Per fortuna per il secondo giorno a Cordova siamo preparati: ci svegliamo presto e arriviamo alla Mezquita, l'antica moschea poi trasformata in cattedrale, in tempo per sfruttare il breve orario di visita gratuito.
La moschea araba è stata costruita a fine XIII sec sopra all'antica chiesa visigota di s.Vincenzo, di cui si può vedere qualche resto in una sezione dedicata. Vista la potenza del dominio islamico di allora, tutti i regni più importanti mandarono colonne in materiali preziosi per contribuire alla costruzione, infatti notiamo che le colonne erano tutte di materiali e altezze diverse. Anche il mosaico del mirhab è stato fatto da mosaicisti mandati dall'impero bizantino! La moschea ha subito una lunga serie di ampliamenti fino a diventare la più grande di quel tempo con i suoi 23000 metri quadri.
Con la riconquista della città da parte dei cristiani, nel 1236 la moschea fu riconvertita in cattedrale, senza però modifiche sostanziali fino al 1500, anno in cui fu abbattuta la parte centrale per erigere una chiesa rinascimentale!!!
Io e la Pelosa metà troviamo impressionante la grandezza della struttura, ma a livello estetico ci impressionano soprattutto il mirhab, le contaminazioni fra arte islamica e cristiana presenti soprattutto nelle cappelle e un bel quadro medievale.
Purtroppo finiamo di visitarla in fretta perché comincia una messa e le guardie ci buttano fuori.
Luckily we are prepared for the second day in Cordoba: we wake up early and arrive at the Mezquita, the former mosque transformed into a cathedral, in time to take advantage of the short free visiting time.
The Arab mosque was built at the end of the thirteenth century on the ancient Visigothic church of St. Vincent, of which you can see some rest in a dedicated section. Given the power of the Islamic rule of the time, all the kingdoms sent pillars of precious materials to help build it, in fact we notice that the columns are all of different heights and materials. Even the mosaic of the mirhab was made by people sent form Bisanzio. The mosque has undergone a long series of enlargements up to become the greatest of that time with its 23000 square meters.
With the reconquest of the city by the Christians in 1236 the mosque was converted into a cathedral, but without substantial changes until 1500 when the central part was demolished to erect a Renaissance church!
Me and Hairy half are impressed by the size of the structure, but in terms of aesthetics we like especially the mirhab, the crossover of Christian and Islamic art found mainly in chapels and a beautiful medieval painting.
Unfortunately we have to finish to visit it in a hurry because a mass is starting and the guards trow us out.
Andiamo poi lì accanto ai Reales Alcazares. Anche se in teoria doveva essere ancora orario di visita gratuito ci hanno fatto pagare. Pensavamo di esserci sbagliati noi, ma all'uscita abbiamo controllato il cartello e l'orario era ancora quello giusto, ci hanno fregato -.-'
I Reales Alcazares sono stati costruiti dopo la riconquista cristiana e sono stati residenza dei re cattolici durante la presa di Granada. Qui Cristoforo Colombo ha chiesto i fondi per la sua spedizione. In seguito il palazzo è diventato sede dell'inquisizione e poi carcere. Una caratteristica insolita di questo palazzo è la presenza di terme su modello di quelle arabe.
Di originale è rimasta quasi solo la struttura, le stanze sono ormai usate per riunioni e come musei dove sono esposti mosaici romani. Tuttavia le torri infestate da piccioni da cui si gode uno stupendo panorama e i bei giardini disseminati di statue di re e regine in stile medievale (che fanno sempre molto fantasy) ci piacciono parecchio.
A fine visita mangiamo i nostri panini sulla scalinata della Mezquita, mentre molti intorno a noi provano la famosa tortilla (che in Spagna è una frittata con patate) di un locale lì vicino, che ne fa di enormi.
Then we go to the Reales Alcazares next to the Mezquita. Although in theory it's still free visiting thime they make us pay. We thought we were wrong, but we checked the sign at the exit and the time was the right one, they cheated -. -'
The Reales Alcazares were built after the Christian reconquest and were the residence of the Catholic Monarchs during the capture of Granada. Here Christopher Columbus asked for funds for his expedition. Later the building became headquarters of the Inquisition and then a prison. An unusual feature of this building is the presence of thermal baths on the model of the Arabs.
Almost only the structure is original, the rooms are now used for meetings and as museums Roman mosaics are exposed. However from the towers infested by pigeons we enjoy a wonderful view and we love the beautiful gardens with statues of kings and queens in medieval style (which give always a very fantasy atmosphere).
At the end of the visit we eat our sandwiches on the stairs of the Mezquita, while many people around us try the famous tortilla (which in Spain is an omelette with potatoes ) of a place nearby, which makes huge ones.
Fino alle 15 il pomeriggio è frenetico, perché dobbiamo visitare tutto quello che ci manca prima che chiuda. Per prima cosa andiamo alla capilla mudejar, una stupenda cappella costruita, appunto, in stile mudejar, cioè progettato e realizzato da cristiani, ma ispirandosi pesantemente allo stile arabo islamico locale. Il risultato di queste contaminazioni è spesso bizzarro, ma in alcuni casi, come questo, anche molto bello. La cappella è piccola, ma rimaniamo ad ammirarla per un bel po'.
Up to 15 in the afternoon is hectic, because we have to visit all before it closes. First we go to the capilla Mudejar, a beautiful chapel built in Mudejar style, that means designed and built by Christians, but heavily inspired by the local Islamic Arabic style . The result of these contaminations is often bizarre, but in some cases, like this , also very beautiful. The chapel is small, but we admire it for quite a while.
Poi andiamo alla sinagoga, anch'essa in stile mudejar, con scritte in ebraico che si intrecciavano ai motivi ornamentali arabi, molto bella. E' un monumento tanto più impressionante in quanto in tutta la Spagna di sinagoghe medievali ne sono rimaste solo quattro o cinque.
Then we go to the synagogue, also in Mudejar style , with inscriptions in Hebrew that were woven into arab ornaments, very beautiful. It's a monument all the more impressive because only four or five synagogues of medieval Spain survived.
L'ultima tappa obbligata è il museo d'arte. L'ingresso è gratuito per i cittadini europei come per la sinagoga. Le stanze dedicate alle opere più antiche sono chiuse, si va dal barocco all'età moderna. Mi colpiscono soprattutto i quadri di un certo Julio Romero de las Torres, un pittore di Cordoba di inizio '900. La capacità di usare stili diversi, la resa fotografica di vari elementi e l'amore per l'Andalusia mi colpiscono talmente che decido di abbandonare la Pelosa Metà in cortile e andare a visitare il museo a lui dedicato (a pagamento), subito di fronte al museo principale. Qui si trovano opere dedicate soprattutto alla sua terra (al flamenco, alla corrida, alle arance e così via). Le mie preferite restano quelle viste nel museo d'arte, ma sono contenta lo stesso di aver visto anche il museo più specifico, visto che non sapevo niente di questo pittore così bravo. Trovo anche interessante come i ritratti risultino facilmente collocabili negli anni '20 anche senza un'ambientazione di riferimento.
The last mandatory stop is the art museum. Admission is free for European citizens as into the synagogue. The rooms dedicated to older works are closed, so we see the ones ranging from baroque to the modern age. I am striken by the paintings of a certain Julio Romero de las Torres, a '900 painter from Cordoba. His ability to use different styles, the photographic rendering of various elements and his love for Andalucia strike me so much that I decided to abandon the Hairy Half in the yard and to go to visit the museum dedicated to him (with charge), in front of the main museum. Here there are works devoted especially to his land (flamenco, bullfighting, oranges and so on) . My personal favorites are the ones in the museum of art, but I'm glad I saw the dedicated museum, since I didn't know anything about a painter so skilled. I also find interesting how the portraits can be easily placed in the '20s even without a setting of reference.
A questo punto sta chiudendo tutto, ma siamo soddisfatti. Ne approfittiamo per andare a fare un po'di spesa nel centro commerciale del giorno prima e io costringo la Pelosa Metà ad entrare di nuovo da Primark dove mi procuro per 12€ un pigiama a pezzo unico che è quasi un kigurumi (le tutone da animale a pezzo unico che usano alcuni giovini in Giappone). C'erano anche versioni "più kigurumi", ma non mi piacevano.
At this point everything is closing, but we are satisfied. We take the opportunity to go and do a bit of grocery shopping in the mall the day before and I force the Hairy Half to enter Primark again. There I buy a pajamas that is almost a kigurumi (animal shaped onepiece worn by some streetstyle youngsters in Japan) for 12€. There were also "more kigurumi" versions, but I did not like them so much.
Dopo aver scaricato la spesa decidiamo di mangiare fuori. Stavolta, visto l'errore fatto a Granada, decidiamo di seguire le indicazioni della gentilissima receptionist. Lungo la strada a sorpresa ci imbattiamo in degli interessanti resti romani, mentre non riusciamo assolutamente a trovare la Plaza de los Dolores, famosa per un crocifisso attorniato da lanterne di metallo lavorato, che entrambe le nostre guide indicano nella zona.
After leaving the shopping in the hotel we decide to eat out. This time, learning from the error made in Granada, we decide to follow the directions of the very kind receptionist. Along the way we are surprised by some interesting Roman remains, while we can not absolutely find the Plaza de los Dolores, famous for a crucifix surrounded by lanterns of wrought metal, that both our guides indicate in the area.
Ci consola la cena più buona di tutto il viaggio, da Capitonà, un bar moderno e abbastanza anonimo in cui non ci saremmo fermati senza essere stati consigliati. Ordiniamo per prima cosa una birra Alhambra riserva speciale, davvero deliziosa, con cui ci arriva una tapa gratis. Io ho scelto pane tostato con formaggio di capra e marmellata, la Pelosa Metà il salmorejo, la versione andalusa del gazpacho, arricchita con pane secco, di cui entrambi ci innamoriamo.
Chiediamo al cameriere, che ci guardava male, se possiamo tenere le bottiglie di vetro della birra per ricordo e lui si ammorbidisce e inizia a sorriderci ed essere gentilissimo.
Dopo l'antipasto chiediamo due platos combinados, piatti con su di tutto un po'. Quello della Pelosa Metà ha tortilla, prosciutto tipico, formaggio e insalata russa, il mio ha delizioso fritto misto, gazpacho e fantastiche patatine fritte. E' tutto talmente buono che siamo quasi commossi, quasi ci dispiace di dover partire la mattina dopo perché non potremo tornare a mangiare in questo posto.
We are consoled by the most delicious dinner of the whole trip at Capitonà , a modern and fairly anonymous bar in which we would not have stopped without being recommended. We order an Alhambra special reserve beer, delicious, with which we get a tapa for free. I choose toast with goat cheese and jam, the Hairy Half chooses salmorejo, the Andalusian version of gazpacho, enriched with dry bread, with which both of us fall in love.
We ask the waiter, who looked at us badly, if we can keep the bottles of beer as a souvenir and he softens and begins to smile and be friendly.
After the appetizer we request two platos combinados, plates with a little of a lot of foods. The one of the Hairy Half has tortilla, ham, cheese and potato salad, mine has delicious fried fish, gazpacho and fantastic fries. It's all so good that we are almost touched and almost sorry to have to leave the next morning as we won't come back to eat at this place.