Papers by Maria Sofia Lannutti
La Collana pubblica i risultati di ricerche dedicate allo studio dei rapporti intercorsi in un Me... more La Collana pubblica i risultati di ricerche dedicate allo studio dei rapporti intercorsi in un Medioevo lungo, fino a proiezioni nel Moderno e nel Contemporaneo, fra Oriente e Occidente nell'ambito della produzione letteraria e più in generale culturale, nonché all'approfondimento di tematiche di interesse per singole aree letterarie. Si articola in tre Sezioni. Colloqui Atti di Colloqui, Convegni e Seminari. Studi Monografie o raccolte di studi relative ad autori, opere, documenti, questioni metodologiche, storia della critica. Testi Pubblicazione di testi in quanto edizione critica, riedizione, traduzione.
Dove non diversamente indicato, le opere di Dante si citano da: Commedia (Inglese), Convivio (age... more Dove non diversamente indicato, le opere di Dante si citano da: Commedia (Inglese), Convivio (ageno 1995), De Vulgari Eloquentia (fenZI), Vita Nuova (pIrovano). Per i libri della Bibbia si fa riferimento a Biblia Sacra iuxta vulgatam versionem, recensuit et brevi apparatu critico instruxit robert Weber, editionem quintam emendatam retractatam preparavit roger gryson, Stuttgart, Deutsche Bibelgesellschaft, 2007. * La ricerca di cui si offrono i risultati nel presente articolo è parte integrante del Progetto Advanced Grant «European Ars Nova: Multilingual Poetry and Polyphonic Song in the Late Middle Ages» (ArsNova), finanziato dallo European Research Council nell'ambito del programma «Horizon 2020 research and innovation» dell'Unione Europea (Grant Agreement n° 786379). Le opere di Dante sono citate dalle seguenti edizioni: Rime (De robertIs 2002); Epistole (baglIo/aZZetta). I testi intonati da Francesco Landini, Donato da Cascia, Paolo da Firenze, Nicolò del Preposto si citano secondo l'edizione digitale allestita per il database del progetto ArsNova rispettivamente da Davide Checchi, Vittoria Brancato, Maria Sofia Lannutti, Antonio Calvia (www.europeanarsnova.it). 1 Per le notizie storiche e biografiche sul trovatore, si veda DauDe De praDas: 9-33; l'edizione di Qui finamen sap cossirar si trova ivi: 245-256; la prima lettera di Giovanni è citata ivi: 253.
Nell'ars cantionis del De vulgari eloquentia, il tipo di partizione della melodia (cantus divisio... more Nell'ars cantionis del De vulgari eloquentia, il tipo di partizione della melodia (cantus divisio) determina le proporzioni della stantia, sulle quali, secondo un'appropriata disposizione dei versi e delle rime (habitudo partium), il poeta costruirà il testo poetico, che potrà essere eseguito, non obbligatoriamente, con il ricorso a un'intonazione concretamente intesa (sive cum soni modulatione sive non). 2 Possiamo pensare che nella parte del trattato progettata e mai realizzata, Dante avrebbe descritto gli altri generi formali (ballata e sonetto) secondo un'analoga impostazione teorica. Possiamo anche pensare che, trattando della ballata, sarebbe stato forse meno avaro di dettagli sulla concreta prassi esecutiva musicale, caricata di sottile significato simbolico nella prosa che introduce la sola ballata della Vita nova, Ballata, i' vo' che tu ritrovi Amore (5 15 [XII 18]), dove Amore raccomanda all'amante di far adornare le parole con una soave armonia, potenziale ipostasi di Amore stesso. 3 L'opzione di un'esecuzione musicale effettiva e non solo simbolica è invece presumibile per altri tre testi lirici di Dante. Si tratta delle due ballate Deh, Vïoletta, che in ombra d'Amore e Per una ghirlandetta e della stanza isolata di canzone Lo meo servente core, accomunate dalla brevitas e dal fatto che l'amante si rivolge direttamente all'amata con una richiesta, un'amata lontana o comunque non presente né forse persona reale. Giovan Mario Crescimbeni riferisce che Deh, Vïoletta era accompagnata nel perduto codice Boccolini dalla rubrica «Parole di Dante e suono di Scochetto» (uno Scochetto è nell'elenco di musicisti contenuto nel sonetto di Nicolò de' Rossi Io vidi ombre). 4 Deh,Vïoletta descrive l'innamoramento e la prima fase della relazione amorosa, una relazione che è però tutta mentale anche nel presente:Violetta è apparsa all'amante come fosse Amore (per questo il suo aspetto è più che umano), ha ferito il suo cuore e infiammato la sua mente (v. 6 «foco mettesti dentro in la mia mente»), poi, con lo sguardo, 5 ha suscitato in lui la speranza, virtù che ora l'amante esercita immaginando Violetta mentre ride, con effetti benefici sulla sua sofferenza. Pensare a Violetta ridente equivale a esprimere la speranza che il desiderio diventi
Nell'antica lingua dei trovatori, mirail era il termine usato per indicare lo specchio, oggetto d... more Nell'antica lingua dei trovatori, mirail era il termine usato per indicare lo specchio, oggetto dotato di una superficie liscia che riflette i volti e la realtà circostante. Jean de Meung, in un celebre passo della sua continuazione del Roman de la Rose (1277 circa), preferisce mirail alla corrispondente parola francese, miroir, per riferirsi, più in generale, a specchi e lenti, che i progressi dell'ottica * La ricerca di cui si offrono i risultati nel presente articolo è parte integrante del progetto Advanced Grant "
La prima citazione è tratta dalla traduzione di Carlo Collodi della fiaba di Jacques Perrault Le ... more La prima citazione è tratta dalla traduzione di Carlo Collodi della fiaba di Jacques Perrault Le Petit Chaperon rouge, con il titolo di Cappuccetto Rosso (I racconti delle fate voltati in italiano da C. Collodi, Firenze, Paggi, 1875); la seconda coincide con i vv. 277-281 e 308-309 del primo dei due testi di cui si offre l'edizione; la terza corrisponde ad un passo dello studio di Aleksandr Nikolaevič Veselovskij premesso alla Novella della figlia del re di Dacia, Pisa, Nistri, 1866, che figura a p. 192 del saggio di d'Arco Silvio Avalle di cui alla nota 6 dell'introduzione. Nel congedare questo mio lavoro, desidero ringraziare Anna Alberni, Giancarlo Breschi, Lino Leonardi e Fabio Zinelli, affettuosi interlocutori, con i quali ho potuto condividere i problemi, soprattutto metodologici e linguistici, posti dai due testi qui editi, e ai quali devo osservazioni e suggerimenti fondamentali. Ringrazio inoltre Teresa De Robertis, Ernesto Mainoldi e Luigi G. G. Ricci, che mi sono stati d'aiuto, con non minore sollecitudine, nella valutazione delle scritture dei manoscritti e nell'edizione della fonte latina.
M a r i a S o f i a L a n n u t t i-M a r i a C a r a c i V e l a «Vous avez bu l'amour et la mor... more M a r i a S o f i a L a n n u t t i-M a r i a C a r a c i V e l a «Vous avez bu l'amour et la mort». Il mito di Tristano e Isotta nella rilettura di Bédier e Martin Le vin herbé segna, nel percorso ininterrotto di ricerca e di maturazione stilistica di Frank Martin, la tappa più importante, un punto di arrivo ma contestualmente anche un nuovo punto di partenza, come Piguet sintetizzava nel corso degli Entretiens: «Il ne faut pas oublier que Le vin herbé est votre oeuvre fondamentale où nous pouvons trouver tout votre style et le génie de votre expression à l'état pur; toute votre évolution future est comme déjà contenue dans Le vin herbé».
Nuovi versi d'amore delle origini con notazione musicale in un frammento piacentino Anna Riva, Il... more Nuovi versi d'amore delle origini con notazione musicale in un frammento piacentino Anna Riva, Il Frammento piacentino: i testi latini Teresa De Robertis, Strutture e scritture del codicetto piacentino Piera Tomasoni, La lingua dei versi d'amore ravennati. Consuntivo delle prime interpretazioni Daniele Sabaino, Intonazioni d'amore in volgare tra la fine del secolo XII e l'inizio del XIII. Riflessioni e ipotesi sul rapporto musica-poesia nella Carta ravennate 15118ter e nel Frammento piacentino Archivio Capitolare di Sant'Antonino, cass. C. 49, fr. 10 Massimiliano Locanto, Le notazioni musicali della Carta ravennate e del Frammento piacentino Maria Sofia Lannutti, Poesia cantata, musica scritta. Generi e registri di ascendenza francese alle origini della lirica italiana (con una nuova edizione di RS 409
Zenodo (CERN European Organization for Nuclear Research), Jul 10, 2022
Zenodo (CERN European Organization for Nuclear Research), Sep 5, 2022
Press, 1994). According to Crook, the word "intertextuality" responds to the "need for a purely d... more Press, 1994). According to Crook, the word "intertextuality" responds to the "need for a purely descriptive term devoid of previous meaning in music-historical writings" (ibid., 155). 12. Milsom provides two suggestive lists of opposite keywords, representing the two polar tendencies of the term's potential meaning; see Milsom, "'Imitatio', 'Intertextuality', and Early Music", 144. 13. Even though Crook uses the concept of intertextuality in the specific sense-that is to indicate an intentional, directional, recognisable and meaningful quotation-his paper generated con-XIII PREFACE 18. Cf. Gérard Genette, Palimpsestes: La littérature au second degré (Paris: Seuil, 1982); Italian transl. Palinsesti (Turin: Einaudi, 1997; quoted), 3-10. 19. It is worth mentioning, at least, the examples pertaining to the late Middle Ages, such as the numerous cases of hypertextuality (composition on a tenor, enture, combinative chanson) and architextuality, intended as an "allusion to the formal generic status" (for "generic status", Italian "statuto di genere", see also Caraci Vela's chapter in this volume; concerning the latter, see the discussion on Landini's madrigal Sì dolce non sonò and its relationship to the motet genre); see Caraci Vela, La filologia musicale, Vol. 2: Approfondimenti, 138. 20. Ibid., 140. 21. ArsNova is the siglum of the project European Ars Nova. Multilingual Poetry and Polyphonic Song in the Late Middle Ages, funded by the European Research Council (ERC-AdG-2017), and based at the University of Florence. See www.europeanarsnova.eu (last accessed February 17, 2021). 22. Gérard Genette, Introduction à l'architexte (Paris: Le Seuil, 1979); Id., Palimpsestes. 23. MiMus is the acronym of the research project Ioculator seu Mimus. Performing Music and Poetry in Medieval Iberia, funded by the European Research Council (ERC-CoG-2017), and based at the Universitat de Barcelona. See http://mimus.ub.edu (last accessed January 29, 2021). XV PREFACE 24. Aside from the fundamental studies by M. Gómez Muntané, not much research has been conducted on the presence and the diffusion of musical repertoires in the Crown of Aragon territories. Recently, David Catalunya has undertaken a survey of the fragments of fourteenth-century polyphonic manuscripts preserved in Catalan collections:
, published in italian with the title, La canzone nel Medioevo. Contributo alla definizione del r... more , published in italian with the title, La canzone nel Medioevo. Contributo alla definizione del rapporto tra poesia e musica (LANNUTTI 2011a).
I contributi riuniti in questo volume hanno origine da un convegno internazionale dal titolo L'es... more I contributi riuniti in questo volume hanno origine da un convegno internazionale dal titolo L'espressione dell'identità nella lirica romanza, tra testo e musica, da noi organizzato presso il
Natura e funzione della musica nel repertorio lirico italiano del medioevo.
Ancora sulle canzoni di Colin Muset : anomalie formali e tradizione manoscritta, 2015
Ancora sulle canzoni di Colin Muset: anomalie formali e tradizione manoscritta Il canzoniere di C... more Ancora sulle canzoni di Colin Muset: anomalie formali e tradizione manoscritta Il canzoniere di Colin Muset è doppiamente anomalo, per le caratteristiche della sua tradizione manoscritta e per le numerose irregolarità metriche. Si propone una nuova analisi di alcuni dei componimenti a tradizione pluritestimoniale considerati anisosillabici e/o anisostrofici, partendo dalle interpretazioni formulate nel tempo dagli studiosi, dalla tesi di laurea di Bédier (1893) a oggi.
E. Abramov-van Rijk, A Musical Sonnet by Franco Sacchetti and the Soundscape of Florence – J. Nád... more E. Abramov-van Rijk, A Musical Sonnet by Franco Sacchetti and the Soundscape of Florence – J. Nádas, New Biographical Documentation of Paolo da Firenze's Early Career – M. Bent, The Motet Collection of San Lorenzo 2211 (SL) and the Composer Composer hubertus de Salinis – M. Lopatin, Musico-metapoetic Relationships in Trecento Song: Two Case Studies from the San Lorenzo Palimpsest (SL 2211) – A. Calvia, Some Notes on the Two-voice Ballatas by Francesco Landini in the San Lorenzo Palimpsest – A. Janke, On the Transmission of Donato da Firenze's Madrigals – M. S. Cuthbert, Melodic Searching and the <em>Anonymous Unica</em> of San Lorenzo 2211 – D. Checchi - M. Epifani, Remarks on Some Realistic virelais of the Reina Codex – A. Stone, Lombard Patronage at the End of the Ars Nova: A Preliminary Panorama – G. D'Agostino, Music, Texts and Musical Images at the Court of Angevin Naples, Before and During the Schism.
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Many of the contributions were first presented at the international conference «The Nature of the End of the Ars Nova in Early Quattrocento Italy. Research Surrounding the San Lorenzo Palimpsest and Related Repertories» (Florence and Certaldo, December 14-16, 2017), promoted by the Fondazione Ezio Franceschini, the Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali of Cremona (University of Pavia) and the Centro Studi sull’Ars Nova Italiana del Trecento of Certaldo.
This volume is aimed at musicologists, literary scholars and musicians of historical performance practice who want to discover new facets of composers – such as Francesco Landini, Paolo da Firenze, Hubertus de Salinis, Matteo da Perugia – and detailed analyses of the surviving sources.
Il volume raccoglie quasi tutti i saggi metrici di Avalle, secondo il progetto, rimasto incompiuto, al quale il grande studioso lavorò tra la fine degli anni Ottanta e la prima metà degli anni Novanta, con l’intenzione di dare vita a un vero e proprio bilancio della riflessione intorno alle strutture formali della poesia medievale latina e romanza che ha accompagnato tutta la sua attività di ricerca. Negli otto capitoli che lo costituiscono, e che riguardano in primo luogo la versificazione e i generi, riservando alla rima un posto marginale, i dati tecnici che derivano dalla lettura dei trattati e dei testi della tarda antichità e del medioevo diventano funzionali a una ricostruzione storiografica di ampia portata, che eleva la metrica a parametro della nostra cultura. L’analisi delle forme interagisce con la semiologia e con la filosofia, ma soprattutto rivela l’originario legame della poesia con la musica, che rappresenta il più forte trait d’union del volume. Nella visione di Avalle, la poesia è canto, musica in sé in virtù dell’armonia delle sue proporzioni, che possono essere percepite solo attraverso l’esecuzione, secondo una tradizione di pensiero che dal De musica di Agostino e il De institutione musica di Boezio attraversa i secoli, essendo ancora viva nel Trecento, dal De vulgari eloquentia di Dante fino all’Art de dictier di Eustache Deschamps. In questa visione, il rapporto poesia/musica è la chiave metodologica per affrontare il problema delle origini degli istituti metrici e per impostare la loro corretta valutazione in sede filologica e interpretativa. Un filo rosso che accomuna la poesia del medioevo al di là dei confini linguistici, geografici e cronologici, e che si spiega alla luce del sistema culturale della scuola tardoantica e altomedievale.