E' una di quelle notizie che lasciano un pò sorpresi: la Siae scende in sciopero. Se non cambierà niente, infatti, durante la settimana a cavallo tra i mesi di giugno e luglio l'associazione che tutela il copyright e il diritto d'autore (quella che è stata definita il "braccio armato" dell'industria discografica) scenderà in sciopero.
Le ragioni di questa agitazione, a detta dei promotori dell'iniziativa, risiederebbero nel tentativo di sensibilizzare il governo e le istituzioni circa la salvaguardia del diritto d'autore, messo in pericolo dai cattivoni che scaricano a scrocco dai circuiti p2p materiale protetto da copyright.
Su tutta la questione del copyright e della libera circolazione della cultura ho già parlato fin troppo, sia sul mio sito che in questo blog; e, sostanzialmente, il tutto si può riassumere in questo bellissimo scritto di Renzo Davoli.
Quello che lascia perplessi di tutta questa faccenda è che un organismo come la Siae, ideatrice di un'aberrazione chiamata equo compenso, una sorta di tassa su qualsiasi tipo di supporto vergine (digitale e non), frutto della presunzione (da dimostrare) che tali supporti vengano utilizzati per registrarvi materiale protetto da copyright, metta in campo un'iniziativa simile (insieme ad altre che hanno fatto storia).
Cosa teme la Siae, il dilagare del peer to peer? Il marocchino sotto i portici della Coin che vende cd contraffatti? O piuttosto teme chi si batte per il diritto al libero accesso alla cultura?
Auguri vivissimi per il buon esito dell'iniziativa.
giovedì 31 maggio 2007
L'ora di Santoro
Dopo tanto parlare (più o meno animatamente) del tanto discusso reportage della BBC sui preti pedofili e delle presunte coperture da parte della Chiesa, questa sera il video sarà trasmesso da Santoro ad Anno Zero.
Leggo sul sito dell'Ansa che tra gli ospiti saranno presenti:
Personalmente penso che alla fine, nonostante il can can di questi giorni, verrà fuori una trasmissione "normale": Santoro non sbranerà Fisichella, per intenderci. Quello che comunque alla fine conterà, e avrà il suo peso, sarà la capacità di entrambe le parti di argomentare la discussione con tesi valide senza scadere nel becero beccarsi a vicenda senza spiegazioni, tipico di certe trasmissioni di Bruno Vespa.
Sul video ormai sappiamo tutto: ci sono al suo interno casi documentati di abusi sessuali, perpetrati da esponenti del clero cattolico, mischiati ad alcuni errori e inesattezze relativi per esempio al coinvolgimento di Ratzinger come garante del Crimen Sollicitationis.
Insomma, speriamo che una volta chiariti i punti controversi del filmato, il documentario stesso sia l'occasione di un sano e costruttivo dibattito in cui la Chiesa riesca ad ammettere serenamente le colpe di alcuni suoi "figli", facendosi garante magari di una maggiore forma di consapevolezza verso il "problema".
Ne riparleremo comunque prossimamente.
Leggo sul sito dell'Ansa che tra gli ospiti saranno presenti:
- monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense
- don Fortunato di Noto (fondatore dell'associazione Meter)
- il matematico Piergiorgio Odifreddi, autore di Perché non possiamo essere Cristiani
- Colm O'Gorman, il giornalista autore di Sex, Crimes and Vatican
Personalmente penso che alla fine, nonostante il can can di questi giorni, verrà fuori una trasmissione "normale": Santoro non sbranerà Fisichella, per intenderci. Quello che comunque alla fine conterà, e avrà il suo peso, sarà la capacità di entrambe le parti di argomentare la discussione con tesi valide senza scadere nel becero beccarsi a vicenda senza spiegazioni, tipico di certe trasmissioni di Bruno Vespa.
Sul video ormai sappiamo tutto: ci sono al suo interno casi documentati di abusi sessuali, perpetrati da esponenti del clero cattolico, mischiati ad alcuni errori e inesattezze relativi per esempio al coinvolgimento di Ratzinger come garante del Crimen Sollicitationis.
Insomma, speriamo che una volta chiariti i punti controversi del filmato, il documentario stesso sia l'occasione di un sano e costruttivo dibattito in cui la Chiesa riesca ad ammettere serenamente le colpe di alcuni suoi "figli", facendosi garante magari di una maggiore forma di consapevolezza verso il "problema".
Ne riparleremo comunque prossimamente.
mercoledì 30 maggio 2007
Sei indeciso? Spellweb.com
Mi capita spesso, scrivendo molto, di imbattermi in indecisioni di tipo ortografico. Una parola o una frase si scriverà così, oppure cosà, ecc...
Bene. C'è un sito (SpellWeb.com) che permette di risolvere in pochi secondi questi dubbi. E' sufficiente inserire le due versioni del termine o della frase oggetto della nostra indecisione e SpellWeb, tramite Google, restituirà i risultati evidenziando quale dei due ha una diffusione maggiore nel web.
Ovviamente SpellWeb si limita a fornire una statistica, e, conseguentemente, il termine più gettonato non necessariamente è quello corretto. In questi casi c'è sempre il buon vecchio dizionario.
I limiti dell'idiozia
Dopo quanto accaduto in Australia e prossimamente in Olanda, sempre nell'ambito del variegato mondo dei reality, si tratta di capire esattamente se l'idiozia umana abbia dei limiti, o se magari siano già stati valicati.
Aggiornamento 01/06/2007: il Corriere e altre testate, che avevano riportato la notizia del reality olandese che ho citato nel post, attraverso il quale era stato messo "in palio" un rene conteso da tre persone in attesa di trapianto, pubblica la smentita della notizia, dicendo che si è trattato di un tentativo di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla questione dei trapianti d'organi. Questo, naturalmente, non cambia di una virgola ciò che penso dei reality show.
Aggiornamento 01/06/2007: il Corriere e altre testate, che avevano riportato la notizia del reality olandese che ho citato nel post, attraverso il quale era stato messo "in palio" un rene conteso da tre persone in attesa di trapianto, pubblica la smentita della notizia, dicendo che si è trattato di un tentativo di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla questione dei trapianti d'organi. Questo, naturalmente, non cambia di una virgola ciò che penso dei reality show.
martedì 29 maggio 2007
L'sms da 15 euro
In segreteria ci sono messaggi per te. Chiama 89-9xx-xx-xx. Info costi in Segreteria.biz (oppure in "www.inSEGRETERIAa.com")
Questo, più o meno, è il tenore del messaggio che circola sui telefonini in questo periodo. A dir la verità non si tratta di una novità assoluta (i primi "esemplari" hanno cominciato a fare capolino nel corso del 2006), ma pare ci sia stata una recrudescenza in questo periodo.
Si tratta, sostanzialmente, di una forma di spam telefonico ideato per indurre le potenziali vittime a credere di poter recuperare un messaggio a loro indirizzato chiamando un numero a sovrapprezzo (e che sovrapprezzo: 12,40 euro + iva). Oltretutto, questo famoso numero non inizia con la classica sequenza 899 ecc., ma, come vedete dall'esempio in alto, è abilmente impostato in modo da indurre l'eventuale utente un pò distratto a pensare che inizi con 89.
Tutto questo balordo meccanismo si appoggia ad un sito chiamato
http://www.insegreteriaa.it/Index.asp?IDSection=6
A dir la verità i siti internet mediante i quali l'ingegnoso giochino è andato avanti sono molti (un altro ancora attivo è questo), anche se parecchi sono stati oscurati nel corso del tempo. Quello citato sopra (insegreteriaa.it) è attualmente funzionante e naturalmente mi sono preso la briga di spulciarlo un pò.
Innanzitutto, secondo quanto riporta Netcraft, il sito in questione risulta hostato su un server italiano e alcune indicazioni più approfondite riguardo all'intestatario e alla società di appartenenza si trovano in questa pagina di domaintools.com.
La ricerca whois è l'unico modo per ottenere informazioni, perché in nessuna pagina del sito sono specificati la società titolare né il nome di un referente: si tratta in pratica di sito - che si presenta come una specie di "servizio di incontri e contatti" - totalmente anonimo. Di questa storia si erano occupati a febbraio di quest'anno sia antiphishing.it che federconsumatori. Ma vediamo qualche "perla" presa direttamente dalle sue pagine web.
Alla pagina "privacy" si legge, ad esempio:
[...] L'interessato [chi sottoscrive il servizio] ha diritto di ottenere l'indicazione: [...] [...] d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell'articolo 5, comma 2; [...]
Interessante. Peccato che questi dati sul sito non esistano, ma siano reperibili solamente tramite ricerca esterna su siti appositi (cosa magari non alla portata di tutti, e magari neppure alla portata del tempo di tutti). Ma andiamo avanti.
Alla pagina "regolamento" si legge:
[...] L'iscritto che non dovesse ritenere il servizio offerto da inSEGRETERIAa.it di suo gradimento e comunque non conforme alle proprie aspettative, nel termine di 3 giorni dall'iscrizione, può richiedere la restituzione della somma pagata.
La richiesta di rimborso deve essere formalmente via email indirizzata a inSEGRETERIAa.it [...]
A parte il non trascurabile particolare che "insegreteriaa.it" non è un indirizzo e-mail, rimane il fatto che nel sito non esiste nessun recapito di posta elettronica a cui fare riferimento. A meno che tale indirizzo non sia accessibile (ma ho seri dubbi) nell'area riservata una volta che uno si è registrato (mi dispiace, io non l'ho fatto, se ci tenete provate pure voi).
Questa poi - contenuta sempre nella stessa pagina - è spettacolare:
[...] In caso di contestazione il foro competente è quello del luogo dove ha sede inSEGRETERIAa.it [...]
Già, l'isola del tesoro. :-)
Vabbè, mi fermo qui, mi pare non sia necessario proseguire. Penso che abbiate capito tutti con chi e con cosa abbiamo a che fare. Quindi, se ricevete uno di questi sms, sapete cosa fare: ci sono modi sicuramente migliori per spendere 15 euro.
Questo, più o meno, è il tenore del messaggio che circola sui telefonini in questo periodo. A dir la verità non si tratta di una novità assoluta (i primi "esemplari" hanno cominciato a fare capolino nel corso del 2006), ma pare ci sia stata una recrudescenza in questo periodo.
Si tratta, sostanzialmente, di una forma di spam telefonico ideato per indurre le potenziali vittime a credere di poter recuperare un messaggio a loro indirizzato chiamando un numero a sovrapprezzo (e che sovrapprezzo: 12,40 euro + iva). Oltretutto, questo famoso numero non inizia con la classica sequenza 899 ecc., ma, come vedete dall'esempio in alto, è abilmente impostato in modo da indurre l'eventuale utente un pò distratto a pensare che inizi con 89.
Tutto questo balordo meccanismo si appoggia ad un sito chiamato
http://www.insegreteriaa.it/Index.asp?IDSection=6
A dir la verità i siti internet mediante i quali l'ingegnoso giochino è andato avanti sono molti (un altro ancora attivo è questo), anche se parecchi sono stati oscurati nel corso del tempo. Quello citato sopra (insegreteriaa.it) è attualmente funzionante e naturalmente mi sono preso la briga di spulciarlo un pò.
Innanzitutto, secondo quanto riporta Netcraft, il sito in questione risulta hostato su un server italiano e alcune indicazioni più approfondite riguardo all'intestatario e alla società di appartenenza si trovano in questa pagina di domaintools.com.
La ricerca whois è l'unico modo per ottenere informazioni, perché in nessuna pagina del sito sono specificati la società titolare né il nome di un referente: si tratta in pratica di sito - che si presenta come una specie di "servizio di incontri e contatti" - totalmente anonimo. Di questa storia si erano occupati a febbraio di quest'anno sia antiphishing.it che federconsumatori. Ma vediamo qualche "perla" presa direttamente dalle sue pagine web.
Alla pagina "privacy" si legge, ad esempio:
[...] L'interessato [chi sottoscrive il servizio] ha diritto di ottenere l'indicazione: [...] [...] d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell'articolo 5, comma 2; [...]
Interessante. Peccato che questi dati sul sito non esistano, ma siano reperibili solamente tramite ricerca esterna su siti appositi (cosa magari non alla portata di tutti, e magari neppure alla portata del tempo di tutti). Ma andiamo avanti.
Alla pagina "regolamento" si legge:
[...] L'iscritto che non dovesse ritenere il servizio offerto da inSEGRETERIAa.it di suo gradimento e comunque non conforme alle proprie aspettative, nel termine di 3 giorni dall'iscrizione, può richiedere la restituzione della somma pagata.
La richiesta di rimborso deve essere formalmente via email indirizzata a inSEGRETERIAa.it [...]
A parte il non trascurabile particolare che "insegreteriaa.it" non è un indirizzo e-mail, rimane il fatto che nel sito non esiste nessun recapito di posta elettronica a cui fare riferimento. A meno che tale indirizzo non sia accessibile (ma ho seri dubbi) nell'area riservata una volta che uno si è registrato (mi dispiace, io non l'ho fatto, se ci tenete provate pure voi).
Questa poi - contenuta sempre nella stessa pagina - è spettacolare:
[...] In caso di contestazione il foro competente è quello del luogo dove ha sede inSEGRETERIAa.it [...]
Già, l'isola del tesoro. :-)
Vabbè, mi fermo qui, mi pare non sia necessario proseguire. Penso che abbiate capito tutti con chi e con cosa abbiamo a che fare. Quindi, se ricevete uno di questi sms, sapete cosa fare: ci sono modi sicuramente migliori per spendere 15 euro.
Calma e sangue freddo
Perché calma e sangue freddo? L'idea per questo titolo mi è venuta seguendo gli sviluppi (inaspettati) della tragica vicenda accaduta qualche giorno fa in provincia di Perugia. Ma ci sono state nel corso degli anni altre tragedie che hanno qualcosa a che spartire con questa. Ne cito solo due: la storia di Erika e Omar e la recente strage di Erba. Cos'hanno in comune tutti questi fatti di sangue? Vediamo.
La storia di Erika e Omar, i due fidanzatini di Novi Ligure responsabili dell'uccisione della madre e del fratellino di lei, più o meno la conoscono tutti. La ragazza inizialmente diede la colpa dell'efferato omicidio a dei fantomatici extracomunitari, e ricordo perfettamente che Enrico Mentana, allora direttore del tg5, la sera stessa fece un commento - appena terminato il servizio che ne parlava - in cui diceva senza tanti giri di parole che questi qui (gli extracomunitari) andavano presi e sbattuti in galera buttando via la chiave.
Per la strage di Erba la storia si ripete. All'indomani del fatto, ricorderete, giornali, media in genere e commentatori improvvisati (e improvvidi) hanno trovato il colpevole prima ancora delle forze dell'ordine, identificandolo nella persona di Abdel Fami Marzouk, 25enne tunisino, marito e padre di due delle vittime, salvo poi scoprire che durante il fattaccio questi si trovava addirittura in Tunisia da parenti. Il resto poi lo sappiamo.
La stessa musica si è ripetuta in questi giorni con la triste vicenda di Perugia. In molti telegiornali abbiamo assistito alle dichiarazioni di alcuni intervistati, lì della zona, che puntavano il dito contro tutta la "marmaglia" che entra in Italia. Adesso leggiamo che è stato arrestato il marito. Questo, naturalmente, non significa automaticamente che sia lui il responsabile, ma il fatto che gli inquirenti abbiano abbandonato la pista della rapina finita male compiuta da estranei in favore di un delitto maturato in ambito familiare qualcosa significherà.
Tutto questo per dire che spesso la fretta e l'ansia di trovare il mostro a tutti i costi fanno prendere delle grosse cantonate, anche ai cosiddetti professionisti dell'informazione. Ora, pazienza se ci casca un povero blogger da quattro soldi come me, ma giornali e televisione dovrebbero ponderare di più quello che stanno per dare in pasto all'opinione pubblica. Il rischio in questi casi di creare falsi mostri (a cui poi dover chiedere scusa) è infatti piuttosto elevato.
Con questo non voglio dire, ovviamente, che gli extracomunitari siano tutti degli stinchi di santo (la cronaca di questi ultimi tempi mi pare anzi piuttosto eloquente in proposito), voglio solamente dire che per correttezza andrebbe valutato caso per caso prima di tirare delle conclusioni. I delinquenti, infatti - e questo è ormai ampiamente dimostrato -, non stanno mai da una parte sola.
La storia di Erika e Omar, i due fidanzatini di Novi Ligure responsabili dell'uccisione della madre e del fratellino di lei, più o meno la conoscono tutti. La ragazza inizialmente diede la colpa dell'efferato omicidio a dei fantomatici extracomunitari, e ricordo perfettamente che Enrico Mentana, allora direttore del tg5, la sera stessa fece un commento - appena terminato il servizio che ne parlava - in cui diceva senza tanti giri di parole che questi qui (gli extracomunitari) andavano presi e sbattuti in galera buttando via la chiave.
Per la strage di Erba la storia si ripete. All'indomani del fatto, ricorderete, giornali, media in genere e commentatori improvvisati (e improvvidi) hanno trovato il colpevole prima ancora delle forze dell'ordine, identificandolo nella persona di Abdel Fami Marzouk, 25enne tunisino, marito e padre di due delle vittime, salvo poi scoprire che durante il fattaccio questi si trovava addirittura in Tunisia da parenti. Il resto poi lo sappiamo.
La stessa musica si è ripetuta in questi giorni con la triste vicenda di Perugia. In molti telegiornali abbiamo assistito alle dichiarazioni di alcuni intervistati, lì della zona, che puntavano il dito contro tutta la "marmaglia" che entra in Italia. Adesso leggiamo che è stato arrestato il marito. Questo, naturalmente, non significa automaticamente che sia lui il responsabile, ma il fatto che gli inquirenti abbiano abbandonato la pista della rapina finita male compiuta da estranei in favore di un delitto maturato in ambito familiare qualcosa significherà.
Tutto questo per dire che spesso la fretta e l'ansia di trovare il mostro a tutti i costi fanno prendere delle grosse cantonate, anche ai cosiddetti professionisti dell'informazione. Ora, pazienza se ci casca un povero blogger da quattro soldi come me, ma giornali e televisione dovrebbero ponderare di più quello che stanno per dare in pasto all'opinione pubblica. Il rischio in questi casi di creare falsi mostri (a cui poi dover chiedere scusa) è infatti piuttosto elevato.
Con questo non voglio dire, ovviamente, che gli extracomunitari siano tutti degli stinchi di santo (la cronaca di questi ultimi tempi mi pare anzi piuttosto eloquente in proposito), voglio solamente dire che per correttezza andrebbe valutato caso per caso prima di tirare delle conclusioni. I delinquenti, infatti - e questo è ormai ampiamente dimostrato -, non stanno mai da una parte sola.
lunedì 28 maggio 2007
Questione di password
Non capisco a fare cosa gli aggressori informatici si scervellino e facciano ampio uso di software apposito, per tentare di decifrare le password degli utenti.
Guardate questa classifica:
Mi pare che ci sia ben poco da aggiungere. Anni e anni di raccomandazioni a utilizzare pw dalla robustezza commisurata all'importanza dei dati da salvaguardare per scoprire che la password più utilizzata è... "password".
Guardate questa classifica:
- password
- 123456
- qwerty
- abc123
- letmein
- monkey
- myspace1
- password1
- link182
- (your first name)
Mi pare che ci sia ben poco da aggiungere. Anni e anni di raccomandazioni a utilizzare pw dalla robustezza commisurata all'importanza dei dati da salvaguardare per scoprire che la password più utilizzata è... "password".
Delizie elettorali
Repubblica ci sta in queste ore deliziando coi risultati delle amministrative. Anche se la vera "delizia" sembrano essere i commenti in tempo reale inseriti dagli utenti.
domenica 27 maggio 2007
Quando Linux ti toglie dai guai (informatici)
L'immagine che vedete qui sopra rappresenta il mio pc mentre sto scrivendo questo post. Cosa notate di strano? Niente? Beh, allora ve lo dico io: non c'é l'hard disk. Partendo da in alto ci sono infatti il lettore dvd, il masterizzatore e il lettore dei dischetti floppy (che tra l'altro non funziona). Lo so, qualcuno si starà chiedendo come fa a funzionare un pc senza hard disk, e magari qualcun'altro si starà chiedendo perché sono senza hard disk.
Come ho già scritto in qualche post precedente, il mio pc é arrivato alla frutta. Oddio, non so se é proprio alla frutta, ma i frequenti crash, i continui riavvii spontanei e l'impossibilità di portare a termine qualsiasi tipo di installazione (sia Xp che Linux), sono tutti segnali che non fanno presagire nulla di buono. Ho quindi tolto l'hard disk in attesa che venga Giorgio a prenderlo per tentare di buttarci su un Xp da uno dei suoi pc.
Potevo nel frattempo restare senza pc? Mai! Ecco che mi sono allora ricordato che da qualche parte avrei dovuto avere un cdrom con su Knoppix. Knoppix é un particolare tipo di distro Linux che gira interamente su cdrom, senza bisogno di hard disk. Ho cercato un pò e alla fine ecco che é spuntato fuori da qualche oscuro meandro l'agognato cd. Che poi alla fine ho scoperto essere un dvd contenente appunto Knoppix versione 4.0.2.
A questo punto ho modificato il bios in modo che il pc all'accensione facesse il boot da cdrom, et voilà: ecco Knoppix caricato e perfettamente funzionante. Ovviamente, non essendo un sistema operativo installato su hard disk (non c'é), tutto il funzionamento del sistema risulta leggermente più lento dell'equivalente su disco, ma consente comunque di lavorare in maniera più che dignitosa.
Knoppix ha tutto, non c'é bisogno di installare niente. Qualsiasi programma serva per fare qualsiasi tipo di lavoro, lì c'é. Anche il riconoscimento hardware é praticamente perfetto. Il modem l'ha riconosciuto subito, così pure come la penna usb su cui tengo i file che mi servono quando giro tra una distribuzione e l'altra. Ha riconosciuto correttamente perfino il lettore di schede di memoria usb, che ho utilizzato per importare dalla fotocamera l'immagine del mio pc. Ho quindi copiato dalla penna usb il file coi bookmarks di Firefox, ho attivato la connessione internet, ed eccomi online.
Ovviamente, come ho già detto, si tratta di una soluzione tampone in attesa di riuscire a rimediare uno straccio di sistema operativo che mi consenta di arrivare almeno ad agosto (periodo in cui forse mi deciderò ad acquistarne uno nuovo), ma tutto sommato niente male. Per adesso l'unico inconveniente é rappresentato dalla tastiera che di default carica la mappatura dei caratteri inglese col conseguente casino per quanto riguarda le accentate. Ricordo che c'era il modo di impostare la tastiera italiana in fase di caricamento del sistema, ma in questo momento mi sfugge.
Anzi, se per caso qualcuno la ricorda é il benvenuto.
Il mistero dell'immondizia
Da parecchio tempo ormai sta tenendo banco, come sicuramente vi sarete accorti, la questione dell'immondizia che invade ogni angolo di Napoli. I telegiornali continuano a proporci le immagini di questi immensi mucchi di immondizia davanti a palazzi, negozi, abitazioni private, ecc...
Come è noto la questione non è recente, ma si trascina da un certo numero di anni. Non pretendo ovviamente di dilungarmi sulle cause che nel corso degli anni hanno portato questa situazione al collasso, ma scrivo questo post solo per cercare di capire alcuni atteggiamenti degli abitanti del posto.
Nelle immagini che ci vengono proposte, infatti, si vedono spesso cittadini esasperati: dalla puzza, dai topi, dalle esalazioni alla diossina provocate dagli incendi notturni appiccati ai cassonetti. Nel contempo però, gli stessi abitanti sono pronti a incatenarsi davanti ai cancelli ogni volta che viene ventilata l'ipotesi di apertura di discariche dismesse sul territorio (come riportato da questo articolo del Corriere).
E' ovvio che le discariche vicino a casa non le vuole nessuno, ma anche le tonnellate di immondizia sui marciapiedi non le vuole nessuno. E allora? Come si fa? E' chiaro che se avessi la risposta a questa domanda probabilmente adesso sarei al posto di Bertolaso, ma non è questo il punto. A me piacerebbe sentire il parere di chi questa situazione la vive sulla sua pelle. Non so se tra i lettori del mio blog ce n'è qualcuno che risiede a Napoli o provincia. Se c'è si faccia pure avanti, è il benvenuto.
Come è noto la questione non è recente, ma si trascina da un certo numero di anni. Non pretendo ovviamente di dilungarmi sulle cause che nel corso degli anni hanno portato questa situazione al collasso, ma scrivo questo post solo per cercare di capire alcuni atteggiamenti degli abitanti del posto.
Nelle immagini che ci vengono proposte, infatti, si vedono spesso cittadini esasperati: dalla puzza, dai topi, dalle esalazioni alla diossina provocate dagli incendi notturni appiccati ai cassonetti. Nel contempo però, gli stessi abitanti sono pronti a incatenarsi davanti ai cancelli ogni volta che viene ventilata l'ipotesi di apertura di discariche dismesse sul territorio (come riportato da questo articolo del Corriere).
E' ovvio che le discariche vicino a casa non le vuole nessuno, ma anche le tonnellate di immondizia sui marciapiedi non le vuole nessuno. E allora? Come si fa? E' chiaro che se avessi la risposta a questa domanda probabilmente adesso sarei al posto di Bertolaso, ma non è questo il punto. A me piacerebbe sentire il parere di chi questa situazione la vive sulla sua pelle. Non so se tra i lettori del mio blog ce n'è qualcuno che risiede a Napoli o provincia. Se c'è si faccia pure avanti, è il benvenuto.
sabato 26 maggio 2007
Il virus che arriva dai Caraibi
Se c'è una categoria - assieme ai musicisti, agli scrittori, insomma ai creativi in genere - a cui non manca la fantasia, è sicuramente quella dei virus writer. Sta circolando già da ore con una certa insistenza un trojan che per propagarsi sfrutta la notorietà del terzo film della nota saga dei Pirati dei Caraibi, di disneyana produzione.
L'e-mail in questione, apparentemente proveniente dalla Disney, descrive brevemente la trama del film e invita ad aprire l'allegato per visionarne un breve trailer. L'allegato si presenta come archivio compresso .zip chiamato
Official_Trailer_Pirates_of_the_Caribbean_At_World´s_End.zip
all'interno del quale c'è un trojan (Troy/Yar-A) che ha questo nome:
Official_Trailer_Pirates_of_the_Caribbean_At_World´s_End.exe.
Ovviamente, come capita spesso in questi casi, il nome può essere leggermente differente, ma la sostanza è quella. Nonostante il livello di diffusione sia ancora classificato da Sophos non preoccupante, è bene comunque fare sempre attenzione e non abbassare mai la guardia (e il buon senso), evitando di aprire disinvoltamente qualsiasi allegato ci piova nella casella di posta.
Ovviamente, chi riceve quest'e-mail non ha niente da temere, purché la cestini così come la riceve senza aprire l'allegato infetto.
Non sono purtroppo riuscito a reperire il testo preciso: se qualcuno l'ha ricevuta oppure mi può indicare un link dove reperirlo mi faccia un fischio, provvederò a inserirlo nel post.
L'e-mail in questione, apparentemente proveniente dalla Disney, descrive brevemente la trama del film e invita ad aprire l'allegato per visionarne un breve trailer. L'allegato si presenta come archivio compresso .zip chiamato
Official_Trailer_Pirates_of_the_Caribbean_At_World´s_End.zip
all'interno del quale c'è un trojan (Troy/Yar-A) che ha questo nome:
Official_Trailer_Pirates_of_the_Caribbean_At_World´s_End.exe.
Ovviamente, come capita spesso in questi casi, il nome può essere leggermente differente, ma la sostanza è quella. Nonostante il livello di diffusione sia ancora classificato da Sophos non preoccupante, è bene comunque fare sempre attenzione e non abbassare mai la guardia (e il buon senso), evitando di aprire disinvoltamente qualsiasi allegato ci piova nella casella di posta.
Ovviamente, chi riceve quest'e-mail non ha niente da temere, purché la cestini così come la riceve senza aprire l'allegato infetto.
Non sono purtroppo riuscito a reperire il testo preciso: se qualcuno l'ha ricevuta oppure mi può indicare un link dove reperirlo mi faccia un fischio, provvederò a inserirlo nel post.
Paolini hacker?
Ora, non è che voglio entrare nel merito della sentenza che ha assolto il noto guastatore televisivo, quanto al fatto che il giudice lo abbia etichettato come l'"hacker della tv". Questo infelice paragone dimostra in primo luogo che il giudice - forse - non sa bene chi sono gli hacker informatici e cosa fanno.
E magari, chissà, qualcuno di costoro potrebbe non gradire il paragone.
E magari, chissà, qualcuno di costoro potrebbe non gradire il paragone.
venerdì 25 maggio 2007
Le previsioni di un grande stratega
Leggo oggi su Reuters alcune previsioni di Bush (qui):
"Proprio nelle ore in cui il Congresso Usa approvava il rifinanziamento per la guerra, il presidente George W. Bush ha detto ieri che questa estate rischia di essere molto sanguinosa per le truppe statunitensi e per i civili in Iraq, visto il continuo aumentare di attacchi da parte dei ribelli."
Beh, per i civili non è (purtroppo) una novità che le guerre in genere siano sanguinose (questa non fa eccezione). Per quanto riguarda la previsione circa i militari, se contiamo che da quel marzo 2003 in cui gli Stati Uniti hanno invaso quel disgraziato paese sono morti 3401 soldati americani (dato aggiornato al 14/05/2007) - che a occhio e croce fa una media di circa 850 marines all'anno che se ne vanno al creatore -, mi pare che la previsione di Bush suoni un pò come la scoperta dell'acqua calda.
"Proprio nelle ore in cui il Congresso Usa approvava il rifinanziamento per la guerra, il presidente George W. Bush ha detto ieri che questa estate rischia di essere molto sanguinosa per le truppe statunitensi e per i civili in Iraq, visto il continuo aumentare di attacchi da parte dei ribelli."
Beh, per i civili non è (purtroppo) una novità che le guerre in genere siano sanguinose (questa non fa eccezione). Per quanto riguarda la previsione circa i militari, se contiamo che da quel marzo 2003 in cui gli Stati Uniti hanno invaso quel disgraziato paese sono morti 3401 soldati americani (dato aggiornato al 14/05/2007) - che a occhio e croce fa una media di circa 850 marines all'anno che se ne vanno al creatore -, mi pare che la previsione di Bush suoni un pò come la scoperta dell'acqua calda.
Corona day
Leggo qua e là che oggi Fabrizio Corona è stato liberato. O, meglio, gli è stata revocata la misura della custodia cautelare in carcere con obbligo di soggiorno a casa (non può uscire la sera).
Ricordando sempre che per l'ordinamento giuridico italiano tutti gli imputati sono innocenti fino a sentenza passata in giudicato, mi viene in mente che Corona è quello che diceva di non ricattare i vip, ma di limitarsi semplicemente a vendere loro delle foto per non pubblicarle.
Anche se questi sottili accomodamenti semantici non hanno convinto della sua buona fede i giudici di Potenza e Torino (su Corona pendono ancora due ordinanze di custodia cautelare in carcere), nel frattempo il signorino è comunque tornato a casa (almeno lì avrà la palestra).
Ricordando sempre che per l'ordinamento giuridico italiano tutti gli imputati sono innocenti fino a sentenza passata in giudicato, mi viene in mente che Corona è quello che diceva di non ricattare i vip, ma di limitarsi semplicemente a vendere loro delle foto per non pubblicarle.
Anche se questi sottili accomodamenti semantici non hanno convinto della sua buona fede i giudici di Potenza e Torino (su Corona pendono ancora due ordinanze di custodia cautelare in carcere), nel frattempo il signorino è comunque tornato a casa (almeno lì avrà la palestra).
Di nuovo online
Beh, certo che se basta un giorno offline per trovarmi la mattina dopo (oggi) 25 messaggi nella mia webmail (comprese un paio delle mitiche Poste.it che sono riuscite a bypassare la spamfolder), non oso pensare cosa succederà tra un mesetto quando chiuderò baracca e burattini e me ne andrò una settimana in Trentino.
Scherzo naturalmente. Ieri ho comunque avuto dei problemi tecnici al pc (sostanzialmente dovuti alla sua vecchiaia) che mi hanno impedito di essere online per quasi tutto il giorno. Ho parzialmente risolto la cosa stamattina (sto scrivendo questo post con un Xp alla stato brado con solamente il firewall, ma non ditelo in giro ^^). Ovviamente ciò mi ha impedito di continuare alcune piacevoli discussioni iniziate sul blog e di rispondere a chi mi ha scritto in privato. Vedrò di "mettermi in pari" in giornata, pc permettendo ovviamente. Avevo in programma di comprare il pc alle mie figlie come prossimo regalo di compleanno, ma forse è meglio se me lo compro per me.
Lunga vita a tutti.
Scherzo naturalmente. Ieri ho comunque avuto dei problemi tecnici al pc (sostanzialmente dovuti alla sua vecchiaia) che mi hanno impedito di essere online per quasi tutto il giorno. Ho parzialmente risolto la cosa stamattina (sto scrivendo questo post con un Xp alla stato brado con solamente il firewall, ma non ditelo in giro ^^). Ovviamente ciò mi ha impedito di continuare alcune piacevoli discussioni iniziate sul blog e di rispondere a chi mi ha scritto in privato. Vedrò di "mettermi in pari" in giornata, pc permettendo ovviamente. Avevo in programma di comprare il pc alle mie figlie come prossimo regalo di compleanno, ma forse è meglio se me lo compro per me.
Lunga vita a tutti.
mercoledì 23 maggio 2007
Le risposte che ci meritiamo
Ricordate la scandalosa questione del portale Italia.it (ne avevo parlato qui)? Beh, ci sono (tristi) novità.
Non so se vi avevo già accennato dell'esistenza di un blog dal nome emblematico: http://scandaloitaliano.wordpress.com. Mi pare di sì. Comunque sia, i responsabili di questo blog hanno inviato all'inizio di aprile una lettera raccomandata (testo qui) indirizzata a Prodi, Rutelli e Nicolais, rispettivamente Presidente del Consiglio, Ministro dei Beni Culturali e Ministro della Funzione Pubblica. Con questa missiva i responsabili del blog che segue le vicende del portale-scandalo, chiedevano in pratica ai tre signori qui sopra lumi sulla gestione del portale e sulle modalità di utilizzo delle risorse (pubbliche) impiegate per il suo mantenimento.
La risposta è alla fine arrivata. Ecco il testo (qui in pdf):
In esito all'istanza dell'aggregazione di cittadini denominata Scandalo Italiano del 2 aprile 2007, qui pervenuta in data 19 aprile 2007, concernente l'accesso alla documentazione relativa al progetto del portale del turismo, Italia.it, si informa che questa amministrazione ha richiesto il parere alla "Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi sulla trasparenza dell'attività della Pubblica Amministrazione" in ordine all'ammissibilità dell'istanza prodotta.
Si riserva di fornire ulteriori informazioni sull'iter della richiesta.
Cioè, se non fosse chiaro, questi qui devono chiedere un parere a una commissione sulla trasparenza per avere notizia sulla trasparenza di gestione dei soldi spesi per il webmostro. Il bello è che questa commissione esiste davvero.
Bello no? Un modo elegante e raffinato per dire "non sono affari vostri". Già, solo i soldi buttati al vento in questo progetto sono i nostri.
(via scandaloitaliano)
Non so se vi avevo già accennato dell'esistenza di un blog dal nome emblematico: http://scandaloitaliano.wordpress.com. Mi pare di sì. Comunque sia, i responsabili di questo blog hanno inviato all'inizio di aprile una lettera raccomandata (testo qui) indirizzata a Prodi, Rutelli e Nicolais, rispettivamente Presidente del Consiglio, Ministro dei Beni Culturali e Ministro della Funzione Pubblica. Con questa missiva i responsabili del blog che segue le vicende del portale-scandalo, chiedevano in pratica ai tre signori qui sopra lumi sulla gestione del portale e sulle modalità di utilizzo delle risorse (pubbliche) impiegate per il suo mantenimento.
La risposta è alla fine arrivata. Ecco il testo (qui in pdf):
In esito all'istanza dell'aggregazione di cittadini denominata Scandalo Italiano del 2 aprile 2007, qui pervenuta in data 19 aprile 2007, concernente l'accesso alla documentazione relativa al progetto del portale del turismo, Italia.it, si informa che questa amministrazione ha richiesto il parere alla "Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi sulla trasparenza dell'attività della Pubblica Amministrazione" in ordine all'ammissibilità dell'istanza prodotta.
Si riserva di fornire ulteriori informazioni sull'iter della richiesta.
Cioè, se non fosse chiaro, questi qui devono chiedere un parere a una commissione sulla trasparenza per avere notizia sulla trasparenza di gestione dei soldi spesi per il webmostro. Il bello è che questa commissione esiste davvero.
Bello no? Un modo elegante e raffinato per dire "non sono affari vostri". Già, solo i soldi buttati al vento in questo progetto sono i nostri.
(via scandaloitaliano)
Basta che si sbrighino
Sono sincero: non me ne frega un beneamato che stasera vinca il Milan o il Liverpool, basta che questa storia finisca.
Non se ne può più.
Non se ne può più.
Arriva "BadBunny", trema anche Linux?
Beh, no, certo che Linux non trema. Però la notizia diffusa oggi da Sophos circa un virus che potrebbe - potenzialmente - infettare anche il sistema del pinguino merita di essere segnalata.
Il mistero è presto svelato. Si tratta in realtà di un worm in grado di colpire OpenOffice.org, sia che giri su Windows, su Linux o su Mac. Si tratta di un file malevolo che si presenta col nome badbunny.odg (.odg è il formato nativo in cui vengono salvati i documenti creati con il programma di disegno Draw incluso in OOo). Una volta aperto, ecco come agisce (sempre secondo quanto riferisce Sophos):
Comunque sia, se doveste imbattervi in qualunque cosa che si chiami badbunny.odg e magari siete utilizzatori di OOo (cosa fortemente consigliata), sapete cosa dovete fare. Superflua penso, per chi usa Linux, la raccomandazione di lavorare sempre come utente con privilegi limitati.
Il mistero è presto svelato. Si tratta in realtà di un worm in grado di colpire OpenOffice.org, sia che giri su Windows, su Linux o su Mac. Si tratta di un file malevolo che si presenta col nome badbunny.odg (.odg è il formato nativo in cui vengono salvati i documenti creati con il programma di disegno Draw incluso in OOo). Una volta aperto, ecco come agisce (sempre secondo quanto riferisce Sophos):
- Windows: crea un file chiamato drop.bad che viene poi spostato nella cartella dove risiede mIRC (ovviamente se uno ce l'ha, altrimenti ciccia). Inoltre genera e lancia un file JavaScript denominato badbunny.js
- Linux: crea il file badbunny.py come script Xchat e inoltre genera un file Pearl denominato badbunny.pl
- Mac: crea uno o due script Ruby chiamati badbunny.rb e badbunnya.rb Gli script inseriti in mIRC e Xchat vengono utilizzati per duplicare e diffondere SB/BadBunny ad altri utenti
Comunque sia, se doveste imbattervi in qualunque cosa che si chiami badbunny.odg e magari siete utilizzatori di OOo (cosa fortemente consigliata), sapete cosa dovete fare. Superflua penso, per chi usa Linux, la raccomandazione di lavorare sempre come utente con privilegi limitati.
martedì 22 maggio 2007
Internet batte censura 1 a 0
Aggiornamento 27/05/2007: il documentario della BBC che ho linkato nell'articolo è stato rimosso dalla relativa pagina di GoogleVideo. E' comunque reperibile in altri posti (tipo youtube) digitando il nome in qualsiasi motore di ricerca
Ieri sera ho visto, come vi avevo detto nel post precedente, Sex, Crimes and Vatican, il documentario che rivela testimonianze su abusi sessuali all'interno della Chiesa Cattolica, prodotto e realizzato l'anno scorso dalla BBC e censurato nel nostro paese.
L'argomento è di quelli, come dire, "infiammabili", che divide chi ha visto il video tra chi sostiene che si tratti di una grossa bufala montata ad arte per gettare fango e discredito sulla Chiesa, e chi invece ritiene che sia la prova provata di ciò che avviene da tempo all'interno di alcuni ambienti cattolici. Di questo però parlerò dopo.
Il primo aspetto che voglio prendere in esame di questa faccenda riguarda la censura, un argomento di cui ho parlato spesso sia su questo blog che sul mio sito internet. A prescindere infatti dalla veridicità o meno del documentario in questione, rimane il fatto che il tentativo di bloccarne la messa in onda rappresenta un grosso autogol del Vaticano o di chi comunque voleva impedirne la diffusione via etere. La questione ora pare chiusa in quanto la Rai ha acquistato il documentario che manderà in onda la prossima settimana nella trasmissione di Santoro. Ma fino a oggi ancora si discuteva dell'opportunità o meno di mandarlo in onda. E tutto questo mentre quasi 600.000 persone l'hanno già acquisito dalla rete grazie anche al lavoro di alcuni blogger che si sono presi la briga di inserire i sottotitoli in italiano.
Questo fatto rappresenta a mio modestissimo parere la prova di come la censura oggi sia anacronistica e priva di senso (e sostanzialmente inutile). Nel ventunesimo secolo non si può più pretendere di impedire la messa in onda di notizie e documenti "scomodi". Non si può più pretendere di "smontare" le tesi riportate nei documentari in questo modo. Le notizie vanno date nella loro interezza, poi sarà il pubblico a valutare se si tratti di bufale o no. Scusate, non vi fa un pò ridere il fatto che alcuni signori stiano lì a discutere sull'opportunità o meno di mandare in onda in tv un documento quando questo è già di pubblico dominio in rete (prova questa che grazie a internet non siamo più obbligati a sottostare ai capricci e agli umori dei direttori di rete, Rai o Mediaset che siano). A mio modesto parere, poi, se il Vaticano non avesse avuto nulla da temere dalla messa in onda di questo documentario, perché tutto questo casino?
Ma veniamo al documentario vero e proprio. In esso sono riportate alcune testimonianze (molto ben documentate) di fatti di pedofilia commessi da alcuni preti cattolici in Inghilterra, Stati Uniti e Brasile, e delle presunte coperture architettate dal Vaticano per cercare di "lavare in casa i panni sporchi". L'Avvenire si è scagliato conto questo documentario definendolo "Infame calunnia". Cito dall'articolo in questione:
[...] Confidando magari che qualche organo di informazione, più o meno clandestino, non faccia troppo lo schizzinoso, e rilanci generosamente il tutto, offrendo al proprio pubblico come sicuro il cibo ampiamente avariato. [...]
Io non so se "offro come sicuro del cibo ampiamente avariato". Per il momento mi limito semplicemente a riportare le cose come sono. Qui c'è il video di Google e qui c'è l'articolo dell'Avvenire. Ognuno poi si farà una sua idea. Voglio comunque sottolineare alcuni aspetti della questione.
Sempre dall'articolo dell'Avvenire che ho citato prima:
[...] Si tratta di un pot-pourri di affermazioni e pseudo-testimonianze che furono apertamente sconfessate a suo tempo dalla Conferenza episcopale inglese, la quale invitò l'augusta Bbc a "vergognarsi per lo standard giornalistico usato nell'attaccare senza motivo Benedetto XVI [...]
Beh, francamente non mi pare che sia esattamente come dice l'Avvenire.
Innanzitutto il documentario è prodotto da Panorama (non c'entra niente con la nota rivista italiana), che è la redazione d'inchiesta della BBC, redazione della quale mi pare si possa dire tutto tranne che sia di dubbia reputazione (se qualcuno sa o ha notizie di bufale messe in giro dalla BBC me lo può tranquillamente segnalare nei commenti). In secondo luogo non si tratta di "pseudo-testimonianze", ma di testimonianze delle quali ho trovato in rete precisi riscontri (mi sono preso la briga di indagare nel mio piccolo su ognuno dei fatti riportati nel documentario): dalla vicenda O'Grady a Colm O'Gorman, dal caso Patrick Wall, il benedettino che si dimise pur di non applicare le direttive del Crimen Sollecitationis, alla vicenda in Brasile di Padre Tarcisio, rinchiuso in galera per aver violentato un bambino di 5 anni (ne parlò a suo tempo anche il Corriere in questo articolo).
Quindi, di tutte le testimonianze riportate nel documento esistono precisi riscontri, basta cercare un pò in rete. Il goffo tentativo del quotidiano della CEI di buttarla sul "sono tutte balle" mi pare perciò un pò patetico. Oppure, se proprio vuole, dica chiaramente dove sono queste balle citandole caso per caso come ho fatto io. Insomma, se ritiene che la BBC abbia torto dica chiaramente dove senza nascondersi dietro a generici tentativi di far passare tutto come paccottiglia. Leggo poi più avanti nell'articolo:
[...] ll pezzo forte del servizio infatti consisteva (e ancora consiste) nell'accusa rivolta a Joseph Ratzinger di essere stato niente meno che il responsabile massimo della copertura di crimini pedofili commessi da sacerdoti in varie parti del globo, in quanto "garante" per 20 anni - da quando fu nominato prefetto vaticano - del testo Crimen sollicitationis, che è un'istruzione emanata in realtà dal Sant'Uffizio il 16 marzo 1962. Da notare la data: nel 1962 infatti Joseph Ratzinger non era certo prefetto della futura Congregazione per la dottrina della fede [...]
Questa è se vogliamo l'unica inesattezza riportata effettivamente nel documentario. Dove, prima, viene comunque correttamente detto che nel 1962 la Chiesa inviò a tutti i Vescovi del mondo questo documento (approvato da Giovanni XXIII), col quale venivano impartite istruzioni su come comportarsi davanti a casi di pedofilia o abuso sessuale commesso da preti. Solo più avanti nel filmato viene riportata questa inesattezza. Rimane comunque il fatto che nel 2001 Ratzinger firmò ed emanò il seguito di tale documento.
Al di là comunque dei particolari, vorrei precisare che ho scritto questo articolo non con l'intenzione di dare contro alla Chiesa o ai preti o a Ratzinger (col quale, sinceramente, ho poco a che spartire), ma solamente per evidenziare come la censura oggi non serva sostanzialmente a niente (specialmente quella televisiva, che come abbiamo visto è facilmente bypassabile), e che chi vi si appella in nome di chissà quale autorevole diritto a decidere la circolazione o meno della libera informazione è destinato a fallire nei suoi intenti miseramente.
In più considero da sempre la pedofilia come uno dei reati più gravi e abbietti di cui si possa macchiare una persona (ho scritto spesso di questa cosa anche quando non c'entravano i preti). Quando quindi a compiere questi atti sono proprio quelli che dovrebbero in qualche modo tutelare l'integrità dei bimbi e dei ragazzi (insegnanti, educatori, genitori e, come in questo caso, preti), la cosa diventa difficilmente tollerabile.
Naturalmente va detto per correttezza che la piaga dei preti pedofili riguarda una percentuale esigua di tutto l'insieme (la cosa va giustamente precisata, altrimenti sembra che si voglia fare di ogni erba un fascio). Ma proprio perché di percentuale esigua si tratta, la Chiesa avrebbe dovuto fin da subito prendere misure ferme e decise contro chi si è macchiato di tali nefandezze, e non fare opera di copertura e insabbiamento spostando a destra e a manca tra le varie parrocchie i responsabili.
Ma purtroppo questo atteggiamento è piuttosto radicato nel modus operandi della Chiesa. L'ultimo esempio l'abbiamo avuto poco tempo fa, con la nota vicenda della piccola parrocchia alla periferia di Firenze. Come dimenticare poi la trasmissione delle Iene dell'anno scorso che ha messo in evidenza un livello di omertà all'interno del clero da far paura, quando si tratta di denunciare casi di abusi sessuali?
Adesso, comunque sia, questo video andrà in onda (salvo imprevisti dell'ultima ora) in una trasmissione televisiva, dove sarà presente un'ampia rappresentanza delle parti tirate in causa nel filmato. Speriamo che questo serva a fornire finalmente un tipo di informazione il più obiettivo possibile, e speriamo che tutta questa storia serva di lezione a chi ancora non ha capito che è finita l'epoca in cui qualcuno decide arbitrariamente cosa possiamo vedere e cosa no.
Ieri sera ho visto, come vi avevo detto nel post precedente, Sex, Crimes and Vatican, il documentario che rivela testimonianze su abusi sessuali all'interno della Chiesa Cattolica, prodotto e realizzato l'anno scorso dalla BBC e censurato nel nostro paese.
L'argomento è di quelli, come dire, "infiammabili", che divide chi ha visto il video tra chi sostiene che si tratti di una grossa bufala montata ad arte per gettare fango e discredito sulla Chiesa, e chi invece ritiene che sia la prova provata di ciò che avviene da tempo all'interno di alcuni ambienti cattolici. Di questo però parlerò dopo.
Il primo aspetto che voglio prendere in esame di questa faccenda riguarda la censura, un argomento di cui ho parlato spesso sia su questo blog che sul mio sito internet. A prescindere infatti dalla veridicità o meno del documentario in questione, rimane il fatto che il tentativo di bloccarne la messa in onda rappresenta un grosso autogol del Vaticano o di chi comunque voleva impedirne la diffusione via etere. La questione ora pare chiusa in quanto la Rai ha acquistato il documentario che manderà in onda la prossima settimana nella trasmissione di Santoro. Ma fino a oggi ancora si discuteva dell'opportunità o meno di mandarlo in onda. E tutto questo mentre quasi 600.000 persone l'hanno già acquisito dalla rete grazie anche al lavoro di alcuni blogger che si sono presi la briga di inserire i sottotitoli in italiano.
Questo fatto rappresenta a mio modestissimo parere la prova di come la censura oggi sia anacronistica e priva di senso (e sostanzialmente inutile). Nel ventunesimo secolo non si può più pretendere di impedire la messa in onda di notizie e documenti "scomodi". Non si può più pretendere di "smontare" le tesi riportate nei documentari in questo modo. Le notizie vanno date nella loro interezza, poi sarà il pubblico a valutare se si tratti di bufale o no. Scusate, non vi fa un pò ridere il fatto che alcuni signori stiano lì a discutere sull'opportunità o meno di mandare in onda in tv un documento quando questo è già di pubblico dominio in rete (prova questa che grazie a internet non siamo più obbligati a sottostare ai capricci e agli umori dei direttori di rete, Rai o Mediaset che siano). A mio modesto parere, poi, se il Vaticano non avesse avuto nulla da temere dalla messa in onda di questo documentario, perché tutto questo casino?
Ma veniamo al documentario vero e proprio. In esso sono riportate alcune testimonianze (molto ben documentate) di fatti di pedofilia commessi da alcuni preti cattolici in Inghilterra, Stati Uniti e Brasile, e delle presunte coperture architettate dal Vaticano per cercare di "lavare in casa i panni sporchi". L'Avvenire si è scagliato conto questo documentario definendolo "Infame calunnia". Cito dall'articolo in questione:
[...] Confidando magari che qualche organo di informazione, più o meno clandestino, non faccia troppo lo schizzinoso, e rilanci generosamente il tutto, offrendo al proprio pubblico come sicuro il cibo ampiamente avariato. [...]
Io non so se "offro come sicuro del cibo ampiamente avariato". Per il momento mi limito semplicemente a riportare le cose come sono. Qui c'è il video di Google e qui c'è l'articolo dell'Avvenire. Ognuno poi si farà una sua idea. Voglio comunque sottolineare alcuni aspetti della questione.
Sempre dall'articolo dell'Avvenire che ho citato prima:
[...] Si tratta di un pot-pourri di affermazioni e pseudo-testimonianze che furono apertamente sconfessate a suo tempo dalla Conferenza episcopale inglese, la quale invitò l'augusta Bbc a "vergognarsi per lo standard giornalistico usato nell'attaccare senza motivo Benedetto XVI [...]
Beh, francamente non mi pare che sia esattamente come dice l'Avvenire.
Innanzitutto il documentario è prodotto da Panorama (non c'entra niente con la nota rivista italiana), che è la redazione d'inchiesta della BBC, redazione della quale mi pare si possa dire tutto tranne che sia di dubbia reputazione (se qualcuno sa o ha notizie di bufale messe in giro dalla BBC me lo può tranquillamente segnalare nei commenti). In secondo luogo non si tratta di "pseudo-testimonianze", ma di testimonianze delle quali ho trovato in rete precisi riscontri (mi sono preso la briga di indagare nel mio piccolo su ognuno dei fatti riportati nel documentario): dalla vicenda O'Grady a Colm O'Gorman, dal caso Patrick Wall, il benedettino che si dimise pur di non applicare le direttive del Crimen Sollecitationis, alla vicenda in Brasile di Padre Tarcisio, rinchiuso in galera per aver violentato un bambino di 5 anni (ne parlò a suo tempo anche il Corriere in questo articolo).
Quindi, di tutte le testimonianze riportate nel documento esistono precisi riscontri, basta cercare un pò in rete. Il goffo tentativo del quotidiano della CEI di buttarla sul "sono tutte balle" mi pare perciò un pò patetico. Oppure, se proprio vuole, dica chiaramente dove sono queste balle citandole caso per caso come ho fatto io. Insomma, se ritiene che la BBC abbia torto dica chiaramente dove senza nascondersi dietro a generici tentativi di far passare tutto come paccottiglia. Leggo poi più avanti nell'articolo:
[...] ll pezzo forte del servizio infatti consisteva (e ancora consiste) nell'accusa rivolta a Joseph Ratzinger di essere stato niente meno che il responsabile massimo della copertura di crimini pedofili commessi da sacerdoti in varie parti del globo, in quanto "garante" per 20 anni - da quando fu nominato prefetto vaticano - del testo Crimen sollicitationis, che è un'istruzione emanata in realtà dal Sant'Uffizio il 16 marzo 1962. Da notare la data: nel 1962 infatti Joseph Ratzinger non era certo prefetto della futura Congregazione per la dottrina della fede [...]
Questa è se vogliamo l'unica inesattezza riportata effettivamente nel documentario. Dove, prima, viene comunque correttamente detto che nel 1962 la Chiesa inviò a tutti i Vescovi del mondo questo documento (approvato da Giovanni XXIII), col quale venivano impartite istruzioni su come comportarsi davanti a casi di pedofilia o abuso sessuale commesso da preti. Solo più avanti nel filmato viene riportata questa inesattezza. Rimane comunque il fatto che nel 2001 Ratzinger firmò ed emanò il seguito di tale documento.
Al di là comunque dei particolari, vorrei precisare che ho scritto questo articolo non con l'intenzione di dare contro alla Chiesa o ai preti o a Ratzinger (col quale, sinceramente, ho poco a che spartire), ma solamente per evidenziare come la censura oggi non serva sostanzialmente a niente (specialmente quella televisiva, che come abbiamo visto è facilmente bypassabile), e che chi vi si appella in nome di chissà quale autorevole diritto a decidere la circolazione o meno della libera informazione è destinato a fallire nei suoi intenti miseramente.
In più considero da sempre la pedofilia come uno dei reati più gravi e abbietti di cui si possa macchiare una persona (ho scritto spesso di questa cosa anche quando non c'entravano i preti). Quando quindi a compiere questi atti sono proprio quelli che dovrebbero in qualche modo tutelare l'integrità dei bimbi e dei ragazzi (insegnanti, educatori, genitori e, come in questo caso, preti), la cosa diventa difficilmente tollerabile.
Naturalmente va detto per correttezza che la piaga dei preti pedofili riguarda una percentuale esigua di tutto l'insieme (la cosa va giustamente precisata, altrimenti sembra che si voglia fare di ogni erba un fascio). Ma proprio perché di percentuale esigua si tratta, la Chiesa avrebbe dovuto fin da subito prendere misure ferme e decise contro chi si è macchiato di tali nefandezze, e non fare opera di copertura e insabbiamento spostando a destra e a manca tra le varie parrocchie i responsabili.
Ma purtroppo questo atteggiamento è piuttosto radicato nel modus operandi della Chiesa. L'ultimo esempio l'abbiamo avuto poco tempo fa, con la nota vicenda della piccola parrocchia alla periferia di Firenze. Come dimenticare poi la trasmissione delle Iene dell'anno scorso che ha messo in evidenza un livello di omertà all'interno del clero da far paura, quando si tratta di denunciare casi di abusi sessuali?
Adesso, comunque sia, questo video andrà in onda (salvo imprevisti dell'ultima ora) in una trasmissione televisiva, dove sarà presente un'ampia rappresentanza delle parti tirate in causa nel filmato. Speriamo che questo serva a fornire finalmente un tipo di informazione il più obiettivo possibile, e speriamo che tutta questa storia serva di lezione a chi ancora non ha capito che è finita l'epoca in cui qualcuno decide arbitrariamente cosa possiamo vedere e cosa no.
lunedì 21 maggio 2007
E' dura
E' dura scrivere con 38 e mezzo (purtroppo questa storia pare ben lungi dall'essere risolta: e vabbè, me ne farò una ragione). E infatti il pc oggi è rimasto spento. Stasera va un pelino meglio (37,5) e sono venuto a fare un girettino in rete a vedere cosa succede.
Oggi pomeriggio, mentre ero in coma sul divano con la fronte buona per cuocere le uova, ho fatto un pò di zapping in tv (niente libri, troppo cerchio alla testa). Mi fermo un pò su raidue, verso le 15, e trovo una simpatica trasmissione/talkshow in cui si parla tra le altre cose di esoterismo, magia, oroscopi, sensitivi, cartomanti, rabdomanti, ecc. Ciarlatani insomma.
Il conduttore snocciola alcuni dati (ve li butto lì così, non ho avuto voglia di verificare): almeno 10 milioni di italiani si rivolgono ogni anno a cartomanti e sensitivi per farsi predire il futuro. Un giro d'affari di qualcosa come 5 miliardi di euro. Beh, se a questo aggiungiamo che il 40% degli italiani l'anno scorso non ha aperto un libro e che una percentuale simile va a cercare gli approfondimenti culturali sul televideo, non stupisce più di tano che ci sia ancora gente che crede alla liquefazione del sangue di San Gennaro (con tutto il rispetto per chi ci crede, ovviamente).
Da quello che si è sentito stasera ai tiggì pare che si sia sbloccata la vertenza sugli aumenti agli statali (anche se Repubblica sembra ancora dubbiosa). Secondo me i soldi si trovano: la prossima settimana ci sono le amministrative, non vorrete mica che si vada a votare con 3/400 mila persone nelle piazze che scioperano? E poi oggi è ritornata in auge la questione del "tesoretto" (non so a voi, ma a me questo neologismo di stampo giornalistico sa un pò di presa per il culo). La novità del giorno è che ancora non si sa che fine farà (ho un brutto presentimento. Staremo a vedere).
Questa sera, Giorgio, il mio vicino con l'adsl (un giorno capirò perché lui sì e io no), mi ha portato una chiavetta usb sulla quale mi ha messo Sex, Crimes and Vatican, il video-documentario trasmesso l'anno scorso dalla BBC (i tiggì al riguardo non hanno aperto bocca, ma gira in rete) che verte intorno al discusso binomio preti-pedofilia. Non l'ho ancora visto (ci darò un'occhiata se ce la faccio appena chiudo questo post) e quindi ovviamente non posso commentare. Lo farò in uno dei prossimi post. Chi vuole darci un'occhiata intanto lo trova anche su GoogleVideo.
E vabbè, sono le 10 e mezza, forse è meglio non abusare del temporaneo abbassamento di temperatura, non si sa mai.
Oggi pomeriggio, mentre ero in coma sul divano con la fronte buona per cuocere le uova, ho fatto un pò di zapping in tv (niente libri, troppo cerchio alla testa). Mi fermo un pò su raidue, verso le 15, e trovo una simpatica trasmissione/talkshow in cui si parla tra le altre cose di esoterismo, magia, oroscopi, sensitivi, cartomanti, rabdomanti, ecc. Ciarlatani insomma.
Il conduttore snocciola alcuni dati (ve li butto lì così, non ho avuto voglia di verificare): almeno 10 milioni di italiani si rivolgono ogni anno a cartomanti e sensitivi per farsi predire il futuro. Un giro d'affari di qualcosa come 5 miliardi di euro. Beh, se a questo aggiungiamo che il 40% degli italiani l'anno scorso non ha aperto un libro e che una percentuale simile va a cercare gli approfondimenti culturali sul televideo, non stupisce più di tano che ci sia ancora gente che crede alla liquefazione del sangue di San Gennaro (con tutto il rispetto per chi ci crede, ovviamente).
Da quello che si è sentito stasera ai tiggì pare che si sia sbloccata la vertenza sugli aumenti agli statali (anche se Repubblica sembra ancora dubbiosa). Secondo me i soldi si trovano: la prossima settimana ci sono le amministrative, non vorrete mica che si vada a votare con 3/400 mila persone nelle piazze che scioperano? E poi oggi è ritornata in auge la questione del "tesoretto" (non so a voi, ma a me questo neologismo di stampo giornalistico sa un pò di presa per il culo). La novità del giorno è che ancora non si sa che fine farà (ho un brutto presentimento. Staremo a vedere).
Questa sera, Giorgio, il mio vicino con l'adsl (un giorno capirò perché lui sì e io no), mi ha portato una chiavetta usb sulla quale mi ha messo Sex, Crimes and Vatican, il video-documentario trasmesso l'anno scorso dalla BBC (i tiggì al riguardo non hanno aperto bocca, ma gira in rete) che verte intorno al discusso binomio preti-pedofilia. Non l'ho ancora visto (ci darò un'occhiata se ce la faccio appena chiudo questo post) e quindi ovviamente non posso commentare. Lo farò in uno dei prossimi post. Chi vuole darci un'occhiata intanto lo trova anche su GoogleVideo.
E vabbè, sono le 10 e mezza, forse è meglio non abusare del temporaneo abbassamento di temperatura, non si sa mai.
domenica 20 maggio 2007
Auto blu per tutti
Non so se a voi è mai capitato di vederne qualcuna, magari mentre siete in giro tranquillamente con la vostra macchina per la città. Non è difficile riconoscerle quando arrivano, perché a parte l'inconfondibile colore blu e il lampeggiante sopra, te le trovi all'improvviso attaccate al paraurti che ti chiedono prepotentemente strada (a me è capitato qualche anno fa a Rimini, quando una di queste mi ha "gentilmente invitato" a farmi da parte perché aveva su Andreotti che andava al Meeting di CL, e vabbè...).
E un pò hanno anche ragione ad avere fretta: dico, non vorrete mica far aspettare un parlamentare o un alto funzionario dello stato che sta andando al ristorante? E poco importa se questi famigerati veicoli si sono resi protagonisti nel corso del tempo di vere e proprie nefandezze e abusi, tipo la strage sulla Roma-Ostia del 2001 in cui persero la vita 4 persone, col Generale della Difesa all'interno dell'auto blu - responsabile del sinistro - che dichiara: "Non era mio dovere fermarmi". Eh, certo, non era suo dovere: forse era il mio?
L'auto blu ce l'hanno praticamente tutti: enti pubblici, amministrazioni locali, sedi di rappresentanza, banche, sedi diplomatiche straniere, partiti politici, sindacati: risulta difficoltoso perfino fare una recensione precisa.
Ci è riuscita Contribuenti.it, che ha pubblicato questi giorni, dopo aver battuto palmo a palmo l'italica penisola, uno studio ripreso anche da alcuni quotidiani, tipo il Messaggero. Sapete cosa è venuto fuori? Abbiamo il record mondiale di auto blu circolanti: 574.215, delle quali circa 15.000 (stima per difetto) solo a Roma. Al secondo e terzo posto dopo di noi rispettivamente USA e Francia con 73.000 e 65.000. Cioè, se non fosse chiaro, abbiamo 8 volte le auto blu degli Stati Uniti.
A questo punto, come in ogni articolo che si rispetti, dovrei fare dei commenti su tutta la vicenda ma non me la sento, se volete fatelo voi. Vi lascio solo due articoli da leggere in proposito, che a prima vista potrebbero far ridere, ma solo a prima vista. In questo trovate numeri, cifre e costi dell'"affare" auto blu in Italia, e in questo c'è invece il resoconto tragicomico di quello che è successo l'anno scorso ai funerali di stato dei due Alpini morti a Kabul in seguito a un attentato.
Buona lettura.
E un pò hanno anche ragione ad avere fretta: dico, non vorrete mica far aspettare un parlamentare o un alto funzionario dello stato che sta andando al ristorante? E poco importa se questi famigerati veicoli si sono resi protagonisti nel corso del tempo di vere e proprie nefandezze e abusi, tipo la strage sulla Roma-Ostia del 2001 in cui persero la vita 4 persone, col Generale della Difesa all'interno dell'auto blu - responsabile del sinistro - che dichiara: "Non era mio dovere fermarmi". Eh, certo, non era suo dovere: forse era il mio?
L'auto blu ce l'hanno praticamente tutti: enti pubblici, amministrazioni locali, sedi di rappresentanza, banche, sedi diplomatiche straniere, partiti politici, sindacati: risulta difficoltoso perfino fare una recensione precisa.
Ci è riuscita Contribuenti.it, che ha pubblicato questi giorni, dopo aver battuto palmo a palmo l'italica penisola, uno studio ripreso anche da alcuni quotidiani, tipo il Messaggero. Sapete cosa è venuto fuori? Abbiamo il record mondiale di auto blu circolanti: 574.215, delle quali circa 15.000 (stima per difetto) solo a Roma. Al secondo e terzo posto dopo di noi rispettivamente USA e Francia con 73.000 e 65.000. Cioè, se non fosse chiaro, abbiamo 8 volte le auto blu degli Stati Uniti.
A questo punto, come in ogni articolo che si rispetti, dovrei fare dei commenti su tutta la vicenda ma non me la sento, se volete fatelo voi. Vi lascio solo due articoli da leggere in proposito, che a prima vista potrebbero far ridere, ma solo a prima vista. In questo trovate numeri, cifre e costi dell'"affare" auto blu in Italia, e in questo c'è invece il resoconto tragicomico di quello che è successo l'anno scorso ai funerali di stato dei due Alpini morti a Kabul in seguito a un attentato.
Buona lettura.
Cause impossibili
Beh, dopo questa notizia, direi che possiamo tranquillamente attendere una richiesta di risarcimento danni anche da parte del creatore di W32/Whld-c, visto che è già rilevabile da tutti gli antivirus aggiornati.
Fotosequenze?
Repubblica ci mostra oggi la "fotosequenza" del malore del Berlusca a L'Aquila (qui). L'unico problema è che non so se si possa effettivamente parlare in questo caso di fotosequenza. In primo luogo perché io ho sempre inteso con questo termine una serie di immagini che mostrano il progressivo svolgimento di un fatto (ad esempio la fotosequenza di un atleta che salta con l'asta), e non la ripetizione di una stessa immagine ogni volta con una 'zoommata' differente.
E poi, sbaglierò, ma mi pare anche che il termine in questione sul vocabolario della lingua italiana non esista (almeno sul Garzanti non l'ho trovato).
sabato 19 maggio 2007
Fiscalità territoriali
Dunque, contando che abito a un tiro di schioppo da San Marino e che spesso ci bazzico per motivi di lavoro, se la definizione territoriale dello studio dell'OMS non è così precisa per quanto riguarda i confini, penso di avere buone probabilità di essere compreso nel gruppo. :)
(via Corriere)
Come salvare sul pc i video di Youtube
Avete presente Youtube? Penso di sì. Chi è che non ha mai visto uno dei tanti video catalogati? Ma un conto è vederli e un conto è salvarne uno sul proprio pc. Infatti, come avrete sicuramente notato, non esiste un pulsante "download" e teoricamente non è quindi possibile salvare sul nostro pc un video che ci è piaciuto.
E invece sì. Prendiamo ad esempio il video The Elefant Song, raggiungibile qui. Una volta caricata la pagina aprite un'altra finestra o un'altra scheda del browser e digitate questo indirizzo: http://keepvid.com/. Ora tornate nella finestra/scheda precedente e copiate l'indirizzo della pagina in cui è contenuto il filmato. E' sufficiente selezionare l'indirizzo nella barra dell'url col tasto destro del mouse e nel menù che si apre selezionare "copia".
Ora tornate nella pagina in cui c'è il nostro Keepvid e incollate l'indirizzo appena "catturato" nel riquadro bianco all'interno della barra verde, come indicato nell'immagine qui sotto:
A questo punto cliccate sul pulsante "download" posizionato all'estremità destra della barra. Si aprirà un'altra piccola scheda con scritto "download link":
Cliccateci su e si aprirà la finestra di dialogo tramite la quale potrete dare inizio allo scaricamento del file:
Terminato il download vi ritroverete un file chiamato get_video. Occorre rinominarlo. Niente di più facile: fate clic sul file col tasto destro del mouse e dal menù selezionate "rinomina". Lo potete chiamare a vostro piacimento, l'importante è dargli l'estensione .flv. In modo molto originale si potrebbe chiamere quindi video.flv.
A questo punto andate a farvi un giro su videolan.org, selezionate la piattaforma corrispondente al sistema operativo che state usando e scaricate VLC player, un piccolo ma efficientissimo player multimediale in grado di supportare una notevole quantità di formati, sia audio che video. Una volta scaricato e installato è sufficiente lanciarlo, trascinarci dentro il nostro file e... buona visione:
Ah, dimenticavo, il procedimento che vi ho illustrato è valido anche per i video presenti su Google.
(via Salvatore)
Aggiornamento 20,30: Una mia affezionata lettrice, Michela (che ringrazio), mi segnala nei commenti che chi utilizza Firefox può bypassare tutta la procedura che ho illustrato installando un piccolo plugin di Firefox scaricabile da qui.
E invece sì. Prendiamo ad esempio il video The Elefant Song, raggiungibile qui. Una volta caricata la pagina aprite un'altra finestra o un'altra scheda del browser e digitate questo indirizzo: http://keepvid.com/. Ora tornate nella finestra/scheda precedente e copiate l'indirizzo della pagina in cui è contenuto il filmato. E' sufficiente selezionare l'indirizzo nella barra dell'url col tasto destro del mouse e nel menù che si apre selezionare "copia".
Ora tornate nella pagina in cui c'è il nostro Keepvid e incollate l'indirizzo appena "catturato" nel riquadro bianco all'interno della barra verde, come indicato nell'immagine qui sotto:
A questo punto cliccate sul pulsante "download" posizionato all'estremità destra della barra. Si aprirà un'altra piccola scheda con scritto "download link":
Cliccateci su e si aprirà la finestra di dialogo tramite la quale potrete dare inizio allo scaricamento del file:
Terminato il download vi ritroverete un file chiamato get_video. Occorre rinominarlo. Niente di più facile: fate clic sul file col tasto destro del mouse e dal menù selezionate "rinomina". Lo potete chiamare a vostro piacimento, l'importante è dargli l'estensione .flv. In modo molto originale si potrebbe chiamere quindi video.flv.
A questo punto andate a farvi un giro su videolan.org, selezionate la piattaforma corrispondente al sistema operativo che state usando e scaricate VLC player, un piccolo ma efficientissimo player multimediale in grado di supportare una notevole quantità di formati, sia audio che video. Una volta scaricato e installato è sufficiente lanciarlo, trascinarci dentro il nostro file e... buona visione:
Ah, dimenticavo, il procedimento che vi ho illustrato è valido anche per i video presenti su Google.
(via Salvatore)
Aggiornamento 20,30: Una mia affezionata lettrice, Michela (che ringrazio), mi segnala nei commenti che chi utilizza Firefox può bypassare tutta la procedura che ho illustrato installando un piccolo plugin di Firefox scaricabile da qui.
venerdì 18 maggio 2007
Francia rosa
E così oggi, dopo appena 10 giorni dallo svolgimento delle elezioni, in Francia si è insediato il nuovo governo eletto dal popolo. Un governo composto di soli 15 ministeri (elenco in fondo a questa pagina) con - ovviamente - 15 ministri, metà dei quali femmine (l'elenco dei nostri, a titolo di paragone, è qui).
Cioè, questi qui in un colpo solo hanno raggiunto i due scopi per i quali qui da noi si discute e ci si scanna da decenni: snellezza dell'apparato statale e quote rosa.
Cioè, questi qui in un colpo solo hanno raggiunto i due scopi per i quali qui da noi si discute e ci si scanna da decenni: snellezza dell'apparato statale e quote rosa.
Faringite di maggio
Ma si può essere più sfigati? Uno sta bene tutto l'inverno e poi si va a beccare una bella faringite a maggio! Uff...
Per la verità mi ero accorto già da qualche giorno che mi "pizzicava" un pò la gola, ma non ci avevo dato peso più di tanto. Ieri sera invece oltre al pizzicore mi sentivo stranamente accaldato. Misuro la febbre: 37,6. Alè, il tempo di finire il post sul Norton, aspirina e poi a nanna.
Stamattina vado dal dottore, che appena mi vede mi fa: "Ohilà, chi non muore si rivede!" (come capirete ci vado molto spesso). A questa frase mi tocco in segno scaramantico e lui si mette a ridere. Vabbè, anche i medici devono divertirsi...
Mi guarda la gola e mi dice che dovrebbe essere solo un'infiammazione: niente di grave insomma. Intanto però il mio 7 e mezzo è ancora lì e pare non abbia alcuna intenzione di andarsene. Staremo a vedere come evolve la situazione. In ogni caso, almeno fino a lunedì, niente lavoro.
Il ché non è poco.
Per la verità mi ero accorto già da qualche giorno che mi "pizzicava" un pò la gola, ma non ci avevo dato peso più di tanto. Ieri sera invece oltre al pizzicore mi sentivo stranamente accaldato. Misuro la febbre: 37,6. Alè, il tempo di finire il post sul Norton, aspirina e poi a nanna.
Stamattina vado dal dottore, che appena mi vede mi fa: "Ohilà, chi non muore si rivede!" (come capirete ci vado molto spesso). A questa frase mi tocco in segno scaramantico e lui si mette a ridere. Vabbè, anche i medici devono divertirsi...
Mi guarda la gola e mi dice che dovrebbe essere solo un'infiammazione: niente di grave insomma. Intanto però il mio 7 e mezzo è ancora lì e pare non abbia alcuna intenzione di andarsene. Staremo a vedere come evolve la situazione. In ogni caso, almeno fino a lunedì, niente lavoro.
Il ché non è poco.
giovedì 17 maggio 2007
Rimuovere definitivamente il Norton
Mi è capitato, più o meno un paio d'anni fa, di andare a casa di un amico per tentare di disintallargli il Norton Antivirus. In realtà l'antivirus se l'era disinstallato da sé, ma sparse per l'hard disk rimanevano alcuni file e cartelle che facevano riferimento proprio al software appena rimosso, i quali non ne volevano sapere di finire nel cestino.
In quell'occasione, se non ricordo male, fu sufficiente controllare con un software apposito (mi pare Hijack This!) quali erano i programmi che facevano riferimento a Symantec e bloccarli dal task manager di Windows per eliminarli. Una rinominatina alla relativa cartella rimasta in C:\Programmi e voilà, problema risolto. Se provate a bazzicare su qualcuno dei vari forum sparsi per la rete, noterete che gli utenti che hanno avuto problemi con la disinstallazione (e spesso con l'installazione) di questo software sono tutt'altro che pochi.
Symantec, accortasi del problema, ha messo a disposizione sul suo sito un programmino (Norton Removal Tool) che permette di rimuovere facilmente tutti i "residui" di una disinstallazione solo apparentemente andata a buon fine. Per scaricarlo portatevi nella pagina principale:
http://www.symantec.it/it/it/index.jsp
e nel piccolo form di ricerca che vedete nella parte alta a destra della finestra digitate i seguenti termini: disinstallazione Norton. Nella pagina successiva è sufficiente cliccare sul primo risultato visualizzato:
Una volta salvato il piccolo eseguibile (norton_removal_tool.exe) sul desktop o dove volete voi, è sufficiente lanciarlo per eliminare in un colpo solo tutti i componenti del programma rimasti inutilizzati nel sistema.
In quell'occasione, se non ricordo male, fu sufficiente controllare con un software apposito (mi pare Hijack This!) quali erano i programmi che facevano riferimento a Symantec e bloccarli dal task manager di Windows per eliminarli. Una rinominatina alla relativa cartella rimasta in C:\Programmi e voilà, problema risolto. Se provate a bazzicare su qualcuno dei vari forum sparsi per la rete, noterete che gli utenti che hanno avuto problemi con la disinstallazione (e spesso con l'installazione) di questo software sono tutt'altro che pochi.
Symantec, accortasi del problema, ha messo a disposizione sul suo sito un programmino (Norton Removal Tool) che permette di rimuovere facilmente tutti i "residui" di una disinstallazione solo apparentemente andata a buon fine. Per scaricarlo portatevi nella pagina principale:
http://www.symantec.it/it/it/index.jsp
e nel piccolo form di ricerca che vedete nella parte alta a destra della finestra digitate i seguenti termini: disinstallazione Norton. Nella pagina successiva è sufficiente cliccare sul primo risultato visualizzato:
Una volta salvato il piccolo eseguibile (norton_removal_tool.exe) sul desktop o dove volete voi, è sufficiente lanciarlo per eliminare in un colpo solo tutti i componenti del programma rimasti inutilizzati nel sistema.
E' imbarazzante...
Un paio di giorni fa, Visco ha detto che il livello di evasione fiscale nel nostro paese "è imbarazzante". Beh, certo, sarebbe facile argomentare a questa affermazione dicendo che uno dei motivi del raggiungimento di questo livello è da ricercare nella sostanziale tolleranza che i governi che si sono succeduti negli ultimi 40 anni hanno avuto verso il problema, ma oltre a questo si potrebbe aggiungere - nel caso specifico - che tra il dire e il fare...
mercoledì 16 maggio 2007
Dove va l'8 x 1000?
Non so se ci avete fatto caso, ma dopo un periodo di relativa calma, sono tornati a circolare in tv e sulla stampa gli appelli per la destinazione dell'8 x 1000 alla Chiesa Cattolica. Siccome io sono curioso, e la cosa mi stuzzica abbastanza già da un pò (visto che comunque lo pago anch'io), ho fatto una piccola ricerca per vedere cosa c'è dietro (come vengono utilizzati questi soldi, quanti sono, ecc...). Se l'argomento vi interessa seguitemi, alcune cose che ho trovato sono interessanti.
Dunque, per cominciare va detto che l'8 x 1000 è il meccanismo attraverso il quale lo Stato Italiano, dietro indicazione dei contribuenti, devolve appunto tale quota dell'intero gettito IRPEF (Imposta sul Reddito delle PErsone Fisiche) a sé stesso, alla Chiesa Cattolica, o a una delle confessioni religiose ammesse a fruire dei proventi di tale tassazione. Ecco l'elenco completo:
La risposta alla domanda non è semplice e probabilmente neanche precisa al 100% perché purtroppo sono informazioni reperibili con una certa difficoltà. Sul sito del Ministero delle Finanze, ad esempio, non c'è traccia di ciò, e questo perché il Ministero, oltre a comunicare i dati con una certa lentezza (gli ultimi disponibili risalgono addirittura al 2001), li comunica solo alle relative confessioni religiose, le quali a loro volta sono spesso altrettanto restie a diffonderli.
Quindi, per riuscire a farsi un pò l'idea, bisogna fare riferimento solo a quanto percepito dalle relative confessioni religiose fino agli anni conosciuti. Ah, dimenticavo, ho usato prima il termine tassa perché si tratta a tutti gli effetti di un versamento obbligatorio. Molti probabilmente pensano che lasciando il modulo di destinazione in bianco la somma non venga versata. Beh, non è così: non esplicando nessuna preferenza la destinazione viene decisa "da altri" al posto nostro.
Tornando alla questione delle cifre, secondo i dati reperibili in rete relativi alle ripartizioni del gettito effettuato nel 2004 a sua volta relativo alle entrate del 2000, risulta che circa l'87 per cento di tale gettito se lo prende la Chiesa Cattolica, e questa percentuale corrisponde grosso modo a una cifra che si avvicina agli 800 milioni di euro, mentre lo Stato, col suo "misero" 10 e rotti per cento, incamera poco più di 100 milioni (fonte).
L'andamento delle variazioni di gettito relativo alla sola Chiesa Cattolica riferito alle annate 1990/2000 (ultima rilevazione disponibile) è rappresentato da questo schema (che comprende anche le variazioni percentuali anno per anno):
Ma la cosa interessante da notare è un'altra.
Se avete ancora aperta la tabella che vi ho linkato prima, ci sono almeno due cose che vi voglio fare notare:
La Chiesa fa uguale (quando si tratta di soldi le eterne diatribe Chiesa/Stato passano in secondo piano): se infatti incamerasse solo i soldi di chi volontariamente ha scelto di darglieli, la quota che le spetterebbe sarebbe grosso modo il 30% rispetto al totale (in pratica 310 e rotti milioni contro i quasi 800. Ricordo sempre che questi sono dati riferiti al 2000). Ma, in virtù dello stesso meccanismo, anche la Chiesa si guarda bene dal lasciarli lì. In questo si dimostrano molto più coerenti e "serie" (passatemi il termine) le due confessioni religiose che ho citato nel punto 2: Assemblea di Dio in Italia e Valdesi. Lo "zero" che trovate (sempre nella famosa tabella) sotto la voce "scelte non espresse", relativo appunto alle due confessioni citate, ha il suo motivo di esistere in quanto queste hanno deliberatamente deciso di non appropriarsi di fondi che non siano stati loro attribuiti in maniera diretta dai contribuenti. In pratica rifiutano i soldi di chi non si è esprsso direttamente in loro favore.
Ma qual'è il meccanismo di attribuzione dei fondi non esplicitamente dichiarati dal contribuente? Questo resta un mistero. O almeno, non sono riuscito a trovare nessun documento che lo spieghi: se qualcuno è più bravo di me si accomodi pure: lo spazio commenti è a disposizione.
Altra questione. Come spendono questi soldi i due maggiori beneficiari (Stato e Chiesa) di questi introiti?
Qui il discorso sarebbe lungo e complesso. Brevemente (e teoricamente), lo Stato investe questi soldi nei seguenti campi:
Questo, naturalmente, sempre sulla carta. In realtà è molto difficile riuscire a reperire informazioni dettagliate su come vengano utilizzati questi fondi. Un documento in cui viene piuttosto vagamente indicata la modalità di utilizzo lo trovate qui e qui. In questa pagina di Wikipedia, invece, viene genericamente indicata qualche percentuale.
Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica il discorso è più o meno analogo e le informazioni riportate non sempre collimano (quando ci sono). Per par condicio vi lascio i link a due siti che su questo tema sono contrapposti. Uno è questo, sito "sponsorizzato" proprio dalla Chiesa nel quale è possibile trovare, spulciando un pò, qualche informazione. L'altro, di visione diametralmente opposta, è invece questo.
Al di là di tutto, però, ho voluto con questo articolo solo segnalare il fatto che solo scegliendo a chi accordare la preferenza di destinazione si ha la certezza di escludere quello che non ci interessa (in pratica non dobbiamo mai lasciare in bianco). E' l'unico modo per evitare che la nostra non-preferenza venga "utilizzata" da qualcuno a proprio favore e in modo poco chiaro.
Dunque, per cominciare va detto che l'8 x 1000 è il meccanismo attraverso il quale lo Stato Italiano, dietro indicazione dei contribuenti, devolve appunto tale quota dell'intero gettito IRPEF (Imposta sul Reddito delle PErsone Fisiche) a sé stesso, alla Chiesa Cattolica, o a una delle confessioni religiose ammesse a fruire dei proventi di tale tassazione. Ecco l'elenco completo:
- Stato
- Chiesa Cattolica
- Chiesa Valdese
- Chiesa Evangelica Luterana
- Unione delle Comunità Ebraiche
- Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del settimo giorno
- Assemblee di Dio in Italia
La risposta alla domanda non è semplice e probabilmente neanche precisa al 100% perché purtroppo sono informazioni reperibili con una certa difficoltà. Sul sito del Ministero delle Finanze, ad esempio, non c'è traccia di ciò, e questo perché il Ministero, oltre a comunicare i dati con una certa lentezza (gli ultimi disponibili risalgono addirittura al 2001), li comunica solo alle relative confessioni religiose, le quali a loro volta sono spesso altrettanto restie a diffonderli.
Quindi, per riuscire a farsi un pò l'idea, bisogna fare riferimento solo a quanto percepito dalle relative confessioni religiose fino agli anni conosciuti. Ah, dimenticavo, ho usato prima il termine tassa perché si tratta a tutti gli effetti di un versamento obbligatorio. Molti probabilmente pensano che lasciando il modulo di destinazione in bianco la somma non venga versata. Beh, non è così: non esplicando nessuna preferenza la destinazione viene decisa "da altri" al posto nostro.
Tornando alla questione delle cifre, secondo i dati reperibili in rete relativi alle ripartizioni del gettito effettuato nel 2004 a sua volta relativo alle entrate del 2000, risulta che circa l'87 per cento di tale gettito se lo prende la Chiesa Cattolica, e questa percentuale corrisponde grosso modo a una cifra che si avvicina agli 800 milioni di euro, mentre lo Stato, col suo "misero" 10 e rotti per cento, incamera poco più di 100 milioni (fonte).
L'andamento delle variazioni di gettito relativo alla sola Chiesa Cattolica riferito alle annate 1990/2000 (ultima rilevazione disponibile) è rappresentato da questo schema (che comprende anche le variazioni percentuali anno per anno):
- 1990, 210 mln di euro
- 1991, 210 mln di euro + 0%
- 1992, 210 mln di euro + 0%
- 1993, 303 mln di euro + 44%
- 1994, 363 mln di euro + 73%
- 1995, 449 mln di euro + 114%
- 1996, 751 mln di euro + 258%
- 1997, 714 mln di euro + 240%
- 1998, 686 mln di euro + 227%
- 1999, 755 mln di euro + 260%
- 2000, 643 mln di euro + 206%
(fonte)
Ma la cosa interessante da notare è un'altra.
Se avete ancora aperta la tabella che vi ho linkato prima, ci sono almeno due cose che vi voglio fare notare:
- La differenza tra i fondi attribuiti da scelte dirette dei contribuenti, e quelli derivanti dalle scelte non espresse (il famoso modulo lasciato in bianco di cui parlavo prima)
- I due "zeri" relativi alle confessioni religiose delle Assemblee di Dio in Italia e dei Valdesi in merito alle attribuzioni dei fondi derivati da chi non ha deliberatamente espresso la sua scelta
La Chiesa fa uguale (quando si tratta di soldi le eterne diatribe Chiesa/Stato passano in secondo piano): se infatti incamerasse solo i soldi di chi volontariamente ha scelto di darglieli, la quota che le spetterebbe sarebbe grosso modo il 30% rispetto al totale (in pratica 310 e rotti milioni contro i quasi 800. Ricordo sempre che questi sono dati riferiti al 2000). Ma, in virtù dello stesso meccanismo, anche la Chiesa si guarda bene dal lasciarli lì. In questo si dimostrano molto più coerenti e "serie" (passatemi il termine) le due confessioni religiose che ho citato nel punto 2: Assemblea di Dio in Italia e Valdesi. Lo "zero" che trovate (sempre nella famosa tabella) sotto la voce "scelte non espresse", relativo appunto alle due confessioni citate, ha il suo motivo di esistere in quanto queste hanno deliberatamente deciso di non appropriarsi di fondi che non siano stati loro attribuiti in maniera diretta dai contribuenti. In pratica rifiutano i soldi di chi non si è esprsso direttamente in loro favore.
Ma qual'è il meccanismo di attribuzione dei fondi non esplicitamente dichiarati dal contribuente? Questo resta un mistero. O almeno, non sono riuscito a trovare nessun documento che lo spieghi: se qualcuno è più bravo di me si accomodi pure: lo spazio commenti è a disposizione.
Altra questione. Come spendono questi soldi i due maggiori beneficiari (Stato e Chiesa) di questi introiti?
Qui il discorso sarebbe lungo e complesso. Brevemente (e teoricamente), lo Stato investe questi soldi nei seguenti campi:
- fame nel mondo
- calamità naturali
- assistenza ai rifugiati
- conservazione dei beni culturali
Questo, naturalmente, sempre sulla carta. In realtà è molto difficile riuscire a reperire informazioni dettagliate su come vengano utilizzati questi fondi. Un documento in cui viene piuttosto vagamente indicata la modalità di utilizzo lo trovate qui e qui. In questa pagina di Wikipedia, invece, viene genericamente indicata qualche percentuale.
Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica il discorso è più o meno analogo e le informazioni riportate non sempre collimano (quando ci sono). Per par condicio vi lascio i link a due siti che su questo tema sono contrapposti. Uno è questo, sito "sponsorizzato" proprio dalla Chiesa nel quale è possibile trovare, spulciando un pò, qualche informazione. L'altro, di visione diametralmente opposta, è invece questo.
Al di là di tutto, però, ho voluto con questo articolo solo segnalare il fatto che solo scegliendo a chi accordare la preferenza di destinazione si ha la certezza di escludere quello che non ci interessa (in pratica non dobbiamo mai lasciare in bianco). E' l'unico modo per evitare che la nostra non-preferenza venga "utilizzata" da qualcuno a proprio favore e in modo poco chiaro.
Non date retta al capitano della Polizia Prisco Mazzi
Sta circolando da un paio di giorni un'e-mail, apparentemente inviata dalla Polizia di Stato nella persona di tal capitano Prisco Mazzi (il nome può essere differente), che facendo leva sull'"autorità" del mittente, tenta di far abbassare il normale buon senso e la naturale diffidenza verso questi tipi di messaggi inducendo il destinatario ad aprire l'allegato (ovviamente infetto). Il testo è questo:
Avviso
Sono capitano della polizia Prisco Mazzi. I rusultati dell'ultima verifica hanno rivelato che dal Suo computer sono stati visitati i siti che trasgrediscono i diritti d'autore e sono stati scaricati i file pirati nel formato mp3. Quindi Lei e un complice del reato e puo avere la responsabilita amministrativa.
Il suo numero nel nostro registro e 00098361420.
Non si puo essere errore, abbiamo confrontato l'ora dell'entrata al sito nel registro del server e l'ora del Suo collegamento al Suo provider. Come e l'unico fatto, puo sottrarsi alla punizione se si impegna a non visitare piu i siti illegali e non trasgredire i diritti d'autore.
Per questo per favore conservate l'archivio (avviso_98361420.zip parola d'accesso: 1605) allegato alla lettera al Suo computer, desarchiviatelo in una cartella e leggete l'accordo che si trova dentro.
La vostra parola d'accesso personale per l'archivio: 1605
E obbligatorio.
Grazie per la collaborazione.
Questo messaggio inaugura un felice ritorno: quello delle e-mail con allegato infetto, un pò abbandonate ultimamente dai criminali della rete in favore del classico phishing.
Ovviamente, come spiegato bene dal buon Attivissimo qui, l'e-mail va cestinata senza indugi evitando assolutamente di aprire l'allegato infetto, il quale si presenta sotto forma di archivio compresso con estensione .zip, all'interno del quale è contenuto un eseguibile (.exe) in grado di infettare con un trojan chi utilizza Windows (gli altri sistemi sono immuni).
Pare comunque che gli antivirus aggiornati siano già in grado di riconoscere il file infetto.
Occhi aperti quindi, la Polizia ha ben altro da fare che mandare avvisi e ingiunzioni agli utenti.
Avviso
Sono capitano della polizia Prisco Mazzi. I rusultati dell'ultima verifica hanno rivelato che dal Suo computer sono stati visitati i siti che trasgrediscono i diritti d'autore e sono stati scaricati i file pirati nel formato mp3. Quindi Lei e un complice del reato e puo avere la responsabilita amministrativa.
Il suo numero nel nostro registro e 00098361420.
Non si puo essere errore, abbiamo confrontato l'ora dell'entrata al sito nel registro del server e l'ora del Suo collegamento al Suo provider. Come e l'unico fatto, puo sottrarsi alla punizione se si impegna a non visitare piu i siti illegali e non trasgredire i diritti d'autore.
Per questo per favore conservate l'archivio (avviso_98361420.zip parola d'accesso: 1605) allegato alla lettera al Suo computer, desarchiviatelo in una cartella e leggete l'accordo che si trova dentro.
La vostra parola d'accesso personale per l'archivio: 1605
E obbligatorio.
Grazie per la collaborazione.
Questo messaggio inaugura un felice ritorno: quello delle e-mail con allegato infetto, un pò abbandonate ultimamente dai criminali della rete in favore del classico phishing.
Ovviamente, come spiegato bene dal buon Attivissimo qui, l'e-mail va cestinata senza indugi evitando assolutamente di aprire l'allegato infetto, il quale si presenta sotto forma di archivio compresso con estensione .zip, all'interno del quale è contenuto un eseguibile (.exe) in grado di infettare con un trojan chi utilizza Windows (gli altri sistemi sono immuni).
Pare comunque che gli antivirus aggiornati siano già in grado di riconoscere il file infetto.
Occhi aperti quindi, la Polizia ha ben altro da fare che mandare avvisi e ingiunzioni agli utenti.
martedì 15 maggio 2007
Il 75% di cosa?
Probabilmente avrete letto da qualche parte (in questi ultimi 2 giorni non si parla d'altro) dell'acquisto da parte di Mediaset di una consistente quota di Endemol: circa il 75%.
Mediaset (canale 5, Italia 1 e rete 4) più o meno la conosciamo tutti. Endemol, il cui logo appare spesso in coda a molte trasmissioni televisive, sia Rai che Mediaset, è in pratica una società di produzione di format televisivi. E' infatti grazie a questa società (anche se sarebbe più appropriato dire "per colpa") che abbiamo potuto gustare sui nostri teleschermi programmi dall'alto contenuto culturale, tipo (ne cito solo alcuni, l'elenco completo è qui):
Quindi, ad una prima e superficiale analisi dell'operazione, verrebbe sostanzialmente da pensare che Mediaset abbia acquistato una società che fabbrica programmi imbecilli, ma sono convinto che ci sia un'altra spiegazione.
Solo che in questo momento mi sfugge.
Mediaset (canale 5, Italia 1 e rete 4) più o meno la conosciamo tutti. Endemol, il cui logo appare spesso in coda a molte trasmissioni televisive, sia Rai che Mediaset, è in pratica una società di produzione di format televisivi. E' infatti grazie a questa società (anche se sarebbe più appropriato dire "per colpa") che abbiamo potuto gustare sui nostri teleschermi programmi dall'alto contenuto culturale, tipo (ne cito solo alcuni, l'elenco completo è qui):
- affari tuoi
- la fattoria
- la pupa e il secchione
- reality circus
- cambio moglie
- la prova del cuoco
- vivere
Quindi, ad una prima e superficiale analisi dell'operazione, verrebbe sostanzialmente da pensare che Mediaset abbia acquistato una società che fabbrica programmi imbecilli, ma sono convinto che ci sia un'altra spiegazione.
Solo che in questo momento mi sfugge.
Cosa faccio, migro?
Dunque, alla luce delle ultime novità in campo telefonia e del messaggino birichino che mi ha inviato Wind il mese scorso, potrei - se ho capito bene - cambiare gestore mantenendo il mio attuale numero.
Considerando però che ho ricaricato 10 euro a dicembre e che attualmente il mio credito residuo è di circa 5 (notate l'imponente traffico telefonico), cosa faccio, migro?
Considerando però che ho ricaricato 10 euro a dicembre e che attualmente il mio credito residuo è di circa 5 (notate l'imponente traffico telefonico), cosa faccio, migro?
lunedì 14 maggio 2007
Microsoft vs Linux su Repubblica
Un paio di lettori mi hanno segnalato questo articolo apparso oggi su Repubblica (riferito originariamente a questo della CNN). Ho un pò da fare, ma visto che a qualcuno interessa il mio parere in proposito, due parole le dico. Non la tiro per le lunghe: commento solo alcune delle cose più "interessanti" dell'articolo.
"Viviamo in un mondo che rispetta la proprietà intellettuale, e la comunità open source deve stare alle regole del gioco. Il cosiddetto free software infrange 235 brevetti appartenenti alla Microsoft. Questa situazione deve finire"
Bella questa frase (ogni tanto rifà capolino: l'ultima volta a novembre): un richiamo forte al rispetto delle "regole del gioco". Peccato che a pronunciarle sia Steve Ballmer, vice presidente dell'azienda che è attualmente sotto processo, negli Stati Uniti e in Europa, per concorrenza sleale e violazione sistematica delle leggi antitrust e della libera concorrenza (non mi dilungo: se vi va googlate "antitrust Microsoft" e vi si apriranno pagine a bizzeffe).
Invece di scappare fuori ogni tanto con questa storiella, in cui si vagheggia di presunte violazioni di copyright da parte del software libero, li elencasse uno per uno una volta per tutte in modo da poter risolvere la questione. Ma l'impressione è che sia un pretesto e sotto ci sia ben altro.
"L'open source è sempre stato il rivale più temibile per il colosso di Redmond. Linux, in particolare, è cresciuto moltissimo negli ultimi anni, togliendo a Windows, il sistema operativo della Microsoft, importanti quote di mercato. Nel 2004 Linux era installato sul 25% dei server e il 3% dei computer desktop, e gli analisti si aspettano che il giro d'affari totale generato dal software "open source" raggiunga i 36 miliardi di dollari entro il 2008."
Ecco, questo potrebbe essere il "ben altro" a cui mi riferivo. Il software open source si sta progressivamente affermando non solo tra l'utenza privata, ma anche tra le amministrazioni, gli enti, i governi, che cominciano a non vedere di buon occhio il fatto che i propri documenti e lavori siano archiviati sotto file proprietari e chiusi, con un livello di interoperabilità con altri software ridicolo. Zio Bill si sta acorgendo che non c'è solo lui e che oggi Microsoft non può più fare il bello e il cattivo tempo.
Vi dice niente ad esempio il fatto che Dell da questo mese preinstalli Linux sui propri laptop a chi ne fa richiesta?
Per adesso mi fermo qui. Sono le 10 e mezza e mi "cala la palpebra". Mi piacerebbe continuare, ma sono sempre le stesse cose che puntualmente ogni tanto zio Bill tira fuori. Adesso per il 2007 siamo a posto, se ne dovrebbe riparlare nel 2008.
"Viviamo in un mondo che rispetta la proprietà intellettuale, e la comunità open source deve stare alle regole del gioco. Il cosiddetto free software infrange 235 brevetti appartenenti alla Microsoft. Questa situazione deve finire"
Bella questa frase (ogni tanto rifà capolino: l'ultima volta a novembre): un richiamo forte al rispetto delle "regole del gioco". Peccato che a pronunciarle sia Steve Ballmer, vice presidente dell'azienda che è attualmente sotto processo, negli Stati Uniti e in Europa, per concorrenza sleale e violazione sistematica delle leggi antitrust e della libera concorrenza (non mi dilungo: se vi va googlate "antitrust Microsoft" e vi si apriranno pagine a bizzeffe).
Invece di scappare fuori ogni tanto con questa storiella, in cui si vagheggia di presunte violazioni di copyright da parte del software libero, li elencasse uno per uno una volta per tutte in modo da poter risolvere la questione. Ma l'impressione è che sia un pretesto e sotto ci sia ben altro.
"L'open source è sempre stato il rivale più temibile per il colosso di Redmond. Linux, in particolare, è cresciuto moltissimo negli ultimi anni, togliendo a Windows, il sistema operativo della Microsoft, importanti quote di mercato. Nel 2004 Linux era installato sul 25% dei server e il 3% dei computer desktop, e gli analisti si aspettano che il giro d'affari totale generato dal software "open source" raggiunga i 36 miliardi di dollari entro il 2008."
Ecco, questo potrebbe essere il "ben altro" a cui mi riferivo. Il software open source si sta progressivamente affermando non solo tra l'utenza privata, ma anche tra le amministrazioni, gli enti, i governi, che cominciano a non vedere di buon occhio il fatto che i propri documenti e lavori siano archiviati sotto file proprietari e chiusi, con un livello di interoperabilità con altri software ridicolo. Zio Bill si sta acorgendo che non c'è solo lui e che oggi Microsoft non può più fare il bello e il cattivo tempo.
Vi dice niente ad esempio il fatto che Dell da questo mese preinstalli Linux sui propri laptop a chi ne fa richiesta?
Per adesso mi fermo qui. Sono le 10 e mezza e mi "cala la palpebra". Mi piacerebbe continuare, ma sono sempre le stesse cose che puntualmente ogni tanto zio Bill tira fuori. Adesso per il 2007 siamo a posto, se ne dovrebbe riparlare nel 2008.
Notifiche
Gentile Utente,
questo e' un messaggio di notifica automatico, ti preghiamo di non rispondere a questa casella di posta.
Il sistema antivirus di Libero ha rilevato il seguente virus in una mail inviata al tuo indirizzo di posta:
virus: HTML.Phishing.Bank-1168
Per proteggere la tua casella, e' stata bloccata la consegna di questo messaggio.
Il mittente della mail contenente il virus viene falsificato dal virus stesso, per questo motivo l'unica informazione attendibile e' l'indirizzo IP che lo ha inviato.
Beh, contando che la spam folder della mia webmail trabocca di messaggi di phishing di poste.it (senza contare quelle che devo cestinare io), direi che forse questa segnalazione è leggermente superflua.
A meno che la segnalazione non intenda che il virus è all'interno della mail stessa, senza bisogno di andare a prenderlo sul sito linkato al suo interno.
Mah...
questo e' un messaggio di notifica automatico, ti preghiamo di non rispondere a questa casella di posta.
Il sistema antivirus di Libero ha rilevato il seguente virus in una mail inviata al tuo indirizzo di posta:
virus: HTML.Phishing.Bank-1168
Per proteggere la tua casella, e' stata bloccata la consegna di questo messaggio.
Il mittente della mail contenente il virus viene falsificato dal virus stesso, per questo motivo l'unica informazione attendibile e' l'indirizzo IP che lo ha inviato.
* * *
Beh, contando che la spam folder della mia webmail trabocca di messaggi di phishing di poste.it (senza contare quelle che devo cestinare io), direi che forse questa segnalazione è leggermente superflua.
A meno che la segnalazione non intenda che il virus è all'interno della mail stessa, senza bisogno di andare a prenderlo sul sito linkato al suo interno.
Mah...
domenica 13 maggio 2007
Perché?
Tutte le cose hanno un perché.
Perché questo, e perché quello,
ma nessuno ha un perché vero.
Tutte le cose hanno una risposta,
ma solo una ha quella giusta:
La Pace è stata, è e sarà la cosa più importante.
La Pace è fondamentale, senza di lei non si vive:
come non si respira senza aria
e non si vive senza ossigeno!
Michela Sacchini.
Michela, 5a elementare, la più grandicella delle mie figlie, ha un piccolo quaderno in cui raccoglie pensieri e poesie come questa qui sopra. Beh, mi pare che non se la cavi male per niente (anche questa e questa erano sue).
Mi verrebbe da dire che, come per la musica, ha preso dal babbo, ma poi dopo Chiara - mia moglie - si incavola. ;-)
Perché questo, e perché quello,
ma nessuno ha un perché vero.
Tutte le cose hanno una risposta,
ma solo una ha quella giusta:
LA PACE
La Pace è stata, è e sarà la cosa più importante.
La Pace è fondamentale, senza di lei non si vive:
come non si respira senza aria
e non si vive senza ossigeno!
Michela Sacchini.
Michela, 5a elementare, la più grandicella delle mie figlie, ha un piccolo quaderno in cui raccoglie pensieri e poesie come questa qui sopra. Beh, mi pare che non se la cavi male per niente (anche questa e questa erano sue).
Mi verrebbe da dire che, come per la musica, ha preso dal babbo, ma poi dopo Chiara - mia moglie - si incavola. ;-)
Mandriva, Xp, crash e smanettamenti vari
Lo so, qualcuno di voi penserà che io abbia passato tutta la domenica al mare. Beh, non è proprio così, come potete vedere dal "campo di battaglia" in cui si è trasformato la mia scrivania di lavoro (case aperto, moduli ram vaganti, ecc...). E poi non amo il mare, quindi al limite me ne sarei andato in montagna.
Perché tutto questo casino? Perché ho trovato su Linuxpro di maggio il dvd con Mandriva 2007 Spring (Mandriva 2007.1). Siccome quando esce qualche nuova distro di Linux o qualche aggiornamento la curiosità fa 90, perché non provarla? E così ho fatto (o almeno ho tentato): ho scollegato dal pc l'hard disk che uso normalmente per lavorare e ho collegato quello che uso per gli smanettamenti (installazioni, disinstallazioni, formattazioni, partizionamenti, ecc...).
Inserisco il dvd bootable, riavvio, e vado a fare il caffè (sono quasi le 8 di mattina). Tutto procede bene per un pò finché a metà circa della procedura si blocca tutto: mouse inutilizzabile, tastiera che non risponde e schermo fisso senza segni di vita. Con ctrl+alt+canc non succede niente. Provo con alt+F1 per tentare di proseguire in modalità testuale, ma niente da fare. A questo punto adotto la classica soluzione che difficilmente non permette di riprendere in mano la situazione: stacco la 220 (che altro potevo fare?). E riprovo.
Niente da fare: l'installazione a un certo punto si blocca di nuovo e non c'è verso di farla andare a buon fine. Questa volta però appare un messaggio che mi mette la pulce nell'orecchio. Ora non lo ricordo esattamente, ma era qualcosa tipo "missing memory" o qualcosa del genere. A questo punto mi viene in mente che qualche tempo fa ho aggiunto un modulo ram per far sì che la mia fiat 500 diventasse almeno una punto (bella la similitudine automobilistica, eh?). Spengo il tutto, rimuovo l'ultimo modulo ram aggiunto e ricomincio il tutto. Stavolta la procedura sembra arrivare in fondo, ma nel passaggio in cui stavo configurando la connessione internet ci risiamo: schermo bloccato e tutto da rifare.
La domenica è calda (non solo meteorologicamente), la finestra è aperta e la voglia di prendere tutto l'ambaradan e tirarlo fuori dalla finestra diviene quasi irrefrenabile. Solo che dopo - penso - come faccio a deliziare i miei affezionati lettori con le mie paranoie? Provo a cambiare: tento nell'ordine di installare: Debian, Ubuntu e Mepis (lascio perdere Slackware, non fa per me). Anche con queste niente da fare. Quindi ho un'idea: provo a installare Windows. Prendo un vecchio Xp Professional che tengo sempre qui in giro (non si sa mai) e vado: 10 minuti e schermata blu. Xp però, a differenza di Linux, è più prodigo di informazioni sulla natura del crash (sarà perché è abituato? ^^) e nel messaggio a video mi indica il tipo di errore e il relativo codice identificativo (è troppo lungo, non sto a riportarlo).
Ricollego quindi l'altro hard disk, faccio un girettino su internet e scopro che l'errore è dovuto al tipo di settaggio della memoria esterna (?) del bios. "Vabbè, proviamo anche questa", penso. Nuovo cambio di hard disk (mi sembra un pò di essere al pitstop della Ferrari quando cambiano le gomme ^^) e riavvio del pc tenendo premuto il tasto canc. Entro in quella specie di terreno minato che è appunto il bios, gironzolo un pò finché trovo nelle opzioni avanzate (CMOS) la voce che mi permette di disabilitare questa famosa "external cache". Fatto. Salvo il tutto, riavvio per l'ennesima volta e vai ancora di installazione. Sorpresa: questa volta la procedura va liscia come l'olio, sia con Xp che con Mandriva (pur richiedendo più tempo, fatto sicuramente ricollegabile alla cache di cui parlavo prima). Ed eccola finalmente installata:
Bella, eh? Oddio, niente di ché rispetto alla 2007.0, ma probabilmente il tempo che ci ho perso dietro me la fa sembrare bellissima. ^^
In realtà poi, a parte versioni più aggiornate dei software inclusi e alcune differenze grafiche non è che sia chissà cosa. In più non c'è in mio player preferito, Xine, neppure sul dvd, e quindi me lo dovrei andare a cercare nei repository sul server e francamente non ne ho voglia. Stacco di nuovo tutto, rimetto a posto la ram e l'external cache e ritorno alla mia collaudata Mandriva 2007.0.
Mi sa che era meglio se andavo al mare, anzi in montagna.
sabato 12 maggio 2007
"Anche gay è famiglia", dice Repubblica
Alcune associazioni che si battono per i diritti degli omosessuali, hanno acquistato oggi una pagina su alcuni quotidiani italiani a tiratura nazionale. L'immagine che vedete qui sotto è stata pubblicata su Repubblica e mi ci sono imbattuto casualmente mentre la sfogliavo stamattina in agenzia:
Pubblico solo il titolo dell'annuncio perché la pagina non entrava per intero nello scanner (il testo dell'annuncio lo potete comunque leggere in questa pagina di Quotidiano.net che ha segnalato la cosa).
Ora, naturalmente, le cose che si potrebbero dire al riguardo sono molte e ognuno avrà in merito una sua precisa convinzione. Siccome si parla di famiglia, un pò mi sento tirato in causa e quindi alcune brevi considerazioni le faccio anch'io, anche se - ovviamente - la complessità e le varie sfaccettature dell'argomento non permettono una sua trattazione esaustiva in questo piccolo spazio.
Personalmente non ho niente contro gli omosessuali: se due dello stesso sesso provano attrazione reciproca non è certamente (almeno per me) motivo di scandalo. E mi sta pure bene che vadano a vivere insieme sotto lo stesso tetto. Però, sempre dal mio punto di vista, alcuni "paletti" sono necessari. Innanzitutto bisogna capire bene cosa si intende con famiglia. E qui, come è giusto, ognuno attinge a quello che è un pò il suo "background" culturale, e quindi alle cose che gli sono state insegnate e ai valori che gli sono stati inculcati.
Se facciamo riferimento alla nostra Costituzione, leggiamo all'articolo 29 che "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare".
Naturalmente il fatto che non sia specificato matrimonio tra uomo e donna potrebbe far pensare; ma probabilmente ciò dipende dal fatto che all'epoca della stesura della Carta Costituzionale era sottinteso che il matrimonio fosse tra uomo e donna. In ogni caso, anche andando a vedere un pò più indietro nel tempo, la famiglia è sempre stata intesa come mezzo di riproduzione (biologica e culturale) della società. Poi, a margine di tutto, si ritorna - come dicevo prima - alle proprie convinzioni personali, che sono il frutto e la sintesi degli input ricevuti dal tipo di cultura in cui si è nati e cresciuti.
Allo stato attuale, in virtù di tali input, non mi sento di definire famiglia due persone dello stesso sesso che decidono di vivere insieme. Chiamateli come vi pare: conviventi, coppie di fatto, dico, quello che volete, ma per me il termine famiglia rimane vincolato a un uomo e una donna (non necessariamente sposati) che decidono di vivere insieme e di procreare. Altre accezioni di questo termine mi sembrano improprie. Chiamatemi tradizionalista, conservatore, miope, come vi pare, ma il fatto di essere nato e cresciuto in un contesto culturale di un certo tipo, intriso tra l'altro di cultura cattolica (che già da parecchio tempo mi ha nauseato, ma questo è un altro discorso), mi fa avere della famiglia questo tipo di visione.
Ciò, naturalmente, come ho anche già detto, non toglie il fatto che le associazioni sostenitrici dei diritti degli omosessuali abbiano il diritto sacrosanto, come tutti, di dire la loro e di rivendicare per sé eventuali diritti (d'altronde se ci mette il becco Bagnasco, non vedo perché, a maggior ragione, non debbano farlo loro che sono parte in causa).
Il tutto però, come dicevo prima, all'interno di quelli che secondo me sono i necessari "paletti".
Pubblico solo il titolo dell'annuncio perché la pagina non entrava per intero nello scanner (il testo dell'annuncio lo potete comunque leggere in questa pagina di Quotidiano.net che ha segnalato la cosa).
Ora, naturalmente, le cose che si potrebbero dire al riguardo sono molte e ognuno avrà in merito una sua precisa convinzione. Siccome si parla di famiglia, un pò mi sento tirato in causa e quindi alcune brevi considerazioni le faccio anch'io, anche se - ovviamente - la complessità e le varie sfaccettature dell'argomento non permettono una sua trattazione esaustiva in questo piccolo spazio.
Personalmente non ho niente contro gli omosessuali: se due dello stesso sesso provano attrazione reciproca non è certamente (almeno per me) motivo di scandalo. E mi sta pure bene che vadano a vivere insieme sotto lo stesso tetto. Però, sempre dal mio punto di vista, alcuni "paletti" sono necessari. Innanzitutto bisogna capire bene cosa si intende con famiglia. E qui, come è giusto, ognuno attinge a quello che è un pò il suo "background" culturale, e quindi alle cose che gli sono state insegnate e ai valori che gli sono stati inculcati.
Se facciamo riferimento alla nostra Costituzione, leggiamo all'articolo 29 che "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare".
Naturalmente il fatto che non sia specificato matrimonio tra uomo e donna potrebbe far pensare; ma probabilmente ciò dipende dal fatto che all'epoca della stesura della Carta Costituzionale era sottinteso che il matrimonio fosse tra uomo e donna. In ogni caso, anche andando a vedere un pò più indietro nel tempo, la famiglia è sempre stata intesa come mezzo di riproduzione (biologica e culturale) della società. Poi, a margine di tutto, si ritorna - come dicevo prima - alle proprie convinzioni personali, che sono il frutto e la sintesi degli input ricevuti dal tipo di cultura in cui si è nati e cresciuti.
Allo stato attuale, in virtù di tali input, non mi sento di definire famiglia due persone dello stesso sesso che decidono di vivere insieme. Chiamateli come vi pare: conviventi, coppie di fatto, dico, quello che volete, ma per me il termine famiglia rimane vincolato a un uomo e una donna (non necessariamente sposati) che decidono di vivere insieme e di procreare. Altre accezioni di questo termine mi sembrano improprie. Chiamatemi tradizionalista, conservatore, miope, come vi pare, ma il fatto di essere nato e cresciuto in un contesto culturale di un certo tipo, intriso tra l'altro di cultura cattolica (che già da parecchio tempo mi ha nauseato, ma questo è un altro discorso), mi fa avere della famiglia questo tipo di visione.
Ciò, naturalmente, come ho anche già detto, non toglie il fatto che le associazioni sostenitrici dei diritti degli omosessuali abbiano il diritto sacrosanto, come tutti, di dire la loro e di rivendicare per sé eventuali diritti (d'altronde se ci mette il becco Bagnasco, non vedo perché, a maggior ragione, non debbano farlo loro che sono parte in causa).
Il tutto però, come dicevo prima, all'interno di quelli che secondo me sono i necessari "paletti".
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