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Settimana scorsa avevamo avanzato qualche
P1-AU756_techhi_NS_20100415221706.gifsullo stato della economia americana all’indomani della grande crisi. Sul volo di rientro dal mio ultimo viaggio in Silicon Valley (giusto prima di infilarmi nella nube vulcanica o ancora peggio ad Heathrow) trascrivo un pò di appunti che mi sono annotato nei vari incontri che ho avuto con imprese, venture capital e banche nella settimana appena trascorsa.  Quali sono le principali novità che ho trovato rispetto all’inizio dell’anno?
1) La riapertura delle quotazioni in borsa (IPO): si prevede che circa un centinaio di imprese si quoteranno quest’anno tra NASDAQ e NYSE. Solo questa settimana sono state 7 le aziende che hanno esordito sui listini di borsa. Questa è una buona notizia: “the capital market is going to open up“, ridando liquidità agli investimenti fatti dai venture capital. Da attendersi tuttavia valutazioni più basse rispetto al passato.
2) Un aumento degli M&A: le grandi imprese stanno ritornando a fare shopping. Motivi? La crescita dei prezzi di borsa che si è registrata nel 2009 e in questo primo scorcio dell’anno ha rialzato le valutazioni (il cosiddetto “market cap“)  e quindi hanno maggiori munizioni per fare investimenti. Come sopra, anche questo sosterrà l’industria del venture capital fornendo delle exit per le imprese in portafoglio e riavviando così il ciclo degli investimenti sulle start-up. Anche in questo caso, i prezzi saranno più bassi.
3) Una ripartenza del venture capital anche se su basi diverse: l’industria del venture capital è uscita abbastanza a pezzi dalla crisi (“a handful of venture capital left“): alcuni fondi hanno chiuso, molti hanno regstrato perdite ingenti, per quasi tutti i fondi a disposizione per gli investimenti sono limitati. Tuttavia, come detto in precendenza, il riavvio di IPO e M&A dovrebbe ridare fiato al settore. Tuttavia le logiche di investimento (valutazioni, tagli di investimento, ruoli) sono destinate a cambiare.
Quindi: gli ingranaggi che muovono la ruota della corporate america stanno riprendendo a girare.
Lo testimoniano i dati sugli utili e sull’occupazione delle imprese high tech. Google ha annunciato una crescita degli utili del 37% in Q1, mentre Intel del 44%. E con gli utili si riprende ad assumere. Cisco, dopo avere assunto 2.100 dipendenti nel trimestre appena concluso, prevede di crescere di altre 2.000/3.000 unità. Lo stesso vale per gli altri new tech behemoths, ma anche per le startup emergenti come Twitter e Linkedin. I dati riportati in figura (che mostrano gli annunci di lavoro su Dice.com) visualizzano molto bene il cambio di passo, sia pure limitato ai settori high tech.
In ogni caso, una serie di buoni segnali  su cui costruire un po’ di ottimismo.