Anno | 2003 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 137 minuti |
Regia di | Clint Eastwood |
Attori | Sean Penn, Tim Robbins, Kevin Bacon, Laurence Fishburne, Marcia Gay Harden, Laura Linney Adam Nelson, Emmy Rossum, Spencer Treat Clark, Connor Paolo. |
Tag | Da vedere 2003 |
MYmonetro | 4,10 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 31 gennaio 2012
Clint Eastwood ci regala ancora una volta un thriller che cerca il proprio equilibrio sugli stati d'animo interiori lasciando totalmente da parte i colpi di scena classici. Il film ha ottenuto 6 candidature e vinto 2 Premi Oscar, 1 candidatura a David di Donatello, 5 candidature e vinto 2 Golden Globes, 3 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office Mystic River ha incassato 5,7 milioni di euro .
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Stati Uniti negli anni Sessanta. Un bambino viene prelevato da un uomo molto autoritario e portato via con un'auto. Verra' violentato e poi riuscira' a fuggire. Due suoi compagni scampano alla stessa sorte. Oggi. L'uomo ha un figlio che ama. I suoi due amici sono divenuti uno un poliziotto e l'altro un commerciante. Un giorno la figlia diciannovenne di quest'ultimo viene trovata massacrata e i sospetti piano piano ricadono proprio sull'ex bambino violentato. Clint Eastwood ci regala ancora una volta un thriller che cerca il proprio equilibrio sugli Stati d'animo interiori lasciando totalmente da parte i colpi di scena classici. Trova in Sean Penn e in Tim Robbins due interpreti ideali. In particolare il primo che riesce a conferire al personaggio del padre dilaniato dal lutto una profondita' e una complessita' di accenti ormai rare anche nel cinema americano.
Ci siamo abituati davvero male al cinema hollywoodiano.
Se un tempo parlare di "cinema europeo", di "cinema orientale" o di "cinema americano" significava semplicemente individuare una marca stilistica piuttosto che un'altra, poco più che piantare dei segnali per muoverci all'interno di un flusso in realtà ben poco distinto e frammentato, oggi i contorni si sono fatti molto più netti. Come continenti alla deriva i luoghi di produzione cinematografica si sono allontanati tra loro, si sono isolati, hanno percorso storie ed evoluzioni diverse. Basti pensare al fenomeno dei remake che tanto Hollywood quanto Bollywood fanno l'uno dei film dell'altro: i produttori avvertono l'esigenza di dare al "proprio" pubblico un prodotto ad esso più congeniale, un prodotto "normalizzato". I film - a parere dei produttori - non basta più tradurli dal punto di vista linguistico, vanno tradotti nella forma, nel contesto, nell'ambientazione, nei valori che ispirano i personaggi e nell'ottica di chi li andrà vedere. Vanno rifatti. È per questo motivo che il protagonista latino benestante di Abre los ojos non è credibile agli occhi dello spettatore medio occidentale, e perciò bisogna farlo diventare uno W.A.S.P. con tanto di complesso edipico e faccia da Tom Cruise in Vanilla sky - sempre a parere di produttori che danno per scontata l'esistenza dello "spettatore medio". Perciò il cinema americano ha assunto nella nostra concezione una connotazione ben specifica, e ci aspettiamo da esso quanto esso ci ha sempre offerto. Il primo commento che ho sentito alla fine di Mystic River è stato "non mi è piaciuto, è un'americanata". Come se un film americano potesse in qualche modo non essere americano.
Siamo abituati male al cinema di Hollywood perché siamo sicuri che ogni film lì prodotto abbia bisogno di effetti speciali, di risvolti imprevedibili della sceneggiatura, di happy ending, per tenerci a bocca aperta davanti allo schermo per due ore e venti.
E allo stesso modo siamo abituati male perché gridiamo al miracolo ogni qualvolta un filmaker americano usa un linguaggio filmico che va in controtendenza rispetto al canone.
Siamo abituati male perché vedendo un film dobbiamo rintracciarvi un'affiliazione: è un film che segue il canovaccio delle produzioni hollywoodiane o lo contesta e se ne distacca?
Guardando Mystic River viene il sospetto che esista un cinema americano, fatto tanto da giovani appassionati quanto da leggende viventi di nome Clint Eastwood, che sinceramente se ne infischia di fare o non fare un certo tipo di film; che non se lo chiede se vuol lanciare un messaggio che sia pro o contro lo status quo. Che nemmeno ci pensa a lanciare un messaggio.
Viene il sospetto che certe storie, semplici ma che ci rapiscono e non ci lasciano più andare, possano essere nate davvero dalle esperienze e dalla fantasia di chi ce le racconta e non all'interno del fiume autoreferenziale della narrativa - di ogni tipo - contemporanea.
Viene il sospetto che l'America, aldilà del fatto che sia un posto bello o brutto, innocente o criminale, buono o cattivo, sia anche un posto dove gente vera vive vite vere, fa cose tutto sommato non grandiose e poi muore. E in mezzo a questa gente c'è qualcuno che ha il talento di raccontare storie, di raccontare il proprio mondo, né bello né brutto: il proprio mondo e basta.
Viene il sospetto che negli Stati Uniti ci sia spazio e fermento per qualcosa che, non senza un brivido, potremmo un giorno chiamare "neorealismo americano".
Mystic River è un film sincero e spregiudicato, che racconta senza isterismi una storia allucinante, come fanno al bar gli amici dopo il lavoro. Immune dall'ossessione da documentario tanto in voga in questi giorni, Eastwood non ha l'intento di raccontare una storia vera attraverso i volti di esordienti, perciò si affida senza timore ad un cast di attori di fama e spessore indiscussi per realizzare questo capolavoro: il bravo Kevin Bacon, il magnifico Tim Robbins e uno Sean Penn che se già era grande, con Mystic River è divenuto un gigante.
La storia ha un retrogusto italiano e, non a caso forse, richiama il pluripremiato La stanza del figlio di Moretti, nella prima parte, e l'Abel Ferrara - che di cinema italiano se ne intende - più ossessionato nella seconda.
Una trama che parte come mille altre ma che lentamente si insinua sotto la nostra pelle, lasciandoci capire tutto quello che succederà, mettendoci però addosso la smania di sentirlo raccontare fino in fondo. Le cose non vanno complicandosi in sottotrame sempre più fitte e intricate, come ci aspetteremmo, ma vanno chiarendosi in un modo che le rende ancor più agghiaccianti: quando dovremmo scoprire chi sono i buoni e chi sono i cattivi, scopriamo che sono, banalmente, tutti buoni e tutti cattivi (soprattutto cattivi). Drammaticamente normali.
Mystic River, ventiquattresimo film di Clint Eastwood, lascia in bocca l'amaro che già avevamo provato col meraviglioso Un mondo perfetto, misto allo stupore che si prova quando si assiste ad uno spettacolo monumentale: un gusto particolare che capita di provare tanto raramente e forse per questo è impossibile da dimenticare.
Jimmy Markum, Sean Devine e Dave Boyle sono tre uomini cresciuti insieme in un quartiere operaio di Boston; la loro infanzia era stata segnata dal rapimento di Dave, vittima delle violenze di due pedofili. Venticinque anni dopo, i loro destini si intrecciano nuovamente quando la figlia adolescente di Jimmy, Katie, viene trovata uccisa; Sean, diventato un poliziotto, si occupa delle indagini, mentre Dave è fra i sospettati dell'omicidio...
Il veterano Clint Eastwood porta sul grande schermo il romanzo La morte non dimentica di Dennis Lehane, realizzando uno dei suoi film più cupi e disperati, un autentico capolavoro firmato dal regista de Gli spietati. Sceneggiato da Brian Helgeland (L.A. Confidential) ed interpretato da un cast d'eccezione, Mystic River prosegue quel viaggio negli abissi più profondi dell'animo umano già intrapreso da Eastwood nei suoi titoli precedenti, permettendogli di tracciare un affresco impietoso della condizione dell'individuo nel deserto della morale tipico della società contemporanea, in cui i limiti fra Bene e Male si fanno sempre più labili e incerti, e non esiste più alcuna differenza fra giustizia e vendetta. Una vera e propria tragedia moderna nella quale non c'è un Dio in grado di offrire una possibilità di redenzione, né tantomeno un fato capace di dare un senso all'orrore e alla sofferenza.
Gli eventi narrati dal film hanno luogo a East Buckingham, un sobborgo proletario della città di Boston, nel Massachussets, bagnato dalle acque del fiume menzionato nel titolo. Nel breve prologo iniziale ci viene raccontato l'antefatto delle vicende: un episodio drammatico che scaverà un solco nelle esistenze dei tre protagonisti, sancendo il termine dell'infanzia e la fine dell'età dell'innocenza. Il tempo passa, e venticinque anni dopo ritroviamo gli stessi personaggi alle prese con le proprie vite da adulti, ma ancora gravati dall'ombra di un passato dal quale sembra impossibile liberarsi; un passato che torna prepotentemente a galla la notte in cui la figlia diciannovenne di uno di loro, Katie Markum (Emmy Rossum), viene barbaramente uccisa, gettando nel dolore suo padre Jimmy (Sean Penn). Da questo momento in poi, Mystic River diventa un giallo serrato nel quale alla ricerca dell'assassino, condotta dal detective Sean Devine (Kevin Bacon), si affiancano una catena di dubbi e sospetti che hanno per oggetto il terzo membro dell'ex-gruppo di amici, Dave Boyle (Tim Robbins).
In parte film poliziesco, in parte thriller psicologico, Mystic River trascina lo spettatore in una spirale di odio e di violenza che si concluderà con il più sanguinoso ed amaro degli epiloghi, in un finale straziante e privo di catarsi in cui, mentre la città è impegnata a festeggiare la parata del Columbus Day, i vari personaggi dovranno fare i conti con se stessi e con il peso delle proprie azioni. La regia lucida e controllata di Eastwood, autore anche della colonna sonora, dà un taglio decisamente realistico alla pellicola (caratterizzata dai toni notturni della fotografia di Tom Stern) e fa un ampio uso dei primi piani per mettere in risalto le prove degli interpreti; primi fra tutti un superlativo Sean Penn, vincitore del premio Oscar e del Golden Globe come miglior attore, e un altrettanto bravo Tim Robbins, premiato con l'Oscar come miglior attore supporter per il suo tormentato ritratto di Dave. Completano il cast Laurence Fishburne e, nei ruoli delle rispettive mogli dei due protagonisti, Laura Linney e l'eccellente Marcia Gay Harden.
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Il nostro è un mondo malato e senza via di scampo, a meno che...a meno che non inizi a riflettere un pochino con la tua testa, senza lasciare agli altri la possibilità di pulirti la mente magari con l’acqua di un fiume o con tv spazzatura. “Mustyc River”. Che strano titolo per un film, non certo per la storia che di mistico non ha proprio niente.
Il film l'ho appena visto e mi pare senza dubbio all'altezza del miglior cinema che si possa desiderare di vedere. Il cast di attori è notevole, la regia impeccabile, solo la sceneggiatura mi pare il lato debole, per questo non ho dato 5 stelle. Mi sembra altamente improbabile - se non quasi impossibile - che nella stessa notte, nella stessa città, alla stessa ora, nella stessa famiglia - Dave e Jimmy [...] Vai alla recensione »
Dopo che si é assistito alla proiezione del film "Mystic River" di Eastwood, tratto, magnificamente, dal romanzo di Dennis Lehane, si ci può chiedere: "La vita ha un senso?" E' una domanda difficile da rispondere. Un senso lo ha sempre anche se, talvolta, é quasi impossibile capirlo. "Mystic River" é il capolavoro dei capolavori. Duro, serrato, intenso, intriso di domande sulla vita, sul modo di [...] Vai alla recensione »
“Mystic River” è un film veramente molto drammatico, uno di quei film che rappresentano tutte le peculiarità del genere. Vedendo questo film si singhiozza, si piange e il cuore ti si comprime fino a far starti male; merito di una ambientazione crepuscolare e di un'atmosfera decisamente deprimente e triste, che vede un contesto di traumi infantili riscoperti, che aprono vecchie ferite da scelte difficili [...] Vai alla recensione »
Grandissimo film che si avvale della partecipazione di grandi nomi del cinema mondiale. Clint Eastwood grazie alla sua fama e alla sua enorme bravura come regista mette insieme per questo strepitoso rifacimento di un libro (appunto "Mystic River") un cast stellare che ritrova, appunto, al suo interno nomi come Sean Penn e Kevin Bacon. La regia di questo film è grandiosa e porta la [...] Vai alla recensione »
Il Mystic scorre e lava via i peccati di un’America da bassofondo, le vittime, i cadaveri. Un film che accarezza più generi senza mai preferirne uno. Critica spietatamente la famiglia americana, composta di madri inerti, passive, anaffettive, crudeli e di padri che lasciano soli i propri figli morendo o fuggendo (Solo Ray Harris, che inizialmente si pensava fuggito, Dave), non riescono [...] Vai alla recensione »
Bene, Clint Eastwood analizza l'atrocità di un'atto di pedofilila . Parla degli effetti distruttivi di questo accaduto su tre ragazzini e sul loro seguito di vita. Film drammatico, quasi disperato. Sembra il regista usare una tecnica innovativa di ripresa: uscire dallo schema di una regia pervadente e lasciare scorrere liberamente la recitazione ,senza troppa ingerenza. [...] Vai alla recensione »
Nella ponderosa produzione di Clint Eastwood come regista, - poco più di una quarantina dal 1971 ad oggi – è difficile trovare prodotti meno che dignitosi. Anzi spesso sono opere di rilievo e pluripremiate, come nel caso di “Mystic river” torbido thriller interpretato da un cast eccezionale. La storia inizia nei sobborghi di Boston con un flashback che ci riporta [...] Vai alla recensione »
Mystic River di Clint Eastwood. (2003) La scena si apre con tre ragazzini che giocano a baseball , scrivono i loro nomi sul cemento. Improvvisamente arriva un uomo che finge di essere un poliziotto. Ne rapisce uno e ne abusa insieme al suo compagno. Alla fine il ragazzo riesce a scappare, ma ne rimarrà segnato per sempre come i suoi amici.
un romanzo raccontato da uno dei più grandi attori/registi conosciuti. lontano dai set western dove vestiva i panni del bel giustiziere, Clint incanta il pubblico spaziando senza avidità di condizioni in argomenti come la pedofilia, che segnano ed affliggono il falso buonismo che ci circonda…. E’ straordinario il modo in cui ogni questione da lui affrontata [...] Vai alla recensione »
Ho quasi paura a recensire questo film, il mio preferito del regista. Mi ha catturato fin dalla prima visione al cinema, e continua ad emozionarmi ogni volta che lo riguardo, ma temo che le mie parole possano essere inadeguate ad esprimere un qualsiasi concetto che spieghi un capolavoro. Ma con molta umiltà ci proverò. Non a spiegare, no.
Un film di Clint Eastwood. Con Sean Penn, Tim Robbins, Kevin Bacon, Laurence Fishburne, Marcia Gay Harden. Un capolavoro col pianto nel cuore Ancora una volta Clint Eastwood è il regista di un magnifico ed originale film, in cui tutto scorre dolcemente prima e tumultuosamente dopo, come un fiume che dopo aver dato la vita alla terra che lo ospita, ne dà la morte, allorché straripa.
Perdere la propria umana"innocenza"e smarrirla all'interno di quella stessa realtà nel quale si è abituati a vivere ogni giorno appare,in questa storia(ispirata a un romanzo di Dennis Lehane),come il destino più infame...e sembra essere proprio il destino a muovere prima la tragedia avvenuta nell'infanzia(con il sequestro di uno dei tre ragazzini)e [...] Vai alla recensione »
Un buon thriller, che non lascia intravedere il finale durante lo svolgimento. Un grande Sean Penn, per un personaggio dalle mille sfumature: dal padre distruto dal dolore e inconsolabile, all'angelo della morte vendicatore e senza rimorsi. Un thriller da vedere, con un cast d'eccezione e una bella storia. voto:8
Clint Eastwood con Mystic River firma uno dei suoi film più cupi e intensi, un dramma profondamente umano che esplora il peso del passato, la fragilità delle relazioni e la natura ambigua della giustizia. La storia, incentrata su tre amici d'infanzia le cui vite vengono spezzate da un tragico evento e poi intrecciate da un omicidio anni dopo, è una riflessione magistrale [...] Vai alla recensione »
Il film del 2003, che incassò 2 Oscar, ma ne meritava una terza per la regia, e' l'ennesimo capolavoro di Eastwood. Si divide in due parti: la prima è quella fondamentale per il resto della vita di tre ragazzini, Sean (Kevin Bacon), Jimmy (Sean Penn) e Dave (Tim Robbins), che giocano a hockey per strada, poi si mettono a scrivere i loro nomi nel cemento fresco di un [...] Vai alla recensione »
Il film è ben fatto: belle le inquadrature iniziali, del ritrovamento dell'auto e del cadavere; le immagini creano un'atmosfera cupa che ricorda Lynch di Twin Peacks. La trama dell'indagine scorre lenta e non riserva novità del genere. I poliziotti indagano, stringono il cerchio ecc. ecc. Fosse un semplice film poliziesco sarebbe come tanti altri; quello che lo rende interessante [...] Vai alla recensione »
Registicamente parlando è forse l'opera meglio riuscita di Clint Eastwood. Giallo e drammatica suspance ben calibrati in un unico film che può essere forse considerato il re del Thriller classico. Introspettivo e brutalmente aggressivo al tempo stesso lascia in chi lo guarda un pizzico di amarezza finale misto a un senso di profonda ingiustizia.
Un grande lavoro di una grande uomo alla regia. La vita di tre bambini che s'intreccia vicino ad un fiume, in cui tutto viene oscurato. Ottimi attori ed il punto di forza sono certamente gli stati d'animo ed il dolore provato. Una ricerca per un feroce criminale che fà quasi rabbia, e sottolinea quanto un'esperienza traumatica e scioccante possa avere effetti devastanti.
Jimmy, Dave, Sean. Cresciuti insieme giocando nella periferia di Boston sono tre amici inseparabili, almeno fino a quando un'individuo sospetto rapisce con una fuorviante scusa uno dei tre, soddisfando ogni suo bisogno. Ad anni di distanza i tre saranno riuniti nuovamente da eventi tragici quali la morte della figlia di Jimmy e l'assassinio di Dave.
Tre classici ragazzini amici per la pelle vedono improvvisamente cambiare la loro vita un giorno in cui uno di loro viene rapito e violentato da un uomo. Passano gli anni e il destino dei tre torna ad incrociarsi; la figlia di uno dei tre viene uccisa e ad indagare per l'omicidio e l'altro amico ora entrato in polizia e tormentato dalla ex moglie che lo chiama da una cabina senza mai aprire [...] Vai alla recensione »
Ancora una volta lo straordinario Clint Eastwood ci regala un film molto intenso e coinvolgente.L' incredibile interpretazione di Sean Penn e Tim Robbins conferisce alla pellicola una drammaticità autentica e sentita dallo spettatore, che riesce a captare ogni singolo stato d'animo dei protagonisti.La storia non è delle più originali e a tratti leggermente forzata, ma viene raccontata in modo straordinario [...] Vai alla recensione »
“Mystic River” vede protagonisti tre uomini, Sean (Kevin Bacon), Jimmy (Sean Penn) e Dave (Tim Robbins), un tempo bambini che giocavano spensierati. Dave fu vittima di violenze sessuali, dopo esser stato portato via a bordo di una macchina da due pedofili. Lentamente ci si accorge che su quella macchina salirono metaforicamente anche gli altri due ragazzini.
Boston. Tre ragazzini stanno tranquillamente giocando per strada quando due pedofili camuffati da poliziotti rapiscono uno di loro. Devastati da questo tragico evento i tre finiranno con l'incontrarsi di rado e con il seguire tre strade completamente diverse che a distanza di anni torneranno a ricongiungersi quando la figlia di uno dei tre verrà brutalmente assassinata.
Sicuramente bisogna definire questo film affascinante, che ha un qualcosa che altri film del genere non hanno. Un gruppo di ragazzi che gioca per strada viene fermato da un'auto, su cui uno di quei bambini è costretto a salire, credendo che quell persone siano poliziotti. Il bambino resta così prigioniero di due pedofili per quattro giorni.
Al di là della trama molto poco plausibile (troppe coincidenza: uno che indaga sulla morte della figlia di un ex amico forse uccisa da un 3° amico dei 2), che me lo fa devinire come la classica americanata, ho riscontrato in questo film varie incongruenze, troppo grossolane per farmelo apprezzare: Innanzitutto, secondo la storia i 3 protagonisti dovrebbero essere 3 uomini sui 35 anni, ma [...] Vai alla recensione »
Quando ho confidato al mio amico Marco di essere di nuovo alle prese con Million Dollar Baby, mi ha immediatamente suggerito questo film. “Non ne ho voglia” gli dico. “Dai, è un buon motivo per rivedersi e parlarne davanti ad una buona pizza”. “Ok!” Un nodo alla gola. Ma che dico, di più. Un improvviso esordio di tachicardia, sempre più dirompente [...] Vai alla recensione »
Un altro grande film di Eastwood, un thriller drammatico che tiene incollati allo schermo fino all'ultima scena. Tre amici d'infanzia si rincontrano dopo molti anni. Purtroppo un evento che ha segnato le loro esistenze e che sembrava dimenticato ,ritornerà nelle menti e nel cuore di ognuno con terribile veemenza. L'intreccio del rapporti umani fra i tre protagonisti è imperdibil [...] Vai alla recensione »
Storia di tre amici il cui sentiero della vita fu separato in età adolescenziale da un tragico evento capitato ad uno di loro, ma che proprio da un altro tragico evento che capiterà ad un altro di loro, torneranno ad incrociarsi. Thriller ben riuscito, perchè molto intenso e perchè lascia l'amaro in bocca. D'altronde con Clint Eastwood alla regia, ed un cast di [...] Vai alla recensione »
Uno dei migliori film di Eastwood: che Dio lo benedica!
Il miglior film di una leggenda vivente come Clint Eastwood.
Capolavoro ai livelli di sleepers, nel suo genere, Sean Penn spacca di brutto, film drammatico con una recitazione da urlo e una sceneggiatura da brivido, da far notare il filtro freddo utilizzato dalla cinepresa, completamente diverso dal filtro caldo di U-Turn (sempre con Sean Penn) che a parer mio funziona molto e coinvolge molto.
E questo sarebbe un capolavoro???? Mha!!! Forse quello che ho visto io era un'altro film, un film banale e scontato. Almeno per me era chiaro dall'inzio che nell'omicidio centrasse il sordo muto... e poi che poliziotti sono che trovano del sangue in un auto e non fanno la prova del dna per capire se era quello della ragazza... c'hanno la macchina della verita e non hanno la macchina [...] Vai alla recensione »
Un altro film diretto da Eastwood a sfondo drammatico che sfocia, a volte, in aspetti poco celebri del suo genere. Scene di grande emotività si susseguono affiancate da una giusta quantità di mistero ed intrigo. Una trama insuperabile per un cast altrettanto insuperabile (2 Premi Oscar 2003) figlio di interpretazioni magistrali. Un finale poco conclusivo ma logico.
MERITA 4 STELLE QUESTO FILM CHE SEPPUR CON DELLE OBIEZIONI INTERPRETATIVE DEGLI STATI DI ANIMO E DEI COMPORTAMENTI CHE VEDRETE SULLO SCHERMO OFFRE UNA RARA E STRAORDINARIA CAPACITA' INTERPRETATIVA DEL PROTAGONISTA SEAN PENN MA ANCHE DI ALTRI PERSONAGGI DEL CAST. LA STRUTTURA DEL FILM REGGE BENE NONOSTANTE LA LUNGA DURATA GRAZIE AD UNA SCENEGGIATURA INTRICATA ED INTERESSANTE DA SEGUIRE, VOLUTAMENTE [...] Vai alla recensione »
Il film più scuro di Eastwood. Non ci sono eroi, non c'è morale apparente, nessuna luce all'orizzonte, solo il buio di una inquietante vicenda, l'oscurità che si cela talvolta dietro la vita di tutti i giorni. La locandina ritrae i tre bambini adulti all'incontrario, forse uno dei manifesti meglio riusciti nel cinema degli ultimi anni. Proprio così: il film è un contrario, racconta delle contraddizioni [...] Vai alla recensione »
io sono del paretre che il buon grande "VECCHIO" C.eastwood,sia stato un grande attore, citando i vari CALLAGHAN,alias HENRY la carogna,e i svariati western,ecc.ecc.ecc. PERO DICO E SOTTOSCRIVO ,che è un grandissimo regista, questo "mystic river" ne è la prova piu concreta,senza dimenticare altri titoli da lui diretti è.FILMONE ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE.
Clint Eastwood rimane un gigante nel raccontare storie di vita, però non posso negare che il "colpo di scena" di questo thriller mi ha lasciato perplesso. Tuttavia la scelta è giustificata dal messaggio che il regista ha voluto lasciarci: i confini sono sottili nella dialettica tra vittima e carnefice, vendetta e giustizia, bene e male. Ottimo cast per un film che merita il suo successo.
La gioventù bruciata di Clint Eastwood son un trittico straordinario: Kevin Bacon, Sean Penn e Tim Robbins. La storia di tre amici privati dell'innocenza quando erano ancora troppo piccoli per poter metabolizzare. Uno di loro, Dave (Robbins) è stato rapito e (si presuppone) violentato da due pedofili. Gli amici Sean (Bacon) e Jim (Penn) sono rimasti impotenti ad osservare la scena. [...] Vai alla recensione »
Sicuramente il merito di un certo tipo di cinema(americano) è quello di affidarsi oggettimavente ad attori talmente bravi, a registi comunque navigati che il "prodotto" raggiunge almeno un livello accettabile, se non discreto.Mi chiedo però, se una storia di questo tipo sia realmente possibile in una qualsiasi metropoli americana.
Un film di Eastwood del 2003 dove lui non e' protagonista, dall'intensa forza tragica e splendidamente interpretato da attori in odore di Oscar; a questo proposito mi pare che il poliziotto di Kevin Bacon imponga un volto affilato e tagliente spesso nascosto dietro "Ray-Ban", forse superiore al pur ottimo Robbins, sospettato con la mano ferita.
Concordo con la recensione di Giomo891, "In un Mondo Perfetto non ci sarebbe bisogno del Cinema di Clint, dove il male non ha giustificazioni, al pare del Bene.
Tutto qui. Lo si guarda, stupiti e commossi.
Films capolavoro in cui i colpi di scena si succedono a scadenza precisa
Un film incredibile difficile da descrivere...ti porta dentro l'anima dei personaggi fino alle loro sfaccettature più profonde e "vergognose", imperdibile.
un capolavoro che ti travolge con la bravura di sean penn,fantastico e grintoso,clint ritrae il miglior film drammatico di sempre,bellssimo,forte,le scene flashback di robbins sono tanto poetiche quanto crude e vere ho pianto vedendolo,xk la furia di sean,la paura di tim e il coraggio di bacon si fondano in un mistico triangolo di umane emozioni che ti coinvolge x tutta la [...] Vai alla recensione »
ottimo al livello di recitazione sopratutto sean penn, trama affascinante .uno dei miglior thriller psicologici di sempre
Iniziato nel grigio e nel silenzio d’un quartiere irlandese di Boston, Mystic River (Usa, 2003, 137’) si conclude nello stesso quartiere, vicino al ponte sul Mystic, ora però nel fragore del 4 luglio e sotto un sole triste. Sono passati più di vent’anni, e tutto si ripete. Ancora è Dave (Tini Robbins) a pagare il prezzo di questa “tragedia americana”, di questa “storia di innocenza perduta”, come Clint [...] Vai alla recensione »
Una tragedia americana che da due crimini, dal Male metafisico e da un'atmosfera di pericolo incombente si estende allo stato dell'Unione, conferma la bravura e l'intensità di Clint Eastwood a settantatré anni, lo fa approdare alla grandezza. Mystic River (il titolo deriva dal grande fiume, tomba liquida di rifiuti e di cadaveri, che attraversa la città di Boston, ma forse anche dal fiume implacabile [...] Vai alla recensione »
Tre ragazzini amici giocano per strada in un quartiere della periferia di Boston quando un’automobile scura si ferma. Un uomo dal piglio di poliziotto obbliga uno di loro a salire in macchina. Lo tengono prigioniero per giorni, violentandolo in quattro, sino a che il bambino riesce a scappare, non a sfuggire a quel ricordo per il resto della vita. La solidarietà giovanile non resiste all’evento, i [...] Vai alla recensione »
Mystic river è un film sul sogno di una giovinezza mancata. su un trauma che non ammette riparazione. su un danno indicibile. è un capolavoro. uno dei film più belli di quest’anno. Uno dei titoli più emozionanti della carriera del regista Clint Eastwood. Racconta Eastwood: “La storia mi sembra bellissima e complessa e ruota intorno a tre amici d’infanzia in una zona operaia di Boston: Jimmy, Dave e [...] Vai alla recensione »
Prologo violento, crudo e sconsolato. Due ragazzini, Jirnmy e Sean, guardano impotenti l’amico allontanarsi in macchina con l’individuo che lo ha rapito. E la fine dell’infanzia per Dave sottoposto a violenza e abbandonato alla vita con quella ferita nell’anima. Un solo piano sequenza sull’automobile maestosa e minacciosa, un’inquadratura in movimento su quella stessa strada che nel finale tornerà [...] Vai alla recensione »
Poche gocce di blues sull'immagine tenebrosa del grande fiume che, nell'inquadratura sempre più ravvicinata, smarrisce la via del mare. È la firma d'autore di Clint Eastwood, il segno spietato della vita che raccoglie in un flusso oscuro i protagonisti di Mystic River. Appassionante il romanzo da cui è tratto, con il suo intreccio 'giallo' dalla imprevedibile biforcazione finale, tesa e lineare la [...] Vai alla recensione »
Il Mystic river taglia Boston; oltre il fiume, un quartiere popolare. su una strada, tre ragazzini giocano a hockey e a incidere il loro nome sul cemento fresco del marciapiede: Jimmy, Sean, Da… L’ultimo nome, Dave, è interrotto da un rapimento mascherato da intervento della polizia. Due uomini, all’apparenza un poliziotto e un prete, caricano Dave su un’auto e con lui scompaiono per giorni, finché [...] Vai alla recensione »
Mystic River è il fiume di Boston dove, nel finale, si arriva a una tenebrosa, shakespeariana resa dei conti che ha sollevato qualche obiezione morale negli spettatori di Cannes, ma che sta tutta "nella vita". Si parte dall'amicizia di strada di tre ragazzini negli anni '70, interrotta da una violenza tramautica a Dave, rapito, sodomizzato e riuscito a sfuggire ai suoi aguzzini.
Dopo il sottovalutato western urbano e crepuscolare Debito di sangue (2002), Eastwood dirige un nuovo thriller ad alta tensione, ispirato a un altro best seller. Stavolta però il vecchio cow-boy del grande schermo non si ritaglia il ruolo di protagonista, ma si limita a produrre e dirigere, mentre a dare un volto ai personaggi sono due divi ultra liberal di Hollywood: Sean Penn e Tim Robbins.
Sarà il suo passato di eroe del West e di poliziotto tosto, ma Clint Eastwood non è davvero il tipo che si lasci spaventare dai soggetti complicati. Quello di Mistyc River, tratto dal libro di Dennis Lehane, lo è, e molto. Affonda le radici nel problema della responsabilità e della colpa e tira in ballo perfino il concetto classico del Fato. Temi che, guarda caso, fanno parte delle ossessioni fondative [...] Vai alla recensione »
Erano grandi amici, da ragazzi. Sempre insieme, Jiminy, Dave e Sean: Jimmy il duro, Dave il più sensibile, Sean posato e tranquillo. Amavano giocare per le strade del loro quartiere di Boston, come tutti i ragazzi della stessa età: le mazze da hockey, le sfide quotidiane, la solita pallina che s’infila nel solito tombino. Tutto a posto, fino al maledetto giorno in cui due pedofili prendono di mira [...] Vai alla recensione »