaci risale al febbraio 2006 quando, ricevendo la medaglia d'oro dal presidente del Consiglio regionale della Toscana nella sede del consolato italiano a New York, la Fallaci aveva annunciato che stava preparando una vignetta su Maometto, proprio qualche settimana dopo la pubblicazione delle caricature sul Profeta che avrebbero provocato nel mondo in tutto 130 vittime. Il Giornale della Toscana spiegava che la scrittrice aveva detto di voler raffigurare Maometto “con le sue nove mogli, fra cui la bambina che sposò a 70 anni, le sedici concubine e una cammella col burqa. La matita, per ora, si è infranta sulla figura della cammella, ma il prossimo tentativo probabilmente andrà meglio”. Un’altra mossa azzeccatissima delle menti del Vaticano.