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martedì 31 gennaio 2012

Bicchierini al Mirtillo, Vaniglia e Cassis, per un compleanno da non dimenticare.

bicchierini al cassis


Leggete bene: non "un compleanno da ricordare": un compleanno "da non dimenticare". Sembra lo stesso concetto, ma in realtà è ben diverso. E in mezzo, c'è una lunga e brutta storia, che qui sopra non ho mai raccontato ma che sono in molti a sapere, specie quando si avvicina la fatidica data del 27 gennaio. 

lunedì 18 luglio 2011

Torta crumble salata allo chevre con mirtilli al balsamico e cassis

crumble tarte ai mirtilli e balsamico

Quelli di voi che non ne hanno ancora a sufficienza degli aggiornamenti quotidiani di MT (a proposito, Dani: ma 'ste ferie????) e ci seguono anche su FB, sanno che questa è la ricetta su cui medito da qualche settimana. L'ispirazione viene dritta dritta da questo bellissimo blog, e se per una volta avessi seguito tutte le indicazioni mi sarei risparmiata gli arrovellamenti di cui sopra. Invece, un po' perchè non riesco a riprodurre una ricetta alla lettera neanche sotto tortura, un po' perchè mi sono incantata sulla foto, un po' perchè quando mi prende l'ispirazione non c'è frigo vuoto che tenga, ho pensato che si trattasse di un favoloso dessert e ho sostituito il caprino- che in quel momento non avevo, con la robiola. Risultato: un "dolce" che non era "dolce" per niente. Da lì in poi sono iniziati tutti i pensamenti che -bontà mia- vi risparmio, che sono felicemente approdati alle seguenti conclusioni
1. è una torta salata
2. la prossima volta, leggi non solo la ricetta, ma anche quello che viene prima, visto che l'autrice del blog lo ripete mille volte, "salé-salé-salé"
Quindi, sono tornata alla versione originale e vi assicuro che ne è valsa la pena. Ve la traduco pari pari e poi passo alle mie note

TORTA CRUMBLE SALATA ALLO CHEVRE CON MIRTILLI AL BALSAMICO E AL CASSIS

crumble tarte ai mirtilli e balsamico


per uno stampo da tarte da 24-26 cm o uno stampo rettangolare da 10x 40 cm

pasta brisée alla nocciola

125 g di farina di farro
35 g di farina di nocciole
60 g di farina
50 ml di acqua fredda
2 g di sale
85 g di burro

mirtilli marinati

150 g di mirtilli 
10 cucchiaini di aceto balsamico
6 cucchiaini di crème de cassis
2 cucchiaini di zucchero

crumble alla nocciola

80 g di farina
50 g di farina di nocciole
60 g di burro a cubetti
2 cucchiaini di zucchero di canna bruno

per la farcitura

4 rocamadour, meglio se poco stagionati, tagliati a cubetti
1 uovo
180 g di panna da montare, liquida
20 g di farina di nocciole

per la brisée alla nocciola

lasciare il frigo a temperatura ambiente per 15 minuti e tagliarlo a cubetti. in una terrina, unire tutte le farine, il sale e il burro morbido. Fare un incavo, versarvi l'acqua fredda e amalgamare gli ingredienti, senza lavorare troppo il composto. Formare una palla, rivestirla con pellicola trasparente e lasciar riposare come minimo 2 ore in frigorifero (meglio una notte). Stenderla nello stampo imburrato e cuocerla in bianco, ricoprendo con carta da forno e poi con legumi secchi, a 180 gradi per 20 minuti circa. 

per i mirtilli marinati

lavare e asciugare bene i mirtilli, versarli in una terrina e unirvi l'aceto e  il cassis. Lasciar marinare per minimo 4 ore, al fresco. Scolarli e recuperare il succo. metterlo in un casseruolin, aggiungere lo zucchero e portare ad ebollizione. Abbassare la fiamma e far sobbollire per 5-10 minuti, riducendolo della metà.

per il crumble

versare tutti gli ingredienti in una insalatiera e lavorarli fino a ridurli in briciole, con la punta delle dita. Aggiustare di sale e pepe. Mettere in frigo, fino al momento dell'uso

per la farcitura
in una terrina, sbattere leggermente l'uovo. Aggiungere la farina di nocciole e la panna e mescolare, senza emulsionare. Versare questo composto sul fondo della tarte, aggiungere il formaggio di capra a pezzetti e poi i mirtilli. Far cuocere a 180 gradi per 10 minuti. trascorso questo tempo, sfornare la tarte, aggiungere il crumble e far cuocere di nuovo a 210 gradi, per 20 minuti circa. 

Servire la tarte tiepida o fredda, accompagnata dalla riduzione all'aceto e cassis.

mirtilli


Note mie 

Come vi dicevo, e come sicuramente avrete intuito dalla lettura della ricetta, qui siamo di fronte ad un entrée di tutto rispetto. Non solo nella preparazione, un po' più elaborata rispetto al solito,ma anche nel risultato finale: è un equilibrio perfetto di sapori e consistenze, con in più il pregio dell'originalità che lo rende davvero un piatto da provare alla prima occasione. Più che una torta salata tout court, è un antipasto: non fatevi tentare da  contorni di nessun tipo, perchè non ci direbbero niente: la riduzione al cassis e al balsamico è il suo accmpagnamento naturale e, fidatevi, basta così.

ingredienti
  • la farina: la base è un mix di farina 00, di farina di nocciole e di farina di farro. La farina di nocciole si trova nei mesi invernali alla LIDL e vi consiglio di farne scorta, perchè costa pochissimo e non ha nulla di meno degli analoghi prodotti in commercio, venduti al doppio. Va da sè che nei negozi specializzati i prodotti sono migliori, anche se non è sempre detto: i più grandi bidoni della storia me li son presi in botteghe di questo genere, quindi, come sempre, occhi aperti e neurone acceso. Oppure, potete prepararla voi, frullando alla massima potenza delle nocciole, con un cucchiaino di zucchero, quanto ne serve per assorbire l'olio che vien fuori durante questa operazione. Se le nocciole sono tostate, otterrete una farina molto più profumata. La farina di farro, invece, può essere sostituta anche con altre farine, come quella di segale o una farina integrale: cambia un po' il sapore, ovviamente, ma resta quel gusto "rustico" che è una delle principali qualità del piatto.

  • per quanto riguarda le proporzioni di aceto balsamico e cassis, non amando troppo l'acidulo ho invertito le dosi. Conclusione: l'aceto si è sentito poco. La prossima volta, applico la par condicio, con 8 cucchiaini per entrambi gli ingredienti e vediamo se funziona. Ah, ovviamente, quando si parla di aceto balsamico in queste ricette che ne prevedono la cottura, non si intende quello contenuto nell'equivalente gastronomico del Santo Graal: un normale aceto da grande distribuzione va benissimo

  • lo zucchero di canna: ho usato il muscovado e vi dirò che ci dice, eccome se ci dice. Quindi, se lo possedete, abbiamo trovato un'altra preparazione, dopo il ginger bread, in cui non se ne può fare a meno. Altrimenti, un nirmale zucchero di canna può andare.

  • il rocamadour: vi ho messo il link, perchè possiate intuire dalla foto il tipo di caprino che serve per preparare questo piatto. Non deve avere un sapore troppo persistente, quindi evitate i caprini a pasta dura, a lunga stagionatura. Vanno bene anche quelli freschi, perchè, come sempre, è solo una questione di gusti: qui è in ballo la nota acida, per cui chiedete qualche assaggio al formaggiaio e poi fate la vostra scelta. Considerate, però, che non va mescolato con gli altri ingredienti, ma tagliato a pezzetti e disposto sopra la crema di panna, uovo e nocciole

  • mentre in Francia esistono otto miliardi di tipi diversi di panna, noi dobbiamo accontentarci di una sola: lungi da me ogni nota polemica, ma qui sopra, quando si nomina questo ingrediente, lo si intende solo da montare. Mai "da cucina".
Per il procedimento, a oggi pomeriggio...
ciao
ale






giovedì 14 luglio 2011

....di crumble di nocciole ai mirtilli perisce

crumble mirtilli


Vista la consueta e vigorosa produzione di mirtilli dell'orto anarchico, comunico ufficialmente che da oggi Menuturistico inizia il suo "Periodo Blu", che si protrarrà grosso modo fino alla metà di agosto, a raccolta finita, con buona pace delle nostre schiene e dei miei libri di cucina, che escono entrambi stremati da questa esperienza. D'altronde, come già sapete, il bucolico non fa per me, ad eccezione di quello che si svolge nelle quattro mura della cucina del feudo: lì, onestamente, mi diverto, rassegnandomi di buon grado all'altra faccia del km0, vale a dire al consumo monotematico dello stesso prodotto, una volta che la pianta decide che è giunto il momento di dare un senso agli sforzi dei mesi precedenti. Ora gli sforzi toccano al neurone, visto che gli entusiasmi che accompagnano le primizie in tavola scemano sensibilmente col tempo e anche un meraviglioso zucchino trifolato, che profuma di orto, di sano e di buono, alla trentesima volta che compare sulla tavola rischia davvero di finire altrove.
Sia chiaro: esisotono i congelatori e vi garantisco che li abbiamo sempre pieni. Però, la varietà di mirtilli che produce la nostra pianta, col freddo dà il peggio di sè. Restano acquosi e perdono sapore. Ragion per cui, scatta il sacrificio collettivo: noi ci inventiamo ricette e voi vi beccate un corso monografico che più monografico non si può- e qualcosa mi dice che, volendo, ci sarebbe di peggio...

crumble mirtilli

Il crumble che vedete in foto era solo un veloce ricicla avanzi. La ricetta per la quale avevo speso tempo e sudore è infatti un'altra, attualmente in fase di perfezionamento e quindi non ancora pronta per finire su queste pagine. Però, mi era avanzato un po' di impasto per il crumble e quindi ho imbastito su due piedi il dolce per la cena. Al solito, è venuta fuori una roba buonissima, decisamente migliore dell'esperimento blasonato di cui sopra, a cui rendiamo giustizia domestica conferendogli l'onore di inaugurare questa serie di ricette. 
E' tremendamente gustoso, facile e veloce da fare e la novità sta nel crumble alle nocciole, che col mirtillo si sposano benissimo. 
Eccovi le dosi, un po' ad occhio, per 4 stampi monoporzione

crumble mirtilli

per il crumble
70 g di farina 00
50 g di farina di nocciole
70 g di burro freddo a pezzetti
70 g di zucchero di canna

mirtilli (circa tre hg)
un bicchierino di cassis
due o tre cucchiai di zucchero di canna

In una terrina, unire tutti gli ingredienti per il crumble e impastare con la punta delle dita, fino a formare delle briciole. Mettere in frigo fino al momento dell'uso 
Lasciare insaporire i mirtilli nel cassis e nello zucchero, per un'oretta.
Imburrare degli stampi monoporzione, coprire il fondo con i mirtilli e ricoprirli a loro volta con il crumble. 
Infornare a 180 gradi fino a doratura del crumble- una ventina di minuti. 
Volendo, potete far ridurre sul fuoco lo sciroppo di cassis dove avete lasciato i mirtilli in infusione e versarlo sul crumble, appena uscito dal forno. 

mirtilli

Note mie

il crumble
  •  il "crumble" (in inglese, "briciole") nasce in Inghilterra, durante la II Guerra mondiale, come uno dei tanti frutti dell'ingegno, quando è incalzato dalla necessità. Il razionamento impediva di avere a disposizione gli ingredienti necessari per poter fare un guscio di pasta frolla e così le massaie inglesi si inventarono un dolce che nel sapore ricordasse le loro fruit pie, pur basandosi su dosi di frolla estremamente ridotte, rispetto al normale. Da lì in poi fu un successo planetario, tanto che il crumble è l'unico dolce inglese che è stato ufficialmente esportato il Francia, senza nessuna storpiatura nel nome di battesimmo e con riconoscimento di paternità annesso, per quanto obtorto collo. Da qualche tempo vanno di moda anche in Italia e, anche se in origine la versione più diffusa era a base di mele, impazzano sui blog nel periodo estivo, per ovvi motivi legati alla velocità della preparazione e alla ridotta permanenza nel forno.

  • una ricetta codificata non esiste. Al massimo, possiamo dire che, in tempo di guerra, al posto del burro si usava la margarina, ma appena si tornò alla normalità, questa venne del tutto dimenticata- e sfido chiunque a sostenere il contrario. Per semplificarci la vita, si può fare un "tpt" (tanto-per-tanto", traduco dal francese)- e quindi uguali quantità di burro, farina e zucchero. Ma, come capita sempre con queste ricette dal pater incertus, ognuno ha le sue dosi. L'originale, comunque, prevedeva solo burro, farina e zucchero e, nel caso del crumble di mele, anche un po' di cannella: da qualche tempo si è aggiunta anche la farina di mandorle e senza dubbio ci si guadagna in sapore. Idem per quanto riguarda le farine più "rustiche", che ben si sposano con frutti dal sapore deciso. Stavolta, ci sono le nocciole e, visti i risultati, penso che per un po' continueremo così.

  • diciamocelo chiaro: il vero problema del crumble non è il topping, ma quello che sta sotto, vale a dire la frutta. Stiamo parlando di preparazioni a base di frutta cotta, per giunta nel forno, e a temperature piuttosto alte, per cui se non avete una materia prima più che valida, scordatevi di preparare un dolce memorabile. Da "donna in corriera", come mi definisce il marito, sempre di corsa fra ufficio, casa e incombenze varie, non demonizzo ed anzi benedico supermercati, surgelati e tutto quanto può aiutarmi ad imbastire tutti i santi giorni una cena degna di questo nome, senza per giunta ridurmi sul lastrico. Però, ci sono preparazioni che non transigono- e il crumble è una di queste. 

  • volendo, potete insaporire la frutta, magari lasciandola un po' in uno sciroppo, come in questa ricetta. Le mele nel Calvados, i lamponi nella grappa, i fichi nel Porto, insomma, avete di che sbizzarrirvi. Idem per l'accompagnamento, di solito una pallina di gelato per il contrasto caldo freddo. In questo caso, ci avrei visto bene un gelato al Bourbon che, per ora, è rimasto nella mia testa, ma un domani, chissà...

  • esiste ovviamente anche il crumble salato, per lo stesso motivo di cui sopra: in Gran Bretagna c'è una robusta tradizione di pie di carne, pesce e verdura e le ristrettezze del razionamento coinvolgevano anche queste preparazioni. Per cui, non si sa chi sia nato prima e, onestamente, neanche ce ne importa...
ingredienti

  • pochi ma buoni, mi verrebbe da dire: e comunque, il burro va freddo, ma non di frigorifero. Deve avere un minimo di lavorabilità, altrimenti rischiate di insistere troppo con la pressione delle mani e di scaldarlo troppo. Di solito, lo tolgo dal frigo e lo taglio a pezzetti e poi ancora a pezzetti: alla fine, lo si lavora bene
  • lo zucchero andrebbe di canna: è più profumato e con questa preparazione va benissimo
  • la farina di nocciole è quella del supermercato, ma nulla vi vieta di tritare finissime delle nocciole, magari con un po' di zucchero per assorbire l'olio che producono quando si frullano. Potete anche evitare di setacciarla: il crumble è una preparazione rustica e se anche si sente una grana più grossa, ci sta
  • il cassis: ci vuole. è il vero "tocco d'artista" e dà un sapore marcato ed inconfondibile ai mirtilli. Se non lo trovate, potete virare su cose più secche- la grappa va sempre bene- riducendone le dosi. Ma non sarà la stessa cosa, mi sa...
procedimento
  • per fare il crumble, usate la tecnica della lavorazione della frolla: con la punta delle dita, "come quando si contano i soldi". so che esistono varie teorie per la lavorazione, ma da me l'unica regola che vige è quella del "massimo risultato col minimo sforzo": quindi, li lavoro tutti insieme e appena l'impasto prende una consistenza briciolosa, metto in frigo fino al momento dell'uso
  • l'infusione nel cassis: più ci stanno e meglio è. Io non avevo granchè tempo, quindi li ho lasciati lì un'oretta, che è il tempo minimo perchè i mirtilli prendano sapore. Meglio se in frigo e coperti da un foglio di pellicola trasparente

  • i mirtilli vanno messi nello stampo scolati dalla loro marinata: producono sufficiente acqua in cottura, guai ad aggiungerne altra: finiremmo per mangiare una zuppetta di frutta, con i biscotti già sbriciolati dentro. 

  • però, siccome è un delitto buttar via quella meraviglia di liquido, l'unica è farci uno sciroppo: lo mettete sul fuoco, in un casseruolino normale (senza fondo spesso, intendo: sennò, non vi passa più) e lo fate ridurre, sul fornello più piccolo, a fiamma media. Appena avrà assunto la consistenza sciropposa (dovrà bollire per qualche minuto, dipende da quanto ve ne è rimasto), potete usarlo per "condire" il vostro crumble, versandolo sul dolce appena sfornato. 
Un delirio di bontà...
ciao
ale



mercoledì 29 giugno 2011

per Starbooks : Confettura "de vieux garçon" ai mirtilli e lamponi e al kirsch e confettura di lamponi

Di Daniela
starbooks ferber
Eccomi con gli ultimi due consigli di Christine Ferber per creare ottime confetture.
Il primo argomento sono i materiali necessari per preparare le confetture:  
    1. lei utilizza una pentola di rame, più larga che alta, che le garantisce una miglior diffusione del calore ed al tempo stesso una maggior evaporazione dell'acqua contenuta nella frutta. Dovrebbe essere una casseruola dedicata a quest'unico scopo. Naturalmente non bisogna mai mettere a macerare la frutta in un contenitore di rame perchè si ossiderebbe (è sempre èreferibile usare il vetro o la terraglia che non comunicano sapori o colori alla frutta stessa). Va bene anche , per cuocere la confettura, l'utilizzo di una pentola in acciaio inox a fondo spesso, prestando molta attenzione a che la frutta non attacchi sul fondo.
    2. Anche la schiumarola deve essere d'acciaio inossidabile: è adatta a schiumare la marmellata , ma anche a girarla delicatamente, a controllare la cottura dello sciroppo, a rimuovere le spezie e in fine cottura a prendere la frutta che sarà divisa ne vasetti.
    3. C'è bisogno anche di un cucchiaio di legno , un mestolo, da riservare peò anche questo alla preparazione delle marmellate.
    4. Indispensabile è il mestolo in inox per riempire i vasetti.
    5. Un pelapatate ed un coltello da cucina in acciaio sono necessari per preparare la frutta
    6. un tagliere
    7. un colino , utilizzato per lavare e scolare la frutta
    8. un passaverdure con una serie di griglie utile per trattenere i semi e la buccia in certe preparazioni
    9. una casseruola in acciaio per sbianchire le scorze della frutta
    10. un coperchio adatto alla pentola per la cottura
    11. 2 terrine per raccogliere la frutta pulita, il succo per le gelatine, gli sciroppi e per fare macerare alcune preparazioni prima di farle cuocere
    12. una bilancia da cuicina per pesare gli ingredienti
    13. un colino a trama fitta
    14. una garza di seta o nailon o cotone per filtrare
    15. un mixer
    16. uno spremi agrumi
    17. uno strumento per prelevare la scorza dai frutti
    18. uno schiaccianoci
    19. carta forno
    20. strofinacci
    21. 1 termometro da cucina
    22. un imbuto per poter travasare meglio le confetture
    23. vasetti di vetro con tappo a vite
    24. etichette
    DSCF6410
    Sono in realtà tutti oggetti di uso più che comune che chiunque di noi ha sempre in casa: ma non fa male sincerarsi di avere tutto sottomano prima di cominciare!
     
    Confettura "de vieux garçon" ai frutti di bosco, lamponi e kirsh. 
    DSCF6022
    1kg di mirtilli
    1kg di lamponi
    1.6 kg zucchero
    Il succo di un piccolo limone
    60g (6 cl) di kirsh

    lamponi mirtilli
    Sciacquare rapidamente i mirtilli sotto l’acqua fresca corrente. In una casseruola mescolare i mirtilli e 800 g di zucchero e la metà del succo di limone. Portarli ad ebollizione. Spegnere e versare il risultato in una terrina. Coprirla con un foglio di carta da forno e conservarlo al fresco fino al giorno dopo.
    Sciacquare rapidamente i lamponi allo stesso modo. Metteteli in un’altra casseruola con gli altri 800 g di zucchero e l’altra metà di succo di limone. Portarli ad ebollizione, spegnere e versare anche questo preparato in un terrina, coprirla con della carta a forno e riporla al fresco fino all’indomani.
    vieux garcon
    Il giorno seguente portate la preparazione di mirtilli ad ebollizione mescolando delicatamente. Mantenete la cottura a fuoco vivo per 10 m circa, mescolando spesso e schiumando se necessario. Verificate la densità. Mettete velocemente la vostra confettura in barattoli sterilizzati riempiendoli fino a metà. Lasciate raffreddare.
    Ora prendete la preparazione di lamponi, portatela ad ebollizione, mantenete la cottura a fuoco vivo per 5 minuti, mescolando spesso e schiumando se necessario. Verificate anche qui la densità. Spegnete il fuoco, aggiungete il kirsh e finite di riempire i barattoli. Aggiungete due o tre gocce di kirsh in ogni barattolo e coprite. Potete rimpiazzare i mirtilli con le more.
    Una volta in ogni casa si preparava una confettura "de vieux garçon" con frutta e alcool. In Alsazia, dopo ogni raccolto di frutti rossi e neri di giardino o nel bosco, si depositano poche manciate di frutta in una grande terrina di terra cotta e la si copre con una misura di zucchero e di kirsh.
    D’autunno si possono degustare queste confetture con dolci secchi e croccanti o con un formaggio bianco.
    Ora una piccola delizia semplicissima

    Confettura di lamponi
     
    confettura lamponi
    1 kg di lamponi
    800 gr di zucchero semolato
    Succo di un limone piccolo

    Scegliete i lamponi migliori. Non sciacquateli al fine di preservare la loro fragranza.
    In un tegame a fondo spesso, mescolate i lamponi, lo zucchero e il succo di limone.
    Portate ad ebollizione, mescolando delicatamente. Tenere la casseruola a fuoco alto per cinque-dieci minuti mescolando e schiumando attentamente. Riportate ad ebollizione. Controllate la densità.
    Mettere la vostra marmellata nei vasetti e chiudeteli.

    Buona giornata
    Dani

    venerdì 24 giugno 2011

    FFF: che c'è di nuovo oltreoceano? (U.S.A.Lemonade e Smoothie al mirtillo)

    Collage di smoothie

    Per quanto resti convinta che, sul fronte dell'ospitalità, noi Italiani non siamo secondi a nessuno, è ormai radicata la convinzione che siano gli Stati Uniti a fare scuola, nel campo del catering e soprattutto del banqueting. Non è una regola scritta e, a dirla tutta, avrei molto da eccepire, specie quando penso al de profundis per il genio italico, travolto dalla trasumananza di chi passa di moda in moda, con buona pace del senso estetico e del buon gusto. Però, è innegabile che i ricevimenti di tradizione anglosassone abbiano un fascino tutto loro, tanto da rendere doveroso per chi lo sceglie per professione e divertente per chi invece lo fa per hobby uno sguardo oltre l'Oceano. 
    C'è da dire, poi, che da qualche tempo a questa parte, sulla scia del furoreggiare dei wedding planner, si tende a trasformare tutto in evento- anche quello che ancora non c'è. Sto parlando dei famosi "baby shower", delle piccole festicciole fra la mamma del nascituro e le sue amiche, per festeggiare l'imminente nascita del bambino. 
    In origine, la festa aveva il nobile scopo di riunire le amiche della futura mamma per darle consigli e porterle dei doni: anche il termine "shower", che di primo acchito evoca la doccia, stava proprio ad indicare la pioggia di doni che "inzuppava" la neo mamma. Non a caso, di solito era il primogenito ad avere l'onore di questo incontro: con i figli successivi, si supponeva che la madre avesse acquisito sufficiente esperienza da rendere superflui questi inviti in casa sua- e assolutamente necessari quelli in casa d'altri. Neanche a dirlo, si trattava di una riunione esclusivamente fra donne, da cui gli uomini erano del tutto banditi: potevano invece essere ammesse le future nonne, alle quali spesso e volentieri toccava l'organizzazione del buffet: mai una cena, ma l'equivalente di un "rich tea", senza il piatto caldo: quindi tramezzini, pasticcini e la solita torta a più strati. 
    Oggi le cose sono un po' cambiate: non è infrequente organizzare un "baby shower" dopo che il piccolo è nato, le porte sono aperte a tutti- anche ai mariti-e-padri, pensa te- e le grandi e piccole aziende di banqueting hanno fiutato l'affare. Basta un rapido giro su internet per essere sommersi da foto di eventi di questo tipo, con cupcakes, cake pops, layer cake a fare da protagoniste incontrastate del banchetto. 
    Detto fra noi, a me piacerebbe moltissimo curare l'organizzazione di qualcosa del genere: si tratta di feste per poche persone, legate ad un evento importantissimo e per una come me, per cui l'ambientazione è tutto, sarebbe davvero l'ideale. In Italia, purtroppo, non c'è nulla del genere: anzi, con tutta che ormai sono passati anni dall'ultima volta, porto ancora i segni di quelle orribii feste da bambini con il vassoio (di carta) di pizzette (fredde) e la torta di compleanno sempre uguale, perchè guai a noon comprarla nella pasticceria che ti ha indicato la scuola, che maniman se la fai tu ci uccidi tutti. 
    Così, da un lato mi limito a sognare su questi reportage; dall'altro, appena scorgo all'orizzionte l'occasione per poter proporre anche solo che un pezzettino di questi buffet, la colgo al volo. E' il caso di questi smoothies al mirtillo e queste limonate, che si sarebero dovute servire in caraffa, ma che son finite nei bottiglini del succo di pomodoro (abbiamo mangiato pummarola per un mese), con tanto di etichetta di riconoscimento al seguito. Chiedo venia per le cannucce, ma, causa ritardo nella spedizione delle originali, mi sono arrangiata con quello che c'era. 
    Potrebbe essere una bella idea per il banchetto di un battesimo o di una comunione o anche di una festa per bambini, anche se, a dirla tutta, è stata apprezzata moltissimo anche dai grandi. 
    Va da sè che dentro possiate metterci qualsiasi cosa, meglio se colorata perchè fa più allegria. Calcolatene uno a testa- più qualcun altro, per i più golosi

    SMOOTHIES AL MIRTILLO

    smoothie al mirtillo



    Si chiama "smoothie", si beve "frullato", perchè la sostanza, bene o male, è quella. L'unica differenza sostanziale è che, al posto del latte (e del ghiaccio) si usa lo yogurt, a cui si deve la consistenza cremosa. 
    La ricetta ortodossa prevede che si frulli una parte di frutti insieme a due parti di yogurt, più l'aggiunta di quello che volete, per dolcificarlo (zucchero, miele, sciroppo d'acero) o per diluirlo (di solito, latte o succo d'arancia). 
    Stavolta, visto che si doveva anche ricercare quel determinato colore e visto che, se posso, non uso coloranti, ho fatto ricorso ad un piccolo trucco, sostituendo una parte di yogurt bianco con quello al mirtillo e l'altra parte con lo yogurt da bere (non dico la marca, ma ci siamo capiti) aromatizzato alla vaniglia. 

    vi metto le dosi standard- poi calcolate voi, in base al numero di bottiglini che dovete riempire e alla loro capienza

    per 10 bottiglini da 125 ml
    500 g di yogurt bianco 
    500 g di yugurt al mirtillo
    500 g di mirtilli
    vaniglia per aromatizzare
    Frullare prima la frutta e poi aggiungere i due yogurt e continuare a frullare, fino ad avere un composto cremoso. Filtrare (fondamentale: non c'è niente di più frustrante di una cannuccia intasata da un pezzo di mirtillo...) e tenere in frigo sino al momento dell'uso. Trasferire nelle bottigliette servendovi di un imbuto. 

    U.S.A. LEMONADE

    lemonade

    Quella di Lucy, per intenderci...
    Succo di limone, acqua e zucchero, in mille proporzioni diverse, a seconda dei gusti. Quella che beviamo noi, si fa così
    1 parte di zucchero
    1 di acqua
    1 di succo di limone, spremuto e filtrato
    altra acqua per diluire

    Si prepara uno sciroppo di zucchero, scaldando sul fornello a fiamma medio-bassa la stessa quantità di acqua e di zucchero. Quando quest'ultimo si è sciolto e lo sciroppo è diventato abbastanza denso, si toglie dal fuoco e si aggiunge il succo di limone. Si assaggia e si aggiunge altra acqua, quel tanto che basta per diluire la bevanda- e poi si mette in frigo, per almeno tre ore. Si puà ridurre la quantità di zucchero, a seconda dei gusti. Se guardate qui, potrete anche trovare un'altra variazione sul tema che vi abbiamo proposto qualche tempo fa.
    Buona giornata
    Ale





    domenica 3 ottobre 2010

    Gelatina di frutti di bosco e crema alla Nutella

    Di Daniela
    Scroll down for English version
    Come promesso ecco le due non ricette domenicali: si tratta della gelatina di frutti di bosco e della crema di Nutella.
    Cominciamo con la
    GELATINA DI FRUTTI DI BOSCO
    (Da un'idea di P. Balducchi)
    DSCF8003
    1 cestino di ribes
    1 cestino di more
    2 cestini di mirtilli
    2 cestini di lamponi
    la metà del peso della frutta di zucchero semolato
    DSCF7979
    Sgranate e lavate i ribes, sciacquate tutti gli altri frutti di bosco e raccoglieteli in una capace terrina e unite 4 o 5 cucchiaio di zucchero presi dal peso stabilito. (per 500gr di frutta 250 gr di zucchero). Coprite la terrina e mettetela a riposare in frigo. Dopo qualche tempo i frutti rilasciano il loro sughino. Filtratelo e raccoglietelo in una casseruola.
    DSCF7975
    Qui avete 2 possibilità: o vi mangiate la macedonia di frutti che vi è rimasta :-), o la schiacciate con un cucchiaio o passatela una centrifuga, raccogliete il succo anche di questa, filtratelo e aggiungetelo nella casseruola. Unite lo zucchero e fate bollire il liquido, schiumando se serve. Dovrebbero bastare una 20ina di minuti, ma la prova piattino vi darà la conferma. Versate ancora bollente nei barattoli sterilizzati chiudeteli e lasciate raffreddare. Se non la usate subito, sterilizzate i vasetti per altri 20 minuti e mettete in dispensa.

    CREMA DI NUTELLA
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    3 cucchiaiate di Nutella o di qualunque altra crema di nocciole :-)
    1 cucchiaiata circa di panna fresca o di latte

    Stemperate la Nutella in un pentolino con la panna fresca o il latte , secondo i vostri gusti. Se la preferite un po' più liquida ovviamente aumentate il latte o viceversa. Fate scaldare per pochi minuti e servite come accompagnamento a qualunque torta in una salsiera sia fredda che tiepida
    Buon appetito
    Dani


    As promised, here are two no-recipes : it's the berry jelly and Nutella cream .
    Let's start with the
    BERRY JELLY
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    (From an idea by P. Balducci)
    1 basket of currants
    1 basket of blackberries
    2 baskets of blueberries
    2 baskets of raspberries
    half the weight of the fruit sugar
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    Grainy and washed currants, rinse all the other berries , put them in a large mixing bowl and add 4 or 5 tablespoons of sugar taken from the prescribed weight (500 grams fruit = 250 grams of sugar). Cover the bowl and place it in the refrigerator. After some time the fruits release their juice. Strain it and pour in a saucepan. Here you have two possibilities: either you eat the fruit salad that you still have :-), or crushe it with a spoon or pass it through a centrifuge, and collect the juice even of this, strain it and add it to the pan. Add sugar and boil the liquid, skimming if necessary. 20 minute should be enough , but the "plate test" will give you the confirmation. Pour in hot sterilized jars still close them and let cool. If you do not use it immediately, sterilize the jars for 20 minutes and put in the pantry.

    NUTELLA CREAM
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    3 tablespoons of Nutella or any other hazelnut cream :-)
    About 1 tablespoon of fresh cream or milk

    Mix the Nutella in a saucepan with the cream or milk, according to your taste. If you prefer a bit 'more liquid, obviously increased milk or vice versa. Let heat for a few minutes and serve as an accompaniment to any cake into gravy boat both cool or warm
    Bon appetite
    Dani

    martedì 17 agosto 2010

    Crostata di grano saraceno con crema, lamponi, mirtilli e fragole

    Di Daniela
    Scroll down for English version
    Eccomi oggi ad accontentare la vostra curiosità sul dolce preparato a luglio per il compleanno della mia mamma. E' una crostata semplice, ma buona. La ricetta originale viene da "Più Dolci!" n.126 ma ho approfittato dei prodotti tipici della valle per cambiarla un po' creando un dolce diverso dall'originale, ma ugualmente gustoso: provate ad assaggiarlo e ditemi voi... E' adattissimo anche ai bimbi, fresco e pe la stagione!

    CROSTATA DI GRANO SARACENO CON CREMA, LAMPONI, MIRTILLI E FRAGOLE

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    Per la pasta frolla
    100 gr di burro
    150 gr di farina OO
    100 gr di farina di grano saraceno
    80 gr di zucchero a velo
    1 uovo
    3 cucchiai di succo di limone
    per la farcia
    2 tuorli
    250 gr di latte
    20 gr d farina
    130 gr di zucchero
    una manciata di frutti di bosco
    4 cucchiai di panna montata
    Decorazione
    Frutti di bosco misti
    Confettura di frutti di bosco

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    Impastate velocemente gli ingredienti indicati per la pastafrolla e, con il mattarello infarinato, stendetela e foderate lo stampo imburrato e infarinato. Rifilate sui bordi, pungete il fondo e ponete in frigo per 60 minuti. Foderate la pasta con carta forno e riempite lo stampo con fagioli secchi. Infornate a 170 ° per 15 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare il guscio sulla gratella
    Preparate ora la crema. Sbattete i tuorli con lo zucchero, aggiungete un goccio di latte, poi incorporate la farina. Diluite con il latte rimasto e mescolate per evitare la formazione di grumi. Su fuoco moderato, sempre mescolando, addensate la crema. Quando la crema sarà fredda incorporate la panna montata e i frutti di bosco. Velate la vostra scatola di pasta frolla con la marmellata di frutti di bosco (la ricetta arriverà tra un paio di giorni se non volete comprarla già fatta), poi versate la crema e riponete in frigo. Decorate con frutti di bosco e servite freddo.

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    Volendo , potrete anche “destrutturare” la torta riversando la crema nelle coppette singole e preparando con la sfoglia tirata piuttosto sottile e tagliata con un coppa pasta, dei biscotti.
    Buon appetito
    Dani

    BUCKWHEAT TART WITH CREAM, RASPBERRY, STRAWBERRIES AND BLUEBERRIES

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    For the pastry
    100 g butter
    150 grams of flour OO
    100 g buckwheat flour
    80 grams of sugar
    1 egg
    3 tablespoons lemon juice
    for stuffing
    2 egg yolks
    250 grams of milk
    20 grams of flour
    130 gr sugar
    a handful of berries
    4 tablespoons whipped cream
    Decoration
    Mixed berries
    Berry jam

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    Quickly knead the ingredients listed for pastry and, with floured rolling pin, roll out and line the mold greased and floured. Trim edges, prick the bottom and place in refrigerator for 60 minutes. Lining the pastry with greaseproof paper and fill the mold with dry beans. Bake at 170 degrees for 15 minutes. Remove from the oven and let the pastry box cool on wire rack.
    Prepare cream now. Beat the egg yolks with sugar, add a little milk, then incorporate the flour. Diluted with the remaining milk and stir to prevent lumps. On medium heat, stirring constantly, thicken the cream. When the cream is cold incorporate the whipped cream and berries. Veiled your box of pastry with jam berries, then pour the cream and store in refrigerator. Garnish with berries and serve cold.
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    If desired, you can also "deconstruct" the cake by pouring the cream into individual bowls and prepare biscuits with the dough stretched rather thin and cut with in your favourite shape,
    Bon appetite
    Dani

    venerdì 16 luglio 2010

    MOUSSE DI LIMONE CON SALSA AI LAMPONI e S. CATERINA VALFURVA

    Di Daniela
    Scroll down for English version
    Questa volta vi parlerò di S. Caterina Valfurva, un altro posto che nel corso degli anni ho imparato a conoscere e ad amare. E' in Valfurva, come il nome rende subito evidente, anche lei nel parco dello Stelvio, alla bella altitudine di 1750 metri slm ed è un posto bellissimo sia d'estate che d'inverno. Mi ricordo la prima volta che sono stata qui: ero una ragazzina di 16 anni e i miei avevano scelto questa località per la nostra settimana bianca. C'era tutta la famiglia con degli amici dei miei. Eravamo ospiti del Park hotel e avevamo incocciato nella mitica settimana della merla, la più fredda dell’anno, nel posto che abbiamo scoperto lì, era ed è conosciuta nei dintorni come il posto più freddo della valle. Era stata una settimana splendida: fredda, serena nel tempo e nello stato d’animo dei partecipanti e divertentissima per ciò che riguarda lo sci, specialmente per un‘amante del gelo come me!! Poi, confesso, negli anni me la ero dimenticata questa settimana, fintanto che, qualche anno fa abbiamo pensato con le bimbe di passare 15 giorni d’estate in montagna... La scelta sia del posto che dell’albergo è stata casule, ma poi, quando siamo arrivati qui e siamo entrati nell’hotel, sono stata improvvisamente assalita da un’ondata pincredibile di ricordi: non avevano ancora ristrutturato il posto (ora, purtroppo solo per me, si..) ed entrare è stato come tornare indietro di quasi venti anni. Ho rivisto mio papà sorridente, con la sua parlata toscana così marcata, divertito da uno sport che aveva imparato a conoscere non giovanissimo, insieme ai suoi amici, e ho ripensato a me e mia sorella poco più grandi allora di come erano in quel momento le mie figlie... Insomma una sensazione bellissima e da li a poco a poco, tornando ogni anno, ho imparato a conoscere ed ad amare i suoi colori,
    la sua calma, le sue tradizioni,

    la sua temperatura fresca anche nei momenti più “calienti” dell’anno, il fiume che scorre ancora puro,

    il piccolo maneggio nel quale le mie bimbe si divertono,


    il parco giochi su un prato bellissimo, il bosco dove passeggiare a piedi o in bici,


    il ghiacciaio dei Forni, imponente e splendido,

    il centro “La fonte“

    dove oltre a mangiare bene,

    si rimane conquistati dalla gentilezza dei proprietari... Insomma un piccolo paradiso.
    Il senso di freschezza di qui posso provare a trasmettervelo presentandovi questa veloce, rinfrescante e colorata ricetta, sperando vi piaccia quanto è piaciuta a noi. Da dopodomani, torneremo alle nostre ricette d'autore con formaggio.... Eccovi la
    MOUSSE DI LIMONE CON SALSA AI LAMPONI
    Da Dolci n. 126

    Ingredienti per 4
    100 gr di succo di limone
    200 gr di panna da montare
    30gr zucchero vanigliato
    meringa
    75 gr di albumi
    150 d zucchero
    Salsa ai lamponi e mirtilli (o ribes rossi se volete mantenere un colore rosso più intenso
    50 gr di lamponi
    50 di ribes rosso (o mirtillo)
    40 gr di zucchero
    Decorazione
    Lamponi e mirtilli


    Per la salsa, frullate nel mixer i lamponi e i mirtilli (o i ribes sgranati), poi passateli nel colino e teneteli da parte.
    Per la meringa sbattete gli albumi e , quando inizieranno a montare, versate lo zucchero in 2 riprese. Lavorate la meringa fino a renderla lucida e soda, poi senza smettere di mescolare, aggiungete il succo di limone filtrato e la panna già montata con lo zucchero a velo vanigliato. Dividete la mousse nelle coppe, poi versate la salsa di lamponi, aiutandovi, piccolo suggerimento personale, con il dorso di un cucchiaio per non fare "buchi" sulla superficie. Io personalmente ne ho fatta un po' di più di salsa e con una metà, con un po' di colla di pesce, giusto un grammo per tipo, ho creato una gelatina colorata più chiara di soli lamponi e più scura di soli mirtilli.
    Proteggete le coppe con la pellicola e mettte in frigo . Decorate con i frutti freschi e se volete una fettina di limone
    Buon appetito
    Dani

    LEMON MOUSSE WITH RASPBERRY SAUCE
    From "Dolci" n. 126

    Serves 4
    100 grams of lemon juice
    200 g whipping cream
    30g vanilla sugar
    meringue
    75 g egg whites
    150 d sugar
    Raspberry sauce and blueberries (red currant or if you want to maintain a more intense red color
    50 g raspberries
    50 red currant (or blueberry)
    40 g sugar do
    Decoration
    Raspberries and blueberries

    For the sauce, blend in the mixer raspberries and blueberries (or currants pods), then pass them in the colander and keep aside.
    For meringue, beat egg whites and, when they start to assemble, add the sugar in 2 shots. Work the meringue until firm and shiny, then stirring, add the lemon juice and cream filtered already whipped with the vanilla sugar. Divide the mousse into the cups, then pour the raspberry sauce (small personal suggestion, use the back of a spoon not to do "holes" on the surface). I personally have done a bit 'more sauce and with a half, with one gram isinglass, per type, I created a colored jelly just lighterwith raspberries and darker with
    blueberries. Protect the cups with cling filml and bring into the fridge. Garnish with fresh fruit and a slice of lemon if you like
    Bon appetite
    Dani

    sabato 3 ottobre 2009

    risotto ai mirtilli con erba cipollina-risotto ai mirtilli e porcini

    Collage di Picnik
    In principio era una zucca
    E la zucca era presso l'orto
    E l'orto era...
    ops...
    Direi che forse, è meglio farla più breve...
    Dunque, tanto per chiarire da subito come stanno le cose, la colpa è di mia suocera, e della sua brillante pensata di "cogliere" la zucca più grande dell'orto anarchico (quello dove i mirtilli sembrano prugne e gli zucchini degli Zepelin versione Smart) e di farla rotolare fino alla mia minuscola cucina. Se per i matematici di famiglia, lei in testa, la cosa ha rappresentato un interessante esperimento di perfetta inscrizione di una sfera (l'ortaggio) in un cubo (la stanza), per me è l'inizio della fine. A parte l'irraggiungibilità di certi punti della cucina- ovviamente i più strategici: saluto il ken sventolando la piccagetta e ho detto addio alle dosi perfette della mia bilancia digitale- dicevo, a parte questo dettaglio, si è aggiunto al già greve bagaglio degli interrogativi che mi porto dietro ogni giorno, anche il drammatico " cosa farò, di 'sta zucca". Perché, anche ipotizzando una serie di inviti a palazzo e mense arancioni per qualche tempo, non è pensabile che si riesca a smaltire tutta questa roba, in tempo perché
    a) non perda la sua freschezza (soggetto: la zucca)
    b) non perda il controllo (soggetto: io)
    Ergo, bisogna pensare di congelarne un po'. E così, mentre la suddividevo mentalmente in tante parti, stile bestia al macello - con questo lo sformato, con questa il risotto, col resto il pumkin pie- ho dato un'occhiata allo stato del mio freezer e che cosa vi ho trovato???
    Tadan....
    Ve li ricordate i mirtilli di quest'estate???
    Quei 4 kg e mezzo della prima raccolta, che avevano dato il via alle crisi bucoliche del "cosa ne faccio? come li uso? dove li metto?"... eccoli lì, belli stivati nei loro sacchettini da mezzo chilo l'uno, ad occuparmi un intero piano di quella che, al momento, rappresentava l'unica via d'uscita.
    E così, si è dovuta iniziare la campagna di smaltimento, che ha prodotto, come primo risultato, questi due bei risotti- uno ai mirtilli, stricto sensu, e l'altro, in versione più boscaiola, con i resti di alcuni porcini, finiti dietro ai mirtilli da chissà quando- perchè son tutti buoni ad avere un freezer della Miele o della Rex o della Whirpool: io ce l'ho della Schliemann, miei cari, con gli strati, al posto dei ripiani....

    RISOTTO AI MIRTILLI




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    Confesso che la scoperta di questo piatto, da parte mia, è piuttosto recente- e risale ad un soggiorno forzato in Trentino di due anni fa, quando l'unica carta del ristorante riportava il menu " o mangi questa minestra...". L'impatto fu tutt'altro che devastante ed anzi, ricordo che provai subito qualche infelice sperimentazione a casa. Però, tant'è, mi era rimasto il chiodo fisso e, pensa che ti ripensa, con alcune correzioni , specialmente sul fronte della materia grassa, si è approdati a questo risultato che non sarà ortodosso, ma finalmente è buono

    Per 4 persone
    5 pugni di riso Carnaroli o Arborio
    olio Extravergine d'oliva
    mezza cipolla tritata
    vino bianco secco, mezzo bicchiere
    brodo vegetale leggerissimo ( confesso: ho usato acqua calda)
    erba cipollina
    100 g di mirtilli

    Far stufare la cipolla nell'olio, aggiungendo un mestolino d'acqua, fino a quando non si disfa.
    In una risottiera o nella pentola dove fate di solito i risotti, far tostate bene il riso, a fiamma alta, con un po' d'olio e, quando i chicchi sono diventati traslucidi, aggiungere la cipolla e bagnare col vino. dopodichè, aggiungere i mirtilli e portare a cottura come un normale risotto, aggiungendo via via un mestolino di brodo leggerissimo. Mantecare con una noce di burro e servire spolverizzato con erba cipollina



    risotto ai mirtilli
    N.B. l'aggiunta dei mirtilli prima del brodo conferisce al risotto un bel colore viola. Se preferite lasciarlo al naturale, con i mirtilli in bella evidenza, aggiungeteli pochi minuti prima del termine della cottura

    Per il secondo risotto, mi sono liberamente ispirata Al cibo commestibile di Jenny e al suo risotto autunnale con l'uva e ne è venuto fuori questo

    RISOTTO AI MIRTILLI E AI FUNGHI

    DSC_7114

    5 pugni di riso Carnaroli o Arborio
    olio Extravergine d'oliva
    mezza cipolla tritata
    vino bianco secco, mezzo bicchiere
    qualche cappella di porcini
    una manciata di funghi secchi
    brodo vegetale, se occorre
    erba cipollina
    100 g di mirtilli

    Mettere a bagno i funghi secchi in abbondante acqua tiepida acidulata con qualche goccia di limone. Fate stufare la cipolla in olio EVO, secondo il procedimento descritto per il risotto ai mirtilli e, in una risottiera, fare tostare il riso. Uninte la cipolla, sfumate col vino, aggiungete i mirtilli e i funghi secchi tritati. Portate a cottura con l'acqua di ammollo dei funghi: se non dovesse bastare, aggiungete del brodo. A circa tre quarti di cottura, aggiungete le cappelle dei porcini, tagliate a pezzi. Mantecate con una noce di burro e servite con una abbondante spolverata di erba cipollina


    risotto funghi e mirtilli

    Buon Appetito
    Alessandra

    lunedì 24 agosto 2009

    Souffle Glacèe al Bourbon-vaniglia e pepe nero con salsa calda di mirtilli

    soufflè glacée al bourbon e pepe nero



    Questa è la classica ricetta da massimo risultato col minimo sforzo, fatte ovvimanete le debite proporzioni, nel senso che sempre di soufflè si tratta- e stavolta pure di Ernst Knamm Però, tanto per recuperare un po' di motivazioni, è un soufflè per modo di dire, perché non prevede la cottura- e quindi, neanche l'ammosciamento (ok, lo so che avrei dovuto metterci un sostantivo in mezzo, tipo "il rischio di", "l'eventualità del", ma alzi la mano quello a cui mai nella vita gli si è ammosciato un soufflè..); in più, essendoci di mezzo un genio come l'autore di cotanta meraviglia, il successo è praticamente assicurato. Detto da una che, a parte l'amore viscerale che nutre verso quel gran pezzo di figli..ops, quel grande artista della pasticceria che è appunto Knam, nella pasticceria si muove sempre con la stessa disinvoltura che su un plateau di uova. Il che, fuori metafora, significa una cosa sola: se è riuscito a me.....

    Di seguito, la ricetta, in corsivo le mie modifiche
    Soufflè glacè di whisky bourbon con composta calda di mirtilli ( da E. Knam, Soufflè, Idea Libri editore)

    per 4 persone (a me, ne son venuti 8 - ho usato gli stampini della cucki, riempiti per tre quarti...)

    4 tuorli
    20 g di zucchero
    100 g di whisky bourbon ( ecco: onestamente, è un po'tanto. A parte le amenità connesse ala prova palloncino, per cui vi ritirano la patente per tutta la vita, a voi e ance ai vostri familiari, buon peso, copre troppo tutto il resto: dmezzate le dosi e semmai assaggiate in corso d'opera: ad aggiungere, c'è sempre tempo)
    100 g di panna montata ( 150 ml, poi montati)
    3 albumi
    40 g di zucchero
    1/2 stecca di vaniglia
    pepe nero

    Composta di mirtilli
    200 g di mirtilli
    40 g di zucchero a velo
    100 g di vino rosso
    menta per decorare

    Collage di soufflè glacè

    Preparazione: montare i tuorli con lo zucchero, unire il whisky, il contenuto della mezza stecca di vaniglia e il pepe, poi la panna e gli albumi montati a neve con lo zucchero; amalgamare bene, mescolando delicatamente tutti gli ingredienti. Versare negli stampi riempiendoli fino a 3/4 e congelare per 4 ore.
    Per la composta di mirtilli: lavare i mirtilli, metterli in una pentola con lo zucchero a velo e il vino rosso. Portare ad ebollizione e far bollire per 2 minuti, sempre mescolando
    Presentazione: Versare la composta calda di mirtilli nei piatti e disporre sopra i soufflè, decorare con la menta e servire.

    Lui la fa semplice, ma ve l'ho detto, è un genio. Ora vi dico come ho fatto io...
    1. Le uova. sarò fissata, ma a freddo le pastorizzo sempre. Quindi, ho fatto una pate a bombe per i tuorli e una meringa svizzera per gli albumi. In soldoni: ho fatto sciogliere lo zucchero in pochissima acqua, ho messo sul fornello a fiamma bassa e ho preparato uno sciroppo denso. Poi ho montato i tuorli, versandolo a filo: vi ci vuole un po' di più e non scoraggiarevi se lì per lì non montano: l'importante è aggiungere uno sciroppo denso, non acqua e zucchero: quando il composto "scrive", ci siamo.
    2. per gli albumi, ho mischiato albumi e zucchero in un caseruolino e l'ho messo sul fuoco, mescolando con una frusta, fino a far sciogliere bene lo zucchero. Bisognerebbe portarlo a 70 gradi, ma non avevo il termometro ( ero in campagna...): prova del dito, quando pizzica è pronto, senza scomodare per forza muzio scevola
    3. Aggiungerei un altro albume, per rendere più arioso il composto, ma dipende dalla grandezza delle uova che avete.

    Per il resto, tutto uguale. Una bontà.
    buon appetito
    alessandra



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