La matematica delle startup
11 APRILE 2017 | di Alberto Onetti
La matematica delle startup è abbastanza semplice. Si fonda su due assiomi:
- Qualunque azienda esistente, grande o media o piccola, leader o meno, domani non starà in piedi con il business e i margini con cui campa oggi.
- Le sacche di marginalità delle imprese esistenti saranno saccheggiate dalle startup. Queste ultime sono i nuovi barbari, i portatori di “disruption”.
A valle di questi due assiomi, due principi di comportamento:
- Se sei una azienda, grande o media o piccola, leader o meno, pensa a cambiare e a innovare, prima che sia troppo tardi. Non necessariamente facile, ma rimandare o ignorare il problema è la ricetta per scomparire.
- Se sei una startup, vai all’attacco, anche se statisticamente è altamente improbabile che possa tu essere il “disruptor”: di 100 startup avviate, 85 circa muoiono in fase seed o early; di quelle che trovano capitali, un buon 60% non va da nessuna parte; si contano sulle dita di una mano quelle che riescono a raggiungere risultati rilevanti (e per quelle di norma non girano un film).