Anno | 2024 |
Genere | Commedia, Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 135 minuti |
Al cinema | 546 sale cinematografiche |
Regia di | Ferzan Ozpetek |
Attori | Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Stefano Accorsi, Luca Barbarossa (II), Sara Bosi Loredana Cannata, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Vinicio Marchioni, Paola Minaccioni, Edoardo Purgatori, Carmine Recano, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi, Milena Vukotic. |
Uscita | giovedì 19 dicembre 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Vision Distribution |
MYmonetro | 3,12 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 20 dicembre 2024
Il quindicesimo film i Ozpetek, con uno straordinario cast che ha tra le protagoniste ben 18 attrici italiane. Diamanti è 3° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 500.374,00 e registrato 70.640 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Fine anni '70. Alberta e Gabriella Canova sovrintendono una grande sartoria specializzata in costumi per il cinema e il teatro: un microcosmo tutto al femminile del quale fanno parte la capo sarta Nina, che ha un figlio hikikomori ante litteram, la ricamatrice Eleonora, vedova con una nipote ribelle, Beatrice, la tingitrice Carlotta, la modista Paolina con un figlio piccolo che si nasconde nella stanza dei bottoni (quelli per gli abiti, non quelli del Pentagono), le sarte Nicoletta, malmenata picchiata dal marito Bruno, e Fausta, single ironica e "allupata", più l'ultima arrivata, la giovane stagista Giuseppina. La cuoca del palazzo che ospita la sartoria è l'ex ballerina Silvana che ha una parola di conforto, e un pasto abbondante, per tutti.
Quando la costumista premio Oscar Bianca Vega commissiona alla sartoria Canova i costumi per il suo prossimo film le lavoratrici si buttano a capofitto nell'impresa, avendo cura di non fare mai incontrare la regina del teatro Alida con la nuova promessa del cinema Sofia. Vicino ad Alberta e Gabriella c'è la zia Olga, sorella di una madre scomparsa troppo presto ma ancora ben viva nei cuori delle figlie, come lo è la mamma di Ferzan Ozpetek nel suo.
Diamanti si apre e chiude con una di quelle tavolate che sono diventate un simbolo del cinema, e del modo di intendere la vita, di Ozpetek. Intorno al desco di apertura siedono le attrici del film e lo stesso regista, intento ad annunciare loro le sue intenzioni e ad assegnare i ruoli.
"Ci saranno in tutto quattro uomini", annuncia fieramente: e di fatto i personaggi maschili nel film sono meramente di contorno. Più che al Pedro Almodovar cui all'inizio della carriera veniva paragonato, Ozpetek richiama qui il Francois Ozon di Otto donne e un mistero, dove gli uomini sparivano completamente (uno per mano di una delle protagoniste), e più che a Douglas Sirk strizza l'occhio al Leo McCarey di Un amore splendido.
"Non c'è niente di quello che ti aspetti", annuncia Ozpetek alle sue attrici, e invece Diamanti è esattamente quello che ci aspettiamo dal miglior Ozpetek, quello che ama in modo incondizionato le sue donne, e viene da loro ricambiato con fiducia e generosità.
Le donne che popolano la sartoria Canova possono litigare, insultarsi e prendersi in giro ma non si pugnalano alle spalle: non sorprende che alla sceneggiatura, oltre al regista, ci siano due mani femminili, Carlotta Corradi (anche autrice del soggetto) ed Elisa Casseri. Questo senso di "sorellanza" è incarnato al sommo grado dalle due protagoniste, legate tanto dall'affetto quanto da ricordi dolorosi che affrontano in modo speculare e contrario: Alberta passandoci sopra come uno schiacciasassi, Gabriella schivandoli accuratamente. Luisa Ranieri e Jasmine Trinca interiorizzano completamente i rispettivi ruoli, acquisendo fisicamente l'una una durezza programmatica, l'altra una negazione di sé che sfiora l'annullamento (mai le occhiaie di Trinca sono risultate tanto simboliche).
Al centro c'è anche il rispetto di Ozpetek per il lavoro sartoriale, che combina pazienza e precisione, estro e concretezza, e in particolare l'attenzione che chi crea costumi per lo spettacolo dà al rapporto fra i personaggi e il loro abito di scena, che dev'essere ispirazione e rafforzamento, veicolare il movimento del corpo e farsi gabbia solo per trasmettere l'idea di prigione. Ozpetek però continua a comunicare primariamente attraverso i volti e gli sguardi: fra sorelle, fra amanti, fra genitori e figli, fra i bambini e il mondo. Sono sguardi pinei di passione e di paura, sofferenza e sollievo.
Tutto il cast corale è in forma smagliante, e svettano Mara Venier nei panni dimessi di Silvana, Milena Mancini in quelli di Nicoletta e Milena Vukotic nel ruolo della zia Olga. Ma è una gara di bravura e Lunetta Savino, Paola Minaccioni e Geppi Cucciari gestiscono le parentesi comiche alleggerendo una trama che talvolta vira al melò. Vanessa Scalera è come sempre potente nel ruolo di Bianca Vega, che comanda le donne ma si lascia intimidire davanti all'unico uomo (Stefano Accorsi, nei panni del regista del film per cui Vega crea i costumi). Ozpetek compare occasionalmente fra le sue attrici, a ricordarci metacinematograficamente che questa è una messinscena polifonica.
E a proposito di suoni, Diamanti gestisce bene l'alternanza fra le musiche originali di Giuliano Taviani e Carmelo Travia, le canzoni di Mina e certi silenzi che arrivano improvvisi a zittire la scena. Il montaggio di Pietro Morana non indugia, se non sui tipici primissimi piani del regista. Il pubblico seguirà con partecipazione questa storia al femminile, che tuttavia non dimentica di rappresentare l'umanità.
“...E non andiamo via, nascondiamo del dolore che scivola, lo sentiremo poi. Abbiamo troppa fantasia, e se diciamo una bugia è una mancata verità che prima o poi succederà. Cambia il vento ma noi no e se ci trasformiamo un po' è per la voglia di piacere a chi c'è già o potrà arrivare a stare con noi.
Ha voluto strafare Ozpetek questa volta, impostando un racconto confuso su piani semantici e narrativi differenti, subdolamente approfittando delle sue molte protagoniste, strizzando l'occhio ai personaggi catalizzatori della tv di stato, Mara in primis e Geppy di rincalzo.Imbastisce, per restare in termini sartoriali, le molte vicende di una sartoria di costumi cinematografici retta, con mano [...] Vai alla recensione »
Credo che "Diamanti" sia uno dei film più raffinati e dunque più belli tra quelli usciti al Cinema sul finire del 2024. Mai come questa volta il regista Ferzan Ozpetek omaggia in maniera assoluta il mondo delle donne e lo fa esternando il concetto che quando esse uniscono le loro forze per un ideale e per uno scopo comune, alla fine risultano sempre vincenti, contro tutti e [...] Vai alla recensione »
#DiamantidiOzpetek Sarà uno dei must delle feste, l’ultimo film di Ozpetek, Diamanti. Un regista, lo stesso Ozpetek, raduna, in una delle sue affezionate tavolate, 18 attrici italiane, le più famose. Le conduce negli anni ‘70, a ricreare, con ruoli molto diversi, una sartoria di prestigio, specializzata in costumi per teatro e cinema.
Il film di Ferzan Ozpetek è un affresco corale che celebra la donna , il suo ruolo e la sua capacità di resistenza a qualsiasi avversità, con una narrazione densa e stratificata che però ogni tanto rischia di impantanarsi nel prevedibile. La vicenda si svolge in un elegante atelier romano gestito dalle sorelle Canova, Alberta e Gabriella , autoritaria la prima e malinconic [...] Vai alla recensione »
Il regista turco, a metà strada tra l’ideatore ed esecutore di modelli e Virgilio, ci guida, all'interno del suo quindicesimo film, nel mondo femminile. Tutte le "sue donne" risultano essere i veri diamanti indistruttibili che rendono onore al cinema italiano ricordando, al termine della pellicola, Mariangela Melato, Virna Lisi e Monica Vitti.
Diamanti ? ambientato nei ricchi anni '70, quando i costumi di un film potevano richiedere mesi e mesi di lavoro. Il film si concentra nella famosa sartoria Canova, gestita da 2 sorelle molto diverse tra di loro. Alberta ? rigida e decisa, mentre Gabriella ? pi? sentimentale e melanconica, incapace di gestire un lutto terribile che l'ha colpita 5 anni prima.
Diamanti di Ozpetrk è il classico esempio di un film che vuole dire tutto ma finisce per non dire niente. La fotografia è ottima, le attrici impeccabili e si guadagnano i plausi. Ma il lavoro del regista? Un guazzabuglio pretenzioso che accumula temi sensibili come ingredienti di un’insalata mista, senza preoccuparsi di amalgamarli.
A un lustro da La Dea Fortuna (id.; 2019) ultima sua pellicola andata in sala. E a un anno da Nuovo Olimpo (id.; 2023), girato per essere trasmesso direttamente su Netflix, Ferzan Özpetek dirige il suo quindicesimo lungometraggio partendo dalla meta narrazione del proprio lavoro di regista. Aprendo il sipario con un pranzo nella sua abitazione e alla presenza degli attori e attrici con i quali [...] Vai alla recensione »
Salviamo quest'opera solo per il grande amore che professiamo per il regista italo-turco. E' uno di quei film che sfida apertamente la pazienza delle satolle platee post prandiali di questo periodo natalizio. Un affresco in costume (poiché ahimè la fine degli anni 70 è ormai equiparabile ad un'epoca storica). Poca narrazione e lunghe sequenze descrittive.
Vi siete mai chiesti cosa permette a un diamante di brillare? Semplicemente dipende da quante persone se ne prendono cura da renderlo così terso e luminoso! E’ un po' la metafora contenuta nell’ultimo fortunato “Diamanti” di Ferzan Ozpetek, il cinema riesce ad apparire così splendente e perfetto perché centinaia di professionist [...] Vai alla recensione »
"Diamanti" è un viaggio luminoso e struggente nell’intimità delle relazioni umane, intrecciate come gemme preziose che riflettono emozioni autentiche e profonde. Ozpetek ci regala una regia magistrale, capace di dipingere sentimenti complessi con delicatezza e poesia. Ogni scena è un quadro, ogni dialogo una confessione, ogni personaggio un frammento [...] Vai alla recensione »
Ferzan Ozpetek rende con grazia un grande omaggio all’universo femminile con un film in cui gli uomini diventano del tutto accessori. E la carrellata di attrici italiane che intervengono nel film resterà nella storia del cinema italiano. Il racconto ha un carattere inusuale, si apre con una tavolata in cui Ozpetek racconta il film alle sue attrici, spiega il tipo di messaggio che vuole [...] Vai alla recensione »
Diamanti” di Ferzan Ozpetek è scuola di recitazione allo stato puro, espressione corale attoriale quasi tutta al femminile, dove attorno al baricentro (ma anche coro) delle sorelle costumiste cinematografiche Canova Luisa Ranieri eJasmine Trinca,girano vorticosamente interpreti tutte egualmente brave (Sara Bosi, Loredana Cannata, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, [...] Vai alla recensione »
Ferzan Ozpetek non finisce di stupire e ci regala una storia di donne per le donne e di lezioni per gli uomini. Tutto ruota in un atelier di costumi teatrali e cinematografici dove un gruppo di donne intrecciano le loro vite col lavoro, con ognuna di loro e con i loro problemi familiari. Appassionate per il loro lavoro, sanno regalarsi ritagli di tempo fatto di sorrisi che come raggi di sole [...] Vai alla recensione »
Mi chiedo se a firmare questo film non fosse stato Ozpetek ma uno sconosciuto regista. In tal caso ci sarebbero stati tutti questi commenti osannanti? Probabilmente no. Penso che a fare la fortuna di un film contribuisca molto il nome di un regista famoso. In fondo il film è banale, noioso e prevedibile. I personaggi sono appena sbozzati, le storie sono piccoli melodrammi.
Una vera catastrofe a livello di regia e recitazione (inquadrature di minuti sui volti inespressivi come facevano negli anni 80 per le telenovelas o dagli anni 2000 per le serie turche). Le attrici (e anche gli attori) mediocri nella recitazione (quella scena di 3 minuti di sguardi tra la protaginista e il ritrovato amore nell'ufficio mi sembrava una scena di un film degli anni 20 con la stessa [...] Vai alla recensione »
Si tratta di un film sulle donne, a volte divertente, dove il regista cerca di fare un affresco del mondo femminile, calato in una sartoria che fa costumi per il cinema. Il contrasto tra le due prime donne richiama Le nozze di Figaro di Mozart, ma Lorenzo da Ponte è irraggiungibile. Il cast di attrici è notevole, sebbene spesso con una recitazione un po’ forzata, che facilmente [...] Vai alla recensione »
La storia non esiste. O meglio è il lavoro di una sartoria durante una grande commissione per una costumista di Hollywood. Le attrici sono tante, famose, ma hanno quasi tutte per tutto il film la stessa espressione. Luisa Ranieri è sempre insensibile, valeria scalera arrabbiata, Jasmine trinca triste. Si salvano un po' le sarte ma il film lascia tutto sospeso.
Sinceramente non si cpisce bene il fuoco del film: due ore dentro una sartoria senza un fuoco chiaro. Tanti temi trattati in superficie. strani gli inserti tipo back stage in mezzo al film.
Bellissimo?la trama,le attrici ( io adoro Luisa Ranieri),i costumi ,le emozioni che mi ha fatto provare!Da rivedere ??
Il film ? stato davvero deludente, nonostante il cast sia stato ben selezionato. Un film da schermo Tv piuttosto che da cinema, mi ha ricordato una vecchia serie tv degli anni'90 chiamata "Commesse", in cui si portavano in scena storie di donne: la solidariet?, il bisogno, la tenacia. "Diamanti" ? questo, una pellicola ego-riferita, in cui il regista ? presente a pi? riprese.
Il film mi è piaciuto.Difficile attualmente per le donne fare squadra. In contesti prevalentemente femminili,esiste tanta competizione, quasi mai sana.
Peccato davvero! Opztek ha una buona idea che la spreca con troppi argomenti buttati dentro in maniera molto superficiale che cozzano tra di loro! poi non si capisce la presenza di gente che fa tv (e si vede che non sanno recitare ) di fianco a brave attrici, sono completamente fuori luogo. bella la fotografia e colonna sonora. una vera occasione sprecata!
Di un film conta cosa ti lascia dentro . Se esci dal cinema con uno stato d' animo diverso da quello di quando sei entrato, allora il regista ha fatto centro. Peo' piacere o no ma questa quindicesima opera di Ozpetek lascia il segno. A me e' piaciuto !
Addirittura gente che alla fine ha applaudito ... Io ho visto solo un'insopportabile sfilza dei clichés più triti e ritriti, 'battute' che dire scontate è un eufemismo, banalità a badilate, le donne tutte operose e intelligenti e gli uomini o maschi violenti o giovani oggetti del desiderio. Non ci sono 'personaggi', ci sono solo macchiette, con [...] Vai alla recensione »
Chiquito e Paquito. E non aggiungo altro. Alcune delle attrici inespressive e impostate al punto da risultare imbarazzanti rimandando alle telenovelas. Altre di solito bravissime e credibili calate in personaggi senza spessore. La solita coralità di Ozpeteck, fantastica nel suo "Le Fate Ignoranti" e la costruzione dei personaggi azzeccatissima in "Mine [...] Vai alla recensione »
Bello però poteva essere meglio.le attrici sono tutte molto brave ma le situazioni sono banali..IL REGISTA BRAVO ma dovrebbe fare meno film a ripetizione
Film soporifero all'insegna del politically correct. Visione distorta e ribaltata del mondo come va di gran voga adesso. Impossible dunque empatizzare quando si assumono posizioni estreme. Un film pesante e piuttosto noioso che vuole risultare geniale a tutti i costi ma che con un po' di sguardo critico si smaschera facilmente nelle sue debolezze narrative e prese di posizioni ideologiche. Vai alla recensione »
Pellicola emozionante e recitata molto bene. Ozptek firma un grande omaggio all'essere femminile grazie ad un gruppo eccezionale di ben diciotto attrici di diverse generazioni. Si piange, si ride, si riflette sulla situazione femminile odierna, per certi versi non differente da quello narrata nel film, ambientata negli anni '70. Attrici tutte brave, alcune bravissime (Ranieri, Trinca, [...] Vai alla recensione »
una bravura stellare di tutte le attrici e il regista ha saputo toccare argomenti vitali per le donne con una sensibilit? unica
Deve molto a visconti: vedi immagine della madre alla fine
E' piaciuto tantissimo a tutti, c'era persino chi alla fine ha applaudito ...Io ho visto soltanto una sfilza insopportabile di clich?, dialoghi scontatamente risibili e performance attoriali da pomeriggio sul 5.Non ci sono personaggi, solo macchiette.Si salva solo la fotografia.
Tutto quello che vi pare, regista fantastico, cast super?.ma che noia per?!! Dialoghi noiosi, primi piani infiniti lenti nel silenzio noiosi, noia e lentezza. Il cinema ha bisogno di altro anche non solo manierismo, qui c?? ozpetek che dirige ozpetek
Film interessante che fa riflettere e che richiama alla memoria "C'è ancora domani" della Cortellesi
Diamanti è uno scorcio sull'universo femminile. Ogni donna nel film ha una sua storia, ma sul lavoro la loro unione è tipica dell'universo femminile: é forza e determinazione. Ogni donna è un diamante con le caratteristiche della pietra : purezza, trasparenza, durezza, tenacia, resistenza. Film diverso dagli altri film del regista, ma di grande intensità [...] Vai alla recensione »
Film scontato, pieno di luoghi comuni. Una autocelebrazione del regista e dei singol interpreti che pensano più a salvaguardare la propria immagine che alla trama decisamente banale tra l'altro. Sceneggiatura da chat gpt. Mi sembra un pretesto per omaggiare gli attori quasi tutti feticci di Ozpetek. Siamo decisamente lontani dai suoi film migliori.
Film banale , noioso , con un cast di attori di basso livello a cominciare da Mara Venier e Geppi Cucciari ,brave conduttrici televisive ,ma non certo attrici ...... La trama faceva pietà etc etc Ozoetc con questo film ha toccato il fondo . Era tanto che nn vedevo un film così brutto. che dire facciamoci una risata
Mai film ha descritto così minuziosamente bene l'universo femminile. Ozpetek si conferma, con questo film più che mai, un eccelso traduttore di emozioni. Le attrici, tutte bravissime, risplendono sotto la direzione del Maestro. Commovente, emozionante, lascia il segno.
Adoro Ferzan! Il suo modo di fare cinema mi ha sempre stregato. Con Diamanti ha vinto un'altra grande scommessa: girare un film "teatrale", nel senso che si svolge tutto dentro una sartoria, lavorare con un cast molto numeroso, quasi esclusivamente femminile composto di grandi attrici, in gran parte legate a lui da altre esperienze precedenti.
Ozpetek riesce ancora a commuovere e a coinvolgerci, abbiamo le situazioni più comuni, quelle di cui si occupa la cronaca quasi quotidianamente come il marito violento o il ragazzo che si chiude in camera e non vuole avere rapporti col mondo e nemmeno coi genitori, o la situazione di chi non riesce ad arrivare a fine mese anche lavorando sodo tutto il giorno.
Convinto dalla mia 🥰 Antonella 🥰 ed armato di scudo e frecce...sono finito al Cinema e....e.... ...con i suoi "DIAMANTI", Ozpetek ha creato un caleidoscopio emozionante sull'universo femminile. Un mosaico coinvolgente ricco di colpi di scena che esplora storie e vite di tante donne, titolari e collaboratrici di una sartoria, un opificio di costumi [...] Vai alla recensione »
Un capolavoro! Due ore di emozioni ,brividi sulla pelle Il migior film dell'anno Lo rivedrei tantissime volte
Il cast composto da eccellenti attrici impreziosisce un film già di per sé ottimamente concepito e scritto. Il rischio di (s)cadere nella macchietta è spazzato via dalla delicatezza di fondo che tiene insieme il film e le sue protagoniste. Davvero un ottimo film
In un solo film Ozpetek racconta TUTTE le donne. Commovente, pieno e corale come tutti i suoi film. Grande l'idea di riunire le attrici prima del film nel "solito terrazzo".
Splendida commistione tra racconto e realtà, nostalgica ambientazione nel 1974, ottima prova di tutte le attrici. Personaggi maschili invece ridotti al lumicino e con ruoli secondari. Dialoghi vivaci e ironici, mai banali. Celebrazione del lavoro dietro le quinte, questo è uno dei migliori Ozpetek...grazie Maestro
La fotografia di Ferzan è sempre un capolavoro, il tocco ritrattistico di Sergio Leone si vede. Bella musica, d'epoca ottima interpretazione di tutti. Dedica a grandi Attrici, omaggio alle sorelle Fontana.
Ozpetek utilizza il cinema da vero maestro. Parla di donne lasciando parlare le donne. Cuce e strappa il tessuto della vita e ne esce un affresco molto particolare della Roma degli anni d?oro del cinema italiano. Film che stuzzica le emozioni e non le molla pi?. Applausi in sala.
Un bellissimo film, un film di sorellanza con attrici straordinarie. Mi ha commossa, divertita, emozionata. credo sia uno dei suoi film più belli.
A un anno di distanza da Nuovo Olimpo, il suo ultimo lungometraggio uscito su Netflix il 1 novembre, Ferzan Ozpetek ritorna questa volta al cinema con Diamanti, un racconto corale che ruota attorno a una grande sartoria di cinema di proprietà di due sorelle, interpretate da Luisa Ranieri e Jasmine Trinca. Un'occasione per Ozpetek di lavorare con alcune sue attrici storiche come Kasia Smutniak, Lunetta [...] Vai alla recensione »
Un omaggio accorato, coloratissimo e pieno di sentimento alle donne, alle sue attrici e anche alle interpreti con cui Ferzan Özpetek avrebbe voluto lavorare, ma che per qualche ragione non ha potuto dirigere (e ora non è più possibile). Queste ultime - Mariangela Melato, Virna Lisi, Monica Vitti - sono oggetto di un tributo esplicito in calce a Diamanti, la quindicesima regia del turco naturalizzato [...] Vai alla recensione »
Tutto inizia sulla terrazza di casa Özpetek. Il regista italo-turco decide di convocare molte delle sue attrici di punta per chiedere a tutte di partecipare al suo nuovo film che desidera essere un omaggio all'emancipazione femminile. Inizia con una forte componente meta-cinematografica "Diamanti", il quindicesimo film di Ferzan Özpetek che, forte di un cast composto da diciotto donne, catapulta lo [...] Vai alla recensione »
Ma quanto sono belle, brave, progressiste, diversamente traumatizzate e (dai, concediamolo) un po' isteriche la ventina di signore & signorine radunate nel cast di "Diamanti". E quanto sono boni e stolidi i giovanotti modello fotografie camp di Pierre et Gilles di passaggio nel "vaginodromo" (l'espressione è nel copione) allestito in un set carico di sfarzo e suggestione che evoca la sartoria Tirelli, [...] Vai alla recensione »
Vi piace Ozpetek? Comete in sala a lacrimare molto e anche a sorridere: il Turco de Roma, per rendere omaggio alle donne e al cinema, non s'è risparmiato. Ha convocato (quasi) tutte le sue attrici (diciotto, e in più Stefano Accorsi), moltiplicato le sottotrame senza temere l'effetto soap opera. Ha aggiunto pure la cornice: attorno alla (prima) tavola imbandita, illustra il copione alle attrici.
Il cinema, il teatro, la vita, il cuore, la memoria, i fantasmi, l'amore, le donne, i sogni: Ozpetek mette tutto se stesso, tutta la propria anima, tutto il desiderio di eternità che è la natura stessa del cinema (non solo del suo). «Il cuore mescola continuamente quello che è successo con quello che abbiamo solo immaginato: i vivi con i morti, il visibile con l'invisibile, l'amore con il dolore.
In una prestigiosa sartoria cinematografica e teatrale nella Roma degli anni Settanta, gestita dalle sorelle Canova, un gruppo di donne lavora per confezionare gli abiti disegnati da una celebre costumista premio Oscar. Nel suo nuovo film, Diamanti, Ferzan Özpetek mette al centro della scena l'universo femminile innestando sulla storia principale quelle più intime e personali di alcune delle protagoniste, [...] Vai alla recensione »
Erano cinque anni che il pubblico cinematografico non aveva in sorte di imbattersi in un film diretto da Ferzan Özpetek, e mai vi era stato un lasso di tempo così lungo tra un titolo e il successivo (addirittura in un'occasione, il 2017, sul mercato era stato lanciato un film in primavera, Rosso Istanbul, e uno in inverno, Napoli velata). Certo, appena dodici mesi fa c'era stato l'interludio rappresentato [...] Vai alla recensione »
La nostalgia segno distintivo della bella colonna sonora con la voce di Giorgia sui titoli di coda nella canzone "Diamanti" composta da Giuliano Taviani, Carmelo Travia (che firmano anche la colonna sonora) e dalla stessa cantante. Un mondo del lavoro che fu, azienda familiare negli anni Settanta. Inno al grande artigianato dei costumi per lo spettacolo che fa la storia del nostro Paese: il film "Diamanti" [...] Vai alla recensione »
Da quanto tempo ci chiediamo dove stia andando il cinema di Ferzan Ozpetek? Ogni volta ci scopriamo illusi di trovare una risposta adeguata e soddisfacente, finendo come sempre col rimproverarlo (il film soprattutto) di restare più o meno sempre allo stesso posto (la terrazza, la tavola, prima ancora dei personaggi, in grandi adunate richiamati sul set), un falso movimento che nemmeno cerca di celarsi [...] Vai alla recensione »
Sono tante e sono brave. Ferzan Özpetek si circonda di 18 attrici, i suoi "Diamanti", per raccontare una storia che affonda le radici nei propri ricordi di aiuto-regista, quando, nella mitica sartoria Tirelli, osservava le stoffe trasformarsi in abiti, gli abiti in personaggi e i personaggi in sogni di cinema. Sarà anche per questo motivo che il suo nuovo film si muove in bilico tra finzione e realtà, [...] Vai alla recensione »
Ferzan Ozpetek ritorna nella sale cinematografiche cinque anni dopo il successo de La dea fortuna (con Nuovo Olimpo, uscito nel 2023, aveva scelto l'uscita in streaming di Netflix). Lo fa con un grande cast quasi tutto al femminile, composto da Luisa Ranieri, Jasmine Trinca, Mara Venier, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Vanessa Scalera, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Paola Minaccioni, [...] Vai alla recensione »
Sulle palesi tracce di Rainer Werner Fassbinder e Pedro Almodovar, al suo quindicesimo film, Ferzan Ozpetek torna al cinema per il grande schermo, dopo la poco fortunata esperienza Netflix dell'autobiografico Nuovo Olimpo (2023), con un'opera di grandi, fastose ambizioni. Già a partire dal proprio cognome ormai italianizzato, senza dunque l'Ö iniziale, che campeggia gigante sopra il manifesto e il [...] Vai alla recensione »
Elencare i nomi di tutte le interpreti di Diamanti si porterebbe via l'intero spazio di questa recensione, per cui ce la caveremo così: avete presente il cinema di Ferzan Ozpetek? Ecco, in Diamanti c'è tutto. Tutte le sue attrici preferite con una new entry che poi è un ritorno all'antico, Mara Venier: perché magari pochi ricordano che la popolarissima conduttrice televisiva ha esordito come attrice [...] Vai alla recensione »
All'origine ci sono le soap opera. Sceneggiati statunitensi all'insegna del dramma infinito e inconcludente (nel senso che non finiva mai) prima radiofonici, poi televisivi, così definiti perché rivolti prevalentemente a un pubblico femminile, con pubblicità di detersivi e saponi come sponsor, prima che le aziende talvolta si mettessero a realizzarle direttamente.
Anni 70 simbolici: guidata da una Ranieri inflessibile e dalla malinconica sorella Trinca, una celebre sartoria sole-donne, stressate, entusiaste, sfacciate lavora senza sosta ai costumi di una premio Oscar. In una cornice, Ozpetek discute lo script con le 15 attrici: il cinema è il cinema. Visione d'insieme prendere o lasciare del codice genetico comunità&solidarietà di un autore d'eroine (ed eroi) [...] Vai alla recensione »
Una tavola, una terrazza: Ozpetek in due elementi. Come un luogo comune. Oppure una summa. Forse un manifesto. Si finge di non recitare: ci sono Ferzan e tutte le attrici (abituali e nuove) nel ruolo di se stesse, Trinca e Ranieri, Savino, Cucciari, Vukotic, Ricci, Smutniak, Cannata, Bosi, Ferzetti, Giovinazzo, Grimaudo, Minaccioni, Scalera, Volodi.
Cosa sappiamo realmente di tutte quelle figure, che i riflettori dello spettacolo eludono continuamente, mostrandoci invece le star, le celebrità e la loro inevitabile coolness? Poco, forse niente. Eppure sono proprio quelle figure a rendere cool ciò che di fatto sarebbe convenzionale e incolore, se non addirittura modesto e anonimo. Giunto al suo quindicesimo lungometraggio, con Diamanti Ferzan Özpetek [...] Vai alla recensione »
Del mondo fuori c'è l'eco: le contestazioni giovanili e il femminismo, per esempio, ma anche un bambino spaesato e una carrozzella, sono solo chiavistelli per irrompere nell'unico mondo che conta. Quello del cinema, cioè la sartoria dove si creano i costumi che edificano i personaggi (un plauso al lavoro di Stefano Ciammitti), nonché la finzione subito esplicitata dall'incipit programmatico: il regista, [...] Vai alla recensione »