I dipinti di Marc sono, da tempo, tra i miei preferiti.
L’incontro con la sua pittura avvenne durante una lezione di disegno alle scuole medie.
Fu una folgorazione.
I suoi colori e la sua energia mi incantarono e mi incantano.
Li ho ricercati nelle gallerie, nei musei, perfino nei boschi della Baviera, a Kochel am See, dove, vicino a un lago, la sua casa di montagna è stata trasformata nel suo museo.
Franz Marc amava dipingere animali, soprattutto cavalli, dai colori strani e inconsueti.
Un suo quadro fu il manifesto del movimento artistico del Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro), alla cui creazione collaborò, nel 1911, a Monaco, al fianco di Kandinsky, Jawlensky, Macke e Paul Klee.
Un suo quadro fu il manifesto del movimento artistico del Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro), alla cui creazione collaborò, nel 1911, a Monaco, al fianco di Kandinsky, Jawlensky, Macke e Paul Klee.
Come i pittori dell’espressionismo tedesco, Franz Marc privilegia la comunicazione dei suoi sentimenti e delle sue sensazioni, rispetto alla rappresentazione oggettiva della realtà.
I cavalli, gli animali, non hanno oggettivamente i colori che Marc vede in loro.
Ma quello che conta è la sua percezione, il suo modo di guardarli e di considerarli.
Non gli interessa applicare le leggi della prospettiva, né rappresentare nel quadro un' illusoria profondità spaziale.
I cavalli, gli animali, non hanno oggettivamente i colori che Marc vede in loro.
Ma quello che conta è la sua percezione, il suo modo di guardarli e di considerarli.
Non gli interessa applicare le leggi della prospettiva, né rappresentare nel quadro un' illusoria profondità spaziale.
Cavalli rossi blu, 1913 |
Le linee e soprattutto i colori vivi, violenti e intensi sono la sua maniera di esprimere l’energia, la vitalità, ma anche la violenza del mondo che lo circonda.
Le mucche gialle, i cavalli blu, i cerbiatti rossi arrivano direttamente ai nostri occhi, con impeto, con entusiasmo e senza filtri.
Le mucche gialle, i cavalli blu, i cerbiatti rossi arrivano direttamente ai nostri occhi, con impeto, con entusiasmo e senza filtri.
Hanno tutta la forza, la potenza e il vigore della vita.
Sono dipinti con la passione di chi ama la vita.
Sono dipinti con la passione di chi ama la vita.
La cosiddetta battaglia di Verdun- in realtà una lunga serie di offensive e scontri tra febbraio e dicembre 1916- rappresentò una delle pagine più sanguinose di quella carneficina che fu la prima guerra mondiale.
In dieci mesi morirono 259.000 soldati.
259.000 giovani con le loro speranze, i loro sogni, la loro fantasia e la loro voglia di vivere: studenti, professori, operai, professionisti, disoccupati, artisti.
259.000 giovani con le loro speranze, i loro sogni, la loro fantasia e la loro voglia di vivere: studenti, professori, operai, professionisti, disoccupati, artisti.
Nel pressi di Verdun mori anche Franz Marc.
Aveva 36 anni.
Un link al Museo di Franz Marc è qui: http://www.franz-marc-museum.de/