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domenica 31 marzo 2013

MY HOME : BENVENUTI!



Prossimi cambiamenti per "Le Chat Egoiste" : questo blog ha bisogno di restyling e anche di  nuovi "contenuti".

Ho iniziato con l'aggiornare e implementare  le mie "pagine" .

La prima è "My home" .
Sono una persona discreta e non amo ostentare troppo le mie cose ma la casa è il luogo in cui si vive e si condivide , in cui ci si rilassa , in cui si cucina, si legge, si sta in compagnia di amici  ... e quindi perchè non aprire anche a voi le porte della mia...maison?

Qualche foto, senza velleità artistica (tutte tassativamente , e per scelta , fatte con il cellulare, come lo sono anche  tutte le altre di questo blog, tranne qualche rara eccezione  )  accompagnate da piccoli commenti che arricchirò mano a mano (avvertendovi con un post)...

Se vi va di venirmi a trovare sarete i benvenuti...

lunedì 5 dicembre 2011

ROSE E VIOLE A DICEMBRE...


La colpa è sua solo sua. Di quel meraviglioso attrezzino che mi pela il limone in un attimo regalandomi ciuffi eterei di buccia gialla.
Era nella mia wish list da anni ma, si sa, la vita è fatta di priorità L e il mio grattugino veniva sempre scalato da oggetti più “urgenti”…
Mandavo messaggi nell’etere che ,però, non venivano mai colti fino a quando , durante una delle mie elucubrazioni culinarie con  il mio amico Carlo Maria  è uscito fuori questo argomento:bucce di limone e arance…
Lui ,sensibile quanto me a ingredienti e oggettini da maniaci culinari ( e non son cose brutte… J ),  ha colto subito e mi ha regalato questo oggetto del desiderio!!!
Molto, molto felice quando l’ho ricevuto ,oltre al dono in sé, per questo feeling speciale che ci unisce e che rende questa amicizia importante.
Da quando posseggo questa magica grattugia mi impegno a cercare ricette che contemplino l’atto del grattugiare le scorze degli agrumi…
Cosa che peraltro mi capita di fare anche in ricette in cui non è richiesto, ma questo si chiama “tocco dello chef” che poi, se vogliamo, è quello che fa la differenza!!! J
Ritornando alle ricette ,  ecco capitarmi tra le mani (ehm sempre dalparrucchiere ) questi:
dolcetti soffici glassati al mandarino o meglio:

Rose soffici alla glassa al mandarino

Ingredienti:
120 gr burro morbido
120 gr zucchero
120 gr di farina 00
2 cucchiaini di lievito (io ho usato la farina autolievitante)
2 uova
Il succo di un mandarino

Glassa:
succo di 3 o 4 mandarini
80 gr zucchero


Montare il burro con lo zucchero quindi aggiungere le 2 uova, il succo del mandarino e la farina con il lievito. Versare il composto negli stampini , io ho usato quelli a forma di rosa, regalo di Marie Antoinette ma la ricetta prevedeva di utilizzare gli stampini in alluminio per babà, quelli piccoli (diam. 4 cm).
Cuocere in forno a 180° per circa venti minuti.
Nel frattempo preparare la glassa cuocendo a fiamma media lo zucchero con il succo dei 4 mandarini fino ad ottenere un composto bello denso.
Sfornati i dolci si mettono su una gratella e si ricoprono con lo sciroppo al mandarino.
Profumati e eleganti ,perfetti per un tè con le amiche ma anche per una colazione ricca e chic.
Il “tocco dello chef” è stato, grattugiare con la mitica grattugia di cui sopra, un po’ di buccia di limone che ho messo nell’impasto…non troppa però altrimenti mi sfalsava il sapore, nascondendo l’aroma del mandarino.
Non ho grattugiato la buccia del mandarino perché avevo quelli con buccia sottilissima e non si prestavano…magari con le clementine si riesce a fare! Ci proverò di sicuro…
Tutte le bucce grattugiabili ora sono allo studio J e diciamo che mi va di lusso visto il periodo natalizio nel quale il sapore agrumato ci sta eccome…di sicuro queste nuvole di bucce finiranno nel mio classico pandispezie, così come pure nel mio classico patè di Natale, creando una sorta di “rivisitazione”  necessaria per rendere più nuove queste mie vecchie ricette e per utilizzare più spesso la mitica grattugia…J
Un Natale che arriva in sordina regalandoci giornate con temperature molto al di sopra della media tanto che nei miei piccoli balconi le viole fioriscono prorompenti.


Mi hanno detto che la viola è un fiore d’inverno, che non teme il gelo ma anzi si fortifica grazie a lui ed è per questo che l’ho scelta aspettando nebbie e temperature glaciali  che tardano ad arrivare . Nel frattempo mi godo questo anomalo  cielo azzurro che sa di primavera e mi godo anche queste rose alla glassa di mandarino dal sapore dicembrino, in attesa di vedere la neve soffice e leggera come …la nuvola di limone della mia mitika grattugia….:-)


lunedì 3 ottobre 2011

"NO, NON SONO MATTA, HO SOLO UN...BLOG! "



...forse è questo che stamattina avrei dovuto dire quando un distinto vicino si è fermato in mezzo al cortile e ha visto una donna (cioè io) in accappatoio e becco d’oca sul ciuffo (per dargli la piega …so che sapete queste cose…) che stava sistemando torta, piatti, mug su di un tavolino, armata di macchina fotografia, e mi ha detto con tono interrogativo e curioso:
“buongiorno signora!”
E io” buongiorno!” fingendo nonchalance . Averi dovuto dirgli : guardi che non sono matta!!! Ma sto tentando di fare qualche foto decente…sa…ho un piccolo blog…
E invece sono stata zitta aumentando e confermando forse la sua convinzione nel trovarmi un pò “strana”.
Ma non solo lui ha assistito al mio “shooting” :-) .
Un’altra vicina che stava portando la bimba all’asilo.
Bambina: “mamma ma cosa sta facendo la signora???”
Mamma : “niente, non ti interessa, andiamo”
E poi ecco arrivare anche da lei un mieloso/curioso:
“buongiorno signora!!”
E io, tutta presa “ ‘ngiorno…’ngiorno”
Il mio castello è, ovviamente, blasonato (cosa ve lo sto a dire?) e quindi i miei vicini sono del modello “extralusso”: la mamma , giovane, carina, griffatissima, magrissima, biondissima, ricchissima…e invece il signore del buongiorno mattutino di oggi, è blasonato, distintissimo, un bel uomo, chic, serio, elegante…
E spesso penso “e io cosa ci sto a fare???” ma ho imparato a diventare un po’ filosofa e a decidere quindi che tipo di domande farmi per potermi poi dare risposte intelligenti ma soprattutto per potermi dare delle risposte… punto!
Quindi ho voluto credere di essere considerata una vicina agée , sicuramente “creativa”, che magari incuriosisce anche un po’. Una che esce al mattino con filo di perle e ballerine ai piedi per giornata in ufficio ma si vede spesso con jeans , maglietta morbida (per ,ehm, contenere e nascondere …) e sandali o scarpe senza calze (anche in inverno!).
Una vicina che prima o poi farà sapere che proprio tanto out of zucca non è ma che ha “semplicemente” un blog :-) così magari da avere un po’ di comprensione quando viene colta in flagranza di reato con macchina fotografica, in posa “plastica” , davanti ad un piatto messo in bilico su davanzale della finestra (per un problema di luce, ovvio…)
Forse la cosa migliore da fare sarà quella di presentarmi alle loro porte con una torta in mano…
Magari una crostata , che è tra le torte che preferisco e che mi viene/veniva meglio…
Ho scritto “veniva” perché questa torta qui in foto non ha dato i risultati sperati.
Ho seguito la ricetta “paro paro” di quel genio del Luca (Montersino ) ne ho fatta un bel po’ perché lui ha detto che si può tenere in frigo per giorni o congelare , avendo così l’impasto pronto .
Il sapore è ottimo ma la frolla si sbriciolava tutta impedendomi di stenderla bene.
Cosa ho sbagliato? L’ho tirata fuori dal frigo e l’ho lasciata riposare, diciamo, un’oretta.
Poi l’ho lavorata (poco) e già avevo difficoltà a farla stare insieme…l’ho stesa mettendola tra due fogli di carta forno ed è stata un’impresa.
Anche le striscette messe a mò di decorazione si rompevano tutte….
Nei suoi video la pasta è sempre perfetta, lavorabilissima con il matterello, facilmente trasportabile sulla teglia , quindi mi rimetto ai vostri consigli.
La “mia” pasta frolla , cioè la ricetta che uso di solito, è meno ricca , proporzionalmente, sia di burro che di zucchero , rimane un po’ più “molle" ma riesco a stenderla meglio. Comunque questa è la ricetta del Luca con la quale ho fatto la crostata con la  marmellata di prugne :

Pasta Frolla:
1kg farina
600 gr burro
400 gr zucchero a velo
160 gr tuorli
1 bacca di vaniglia
2 gr sale

Certo sarebbe bello preparare una frolla come si deve da offrire, umilmente, al mio vicinato reale.
Ci penserò e nel frattempo voglio capire, sempre filosoficamente parlando, perché io debba essere sempre attorniata da re e regine…la mia mamy e le sue sorelle sono certe di essere discendenti della principessa Sissi, la mia “bambina”, come sapete , è Marie Antoinette e non aggiungo altro e ora, pure il vicinato con la corona! Non mi sono mai sentita regina, non ho mai aspirato a troni e tiare, non ho mai creduto nel principe azzurro…
Mah? Sta a vedere che adesso mi succede come nei film nei quali la poveraccia di turno alla fine scopre di essere la regina più regina di tutti!! Dovesse succedere , prometto, scriverò un post!!!
(è inutile , e questa è una cosa certa , altro che nobile , sono oramai “blogger inside”!!!!!)

lunedì 25 aprile 2011

"E' TARDI, E' TARDI...SONO IN RITARDO" OVVERO IL BIANCONIGLIO DI PASQUA

È tardi, è tardi…sono in ritardo!” questo il tormentone del Bianconiglio di “Alice nel paese delle meraviglie” e ben mi rappresenta !!!
Il suo intercalare pressante nella favola diventa anche il mio … avrei voluto organizzarmi per il mio piccolo ma amato blog e pianificare meglio “tempi&metodi” ma, come sempre più spesso mi succede, sono stata fagocitata da mille altre incombenze.
Ho cucinato , anche , ma perdendo completamente il senso del tempo e quando mi decidevo a mettermi al computer per poter finalmente scaricare foto e scrivere, mi accorgevo che era…notte!
Quindi pubblico questo mio pranzo pasquale in ritardo ma non potevo non “esibire” queste ovette di quaglia all’occhio di bue, carinissime e deliziose.
Una non ricetta che però mi piace lo stesso per la tenerezza che emana (almeno secondo me)
L’idea era di appoggiarle su crostini caldi di pane ma poi abbiamo deciso di mangiarle nel modo più normale possibile accompagnandole con dell’ottimo lardo e del fresco cicorino.
Niente mega pranzo con inviti quest’anno ma, come recita il proverbio “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi” ci siamo tutti sparpagliati : i miei parents , complice una mamy non troppo in forma, hanno voluto stare a casa tranquilli , i miei zii milanesi impegnati con pranzo con altra “ala famigliare”, Marie Antoinette da suo papà in campagna (come biasimarla?) Eu (mon chat) si è dato alla macchia per due giorni (bah? Vabbè che è un gatto wild ma far perdere le sue tracce così …!!!), io e la dolcemetà abbiamo …ehm, “deciso”, di darci ai lavori di primavera con “entusiasmo” ma soprattutto con stoica dedizione. Quindi tutti presi da “prima il dovere e poi il piacere” ci siamo ritrovati a pensare al pranzo di pasqua, ovviamente, in…ritardo.
Niente spesa studiata ad hoc a tavolino ma un frettoloso e alquanto “povero” blitz al super per comperare poche cose …per di più , sconclusionate! :-(
A parte queste bellissime uova di quaglia che mi piacciono per la loro immagine e fanno primavera che ho immortalato per fissare la mia “pasquaspeedygonzales”
Caro bianconiglio sapessi quanto ti ho pensato, quanto mi sono sentita vicina a te , alle tue corse nel bosco con l’orologio in mano , preoccupato e agitato per non riuscire ad arivare in tempo a…..chissà cosa!
Anch’io vagavo da una cosa all’altra senza tregua e senza meta… e mentre facevo una cosa ne pensavo almeno ad altre tre in modo da confondermi ancora di più le idee (se mai ce ne fosse stato davvero bisogno…)ho vagato tra pulizie da “thedayafter”, a riempimento di cassonetti (varie tipologie) con quantità esagerata di…tutto (quando si dice pagare una tassa sui rifiuti con immensa soddisfazione!), ho provato detersivi di ogni tipo per sconfiggere calcare, aloni negli specchi, macchie ostinate sul parquet (il tutto , ovviamente con scarsi risultati! Sono una frana nelle pulizie e le odio !!). Ma ho anche piantato le fragole sul balcone e pure rinvasato l’ulivo nonché cercato di riportate al suo antico splendore la fodera di un cuscino di pizzo macramè antico (tenendo costantemente incrociate le dita durante i lavaggi, che ho dovuto prevedere strong , vista la condizione very dirty del ricamo…)
Ho spostato mobili con l’aiuto di una mia amica/sorella, la Roberta, mia omonima : spirito più che gentile , che ha dedicato una sua pausa pranzo (ha una cartoleria) per venirmi in aiuto e come due scaricatori di porto, siamo riuscite nell’impresa di…invertire due camere!!! Tutto abbiamo spostato, tutto, tranne gli armadi ! :-)  che donne….
E tra tutto questo “è tardi, è tardi. Sono in ritardo”…
Anche per farvi gli auguri!!!
Buona Pasqua…in ritardo!

venerdì 8 aprile 2011

"VIA COL VENTO"...IN BICICLETTA...



Giuro. Ieri sera volevo cucinare qualcosa di carino da pubblicare sul blog ma non ce l’ho fatta…
La giornata era iniziata bene, piena di energia : ho portato macchina a lavare: erano mesi che mi ripromettevo di farlo e finalmente ce l’ho fatta. Poi visto che il discount vicino casa apre alle 8 ho fatto una mini spesa veloce e poi sono andata in ufficio e uscita da questo luogo di sangue sudore e ,soprattutto, lacrime , ho lasciato la voiture a marie antoinette e ho preso la bici per andare a trovare la mia mamy che non è proprio in forma a causa di una brutta bronchite.
Abitiamo ai due poli opposti della città e quindi, con zelo sportivo, mi sono messa a pedalare tutta felice per questa botta di fitness piacevole e che sa di primavera.
Per raggiungere la mamy non devo attraversare il bosco come cappuccetto rosso ma il centro cittadino, nonchè isola pedonale nonché ricco di negozi e, quindi, di tentazioni.
Inutile dirvi che mi sono fermata in libreria e credo , questa volta, di avere davvero superato me stessa. Ho preso un libro che avevo già in confezione cartonata (rigida, che a me non piace) .
La nuova edizione economica è in formato leggermente più piccolo e soprattutto in brossura (che adoro!!) : non ho saputo resistere ! Mi sono però ripromessa di regalare la versione cartonata ad una mia amica !:-) Poi mi sono presa due libri in edizione economica genere archeologico/avventuroso tipo “codice da vinci” che a me piacciono .
Niente di grave se non per il fatto che nel pomeriggio collegandomi ad amazon sono scivolata sui tomi della Julia Child….ebbene si, anche a costo di leggerli con il vocabolario al mio fianco (il mio english lascia molto a desiderare…) non ho resistito e me li sono regalati (ma quanto mi voglio bene????) insomma giornata intensa come attività e anche come acquisti letterari.
Inutile aggiungere che dalla mia mamy faccio arrivare i libri che ordino su internet e oggi , oltre ad andare a trovare la “ragazza” andavo anche a ritirare un libro di cucina ordinato la settimana scorsa .
Ma non è per me è un regalo!!!!!!!!!!!!!!!!! :-)))
Insomma in bicicletta con le borse cariche di libri,l’esercizio fisico ne ha giovato e mentre pedalavo progettavo cosa avrei potuto cucinare una volta arrivata a casa.
E invece …il nulla cosmico. Mi sono persa in mille cose che avevo da fare (arretrato!!!) e poi, senza nemmeno cenare, mi sono buttata (letteralmente) sul divano e ho guardato una trasmissione/droga (per me) su realtime. No, non è “come ti vesti?” ma “cerco e vendo casa disperatamente”!!!
Ho già detto della mia passione nell’arredare case e quindi sono un architetto mancato e guardare questo programma soddisfa questa mia passione e poi ho un debole per la Paola Marella che lo conduce. Mi piace tutto di lei , la trovo una donna elegante che ha le borse che vorrei :-) e che mette le ballerine (come me!!!) e sta benissimo!!! Fisico invidiabile e capello da copiare , la Paola gratifica il mio lato snob con il suo modo di essere che potrebbe risultare anche un filo antipatico ma a me piace un sacco.

Morale : cosa pubblicare su questo mio umile blog che , ogni tanto vuole credere di essere anche un blog di cucina???? Ehm…..le foto del mio balcone con i primi acquisti floreali ,rigorosamente bianchi , e del piccolo angolo di aromatiche (per ora: timo, salvia, rosmarino e mentuccia) per i quali ho acquistato dei vasi in cotto dei quali sono molto soddisfatta.
Questo post è un casotto, lo so. Salta dal palo in frasca, parla di bici, di mamy, di libri, di ricette che non riesco a fare, di stanchezza , di fiori, di piante, di divano e pure di “realtime”…e in questo vortice di cose io sto nel centro a ben rappresentare questo momento!
Per fortuna è venerdì , spero di rilassarmi nel week end durante il quale fuggirò al mare con la dolcemetà. Fuga doverosa per ritrovare ritmi umani in modo da iniziare la settimana, piena di belle speranze come la Rossella O’Hara : “…domani è un altro giorno…”

lunedì 4 aprile 2011

SEMPLICEMENTE POMODORO...


Quando inizio ad avere voglia di mangiare le insalate vuol dire che è giunto il disgelo, che l’inverno è finito e arriva prorompente la primavera!
L’aria è tiepida e , stranamente, non mi viene la voglia di accendere il forno che nella bella stagione va un po’ in vacanza .
Tra un cacciavite, un martello, e vari ammennicoli, eravamo tutti intenti a lavorare quando ci siamo accorti che era passata da mò l’ora del pranzo e lo stomaco in effetti, stava dando qualche segnale di impazienza.
Tempo poco per mettersi ai fornelli e creare qualcosa di carino, quindi abbiamo aperto il frigo e ci siamo trovati davanti ad un’immensità di…..insalate!
La dolcemetà ama cenare con una bella ciotola di “verde” ma spesso si dimentica che le scorte le ha già fatte e quindi acquista ancora….insalata.
Che non ha certo il pregio di resistere per giorni e giorni e quindi ci si deve trasformare in caprette per non sprecare quel ben di Dio…io però non posso concedermi troppe abbuffate di verdure crude , la mia salute non ne giova e devo comunque sempre abbinarle a qualcosa tipo pane, pasta o riso altrimenti mi viene mal di stomaco.
Anyway…davanti , dicevo, a tonnellate di insalate che cosa mi è venuto in mente di preparare?
Una semplice , quanto colorata e , diciamolo, patriottica insalata con pomodori e cipollotti!
Le tinte sprizzano primavera da tutti i pori , la croccantezza delle foglie e il profumo dei pomodorini fa il resto.
Abbiamo abbrustolito il pane e ci siamo goduti questa non ricetta, questo piatto svuotafrigo (necessario) con grande piacere anche perché , fermarsi un attimo dal delirio dei lavori di casa, è una pausa dal sapore diverso . Mentre mangi in quell’angolo di tavolo rimasto libero, ti guardi intorno e vedi ….il caos! Imballaggi buttati in un angolo, pezzi di cucina (nel caso specifico) , mensole, tende, da montare, viti divise per tipologie a gruppetti qua e là…fogli e foglietti con istruzioni (svedesi!) e nostri appunti con misure varie.
I discorsi però non riescono a staccarsi dalle cose da fare, dai tempi&metodi, dai “spostiamo quel tavolo da lì ”, “mettiamo il divano di là”, “il letto va girato”… mille idee, mille progetti che nascono ,quasi tutti dalla mia mente perversa e sempre in pista , che pensa, ripensa, cambia, ricambia … Energia che scorre e trasforma il pensiero in azione, che ti fa vedere, toccare quello che avevi immaginato: a volte è fin meglio di quello che pensavi a volte purtroppo si rivela un flop.
E in mezzo a questa selva di elucubrazioni ci salva questa insalata che rinfresca e rende allegri per i colori e per il sapore di sole che riesce persino a cancellare la stanchezza .
Mentre gusto il fresco insieme delle verdure mi viene in mente una pagina di un libro che mi è piaciuto tantissimo “ Estasi culinarie” della Muriel Burberry. In un capitolo parla del pomdoro e rende perfettamente l’idea di quanto possa essere godurioso, appagante e piacevole mangiare un semplice pomodoro!

"Il pomodoro crudo divorato appena colto in giardino è la cornucopia delle sensazioni semplici, una cascata che sciama in bocca riunendo ogni piacere. La resistenza della buccia tesa quanto basta, i tessuti che si sciolgono in bocca, il liquore ricco di semi che ci cola agli angoli delle labbra e che asciughiamo senza paura di sporcarci le dita, quella piccola sfera carnosa che riversa in noi fiumi di natura. Ecco il pomodoro, ecco l’avventura."

martedì 29 marzo 2011

1MO TEST PER FORNO : PANE AI SEMI DI GIRASOLE


Difficile trovare tempo per sé, difficile ma…non impossibile! :-) se la stanchezza non mi stronca , facendomi addormentare secca sul divano ecco che dentro di me scatta la voglia irrefrenabile di cucinare qualcosa e quando mi capita, al 90% significa : pane. Come più volte detto , mi annoto una marea di ricette ma quando mi prendono questi “raptus” non penso minimamente a quelle … anche perché gli ingredienti per preparare il pane sono pochi e sempre presenti : farina, acqua, sale, lievito ai quali, si può aggiungere di tutto.
Ma l’altra sera ho utilizzato solo farina e acqua , eh si, avendo acquistato tempo fa una confezione di farina per pane ai semi di girasoli alla quale si deve aggiungere solo acqua!

Questa ricetta ha avuto però un valore aggiunto importantissimo perché era quello di testare il forno “nuovo”. Ho messo le virgolette perché ,in effetti, il forno è tutt’altro che fresco di giornata…essendo ubicato da tempo nella magione della dolcemetà nonché mia futura casa. I mobili della cucina di suddetta casa facevano parte del pacchetto “tutto compreso” e alla mia dolcemetà la cosa era andata bene…peccato che io ,invece, quando avevo visto questa cucina old, mi ero quasi sentita male. La mia cucina (sigh, dovrò dire ex cucina) era nuova di pacca, bianca (come sognavo da sempre) ,lineare, comoda, insomma bella . Nulla faceva ancora presagire eventuali convivenze e quindi non avrei mai pensato di trovarmi ad abbandonare il mio regno dei fornelli…ma ubi maior…
Quando da due case , dotate di ogni confort , se ne deve tirar fuori una ,è inevitabile avere dei “doppioni” che non possono convivere. È stato il caso, molto combattuto , delle nostre due cucine.
La sua cucina era stata fatta su misura (anni, anni e anni fa) e quindi smantellarla sarebbe stato un costo che,al momento, non possiamo permetterci. La suddetta cucina è immensa (esagero un po’ , ma è davvero molto grande) tanto che, per assurdo, ci sarebbe stata benissimo anche la mia completa! E in un primo momento avevo deciso così: non volevo lasciarla e mi ero convinta che sarebbe stata benissimo. Senonchè un giorno Marie Antoinette mi dice : “mamma ma la nostra cucina lì non c’entra niente. Sembrerebbe di entrare in un esposizone di mobili! Non è la prima volta che lasci cose che ti piacciono per cambi epocali….quindi basta! Volta pagina e lascia perdere ”
Tuffo al cuore e piccola consapevolezza che forse la petite reine non aveva tutti i i torti.

Mia (ex)cucina : laccata bianca lucida con top grigio antracite
Cucina della dolcemetà: legno ciliegio + isola e  top in marmo “pepe/sale”
…come abbinare il tutto???

La dolorosa decisione di lasciare a mia volta nell’appartamento la mia cucina è arrivata poco a poco insieme alla scelta di acquistare comunque qualche pezzo nuovo per riporre le mi batterie culinarie ( e per “batterie” non intendo solo pentole ma tutto quello che voi sicuramente potete immaginare)
Cosa abbinare ad una cucina old style (per fortuna senza troppo frizzi e lazzi dei tempi andati!) creando un insieme comunque armonico?
Acciaio. Tecnico, lineare, professionale, a suo modo , un classico. Quindi ecco nascondere le piastrelle di cotto tra le basi e i pensili della cucina old, con lastre di acciaio inox e aggiungere mobili in acciaio con top nero/grigio scuro. Le 4 pareti bianche sono state dipinte 2 in grigio scuro e 2 bianche e sono ancora alla ricerca di particolari e ammennicoli vari per renderla gradevole …a me ! (sono iper critica e paranoica, lo so)
E tra le mie tante paranoie ce n’era una alla quale ho fatto fatica a rinunciare : volevo portare almeno il mio forno, quello che mi ha regalato tanti momenti di soddisfazione durante le mie cake therapy, quello che non mi ha mai sbagliato una cottura, non mi ha mai bruciato un arrosto…
Quindi abbiamo preso mobili nuovi tra cui uno per forno ad incasso. Nel momento in cui ho dovuto mettere in vendita la mia amata cucina mi sono trovata davanti all’impossibilità di offrire una cucina completa di ogni cosa tranne il forno! Quindi ho dovuto accettare questa dura, durissima realtà : lasciare per sempre il mio forno e adattarmi anche al forno old…

Prima nota negativa : il suddetto forno è ubicato sotto ai fuochi, il mio era ad altezza occhi, comodo e perfetto per controllare la cottura.
Seconda nota negativa : era conciato da buttar via
Terza nota negativa : piangevo quando lo guardavo pensando al mio…
Quarta nota negativa: il mobile appena acquistato previsto per (il mio ex)  forno ad incasso ha dovuto essere sostituito …
Prima nota positiva: mi sono accorta solo in questi giorni che è un forno blasonato
Seconda nota positiva: è di dimensioni maggiori del mio : è più largo
Terza nota positiva : avevo cucinato, qualche giorno fa, dei dolcetti ikea surgelati e, ammetto, sono usciti perfetti.

Quindi mi sono messa all’opera è ho compiuto un’opera di trasformazione rendendolo ….nuovo e brillante. Non vi dico quanto ho faticato ma sono soddisfatta del mio risultato.
Ora non restava che metterlo alla prova , la prova più difficile : la cottura del pane.
Quindi eccomi qui con il mio panetto lievitato , agitatissima e speranzosa nella buona riuscita…
Questo forno è più potente del mio , quindi la prossima volta dovrò abbassare la temperatura. Nel mio forno tenevo 180° ed era perfetto , in questo 180° sono troppi…
Il pane si è cotto bene ed era bello croccante ma l’interno non era cotto come dico io. C’è da dire che questi preparati per pani ai quali si aggiunge solo acqua, danno come risultato una pane che io chiamo “tedesco” e con questo intendo con un gusto particolarmente acido, lievitano poco perché hanno una percentuale di farina di segale e/o integrale e rimangono leggermente “umidi” e con l'interno abbastanza "compatto",  tutte caratteristiche che mi piacciono, per carità, ma non sono quelle del “mio” pane.

Direi primo test : passato. Urge però metterlo alla prova con un lievitato fatto come si deve …non so quando ma ci riproverò anche perché questo forno diventerà “il” forno e dovrò imparare a conoscerlo bene per tirar fuori il meglio di lui.
Una nota dolente che rimarrà tale for ever è la posizione: in effetti avere il forno alto è miliardi di volte più comodo, averlo in basso mi costringe a piegamenti ai quali non ero più abituata e, alla mia età, potrebbe essere problematico e rischioso. Il colpo della strega per controllare i miei manicaretti al forno sarebbe davvero troppo.,…;-)






venerdì 25 marzo 2011

FERMATE IL MONDO...VOGLIO SCENDERE! :-)




Ho bisogno di immagini rilassanti,di colori armoniosi e quando sul sito della SIA ho trovato questa foto l’ho subito fatta mia. Voglia di relax e di primavera a mille! Ma anche voglia che sia già …Natale. Si, perché in questo momento mi trovo in mezzo a miliardi (e, giuro, non esagero :-) !) di cose da fare e pensare.
Bello! Direte voi. Stimolante, eccitante, creativo essere attive a prescindere dal motivo.
Si, avete ragione ma per una donnasullorlodiunacrisidinervi perenne come sono, non è proprio il massimo.
E quindi vorrei che questi prossimi mesi passassero in fretta e, per stare dalla parte della ragione, forse, verso dicembre potrei (condizionale d’obbligo) ritornare nella mia routine di vita (si fa per dire…)
Sono in pieno vortice pre trasloco al quale sommo qualche altra grana qua e là, giusto per non farmi mancare nulla.
Quindi ho poco, pochissimo tempo per cucinare (come dico io!!!) e dedicarmi al mio blog, unico luogo ( virtuale purtroppo) dove riesco a rilassarmi, trovare un po’ di calma e dedicarmi a cose che mi fanno star bene. Metto in conto assenze future e una presenza a singhiozzo che cercherò di colmare non appena ne avrò la possibilità.
Nel frattempo non manco di appuntarmi liste infinite di ricette che prima o poi farò (prima o poi farò???) ad acquistare libri che prima o poi leggerò (prima o poi leggerò???). Il mio archivio aumenta esponenzialmente di giorno in giorno e alla fine sono molto soddisfatta per poi cadere subito in depressione perché tra il dire il fare c’è di mezzo il mare e voi non avete idea di quanto immenso sia questo mio mare.
Mi sento dentro ad una tromba d’aria che mi solleva violentemente da terra , e le rare volte che questo vento si placa mi ritrovo sbattuta a terra senza sapere chi sono e dove sono e incomincio a…..perdere pezzi di me. Nel senso che vado in crisi totale, dimentico appuntamenti, mi incasino a più non posso, perdo cose .
L’ultima : il portafoglio proprio l’altro giorno. Ero andata a prendere alla stazione la regina di ritorno dall’università e vista l’ora tarda , ho proposto di andare a mangiare una pizza (nonostante sia pur sempre regina ha apprezzato la proposta plebea )
Al momento di pagare il conto , ho aperto la borsa/valigia e, come sempre, mi sono tuffata dentro per cercare il portafoglio che di solito, prima o poi , trovo, ma …non è saltato fuori.
Marie antoinette mi ha salvata con suo bancomat ma ero disperata…e tornando a casa in macchina continuavo a pensare dove avevo potuto perderlo, oltre ad essermi accorta che stavo pure guidando senza patente e ad essere senza documenti (dentro al portafoglio…)
Arrivate a casa , miracolo: era sul tavolo della cucina!!! Why????Ha domandato, giustamente, la petite reine…ehm….in pausa pranzo ero uscita a razzo dall’ufficio perché veniva l’omino della caldaia, sita sul balcone della cucina, appunto.
Avendo sempre i minuti contati, ho pagato e poi via in ufficio più veloce della luce.
Perché fare sempre tutto di corsa? Sarebbe cambiato il mondo se fossi arrivata in ufficio due minuti dopo? Probabilmente no ma io, in alcuni contesti di vita, non ce la faccio a ragionare lucidamente e come una scheggia impazzita mi sposto nello spazio infinito nel quale ogni cosa ha la priorità da “codice rosso attacco alla Terra”.
Credo faccia parte del mio codice genetico comportarmi così. Il mio ex marito tra le tante cose carine (?) che mi diceva, spesso citava questa : “tu sei “schizzo” inside” e ,a ben pensarci, forse non aveva tutti i torti.
Ho una predisposizione ad incasinarmi la vita, a prendermi grane e impegni con la conseguenza di arrivare a livelli di disperazione pura ! La dolcemetà comprensivo in modo esagerato mi invita al “vivere easy” , al “be quiet”, al “tutto si sistema” ma io non sono abituata a queste rassicurazioni e soprattutto non ci credo (o non ci voglio credere) e anzi mi agito sempre più….
Come potete ben capire la situazione è grave :-) urge quantità industriale di camomilla (che già consumo) e un po’ di sana filosofia
Anni di yoga e meditazione ,ahimè, non hanno lasciato strascichi e a volte trovo un po’ di pace solo in una (ma anche due o tre) sana cucchiaiata di crema alla nocciola e cacao !!!
In attesa di postare a cadenza regolare, ricette favolose come vorrei, vi tocca , per ora, sorbire questo mio delirio .
Riusciranno i nostri eroi ?




mercoledì 9 marzo 2011

TRECCINE DI RICOTTA PER SENTIRSI UN PO' A...PAPEROPOLI :-)



Mi è stato regalato il libro di Luca Montersino “Le dolci tentazioni” e sto aspettando il primo invio di libri fatto su amazon.it (che diventerà come una droga per me, lo so…) questi i titoli:
"Biscuits, sablé,cookies: la bible des tous petits gateaux " di E. Boyer & "la" martha
e
"Mes confitures" di Christine Ferber.

Voglia di sfogliare questi libri, trarre ispirazione, mettermi ai fornelli,in pace a fare quello che più piace e mi rilassa , a mille! Ma come ben sapete, nei momenti di cambi epocali, il tempo fugit ed è già difficile trovare spazio per le cose di ordinaria amministrazione.
Ma l'altra sera proprio non ce l’ho fatta, ho voluto a tutti i costi preparare un dolce del libro appena ricevuto ,solo che di ricette easy e super velox …pochine!
Ma sfogliando e risfogliando ecco la ricetta perfetta per me: treccine di ricotta, veloci con ingredienti “facili” e soprattutto che si hanno sempre in casa.
Antefatto: Marie Antoinette è…in India, ebbene si, è andata a farsi un viaggio, non proprio desiderato con il suo papà (che pure lui con l’India c’entra poco ma….anyway…) è partita arrabbiata con il mondo (mega crisi adolescenziale in ritardo) ma soprattutto arrabbiata con me, tanto da non avermi nemmeno salutata prima di partire…immaginate il mio umore…
Nonostante questo mi ero ripromessa di godermi queste giornate senza regina per organizzare meglio le diecimila cose che ho in ballo, tenendo conto che avrei tenuta come base la casa della dolcemetà, nonché anche mia futura magione…
Ma le cose facili non mi appartengono per una questione …genetica, temo!
E il gatto dove lo metto? Tenendo conto che:
Eu (il gatto) è uno spirito libero e molto wild inside, abituato a scorrazzare per le zone vicino a casa mia
La dolcemetà ha ,ogni tanto (poi vi spiego…) una bassotta che odia i gatti…
La dolcemetà abita in centro e quindi di gatti vagabondi non ce ne sono perché se mai ce ne fossero verrebbero, come dire?, …eliminati….
Quindi ho deciso di fare la spola tra casa mia, ufficio, casa dolcemetà e varie&eventuali (supermercato, miei parents, commissioni varie…) stressata più di prima.
In effetti avrei potuto portare Eu con me ma , come dicevo, quando i figli della dolcemetà vengono a cena c’è sempre la Baguette e con questo non intendo il buonissimo pane francese ma bensì la bassotta battezzata così…..
Quindi sarebbe sorto il problema realazionale tra Eu/Baguette (che comunque dovremo risolvere per il futuro…) e la mia decisione è stata di accollarmi l’avantindrè per il gatto che va sfamato e ricoverato sul divano almeno ogni tanto.
Magicamente il ritmo trovato è stato il seguente: Eu ama andare in giro di notte quindi rientra al mattino…io prima di andare in ufficio passo a casa, faccio rientrare il gatto che sfamo e accarezzo (poco perché altrimenti si incaz… e morde! Carino!!!!) il quale si spaparanza sul divano dopo la notte di bagordi , poi, quando esco dall’ufficio ripasso da casa, risfamo il gatto e lo faccio uscire per notte brava e vado dalla dolcemetà….e così via.
L’altra sera così ho fatto,incastrando pure una spesuccia al super, arrivata a casa (l’altra casa….:-) ) , pur non essendo proprio fresca e riposata, ho voluto fare, dopo cena, un dolce perché ne avevo bisogno. Una cake therapy più che mai necessaria . per sentire nell’aria il profumo inebriante dei dolci in forno, per….ehm…marcare un po’ il territorio, di torte lì non ne avevo mai fatte ed ero molto scettica sul forno presente che invece, devo ammettere, si è comportato benissimo regalandomi treccine cotte , oserei dire, alla perfezione.
Ma non solo …mentre i ragazzi (2 veri + 1 maturo peter pan) + bassotta guardavano la partita alla tv , io, anche per evitare un certo imbarazzo nel partecipare al tifo (del quale non mi importa un granchè oltre a non capirne un emerito…) li ho lasciati felici e affiatati insieme e mi sono ritirata nelle cucine del castello…tranquilla ad impastare (brevemente) le mie treccine e a cuocerle con devozione .
Igredienti:
250 gr farina
120 gr zucchero (diceva 250 gr)
250 ricotta ( diceva 175 gr ricotta di pecora ma io avevo solo quella "standard")
buccia di limone grattuggiato
8 gr lievito per dolci
pizzico di sale


Impastare tutti gli ingredienti a formare un insieme morbido e gestibile...poi fare delle palline e trasformarle in piccoli filoni che attorciglierete a mò di treccia.forno a 160° per circa 20/25 minuti.
Le mie sono uscite un pò "svenute ma credo sia stata la ricotta sbagliata . Le rifarò di sicuro con gli ingredienti giusti! :-)
Devo dire che però hanno avuto ugualmente successo…sono state sbranate non so se per la bontà o per la partecipazione alla partita molto sentita (giocava la squadra della nostra città) che escludeva l’attenzione a qualsiasi altra cosa compreso il mangiare un dolce sopraffino o…una suola di scarpa…
Io scelgo la prima opzione perchè mi fa sentire molto nonna papera e questo ruolo mi piace …
Sul divano qui , quo , qua sbraitavano e incitavano i calciatori … la baguette se la dormiva … e se ci fosse stata la mia regina si sarebbe dovuta trasformare in una sorta di concentrato di “emy,evy,ely” le saputelle e antipatiche cuginette dei paperi…:-)... e in questa Paperopoli si è conclusa la mia giornata ….
Oggi si riparte : erano avanzatate due o tre treccine che mi sono goduta a colazione prima del prossimo tour de force :
news dell’ultimo minuto : forse oggi arriva il pezzo di cucina nuova (ma non doveva arrivare a fine marzo????? :-( gasp!)
(devo troppo raccontarvi la storia della cucina…..un film!!!! Alla prox)

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