Per Cuba
Senza discutere sulla buona fede degli intellettuali italiani che hanno di recente preso posizione pubblica contro il governo cubano a seguito della tragica morte in carcere di Orlando Tamayo Zapata, parlando – ma sempre sulla base delle informazioni USA – di “prigionieri politici e di coscienza” nelle galere di Cuba, noi desideriamo ricordare alla pubblica opinione italiana, succube di una stampa “indipendente” da sempre nemica della rivoluzione castrista, che questa rivoluzione continua a essere un punto di riferimento e una potente ispirazione per tutte le forze che, sempre più numerose non solo in America Latina, si battono per un mondo senza sfruttamento, senza guerra e senza violenza. La morte di Zapata, che il governo cubano ha pubblicamente ricordato con dolore e senso di solidarietà, mentre si attende ancora che il governo italiano faccia qualche gesto analogo per la morte di Stefano Cucchi e il suicidio di decine di carcerati delle nostre democratiche prigioni, è stata occasione per una campagna di sfacciata denigrazione “democratica” della rivoluzione cubana. Non importa che Zapata fosse anzitutto detenuto per svariati reati comuni e solo di recente avesse inteso dare alla propria contestazione della vita carceraria (compresa la richiesta di disporre di una cucina e di un telefono privato in cella) una precisa connotazione politica. Non importa che anche pubblici documenti di Amnesty International diano atto che a Cuba non è mai stato torturato nessuno (eccetto che nella base americana di Guantanamo) e non si sono mai praticate quelle esecuzioni extragiudiziali per cui si è reso tristemente famoso il “democratico” Stato di Israele. Non importa, infine, che in un recente processo in Florida sia stato accertato che un vecchio e riconosciuto terrorista come Santiago Alvarez sia stato tra i finanziatori costanti delle Damas de blanco: anche loro certamente in buona fede, ma altrettanto certamente utilizzate dalla CIA per le sue manovre – che durano da cinquant’anni con una serie impressionante di attentati – per rovesciare il democratico governo di Cuba.
Noi sappiamo che a Cuba, come ha ricordato Fidel Castro, l’assistenza sanitaria per tutti è legge da decenni, mentre Obama fatica a farla accettare dal Congresso USA; sappiamo che medici, maestri, professori cubani operano al servizio di tutti i poveri dell’America Latina (con uno dei migliori ospedali oftalmici del mondo a disposizione gratuita di chi ne ha bisogno), che l’istruzione è libera e gratuita per tutti nell’isola; e che le restrizioni a cui ancora oggi il popolo cubano è soggetto (in termini di disponibilità di merci, di denaro convertibile, ecc.) sono solo conseguenza del feroce e immotivato embargo a cui l’isola è sottoposta da parte degli Usa e di pochi loro alleati. Siamo scandalizzati, ma non sorpresi, del cinismo con cui i media, soprattutto italiani e spagnoli, hanno utilizzato la morte di Orlando Zapata, per la quale esprimiamo ancora una volta il nostro sincero dolore. Sperando che la sua storia e l’uso che se ne è fatto da parte anche di giornalisti e politici italiani servano non tanto alla “liberazione” dei pretesi “prigionieri politici” di Cuba, ma ad aprire finalmente gli occhi dell’opinione pubblica sulla spregiudicatezza della propaganda di un imperialismo internazionale che, lo speriamo, ha ormai i giorni contati. Su queste idee chiediamo un pronunciamento dal mondo dell’intellettualità, dell’arte e dello spettacolo…
Gianni Vattimo, filosofo, Università di Torino, europarlamentare
Margherita Hack, astronoma
Francesco Baccini, cantautore
Domenico Losurdo, storico e filosofo, Università di Urbino
Danilo Zolo, giurista e filosofo, Università di Trieste
Angelo D’Orsi, storico, Università di Torino
Massimiliano Marotta, storico e giurista, Istituto di Studi Filosofici di Napoli
Pier Aldo Rovatti, filosofo, Università di Trieste
Gianni Minà, giornalista
Marco Rizzo, giornalista, già europarlamentare
Luciano Vasapollo, docente di statistica, Università di Roma
Aldo Bernardini, docente di diritto internazionale, Università di Teramo
Ivan Cicconi, economista
Maria Fierro, giurista
Alfonso Galdi, giurista
Silvia Giorcelli, storica, Università di Torino
Cristiano Lucarelli, calciatore
Andrea Mingardi, cantautore
Red Ronnie, musicologo
Paolo Amati, docente di biologia, Università La Sapienza
Roberto Battiglia, rivista “Nuestra America”
Sergio Cararo, giornalista
Alessandra Piattini, docente di antropologia religiosa, Università la Sapienza
Gilberto Forneris, docente della facoltà di medicina veterinaria, Università di Torino
Stefano Garroni, ricercatore CNR
José Luis Gotor, docente di lingua e letteratura spagnola, Università di Tor Vergata
Luisa Anna Ieradi, Istituto Studi Ecosistemi del CNR
Franco Lucchese, docente di psicologia, Università La Sapienza
Simonetta Lux, docente di Storia dell’arte contemporanea, Università La Sapienza
Rita Martufi, Dir. Centro Studi Cestes-Proteo
Grazia Orsati, Dir. rivista “Nuestra America”
Francesco Punzo, docente di farmacia, Università di Catania
Luigi Punzo, docente dell’Università di Cassino
Alessandra Riccio, condirettrice rivista “Latinoamerica”
Marina Rossi, avvocato
Franca Ruggieri, docente di letteratura inglese, Università di Roma Tre
Marco Santopadre, giornalista
Domenico Vasapollo, Dir. “Natura Avventura”
Federica Vasapollo, studentessa, Università la SapienzaViviana Vasapollo, Archeologa
Giovanni Barbieri, giornalista
Paolo Federici, Associazione “Italia Cuba”
Antonio D’Angelo, architetto
Loredana Macchietti, editore rivista “Latinoamerica”
Alessandro Perrone, consigliere della Provincia di Gorizia
Annalisa Melandri, blogger
Franca Pesce, insegnante d’italiano presso il penale di Castro Castro in Perú
Alessandra Riccio, Dir. rivista “Latinoamerica”
Filippo Cannizzo, Fondazione Ugo Spirito
Marco Papacci, Associazione “Italia Cuba”
Violetta Nobili, redazione rivista “Nuestra America”
Federico Castelli, artista
Maurizio Carboneschi, segretario Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
Primo Soravia, Associazione “Italia Cuba”
Robert Pieder Thum
Donata Zurlo
Roberta Antonacci
Roma 17 maggio 2010
Per adesioni o informazioni : [email protected]
venerdì 28 maggio 2010
Per Cuba
lunedì 24 maggio 2010
Introduzione all'estetica
Pagine: 92
Prezzo: € 10,00
Anno: 2010
ISBN: 9788846725837
Formato: cm.12x19
Disponibilità:
Autore: Gianni Vattimo
A cura: Leonardo Amoroso
Questo scritto, esemplare per chiarezza ed efficacia, ripercorre la storia dell'estetica dai Greci al Novecento, argomentando infine che il senso ultimo dell'estetica può essere paradossalmente indicato nel mettere in questione in modo sempre più radicale il suo oggetto: l'arte. Dopo l'"estetica metafisica" e l'"estetica scientifica" si profila così un'"estetica critica" che è solidale sia alla ricerca artistica delle avanguardie sia ai tentativi filosofici di un oltrepassamento della metafisica.
"L'altra rivoluzione", Speciale TG1
Settimanale di approfondimento a cura della redazione Speciali del Tg1. Conduce Monica Maggioni.
In onda: domenica su RaiUno, ore 23.25
Puntata del 23 maggio 2010
“L'altra rivoluzione”
Conduce Monica Maggioni
Guarda il video
mercoledì 19 maggio 2010
La Torinesità, un valore forse perduto da opporre alla "Milano da bere"
Vattimo: un valore forse perdutoda opporre alla "Milano da bere"
Incarna la città cresciuta sui valori dell'azionismo, della solidarietà, del movimento operaio prima e della Resistenza poi: ma esiste ancora? Alla scoperta di un sostantivo tornato in auge ma difficile da interpretare nel significato
Repubblica Torino, 18 maggio 2010
"Io la definisco attraverso il suo contrario: torinesità è l'opposto della 'Milano da bere', è la città cresciuta sui valori dell'azionismo, della solidarietà e del movimento operaio prima, poi su quelli della Resistenza. Insomma, quella di don Bosco, di Gobetti e di Gramsci. Ma esiste ancora? Un poco ne dubito". Gianni Vattimo prova a scherzarci su, poi torna serio: "La torinesità sono i punti percentuali di vantaggio che in città il centrosinistra mantiene ancora sul centrodestra. La sua fine sarebbe il ribaltarsi di questa situazione, come è già successo in Regione".
martedì 18 maggio 2010
Una strana coppia sotto il grattacielo
LETIZIA TORTELLO
La Stampa, Torino
domenica 16 maggio 2010
Maschi si diventa
L'espresso, 14 maggio 2010
Nella riduzione alla genitalità, è soprattutto il maschio che va in crisi perché da sempre la sua virilità deve formarsi attraverso un laborioso distacco dalla madre e dal connesso pericolo della effeminatezza (acquistando i modi bruschi del titolo), nella costante ansia della prestazione sessuale.
La Cecla, come lo stesso Marx, prova una legittima nostalgia per la comunità precapitalistica dove si poteva diventare veri maschi e vere donne senza ridursi a pura identità sessuale. E dove, come dice Foucault, non si era ancora inventata la categoria psichiatrico-poliziesca della omosessualità, perché era ancora viva la pratica dell'amicizia, non solo virile.
Così parlò Eugenio
La Stampa, 14 maggio 2010
Ecce Comu
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-b6b4924e-1201-4253-9a96-c6812f8ba510.html
Sul boicottaggio di Israele
Salone libro: polemiche per premio a Oz
Vattimo ci riprova
Il Giornale, 8 maggio 2010
Ancora una volta il Salone del Libro, dopo le polemiche del 2008, quando Israele fu il paese ospite, è al centro degli attacchi di intellettuali, come il filosofo Gianni Vattimo, che si riconoscono nell’Ism (International Solidarity Movement Palestinese) e nella sua campagna di boicottaggio culturale di Israele. In particolare è nel mirino dell’Ism la nomina, tra i tre finalisti del nuovo Premio Salone Internazionale del Libro, dello scrittore israeliano Amos Oz. Scrittore, secondo gli organizzatori della protesta, «vicino al potere e mirato ad avvallarne le politiche violente e razziste nei confronti di tutto ciò che non è ebreo». «Certo non vogliamo la distruzione di Israele, ma della struttura del suo governo», dice Vattimo. Nessuno all’Ism sembra però ricordare che Amos Oz è stato tra i primi in Israele a schierarsi a favore della creazione di uno stato palestinese.
Israele divide gli ebrei d'Europa
L'intervento di Wiesel su Gerusalemme, la polemica tra gli intellettuali. Schieramenti: Gad Lerner sostiene il documento di Bernard-Henri Lévy. Paolo Mieli e Giuliano Ferrara con Fiamma Nirenstein
Non sono d'accordo con il mio amico Gianni Vattimo che ha firmato l'appello secondo cui "gli accademici e intellettuali israeliani hanno svolto e svolgono un ruolo di sostegno dei loro governi"
Non condivido affatto la politica del governo israeliano e ho visto con molto interesse il manifesto di moltissimi ebrei europei (JCall) contro l'espansione degli insediamenti israeliani (manifesto che, con le polemiche che ha suscitato, mostra come ci sia una accesa dialettica su questi problemi nel mondo ebraico, dentro e fuori Israele). Ma trovo mendace l'affermazione per cui "gli accademici e gli intellettuali israeliani, nella quasi totalità, hanno svolto e svolgono un ruolo di sostegno dei loro governi", perché tutti sappiamo di quanti intellettuali israeliani abbiano polemizzato e polemizzino su questi temi.Dobbiamo astenerci di ospitare in un congresso di filosofia ogni filosofo cinese per il fatto che il governo di Pechino censura Google? Posso capire che (per uscire dall'imbarazzante argomento israeliano) se si apprende che i dipartimenti di fisica dell'università di Teheran o di Pyongyang collaborano attivamente alla costruzione della bomba atomica di quei paesi, i dipartimenti di fisica di Roma o di Oxford preferiscano interrompere ogni rapporto istituzionale con quei luoghi di ricerca. Ma non capisco perché debbano interrompersi i rapporti coi dipartimenti di storia dell'arte coreana o di letteratura persiana antica. Vedo che ha partecipato al lancio del nuovo appello al boicottaggio il mio amico Gianni Vattimo. Ora facciamo (per assurdo!) l'ipotesi che in alcuni paesi stranieri si diffonda la voce che il governo Berlusconi attenta al sacro principio democratico della divisione dei poteri delegittimando la magistratura, e si avvale del sostegno di un partito decisamente razzista e xenofobo. Piacerebbe a Vattimo che, in polemica con questo governo, le università americane non lo invitassero più come visiting professor, e speciali comitati per la difesa del diritto provvedessero a eliminare tutte le sue pubblicazioni dalle biblioteche Usa? Io credo che griderebbe all'ingiustizia e affermerebbe che fare così è come giudicare tutti gli ebrei responsabili di deicidio solo perché il Sinedrio quel venerdì santo era di malumore. Non è vero che tutti i rumeni sono stupratori, tutti i preti pedofili e tutti gli studiosi di Heidegger nazisti. E quindi qualsiasi posizione politica, qualsiasi polemica nei confronti di un governo, non deve coinvolgere un intero popolo e una intera cultura. E questo vale in particolare per la repubblica del sapere, dove la solidarietà tra studiosi, artisti e scrittori di tutto il mondo è sempre stato un modo per difendere, al di là di ogni frontiera, i diritti umani.
Campagna per il Boicottaggio Accademico & Culturale di Israele
Italian Campaign for the Academic & Cultural Boycott of Israel
Comunicato stampa 2010/04/08/01
Conferenza stampa per il lancio della Campagna per il Boicottaggio Accademico & Culturale di Israele.
Venerdì 7 maggio 2010 alle ore 11.30 presso la Sala dell’Antico Macello di Po in via Matteo Pescatore 7 a Torino, si è tenuta una Conferenza stampa per il lancio della Campagna per il Boicottaggio Accademico & Culturale di Israele.
Alfredo Tradardi ha presentato gli obiettivi e le motivazioni della Campagna. Sono intervenuti Gianni Vattimo e Diana Carminati.
Enrico Contenti ha ricordato l’adesione all’appello di Antonino Salerno, segretario del SIAM, Sindacato Italiano Artisti della Musica.
Erano presenti, tra gli altri, Franca Balsamo e Amedeo Cottino già dell’Università di Torino, Ugo Barbero, Marilla Boffito, Claudio Lombardi e Grazia Raffaelli.
Ai presenti è stata distribuita una cartellina di documentazione contenente:
1. ICACBI L'appello italiano per il boicottaggio accademico e culturale
2. Free Palestine! Boycott Israel! L'appello BDS
3. PABCI 01 10 09 Linee guida per il boicottaggio accademico
4. PACBI 20 09 09 Linee guida per il boicottaggio culturale
5. 30 Elenchi adesioni al 7 maggio 2010
6. Che cosa è ISM-Italia con alcuni libri consigliati sulla questione palestinese
7. Elenco delle iniziative internazionali 2009 – 2010.
8. BRICUP Newsletter n. 28 – May 2010 70 BRICUP Newsletter
Tutti i documenti indicati sono sul sito http://sites.google.com/site/icacbi/05-news
Tra le adesioni segnaliamo quelle di Wasim Dahmash dell’Università di Cagliari, Angelo Baracca dell’Università di Firenze, Gilda Della Ragione e Paola Manduca dell’Università di Genova, Francesca Biancani della London School of Economics, Nella Ginatempo dell’Università di Messina, Milli Martinelli già dell’Università di Milano, Paolo Valerio e Vito Coppola dell’Università di Napoli Federico II, Iain Chambers e Tiziana Terranova dell’Università di Napoli l’Orientale, Vincenzo Tradardi già dell’Università di Parma, Maria d'Erme e Pina Rosas Piras dell’Università di Roma, Alessandra Algostino dell’Università di Torino, Diana Carminati, Amedeo Cottino, Franca Balsamo e Gianni Vattimo (Europarlamentare) già dell’Università di Torino, Giorgio Faraggiana del Politecnico di Torino, Federico Della Valle dell’Università di Trieste, Domenico Losurdo dell’Università di Urbino, Eros Baldissera dell’Università di Venezia, Enrica Calmieri del CNAM-MIUR e dei ricercatori Vincenzo Brandi (ENEA), Raffaele Capoano, Monica Lanzillotta e Riccardo Zanini.
Degli esponenti politici Vincenzo Chieppa, segretario regionale PdCI Piemonte e Franco Turigliatto di Sinistra Critica.
Di Vittorio Arrigoni, di nuovo a Gaza.
Di Piero Gilardi, artista visivo e non solo, Simone Capula, regista teatrale, Federico Castelli, artista (Parigi), Fausto Giudice, scrittore, Jörg Grünert, scultore, Cam Lecce, attrice, Myriam Marino, scrittrice, Karim Metref, scrittore, Agnese Molinario, regista, Beppe Rosso, autore, regista e attore teatrale, Antonino Salerno, musicista e seg.naz. SIAM, Diego Siracusa, scrittore, Giulio Stocchi, poeta.
In sintesi:
Docenti e ricercatori 29, Studenti universitari 35, Associazioni 1, Esponenti politici 2, Giornalisti 6,
Artisti – Intellettuali- Operatori culturali 27, Attivisti 178.
Per un totale all’8 maggio 2010 di 278 adesioni.
L’elenco completo delle adesioni all’indirizzo
http://sites.google.com/site/icacbi/05-elenchi-adesioni.
Italian Campaign for the Academic & Cultural Boycott of Israel
[email protected]
[email protected]
http://sites.google.com/site/icacbi/
martedì 11 maggio 2010
"No nos tomemos el velo tan en serio"
Entrevista al filósofo y activista de izquierdas italiano Gianni Vattimo
ÁNGEL MUNÁRRIZ Córdoba 01/05/2010
http://www.publico.es/espana/309385/tomemos/velo/tan/serio/comentarios-valorados
Público.es
¿El límite en el espacio público está entonces en el burka y no en el velo?
Podría ser, sí. El principio de ser reconocible me parece fundamental. Pero, ¿hay que tener la cara siempre descubierta o sólo si lo pide la policía, como si pide la documentación? Si yo voy todos los días como en carnaval, ¿qué pasaría?
Pero nadie cree que una máscara sea impuesta o resulte discriminatoria.
¿El velo discrimina? No sé... Una sociedad no se puede tomar demasiado en serio las reglas de sus comunidades particulares. No deberíamos tomárnoslo tan en serio. Habrá quien crea que se le discrimina por no poder acostarse con muchachos de 12 años. Pero la ley pone otro límite. Y hay que cumplir la ley. Yo soy favorable a la integración de las distintas comunidades, siempre que cumplan la ley de todos.
¿Cree que el debate tiene un sesgo islamófobo?
Sí, es una polémica artificial. No sé en España todavía, pero en Italia hay una islamofobia terrible y creciente, y se nota en todo este debate. Atacar el velo mientras se da dinero público a la escuela católica es estúpido. Y en Italia también está el problema de los crucifijos en los tribunales.
O en las aulas, en España...
Claro. No puede haber símbolos de parte en espacios neutrales, es peligroso. Si nadie lamentara que haya un crucifijo, yo tampoco, porque soy cristiano. Pero si hay una persona que se siente amenazada, hay que quitarlo.
Más que soluciones, usted aporta reflexiones...
¡Es que no lo tengo claro! Lo básico es aplicar las leyes que haya con coherencia y sentido común, no crear nuevas leyes para velos o burkas.
¿Le convence la respuesta de la Iglesia a los casos de curas pederastas?
Bueno, yo intento ser creyente (ríe). Intento ir a misa, pero no me quieren porque soy homosexual. Y yo no los quiero por este papa antimodernidad. Los curas pedófilos han hecho lo que han querido y el papa y los obispos los defienden. Es escandaloso.
¿No espera una verdadera autocrítica de la Iglesia?
¡No pido una gran transformación! Pero permitir a los curas casarse y a las mujeres ordenarse sería un buen comienzo. El problema es que la Iglesia no renuncia al poder de castigar las costumbres sexuales de los demás.
¿Roma se radicaliza para competir con el Islam?
El Papa tiene la ilusión de que los nuevos católicos del Tercer Mundo, más fundamentalistas, salven a la Iglesia. Pero ya no somos carne de cruzada. O la Iglesia se adapta o pierde, porque los otros son más fuertes. En un enfrentamiento duro, ganan los musulmanes.
La ocupación de filósofo de izquierdas debe de ser dura en la Italia de hoy.
Te sientes un poco fuera de la comunidad humana, pero bien (ríe). Ha habido un desplazamiento de la opinión pública a la derecha. Antes yo escribía en diarios, ahora ya no. Soy un extremista que tiene que justificarse. ¡Si la esperanza de la izquierda es un ex fascista [Fini]!
¿Europa ha aprendido la lección del siglo XX?
El siglo XX está muy lejos. Los jóvenes ven la democracia como algo rutinario, un viejo objeto de familia. A mí no me gustan las crisis, pero son la única forma de que la gente se lo tome en serio.
¿Pero ésta no ha acabado fortaleciendo el sistema?
Sí, ya lo sé... Quizás no tengo razón. Puede que el capitalismo sea eterno y sólo necesite reparaciones periódicas. Mi gran esperanza es América Latina. Chávez, Morales... Soy un castrista con dudas. Me gustan los peores (ríe).
lunedì 10 maggio 2010
VATTIMO: CI MANCA IL PASOLINI CORSARO E PROFETICO
VATTIMO: «CI MANCA PASOLINI AVEVA CAPITO IL MALE ITALIANO»
Domani mattina a Udine dialogherà con Pier Aldo Rovatti su ”Pensiero debole ed etica minima”
sabato 08 maggio 2010, Il Piccolo di Trieste
venerdì 7 maggio 2010
Avanza la Campaña Evo Morales Premio Nobel de la Paz 2010
Se suman Chomsky, Ramonet, Vattimo, Clark y Blackburn
Por Fernando Bossi
http://groups.google.co.ve/group/venezuela-en-revolucion/browse_thread/thread/30c6fd006ae2f1a4
Importantes personalidades del ámbito internacional se siguen sumando a la campaña para que el Presidente del Estado Plurinacional de Bolivia, Evo Morales Ayma, obtenga el Premio Nobel de la Paz 2010.
Entre las últimas adhesiones a la Candidatura de Evo Morales se destacan las de:
Noam Chomsky, es un lingüista, filósofo, matemático, activista, autor y analista político estadounidense. Es profesor y una de las figuras más destacadas de la lingüística del siglo XX, es sumamente reconocido en la comunidad científica y académica por sus importantes trabajos en teoría lingüística y ciencia cognitiva.
Gianni Vattimo, filósofo italiano, es uno de los referentes centrales de la posmodernidad. El fruto de su trabajo académico se expresa tanto en la docencia (cátedras, congresos, seminarios, conferencias, etc.) como en sus numerosas publicaciones.
Ignacio Ramonet, periodista y escritor nacido en Galicia, España. Entre 1990 y 2008 fue director de Le Monde Diplomatique. Ha sido galardonado en numerosas ocasiones y es autor de varios libros, la mayoría traducidos a diversas lenguas.
Ramsey Clark, abogado estadounidense. Ha ganado el Gandhi Peace Award otorgado por la organización estadounidense Promoting Enduring Peace desde 1960. En noviembre de 1996 participó en el Tribunal Internacional por Crímenes Contra la Humanidad Cometidos por el Consejo de Seguridad de Naciones Unidas en Iraq, celebrado en Madrid a ejemplo del Tribunal Russell; iniciativa cívica de intelectuales, políticos y profesionales del Derecho contrarios a las trágicas consecuencias del embargo sobre la población civil de ese país, encargándose de la lectura del acta de acusaciones.
Robin Blackburn, historiador británico, es profesor en la Graduate Faculty de la New School University de Nueva York y en el Departamento de Sociología de la Universidad de Essex. Antiguo editor de la prestigiosa New Left Review, sigue publicando y colaborando activamente en la revista desde 1962.
Estás se suman a las de otras importantes figuras como son las del escritor uruguayo Eduardo Galeano; el ex presidente de las Naciones Unidas, el nicaragüense Miguel d’Escoto, los Premios Nobel de la Paz, el argentino Adolfo Pérez Esquivel y la guatemalteca Rigoberta Menchú, los intelectuales brasileros Frei Betto, Emir Sader y Fernando Morais, el sacerdote belga Francois Houtart, los intelectuales argentinos Atilio Borón, Ezequiel Ander Egg, Isabel Rauber, Alcira Argumedo, los intelectuales ingleses Aland Woods y Patrick Mulvany, los periodistas Pascual Serrano, Stella Calloni, Fernando Buen Abad Domínguez, el economista belga Eric Toussaint, entre tantos otros.
Asimismo es destacable la cantidad de organizaciones sociales de derechos Humanos, indígenas, campesinas, obreras y estudiantiles que se van sumando a la campaña.