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giovedì 21 marzo 2013

TORNANO I FERRI!

AAAH che piacere! Finalmente dopo un rocambolesco fine inverno eccomi qui non a caso all’equinozio di Primavera a scrivere di nuovo sul blog, e soprattutto a impugnare i ferri  per puro piacere di lavorare a maglia, e non per una scadenza o un progetto.

In realtà mi diverto sempre e comunque e il fatto di poter condividere  quello che faccio grazie a Fili, Trame e Colori è una grande soddisfazione e uno stimolo forte a continuare, ma a volte avere anche solo mezzoretta da dedicare al vecchio e caro sferruzzo da maglioncini o sciarpe per diletto è una coccola davvero.

Quindi il mio ultimo acquisto in fatto di filati è puro lusso: 3 matasse di Luxury 4ply di SHILASDAIR, un produttore scozzese – dell’isola di Skye per la precisione, dove andrei anche domani a piedi o in ginocchio… - di filati tinti a mano con erbe autoctone… che non so dire, da tempo puntavo e rimiravo senza riuscire a decidere il colore e alla fine è arrivato winter loch, indaco profondo e concentrato come un lago d’inverno può essere:

Shilasdair

Allora non potevo aspettare, e ho iniziato a lavorare, ho scelto l’EveryWay Wrap perchè se mi devo avvolgere in questa meraviglia di lana, questo da mille possibilità di abbracci diversi.

Quindi il primo bordo è fatto!

2013-03-21 17.00.41

Ora però ho trovato nel mobile accantonato l’ultimo progetto che avevo appena messo sul ferro circolare, il Twist Pullover che ho associato alla matassona di Mini Maiden di Handmaiden arrivata dal Canada il dicembre scorso sperando che mi basti, io azzardo sempre con le quantità suggerite nei progetti…

2013-03-21 17.02.03

E ora cosa continuo??

sabato 12 novembre 2011

TINTE X FATINE

Finalmente posso raccontare di uno degli ultimi lavori fatti, che mi ha dato molta soddisfazione: mezzo chilo di lana Berghshaf cardata per feltratura tinta in 5 diversi colori naturali per la Zia Artemisia.
Oltre a dispensare consigli dal suo meraviglioso giardino, la zia infatti crea anche delle bellissime fatine in feltro - potete vederle qui - e mi ha chiesto appunto di tingere della lana per “vestiti fatati”.
Abbiamo scelto il tipo di lana adatta e il tema dei colori, e poi mi sono sbizzarrita a provare , e poi  la posta ha incasinato molto le cose rispedendomi indietro il pacco – insomma è da ottobre che lascio questo post in attesa – perchè non potevo mica mostrare le foto sul blog prima che la destinataria  vedesse la lana dal vivo! Alla fine eccole qua:

Erbe verdi x Zia
Mix di Erbe Verdi x ottenere un turchese intenso…
VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100
Bagni successivi di Guado ed Edera per un verde-azzurro sfumato…
Meloograno   tè x ZiaTè e Melograno per un marrone chiaro e caldo…
Indaco   Betulla x Zia 2Prima Betulla e poi tuffi nell’indaco  per un verde felce che arriva nel blu intenso…
Betulla   Verga d'oro x Zia


Infine Betulla e Verga D’oro per avere il verde chiaro dei germogli teneri…
Che dire, colori fatati davvero, non vedo l’ora di vederli in forma!

martedì 11 ottobre 2011

CURCUMA

L’ho scoperta assaggiando delle fantastiche patate al forno con burro e dal colore inequivocabilmente giallo, quasi fluorescente.

Mi è piaciuta, ha un sapore delicato leggermente pepato e polveroso, e sempre cucinando avevo già macchiato mani e unghie più di una volta.

Un paio di anni fa la mia omeopata me l’ha prescritta in gocce insieme al Chelidonio per favorire la digestione – è un toccasana per la cistifellea e il pancreas!

Eppure non avevo ancora usato la curcuma per tingere!

turmericQuindi ecco una matassa da 100g tinta con 50g di curcuma, cui poi ho aggiunto 2 cucchiaini di sale di ferro – cercavo il verde e ho trovato un profondissimo ocra, ma poco male…

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

VLUU L100, M100  / Samsung L100, M100

Piccolo accorgimento per i bagni futuri: prima di introdurre il materiale da tingere bisogna filtrare via la polvere, perchè ancora peggio di quanto mi era successo con il caffè, ho scrollato via i residui per 3 giorni!!!!!!

Comunque ora aspetto  a vedere come si comporta la tinta nel tempo, ho letto che può essere fotosensibile e poco durevole, vedremo. Per il momento capisco assolutamente perchè è una delle spezie più usate per tingere i sari indiani, le tonalità dal giallo acceso all’arancio scuro sono davvero evocative.

PICCOLA NOTA: nonostante sia spesso chiamata “zafferano indiano” per la colorazione simile che da al cibo e ai tessuti, la curcuma non vi ha nulla a che spartire; infatti è della famiglia dello zenzero, come lui deriva dalle radici della pianta e non dai pistilli dei fiori e anche le proprietà e il sapore sono decisamente differenti dal crocus sativus….

mercoledì 28 settembre 2011

LETTURE MULTIMEDIALI

Premetto che io sono irrimediabilmente affezionata ai libri “reali”, quelli di carta che preferibilmente odorino anche di inchiostro e carta, ma voglio segnalare due letture multimediali interattive davvero interessanti e di qualità:

Si tratta delle prime due uscite della Interweave Press - la casa editrice americana dedicata a lavoro a maglia, filatura, tessitura, patchwork e altre arti manuali - i COLORWAYS: sorta di riviste scaricabili a pagamento dedicate in generale a tecniche di tintura tradizionali con pigmenti naturali da diverse parti del mondo. Ci sono schede che si possono salvare e stampare con “ricette” e consigli e filmati, tanti link interessanti e interviste a esperti tintori.

colorways summer 2011La prima uscita per l’estate 2011 è dedicata al colore rosso, in particolare alla tintura con Cocciniglia, la seconda invece al blu e quindi ovviamente alla tintura con Indaco.

 

Adobe Photoshop PDF

Enjoy!

sabato 9 aprile 2011

INDACO DAGLI OCCHI DEL CIELO

Dice una canzone dolce di Zucchero, che mi è tornata in mente in questi giorni in cui ho per la prima volta provato a tingere con l'estratto naturale di Indaco appunto.

Il barattolo di polvere blu giaceva nel mobile da diversi mesi senza che osassi metterci mano; ora, complice l'aria di primavera che mi rende più operosa del solito, nonchè più vicina a mamma natura e alle sue piantine, mi sono buttata e ho capito perchè si dice che tingere con i pigmenti naturali sia un'operazione quasi alchemica, e soprattutto colorare con l'indaco.

Intanto  il principio con cui si tinge, lana o altre fibre, è piuttosto diverso da quello a cui ero abituata: si deve preparare accuratamente la fibra e prendere il colore, e quindi sono forse quasi più delicati e importanti i passaggi preliminari piuttosto che il bagno di tintura vero e proprio; la fibra deve essere messa a bagno, poi si deve preparare il calderone con i mordenti, cui si aggiunge l'indaco , e solo alla fine l'ultimo agente che serve per estrarre il pigmento e renderlo solubile.

Infatti da sola la pianta non produce il colorante blu, ma un suo precursore, che deve appunto essere reso solubile per legarsi alle fibre. La magia è che quando si prepara il bagno di tintura tutti i componenti vanno agitati poco e piano per un'ora circa finchè il colore del liquido  risulta giallo-verde (!!!!!!!!!!!!!). A questo punto si aggiunge la fibra che diventa un verdino azzurro chiaro (!!!!!!!!!) e solo dopo essere estratta dal bagno, sciacquata brevemente e lasciata all'aria si ossida e diventa del colore blu-viola intenso tipico cui associamo l'indaco.

Ero felice come una bambina quando stavo ad ammirare la mia matassa di lana BFL che cambiava colore nel giro di 10 minuti all'aria! Eccola:

indaco 1° BFL

indaco 1° BFL det 2

La storia dell'indaco però non finisce qui, anzi dovrei scrivere non inizia qui... perchè in tempi non sospetti ovvero durante il viaggio di nozze, periodo in cui non avevo ancora coscienza della mia passione per filatura e tintura etc - ma lavoravo solo "banalmente" a maglia - una parte del viaggio siamo stati nel nord del Vietnam, al confine con la Cina. Questa zona stupenda e verdissima è rifugio di alcune etnie molto antiche che vivono ancora abbastanza secondo le proprie tradizioni; una di queste è la popolazione Hmong, che conoscevo già  per lavoro in quanto famosi produttori di tessuti tinti con l'indaco...

Bene una volta lì la gente è molto felice di raccontarti come vive, soprattutto se poi compri qualche manufatto o gli fai semplicemente compagnia, e quindi mi avevano raccontato dell'indaco, mostrato le piante - quelle lungo il bordo inferiore della foto per capirci:

PA200321

Mi avevano portato nell'edificio in cui preparano le fibre di canapa per la tintura e poi tessitura:

PA190283

PA190292

I loro abiti tradizionali infatti sono tipicamente blu scuri adornati con passamanerie colorate e monili di metallo; ma soprattutto è normale vedere donne dalle mani colorate... e il colore non è blu come si pensa, ma giallo / verde... ora ho capito perché!

PA200365

Il pensiero ricorrente rivedendo queste foto di 4 anni fa è: questo è stato finora il viaggio più bello della mia vita, non dovrei meravigliarmi che mi avesse fatto conoscere meraviglie che poi sarebbero diventate la mia più grande passione, anche se allora non ci avevo fatto caso più di tanto... possibile che non abbia ancora capito che bisognerebbe stare sempre con occhi e cuore aperti per riconoscere tutte le briciole di magia che la vita ci offre in momenti non sospetti e che ci potrebbero far cambiare  il corso dell'esistenza???

Se ce la facessimo saremmo sempre a bocca  aperta come i bimbi che scoprono il mondo per la prima volta, eppure non servono tante dimostrazioni...basterebbe provare...

INFO DI SERVIZIO:

PER IL MOMENTO NON STO METTENDO IN VENDITA SU ETSY I FILATI TINTI CON PIGMENTI NATURALI, LI RISERVO PER I PROBABILI MERCATINI D'AUTUNNO, MA SE A QUALCUNO INTERESSANO SCRIVETEMI!!

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