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mercoledì 6 marzo 2013

Boston Cream Pie di Martha Stewart

boston cream pie


Come ben sapete, ultimamente abbiamo fatto un gran bel parlare di torte a strati, grazie alla vittoria di Stefania nell'MTChallenge di gennaio: la Red Velvet l'ha fatta da padrona, ovviamente, ma si è a lungo parlato di diversi tipi di torte "all'americana".
Così ho deciso di provare, dopo la riuscita delle cupcakes, anche la classicissima versione "torta" della Boston Cream Pie, super classico a stelle e strisce, di assoluta semplicità e bontà, seguendo ancora la ricetta di Martha Stewart:, aggiungendo un piccolo suggerimento della Stewart anche su come tagliare le torte, che ho trovato utile.
foto da qui
Prima però due parole velocissime su questa torta: innanzi tutto è una cake in realtà, non una pie, ma il nome è rimasto probabilmente questo dai tempi della sua antenata, una sorta di crostata coperta di crema pasticcera, la pudding-Cake Pie. Già così la linea di demarcazione tra pie e cake era molto labile, ma comunque questa prima versione americana pare nasca a sua volta da una torta di crema inglese che i Pilgrim Fathers o comunque i primi coloni si portarono dietro, nel loro viaggio verso la nuova patria. Arrivati, la custard cake inglese si trasformò appunto nella Pudding-Cake Pie o, se preparata con l'aggiunta di gelatina di lamponi, in una Mrs. Washington's Pie.
Poi lo chef Francese del Parker House Hotel (oggi Omni Parker House, dove sono nati anche i famosissimi  Parker House Roll), Monsieur Sanzian, decise di rielaborare la classica torta alla crema e così sistemò la crema tra due strati di sponge, sopra versò una glassa al cioccolato e intorno scaglie di mandorle. Siamo nel 1855/6 : nasce ufficialmente la nuova torta chiamata Chocolate Cream Pie o Parker House Chocolate Cream Pie; nel corso dei successivi anni il nome si trasformò definitivamente in Boston Cream Pie e nel 1879 la signora Marion Cabell Tyree, nel suo libro Housekeeping in Old Virginia, scrive per la prima volta ufficialmente la sua ricetta.
Nel dicembre del 1966 poi la Boston cream Pie è stata proclamata ufficialmente il dessert ufficiale dello stato del Massachusetts, battendo in volata toll house cookie (biscotti con le gocce di cioccolata, nato a Whitman, Massachusset) e Indian pudding (budino di mais speziato). 
Se ancora non l'avete provata, fatelo: è dolce, morbida e  semplice!

Volevo rubare ancora un momento del vostro tempo per ricordarvi che oggi prende il via un'altra  iniziativa che  coinvolge anche le nostre socie Starbookers e precisamente lo Starbooks redone.  Date un'occhiata qui per i chiarimenti necessari!


Fonti:
http://www.ochef.com/1242.htm
http://whatscookingamerica.net/History/Cakes/BostonCreamPie.htm
http://www.a-boston.com/it/boston-omni-parker-house-hotel

Boston Crem Pie
di Martha Stewart
boston cream pie

Questa ricetta richiede una tortiera da 22 cm.
Ingredienti 
per la torta
2 cucchiai di burro (30 gr ca) più il necessario per imburrare la teglia
1 1/4 tazze di zucchero (260 gr ca , 225 gr per me), più un paio i cucchiai per la teglia
1 1/4 tazze di farina setacciata (140 gr ca)
1 1/4 cucchiaini di lievito
3/4 di cucchiaino di sale
2 uova grandi
2 tuorli d'uovo grandi
3/4 tazza di latte intero (170 ml ca.)
2 cucchiaini di estratto di vaniglia puro (o una stecca di vaniglia)
Per la crema Pasticcera
2 tazze di latte (470 ml)
1/2 tazza di zucchero (150 gr per me 120)
4 tuorli d'uovo di grandi dimensioni
2 cucchiaini di estratto di vaniglia puro
Un pizzico di sale 6 cucchiai di amido di mais
Per la copertura
4 once (100- 110 gr ) della migliore qualità di cioccolato fondente, tagliato grossolanamente
1/2 tazza (118 ml) di panna

boston cream pie

Preparate subito la crema pasticcera. La ricetta è eccellente, perfetta per riempire non solo questa torta, ma in generale le torte a strati dove occorre una certa consistenza. Essendo un po’ dolce io riduco sempre leggermente il quantitativo di zucchero, ma la cosa va a gusto personale. La resa è ottima e si può spalmare agevolmente. 
In una casseruola media, unite metà dello zucchero al latte e portatelo lentamente ad ebollizione. Nel frattempo, in una ciotola, sbattete i tuorli e lo zucchero restante fino a che saranno bianchi e spumosi. Aggiungete sale e vaniglia e , un cucchiaio alla volta, anche l’amido di mais. 
 Appena saranno ben mescolati aggiungete lentamente una tazza di latte riscaldato continuando a far frustare il composto di uova. Quando è ben sciolto tutto, unitelo al latte rimasto nella casseruola. Continuate la cottura a fuoco medio, fino a quando la miscela arriva a bollore per 4/6 minuti. 
Trasferire in una ciotola media, e coprire con pellicola trasparente, premendola contro la crema per evitare la formazione della pellicola. Mettete in frigorifero mentre preparate la torta.. Preriscaldate il forno a 180 gradi. 


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Per la torta  
Imburrate leggermente una tortiera rotonda da 22 cm, ricoprite il fondo con carta forno, ungetela e cospargetela con 2 o 3 cucchiai di zucchero, scuotendola per eliminare l’eccesso 
In una ciotola unite la farina, il lievito e il sale e mettere da parte. Nella ciotola di un mixer elettrico con la frusta, sbattere le uova e i tuorli a media velocità per 1 minuto: aggiungete poco a poco lo zucchero, e continuate a battere fino quando otterrete un composto chiaro e spumoso, per circa 3 minuti. 
Nel frattempo, riscaldate il latte e lasciate sciogliere ell’interno il burro, prestando attenzione a non far bollire il latte. Togliete dal fuoco il composto ed unite la vaniglia. Con la frusta ancora in funzione, aggiungete lentamente il latte caldo al composto di uova. Non appena è ben mescolato, cominciate ad unire a cucchiaiate l’insieme di farina lievito e sale preparato. Trasferite il composto nella teglia preparata. Cuocete per 35/40 minuti fino a quando torta sarà ben dorata: uno stuzzicadenti inserito nel centro deve uscire perfettamente asciutto (nel mio forno sono bastati 30 minuti) 
Trasferite la teglia su una griglia e fatela per 15 minuti: poi sformatela rovesciandola sulla griglia per ottenere la superficie inferiore più regolare sopra e lasciatela raffreddare completamente. 
Per la glassa.
In una piccola casseruola, portate la panna ad ebollizione a fuoco medio. Mettete la cioccolata fondente spezzettata in una ciotola e rovesciatele sopra la panna bollente mescolando per far sciogliere e amalgamare bene tutto. Mettere da parte e lasciate raffreddare per una decina di minuti. 


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Per assemblare torta: 
Prendete la crema raffreddata e sbattetela un po’ con la frusta per farla “rinvenire”. Tagliate in due strati la torta. Per farlo in modo regolare ci sono molti modi diversi: dal filo sottile di cotone o di nylon messo intorno alla torta e poi tirato fino a tagliarla, agli attrezzi vari adatti all’uopo . Particolare essenziale, già sottolineato mille volte: prima di tagliare una torta dovete essere certi che sia completamente fredda. Meglio tenerla in frigorifero diverse ore : piuttosto 5 minuti in freezer prima di tagliare per essere certi della sua compattezza. Oggi vi suggerisco il metodo di Martha: con un centimetro misurate l’altezza della torta e con uno stuzzicadenti segnale il punto in cui intendete dividere gli strati. Continuate così lungo tutta la circonferenza della torta. Poi passate con un coltello molto affilato da pane subito sopra gli stuzzicadenti e mantenendoli sempre sotto la lama tagliate tutto lo strato: otterrete così fette molto regolari. 


boston cream pie

A questo punto ricoprite con la crema pasticcera la metà inferiore del dolce (ho usato una  sac à poche per comodità) e ricopritela con la seconda fetta che sarà perfettamente piatta, essendo il fondo della cottura glassato dallo zucchero della teglia. Non ha bisogno di bagna perché umida e morbida già da se. 
Versate ora la glassa sul centro della torta e con una spatola o il dorso di un cucchiaio , fatela scendere anche sui bordi , a ricoprirli. 
Lasciate raffreddare il tutto almeno 20 minuti prima di servirla. E' assolutamente deliziosa con una buona tazza di caffè o di tè a metà pomeriggio o per un dopocena ricco.
Buona giornata a tutti
Dani

lunedì 18 febbraio 2013

Le Kremsnite e , come sempre, un po' di storia...

Di Daniela

Samobor 
La storia delle Kremsnite pare che nasca qui, a Samobor, in questo che sembra il paese delle fate.
Oltre che per il carnevale (Fašnik), Samobor è conosciuta in tutto il Paese anche per le sue tradizionali e deliziose paste alla crema (kremšnite), gioia d’ogni vero buongustaio. Così ci presenta la delizia di crema il sito ufficiale della Croazia, che specifica anche che la differenza tra la versione particolare di questa cittadina e quella del resto del paese è che mentre a Samobor le Kremsnite vengono servite tiepide invece che fredde. Comunque a qualunque temperatura si assaggi, questa variazione sul tema della nostrana millefoglie, è veramente di una golosità indicibile per chi, come me, ama la crema pasticcera, tanto che quasi quasi mi piacerebbe partecipare alle "Giornate delle kremšnite" che si svolgono in paese e che prevedono perfino uno speciale inno, che non sono in grado di tradurre, ma che inneggia alle "fette di crema" nazionali.....
Le kremsnite (Cremeschnitte in tedesco, dal momento che è un dolce che gode di grande fortuna in tutta l'europa centrale) è legata anche alla città di Bled in Slovenia, che è la principale concorrente per ciò che riguarda la produzione di questa delizia: un celebre autore sloveno Milan Dekleva, poeta, prosatore, saggista e traduttore, redattore alla TV Slovena, dedica al dolce perfino un libro per bambini "A so kremšnite nevarne" (Sono pericolose le kremsnite) di successo.
Ci sono naturalmente altre varianti celebri, come quella di Zagabria che prevede l'utilizzo  di una copertura in cioccolato, ma in ogni caso la cosa più romantica da sapere è che alle kremsnite è attribuita una particolare capacità: riesce a placare gli animi e a far riappacificare chi ha litigato o discusso con qualcuno....Direi che dovremmo produrne quantitativi industriali da regalare al mondo.....

P.S. Maria Chiara, che ringrazio, mi ha raccontato che questi dolci sono molto celebri anche dalle sue parti. Vi cito direttamente il suo commento:
"Per i triestini è un dolce molto familiare, tutte le pasticcerie e panetterie lo fanno. Vista la dimensione, di solito importanti, vengono chiamate "zavàte" (ciabatte) e anche "carsoline" per la provenienza, o semplicemente "pastecreme".
P.P.S. Bianca invece dal Canada, ma di originaria della Romania, ci fornisce il nome delle kremsnite nella sua lingua :  Cremes o  cremsnit a seconda delle città.

KREMSNITE
kremsnite 3

mercoledì 23 novembre 2011

Filetto di maiale al curry su tortino di patate e zucca (e sformatini di verdure al taleggio)

Di Daniela

Prima di cominciare con la ricetta, una piccola precisazione: pur essendo una delle preparazioni migliori che abbia mai gustato con il filetto di maiale, la foto non le rende minimamente giustizia....ma confesso che non è stato facile sottrarre proditoriamente un piatto ai 4 che stavano seduti a tavola, in attesa del mio arrivo per iniziare a pranzare... Ho fatto più in fretta che ho potuto ed il risultato è tutto qui. A volte mi sembra di far la parte dell'affamatrice di creature indifese che (già vessate duramente a scuola da insegnanti insensibili alla delicatezza delle loro anime, che le costringono a seguire 6 ore di lezioni) appena arrivate a casa non possono lanciarsi come pantere sul piatto, ma devono attendere quei 10 minuti di prammatica per consentirmi di fare una foto!!
Da questo orecchio proprio non ci sentono; e così dovrete adattarvi a vedere brutta una preparazione che, invece, mi ha dato moltissima soddisfazione, a considerare la velocità con la quale,  le suddette creature e il di loro padre, le hanno fatte sparire. Quindi, dandomi fiducia e considerando che il sapore, giuro, è tutta un'altra storia, vi do le dosi per questo mix niente male di verdure leggerissime unite a carne tenera dal condimento un po' più ricco. Volete provare, fidandovi più delle mie parole che dei vostri occhi? :-)
P.S. Per farvi passare sopra la foto, vi ho proposto un'altra semplicissima ricetta per sfruttare le verdure come antipasto.  Vi sembra uno scambio equo :-)?

Filetto di maiale al curry su tortino di patate e zucca
da C.I novembre 2011
filetto do maiale

lunedì 20 giugno 2011

Mousse chocolat blanc et framboises

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Rieccoci al nostro appuntamento del  lunedì con il gruppo dei pazzi delle (St)renne: questa volta il frutto rosso del caso, il lampone, viene unito al cioccolato bianco, reso spumoso e morbido dalla lavorazione a "schiuma". Come sempre gli altri piatti "in rosso" vi aspetteranno per tutta la settimana dagli Assaggi, Stefania, Flavia e Mapi, in quest'ordine e non necessariamente dolci..... Godetevi questa squisitezza, per ora, e buon inizio settimana a tutti!

Mousse al cioccolato bianco Lampone
da Elle cucina
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Ingredienti
Per la mousse
300 g di cioccolato bianco
2 fogli di gelatina
5 albumi d'uovo
2 dl di panna fresca
1 cucchiaino da caffè di estratto naturale di vaniglia
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La composta:
4 tazze di lamponi
75 g di zucchero per marmellate (Confisuc) o zucchero normale (e una puntina di fruttapec)
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Ammorbidite la gelatina in acqua fredda. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria o nel forno a microonde (3 minuti a piena potenza). Liscio con una spatola e aggiungete la gelatina, dopo aver drenato: si scioglie immediatamente a contatto con la cioccolata calda. Mescolate e lasciare raffreddare.
Sbattete gli albumi a neve. Montate la panna incorporando la vaniglia a neve ben ferma. Mescolate delicatamente con una spatola flessibile, l'albume d'uovo e panna, quindi aggiungeteli al composto al cioccolato. Versate la mousse in una ciotola e dividetela in sei porzioni. Lasciatele per almeno 8 ore in frigorifero.
Preparate la salsa: Mettete i lamponi e lo zucchero in una pentola e cuoceteli a fuoco alto, circa 3 minuti, fino a che la frutta viene ridotta a una salsa densa. Togliete dal fuoco, lasciate raffreddare e conservate in frigorifero.
Mettete un po' di  salsa di lampone sulla mousse al cioccolato bianco e servitele sole o accompagnate da un biscottino.
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Suggerimenti  : Potete preparare la salsa anche con frutta surgelata, il che rende questo dessert adatto a tutte le stagioni.
L'uso di zucchero per marmellate, ricco di pectina, consente la cottura rapida del frutto, lasciando un sapore delizioso e fresco. Se non lo avete però vanno benissimo sia lo zucchero normale, che eventualmente una puntina aggiunta di fruttapec, che aiuta a "gelificare" prima il tutto.
Per ultimo il suggerimento più importante : quando unirete la gelatina strizzata al cioccolato sciolto, vedrete che questo si rapprenderà subito, diventando una specie di pasta molto morbida. Lasciatela intiepidire e poi unitela, una volta quasi fredda, prima le chiare d'uova montate e poi la panna montata. Così otterrete un'ottima consistenza.
L'acidità dei lamponi è perfetta per la dolcezza del cioccolato bianco.
Buon lunedì a tutti
Dani

lunedì 21 marzo 2011

Il giardino in tavola(anche Zen) e le (S)trenne del RinnUovo

Di Daniela
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RinnUoviamoci logo

Allora, per potervi chiarire definitivamente come funziona questa banda di matti associati per le (s)trenne, voglio dirvi soltanto che al momento in cui sto scrivendo questo post, cioè domenica 20 marzo 2011, ancora non siamo stati capaci di decidere il nome di questa tornata di godurie mangerecce: si sa solo l'ingrediente principale, il cioccolato (per aiutarvi e aiutarci a smaltire quello delle uova di cui tra poco, a fine aprile, ci troveremo pieni, creando qualcosa di sfizioso, semplice e piacevole con la stagione calda incombente!) e che lo presenteremo, per 5 settimane, un giorno della settimana per uno, a partire da oggi e cominciando da noi. Ma questa titubanza nella scelta non è dovuta affatto, come si potrebbe pensare, ad una carenza di comunicazione bensì da un motivo opposto: all'eccesso di parole! Vi ha già spiegato Ale che parliamo tra noi attraverso facebook, per semplificare il concetto di comunicazione veloce e collettiva, anche diretta, nel caso ci si trovi tutti combinazione on line. Ma, e qui sta il punto, mentre partiamo animati dalle più severe intenzioni nell'affrontare uno specifico argomento, dopo un paio di risposte rapide...OPLA' si parte per la tangente, deragliando in un mondo parallelo fatto di racconti, consigli, sfoghi, chiacchiere, condivisioni e risate!!! E non c'è verso di riportare tutti questi strani individui al dunque....
Ergo, io PENSO, che la decisione finale (e qui azzardo un colpo di mano fatto di prepotenza) sia per le (s)trenne del "rinnUoviamoci" (piaciuto il gioco di parole audace :-)))) !?!) , mentre sicuri sono solo i nostri magnifici 5 e cioè  Stefania, Eli/Fla AnnaluMapi e noi. Cominciamo allora.....
Giardino in tavola....anche Zen!
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Ci sono molte occasioni in cui è più pratico e senz'altro più semplice servire un dolce al cucchiaio, magari per far da "contorno" ad una torta vera e propria. Può essere utile sia in una occasione importante, come pure per una festa di bimbi, dove è piacevole stupire gli ospiti "microbi" con qualcosa di divertente e goloso insieme. Quest'idea è decisamente adatta allo scopo: è carina, colorata, buona e perchè no, anche nuova e piace a grandi e piccoli. Nasce da un'ispirazione della solita Martha, ed è un semplicissimo budino al cioccolato trasformato in un vasetto di terra con tanto di piantina. E' semplice da realizzare e creare delle aiuole colorate sul tavolo dei dessert può essere un'idea piacevole: da non sottovalutare il fatto che può essere preparato prima e assemblato all'ultimo momento, cosa di non poco interesse nell'organizzare un buffet. Molte sono le varianti possibili : dalla terra "imbiancata" da una neve di frollini e cioccolato bianco, alla scelta delle piantine da "coltivare" nel nostro vasetto, che devono solo essere "biologiche", anche se non si mangiano!
giardino zen
Se poi invece, voleste semplicemente utilizzarlo per una cena tra amici, potreste anche realizzarlo in quest’altra versione che è un’idea originale di Giorgia e mia: sua poi la realizzazione del decoro. Si tratta di un graziosissimo mini “Giardino zen” che devo confessare, in casa nostra nella sua versione “soprammobile” ha un gran successo: ne hanno uno Giorgia e uno mio marito, e entrambi ci sii dedicano ogni mattina per pochi minuti con gioia; addirittura Giorgia ha dato il permesso a Ginevra di “lavorarci” mentre lei è a Milano durante la settimana!
Passiamo dunque alla preparazione del nostro

Il giardino in tavola
Da un'idea di M. Stewart
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* 340 gr di zucchero
* 6 cucchiai di amido di mais
* 3 cucchiai di cacao in polvere
* Un pizzico di sale
* 250 ml di panna
* 250 ml di latte intero
* 2 cucchiaini di estratto puro di vaniglia
* 340 gr di cioccolato fondente della migliore qualità, finemente tritato
* 3 cucchiai di burro, tagliato a pezzi
* 14 biscotti al cioccolato (io ho usato 8 biscotti tipo "gocciole" bianchi (90 gr), 8 cubetti di cioccolato fondente (80 gr) 1 manciatina (15/18) nocciole e 1 cucchiaio di cacao amaro, tutto tritato insieme nel mixer per 20 secondi alla massima velocità, quella intermittente , per capirci)
* 20 rametti di piante commestibili, meglio se fiorite!
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Per il giardino zen abbiamo utilizzato in più:
* una manciata di nocciole tritate finemente per la "sabbia" unite ad
* una cucchiaio di zucchero di canna
* 6 noci tagliate in quarti, per le pietre che delimitano le aiuole
* 50 gr di cioccolato bianco tritato per i sassolini del sentiero
* mezze ovette di cioccolato bianco, nero e al latte per le pietre decorative
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1. Sbattere lo zucchero, l’amido di mais, il cacao e il sale in una casseruola di media grandezza. In un altro contenitore più ampio mescolate la panna, il latte e la vaniglia. Aggiungete ora, mescolando 2 tazze del composto liquido agli ingredienti secchi fino a quando il tutto è completamente sciolto. Aggiungete la restante parte liquida, sempre mescolando, stando attente a non formare grumi.
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2. Mettete la casseruola a fuoco medio. Cuocete, mescolando costantemente, finché il composto non arriva ad ebollizione e si addensa: ci vogliono 7 / 8 minuti. Aggiungere il cioccolato a pezzetti o meglio grattato e fate cuocere per circa 1 minuto, tempo che si fonda completamente. Togliete dal fuoco, mantecare con il burro finché non è sciolto. Dividete budino tra i bicchierini, riempiendoli fino a circa 1 e ½ cm dal bordo. Mettete in frigorifero fino al completo raffreddamento, circa 1 ora; e teneteli al freddo fino al momento di servire.
3. Poco prima di servire, mettete su ciascun bicchierino 1 1 / 2 cucchiaini (io ho messo 1 cucchiaio e mezzo) di composto di biscotti (e cioccolato n.d.R.)
4. “Piantateci” su una piantina a vostra scelta e l’illusione sarà perfetta
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Buon giardinaggio
Dani

PS. Ma assolutamente nulla vi vieta di usare una bella busta di preparato per budino al cioccolato: ma non ditelo a Martha ;-)!


Edible Plants (and a Zen garden)
From an idea by M. Stewart
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We saw this idea on M. Stewart website, and we tried to make it ourselves, for our buffet. But, while we were working, we had another idea to prepare this dessert : We thought to realize, with the same materials, a little Zen Garden! We like the "real" Zen Garden very much, but, we liked this false one too!!!
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Ingredients
Makes 20 three-ounce servings (5 1/2 cups)
* 3/4 pint sugar
* 6 tablespoons cornstarch
* 3 tablespoons cocoa powder
* Pinch of salt
* 2 1/2 cups heavy cream
* 2 1/2 cups whole milk
* 2 teaspoons pure vanilla extract
* 12 ounces best-quality semisweet chocolate, finely chopped
* 3 tablespoons unsalted butter, cut into bits
* 14 chocolate cookies, ground fine
(I used 8 biscuits such as "drops with chocolate" white (90 grams), 8 cubes of dark chocolate (80 grams) 1 small handful (15/18 ) hazelnuts and 1 tablespoon unsweetened cocoa powder, mixed together until finely chopped in a blender for some seconds.)
* 20 sprigs edible, organic flowering herbs

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And for our "zen garden" we used:
* A handful of finely chopped hazelnuts for the "sand", together with
* A tablespoon of brown sugar
* 6 nuts cut into quarters, for the stones that surround the flower beds
* 50 g chopped white chocolate for the pebbles of the path
* half egg white chocolate, black and milk for the decorative stones


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Directions

1. Whisk sugar, cornstarch, cocoa, and salt in a medium pan. Combine cream, milk, and vanilla in a large measuring cup. Whisk 2 cups liquid into dry ingredients until cornstarch is completely dissolved. Whisk in remaining cream mixture until smooth.
2. Place pan over medium heat. Cook, whisking constantly, until mixture comes to a boil and thickens, 7 to 8 minutes. Add chocolate; cook, whisking until melted, about 1 minute. Remove from heat; whisk in butter until melted. Divide pudding between glasses, leaving about 1/2 inch at the top. Refrigerate until completely set, about 1 hour; chill until ready to serve.
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3. Just before serving, top each with 1 1/2 teaspoons crushed cookies, and "plant" an herb sprig. Serve cold.
Have a nice day
Dani

lunedì 24 gennaio 2011

Trartufi bianchi al croccante

di Daniela
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Eccoci con la nuova idea per gli avanzi delle (s)trenne ..... ho pensato che potrebbe esservi rimasto "indietro" un po' di croccante.... lo so, è difficile che capiti, ma, dovesse succedere.... Nella ricetta è anche descritto il modo per "creare" un croccante alle nocciole. Io invece per i miei tartufi ho utilizzato qualcosa che avevo già. Infatti sono stata mooooolto fortunata: la nostra amica Stefania, quando è venuta a trovarci per Capodanno, è stata così carina da portare sia alla Ale che a me un sacco di pensieri deliziosi in ogni senso: sia perché carini, sia perché buonissimi! Uno di questi è un meraviglioso pezzo di croccante alle mandorle, così profumato e godurioso da farmi venire l’acquolina al solo vederlo… Ho pensato di utilizzarne un po’ per questa ricetta, dove le briciole golose del croccante servono a vestire un “elegantissimo” cioccolato bianco. Ne è venuta fuori una delizia da mangiare peggio delle ciliegie, una via l’altra, e di una semplicità unica. Ve la propongo
TARTUFI BIANCHI AL CROCCANTE
tartu

400 gr di cioccolato bianco
150 gr di panna fresca
75 gr di burro
1 tuorlo
100 gr di zucchero
50 gr di nocciole sgusciate (io ho usato un croccante alle mandorle)

Tritate finemente il cioccolato bianco e mettetelo in una ciotola. Fate sciogliere 70 gr d burro con la panna in una casseruolina su fiamma molto bassa: appena comincia a bollire togliete il recipiente da fuoco,  versate il composto sul cioccolato tritato e mescolato finchè sarà completamente sciolto. Quindi incorporate il tuorlo e mescolate bene.
tartufo bianco
Mettete il composto in frigorifero per 12 ore (anche qualcuna meno basta... Potrete prepararli la mattina per la sera...) Dopodiché formate con il composto tante palline di uguali dimensioni  di una nocciola o poco più e fatele rassodare di nuovo in frigorifero per un paio d’ore (ne potreste ottenere circa 90 )
Tritate le nocciole. Preparate un caramello con lo zucchero e 4 cucchiai di acqua; quando sarà dorato unite le nocciole, rimettete sul fuoco per un paio di minuti, mescolate e versate il tutto sul piano di lavoro coperto con un foglio di carta da forno leggermente imburrato.
2 tartufo
Quando sarà rappreso levatelo dalla carta e tritatelo finemente in modo da ottenere un composto granuloso. Passate i “tartufi” di cioccolato bianco nel croccante e teneteli in luogo fresco fino al momento di servirli. Posso suggerirvi un'alternativa? Potreste passare qualche tartufo nel cacao in polvere amaro, per creare un piacevole contrasto di colore, con l'ambrato croccante, e di sapore......
A domani, da Fabio& Annalu
Buon appetito
Dani




WHITE TRUFFLE CRISP
tartufi6

400 gr white chocolate
150 grams fresh cream
75 g butter
1 egg
100 g sugar
50 g shelled hazelnuts (I used a crunchy almond)
croccante e briciole
Finely chop the white chocolate and place in a bowl. Melt 70 grams of butter with the cream in a saucepan over low heat: just begins to boil remove the pan from heat, pour the mixture over the chopped chocolate and stir until completely melted. Then stir in the egg and mix well.
Put the mixture in the refrigerator for 12 hours. Then with the mixture form many small balls of equal size and let them firm up again in the refrigerator for a couple of hours.
Chop the hazelnuts. Prepare a caramel with sugar and 4 tablespoons of water, and when browned add the nuts, put on the fire for a couple of minutes, stir and pour it all on the work surface covered with a sheet of lightly buttered greaseproof paper.
When it is cold, put it in the mixer and reduce it coarse grained. Pass the white "truffles" in the granulated brittle and keep in a cool place until ready to serve
Bon appetit
Dani

mercoledì 8 dicembre 2010

Fiocchi di neve alla vodka

Di Daniela
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Naturalmente tutti sapete la questione legata ai fiocchi di neve e cioè che non ne esistono due uguali.Ovviamente il concetto che due cristalli di neve non possano assolutamente essere uguali è un'iperbole. E' logico ritenere che ci possano essere, per il calcolo delle possibilità due cristalli identici, anche se è improbabile, sempre che le condizioni condizioni ambientali siano abbastanza simili. Pensate che la "Società Meteorologica Americana ha riportato che due cristalli identici sono stati trovati da Nancy Knight del Centro Nazionale per la Ricerca Atmosferica il 1º novembre 1986. I cristalli non erano "fiocchi" dendritici nel senso comune del termine ma piuttosto semplici piastre esagonali prismatiche." (da wikipedia) Inquietante no? Su miriadi di miliardi, di miliardi, di milioni, di miliardi di fiocchi di neve, ne hanno beccati 2 uguali....
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Mah! Per certo i miei cristalli di neve sono uguali a coppie
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e io ve li propongo così', nella purezza del bianco, come appare la neve ai nostri occhi, come ci fa sognare fin da quando siamo piccoli...
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Snow flakes by Wilson Bentley. Bentley was a bachelor farmer whose hobby was photographing snow flakes. Plate XIX of "Studies among the Snow Crystals ... " by Wilson Bentley, "The Snowflake Man." From Annual Summary of the "Monthly Weather Review" for 1902.

FIOCCHI DI NEVE ALLA VODKADSCF8513

Tanto per non smentirci, questa è una vera e propria non ricetta: è più un modo allegro e "spiritoso" ;-) di condividere con voi le mie nuove caccavelle so chic!!! Ditemi se avrei mai potuto scientemente rinunciare comprarmi queste meraviglie di fiocchi di neve! No, ovviamente, e infatti eccole qui, sfruttate come si conviene a qualcosa che può essere solo bianco e puro, con una panna cotta alla vodka, che con il freddo si accompagna perfettamente. Unica nota di colore aggiunta: la gelatina di frutti di bosco o il caramello che con la loro dolcezza accompagnano le prossime fredde e grigie serate invernali! Eccovi, dunque, le dosi per la panna cotta alla vodka
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500 gr di panna
125 gr di zucchero
1 cucchiaio o più di vodka, a secondo del vostro tasso alcolico preferito
8/9 gr di colla di pesce
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Il procedimento ormai lo conoscete a menadito ovviamente: mescolate zucchero e panna, facendoli scaldare e poi unite la gelatina preventivamente messa in ammollo per 10 minuti in acqua fredda. Aggiungete la vodka.
Mescolate con cura e versate nei vostri fiocchi di neve! Potete servirla così, in purezza o accompagnata da una gelatina (io ho scelto quella ai frutti rossi , ma va benone anche quella di mele o qualunque altra vi suggerisca la fantasia)
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o con del caramello, e va benissimo anche quello già pronto che ci semplifica ancor più la vita!
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Buon appetito glaciale!!!
Dani




VODKA SNOWFLAKES


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This is not a real recipe: it’s just a way to share with you my new silicone snowflakes cake mold: it's so chic! Tell me if I would ever be able not to buy these wonder snowflakes! No, of course, and here they are in fact, and I use it to prepare something pure white, of course : a panna cotta with vodka, which are perfect with the freezing weather! I added only one note of color: jelly berries or caramel accompany with their sweetness the upcoming cold and gray winter evenings! Here, then, the doses for the panna cotta with vodka
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500 grams of fresh cream
125 gr sugar
1 tablespoon of vodka or more, depending on your alcoholic taste
8 / 9 grams of gelatin


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You know how to do: mix sugar and cream, making them warm and then add the gelatin previously put to soak for 10 minutes in cold water. Add vodka.
Mix well and pour into your snowflakes! You can serve it like that, alone or accompanied by a jelly (I chose the red fruits one, but also an apples jelly is perfect or whatever your imagination suggests you) or some caramel, perfect also “ready-made” that simplifies us life even more!
Bon appétit glacial!
Dani
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