Raviolini langaroli in brodo di carne

In Piemonte abbiamo una vasta cultura per la pasta fresca, tajarin, tagliatelle, pappardelle, maltagliati, lasagne ecc. e  soprattutto quella ripiena (anche se molti non lo sanno) abbiamo: i cappelletti, i plin, i ravioli e gli agnolotti di carne, di magro, alla piemontese, di riso e cavoli, di trota, di tuma, di borragine, ai funghi, con animelle, con fonduta, con le rigaglie e con molti altri ripieni e poi.... naturalmente gnocchi e poi... i raviolini langaroli, che sono piccolissimi e si servono in brodo. 
Chiamati così per via della provenienza, appunto, la Langa. 
Regione meravigliosa del Piemonte, vale davvero la pena di visitarla e di fermarsi in varie tappe per degustare i vini, i salumi e formaggi, i prodotti locali e i primi piatti!
Non c'è una sola versione dei langaroli, questo ripieno è di carne.

Per la pasta:

200 g. farina 00

2 uova
1 goccio di olio evo

Per il ripieno:


100 g. polpa di vitellone

100 g. polpa di maiale
50 g. pasta di salsiccia 
50 g. salame cotto
1 uovo
20 g. di grana padano grattugiato
sale q.b.
noce moscata q.b.

Poi serve:


1 carotina

1 cipollina bianca
1/2 costa di sedano bianco
sale e pepe q.b.
olio evo q.b.
burro una noce

Per il brodo di carne:


200 g. cappone (o in alternativa gallina)

300 g. biancostato di vitellone
300 g. scaramella di vitellone
300 g. di muscolo di vitellone
2 coste di sedano
2 carote
1 cipolla
1 foglia di alloro
una piccola presa di sale grosso

Poi serve:


farina di semola rimacinata q.b.


Per prima cosa preparare il brodo. Mettere tutti gli ingredienti (le verdure lavate e fate a grossi pezzi) in acqua fredda. Chiudere la pentola a pressione e far cuocere per un'ora e un quarto. In alternativa nella pentola normale due ore e mezza schiumando ogni tanto.





Intanto che il brodo cuoce, preparare il ripieno: in una casseruola far stufare la carota, sedano e cipolla tritati in una noce di burro e un filo d'olio.
Unire la carne (che non deve essere troppo magra), farla rosolare, salare e pepare, aggiungere un goccio d'acqua ogni tanto, se serve,  mettere il coperchio e portare a cottura. (circa un'oretta ma dipende da che taglio di carne si usa - chiedere al macellaio).

Quando la carne è quasi cotta, unire la polpa di salsiccia. Quando il tutto è cotto ed intiepidito,  mescolare al salame cotto fatto a pezzettini e passare il tutto nel tritacarne. Non va bene il robot da cucina col cutter, non va bene il passaverdura, ci vuole proprio il tritacarne, se non si possiede, chiedere al macellaio di fiducia di tritare la vostra carne cotta (che intanto avrete comprato da lui e quindi il piacere di solito lo si fa! :-)).

Mettere la farcia ottenuta in una ciotola, unire l'uovo, il grana grattugiato, la noce moscata. Regolare il sale. (assaggiare prima), coprire con pellicola alimentare e mettere a riposare alcune ore in frigo.

Preparare la pasta:


mettere su una spianatoia la farina a fontana con all'interno le uova ed il goccio di olio ed impastare, o mettere la farina e le uova e il goccio d'olio in una ciotola ed iniziare a mescolare con una forchetta, poi rovesciare il tutto sulla spianatoia e procedere impastando fino ad ottenere una consistenza elastica. Poi avvolgere la pasta in pellicola alimentare o un canovaccio da cucina o ancora sotto una ciotola rovesciata a campana sulla palla di pasta, e lasciare riposare almeno mezz'ora.

Con il mattarello o più semplicemente con la macchina tirapasta-sfogliatrice-nonna papera che dir si voglia, stendere, un po' per volta, la pasta (quella che non si stende, bisogna coprirla col canovaccio così non si secca) ricavando dei rettangoli abbastanza sottili di pasta.
Si può usare indifferentemente lo stampo o meno. Non è un passaggio difficile, per comodità e rapidità senz'altro lo stampo aiuta.
Prendere il ripieno, dare una mescolata, e formare dei mucchietti piccoli.
(le mie foto di questo passaggio sono buie perchè  li ho preparati la sera prima di consumarli)




Ricoprire con un'altra sfoglia, sigillare con le dita, bene tra un raviolino langarolo e l'altro, poi con la rotella dentellata, separare i langaroli, cospargerli di farina di semola rimacinata e tenerli da parte in un vassoio. Continuare fino ad esaurimento degli ingredienti.
Passare il brodo al setaccio fine per eliminare le impurità, portarlo a bollore, eventualmente regolare di sale e far cuocere pochi minuti i langaroli.
Servire con altro grana padano a parte (a piacere)








Brioches col tuppo con lievito madre

Questa è stata la prima volta che mi sono cimentata a preparare queste fantastiche brioches, e l'ho fatto utilizzando il mio lievito madre (per saperne di più clicca qui)  Questa è una brioche del cuore. 


Cosa serve:

250 g. farina manitoba
200 g. farina 00
70 g. zucchero
115 g. lievito madre già rinfrescato oppure 10 g. lievito di birra fresco
100 g. burro 
75 g. latte (indicativamente)
4 uova medie
un pizzico di sale
1 cucchiaino di malto d'orzo liquido (si trova nei negozi di prodotti bio e specializzati)
la scorza grattugiata di 1 limone bio
1 tuorlo + latte per spennellare

Inizio col dire che a me le brioches piacciono poco zuccherate, se le preferite più dolci aumentate la quantità dello zucchero.

Poi proseguo col dire che la quantità di latte potrebbe essere aumentata o diminuita in base a quanto ne assorbe la farina. (dipende da una farina all'altra anche se sono comunque 00 e manitoba) quindi regolatevi in base a come si comporta l'impasto che deve essere morbido ma non molle e non asciutto.
Disporre in una terrina 100 g. di farina manitoba con il lievito madre (o di birra) e 25 g. di latte tiepido. Mescolare e lasciare riposare una mezz'ora. Riprendere l'impasto ed aggiungere gli altri ingredienti. Il burro deve essere fuso ma a temperatura ambiente, il latte tiepido e la uova a temperatura ambiente e sbattute leggermente. Unire il tutto nella terrina, mescolare dapprima con la forchetta poi con le dita.

Trasferire il composto su una spianatoia e lavorare finchè si ottiene un composto liscio

A questo punto potete:

1) mettere l'impasto in una capiente terrina in vetro/pirex infarinata, coprire con pellicola e mettere nella parte più bassa del frigo a lasciare che lieviti lentamente (io scelgo questa opzione)

2) come sopra ma lasciare a lievitare in luogo tiepido finchè l'impasto raddoppia il volume (i tempi sono variabili in base al lievito usato e la temperatura ambiente
Se si opta per il metodo 1 tirare fuori l'impasto dal frigo la mattina successiva e lasciare a temperatura ambiente un paio d'ore.


Riprendere l'impasto lievitato e, sempre su una spianatoia, lavorarlo senza fare troppa forza. 
Ottenere un salsicciotto.
Con una raschia o un coltello affilato ricavare 6 pezzetti dai quali si staccherà rispettivamente altri 6 pezzettini più piccoli che saranno la "testa" delle brioches.
NON arrotolare come se fossero palline da tennis ma prendere un pezzo di pasta nell'incavo della mano e, con le dita, ripiegare i bordi verso il basso sotto la base della brioches, ottenendo così delle sfere belle lisce.
Continuare così con i sei pezzi di pasta.
Metterli distanziati sulla placca foderata con carta forno. Con il pollice schiacciare al centro e formare un'incavo.
Prendere ora i sei pezzettini di pasta staccati precedentemente e ottenere le palline più piccole usando lo stesso metodo. Inserirle nell'incavo.
In una coppetta sbattere il tuorlo con un goccio di latte e spennellare le brioches.


Ora occorre fare lievitare nuovamente finchè le brioches raddoppino (o quasi) il loro volume.


Si può pensare di farle lievitare  nel forno spento con la sola lucina accesa, oppure forno preriscaldato e poi spento a 50°, oppure se è estate o se la casa è particolarmente calda, a temperatura ambiente.
Quando saranno lievitate, spennellare ancora con tuorlo e latte 
Infornare in forno già bello caldo a 180° statico per circa 25/30 minuti, o finchè siano belle gonfie e dorate.


P.s. Io ho voluto farle proprio grandi queste brioches, se si preferisce una pezzatura normale dividere l'impasto in 8/10 pezzi



Crostata nocciolata con crema di ricotta e frutti di bosco

Io uso i frutti di bosco che ho nel mio orto (e li congelo, poi li aggiungo - ancora congelati - nelle macedonie oppure li uso per preparare i dolci quando ancora i frutti rossi non ci sono ancora o sono primizie che arrivano dall'estero e non hanno alcun gusto),  li trasformo in marmellata e li uso per preparare dolci al cucchiaio e torte; se non avete le pianticelle vostre vi consiglio di cercare i piccoli frutti nei mercati dei coltivatori diretti, credetemi.... rispetto a quelli della grande distribuzione è proprio un'altra storia :-)



Cosa serve per la pasta frolla alle nocciole:

230 g. farina 00
100 g. burro freddo a pezzettini
1 pizzico di sale
80 g. zucchero semolato
40 g. nocciole piemonte tostate e spellate
1 uovo + 1 tuorlo

poi serve:

150 g. composta o confettura di frutti di bosco
150 ml. panna liquida da montare
50 g. zucchero a velo
150 g. ricotta
frutti di bosco q.b.
4 g. di colla di pesce
1 bustina di gelatina per torte 

Mettere nel freezer fruste e contenitore che serviranno per montare la panna.

Fare la pasta frolla mettendo farina, nocciole, burro a pezzi freddo di frigo nel robot da cucina. azionare brevemente, aggiungere zucchero, pizzico di sale, uovo e tuorlo leggermente battuti e ri-azionare per pochissimi minuti, il tempo necessario perchè gli ingredienti si amalgamino, formare una palla, avvolgerla con pellicola alimentare e metterla in frigo a riposare.



Passata almeno mezz'ora, riprenderla e lavorarla un pochino per ammorbidirla. 
Stendere la pasta col mattarello su carta forno (volendo si può stendere un foglio di carta forno anche sopra la pasta, praticamente tra pasta e mattarello, in questo modo non sarà necessario infarinare nè la pasta, nè il mattarello. 

La carta poi non si butta perchè serve per la cottura in bianco, in questo modo si eviterà di ungersi troppo le mani, la pasta frolla con le nocciole è più unta proprio per la presenza delle nocciole che rilasciano "grasso")

bucherellare la pasta, coprirla con carta forno o fare come appena detto tra le parentesi, coprire il fondo con ceci secchi o fagioli secchi ed infornare in forno già caldo a 180° per 15 minuti, poi estrarre lo stampo dal forno, eliminare carta e ceci e rimettere in forno ancora per 5-7 minuti.



Sfornare e lasciare intiepidire il guscio di frolla.
Intanto preparare la crema alla ricotta:in una piccola ciotolina mettere in ammollo la colla di pesce in acqua fredda da rubinetto.

Mettere un cucchiaio abbondante di panna in un'altra ciotolina, la restante panna montarla con lo zucchero a velo; unire con un cucchiaio di legno, la ricotta precedentemente setacciata o amalgamata bene con una frusta. Strizzare la colla di pesce e metterla nella ciotolina con la panna tenuta da parte. Mettere la ciotolina nel microonde per 10 secondi a potenza media (360W circa), estrarre la ciotolina, mescolare e rimetterla di nuovo per altri 10-15 secondi, finchè la colla di pesce si sia sciolta. In alternativa se non si possiede un microonde si può far scaldare sul gas in un pentolino molto, molto piccolo.


Unire il composto panna/colla di pesce al composto precedente panna montata/ricotta. Amalgamare bene.

Prendere il guscio di pasta frolla ormai intiepidito, delicatamente spostarlo su un piatto da portata. 
Farcire il fondo con la marmellata o composta, distribuire sopra lo strato di marmellata la crema di panna e ricotta e di seguito i frutti di bosco a piacere. 
Preparare la gelatina dolce come descritto sulla confezione delle bustine, lasciare intiepidire e poi distribuirla sulla crostata. Se non piace la gelatina, fa scaldare in un pentolino qualche cucchiaio di confettura di albicocca allungato con poca acqua e lucidare.
Mettere in frigo 3/4 ore almeno poi servire.






Torta fondente light con pere e mele

Questa torta è molto leggera, praticamente senza grassi, con poca farina e poco zucchero è un dolce quasi composto del tutto da frutta. L'ideale per gustare un dolce sano, per chi deve seguire un regime alimentare non grasso ma nutriente, l'ideale anche per chi desidera (o tenta come me...) di rimanere in linea. Per me questa colazione è perfetta, insieme ad una buona e generosa tazza di caffè macchiato con un goccio di latte!


Cosa serve:

80 g. farina 00

2 uova
60 g. zucchero semolato
2 cucchiai scarsi di zucchero di canna
20 g. burro fuso
1/2 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
2 mele tipo royal galà o pink lady
2 pere kaiser
10 ml. latte
la scorza di mezzo limone grattugiata



Far appena sciogliere il burro nel latte nel microonde.
Accendere il forno a 170° statico o 160° se ventilato.

Sbucciare le pere e le mele e tagliare la frutta a fette non troppo sottili.

Sbattere con le fruste le uova a temperatura ambiente con lo zucchero, unire il burro fuso nel latte ormai tiepidi, unire la farina setacciata al lievito e alla vanillina, mescolando con un cucchiaio di legno. Unire anche la scorza del limone.
Unire ora 3/4 della frutta nella pastella.
Foderare con carta da forno bagnata leggermente e strizzata, uno stampo da plum cake. Versare dentro la pastella con la frutta, livellare e decorare la superficie con la frutta rimasta alternando fette di mela e di pera, spolverizzare con lo zucchero di canna ed infornare.



Lasciare cuocere per circa 40/45 minuti, dipende dal forno. Fare la solita prova stecchino. 
Consiglio anche di controllare dopo poco più della metà del tempo di cottura, quindi dopo 25 minuti circa il colore della superficie della torta, è molto delicata quindi colorisce in fretta. Se vi sembra che prenda colore troppo in fretta, aprire molto velocemente il forno e coprire il dolce con carta di alluminio, poi proseguire la cottura.









Torta di noci, mandorle e bicerin

Il "Bicerin originale di gianduiotto" è un noto liquore di crema gianduja, appartenente all'antica cultura e tradizione torinese, che veniva servito in tutti i Caffè della Città sin dai primi anni del XIX secolo, come viene documentato dalla migliore letteratura gastronomica.
E' un liquore cremoso senza caffè poichè il caffè presente nella prima ricetta del 1700 è stato sostituito dalla nocciola, così da ricordare il cioccolatino "giandujotto" famoso ed apprezzato in tutto il mondo. Questa ricetta ebbe origine nei primi anni del '800 quando il caffè e il cacao erano troppo cari da importare dai paesi d'oltreoceano così, essendo il Piemonte una regione ricca di nocciole, si pensò di tagliare il cioccolato con le nocciole piemontesi per diminuire i costi e da questa miscela nacque il cioccolatino"giandujotto" 
Per chi non è Torinese o comunque del Nord Italia bisogna spiegare che la parola "bicerin" in dialetto non solo piemontese, ma anche lombardo e veneto significa piccolo bicchiere, infatti, era ed è usanza servire "il Bicerin" in un piccolo bicchiere di vetro con il manico di ferro in tutti i bar della città di Torino. Fonte


Cosa serve:

160 g. farina 00

70 g. fecola di patate
70 g. farina di mandorle
220 ml. latte
100 g. zucchero semolato
1 pizzico di sale
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
120 g. burro morbido
1 uovo intero
3 tuorli
3 cucchiai di liquore bicerin
120 g. gherigli di noci (quindi peso netto - noci sgusciate)

Tirare fuori dal frigo uova e burro almeno mezz'ora prima di fare la torta.

Accendere il forno (statico) a 180°

Con le fruste montare lo zucchero con il burro morbido (dev'essere quasi a pomata), aggiungere l'uovo intero. Quando si è ben assorbito dal burro unire, sempre uno alla volta i tuorli. Non aggiungere il successivo se il precedente non si è amalgamato bene. 

Unire il latte ed il liquore, sempre poco alla volta.
In una ciotola mescolare bene la farina 00 con la farina di mandorle, la fecola, il lievito, il pizzico di sale e la vanillina.
Aggiungere questa miscela, a cucchiaiate, al composto di uova e burro.
Non mescolare a lungo, bensì appena amalgamato spegnere le fruste e dare ancora una mescolata con una spatola o cucchiaio di legno.

Tritare grossolanamente le noci ed unire la metà al composto.





Imburrare ed infarinare una tortiera da 24D e versare il composto. Livellarlo battendo leggermente sul tavolo da lavoro.


Cospargere la superficie con l'altra metà ed infornare per circa 35°/40° minuti. Fare la prova stecchino. Lasciare raffreddare la torta, sformarla e servirla 



          se replichi la ricetta, inserisci, per cortesia il link di riferimento al mio sito, grazie.










Torta mimosa con ananas fresco

Io uso la frutta fresca, quella sciroppata non mi piace sia per consistenza che per sapore, la mimosa all'ananas l'ho mangiata una volta, in vacanza in sud Italia ed era fatta con ananas fresco.
Per la copertura si può tagliare il pan di spagna a pezzettini piccolissimi oppure grattugiarlo con grattugia a fori larghi.
Le roselline le ho aggiunte perchè era una torta di compleanno per una fanciulla, originariamente non ci sono. La foto della fetta non c'è perchè la torta l'ho portata ad una festa in casa di chi ci ha ospitato.


Per 8/10 porzioni

Cosa serve per il pan di spagna: (tortiera da 24D)
4 uova intere
g. 150 farina 00
g. 150 zucchero semolato
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale

Cosa serve per farcire crema pasticciera fatta con:
4 tuorli d'uovo
1/2 l. di latte
150 g. zucchero semolato
45 g. di farina 00 
la scorza di mezzo limone bio

poi serve:
250 ml. di panna fresca da montare
1/2 ananas fresco
1/2 cucchiaio zucchero
1 bicchierino di Grand Marnier
1 bicchierino di acqua

ho poi aggiunto delle roselline di ostia rosa, ma in realtà la ricetta non prevede altre decorazioni per la la torta. 

(Io faccio il pan di spagna il giorno precedente, si taglierà meglio)

Per fare il pan di spagna:
Accendere il forno a 180°
Mettere una bastardella in acciaio (o, come faccio io, una in pirex) a bagno maria sul fuoco. Aggiungere le uova e lo zucchero. L'acqua deve esser calda ma non in ebollizione, per cui fiamma leggera.
Montare con la frusta elettrica fino a quando il composto sarà raddoppiato, ci vorranno una quindicina di minuti.
Questo passaggio fa sì che non occorra aggiungere lievito e il pan di spagna risulterà bello gonfio e leggero. In alternativa montare separatamente tuorli con metà dello zucchero e albumi con il pizzico di sale e l'altra parte dello zucchero. Incorporare poi la massa degli albumi a quella dei tuorli.
Lontano dal fuoco aggiungere, a pioggia, la farina setacciata e mescolata alla scorza di limone grattugiata poi mescolare delicatamente con un cucchiaio di legno o una spatola in silicone, con un movimento dal basso verso l'alto per non smontare il composto.
Imburrare ed infarinare una tortiera a cerniera diametro 24.
Fare scendere delicatamente il composto che formerà soffici nastri.
Non sbattere la tortiera per livellare il composto.


Infornare a 180° per 25 minuti.
Aprire e spegnere il forno e lasciare ancora per altri 5 minuti.
Poi togliere dal forno e, appena intiepidito, sformare su una gratella.

Il giorno dopo preparare la crema pasticciera.
In un casseruolino con una frusta di legno o in materiale antiaderente, frullare i tuorli a temperatura ambiente con lo zucchero finchè diventano bianchicci.
Aggiungere la farina. Continuare a mescolare velocemente.
Unire, ora, a filo il latte a temperatura ambiente.
Ho notato che, invece di aggiungerlo caldo, si azzera la possibilità di formazione di grumi antiestetici.
Unire dunque tutto il latte, sempre mescolando velocemente e in ultimo la scorza grattugiata del mezzo limone.
Porre il casseruolino sul fuoco dolce.
Continuare a mescolare e, appena accenna a bollire, abbassare ancora la fiamma. Deve essere bassissima. Mescolare finchè si raddensa.
Considerare che, raffreddandosi, si raddenserà ulteriormente.
Di tanto in tanto mescolare la crema in fase di raffreddamento. Si eviterà la formazione della pellicina in superficie. Oppure coprire con pellicola a contatto,
Ora montare la panna. Nota: io metto nel freezer qualche ora prima fruste e contenitore in cui la monterò. In un attimo si otterrà la panna montata.
Non occorre zuccherare. Se proprio vi piacciono i dolci-dolci allora aggiungete un pochino di zucchero a velo quando inizierà a prender corpo.

Ora preparare davanti a se:
il pan di spagna
la crema pasticciera
la panna montata
il liquore mescolato all'acqua per bagnare
l'ananas 


Togliere le estremità dell'ananas, tagliarlo a metà verticalmente.
Togliere bene la buccia in modo che non rimangano impurità e la parte centrale dura. Tagliarlo poi a listarelle e in seguito a tocchettini. Caramellarlo in una padella antiaderente con il mezzo cucchiaino di zucchero per pochi minuti facendolo saltare a fuoco dolce e poi farlo raffreddare. 
Tagliare verticalmente il pan di spagna. Ma NON a metà, bensì a circa 3/4 praticamente togliere la calotta

Continuare con un coltellino ben affilato. Procedendo con delicatezza, per non incidere il fondo, scavare ottenendo un "contenitore" lasciando un bel bordo, e metter la parte il pan di spagna che si elimina che servirà da copertura. Il risultato è questo.....


Ora spennellare abbondantemente con la bagna di Grand Mariner + acqua anche sui bordi ed esternamente.
Mescolare molto delicatamente la panna montata con la crema pasticciera in modo da ottenere un composto spumoso.
Aggiungere all'interno qualche cucchiaiata di crema, (meno di 1/4 sul totale) e  tutto l'ananas.


Poi ricoprire con un altro strato di crema. Considerare di utilizzarne meno della metà complessiva. La parte restante serve da copertura e per i bordi.
Ricoprire ora con la calotta tolta il precedenza e bagnare ancora con la bagna.
Ricoprire, con l'aiuto di una spatola, tutta la superficie ed i bordi utilizzando la metà abbondante di crema avanzata.


Ora, per concludere, come dicevo io non taglio il pan di spagna eliminato internamente, a tocchettini quadrati, ma uso la parte della grattugia quella coi i fori grossi e grattugio molto grossolanamente il pan di spagna sulla superficie della torta. Una parte lo grattugio in un piatto e lo metto sui bordi della torta, con i palmi delle mani, schiacciando appena-appena leggermente per farlo aderire.


Ottenendo così, secondo me, l'effetto mimosa.


Et voilà.. la torta sarebbe conclusa qui. Deve riposare in frigorifero qualche ora prima di essere consumata con un buon vino moscato o passito










Biscotti gialletti al limoncello


Cosa serve:

150 g. farina 00

300 g. farina di mais fumetto (finissima da pasticceria)
170 g. burro a pezzettini freddo da frigo
1 pizzico di sale
la buccia grattugiata di 1 limone naturale
20 ml. limoncello
110 g. zucchero a velo
70 g. zucchero semolato
3 uova medie
6 g. lievito per dolci

Mettere nella planetaria con l'accessorio foglia (K) (o robot da cucina utilizzando le lame del cutter) (o se si fa a mano mettere in una ciotola ed utilizzare burro ammorbidito a temperatura ambiente) le farine, il lievito, il pizzico di sale, il burro e la buccia del limone
.



Azionare la planetaria e fare girare qualche minuto fino ad ottenere uno sfarinato. (se si fa a mano sbriciolare con la punta delle dita - non impastare). Unire le uova, il limoncello, gli zuccheri.
Azionare ancora (o amalgamare sempre con la punta delle dita o con una raschia) per qualche minuto fino ad ottenere un composto assemblato ed omogeneo.





Avvolgere la pasta nella pellicola alimentare e metterla nel frigo per 45 minuti/1 ora.
Accendere il forno statico a 180°

Riprendere la pasta, toglierla dalla pellicola, infarinarla leggermente e lavorarla un po' con le mani per renderla morbida e malleabile.

Stenderla sulla spianatoia o su un foglio di silicone leggermente infarinato e, con l'aiuto di un mattarello, ottenere una sfoglia alta 1/2 cm circa, ritagliare con un tagliabiscotti la forma classica rotonda (grande o piccola a piacere, io l'ho usata abbastanza grande - della dimensione delle digestive per intenderci)) e mettere i gialletti su una placca rivestita da carta forno un po' distanziati tra loro. Infornare per circa 15 minuti.



Togliere dal forno, fare raffreddare su una griglia e servire.
Conservare i biscotti in una scatola di latta.










Biscotti leggeri al miele


Cosa serve:

500 g. farina 00
1 pizzico di sale
150 g. zucchero semolato
20 g. miele d'acacia
3 uova intere
2 cucchiai di latte
100 g. burro freddo
1/2 bustina di lievito vanigliato

Mettere nel robot da cucina la farina, il lievito, il pizzico di sale, lo zucchero ed il miele e il burro freddo da frigo a pezzi.
Azionare la lama per ottenere uno sfarinato, occorreranno un paio di minuti.

In una ciotolina stemperare le uova con il latte ed aggiungere tutto allo sfarinato. Azionare di nuovo la lama fino ad ottenere un composto compatto, non lavorare troppo altrimenti la lama scalda il burro, eventualmente aggiungere un goccino piccolo di latte.
Spegnere, togliere la lama, assemblare velocemente il composto con la punta delle dita e avvolgerlo in pellicola alimentare. Mettere in frigo almeno mezz'ora.
Riprendere la pasta, lavorarla un po' con le mani per ammorbidirla, stenderla su un piano leggermente infarinato e ricavare dei biscotti della forma desiderata. Cuocere a 170° per circa 15 minuti o fino a doratura.



Crostata di ricotta e crema

Adoro le crostate! Mi piace farle, mangiarle ma ancora di più far felici chi le assaggia e li vedo goduriosi prenderne un'altra fetta :-)
Adoro le crostate con la ricotta, adoro le crostate con la crema e mi sono detta: ma perchè non ne fai una che abbia l'una e l'altra? Non ho cercato in rete, ma è verosimile e probabilissimo che io non abbia inventato l'acqua calda :-)  


Cosa serve


pasta frolla al marsala fatta con:

250 g. farina 00
120 g. burro
90 g. zucchero
1 pizzico di sale
1 uovo intero
1 tuorlo
la scorza grattugiata di 1 limone naturale
1 cucchiaio di marsala secco

Per il ripieno


Crema pasticciera fatta con:

2 tuorli
250 ml. latte intero
50 g. zucchero semolato
20 g. farina o amido di mais
i semi di mezza bacca di vaniglia

Poi serve:

300 g. ricotta preferibilmente di pecora
5 cucchiai colmi di zucchero
la scorza di 1 arancia naturale

Preparare la pasta frolla e lasciarla riposare in frigo almeno una mezz'ora.

Intanto preparare il ripieno: fare la crema pasticcera con le proporzioni scritte nell'elenco degli ingredienti e mettere il casseruolino in una ciotola piena di ghiaccio per fare raffreddare prima la crema, mescolarla spesso per evitare la formazione della pellicina.
In una ciotola o nella planetaria mettere la ricotta e lo zucchero, mescolare accuratamente per ottenere una crema liscia, unire la scorza dell'arancia e la crema pasticcera raffreddata. Mescolare fino ad amalgamare bene gli ingredienti.

Accendere il forno a 170°

Riprendere la pasta frolla e con 3/4 foderare il fondo ed i bordi, precedentemente unto di burro ed infarinato, di una tortiera per crostate da 24D. Bucherellare con una forchetta il fondo.
Riempire con la farcia di ricotta + crema.
Stendere la restante pasta frolla e con l'aiuto di una rotella dentellata o una liscia, ottenere strisce per formare la classica griglia.
Cuocere in forno statico a 170° per 45/50 minuti.
Spegnere il forno, aprirlo e lasciare ancora la torta 5 minuti.

Poi toglierla dal forno e lasciarla raffreddare molto, molto bene prima di servirla. L'ideale è prepararla il giorno precedente il consumo.