lunedì 16 aprile 2018

[Valutazione] Dove inizia la fine del cielo - EmmaBound

Nome dell'opera: DOVE INIZIA LA FINE DEL CIELO
Autore: EmmaBound
Genere:
Romantico
Valutazione: primi 5 capitoli
Lettura: primi 10 capitoli
Punteggio: 78/100

1) GRAMMATICA 20/25
Gli errori (tutti, tranne le segnalazioni sulla punteggiatura) verranno sommati. Il gruppo che comprenderà quelli di sintassi sarà moltiplicato per 2, di semantica per 1,5, di ortografia per 1. Una volta ottenuto il risultato esso sarà arrotondato per eccesso e in decimi sottratto al punteggio pieno di 25. In questo modo si darà maggior peso agli errori di sintassi, a seguire a quelli di semantica, in coda gli errori di ortografia.

CommentoQuesto è uno dei testi più corretti dal punto di vista strettamente formale valutato finora. Ho pochi appunti da fare ed essi riguardano solo alcune sviste ortografiche e qualche piccola imprecisione semantica. L'opera è scorrevole, davvero ben scritta e grazie a una buona base di punteggiatura è anche grandemente impattante dove serve.
Qualche virgola di troppo a seguire le "e" congiunzione, qualche segno di interpunzione mancante al termine dei dialoghi. Nulla che non possa essere corretto con pochissima fatica.
Di seguito il dettaglio.

Punteggio
Sintassi: 17 x 2 = 34
Semantica: 4 x 1,5 = 6
Ortografia: 5 x 1 = 5
Tot: 45 = - 5 punti

- Sintassi (errori evidenziati in numero)
1
(frase stilisticamente complessa)
3
(ridondante ripetizione e mancata sostituzione adeguata)
8
(mancato corsivo)
1
(mancata concordanza di genere tra soggetto e verbo)
2 (uso improprio della "d" eufonica)
1
(uso scorretto di un verbo)
1 (uso scorretto di una preposizione)

- Semantica (errori evidenziati in numero)
3
(imprecisione semantica)
1 (uso scorretto del significato di un verbo)

- Ortografia (errori evidenziati in numero)
3
(errore ortografico per "galà" in luogo di "gala")
1 (errore ortografico per "casquet" inesistente in luogo di "casquè" termine psuedofrancese, presente nella nostra lingua)
1 (errore ortografico per "Greygoose" in luogo di "Grey Goose") 

- Punteggiatura
(pochissime le problematiche legate alla punteggiatura. Qualche virgola di troppo e qualcuna mancante.)

2) LINEARITÀ DEL TESTO 23/30
Per ogni gruppo, verrà assegnato un punteggio in decimi, spiegato all'interno della valutazione. La somma del punteggio di ogni gruppo corrisponderà al voto finale per questo parametro.

- Coerenza interna 8/10
Un appunto necessario, saltato immediatamente all'occhio, è l'uso di un iniziale termine non consono al contesto in cui è stato adoperato, incoerente con il mesaggio che si è cercato di mandare. In luogo di un prologo sì tanto poetico, pieno, rotondo, l'uso di anche un solo termine estremamente volgare inserisce una connotazione stonata alla superba melodia che si era creata, precipitando il lettore in una situazione di amarezza che non rende affatto giustizia al testo. Testo nel quale sembra più che evidente si stia raccontando invece di qualcosa di più che celestiale: l'origine di una vita.
Venendo invece al senso globale e trattando tale parametro senza segnalazioni specifiche, una segnalazione per tal parametro deriva dal protaonista. Per quanto Chris ci indichi fin da subito la sua determinata volontà a prendere le distanze dal "maniaco del controllo Gray", alcune connotazioni peculiari (come status sociale e talento naturale in ambito lavorativo), caratteriali e fisiche ("occhi grigi [...] un corpo scolpito dalla dedizione") ricordano in modo prepotente colui dal quale è stato anche preso in prestito il nome... d'altro canto "Chris", per quanto diminutivo di "Christopher" mutua il diminutivo anche da "Christian" (sic!). Per deduzione sappiamo essere sfacciatamente ricco (possedere una Portofino di 600 CV impone un investimento di qualche centinaio di migliaio di dollari, così come essere l'abitué di quel certo locale in cui il barman sa già che il solito drink che dovrà servigli non è che una Vodka dalle svariate migliaia di dollari), è eccessivamente sicuro di sé al limite dell'arroganza, vuole avere il perfetto controllo su ciò che lo riguarda, sembra vivere in un perenne stato di "incazzatura facile" rendendosi un fruitore esperto del turpiloquio. Ha un passato assolutamente doloroso e del quale fatica a condividere, eppure basta un solo sguardo per permettere a una sconosciuta (somigliante alla moglie che è mancata tre anni prima) di fare breccia, scalfendo la rigida corazza di menefreghismo e boria che sembra appartenergli.
Dal canto suo Lex mostra incoerenza sol nell'approcciarsi a Chris stesso. Nulla (nessun comportamento, nessuna motivazione plausibile) del protagonista dovrebbe attrarre la giovane. Non c'è azione ch'egli abbia compiuto a poter razionalmente indurre una donna di primo acchito e che nemmeno può vederlo (quindi restare incantata dai suoi tratti) ad avvicinarglisi. Tuttavia, in modo del tutto inaspettato, pare che la sensibile nonché matura Lex possa addirittura valutare il buon cuore dell'altro. Eppure, il lettore è l'unico ad esser messo al corrente di ogni pensiero di Chris, e tendenzialmente dovrebbe anche essere l'unico ad accorgersi che di fatto non c'è nulla di onorevole in questo uomo sofferente, nemmeno nei pensieri (fosse anche solo per ciò che ha dovuto subire nella sua giovanissima vita). Sembra però che Alexandra sia meglio capace di intendere non solo il non detto, ma anche il farfugliante (e a tratti, in alcune circostanze, irrispettoso) modo di porsi di questo personaggio dalle "innumerevoli sfumature".

- Capacità espressiva 8/10
Ottima la capacità espressiva. L'autrice carica molto su tale parametro e mette immediatamente al corrente il lettore dei moti d'animo di ogni personaggio. E non solo gestisce con maestria ogni dialogo funzionale all'emotività che vuole condividere, ma anche tutte le azioni a giustificazione di quel determinato accadimento. C'è una pressante volontà di permettere al lettore di cogliere anche il più piccolo frammento riguardante tale parametro, sia esso legato alla sofferenza provata dai protagonisti, riguardante lo schematico modo di porsi (duro e sfacciato) di Chris, o riferito alle sensazioni di preoccupazione, rabbia e indignazione dei personaggi a contorno (come Mat, Charlie, Cecilia e Kim).
Venendo alla narrazione in sé, l'uso pressante del non detto in alcune circostanze sbilancia il testo. Alcuni capitoli terminano senza che il personaggio principale abbia esattamente detto le cose come stanno. In alcuni casi si è fortunati e vengono adoperate delle metafore in sostituzione ("una metropoli scossa dai demoni della terra" in riferimento a qualcosa di cui non è dato sapere, ma illuminazione che bisogna necessariamente sopraggiunga spontanea nel lettore), in altri invece alcuni accadimenti avverrano e basta, autoconcludendosi. In quest'ultimo caso però il lettore non saprà a cosa saranno riferiti e ricadrà nella "tela" dell'autrice, la quale abilmente avrà adoperato una buonissima tecnica per creare la giusta suspance. Ella sviluppa infatti innumerevoli spunti di riflessione e aiuta a mantenere molto alto il filo della tensione attiva ed emotiva.
Ciò che abbassa il livello globale di questo testo grandemente scritto è il turpiloquio e la troppo volgare proposizione di se stesso da parte del protagonista. Per quanto utile in alcuni momenti a permettere una comunicazione più cruda e vera della realtà, non è affatto giustificato nei confronti del lettore, che impotente non può fare altro che prenderne atto con costernazione, sentendosi ripetutamente chiamato in causa.

- Definizione dello stile 7/10La scelta dell'uso del narratore omodiegetico intradiegetico (io narrante), che è cioè presente quale personaggio della storia e che ha un punto di vista interno, è quella più giusta in luogo di una trama che richiede uno sviluppo anche emotivo dello stesso personaggio.
Ciò che a un certo punto stanca (già forse a partire dal primissimo capitolo successivo al Prologo) è la continua, persistente, a tratti snervante volontà da parte di questo personaggio di riferirsi direttamente al lettore, in un susseguirsi di commenti e digressioni su ciò che il lettore stesso potesse domandarsi, pensare, credere, con connotazioni prevalentemente grottesche dal sapore pubblicitario e a tratti che si rifanno alle più comiche storie animate Disney! Rivolgersi direttamente al lettore interrompe eccessivamente la trama, la frammenta oltremodo, rendendo protagonista qualcuno che non potrà mai difendersi se attaccato né mai "agire" sul serio sulla trama.
Nel Prologo questo stile è estremamente impattante, aiuta a immedesimarsi con il protagonsita e permette al lettore di sentirsi molto vicino a colui che parla, soprattutto in un momento che si comprende immediatamente essere molto delicato: il senso di vicinanza è talmente ben calibrato, che la volontà di seguitare a leggere si accende molto forte. Nasce quindi una spontanea empatia verso questo nuovo personaggio e si sceglie di dare una possibilità a ciò che verrà dopo.
Purtroppo però, non trattandosi di una narrazione SPSP (in seconda persona singolare presente), la scelta di inserire tali incursioni nel narrato conferisce al protagonista connotazioni di prevaricante antipatia al limite del falso: il personaggio appare costruito ad hoc, poco sincero.
Per quanto la volontà sia quella di renderlo sicuro di sé, intellettualmente superiore alla media, costantemente impegnato a dimostrarne gli effetti (addirittura sa capire ogni lettore cose potrebbe stare pensando, cosa potrebbe volergli domandare, quali curiosità siano in lui nate), la realtà che ne scaturisce è invece quella della imitazione di "un duro" di professione che invece ne indovina una su tre. Perché non sempre il lettore è disposto a permettere a un personaggio che ancora non conosce, di cui ancora "non si fida", che non gli è ancora entrato in testa, nel cuore e per cui ancora non prova stima di farsi trattare in tal maniera. Quasi fosse uno stupido. 

3) CONTENUTO 22/25Cercherò di assegnare un punteggio quantomai coerente con uno dei quattro gruppi sopraccitati. Una volta assegnato un gruppo (Scarso, Sufficiente, Buono, Eccellente), segnalerò le motivazioni per attribuire un punteggio piuttosto che un altro all'interno del range di riferimento. Il numero che verrà fuori sarà il risultato di un'analisi, per quanto possibile, oggettiva. 

- Eccellente
L'ottima modalità d'espressione rende il testo molto ben strutturato e scritto, e ciò favorisce la precisa comprensione di ogni intenzione dell'autrice. Il contenuto, di riflesso, è organizzato in modo tale da mostrare tutte le più importanti nozioni di cui il lettore necessita. Ma vediamone ogni dettaglio.
AmbientazioneL'ambientazione è descritta in modo certamente dinamico e soprattutto attraverso gli spunti dialogici, anche se gli zoom vengono sinceramente molto poco utilizzati se non per specificare quella data marca di quella data bibita, automobile, whiskey, poltrona, e via discorrendo. Abbiamo quindi un cumulo di "Belvedere", "Portofino", "Grey Goose", "Macallan", "Barcelona" in una ostentazione eccessiva della volontà dell'autrice di voler dare al suo giovanissimo protagonista il top della gamma di ogni cosa. Non siamo però al corrente se effettivamente egli conosca il pregio di ogni oggetto che possiede, liquido che assume (da patita del genere, posso dire di avere imparato a capire solo con il tempo la portata di un sorso di Mecallan, ad esempio) o se ne usi di tal genere solo perché vanesio, per il gusto di possederlo. In quest'ultimo caso avemmo connotazioni ben differenti sulla personalità di chi ci viene proposto.
Descrizione personaggi
I personaggi sono a grandi linee descritti e a grandi linee appaiono tutti molto piacenti, interessanti, fascinosi. I dettagli negativi, quando presenti, sono eccessivamente enfatizzati, dividendo tale ipotetico mondo in belli e brutti (sia d'animo, che d'intenti o d'aspetto). Tendenzialmente Lex e Chris (e rispettive amiche di letto) sono bellissimi, così come i loro parenti e amici più prossimi (Charlie e Cecilia, ad esempio). Mat mi ha ricordato il giovane e sperduto "Foggy" ancora amico avvocato di "Matt", protagonista della nota serie tv Daredavil.
Emotività
Come accennato in precedenza, molto spazio è stato conferito a tale parametro, rendendolo un fulcro portante soprattutto per il bel Chris; protagonista che attraverso i suoi più noti deliri (sia da sobrio che da ubriaco) rivolge al lettore, ma più spesso ai suoi interlocutori nella storia, ogni suo predominante moto: che sia di rabbia, preoccupazione, sofferenza, dolore per la perdita, ma anche di sicura valutazione del mondo esterno. Il suo più sincero "io" cozza molto spesso con l'immagine che invece rende nota al mondo. Molto più spesso arrabbiato, invece mostra sorrisi falsi, impreca nel novanta per cento delle volte, e ha uno scarsissimo interesse (al limite dell'indifferenza) per il benessere delle persone che si preoccupano per lui (uno su tutti, lo stesso Mat). Da lui stesso ci viene raccontato che "è sempre stato così" quindi non bisogna provare pena per il suo povero amico, che invece è abituato ad esser trattato in tal maniera.
Un appunto che devo invece fare sulla costruzione del personaggio Lex è l'orgogliosa magnificazione della sua personalità che prescinde dal suo stato di cecità. Stato che non viene mai appuntato come un impedimento, ma vissuto sia dalla protagonista stessa che da tutti coloro che le sono attorno come un naturale prolungamento di lei stessa. Questa ottima visualizzazione fatta su Lex, la rende il personaggio meglio riuscito e assolutamente meritevole di stima incondizionata.
Narrazione e azione
C'è tanto. E quel tanto è molto ben gestito... anche se a volte risulta eccessivo. C'è un troppo che in questo caso stroppia. Gli accadimenti sono numerosi e interessanti, anche se di facile intuzione ancor prima di leggerne.
Che la sbornia, ad esempio, porti a uno stato di malessere è quasi più che auspicabile, data la devastazione che pare prendere il protagonista a un certo punto, ma che per caso questa sbornia porti alle due del mattino in un luogo dove per caso sempre alle due del mattino (!) si incontri proprio la donna che ci ha tolto il senno e che per caso ella poi ci riaccompagni a casa e per caso impari a conoscerci meglio... beh... caspita, un bel pieno di casualità, che in una città come Los Angeles è probabile augurarsi, ma con così energica forza siamo quasi al limite dalla fantasia.

4) COMMENTO PERSONALE 13/20 

Il mio voto è 6 e  mezzo.
Anche in questo testo, così come in una passata valutazione, ho letto numerosissime influenze. Questa volta provenienti non solo da altri romanzi, ma addirittura da film e serie tv!
Devo però fare una premessa. Poco tempo fa ho scoperto di avere una sorta di memoria selettiva, e pare che io trattenga ogni qualsivoglia informazione di interesse con grande abilità (mi si permetta la mancanza di modestia, ahimé) e lasciando andare tutto il superfluo, l'irrilevante. Tale introduzione per spiegare che in quanto a libri, romanzi, letteratura, cultura per la lingua italiana, ma anche per film e serie tv ho una tendenza quasi ossessiva a ricordarne i dettagli. E in questo testo mi è parso di vederne a centinaia provenienti dalle più disparate fonti.
Come è stato detto in un precedente commento, ciò non rende meno pregevole tale testo sol perché "ricorda" vagamente qualcosa di diverso; né bisogna pensare che io abbia una tendenza ad affossare le storie romantiche solo perché non ne amo le sfumature, perché non è così.
Venendo all'opera in corso, ho avuto dei deja-vù, è vero, ma è anche vero che ho capito il messaggio dell'autrice, ne ho comprese le volontà, la forza con cui ella abbia a cuore di raccontare di un'evoluzione dell'animo umano.
Siamo solo all'inizio di questo romanzo per potergli dare una valutazione oggettiva e non gli si può dare giustizia fino a quando la parola fine non sarà stata stampata. Per il momento mi limiterò a dire che l'opera nel suo compresso ha un certo potenziale emotivo molto ben sfruttato, che mi incuriosisce l'evoluzione della personalità di un carattere tanto ambiguo come quello di Chris, ma ancor di più ciò che mi incuriosisce sarà valutare come i due personaggi potranno creare un legame credibile, basato sulla sincerità di entrambi. E sono più che sicura che l'autrice riuscirà magistralmente a renderci partecipi di queste sue volontà.
Perciò in bocca al lupo, EmmaBound, per l'ottimo lavoro che stai facendo! :)

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