Chissa` perche` le cimici giapponesi non hanno niente a che vedere con quelle adorabili bestiucce italiane, che io prendevo delicatamente tra le mani e accompagnavo all'uscita, quando per caso si trovavano per sbaglio a casa mia...
Queste parenti orientali sembrano nate apposta per infastidire, molestare, spaventare e perche` no, terrorizzare persino, con la loro presenza inquietante. Infatti le piccoline infestano l'aria con il loro puzzo indiscriminatamente, senza un motivo che potrebbe magari essere che le sto per uccidere... Basta sfiorarle per essere contaminati da un fetore nauseabondo resistente persino all'acqua e sapone!
Sono arrivati i primi freddi e tuttavia Owa, il nostro piccolo villaggio, sembra scosso da una febbre contagiosa: la Caccia alla Cimice! Vi si cimentano naturalmente tutti i pensionati con abbondante tempo libero, sfoggiano doti circensi finora inimmaginate: in bilico su sedie, scavalcano divani si sporgono pericolosamente da finestre del secondo piano, sempre impugnando un immancabile ordegno di tortura, la bottiglietta di plastica da mezzo litro.
Infatti questo recipiente permette di "imbucare" la cimice velocemente e poi richiudere il tappo prima che le esalazioni si espandano intorno.
La Suocerina non puo` essere da meno e si impegna con costanza, cercando in tutti i modi di coinvolgerci nella gara: "Prendi quella lassu`, che non ci arrivo! Dai che il vicino in un giorno ne fa piu` di 5 centimentri!" Strane unita` di misura si sono create come un codice tra iniziati.
In effetti sono stata testimone dell'impegno del famoso "vicino" ottantenne. Piu` che altro informata dal figlio, che lo aiutava nella caccia: "3 centimentri da quando sono tornato a casa dal lavoro!" mi fa orgoglioso (o rassegnato?)
L'unica che non partecipa al concorso sembra sia la nostra solita vicina pettegola. Da giorni vive di speranze, sorride esageratamente e persino il suo aspetto appare migliorato. Infatti ci sono 27 candidati alle elezioni comunali di domenica prossima e tutti passano a turo con le macchine, ricordando il loro nome con gran sbracciarsi in guanti bianchi e saluti sorridenti. La vicina non aveva visto tanta gente simpatica con lei probabilmente dalle elezioni precedenti!