Ecco il primo editoriale che scrivo per Proletari@. Comunicazione militante (cito dal "Chi siamo?" del sito, http://www.proletaria.it/, che invito ovviamente a visitare: "Proletari@, Comunicazione militante, è un progetto aperto a tutte e tutti coloro che ritengono il superamento dell’attuale modello di società capitalistica l’obiettivo fondamentale della battaglia sociale e politica.Non sarà un’area politica, né tanto meno una corrente, piuttosto un progetto di conoscenza e collegamento delle innumerevoli ingiustizie sociali ed individuali che opprimono sempre di più la vita della stragrande maggioranza delle persone che vivono nel nostro paese").
Le nostre energie
Sento alla radio un economista che presenta dati sul rapporto, negli Usa, tra aumento del reddito e crescita del senso individuale di felicità. Sono due curve che, almeno da un certo livello in poi, vanno in direzioni opposte: chi non ha niente e ottiene qualcosa si sente felice. Ma poi, quelli che hanno già e aumentano il loro reddito dichiarano di essere meno felici di prima. Ragioni varie: meno tempo libero, meno soddisfazione nei rapporti affettivi e sociali in genere. Dunque non ha senso per chi fa politica cercare maggior benessere economico, perché si rischia di produrre dei controeffetti? Non esageriamo. Però, è semmai vero che fare politica comunista oggi in Italia significa tutto tranne che cercare o promettere un maggior benessere economico a breve scadenza. Ed è più probabile essere felici lottando insieme per un ideale, per remoto che sia; piuttosto che (come direbbe Benjamin) sprecare le nostre energie con le tante baldracche riformiste nel bordello del compromesso e della corruzione.
Gianni Vattimo