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lunedì 21 settembre 2015

Japan, 30/10/15: Asakusa

La mattina del 30 agosto arriviamo all'aereoporto di Narita. Con una caparra di 500¥ ci procuriamo la Pasmo (ma esiste anche la Suica che è equivalente), la carta ricaricabile per i mezzi, che non dà sconti, ma permette di accedere comodamente a tutti gli innumerevoli mezzi pubblici e privati di Tokyo semplicemente passandola sul sensore invece di comprare ogni volta un biglietto diverso. Per fortuna è molto più facile di quanto pensassimo perché le macchinette dove acquistarle sono vicine al collegamento ferroviario con Tokyo.
Poi raggiungiamo la città con il mezzo più economico a disposizione, il Keisei Limited Express (1030¥), un normalissimo treno di linea che ci permette di arrivare a Ueno, da cui prendiamo la metropolitana per due fermate per arrivare ad Asakusa, dove si trovava il nostro ostello, il Toukaisou. Visto che non è ancora l'ora del check in, lasciamo le valigie in custodia e ci lanciamo ad esplorare il quartiere. Non prima di una sosta per mangiare un paio di onigiri al combini (mini market 24 ore su 24) più vicino, però!
Il primo posto in cui andiamo è il Chingodo, un tempio dedicato ai tanuki, che sono creature mitologiche giapponesi, una sorta di dispettosi cani procione con le palle grosse che attirano la prosperità. Il tempio in sé è piccolino e piuttosto modesto, niente di speciale, ma si trova già nella via piena di bancarelle (carine, ma che vendono principalmente robaccia per turisti) che porta all'attrazione principale del quartiere, il Sensoji.

August 30th morning we arrive at Narita airport. With a deposit of ¥ 500 we get a  Pasmo (but there is also Suica which is equivalent to it), the rechargeable card for the transports, which does not give discounts, but allows easy access to all of the many public and private transports in Tokyo simply passing it on the sensor instead of buying a different ticket every time. Luckily it's much easier than we thought because the machines where to buy it were close to the train connection with Tokyo.
Then we reach the city with the most economic means available, the Keisei Limited Express (¥ 1,030), that is a regular train line that allows us to get to Ueno, from which we take the subway for two stops to get to Asakusa, where is Toukaisou,  our hostel. Since it's not yet time to check in, we leave the suitcases in custody of the staff and go to explore the neighborhood. Not before a stop to eat a couple of onigiri at a close combini (24 hours mini market), though!
The first place we go to visit is Chingodo, a temple dedicated to the Japanese tanuki which are mythological creatures, a kind of mischievous raccoon dogs with big balls that attract prosperity. The temple itself is little and rather modest, nothing special, but it's already in the street full of stalls (nice, but that mainly sold tourist stuff) that leads to the main attraction of the district, Sensoji.

Il Sensoji è un tempio fondato nel 620, distrutto dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale e ricostruito nel 1958. L'aspetto per cui è più famoso però è il Kaminarimon, un portale caratterizzato da un'enorme lanterna di carta. Sono molto interessanti anche la pagoda e il vicinissimo Asakusa Jinja, un tempio che invece risale al 1649.

Sensoji is a temple founded in 620, destroyed by bombings during the Second World War and rebuilt in 1958. It's most famous feature, however, is Kaminarimon, a portal with an enormous paper lantern.  Other interesting visits are the pagoda and the nearby Asakusa Jinja, a temple that instead dates back to 1649.

Dopo la visita ai templi, andiamo all'Amuse Museum, che dista solo pochi metri. E' un museo sull’estetica tradizionale giapponese di manufatti, tessuti e disegni. Troviamo un'interessantissima esibizione speciale dedicata al boro, una tecnica di rattoppo simile al patchwrok usata dalle classi meno abbienti nel nord del Giappone fino a non molto tempo addietro.
C'è anche un'esibizione sugli ukiyo-e con delle stampe non originali e un filmato, ma il boro è la parte più interessante, anche perché il museo permette di toccare molti dei pezzi esibiti e perfino di provarne alcuni!
Dal tetto poi c'è una vista splendida sulla città (anche se intanto inizia a piovere).

After visiting the temples, we go to Amuse Museum, which is only a few meters far. It's a traditional Japanese aesthetics museum focusing artifacts, fabrics and drawings. We find an interesting special exhibition dedicated to boro, a technique similar to patchwrok used by the lower classes in northern Japan until not long ago.
There is also an exhibition with ukiyo-e prints (not original) and a movie, but boro is the most interesting part, because the museum allowes to touch many of the pieces exhibited and even to try some on!
And from the roof there is a beautiful view over the city (although it starts to rain the moment we get there).

 Vado matta per i senbei (crackers di riso), così, usciti dal museo non resisto e ho faccio compere ad una bancarella che ne fa di artigianali.

 I love senbei (rice crackers), thus, once we leave the museum I could not resist and buy some at a stand which sells homemade ones.

Visto che già al museo stavamo crollando dal sonno per il viaggio e il fuso orario, compriamo qualche onigiri e torniamo all'albergo, dove ci facciamo una doccia, mettiamo lo yukata, mangiamo e crolliamo.

Since at the museum we were already falling asleep for the trip and the jet lag, we buy some onigiri and return to the hotel, where we have a shower, wear the yukata, eat and collapse.

Japan travel journal, 30/10/15: Asakusa

Eccomi con il resoconto del mio viaggio in Giappone!
Non vi prometto che sarà quotidiano e puntuale perché il rientro è più pesante di quanto pensassi.
Al racconto di ogni singola giornata con tutte le informazioni e e le foto ho deciso di premettere il mio diario di viaggio disegnato. Non è niente di eccezionale e la mia scrittura fa schifo, ma mi sono divertita un sacco a farlo, così ho deciso di condividerlo con voi.

Here I am with the report of my trip to Japan!
I do not promise that it will be daily and on time because the return to work is being heavier than I thought.
Before the story of every single day with all the information and and photos I decided to publish my drawn travelogue. It's nothing fancy, and my writing sucks, but I enjoyed it a lot to make, so I decided to share it with you. Sorry to my non italian readers if I wrote in my mother language, but I feel more confortable with italian when writing journals.


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