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23 dicembre 2012

La fine del mondo (o quasi...)


Da "Il Ruvido" #4

Il 21 dicembre è arrivato, la fine del mondo profetizzata dai Maya è alle porte. Cosa sta accadendo nel mondo alla vigilia dell'evento dell'anno?
In Siria si stanno preparando alla catastrofe allenandosi già da diversi mesi con delle esercitazioni. Come si fa qui da noi. Ad esempio fingiamo che ci sia stato un grosso terremoto (di quelli che ti fanno ridere al telefono di notte se sei un costruttore) e ci esercitiamo a gestire il post evento in tutte le sue declinazioni. Noi simuliamo, Assad no. Ma non lo fa per cattiveria: Assad è un perfezionista, ed è solo per amore della precisione che è da mesi che sta massacrando i civili; perché vuole che la gente prenda sul serio questa storia della fine del mondo. Ultimamente Assad ha intensificato lo sterminio dei civili per evitare che i quattro cavalieri si stanchino troppo: tra colleghi ci si dà una mano. Obama è molto seccato perché teme che l'Apocalisse possa rubargli il prossimo premio Nobel per la pace. Tempo per invadere l'Iran non c'è. Per l'Afghanistan e l'Iraq è stato più semplice: l'invasione gliel'ha fatta Bush, lui ha semplicemente dovuto mantenere le truppe da quelle parti e poi andare a prendere il premio.
La Merkel invece non ha ancora assunto una posizione ufficiale: sta prendendo tempo perché sta valutando i registri contabili dell'Apocalisse. Se i conti sono a posto, bene: si proceda pure alla distruzione dell'umanità, la Deutsche Bundesbank non si opporrà. Se invece i conti sono in rosso, in Europa quei cavalli non entrano, potranno radere al suolo soltanto i paesi extracomunitari e provare a ripresentarsi tra quattro anni, ma solo dopo che avranno sistemato la loro contabilità.
I russi sono quelli che la stanno prendendo peggio di tutti. Scene di isteria collettiva, mega rifornimenti nei supermercati, corse in chiesa a chiedere perdono per i peccati. Questo lo fanno i poveri. I ricchi se ne fottono: hanno chiamato l'architetto di Batman e stanno costruendo dei bunker sotterranei con i soffitti in vetro blindato così possono continuare a guardare i poveri mentre arrancano per l'ultima volta. Ma poi di cosa avranno paura i russi? Eppure dopo tanti anni con Putin, l'Apocalisse dovrebbe sembrare un miglioramento per le condizioni di vita in Russia.
Le autorità locali hanno cercato di sedare il popolo in tutti i modi. Dapprima spiegando che non ci sono informazioni scientifiche tali da lasciar presupporre alcuna catastrofe, poi hanno ripiegato sulla denigrazione. I Maya non sono credibili perché sono tutti morti. Chi è morto non è credibile. Per questo in Russia fanno fuori i giornalisti scomodi. Non perdono tempo a smentirli, il confronto è un procedimento troppo macchinoso. Meglio un proiettile in testa. Lo stesso vale per i Maya. Se fossero ancora vivi, Putin li sterminerebbe come se fossero una redazione di un giornale indipendente. Fortunatamente i conquistadores gli hanno risparmiato il lavoro: così ha più proiettili per i giornalisti russi.
In Italia siamo tranquilli. Non abbiamo paura perché a Roma c'è il Papa. Lui è l'amministratore delegato della più grande multinazionale del mondo: se le voci sulla fine del mondo fossero state vere, avrebbe aperto un account twitter proprio adesso? Col cazzo! Sarebbe già in un bunker di Mosca a brindare in calici d'oro insieme ai “Bruce Wayne” russi. I calici d'oro li avrebbe portati lui.
No...il Papa non avrebbe aspettato il 20 dicembre per andarsene: si sarebbe già messo in moto da un paio di mesi perché per impacchettare e portare via tutti i beni della Chiesa ci vogliono almeno sessanta giorni. Ed è una cosa che sa di dover fare di persona perché dopo quella storia del corvo ha capito che della gente che gira in Vaticano c'è poco da fidarsi. Troppi preti.

1 giugno 2010

Addicted

E' durata solo alcune ore la speranza di vedere Napolitano non firmare un foglio passatogli da Berlusconi. Poi è riuscito a trovare la penna che la moglie gli aveva nascosto tra i gerani e la speranza è morta. Ancora una volta. Nessuno si è meravigliato: la settimana scorsa Napolitano ha fatto visita ad Obama e l'imbarazzante scena a cui hanno dovuto assistere Michelle e le bambine non lasciava dubbi su quale sarebbe stata la sua condotta una volta tornato in Italia. A questo punto spero che il Presidente trovi la forza di ammettere di avere un problema e si lasci accompagnare in una comunità per disintossicarsi. In collaborazione con Paola Antista, la disegnatrice israeliana che apre il fuoco sui pacifisti solo per legittima difesa

21 gennaio 2009

Quanto durerà?

Nonostante i bookmakers inglesi lo avessero dato morto non più tardi di 15 secondi dopo aver alzato la mano destra, Obama è riuscito a sopravvivere al suo giuramento. Persino sua moglie Michelle è sembrata sorpresa. E si è pentita di aver buttato 50 dollari alla SNAI. Ad ogni modo mi assumo le mie responsabilità: non avrei dovuto portarmi dietro Belen Rodriguez nell'appostamento nel deposito di libri. Le lobbies del petrolio e delle armi sono infuriate: il mandato presidenziale di Obama sta durando più del previsto. Tutte le tv del mondo hanno dedicato ampio spazio all'evento e anche Cristina del GF non ha voluto essere da meno sottolineando l'importanza del momento indossando un reggiseno nipote di un reggiseno morto in una piantagione di cotone nel '56. Nessun esponente del governo italiano ha presenziato alla cerimonia, ma il capo della CIA ha smorzato sul nascere le polemiche: “Ci sono già io, a che serve la presenza di un mio dipendente?”. Veltroni era stato invitato dallo staff di Obama, ma sull'invito è stato stampato un indirizzo sbagliato. Volutamente. Non so se a quest'ora Walter sia riuscito a scappare da quel locale gay sulla 42esima. Bush Senior, appena uscito da una puntata di Scrubs, ha dichiarato di voler vedere anche Jeb, fratello anormale di George W, alla Casa Bianca. Al massimo tra un paio di mesi. Un altro Bush presidente? In medio oriente l'hanno presa bene: l'aviazione iraniana ha iniziato a bombardare Teheran da sola per portarsi avanti con il lavoro. 


5 novembre 2008

Obama Mania

L'incubo peggiore di Nathan Bedford Forrest si è materializzato stanotte: un nero è entrato in possesso dei codici dell'arsenale nucleare americano; non li ha vinti a poker, non li ha rubati e non li ha nemmeno comprati in un vicoletto di Harlem da Dick Cheney: glieli ha consegnati spontaneamente il popolo americano. Barack Obama è il primo presidente americano nero, un evento epocale: aspetto con ansia “Porta a Porta” per conoscere l'opinione di Miss Italia. Un evento epocale, dicevo. Mi chiedo quando accadrà anche alla Chiesa: a quando il primo Papa che avrà letto per intero il Vangelo? Secondo lo staff di Obama, a festeggiare il nuovo presidente sono scese in strada, solo a Chicago, oltre due milioni di persone. Duecentomila secondo la questura di Roma.
Michael Jackson si è reso conto di aver sbagliato tutto nella vita: è andato di corsa a comprare due casse di olio abbronzante, un naso a patata e tutti i film di Spike Lee. E d'ora in avanti molesterà solo bambini neri. McCain, il cui elettore medio è un cumulo di cenere in un'urna di finto ottone, ha cavallerescamente augurato buon lavoro al nuovo presidente, mentre Sarah Palin ha ordinato via internet un Mannlicher-Carcano. Ora che ha perso, la Palin ha smesso di fingere e ha di nuovo chiuso il suo bambino down nel solaio. In dubbio la loro partecipazione alla prossima puntata di “C'è posta per te”.

28 ottobre 2008

Volevamo uccidere Obama

Nonostante le ottime cose che ha fatto il nazismo per l'umanità (ispirato Schindler's List, il videogame Medal of Honor ed aver fatto sparire dalla terra il taglio di baffi alla Hitler), ogni tanto qualche episodio isolato intacca l'ottimo ricordo che ne ha l'umanità. Due giovanissimi skinheads
americani sono stati arrestati perché stavano pianificando l'assassinio di Obama: i due avevano progettato di irrompere nella scuola di Memphis dove Obama avrebbe tenuto un suo discorso, ricoprire di pallottole gli studenti (quasi tutti neri) e poi decapitare Barack. Fin qui tutto ineccepibile. Il piano dei due era geniale nella sua semplicità: rapinare un'armeria a viso scoperto (ma camuffando la voce in modo da non essere identificabili), intrufolarsi nella scuola travestiti da Arnold e Webster ed iniziare il massacro sulle note di Wagner; i due avevano ingaggiato la Royal Philarmonic Orchestra per eseguire il brano dal vivo, ma sono stati traditi dallo zelo di un impiegato scolastico: già da sei mesi i 54 orchestrali erano nascosti sotto il leggio dell'aula magna della scuola, ma solo pochi giorni prima del massacro un bidello si è insospettito quando ha notato al centro del palco un'enorme ghigliottina ricoperta di adesivi “Obama, sporco negro” . Un dettaglio insignificante che la maggior parte delle persone avrebbe trascurato, ma non il bidello Winston che con il suo acume ha salvato la vita di Obama e degli studenti della sua scuola. Episodio che comunque non gli eviterà il licenziamento per aver molestato lo scheletro del laboratorio di scienze. I giovani neonazisti saranno a breve condotti in un carcere di massima sicurezza dove i detenuti di colore hanno già ordinato via mail i barili di acido per sciogliere i due cadaveri.

(nella foto: Obama e Superman pochi minuti prima di abbassarsi le mutande per verificare chi sia il vero supereroe)

14 ottobre 2008

Columbus Day

Mentre Mara Carfagna è ormai in balia della sindrome di Capezzone e rilascia dichiarazioni agghiaccianti non appena vede un microfono (ieri si è impossessata del viva voce di un ipermercato milanese e si è paragonata a Condoleezza Rice), il suo PIGmalione vola negli Stati Uniti a salutare l'amico George che da gennaio potrà bombardare il medio oriente solo come privato cittadino. La visita è avvenuta in coincidenza con i festeggiamenti del Columbus Day, il Giorno di Colombo; Berlusconi è rimasto sorpreso nel constatare come in America si dia tanta importanza ai telefilm: “George, addirittura un'intera giornata dedicata al tenente Colombo?”
I due vecchi amici si sono esibiti in una serie esilarante di battute e lazzi che hanno mandato in visibilio i giornalisti: pezzo forte la gag in cui Berlusconi si stende a terra fingendo di essere Baghdad mentre Bush si appende al lampadario e gli lancia addosso della farina simulando un bombardamento al fosforo. In serata Berlusconi ha telefonato ai due contendenti alla presidenza americana: con Mc Cain ha ricordato l'esperienza comune del Vietnam, quando entrambi erano prigionieri in un campo vietcong sprovvisto di aria condizionata, mentre con Obama si è confrontato sulle dimensioni intime vantandosi di essere in grado di forzare una serratura blindata con le mani dietro la schiena.

20 settembre 2008

In cerca di Walter

Ancora senza esito le ricerche di Walter Veltroni. Nonostante sia ormai da aprile che non si hanno più sue notizie, le forze dell'ordine stanno impegnando senza sosta uomini e mezzi per riportarlo a casa. Possibilmente senza aprire il fuoco. Secondo alcune testimonianze ancora da verificare la giovane promessa della politica italiana sarebbe stata recentemente avvistata a New York dove avrebbe suonato più volte al videocitofono di Woody Allen, che naturalmente non gli ha aperto, e dove avrebbe acquistato un appartamento per la figlia la quale però nega di aver mai avuto a che fare con lui. Diverse ore dopo avrebbe preso parte alla presentazione del suo libro, introdotto dalla figlia di Bob Kennedy (“Se mio padre non fosse morto lo avrei ucciso io con le mie mani per risparmiargli questa tortura”), e avrebbe trascorso la giornata insieme ad Ingrid Betancourt ( “E' stato terribile, mi sono consolata ripensando alla giungla e alle Farc), Salman Rushdie( “Non ne potevo più, ho telefonato alla polizia iraniana lasciando il mio recapito), più altre celebrità della cultura internazionale che si sono poi tolte la vita in un suicidio di massa durante la proiezione dell'ultimo film dei fratelli Coen. Veltroni sarebbe stato interrogato dai suoi ospiti sulla situazione politica italiana, ma non avrebbe saputo dare spiegazioni soddisfacenti; dopo aver mimato la scena del rogo della strega del Settimo Sigillo di Bergman si sarebbe allontanato vistosamente ubriaco farneticando “Se vince Obama cambia tutto, se vince Obama cambia tutto”.
(nella foto: dopo aver ascoltato Veltroni questi giovani americani hanno deciso di arruolarsi e trovare conforto nella guerra; la bambina è in lacrime: dovrà aspettare un altro anno prima di poter partire per l'Iraq)

5 settembre 2008

Il nonno che avanza

Un vecchietto repubblicano di 72 anni si presenta ufficialmente come candidato alla presidenza degli Stati Uniti dicendo “Il cambiamento sono io”. A 72 anni? A quell'età l'unico cambiamento possibile è quello dei pannoloni. Personalmente avrei qualche difficoltà ad accettare che il maggior arsenale militare del mondo è nelle mani di una persona che ha, o avrà a breve, problemi a controllare il proprio sfintere. Il sindacato stagiste americane insorge e boccia la candidatura di McCain: “Il lavoro non ci spaventa, non abbiamo paura di rovinarci le ginocchia ma per carità, che almeno non sia carne scaduta!”. Mc Cain ha rivolto un pensiero al terrorismo internazionale: “Se sarò eletto vi porterò Bin Laden. Se non sarò eletto non vi dirò mai dove lo ha nascosto Bush”; e al suo passato: “Il mio corpo è pieno di cicatrici. E sono quasi tutte mie”. Solo poche parole sul suo avversario: “Obama? Un bluff: ha un calzino arrotolato”
La sua vice Sarah Palin farnetica che la guerra in Iraq è stata voluta da Dio. E la nuova X-box No? C'è qualcuno che può smentirmi sul fatto che l'ultima X-box non sia stata voluta da Dio? Sarah Palin è soprannominata Barracuda. Ma solo nei momenti di intimità: senza fruste e vestiti borchiati è meno dolce.
Breve discorso anche per Cindy, la moglie di Mc Cain: “ Fidatevi di quest'uomo, è una persona capace”. Poi ha smesso di elogiare il venditore di bruscolini e ha iniziato a parlare del marito.
(nella foto McCain e Bush accennano un lento)

2 settembre 2008

Lettera aperta a Dio (from USA). Una missiva immaginaria di Michael Moore

Poche notti fa il reverendo James Dobson chiese a tutti i credenti di pregare perché una tempesta si abbattesse giovedì notte su Denver in modo tale da costringere i democratici a cancellare il discorso di Barack Obama che si teneva in uno stadio all'aperto.
Vedo che Tu hai risposto alle preghiere del reverendo Dobson solo che la tempesta che hai inviato sulla Terra non si è abbattuta su Denver, ma sulla via di New Orleans. Infatti hai fatto in modo che colpisse la Louisiana in coincidenza con il discorso che George W. Bush avrebbe dovuto pronunciare alla Convention Repubblicana.Ora santo Padre tutti noi sappiamo che hai un gran senso dell'umorismo e un impeccabile senso del tempo. Inviare un uragano nel terzo anniversario di Katrina e in coincidenza con l'apertura della Convention Repubblicana è stato di primo acchito un colpo di divina ironia. Non te ne faccio una colpa, lo so che sei molto arrabbiato con i repubblicani che hanno provato a dare a Te la colpa per Katrina definendolo un «Atto di Dio», mentre la verità è che l'urgano in se stesso provocò un numero limitato di vittime a New Orleans. Migliaia di persone morirono invece a causa della negligenza e degli errori provocati dagli umani, non da Te.
Molti di noi hanno provato a dare una mano alle vittime di Katrina, mentre Bush mangiava la torta con McCain e si girava i pollici. Da parte mia chiusi il mio ufficio di New York e spedii tutto il mio personale a New Orleans per aiutare i superstiti. Ho chiesto alle persone che visitano il mio sito di mandare aiuti riuscendo ad far arrivare a New Orleans 2 milioni di dollari in donazioni, acqua e cibo e altri materiali, mentre i mezzi della Protezione civile (Fema) stavano ancora girando in tondo nel Maine. Ma da giovedì il quotidiano Washington Post ha cominciato a far circolare la notizia che i repubblicani stavano organizzandosi per rinviare la Convention.
L'agenzia di stampa Associated Press ha rivelato che non sono stati previsti ricoveri a New Orleans per l'uragano, e che le dighe ricostruite non sono ancora adeguate. In poche parole, come direbbe il grande Ronald Reagan: «Ecco che ci risiamo!».Quindi l'ultima cosa di cui avevano bisogno John McCain e i repubblicani era una doppia esposizione televisiva: da una parte loro che festeggiano a St. Paul e dall'altro lato dello schermo una diretta televisiva del fallimento dell'amministrazione repubblicana mentre New Orleans affonda di nuovo.
Ebbene sì, sei riuscito a spaventali in modo deciso, mentre alcuni milioni di tuoi seguaci si tolgono il cappello davanti a Te. Ma ora appare chiaro che non hai solo voluto divertirti con Bush &Co. Appare chiaro che l'uragano Gustav sta veramente dirigendo su New Orleans e le coste del Golfo. Ti abbiamo sentito, Signore, forte e chiaro così come quando il reverendo Falwell disse che avevi permesso che accadesse l'11 settembre per colpa dei gay e degli aborti.
Ti supplichiamo di non punirci ancora come ha detto Pat Robertson quando ha sostenuto che ci hai mandato Katrina perché l'America era diventata «una enorme macchina che produceva bambini abortiti». Gli stessi sentimenti che sono stati espressi da molti repubblicani. Ti invio una mia preghiera: non fare di nuovo questo alla Louisiana.
I Repubblicani hanno ricevuto il tuo messaggio. Stanno facendo il meglio che possono inviando aerei, treni e autobus a New Orleans per cercare di portare via tutti. Stavolta non hanno spedito tutta la National Guard della Louisiana in Iraq, anzi, stanno già pattugliando le strade delle città. E ti dico anche che Bush ha nominato un nuovo capo della Fema per meglio coordinare la risposta del governo. Il suo nome è W. Michael Moore.
Non ti sto prendendo in giro, santo Padre. Hanno inviato un uomo che ha il mio nome e quello di Bush per aiutare a salvare la costa. Ti prego Dio, fa in modo che l'uragano si spenga mentre è ancora al largo, Ha già fatto abbastanza danni. Se mi concederai questo favore, ti prometto di non invocare più il Tuo nome. Lascerò che la facciano i seguaci del reverendo Dobson e a quelli che si riuniranno questa settimana a St. Paul.
Il tuo fedele servitore ed ex seminaristaMichael Moore

10 febbraio 2008


La vergine Veltroni e la strage di madri nel PDL
Dopo una romantica cena a lume di candela Berlusconi e Fini hanno reso noto che FI e AN parteciperanno alle prossime elezioni sotto il simbolo comune del “Partito della libertà”, il partito che ogni masochista ha sempre sognato. La madre di Fini è morta nelle stesse ore dell’annuncio, ma solo l’autopsia chiarirà se il decesso ha a che fare o meno con la decisione del figlio. Prima la madre di Berlusconi, poi quella di Fini:alla CDL non si sentono molto tranquilli, potrebbe sembrare un presagio negativo. Per evitare strumentalizzazioni politiche tutte le mamme del PDL sono state incatenate e mischiate al pubblico di Forum dove resteranno fino al giorno del voto: in caso di ulteriori decessi nessuno se ne accorgerà. La Lega si associa al PDL solo al nord senza rinunciare al proprio simbolo; Casini, almeno per ora, non entra nel polpettone PDL dove sono invece confluiti entusiasticamente il naso di Giovanardi, il sexy Dini e il gommoso Rotondi; Storace nicchia e ribadisce di non volersi trovare allo stesso tavolo con Cuffaro e Mastella. Ha ragione. Neanche io vorrei sedere a quel tavolo,non sarei tranquillo: ci sarebbe il rischio di una retata da un momento all’altro. Mastella si è offerto al miglior offerente e sta semplicemente aspettando l’offerta più alta: “non ci svenderemo”, ha gridato al suo pubblico. Il discorso è scaricabile da E-Bay. Veltroni correrà da solo; il suo “Yes, we can” preso in prestito da Obama ha riportato alla mente l’ineguagliabile “Pliz, visit aur cauntri” di Rutelli che in questi giorni firmerà un contratto milionario come testimonial dell’attrezzo da fitness più usato dalle modelle di tutto il mondo: il dito medio. Il programma del PD? Non esiste, ma nei prossimi giorni sarà sfoltito di qualche punto. La Sinistra Arcobaleno (Sdi,Verdi,Prci,Pdc) non confluisce nel PD: Veltroni è terrorizzato come una suora di clausura in attesa dell’esito del test di gravidanza, ma ostenta serenità come se fosse ancora vergine. E se le elezioni anticipate fossero un diversivo costruito a tavolino per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dal delitto di Garlasco?