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Notturni un dialogo con Giorgio De Chirico

2022, Notturni un dialogo con Giorgio De Chirico

di Ettore Tripodi con saggi di: Giorgio Bacci, Ada Masoero, Irina Zucca Alessandrelli Traduzioni: Federica Zotti / Design: Alessandra Mancini

Ettore Tripodi Notturni un dialogo con Giorgio de Chirico postmedia books Notturni un dialogo con Giorgio De Chirico di Ettore Tripodi Traduzioni: Federica Zotti Design: Alessandra Mancini © 2022 Postmedia books, Milano isbn 9788874903337 Giorgio de Chirico - Ettore Tripodi // Drawing Week 2021 a cura di Collezione Ramo, Milano OPR gallery, Milano foto della mostra di Marco Cappelletti 05 09 In dialogo con Giorgio de Chirico: Notturni di Ettore Tripodi — In dialogue with Giorgio de Chirico: Ettore Tripodi’s Notturni di Giorgio Bacci 15 19 Notturni: un piano sequenza cinematografico — Notturni: a cinematic long take di Ada Masoero 23 29 Elogio della complessità: i Notturni tra cinema, maestri novecenteschi e arte antica — In Praise of Complexity: Nocturnes between Cinema, 20th Century Masters and Ancient Art di Irina Zucca Alessandrelli 36 Notturni 62 Biografia dell’artista – Artist’s biography Notturni In dialogo con Giorgio de Chirico: i Notturni di Ettore Tripodi Giorgio Bacci Ettore Tripodi Se per gioco combinassimo dichiarazioni e pensieri sul disegno di Ettore Tripodi e Giorgio de Chirico, otterremmo un puzzle composto da assonanze suggestive e accostamenti imprevisti, che arrivano ad abbracciare la più tenera età, quando i due futuri artisti cercavano l’approvazione del padre, pittore in un caso, l’ingegnere Evaristo nell’altro, passando il tempo a disegnare. In un immaginario dialogo, Ettore affermerebbe che “fin da piccolo ho passato molto tempo a disegnare” e il Pictor Optimus risponderebbe, orgoglioso, che “all’età in cui gli altri fanciulli cominciavano a imparare a leggere e scrivere, Giorgio de Chirico esercitava già, su un foglio a trama grossa, la sua mano di disegnatore” (1929). Per entrambi, vale lo stupore della scoperta, del disegno che delinea una forma a partire da un’idea, dell’ispirazione (“il pieno possesso del mestiere” nelle parole di Elena Pontiggia), che si fonde con la rivelazione (“l’intuizione di un mondo sconosciuto, di una realtà metafisica”, è ancora Pontiggia a scrivere). Bene ha fatto Tripodi a scegliere le Ninfe nel bosco, in cui il fitto tratteggio definisce una scena di vibrante epidermide grafica: le linee scavano il foglio fitte, scolpiscono i corpi, schioccano come colpi di frusta, a ricordare da un lato che la linea deve essere sempre fermata “al suo principio ed alla sua fine”, e dall’altro che “il disegnatore ed il pittore, davanti al foglio 5 Notturni Notturni: un piano sequenza cinematografico Ada Masoero Ettore Tripodi Sono 23 disegni a china e acquerello su carta, realizzati tra il 2018 e il 2019 e intitolati Notturni, disposti da Ettore Tripodi in una successione che evoca un piano sequenza cinematografico. In essi l’artista narra una vicenda enigmatica, talora perfino inquietante, in cui ritornano ossessivamente gli stessi soggetti: un pesce rosso imprigionato nella boccia di vetro, posta in un interno domestico deserto di presenze umane; una misteriosa figura femminile accovacciata; una grande finestra, sempre quella, ma affacciata su esterni all’apparenza differenti; un’auto che attraversa un’area boscosa nella notte, e un cesto di frutta ben confezionato nel cellophane: una sorta di Canestra di frutta di Caravaggio ma 2.0. L’artista li esplora da punti di vista differenti oppure (felicemente) insoliti – come accade con il grande, magnetico occhio di civetta che riflette, distorcendola, un’auto nella notte – e modifica di volta in volta percezione e messaggio della composizione, ognuna delle quali sembra generare, per gemmazione, la successiva, in un processo potenzialmente infinito, unificato però dalle dicotomie ricorrenti uomo/animale, interno/esterno, notte/ luce artificiale. Dicotomie cui si aggiunge quella che unisce e oppone la passione dell’artista per la pratica antica del disegno, coltivato da sempre con passione – da “figlio d’arte” qual è – e la sua profonda conoscenza delle nuove tecnologie digitali, cui si dedica professionalmente, che non può non influire su certe sue scelte artistiche. 15 Notturni Notturni: a cinematic long take Ada Masoero Ettore Tripodi These are 23 drawings in ink and watercolor on paper, made between 2018 and 2019 and titled Notturni, arranged by Ettore Tripodi in a succession that evokes a cinematic long take. In them, the artist narrates an enigmatic, at times even disturbing story in which the same subjects return obsessively: a goldfish imprisoned in the glass bowl, placed in a domestic interior devoid of all human presence; a mysterious crouching female figure; a large window, always the same, but overlooking apparently different exteriors; a car moving through a wooded area at night, and a basket of fruit neatly wrapped in cellophane: a sort of Caravaggio’s Canestra di frutta but 2. 0. The artist explores these scenes from different or (fittingly) unusual points of view – as happens with the large, magnetic owl’s eye that reflects, distorting it, a car in the night – and changes every time the perception and message of the composition, each of which seem to generate, by gemmation, the next, in a potentially infinite process, united, however, by the recurring dichotomies of man/animal, inside/outside, night/ artificial light. Dichotomies to which one is added that unites and opposes the artist’s passion for the ancient practice of drawing, always cultivated with passion – as the child born into art that he is – and his deep knowledge of new digital technologies, to which he professionally dedicates himself and thatcannot but influence some of his artistic choices. 19 Notturni Elogio della complessità: i Notturni tra cinema, maestri novecenteschi e arte antica Irina Zucca Alessandrelli Ettore Tripodi Quando ho visto per la prima volta i disegni e le tele di Ettore Tripodi, parecchi anni fa sono stata colpita dalla loro vicinanza con i maestri del ‘900 italiano. Ho visto nelle sue opere i corpi allungati dalle spalle larghe e quadrate del Carrà nella fase cosiddetta ‘novecentesca’. Ai protagonisti delle opere di Tripodi, nella mia mente facevano eco le figure dalle lunghe gambe, dritte e senza muscoli di Carrà, come marionette dai larghi colli raggelati in una posa. In seguito, l’amore di Tripodi per i maestri del secolo scorso a tratti mi è sembrato fare un ulteriore balzo a ritroso. Ho ripensato alle scene equestri di Paolo Uccello e alla compostezza soave delle sue figure, poi all’improvviso mi è balenato agli occhi della mente Carrà che rende omaggio a Giotto. I pittori primitivi che sono stati così presenti in tutto il secolo scorso italiano, studiati, ridisegnati e filtrati dagli artisti più disparati riemergono nel nuovo secolo rinvigoriti da nuova linfa nei disegni di Tripodi. Ancora una volta, lo spettacolo dell’arte italiana che si dispiega nel continuo studio della propria storia, oggi come ieri, citando i maestri lontani e vicini. Un lusso contemporaneo solo italiano quello di ritrovare i propri padri secoli indietro, già rivisitati dall’arte moderna. Questa eredità è imprescindibile per capire il disegno italiano di oggi e la sua ricchissima storia racchiusa nel proprio DNA. 23 58 Ettore Tripodi Biografia Ettore Tripodi Biography Nato a Milano il 23 settembre 1985, ha studiato scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Ha iniziato a esporre le sue opere in occasione di alcune mostre collettive organizzate dallo Studio d’arte Cannaviello, dove ha realizzato anche la sua prima personale nel 2010. Sono seguite diverse esposizioni in spazi pubblici e privati: presso lo State Institute of Culture di Sophia, il MAC di Lissone, l’Esposizione Internazionale di Pittura ad Hang Zhou, il Mucem di Marsiglia, l’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia. Born in Milan on September 23, 1985, he studied scenography at the Accademia di Belle Arti di Brera in Milan. He began to exhibit his works during some collective exhibitions organized by Studio d'Arte Cannaviello, where he also made his first solo exhibition in 2010. Followed several exhibitions in public and private spaces: at the State Institute of Culture in Sophia, the MAC in Lissone, the International Exhibition of Painting in Hang Zhou, the Mucem in Marseille, the Italian Cultural Institute in Marseille. Ha collaborato con Ilaria Turba a Le désir de regarder loin, un progetto partecipativo prodotto dallo Zef, il teatro nazionale di Marsiglia, che ha coinvolto il pubblico dei quartieri nord della città. Il progetto è stato selezionato per Manifesta 13 e ha ricevuto il sostegno dell’Italian Council. Il lavoro è stato successivamente esposto al Mucem di Marsiglia e all’Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia nel 2021. Collabora inoltre come illustratore con diverse riviste e quotidiani tra cui il supplemento culturale «Domenica» de «Il Sole 24 Ore». He collaborated with Ilaria Turba on Le désir de regarder loin, a participatory project produced byZef, the national theater of Marseille, which involved audiences in the northern districts of the city. The project has been selected for Manifesta 13 and received the support of the Italian Council. The work has subsequently been exhibited at Mucem in Marseille and at the Italian Cultural Institute of Marseille in 2021. He also collaborates as an illustrator with several magazines and newspapers including the cultural supplement “Domenica” of “Il Sole 24 Ore”. Ettore Tripodi è tra i fondatori di MammaFotogramma Studio, un gruppo di artisti che si occupa di arti applicate (stop motion video, animazione tradizionale, live action, installazioni multimediali, interaction design per eventi e spazi espositivi, design e architettura). Tra i lavori più rappresentativi dello studio vi sono l’installazione interattiva Cassina 9.0 alla Fondazione Feltrinelli nel 2017, il tavolo interattivo presentato nel Padiglione della Città del Vaticano durante Expo 2015 e Dollar Street, nel 2019, alla Triennale di Milano. 62 Ettore Tripodi is one of the founders of MammaFotogramma Studio, a group of artists working in applied arts (stop motion video, traditional animation, live action, multimedia installations, interaction design for events and exhibition spaces, design and architecture). Among the studio's most representative works are the Cassina 9.0 interactive installation at the Feltrinelli Foundation in 2017, the interactive table presented in the Vatican City Pavilion during Expo 2015 and Dollar Street, in 2019, at the Milan Triennale.