lunedì 31 ottobre 2011

Ma dove vanno i partigiani?


Per smontare quello che scrive il Giornale stamattina su Antonio Ingroia, compreso quel capolavoro di ilarità che è il relativo editoriale di Sallusti, non serve molto. Basta riportare le parole esatte del sostituto procuratore della Repubblica di Palermo, che non sono quelle citate da Sallusti, cioè queste:

Un magistrato deve essere imparziale ma sa da che parte stare. Io confesso di non sentirmi del tutto imparziale, anzi, mi sento partigiano.

Ma queste:

...ma io confesso, non mi sento del tutto imparziale, anzi, mi sento partigiano [...] perché sono un partigiano della Costituzione.

C'è differenza? Forse per i lettori del Giornale no. Per quelli che non hanno le fette di salame davanti agli occhi, forse sì.

Crederci ancora

La prima volta che tirò fuori la favoletta del "milione di posti di lavoro" fu durante la campagna elettorale del '94. Poi la tirò fuori di nuovo per la campagna elettorale del 2006. Oggi, siamo più o meno a questo punto.

Guerra e zucche


Devo ancora capire bene se questa guerra della chiesa contro Halloween, che si ripete sempre uguale ogni anno, mi fa più ridere o piangere.

domenica 30 ottobre 2011

Campagna elettorale


Prima le parole del tipo di Arcore sull'euro (immancabilmente ritrattate poche ore dopo: come al solito abbiamo capito male noi). Poi, stamattina, i trombettieri filo governativi che riprendono il teleimbonitore-pensiero a reti unificate (vedi il Giornale qui sopra e relativo, spassosissimo, editoriale di Feltri).

Insomma, per chi non l'avesse ancora capito il cavaliere è in campagna elettorale, e uno dei temi che faranno da colonna sonora sarà proprio l'euro e i suoi disastri. Un tema che fa sempre presa sulle italiche genti: prezzi raddoppiati, potere d'acquisto dimezzato e via a seguire. Intendiamoci, qui nessuno pensa che l'euro non abbia (avuto) le sue magagne, ma queste non vanno addebitate solo a chi l'ha voluto e realizzato, come fanno furbescamente Feltri e compagnia cantante, ma vanno egualmente addebitate a chi in questi 10 anni avrebbe dovuto vigilare e non l'ha fatto (il tipo delle cene eleganti ne ha governati 8). Insomma, per dirla in soldoni, quelli che dovevano controllare che 1000 lire non diventassero un euro.

Ecco, il teleimbonitore farà leva su questo. Ovviamente le cose, come spiega molto bene Mario Monti, stamattina, sul Corriere, sono un filino più complesse di come ce le raccontano loro. Ma allora non sarebbe il Giornale. E non sarebbe campagna elettorale.

sabato 29 ottobre 2011

Spiegazioni


E adesso qualcuno glielo vada a spiegare a Belpietro.

(via corriere.it)

Tra Zelig e la Padania


Cioè, non so se vi rendete conto cosa sono riusciti a scrivere stamattina quelli della Padania. "A Roma come a Bruxelles forse non erano abituati ad avere a che fare con un politico che punta i piedi e non scende a compromessi". Non scende a compromessi! Sì, avete letto bene, hanno scritto proprio così.

E il voto per rifinanziare le missioni all'estero nonostante tutti i bei proclami di Pontida? E il voto contro la mozione di sfiducia a Saverio Romano, ministro siciliano su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa? Devo continuare? Un politico che non scende a compromessi. Ma cos'è Zelig al confronto della Padania? :-)

Chiedo umilmente scusa a Francesco Guccini

venerdì 28 ottobre 2011

Secondo Bersani

La Tav? "Va fatta, è solo una ferrovia". Come no? E' solo una ferrovia che si costruirà dove una ferrovia c'è già; che costerà uno sproposito senza sapere chi la pagherà (anzi, si sa benissimo) e che per costruirla si perforerà per oltre 50 km una montagna piena di amianto e altri simpatici elementi. Però "è solo una ferrovia".

D'altra parte se lo dice Bersani...

Infuriati

Non capisco perché una eventuale prima serata del giovedì a Ferrara (prenderebbe il posto di Santoro) dovrebbe fare infuriare "gli anti Cav", come scrive il Giornale.

Quando il Giulianone nazionale ha iniziato la sua avventura serale post Tg1, prima di essere spostato in altra fascia causa ascolti inesistenti, io non mi sono affatto arrabbiato. Anzi, io spero proprio che gliela concedano una trasmissione tutta sua, il giovedì sera. Certi successi vanno replicati.

Al 5,5%

Indipendentemente dal fatto se piaccia o no, Pd e IdV dovranno farci i conti. E magari chiedersi dove hanno sbagliato.

Licenziamenti facili per cosa?

Sto cercando di capire - senza pregiudizi, come chiede lui - il ragionamento di Sacconi in merito alla questione dei licenziamenti facili, uno dei provvedimenti che l'esecutivo si appresta a mettere nero su bianco per accontentare l'UE.

In pratica, se non ho inteso male, Sacconi dice: se le imprese potranno licenziare liberamente in caso di crisi, saranno più incentivate ad assumere personale con contratti di tipo indeterminato.

Adesso provate voi, sempre senza pregiudizi, a trovare la coerenza in questo ragionamento. Mentre ci pensate, provate a farvi anche un'altra domanda, del tipo: siamo sicuri che questo accanimento verso i lavoratori come reazione alla crisi serva ad aumentare la credibilità del nostro paese agli occhi degli investitori e dell'Europa? Sacconi - ovviamente confindustria sorride compiaciuta sotto i baffi - lamenta una eccessiva rigidità del mercato del lavoro, che non esisterebbe in nessuna altra parte d'Europa.

Facciamo finta che sia vero. Ma questa rigidità, come la chiama lui, c'è da decenni, e mi risulta che la nostra economia, almeno fino alla fine degli anni '80, viaggiasse ai livelli con cui oggi viaggia quella cinese. E allora? E' veramente questo il problema? O forse si è voluto ancora una volta colpire i lavoratori e i pensionati per mancanza assoluta di idee? O magari per evitare di andare a mettere le mani in qualche settore (evasione, per esempio) dove qualcuno avrebbe potuto fare ben più rumore?

Tutta questa vicenda, però, alla fine un lato positivo l'ha avuto. Ha ricordato a Bonanni di essere un sindacalista. E non è poco.

Il ponte delle risate

Non so se avete ben presente la dinamica che ha portato alla soppressione (speriamo definitiva) del progetto del ponte sullo stretto. Ve la riassumo in breve. L'IdV presenta una mozione alla Camera per abolire i finanziamenti previsti per l'opera. La mozione viene approvata sia coi voti dell'opposizione, sia coi voti della maggioranza.

Cioè, se non fosse sufficientemente chiaro, il governo si è schierato contro quell'opera, peraltro prevista nel suo programma, con cui ci ha rotto le scatole a spron battuto fino a ieri. E tutto questo per evitare di andare sotto alla Camera per l'ennesima volta, con tutto quello che ne sarebbe potuto conseguire.

Questo giusto per dire come sono messi.

giovedì 27 ottobre 2011

Sono arido e non lo sapevo

Mons. Betori dice che il diffuso sentimento di "autodeterminazione [...] mal si accorda con la presenza di un Altro" e che la "totale autonomia fa il paio con una sostanziale aridità". In effetti è vero: essere autonomi da qualcosa che non esiste, quindi dal nulla, è sempre abbastanza fastidioso e soprattutto inquietante. E' molto più gratificante sentirsi autonomi da qualcuno o qualcosa di reale.

Ah, dimenticavo; anche il papa, oggi, in gita ad Assisi, se l'è presa con gli atei e gli gnostici. Certo che a quelli della chiesa dobbiamo stare proprio sulle scatole, dal momento che un giorno sì e l'altro pure se la prendono con noi. Ma la cosa non stupisce: da che mondo è mondo, infatti, papi, vescovi e preti hanno sempre visto in cagnesco chi osava mettere in dubbio certe cose e certe "verità".

Per la questione "aridità" vi farò sapere.

Il quartier generale racconta/69

Del resto quello dei baby pensionati in Italia è un vero esercito, all’interno del quale si nascondono molte sorprese. Per esempio Manuela Marrone, la moglie di Bossi, che oggi ha 57 anni, prende la pensione dal 1º settembre 1992, cioè da quando ne aveva 39. L’assegno non è molto sostanzioso (766,37 euro), ma lo riceve regolarmente da 18 anni e mezzo: non male per la compagna di vita dell’uomo che ha dichiarato guerra a tutti gli sprechi, no?

Volete sapere chi ha scritto questa roba qui sopra? Il Giornale, il 2 aprile scorso.

Questa qui sotto è la prima pagina di stamattina, sempre del Giornale, dopo che Fini ha detto in tv le stesse medesime cose.

Riassumendo

Riassumendo il contenuto della letterina, quindi, da una parte si può licenziare senza problemi; quelli che si salvano dal licenziamento devono lavorare di più. Bello...

mercoledì 26 ottobre 2011

Alta politica


Tutto questo mentre 5 persone (per ora) sono morte a causa di un'alluvione e un buffo vecchietto è in giro dalle parti di Bruxelles con una letterina, tipo quelle che si mandano a Babbo Natale, con la speranza di riuscire a rimandare di un altro pochino il definitivo collasso dell'armata Brancaleone.

Condoni

L'ultimo condono edilizio risale al 2003 (II governo Berlusconi). Ma ci hanno provato di nuovo anche nel gennaio di quest'anno, con un emendamento infilato tra le pieghe dell'ultimo milleproroghe. Chissà, se nel corso degli anni si fossero fatte meno sanatorie e si fosse dedicata più attenzione alla cura del territorio, forse non staremmo a contare i morti ogni volta che piove un po' più del solito.

martedì 25 ottobre 2011

lunedì 24 ottobre 2011

I remember

Sbaglio o nel '94 la Lega fece cadere il primo governo Berlusconi proprio sulle pensioni?

"Pope, where is Christ?"

Il tipo che ieri è salito sulle mura vaticane incendiando una Bibbia, ha chiesto: "Pope, where is Christ?". Che, anche senza gesti così plateali, è un po' la domanda che si fa ogni persona che ragiona un pochino.

Il quartier generale racconta/68

I due articoli più divertenti che ho trovato, stamattina, a commento di quello che è successo ieri alla chiusura del vertice europeo, sono quelli di Pigi Battista sul Corriere e del leggendario Sallusti sull'altrettanto leggendario Giornale.

"Una pagina umiliante. Un colpo inflitto alla credibilità della politica", si scalda il Pigi in chiusura del suo editoriale, dimenticando che la pagina umiliante per noi e per la credibilità della nostra politica non deriva certo dai risolini di ieri di Francia e Germania, ma dura ormai da 18 anni, da quando cioè è entrato sulla scena il teleimbonitore col suo carico di balle e promesse mai mantenute.

Ma il pezzo più divertente è come al solito quello di Sallusti, il quale paragona metaforicamente il risolino di Sarkò (e della Merkel) alla famosa testata di Zidane ai mondiali di calcio del 2006. La metafora è ben studiata e adattissima ai lettori del Giornale, che per la maggior parte è gente che non sta tanto lì a cercare di capire e interpretare un titolo.

Ovviamente, entrambi i prodi articolisti, non avendo altro a cui aggrapparsi, cercano di argomentare col classico "senti chi parla", alludendo alle difficoltà in cui anche gli altri si dibattono. "La Francia [...] non è messa meglio di noi", tuona infatti l'indignato Sallusti. Naturalmente sono tutte balle. E' sufficiente guardare il rapporto debito/Pil - che ovviamente né Pigi né Sallusti si azzardano, guarda caso, a menzionare - dei nostri cugini paragonato al nostro per capire come stanno le cose e chi è messo meglio.

Ma ai lettori del Giornale probabilmente non importa niente di saperlo.

domenica 23 ottobre 2011

Per quelli che ancora non ci credono

Ecco qua: l'autorevolezza dell'Italia guidata dal teleimbonitore è tutta in questi pochi, terribili e imbarazzanti secondi.

Mi dispiace per i tedeschi


A causa di qualcuno di quei bizantinismi legulei legati alla annosa questione della tutela del copyright, Youtube mi ha comunicato che la visualizzazione del video che ho caricato oggi pomeriggio è stata disattivata in Germania.

Me ne farò una ragione. Spero che se la facciano anche i tedeschi.

Insieme a Papandreou

Papandreou e Berlusconi sono stati presi di mira dalla Merkel e da Sarkozy. "Ricordate le vostre responsabilità", ha tuonato il presidente francese. In pratica, per la prima volta, l'Italia è stata messa sullo stesso piano della Grecia.

Così, per dire...

E non è cinismo

Se le cose sono andate veramente così; se il povero Luca è morto davvero perché i suoi genitori l'hanno voluto curare con l'omeopatia (che equivale a non curarlo), avrò solo il dispiacere per la morte di Luca. Nessuna compassione per il dolore dei genitori. E' non è cinismo, questo.

sabato 22 ottobre 2011

Come in ogni giallo che si rispetti...

...la colpa è sempre del maggiordomo.

Farsi un'idea del tipo

Mentre in Europa Sarkò, la Merkel e gli altri discutono, non senza attriti, sulle strategie migliori da adottare per affrontare la crisi del debito e la questione Grecia, Berlusconi va al primo congresso dei "scilipotiani", quelli che in pratica tengono ancora in piedi il governo.

Ah, Scilipoti, per chi ancora non lo conoscesse, è questo qui.

venerdì 21 ottobre 2011

Perché Alemanno si dovrebbe dimettere

Dopo il nubifragio che ieri ha devastato alcune zone di Roma, si sono levate le richieste di dimissioni da parte dell'opposizione capitolina. Non so, sinceramente, che grado di responsabilità si possa addebitare al sindaco di una grande metropoli per i danni provocati da un temporale.

Se proprio si devono chiedere le sue dimissioni, penso ci siano altri e più validi motivi per farlo. E uno di questi è ad esempio la questione criminalità. Se vi ricordate, Alemanno divenne sindaco, in quota Pdl, nel 2008 cavalcando l'ondata di proteste per la situazione criminalità a Roma. Il perno della sua campagna elettorale fu infatti proprio quella "tolleranza zero" che gli consentì di vincere con una certa facilità.

Se si va, oggi, a guardare i risultati dopo più di tre anni di gestione Alemanno della città, si capisce facilmente che non era necessario aspettare il temporale per chiedergli di dimettersi.

giovedì 20 ottobre 2011

I requisiti minimi indispensabili per trovare lavoro nel terzo millennio


(via nonleggerlo.blogspot.com)

Giocarsela a briscola?

La questione della nomina del successore di Draghi al vertice di Bankitalia è ormai una barzelletta della quale si è accorta anche l'UE. Berlusconi vorrebbe Bini Smaghi, Casini e Bersani vorrebbero Saccomanni, Bossi vorrebbe Grilli. Siccome non si trova l'accordo, allora si va avanti con lo stallo, nella più classica delle italiote tradizioni. E la barzelletta continua.

C'è da gioire?


Lo so, sarò impopolare, ma non riesco a gioire per la morte di Gheddafi. Indipendentemente da quello che può aver fatto, uccidere a sangue freddo una persona che implora di non sparare non la vedo certo come una cosa di cui andare fieri.

mercoledì 19 ottobre 2011

Prima di "er pelliccia"


(via nonleggerlo.blogspot.com)

La ventiseiesima


Bellissimo il Sallusti di stamattina: "È arrivata la ventiseiesima assoluzione per Silvio Berlusconi". Vabbè, in fondo ne ha aggiunte solo 19 (17 tenendo conto delle due dovute al fatto che il reato commesso non è più previsto come reato; ovviamente depenalizzato da lui).

Considerando che stiamo parlando del Giornale, tutto sommato ci può anche stare.

L'epilogo


La buffonata dei ministeri al nord ha avuto l'epilogo che meritava.

(fonte immagine: corriere.it)

martedì 18 ottobre 2011

La colpa è sempre di qualcun altro


Il Pdl ha vinto di un soffio le regionali in Molise. Quelli del Pd danno la colpa a Grillo, invece di chiedersi perché molti lo hanno preferito a loro.

Non ci sono i soldi


Dopo tre anni e mezzo di legislatura passati a cazzeggiare tra lodi Alfani, processi brevi e lunghi, prescrizioni idem, leggi bavaglio, intrallazzi con escort, Minetti, Tarantini e Lavitoli vari, arriva il momento di fare anche qualcosa che dia almeno l'idea che lui sta governando. E quando lo va a fare, toh!, si accorge che non ci sono i soldi.

Mi raccomando, votatelo ancora la prossima volta.

Voleva spegnere l'incendio


Il simpatico ragazzotto la cui prodezza di sabato scorso ha fatto il giro della stampa di tutto il mondo, ha dichiarato di aver lanciato l'estintore "per spegnere un incendio".

Comunisti

Il Gup di Milano Maria Grazia Vicidomini, noto giudice comunista, ha prosciolto Berlusconi nel processo Mediatrade.

lunedì 17 ottobre 2011

Aperture mentali

"Dopo lunghe riflessioni, studio e preghiera, credo che l’insegnamento della nostra Chiesa che esclude le donne dal sacerdozio sfidi sia la fede che la ragione e non regge ad un esame. Questo insegnamento non ha nulla a che fare con Dio, ma con gli uomini, ed è radicata nel sessismo".

Un prete cattolico, per avere detto queste parole in Vaticano è stato arrestato. E' sempre un piacere constatare come l'apertura mentale della chiesa cattolica progredisca senza sosta.

Suonati a ruota libera

Pazienza Novella 2000 o Chi, ma che anche il Corriere debba dare spazio all'ennesimo suonato che predice l'ennesima fine del mondo, la dice lunga su molte cose.

Il partito dell'amore


"Mettiamoci insieme, tutti noi, persone di buona volonta', che credono nell'amore e che credono che l'amore possa vincere l'invidia e l'odio. I nostri avversari hanno ironizzato, dicendo che noi stiamo quasi dando vita ad un partito dell'amore. Lo dico senza ironia: e' proprio così".

Silvio Berlusconi, 26 dicembre 2009, più o meno lo stesso periodo a cui risalgono le telefonate, pubblicate oggi da Repubblica, tra lui e Lavitola.

domenica 16 ottobre 2011

Chissà se Modena è in Padania


(via corriere.it)

Condanne esemplari

Maroni ha auspicato che i responsabili degli atti vandalici e aggressione alle forze dell'ordine, in merito a quello che è successo ieri a Roma, "paghino in modo esemplare". Dispiace constatare che per la seconda volta, l'altra fu nel febbraio scorso, il ministro dell'Interno si sia lasciato andare ad affermazioni superficiali e di "pancia" che ben poco si confanno al ruolo che ricopre.

Nessuno, me compreso, vuole che questa gente la passi liscia, sia chiaro. Ed è noto che, purtroppo, la Lega è un partito che nel ragionare con la pancia è maestro. Ma se il nostro è uno stato civile e democratico che poggia le sue basi sul diritto, come si presume che ancora sia, questi "signori" non vanno puniti con una pena esemplare, ma con una pena commisurata alla gravità di ciò che hanno fatto, secondo quanto prevedono le nostre leggi e il nostro codice penale.

Il concetto di pena esemplare, invece, è esattamente l'opposto di questo, e riporta alla memoria metodi e modi di punire adottati da stati e paesi che di democratico e civile hanno ben poco. Non mi pare che sia una differenza di poco conto. E dispiace e preoccupa il fatto che Maroni non sia in grado di coglierla.

La potevano raccontare solo così




Non ho mai avuto il minimo dubbio che i soliti noti l'avrebbero raccontata in questo modo. Intendo ovviamente la "manifestazione" di ieri, a Roma, dei cosiddetti "indignati". Non ho mai avuto il minimo dubbio che Libero, Il Giornale e La Padania avrebbero, strumentalmente e ipocritamente, fatto di ogni erba un fascio.

Non ho mai avuto il minimo dubbio che non avrebbero distinto, al contrario di tutti quanti gli altri, tra il 99% di manifestanti pacifici e l'1% di delinquenti che ha messo a ferro e fuoco Roma. Distinzione che perfino Berlusconi è riuscito a fare, tanto era evidente.

Ma, si sa, ci sono certi giornali e certi giornalisti che neppure di fronte ai fatti riescono ad arrendersi. Che evidentemente pensano che pure l'evidenza nuda e cruda può essere interpretata, nella consapevolezza che tanto qualcuno che la beve ci sarà sempre (e purtroppo c'è). Insomma, questi qui la potevano raccontare solo così. Mi sarei stupito del contrario.

sabato 15 ottobre 2011

I tagli e Maroni

Maroni, scrive il Corriere, è riuscito a ottenere il dimezzamento dei tagli previsti nella legge di stabilità al comparto sicurezza, che inizialmente si aggiravano attorno i 550 milioni di euro.

Intanto, giusto per cominciare, Carabinieri e Polizia, che notoriamente nuotano nell'oro, si vedranno tagliati 60 milioni nei prossimi due anni. Ma state pure tranquilli: dalle parti della lega nessuno si alzerà per protestare. I tempi in cui ogni giorno ci rompevano le scatole con la storia della sicurezza, i militari, ecc., sono acqua passata.

Le meraviglie nell'opuscolo

Si vocifera insistentemente di un opuscoletto che il teleimbonitore avrebbe intenzione di spedire a tutti gli italiani per spiegare le meraviglie partorite (o tentate) dal suo governo finora. Alcune di quelle che sono risultate maggiormente utili ai suddetti italiani le ricordo a memoria: lodo Alfano, scudo fiscale, processo breve, processo lungo, prescrizione breve, legge bavaglio...

Per tutte le altre aspettate pure l'opuscolo.

I provvedimenti per la crescita (secondo loro)


(via Michele Brambilla, La Stampa)

Un po' di domeniche fa

Correva il 15 ottobre del 2006. Il tenutario di questo blog muoveva timidamente, ma con entusiasmo, i primi passi nel mondo dei cosiddetti (all'epoca) diari online (definizione quanto meno riduttiva di un blog). Il 15 ottobre 2011 lo stesso tenutario comunica ai suoi 32 lettori di non essersi ancora stancato.

venerdì 14 ottobre 2011

Certi debiti vanno onorati subito


(via Il Fatto)

Tendenze


Umberto Eco si è permesso, tempo addietro, di formulare alcuni personali giudizi su Ratzinger, et voilà: ecco oggi la risposta de L'Osservatore Romano. Il meccanismo ricorda vagamente la famosa macchina del fango di alcuni noti quotidiani.

Si tira a campare un altro po'

Berlusconi si è salvato per l'ennesima volta. Intendiamoci, erano in pochi quelli pronti a scommettere che alla Camera non avrebbe avuto la fiducia; quello su cui semmai si scommetteva era l'entità di questa fiducia, che alla fine è stata raggiunta per un solo voto in più del minimo che serviva.

Un solo voto che comunque, grazie alla meritoria opera dei radicali, che hanno consentito il raggiungimento del numero legale, consente al teleimbonitore e alla sua armata Brancaleone di tirare avanti un altro po'. Tirare avanti, non certo governare.

Domani, sicuramente, i principali house organ di casa usciranno con titoli entusiastici a caratteri cubitali, ben sapendo che con 316 voti non si governa ma si tira appunto a campare. Non solo, infatti, con questi numeri alla Camera è impensabile fare le famose riforme costituzionali (giustizia, abolizione province, dimezzamento parlamentari) sbandierate dal Pdl per buttare un po' di fumo negli occhi ai gonzi che ancora ci credono, ma sarà pressoché impossibile anche la normale attività legislativa (avete tenuto il conto di quante volte il governo è "andato sotto" in questo ultimo periodo? E vi siete chiesti perché intercettazioni e processo breve sono stati di nuovo accantonati?).

E quindi lo stallo politico proseguirà. "La politica del nulla" di cui parlava Luca Ricolfi, stamattina, su La Stampa, andrà avanti fino alla prossima fiducia. Il problema è che a fare le spese di questo eterno stallo non saranno certamente quelli che adesso sono lì a brindare e a darsi pacche sulle spalle.

giovedì 13 ottobre 2011

mercoledì 12 ottobre 2011

Immagini e pensieri


A voi questa immagine non dice niente?

(via repubblica.it)

Le censure della Lega

"Non c'entriamo con questa Italia puttaniera". E "non possiamo lasciare che le nostre strutture d'eccellenza siano fatte a pezzi come è avvenuto con Malpensa, che doveva essere salvata dalla discesa romana dell'attuale capogruppo. Le nostre imprese chiudono, i nostri lavoratori, i nostri artigiani, i nostri commercianti restano senza lavoro... e la Lega cosa fa? Tiene in piedi un governo e un Paese che a tutto sembra interessato tranne che ai problemi dei padani e della Padania. E non è dando degli ignoranti (o altri titoli peggiori) ai nostri militanti che si lamentano per la nostra partecipazione al salvataggio dei vari Milanese o Romano, che si risolvono i problemi del Nord...".

Stralcio del discorso che Stefano Candiano, segretario provinciale uscente della Lega Nord di Varese, avrebbe dovuto tenere all'ultimo congresso provinciale del partito. Se gli fosse stata data la possibilità di pronunciarlo.

Chiacchiere

Domani il cav farà "un discorso per il rilancio". Infatti è noto che ciò che manca all'Italia per essere rilanciata è proprio un bel discorso.

martedì 11 ottobre 2011

Reparti di lungodegenza

Non so se avete presente la gravità di quanto successo oggi alla Camera. Ecco, questo è il governo che dovrebbe fare la riforma del fisco, la riforma cotituzionale della giustizia e quella per dimezzare i parlamentari e abolire le province (la legge-bavaglio è stata accantonata per l'ennesima volta proprio in queste ore).

Questo è il governo che dovrebbe salvare le chiappe all'Italia.

Si riaprono i mercati

Di Pietro si rivolge alla magistratura per denunciare la nuova campagna acquisti del cavaliere (in pratica il remake del mercato delle vacche del dicembre scorso, quello che consentì il trionfale ingresso nella maggioranza di Scilipoti & c.).

Se eventualmente volesse farsi sentire anche Bersani, o qualcuno dell'opposizione... Se non è troppo disturbo, si intende.

Impauriti


Mi pare che la vignetta più divertente sulla ridicola sortita di Frattini contro Sarkò e la Merkel, sia quella di Giannelli, sul Corriere di stamattina. :-)

lunedì 10 ottobre 2011

Il primo giorno

La questione censimento sta prendendo la classica piega italiana.

Chissà cosa fanno gli altri?

Sarebbe interessante dare uno sguardo in giro, per esempio agli altri paesi dell'area euro, oppure agli USA, e vedere quanti di questi hanno:

- un capo di governo e relativo ministro dell'Economia che fanno a gara a chi fa fuori prima quell'altro (il vergognoso stallo sulla nomina al vertice di Bankitalia ne è una diretta conseguenza).

- una furibonda lite all'interno dello stesso esecutivo su un (neanche tanto) ventilato condono tombale, sia fiscale che edilizio (l'ennesimo).

Forse è meglio per l'ennesima volta fare finta di niente. Almeno finché ce lo possiamo permettere.

sabato 8 ottobre 2011

La Madonna riceve alle 6 meno un quarto



Italia, pieno terzo millennio.

(via daniele)

In bocca al lupo

Ho scritto parecchio, all'epoca, qui sul mio blog, della squallida questione del finto "salvataggio" di Alitalia, per motivi esclusivamente elettorali, da parte di Berlusconi e della sua cordata di imprenditori (mai esistita). Oggi arriva la notizia che 50 piccoli azionisti si sono associati e hanno chiesto i danni.

I miei migliori auguri per la riuscita della loro azione.

Travaglio a giudizio

Il buon Travaglio è stato rinviato a giudizio per diffamazione, in seguito ad alcuni passaggi contenuti nel libro "Papi, uno scandalo politico". Libero, naturalmente, la butta subito in prima pagina, stamattina, come se fosse la notizia del giorno.

La cosa è comprensibile. In fondo le disavventure giudiziarie del premier sono state sviscerate in tutti i modi nei libri e negli articoli del giornalista, e quindi quando capita a lui...

L'unica cosa che Libero si dimentica di dire è che Travaglio al processo ci andrà. Non potrà accampare legittimi impedimenti e nessuna delle decine di leggi ad personam che qualcuno invece si è costruito negli anni per salvare le natiche. Ma questi, ovviamente, sono dettagli.

venerdì 7 ottobre 2011

Dove (forse) farà meno danni


Che la sua trasmissione sia un flop lo si era già capito fin dagli inizi. Nonostante questo, Radio Londra è andata avanti lo stesso finché anche i vertici Rai, oggi, si sono arresi. Più di un milione di telespettatori che fugge al termine del Tg1 per evitare il barbuto contaballe è troppo anche per loro.

No, non è difficile spiegarlo

Il povero Frattini, il famoso sciatore parcheggiato provvisoriamente al ministero degli Esteri, ha detto: "Ho difficoltà a spiegare a qualche collega in francese o in inglese l'espressione 'Forza Gnocca'". Si tranquillizzi: all'estero hanno capito benissimo. Purtroppo.

giovedì 6 ottobre 2011

Il berlusconismo è anche questo


Nel frattempo a Barletta si celebrano i funerali di 5 donne-schiave.

Il censimento e la carta

Mi è arrivato a casa, per posta ordinaria, tutto il malloppo contenente il questionario Istat per il censimento 2011. Considerando (a) che si tratta di quasi mezzo chilo di carta e (b) che subito nella prima pagina è ben visibile il link tramite cui farlo online, non potevano trovare il modo di mandarlo solo a chi non è provvisto di pc, risparmiando in questo modo alcune centinaia di tonnellate di carta?

mercoledì 5 ottobre 2011

I meriti della legge-bavaglio

La nuova legge sulle intercettazioni potrebbe avere un merito inaspettato: far scomparire Wikipedia.

Il problema è che nessuna legge al mondo, purtroppo, farà mai scomparire certi "giornalisti".

Dallo schifo che fa

Giulia Bongiorno non vuole che il suo nome compaia in calce alla porcata che stanno partorendo alla Camera e ha deciso di lasciare. Questo per dare un po' l'idea dell'aria che tira nel palazzo. Nel frattempo continua la protesta di Wikipedia italiana, protesta che ha attirato attenzione pure all'estero, tanto per cambiare. Ne parla diffusamente qui il buon Attivissimo.

martedì 4 ottobre 2011

Wikipedia contro il bavaglio


Come forse avrete letto da qualche parte, domani torna alla Camera, per essere (nuovamente) discusso, il famoso ddl sulle intercettazioni, di cui si parla ormai da un decennio e che questo governo sembra intenzionato di portare a casa prima di andare a... casa.

Wikipedia è oggi ufficialmente scesa in campo affiancandosi alla folta schiera di quelli che protestano.

Rinunciare al protettore

La risposta di Carlo Bernardini all'articolo di Leonardo Servadio su Avvenire merita di essere riportata per intero.

Non credevo ai miei occhi leggendo l'articolo di Servadio su l'Avvenire. Siamo nel 2011 e qualcuno tira fuori stupidaggini epistemologiche di questa dimensione; penso, solo per poter parlare male di Margherita Hack, che non crede in dio come me e molti altri. Certo, rinunciare a un fantomatico protettore come dio pesa a molti illusionisti ancora oggi; ma si rassegnino: il dubbio è nostro e non lo molleremo per un vantaggio inesistente. Servadio farebbe meglio a evitare i bolliti misti improponibili come quelli tra marxismo, economia, fisica, cosmologia e relatività. Pensi a studiare, piuttosto.

Toh, è sparito il comunicato (del tunnel) della Gelmini

Gilioli segnala che è sparito dal sito del governo il comunicato, a firma Mariastella Gelmini, riguardante il famoso (e inesistente) tunnel che collegherebbe Ginevra a L'Aquila.

Perché questa mossa è una grossa cazzata? In primo luogo perché una volta che un documento è in rete è impossibile (tranne per chi non ci capisce un tubo) pensare di eliminarlo - io ad esempio ne ho salvata una copia qui su Facebook.

In secondo luogo perché in questo modo la ministra (o chi per lei) smentisce se stessa quando aveva replicato col secondo comunicato dicendo che eravamo noi a non aver capito, a essere in malafede. Evidentemente in malafede era qualcun altro. E altrettanto evidentemente quel comunicato conteneva effettivamente una gigantesca castroneria.

E' la giustizia, bellezza...

E così Amanda e Raffaele sono stati assolti con formula piena, nella sentenza d'appello, dall'accusa di aver ucciso Meredith. Naturalmente, due tra i più prestigiosi e autorevoli quotidiani di casa nostra, Libero e Giornale, hanno immediatamente preso la palla al balzo. D'altronde era impensabile che si lasciassero scappare un'occasione così ghiotta, visto che gli odiati pm, qui, hanno perso su tutta la linea.

"Figuraccia in mondovisione per la giustizia", titola infatti Libero stamattina. "Da condannare sono i pm", gli fa eco il Giornale.

Premetto che non ho seguito la vicenda perché mi ha sempre suscitato scarso interesse, e quindi non do giudizi nel merito, anche perché per farlo occorrerebbe aspettare le motivazioni della sentenza e non limitarsi alla lettura del semplice dispositivo. Ma quello che mi premeva mettere in evidenza è la faciloneria (a parte quella fisiologica e interessata di Sallusti e Belpietro) con cui si giudica l'operato della magistratura.

Gran parte della gente che si trovava in piazza a Perugia ad assistere davanti al maxischermo alla lettura della sentenza, ha subito intonato cori gridando "vergogna!", che è anche, probabilmente, la reazione istintiva di gran parte dell'opinione pubblica che ha seguito la vicenda.

Reazione che però non tiene conto di alcuni fattori. Il primo è che questa non è una sentenza definitiva: manca ancora l'ultimo grado, la Cassazione (la procura di Perugia ha già annunciato il ricorso). Il secondo è che il processo penale funziona così. Può piacere o non piacere, ma non è la prima volta, e sicuramente non sarà l'ultima, che una sentenza d'appello ribalta quella di primo grado, in un senso o nell'altro. Se si pensa che nel nostro paese si celebrano ogni anni più di tre milioni di processi penali, è facile e immediato arrivare alla conclusione che casi come quello della Knox e Sollecito non sono mosche bianche.

Certo, farsi 4 anni di galera per poi scoprire di essere innocenti non è una cosa semplice da digerire, non lo sarebbe per nessuno. E se c'è una sconfitta per la giustizia italiana è proprio questa, come spiega Carlo Federico Grosso stamattina su La Stampa. Ma, dall'altra parte, i tre gradi di giudizio cui ha diritto ogni imputato servono proprio a garantire la possibilità di un ripensamento nei gradi successivi e ad offrire quindi le più ampie garanzie di un processo equo e giusto a tutti.

Ecco perché, prima di urlare "vergogna!", forse sarebbe il caso di fare un supplemento di riflessione, magari informarsi un po', in modo da poter valutare il tutto con maggiore cognizione di causa. Se non altro per evitare di scendere ai livelli di Libero e Giornale.

La rabbia dopo

Noi siamo sempre il paese della rabbia dopo, non della prevenzione prima. A Barletta l'ennesima conferma.

lunedì 3 ottobre 2011

Quelli che dovrebbero

Nel solco di quella che è la migliore tradizione del Partito Democratico, Parisi e Bersani se le stanno dando di santa ragione. Questi sono quelli che dovrebbero montare su se cade quall'altro. Che pena.

Steinman non ha visto il Nobel


Mi hanno sempre appassionato e affascinato gli uomini che col loro lavoro hanno contribuito, e contribuiscono, al progresso dell'umanità. Allo stesso modo in cui non ho mai sopportato gli uomini che spendono la vita a diffondere chiacchiere e superstizione contribuendo alla regressione della suddetta umanità (no, non sto pensando solo a Ratzinger & c., non preoccupatevi). Ecco perché mi è dispiaciuto moltissimo quanto accaduto.

Ralph Steinman, lo vedete nel cerchietto, ha vinto assieme ad altri due scienziati il premio Nobel per la Medicina 2011. Per una di quelle incredibili circostanze della vita, Steinman è morto 3 giorni prima di sapere di avere vinto il Nobel. I tre scienziati hanno avuto il prestigioso riconoscimento grazie ad alcuni importanti studi riguardanti il sistema immunitario, e, ironia della sorte, il povero Steinman è stato vinto da un cancro al pancreas che stava curando da ben 4 anni con una terapia basata sulle sue scoperte.

(fonte immagine: lastampa.it)

Ripensamenti

Articolo aggiornato.

A me Vasco, bene o male, è sempre piaciuto abbastanza. Almeno finché faceva solo il rocker. Da un po' di tempo, invece, a partire dalla storia delle marchette agli antidepressivi fino ad arrivare al lascio/non lascio, non lo sfango più.

La vicenda della chiusura, speriamo temporanea, del sito satirico Nonciclopedia è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.


Aggiornamento 18:44.

Mi sono accorto adesso che della questione si è interessato anche Paolo, tirando in ballo il noto "effetto Streisand".

Il quartier generale racconta/67

Non dev'essere difficile fare il direttore editoriale di una testata come il Giornale. Per il semplice motivo che i lettori non stanno lì a guardare se quello che viene propinato loro sono cavolate oppure no.

Ed è per questo che Sallusti può ancora permettersi il lusso di scrivere cose come "grande operazione di spionaggio messa in piedi da un potere dello Stato, la magistratu­ra"; "Siamo al pro­cesso numero 26 in diciotto anni, senza che l'imputato sia mai stato condannato una so­la volta" e cose di questo genere.

Ovviamente, è del tutto superfluo da parte di Sallusti specificare che la mancanza di condanne non significa automaticamente assoluzione, ma spesso e volentieri significa prescrizione, magari proprio perché la suddetta prescrizione per certi tipi di reati è stata accorciata su misura. Ed è sempre del tutto superfluo specificare che accanto alle assoluzioni nel merito, che pure ci sono, ce ne sono alcune rimediate grazie al fatto che il relativo reato non è più previsto come reato. Magari perché qualcuno (a caso) l'ha nel frattempo depenalizzato.

Ma questi sono particolari insignificanti, specie per il lettore quadratico medio del Giornale. L'importante è buttare tutto nel calderone.

Ma è la chicca finale che è da incorniciare: "In un Paese normale nessun pm avreb­b­e potuto fare come la Boccassini e compa­gni. Li avrebbero cacciati con infamia dalla magistratura per attentato contro lo Stato". E' vero: in nessun paese normale uno dei magistrati che più si è messo in luce nella lotta alla mafia e al terrorismo sarebbe trattato come un attentatore dello Stato dai pennivendoli prezzolati al soldo di un capo di governo.

Inutile anche aggiungere che in nessun paese normale, come ama ripetere Sallusti, un capo di governo come quello che ci ritroviamo sarebbe ancora al suo posto.

Il salto della quaglia

Stamattina mi chiedevo, con un po' di smarrimento e apprensione, dove avrebbe fatto capolino il leggendario Alberoni dopo l'ultimo editoriale, lunedì scorso, pubblicato sul Corriere. Eccolo qua (un po' me l'aspettavo).

sabato 1 ottobre 2011

Il paradosso di Sallusti

"L’ipotesi di una secessione della Padania è talmente paradossale, qui al Nord lo sappiamo bene, da non meritare di uscire dai confini del folclore leghista". Avete capito? Oggi, improvvisamente, e casualmente dopo lo schiaffo di ieri di Napolitano, per Sallusti la secessione della Padania è diventata un paradosso, una trovata folcloristica.

Ma è il tono dell'articolo ad essere divertente, perché in pratica è come se avesse voluto dire: noi abbiamo capito fin dall'inizio che la storia della secessione era una boutade. Voi ci avete creduto davvero? Beh, io e quelli che ancora riescono a fare 2 + 2 no. Ma molti di quelli che vanno sul famoso prato vestiti da Obelix ho paura che ci abbiano creduto per davvero.

La democrazia del bavaglio


Tra le reazioni più divertenti all'affondo di ieri di Napolitano sulla questione Padania, va registrata sicuramente quella di Calderoli - poteva essere diversamente? -, il quale ha dichiarato, tra le altre cose: "il presidente poi sa bene che la Lega da oltre 20 anni è garanzia di democrazia".

Certo, lo sa bene. Un esempio di questa democrazia lo abbiamo proprio in questi giorni. Dopo quasi un ventennio, gran parte dei militanti leghisti ha capito che è stato tutto un bluff. Tutti i problemi di allora (tasse, sicurezza, ecc...) sono rimasti tali e quali, nonostante le palle e la propaganda demagogica delle gerarchie che continua ancora oggi. E poi tutta la questione delle poltrone a Roma, per mantenere le quali Bossi e soci non hanno esitato ad abbassarsi alle più invereconde richieste del "fedele alleato" (il recente salvataggio di un ministro siciliano indagato per mafia è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso).

Ma tutto questo non si può dire, non si può denunciare. E' scattato il bavaglio di Bossi contro chiunque osi lamentarsi pubblicamente (sindaci, amministratori, militanti), pena l'espulsione dal partito. E' la democrazia della Lega.

Col senno di poi

Nessuna certezza, ovviamente, ma se si fosse dato retta ai tanti che fin dall'inizio avevano capito l'entità dei rapporti di forza t...