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lunedì 27 luglio 2020

The Void - Il Vuoto (2016)

"The Void" è senza dubbio un buon Horror che, a cominciare dalla mancanza di Animazione in CGI, ci fa respirare la malsana aria degli Horror di qualche anno fa, e più precisamente del periodo degli anni '80. 
Il film parte subito forte, con una scena violenta che non sarà altro che un leggero antipasto rispetto a ciò che ci ritroveremo a guardare successivamente. Insieme allo Sceriffo Carter, infatti, faremo visita a un ospedale - il più vicino alla vicenda con cui si apre il film - ormai pronto per essere smantellato e trasferito altrove. Ospedale che accoglierà quindi lo Sceriffo e un ragazzo malridotto e traumatizzato, emerso dal bosco proprio nei pressi del luogo dove l'uomo di legge stava trascorrendo la sua tranquilla notte di lavoro. Comincerà così, dunque, una notte tutt'altro che tranquilla, in cui nell'ospedale si scatenerà un vortice di violenza e orrore sotto lo sguardo e la presenza di una strana Setta composta da uomini incappucciati e con un misterioso triangolo nero all'altezza del volto, che circonderà l'ospedale rendendo l'edificio una vera e propria trappola mortale. Tra abominevoli mostruosità che tra poche luci e molte ombre non ci appariranno mai nella loro chiara forma, e cupe atmosfere (e non solo) che richiamano l'Orrore Cosmico di Lovecraftiana memoria, il film procederà senza freni verso il Vuoto di cui si accenna nel titolo. Ma cos'è, esattamente, quel Vuoto? Lo scopriremo, forse, arrivando fino in fondo a questo film di Jeremy Gillespie e Steven Kostanski, di fronte a una scena di grande impatto. Un'opera interessante e godibile che, in definitiva, forse pecca soltanto di una Sceneggiatura non all'altezza di tutto il resto.
(VOTO: 6,5 - A un passo dall'Inferno)

lunedì 10 febbraio 2020

Ares (Stagione 1)

Attirato da commenti e articoli sulla Serie, che parlavano addirittura di qualcosa di talmente horror da non poterne reggere la visione, ho deciso di guardarmi in un paio di giorni "Ares", la Serie TV horror olandese originale Netflix.
La storia ci parla di una setta segreta che opera in Olanda da tempo, e che, da quel poco che ci è dato sapere, è artefice delle fortune e delle ricchezze di un Paese che, in definitiva, è spropositatamente piccolo in confronto al suo peso internazionale. Rosa, una ragazza di una modesta famiglia con problemi tutt'altro che modesti, si ritrova da un giorno all'altro a entrarne a far parte, anche grazie all'amico Jacob. Un'entrata a mio parere un po' troppo frettolosa e altrettanto frettolosamente metabolizzata. Ed è proprio qui che per quanto mi riguarda cominciano i problemi di una Serie che effettivamente promette bene, intriga, incuriosisce, ma che poi si perde in maniera clamorosa. 
Fotografia fantastica, così come la Regia. Questo, e la curiosità che la storia instilla nello spettatore nei primi episodi, fanno sì che si riesca ad arrivare senza particolari problemi alla fine. Ma i problemi ci sono... e sono grossi.
La storia, nonostante si spalmi su 8 episodi di circa 30 minuti l'uno, si dilata in maniera incredibile, cadendo addirittura spesso in ripetizioni snervanti. I misteri si accumulano nella parte iniziale, per poi stagnare per tutto il resto della Serie. E che dire dell'Horror estremo promesso? Presentata come una delle Serie TV più spaventose della storia, "Ares" può risultare tale soltanto a chi nell'Horror non ci si è mai ritrovato davvero. I commenti entusiastici e terrorizzati, mi viene da pensare siano arrivati da chi credeva di ritrovarsi di fronte all'ennesima Serie TV con protagonisti adolescenti; che poi, a essere sinceri, non ci si allontana di tanto.
La mancanza di una caratterizzazione seria dei personaggi, poi, è soltanto il contorno a quello che è davvero il problema principale di questa Serie TV. Problema che, se non avete visto la Serie e siete interessati a farlo, vi consiglio di scoprire più in là.
(VOTO: 5 - Setta Segreta. Fin troppo Segreta)
Per chi invece l'ha già vista, oppure non ha la minima intenzione di farlo, fregandosene altamente degli Spoiler, possiamo dunque continuare...



(SPOILER)


martedì 25 giugno 2013

Sette

Silvio Berlusconi condannato a 7 anni di reclusione con l'interdizione perpetua dai Pubblici Uffici. In altri Paesi, ovviamente, tutto questo significherebbe una sola cosa: la fine politica di un uomo che, sempre in un Paese diverso dal nostro, probabilmente non avrebbe mai cominciato a farla, la Politica. In Italia, invece, ci ritroveremo con il problema della tenuta del Governo se si provvederà al via libera alla sua (doverosa) ineleggibilità. Cose da fantapolitica.
Comunque il “Sette” è un numero particolare. 
Sette sono infatti i Colli Romani, come Sette sono gli anni a cui Berlusconi aspirava. No, non quelli arrivati ieri, ma quelli da passare proprio su uno di quei Colli, il politicamente più importante, quello del Quirinale. Almeno a questo, comunque, il nostro Silvio dovrà rinunciare. Si spera.
Sette sono anche gli anni di condanna al protagonista del film di Moretti “Il Caimano”, film uscito nelle sale italiane, pensate un po’, proprio Sette anni fa. 
Sette sono i Nani, a cui spesso si accostava lui, l’Ottavo.
Sette sono dunque gli anni di reclusione che Berlusconi non si farà. Che la sentenza sia di primo o secondo grado (come ci tengono, i media, a sottolineare sempre e comunque che si tratta di “primo grado”; sì, ok... per carità!), o passata anche in Cassazione, il Cavaliere, ovviamente, non si farà nemmeno un giorno di galera. Sull'interdizione, poi, la situazione è ancora più grave. Se in effetti fossi colto improvvisamente da carità umana e accettassi che a un signore di 76 anni si risparmiasse la galera, non c’è carità, pietà o umanità che tenga nell'impedirmi di essere assolutamente indignato di fronte alla possibilità che a un condannato a 7 anni di reclusione per reati gravi venga in qualche modo permesso di evitare l’interdizione che ogni altro comune mortale condannato deve, invece, accettare. Come la galera.
In definitiva c’è da chiedersi di cosa stiamo parlando. Le sentenze vanno rispettate, lo dice persino il PD (vedremo...). La credibilità di questo Paese ormai rasenta il fondo, e se agli occhi della comunità internazionale il fondo è già stato raschiato e scavato, salviamoci almeno tra noi italiani, popolo di santi, poeti e navigatori. E passivi, passivi a un Potere che critichiamo ormai soltanto per abitudine e per menefreghismo. 
Silvio, interdetto e condannato, si ricandida? Eh, siamo in Italia! È uno schifo, andrebbero tutti mandati a casa... però, sì, siamo in Italia.
Grillo insegna.