Ebrei Roma

disputa sul colore del segno ebraico alla vigilia del giubileo di Benedetto XIII A pochi mesi dalla sua elezione, Benedetto XIII (Pier Francesco Orsini, 1724-1730), si trovò ad affrontare i preparativi per il giubileo del 1725. Una delle sue preoccupazioni riguardò la comunità ebraica di Roma, richiamata ad osservare le prescrizioni sul «segno» imposto agli ebrei dello Stato ecclesiastico con la bolla Cum nimis absurdum emanata da Paolo IV nel 1555 1 .

Following the custom of the “white trains” that led the sick towards the main Marian sanctuaries such as Lourdes and Loreto, in 1943 the Vatican had commissioned Vittorio De Sica to direct a film dealing with pilgrims’ journeys to the Lauretan basilica. The film, entitled La porta del cielo (The Gate of Heaven), due to the war events had to be changed,
especially in regards to the scenes to be shot in Loreto, so the Santa Casa was reproduced within the extra-territorial perimeter of San Paolo fuori le Mura. Filming, which began on March 1st 1944, was thus carried out entirely in Rome and ends shortly after the entry of American troops into the city on June 4th. Here De Sica anticipates the themes of neorealism, developed after the war with Cesare Zavattini, entering the daily problems of the sick (and of their companions) travelling towards the sanctuary. The production includes over four hundred people in the registers of extras, including Jews, political dissidents, draft dodgers,
who thus managed to avoid round-ups and, after the arrival of the Americans, return to embrace the city again.

The lecture is part of Prof. Stefano Albertini's course on Contemporary Italy at NYU and is open to students and faculty of other universities. Prof. Ilaria Pavan (Scuola Normale Superiore di Pisa), a scholar of the Fascist period and currently fellow at the Italian Academy at Columbia University, will participate in the discussion. The Renaissance brought about social, economic and cultural changes that defined what historians have described as " a new world ". Side by side with the unfolding of scientific thought, wondrous inventions, the flourishing of the arts and the rise of new forms of government, this new world also segregated the Jewish minority. Segregation was maintained for over three centuries shaping the Italian Jewish communities in many ways including the development of various forms of internal governance. Napoleon's conquest of Italy upturned this structure, and, with the new law regulating the Jewish communities promulgated in 1808, he radically changed their organizational and political settings. As a consequence, a new model of Jewish community emerged, some aspects of which were reinforced under Fascist rule and are still in existence. The purpose of this class is to outline the organizational changes of community institutions and the way in which they affected their they political and social attitudes. Yaakov Andrea Lattes, PhD, has taught at the Department of Jewish History of Bar Ilan University, Israel and at online Jewish Studies of Gratz College of Philadelphia. His research focuses on early modern societies, with a particular focus on the Jews of Italy. Dr. Lattes, has published four books, as well as about forty papers focusing on Italian Jewish history, the Jewish political tradition, and the history of Jewish institutions. Dr. Lattes studies the social and political developments of Italian Jewry in our days, and has published a book on current trends of assimilation of Jews in Italy.

La Casa dei catecumeni, o «Luogo pio dei Catecumeni e Neofiti» o anche «Domus Conversorum», e il relativo fenomeno dei catecumeni sono uno fra gli elementi più significativi del periodo del ghetto in Italia, e ricoprono un ruolo centrale nella vita degli ebrei italiani di questo periodo, sia sotto l'aspetto sociale e religioso che sotto l'aspetto economico. 1 È quindi fondamentale, al fine di poter comprendere la struttura sociale ed economica dell'ebraismo italiano dell'epoca, analizzare le attività delle diverse Case dei catecumeni nell'ambito delle specifiche realtà locali. Infatti, oltre ai vari problemi umani inerenti le conversioni, le Case riscuotevano tasse che pesavano in maniera enorme e del tutto smisurata sui bilanci delle diverse comunità ebraiche della penisola. 2 Un esempio di questo fenomeno avveniva a Ferrara dove, nonostante la locale Casa dei catecumeni venisse istituita soltanto nel 1584 dal vescovo Paolo Leoni, 3 tuttavia già dal 1559 la comunità ebraica ferrarese era costretta a versare una tassa di 10 ducati d'oro per ogni sinagoga presente nel ducato a favore però della Casa dei catecumeni di Roma, retroattivamente partendo dalle «Kalende di Novembre dell'anno 1554». Questa tassa era dovuta per via di un decreto emesso il 15 agosto 1559 dal duca Ercole II d'Este, che concedeva a tal «Pollione Sinibaldo, Commissario deputato del Cardinale Saraceno, protettore e giudice ordinario della Confraternita de Catecumeni di Roma», di esigere i dieci ducati d'oro ogni anno «per sosostentatione delli Cathecumini de l'Alma Città de Roma». 4 In seguito, dopo che il ducato di 1 Ultimamente alcuni studiosi si sono interessati al fenomeno delle Case dei catecumeni, anche se i testi di Giuseppe Sermoneta e di Luciano Allegra, sono oramai classici. Vedi pertanto su questo argomento: Ratto della Signora Anna del Monte trattenuta a' Catecumeni tredici giorni dalli 6 fino alli19 maggio 1749, a cura di G. Sermoneta, Carucci, Roma 1989. LUCIANO ALLEGRA, Identità in bilico, il ghetto ebraico di Torino nel settecento, Zamorani, Torino 1996. MARINA CAFFIERO, Battesimi forzati, Viella, Roma 2004, in particolare pp. 21-29. SAMUELA MARCONCINI, La storia della pia Casa dei catecumeni di Firenze,(1636-1799), Tesi di perfezionamento in Storia Moderna, presentata alla Scuola Normale Superiore di Pisa, 2010-2011. MATTEO AL KALAK -ILARIA PAVAN, Un'altra fede. Le case dei catecumeni nei territori estensi , Olschki, Firenze 2013.