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martedì 3 giugno 2014

NON CI POSSO CREDERE!!!! UNA TORTA PERFETTA SENZA IL CLASSICO FORNO ;-)



Lo so , avrò di certo scoperto l'acqua calda  (e non è per me una novità...) ma, volevo troppo condividere con voi questa ricetta che personalmente ritengo abbia dell'incredibile !
Parlo da scettica! Non amo il microonde . Potrei anche non averlo. Lo uso solo per scaldare e l'unica ricetta che preparo sono le mitiche patate di Jamie!
Ma mai e poi mai , mi sarei sognata di usarlo per cuocere ... una torta!!
Eh no! per i dolci ci vuole IL forno !
Invece spinta un po' dalla curiosità e da circostanze della vita sulle quali non voglio disquisire annoiandovi, mi sono trovata a leggere il libretto di istruzioni , dotato di ricettario, del nuovo forno a microonde. Modello gigante, spaziale, con mille cotture possibili ed inimmaginabili!

Ed è proprio su questo libretto che scopro che è possibile in meno di 10 minuti (vi rendete conto???) fare una torta di tutto rispetto.
Gli ingredienti? I più "basic" che si può! Altro vantaggio ! Impossibile, per chi cucina (soprattutto dolci) , rimanere senza farina , burro, uova , lievito ...

La ricetta è per una torta (della quale però si glissa sul diametro ! ahi ahi...questa imprecisione proprio non la sopporto) ma decido da subito di utilizzare i comodi stampi in silicone per dolcetti monoporzione.
Mi piacciono di più pur essendo inflazionati, li trovo più eleganti e soprattutto caricano di significato qualsiasi ricetta banale , quindi, perfetti per questo mio esperimento.


Faccio sciogliere il burro , ovviamente al microonde : potenza 350W per circa 5 minuti , dovrà risultare una crema.
In una ciotola mescolo  quindi tutti gli ingredienti formando un composto liscio e morbido : tranquilli, nessun grumo all'orizzonte.
Riempio il mio stampo e , poco convinta, inforno.
Imposto il micro a 750W , timer : 7 (dico 7!!!!) minuti.




L'impasto lieviterà in modo esagerato sotto ai vostri occhi tanto da fuoriuscire dagli stampi e trasformare le tortine in soufflès!!! Mannaggia !
La prossima volta : riempire gli stampini al massimo a metà...quindi si otterranno circa 12 tortine anziché 6 come avevo fatto io.



Con la parte "in abbondanza" che ho tagliato con un coltello , ho "inventato" una sorta di pancakes da farcire con marmellata e sovrapporre uno sull'altro...



Appena sfornati , bubboni a parte, avevo fatto la prova stecchino poco convinta : i dolcetti mi sembravano troppo morbidi e quindi ero sicura fossero crudi all'interno.
dopotutto avevano cotto solo 7 minuti!!!
e invece...stecchino perfetto!!

Interno morbido il giusto , umido il giusto .

Me molto stupita!

Insomma a me 'sto dolce m'ha cambiato la vita! E sto già pensando alle mille varianti che potrò fare ... in un "lampo lampante " (cit . da " love actually")

In conclusione, non resta che fare un po' la filosofa ... che per me significa godermi questi magici E inaspetattati dolcetti magari con l'aggiunta di marmellata, amarene fabbri (splurp! giuro l'ho fatto!!! ma non ho LA foto! ho cancellato le prove!!!), crema di nocciole e tanto tanto altro....


... oltre al fatto di pensare che davvero la vita ha sempre da insegnarci e ogni occasione è buona per aggiungere esperienze al nostro cammino.
Sia che si tratti di scoprire una torta cotta nel microonde sia che si tratti di scoprire qualcosa di sé e del mondo che ci circonda ...

sabato 26 maggio 2012

IL "MIRACOLO" DELL'UOVO POCHE'...



Non sono mai e dico "mai", riuscita a fare un uovo in camicia come si deve .
Ho provato varie tecniche, ho modificato intensità di bollitura, vari tipi di aceto (vuoi mai?)…nothing to do…
L’uovo si disfava formando filamenti bianchi e giallini che si mischiavano nei vortici dell’acqua in ebollizione, creando masse ingestibili. Cercavo di recuperare il tutto con la schiumarola tentando di “comporre” un simil uovo ma i risultati erano pessimi e abbandonavo l’impresa buttando via tutto.
E dentro di me, soffrivo. Non è possibile non riuscire a fare un uovo in camicia !!! avevo  visto mille video , avevo letto mille trucchi del mestiere ma questa per me era sempre rimasta una “mission impossibile” fino a quando…

Gita lavorativa a Parigi (eh, si una volta nella vita era capitata proprio a me!!!) e tra le persone del gruppo avevo conosciuto  una simpatica coppia e avevo scoperto con piacere  , che erano ,non solo appassionati di cucina, ma che lui mi era fresco fresco di corso di cucina "blasoné".
E parla di qui e parla di là ecco saltar fuori il mitico uovo pochè. Altro non è che il “simpatico” uovo in camicia . O meglio , non è proprio la stessa cosa : l’uovo in camicia classico si fa con l’acqua che bolle, questo invece va fatto con l’acqua portata a bollore e poi spenta…mi sembra...
Vabbè, ma il “segreto” di questo mio uovo pochè non è assolutamente nell’ebollizione dell’acqua  ma nell’allestimento adottato per cuocerlo senza che si disfi tutto…
L’uovo va “confezionato” nella pellicola trasparente e così cotto!!!!
Fantastico vero???? Io adesso sono una donna felice e appagata! J a volte basta davvero poco nella vita…
Anyway
Ecco come ho fatto:
ho preso una tazza piccola e l’ho rivestita con un pezzo di pellicola abbondante. Ho rotto l’uovo dentro e l’ho sigillato formando un sacchettino con l’accortezza di far uscire bene l’aria (altrimenti il “sacchetto” una volta  messo nell’acqua, galleggia, l’ho provato personalmente !)
L’ho chiuso con quei laccetti dei sacchetti da freezer, altrimenti tendeva ad aprirsi.
Quando l’acqua si messa a sobbollire ho messo delicatamente il mio sacchettino nell’acqua. L’ho curato amorevolmente, girandolo ogni tanto aiutata da un cucchiaio affinché si cuocesse in modo omogeneo. Dopo circa 5 minuti abbondanti l’ho tirato fuori e , delicatissimamente, l’ho aperto.
Miracolo!!! Era intatto, forse un po’ mollino ma così deve essere, o no??? J


L’ ho accompagnato ad una crema di piselli fredda che adoro pur non amando particolarmente questa leguminosa .
Ecco la veloce ricetta:
Ingredienti:
250 gr piselli (io ho usato quelli surgelati)
Sale
olio
Panna vegetale
Ho cotto i piselli in una padellina con un filo d’olio . a cottura ultimata ho aggiunto la panna vegetale (che risulta più leggera e anche più liquida e per questo è perfetta)  e il sale.
Ho quindi frullato il tutto con il minipimer.
Fine.
Volendo fare i "sofistici" si potrebbe passare al colino il tutto per rendere questa crema vellutata e senza grumi (perché un po’ ce ne sono) ma a me piace la sua aria pseudo rustica , la sua consistenza materica che si sposa perfettamente con la morbida  presenza dell’uovo poché.
Insomma questa ricetta facile facile rischia di diventare un mio cavallo di battaglia e se poi ci si aggiunge anche una piccola manciata di germogli di trifoglio ( eh, si ho preso il germogliatore…ma questa è un’altra storia e probabilmente un altro post….) allora ecco che l’immagine di questo piatto diventa very chic!!!!!
Insomma anche con un banale ovetto si rischia un figurone tra i commensali…quindi assolutamente ricettina "to do"!

ed ecco il mio "saggio" set di polyvore...


meglio un uovo oggi...

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