domenica 27 gennaio 2013
PRIMO MODELLO DELL’ANNO
Allora nelle vacanze mi sono dedicata solo allo sferruzzo e cercando nel cassettone dello stash ho trovato 3 meravigliosi gomitoli di KidSilk Spray di Rowan che avevo comprato chissà quando nei saldi – questo me lo ricordo perchè era un’occasione visto il prezzo normale… – e non avevo ancora usato anche perchè non sapevo più di tanto cosa farci.
Avevo iniziato uno scialle ma la distribuzione del colore tra il marrone torba scuro e il tortora che sul gomitolo sembrava sfumata delicatamente, una volta sui ferri rimaneva un po’ troppo a macchie per i miei gusti… quindi i gomitoli morbidissimi e luminosi sono rimasti lì in attesa.
Fino a quando ho trovato questo modello su Knitwear Spring 2012 di Interweave :
E non dico che l’ho trovato per caso, perchè non ci credo più, anche se di solito non presto tanta attenzione alle newsletter cui sono iscritta e alle promozioni periodiche… ma in questo caso il marketing ha funzionato! La rivista, io ho scaricato la versione digitale, è interessante e ha modelli divertenti.
Ora questo modello è ai ferri e non avevo voglia di lavorare a maglia rasata un’infinità di giri, così tanto per complicarmi un po’ la vita ho deciso di farlo a telaio; ci ho messo circa un giorno solo per studiare se i miei 630m di filato sarebbero bastati per trama e ordito e poi ho iniziato il lavoro.
Ora l’ho smontato e devo iniziare gli orli e le cuciture, ma le misure sono corrette e già questo mi pare un traguardo!
L’ho lavorato con il pettine medio anche se il filo è sottile, perchè è anche talmente peloso che avrebbe fatto effetto coperta, e invece così è leggerissimo (solo 75g!) e caldo e morbido….
Un mantello fatato, sembra perfetto per passare da una terra all’altra, chissà dove mi porterà…
martedì 11 settembre 2012
COSA CORRE SUL FILO
Finalmente torno a scrivere, ci voleva una febbre per avere una mattina abbastanza libera!
In questi – oops – 2 mesi di assenza le mie manine operose in realtà sono state ben poco ferme, per preparare il più possibile in vista della stagione fredda, da brava formichina. E non ce la facevo davvero più a non condividere qui i lavori che si ammucchiano un po’ ovunque in casa, quindi stamattina impugno il telefono e via di foto fresche fresche ( sì il telefono le fa meglio della mia vecchia macchinetta!).
Così ho il piacere di presentare la mia nuova aiutante: manichina, tutta rosa antico, piena di riccioli che per appenderci lavori a maglia non sono proprio l’ideale, ma è così carina e comoda, se non altro non mi devo più contorcere per fotografarmi da sola, o aspettare una congiunzione astrale favorevole per cui qualcuno me le faccia con la luce più o meno giusta…
Quindi la prima serie di lavori sono delle piccole-stole / colli-giganti a seconda del punto di vista, fatti a telaio con filato fatto da me di lana merino e seta naturale nella trama e un filo di lana tweed nell’ordito.
Tutti da fermare con spille diverse, di metallo o legno – per ora mi sono arrivate solo quelle di metallo, ma aspetto fiduciosa il postino in questi giorni….
Sono caldi e morbidi, attorno al collo coprono tantissimo come piace a me, che vivo in una città ventosa e giro in scooter.
Per ora ho fatto questi tre in tonalità molto diverse, quello blu mi fa impazzire, perchè la seta bianca ha un contrasto meraviglioso e sembra che ricopra tutto come una brina brillante.
Questo color verde/senape/arancio e chi più ne ha più ne metta è quello che mi rende più orgogliosa, perchè avevo il filato fatto e pronto nella scatola da un paio d’anni, ma così com’era non aveva una suo perchè e infatti nessuno lo notava. In questa nuova forma invece secondo me ha preso un carattere diverso…
Spille fatte a mano comprate da: WickedlyWired
Back soon , promesso a me stessa!
giovedì 28 giugno 2012
TEMPO DI CAMBIARE
Un silenzio lungo più del solito ultimamente da queste pagine virtuali, dovuto alla semplice vita quotidiana che fagocita e lascia poco spazio per sè, ma che mi ha permesso di riflettere molto e con calma.
Ho deciso che è tempo di cambiare, non banalmente nel layout, e neppure ho intenzione di smettere di raccontare. Ma ho capito che questo blog finora ha sempre avuto una forma soprattutto espositiva, io in ogni post ho sempre cercato di raccontare qualche esperimento concreto, corredato di foto, link etc…. e mi sono accorta che poi in realtà questa struttura riusciva ben poche volte, e allora pensare a cosa scrivere “in quel modo” diventava quasi una fatica.
Non esiste, questo deve essere un piacere per chi lo legge ma anche per me che lo scrivo.
Ho pensato allora se valesse la pena continuare, visto che il tempo per dedicarmi a sferruzzare, tingere, filare, tessere &C è sempre meno, e mi ci manca anche scriverne… La risposta è stata che invece in questi anni il blog mi è stato utile per condividere sogni e passioni, e mi ha dato tanto davvero, quindi certo che vale la pena continuare…. Allora come?
Mi sono chiesta perchè riesco a ritagliare sempre meno tempo per la mia passione, se si fosse affievolita come tante altre nella vita…e non è così, semplicemente se ne sono aggiunte tante altre.
Allora mi sembra giusto iniziare a raccontare anche di quant’altro mi occupa la mente e le giornate. Non posso iniziare che con la Torazza, il grande sogno di un terreno che ci aspetta da due anni, in attesa di poterci costruire casa, giardino, orto… mondo insomma. Qui era lo scorso inverno, un po’ innevato:
Per chi seguisse il blog solo per gli aspetti laniferi, non disperate, continuerò a scriverne.. ecco cosa poltrisce sul telaio nella ultime settimane:
Stolona in lana e seta spessa morbida,calda e dalla trama ondulata…
martedì 20 marzo 2012
CARDARE APPENA
Come avevo iniziato a raccontare nel post precedente, c’è modo e modo di cardare… soprattutto l’effetto cambia davvero tanto per esempio a seconda di quanti passaggi si fanno tra le fibre – quante spazzolate per capirci – o a seconda di come poi di filano le fibre cardate…
In questa foto un po’ sbilenca per es. si vede uno dei miei ultimi filati – Brina – che diventa sciarpa e lì i colori si alternano quasi a formare delle righe… in realtà avevo assemblato sempre le stesse fibre durante la cardatura, aumentando o diminuendo alcuni colori lasciando che una tonalità predominasse in ogni rotolo, e poi durante la filatura avevo alternato un rotolo dopo l’altro
Nella foto qui sotto invece ho fatto un campione dell’ultimo filato postato – Fairy Shades Greeny – in cui avevo cardato con molti passaggi fibre dai colori simili e poi avevo filato i rotoli dai colori omogenei in ogni capo del filo.
L’effetto è di avere un filato che sfuma leggermente, un colore sfaccettato e non solido, ma senza un motivo rigante, sempre che si dica così…
cosa che si nota secondo me soprattutto sul rovescio.
Allora, presa bene da questo giochino, ho fatto un campione anche del primo filato della stessa linea – Fairy shades burgundy – in cui i criteri di cardatura e filatura erano gli stessi visti sopra, ma i colori di partenza erano decisamente più contrastanti.
E infatti il risultato è ancora diverso: il lavoro è più “colorato”, in modo sempre casuale e non rigato, ma anche meno sfumato rispetto al greeny, senza grosse differenze tra diritto e rovescio del lavoro…
Poi mi sono venute in mente le sciarpe cardate che avevo fatto per i mercatini, una delle mie soddisfazioni più grandi, in cui avevo cardato e filato tanti e tanti colori e materiali assolutamente a caso, e nel lavoro finito a maglia il risultato era un effetto molto ricco di colori e in parte tweed e in parte rigato…
avevo lavorato le sciarpe a coste 1\1 proprio per enfatizzare il passaggio dei colori
Ecco dopo questo giochino che mi ha rallegrato la pausa post prandium credo non scriverò di cardatura per un po’… andrò a finire finalmente il maglione per Bergamotto e Benzoino che credo ormai indosserà l’inverno prossimo… ma pazienza!
lunedì 27 febbraio 2012
ANNIS
Uno degli ultimi lavori per me che sono riuscita a infilare tra una cosa e l’altra è lo scialle/stola Annis come preannunciato un mesetto fa; l’ho lavorato con la SeaSilk di Handmaiden che mi avevano portato dal Canada e devo dire che mi ha suscitato pensieri diversi:
Il filato – 70% seta e 30% seacell - è sicuramente all’altezza della fama e delle aspettative, luminoso morbidissimo dal colore pieno e ben sfumato.
Il modello è venuto bene, l’ho fatto inizialmente con i ferri n°4mm anzichè 5, e tirato giù perchè mi avanzava un sacco di filo e perchè volevo davvero lasciarlo conforme all’originale…Che posso farci sono tediosa a volte…
Alla fine appunto è risultato ben più ampio dell’originale, forse il filato è di fatto più elastico di quello impiegato dalla designer, non lo so…fatto sta che ho la sensazione che non so quanto lo porterò, perchè è pesante e “mollo” allo stesso tempo, non so come descriverlo diversamente… ma forse questa è solo una perplessità data dal clima ancora invernale…magari con le prime giornate primaverili, quello sulle spalle sarà perfetto…
Ultimo pensiero: devo trovare una soluzione al mio annoso problema con le foto dei capi che faccio per me: lo so, come mi è già stato fatto notare, che scrivo di lavori avviati e poi non mostro il risultato finito. Bè ammetto che a volte i miei lavori restano sui ferri per mesi perchè ne inizio inevitabilmente altri o perchè non mi convincono a pieno e spero che il tempo porti consiglio e nuove ispirazioni, ma la realtà è che non trovo il tempo per farmi fotografare e allora a volte provo da sola – come questa – e i risultati sono abbastanza pietosi…no riesco proprio a centrare un capo interamente e spuntano mobili o giocattoli e la luce fa pena… Consigli o aiuti?
lunedì 13 febbraio 2012
BRINA CONTRO IL GELO!
He he, scherzo! Non ho scoperto un antidoto innovativo per proteggersi da questo freddo incessante, ma non sapevo trovare un nome migliore all’ultimo lavoro su cui ho le mani in questi giorni.
Mi è stata chiesta una sciarpa come lamia vecchia Trilla, che mi accompagna sempre nei giorni più gelidi, perchè ha talmente tanta angora da sembrare quasi una pelliccia… e se un tempo ci si scaldava con quelle per necessità, suggerisco questo pelo incruento come ottimo isolante termico alternativo – i conigli sono solo spazzolati!
Detto questo, non avevo pelo d’angora in casa allora ho scelto un nobile altro vello che adoro, il mohair, che forse è anche meglio perchè ha fibre più lunghe che non si perdono svolazzando in giro.
Allora prese le carde e scelti i colori di base – ed erano tanti, la Trilla è fatta con Kochoran di Noro, che vuol dire inchinarsi a colori e fibre assemblati con sapienza! – ho preparato un tavolo pieno di rolags dai toni sfumati con lana merino, alpaca, filamenti di seta e tanto tanto mohair naturale.
Questi fili bianchi e lucenti hanno coperto il filato con una sorta di aura meravigliosa, proprio come succede con la brina nelle gelate tardive, quando sotto di vede già magari il verde di un prato o il marrone profondo di un legno…
Quindi filato spesso a stoppino, da lavorare con ferri da 6/7mm, sono molto soddisfatta, è venuto proprio bene!
Ora gomitolo e parto a sferruzzare!
Alla fine ho contato 16 colori di base diversi, che mescolati con le carde si sono ancora moltiplicati, un effetto meraviglioso…
lunedì 16 gennaio 2012
DA TROPICI E GHIACCIAI
Il primo lavoro dell’anno su ordinazione è stata la richiesta di due collane, una piacevole sorpresa perchè non ne facevo da un po’ di tempo, ma è una delle creazioni più soddisfacenti, stimola davvero la fantasia per abbinare materiali e colori.
Quindi, partendo da modelli di altre collane fatte tempo fa, e da indicazioni delle tonalità da mettere insieme, ho preparato ICICLE:
Fatta sul modello di BRACE, una delle mie prime collane/sciarpe … come cambia un oggetto anche solo lavorando sul colore! … ho cardato 4 tonalità diverse di lana Falkland dal blu profondo al lavanda al turchese, con azzurro ghiaccio e del ramie naturale. Poi ho filato un capo piuttosto spesso e uno sottile usando solo turchese e grigio fumo.
Al momento di abbinare i due capi avvolgendo il sottile a quello corposo ho aggiunto un filo argentato su cui avevo infilato perline di vetro ceco e di vetro indiano fatte a mano da BeadSoupBeads
Poi ho montato tutto a mo’ di “serpentone” et voilà!
La seconda invece nasce da un modello quasi uguale, venduto l’anno scorso: TROPICO, a cui questa volta ho aggiunto argentoni di tante forme diverse. Questa è fatta con riccioli di lana Bluefaced leicester che ho tinto a mano nei toni del blu, arancio, verde e colori intermedi e poi filato corespun su un filo di base.
Quindi ho tagliato a strisce della fodera di seta e abbinato il primo filo avvolgendolo su questa in modo che il filato risultasse molto elastico, in questa fase ho anche accostato un filo su cui avevo montato gli argentoni, che si sono così inglobati al “corpo riccioloso”.
Per finire ho montato la collana in tondo in modo che avesse una lunghezza sufficiente anche per essere avvolta due volte attorno al collo.
Mi è uscito un post quasi da istruzioni fai date, più che raccontato come al solito, bè non importa, spero piacciano alla destinataria, l’unica cosa che importa…
mercoledì 11 gennaio 2012
REGALI DAL FREDDO
Ho constatato che il mio bioritmo da blogger dice che Gennaio è un mese da letargo, ogni anno mi accorgo che i post sono pochi e tutti cominciano con scuse per non avere voglia di scrivere di più…accettiamolo.
In effetti sto davvero languendo su un lavoro semplice che avevo quasi terminato e ho disfatto a zero per ricominciarlo con ferri più grandi… con caaalma…
La storia comincia con un meraviglioso regalo di Natale, che come spesso capita in realtà era una richiesta bella e buona, ma pur sempre esaudita, e l’oggetto prezioso davvero, quindi evviva!
Sì perchè mia cognata a Dicembre è andata in viaggio di nozze in Canada – e solo per questo immaginate in 20 giorni quante volte ho sognato di poter essere lì dato che il mio ultimo viaggio sempre che possa definirsi tale sono stati 5 giorni in Provenza due anni fa, che non si buttano via certo ma neanche sono sta avventura transoceanica… – comunque allora non potevo non buttare lì una richiesta lanifera: dal Canada non mi veniva in mente niente di meglio che HANDMAIDEN, un nome che evoca filati tinti a mano preziosissimi, e carissimi, chissà che comprarli in loco costasse meno?
Allora fatta una piccola ricerca do al volo un foglietto con indirizzi di negozi di filati nelle città dove gli sposi avrebbero fatto tappa e i colori desiderati, e, complice uno scambio di sms in diretta dal negozio di Montreal perchè i filati che avevo scritto non li avevano al momento – che storia, pensa te! - al ritorno ecco cosa mi hanno portato!
Una brillante matassa di SEASILK – 70% SETA E 30% SEACELL – color zucca, delicatamente sfumato:
Una morbidissima matassa di MINIMAIDEN – 50% SETA E 50% LANA MERINO - color cedro intenso e lucente:
Dopo un Babbo Natale così munifico non potevo che iniziare subito un lavoro, ho scelto ANNIS uno scialle leggero e versatile, che appunto avevo praticamente finito, se non fosse stato che mi sembrava migliore lavorato con i ferri da 4 mm anzichè 5, peccato che avanzava un bel po’ di filato e le misure risultavano ovviamente più piccole… allora via ho chiuso gli occhi e disfatto tutto e ora l’ho ricominciato con i ferri giusti… ma perchè non fidarsi subito del modello dico io??
venerdì 2 dicembre 2011
BASTONCINI DI SETA
Presa da curiosità, nell’ultimo ordine di lane da filare ho aggiunto anche i Silk Carrier Rods:
Trattasi di residui della filatura della seta, perchè quando si sfilano le fibre dai bozzoli, queste passano scorrendo su perni metallici che ruotano , e quindi accumulano residui di fibra. Quando i perni sono pieni di fibre arrotolate allora queste vengono tagliate via … ma non si buttano, vanno a formare questi bastoncini!
Non so chi si sia inventato un loro possibile utilizzo, ma di fatto hanno una qualità abbastanza buona per essere un residuo di lavorazione, e pur avendo le fibre tagliate, possono essere filati o inseriti in lavori di quilting , feltro etc. con un procedimento un po’ laborioso:
Per far aprire al meglio le fibre occorre togliere la sericina - sorta di collante che possiede la seta e fa stare insieme i bozzoli - facendo sobbollire con bicarbonato di sodio:
A quel punto risultano davvero morbidi e sembrano sciogliersi. Ora si aggiunge aceto per neutralizzare il bagno, far prendere la tintura eventuale e mantenere le fibre lucide, e poi si procede a tingere. Essendo fatti di seta prendono molto bene le tinte acide come la lana, ma altrettanto quelle naturali.
Nella mia prova ho usato le tinte acide per velocizzare il risultato, e ho messo in pentola 5 barattoli in cui avevo infilato un po’ di bastoncini e le tinte; lavorando con piccoli campioni sono bastati 10 minuti!
Ecco alla fine il risultato, i colori sono davvero brillanti, anche perchè se trattati con delicatezza nei bagni – temperatura e acidità – mantengono abbastanza la lucentezza della seta:
Ovviamente non ho imparato per scienza infusa tutti i passaggi, li ho letto sul numero autunnale di Spin Off …
Ora il passaggio successivo per filarli è di separare delicatamente gli strati di fibre tirandoli a mano, qui si vedono un pochino:
Ora però ho la ruota occupata da un altro filato, proseguirò a breve…è un lavoro di pazienza sicuramente, ma è seta, e mi sta prendendo tantissimo scoprirne la versatilità!
giovedì 6 ottobre 2011
SCIARPONE DI MUSCHIO E NEBBIA
Mi sono accorta che gli ultimi post riguardano quasi soltanto la tintura, ed è vero che ultimamente mi ha preso molto e anche nei prossimi mesi avrò un bel po’ di lavoro sul quel versante, ma non ho smesso le altre arti compagne di viaggio, anche se per loro ho avuto meno tempo.
L’ultimo lavoro al telaio, che ho studiato e fatto tutto per me ed è stata un’impresa lunga lunga, è uno sciarpone di cui sono già innamorata:
Ho scelto due filati abbastanza fini nel mare di proposte di Texere Yarns, sono della serie Silk Heathers fatti di lana seta e cotone con una lavorazione a tweed dai colori molto delicati – volevo qualcosa da abbinare con tutto o quasi – tra cui ho scelto il Moss e il Fog, appunto muschio e nebbia.
Ho montato i due colori alternati sull’ordito, e qui ho un po’ improvvisato e infatti ci ho messo un giorno intero, con un caldo infernale, ma non potevo interrompere perchè la cucina era inagibile!
Poi ho alternato i due colori anche nella trama, dando un effetto come a quadretti che avevo visto su questo libro: Creative Weaving
Ecco l’effetto visto da vicino:
Appena smontato dal telaio l’ho messo a bagno con un goccio di ammorbidente ed è diventato uno splendore, leggero e caldo allo stesso tempo e morbidissimo, enorme da potercisi avvolgere, ora aspetto una giornata fresca per inaugurarlo!
PER IL MOMENTO NON STO METTENDO IN VENDITA SU ETSY I FILATI TINTI CON PIGMENTI NATURALI, LI RISERVO PER I PROBABILI MERCATINI D'AUTUNNO, MA SE A QUALCUNO INTERESSANO SCRIVETEMI!!