Alessandro Allori

""La "Mascherata della Geneologia degli Dei" segnò il culmine della tradizione di trionfi e di canti del Carnevale fiorentino nel Rinascimento e assurse a modello per analoghe parate dei decenni successivi, così come il "Discorso" in cui Baccio Baldini la descrive, fondato sul programma iconografico originale e sulle sue fonti, si mise in luce fra i manuali di iconografia mitologica e allegorica più influenti del secondo Cinquecento. I bozzetti per i carri e i figurini originali per i costumi della "Mascherata" raccolti nel nucleo Palatino C.B.III.53, I sono dunque stati scelti a protagonisti di un archivio digitale di immagini e testi che li analizza, indicizza e commenta interattivamente – e li mette in relazione dinamica col testo del Baldini (nonché con quello, più sintetico, di Giovan Battista Cini) – mediante una serie di funzioni qui spiegate partitamente.

The 'Mascherata della Geneologia degli Dei' was the peak of the tradition of Carnival triumphs and songs in Renaissance Florence and worked as a model for many other similar parades in the following decades. Similarly, Baccio Baldini’s 'Discorso', that gives an account of the Masque based on the original iconographic plan and on its sources, stood out as one of the most influential reference book on mythological and allegorical iconography in the late sixteenth century. Therefore, the sketches for the triumphal chariots and the original designs for the costumes of the 'Mascherata' which are collected in the group Palatino C.B.III.53, I feature as the protagonists of a digital archive in which they are interactively analyzed, indexed and commented – as well as dynamically linked to the descriptions by Baldini (and to the briefer ones by Giovan Battista Cini) – by means of a series of functions that are explained in this essay.""

Il mio intervento vuol riportare l’attenzione sui momenti iniziali
dell’Accademia del Disegno di Firenze, sui principali attori sulla
scena artistica e culturale e sulle ragioni della sua formazione.
Nata nel 1563, l’istituzione rispondeva, infatti, a una serie di
esigenze originatesi sia all’interno del regime di Cosimo I che nel
rissoso mondo delle botteghe fiorentine, alla continua ricerca di
committenze ricche e prestigiose. La mia relazione cercherà di
mettere in luce le istanze più significative al fine di enucleare il
fine ruolo politico ed educativo affidato al nuovo organismo
cittadino, rigidamente organizzato al suo interno in una serie di
cariche cui si accedeva dopo un’altrettanto rigorosa formazione.
In tale ottica i Ragionamenti delle regole del disegno di
Alessandro Allori, allievo di Agnolo Bronzino, costituiscono una
testimonianza quanto mai significativa dell’importanza del valore
didattico esercitato dall’Accademica, fondamentale non solo per
creare i nuovi maestri ma pure per fornire una conoscenza
dell’arte, comprensiva della pratica del disegno, anche ai
«nobilissimi gentiluomini» del tempo, desiderosi di ottenere
«quelle regole e quelli avvertimenti che voi [scil. Agnolo Bronzino]
meglio che alcun altro potete dar loro».

The article focuses on the early career of the Florentine painter Alessandro Fei, known as ‘del Barbiere’ (1537-1592), with new attributions (drawings, panels for a studiolo, and portraits) and some secure dates for the hitherto relatively uncertain chronology of his altarpieces and frescoes in the late 1570s and early 1580s. The stylistic evidence points inevitably to the impact of Vasari and other artists who were active in the Studiolo, such as Giovan Battista Naldini, but it also reveals an individual penchant for reviving the simplicity of language of the early sixteenth-century Florentine painters such as Fra Bartolomeo and Andrea del Sarto, together with a hint of the complex luminosity of Beccafumi, no doubt absorbed during Fei’s probable sojourn in Sienese territory in 1575-1576.

This essay will examine the decorations of the Niccolini chapel in the church of Santa Croce in Florence in its iconographic complexity, that had already been examined by critics in relation to the historical and formal aspects of the sculptures of Pietro Francavilla and the paintings by Alessandro Allori and Volterrano.

Durante el siglo XVI, numerosos mercaderes, nobles y mecenas de origen hispánico formaron parte de la comunidad “extranjera” más poderosa de Florencia. Siguiendo la trayectoria de los personajes más destacados, promotores del arraigo de ilustres familias hispanas en la ciudad del Arno, este libro analiza la esencia de este desconocido colectivo en el contexto de las sólidas relaciones políticas, económicas, sociales y culturales que vincularon a la Monarquía Hispánica con el gobierno de los Grandes Duques de Toscana.

Así, se averigua la figura del mercader a través del consulado castellano, cuyos miembros constituyeron la Nobilissima Nazione Spagnola; la del noble a partir de los españoles que integraron la corte de los Médicis y la Orden Militar de Santo Stefano; y la del mecenas, descubriendo las principales manifestaciones pictóricas comisionadas por estos españoles en los palacios y conventos florentinos en la segunda mitad del Cinquecento. Estas obras, encargadas a los artistas más distinguidos del panorama artístico, constituyen el aspecto más externo del mecenazgo español, en consonancia con los ideales del gusto imperante y nos permiten hablar, junto a otros aspectos estudiados en este volumen, de una “España en Florencia” o de una “Florencia Española”.

Il mio intervento si prefigge di leggere i Ragionamenti delle regole del disegno di Alessandro Allori, allievo di Agnolo Bronzino, non solo quale testimonianza quanto mai significativa dell’importanza del valore didattico esercitato dall’Accademica fiorentina delle Arti del Disegno (fondamentale sia per creare i nuovi maestri sia per fornire una conoscenza dell’arte, comprensiva della pratica del disegno, anche ai «nobilissimi gentiluomini» del tempo) ma pure di inserire lo scritto di Allori nel panorama più ampio della trattatistica artistica di pieno Cinquecento.
In tale ottica, i Ragionamenti saranno posti a confronto con testi coevi incentrati sulla tematica (pubblicati o rimasti manoscritti), da alcuni passi delle Vite vasariane al Discorso sopra l’arte del disegno di Benvenuto Cellini, fino alle ampie disamine di Raffaello Borghini e dell’Armenini, in modo da enucleare gli elementi peculiari e innovativi introdotti dal pittore fiorentino nella sua riflessione teorica.

Il contributo si focalizza su una tavola di ridotte dimensioni raffigurante Sant'Alberto adorante il Crocifisso, acquisito negli anni Ottanta del secolo scorso per la Pinacoteca del Rettorato dell'Università di Messina. L'opera, mai oggetto di studio scientifico, viene qui ricondotta all'ambto di Alessandro Allori.

This article sheds light onto the hitherto little-known contributions the Austrian nobleman Hans Albrecht von Sprinzenstein (1543 -1598) made to the renowned collections of Archduke Ferdinand II of Tyrol at Schloss Ambras, near Innsbruck. Through his early years at the Florentine court, where he befriended artists such as the sculptor Giambologna, and his itinerant life as a military man and diplomat in both Medicean and Habsburg services, Sprinzenstein was able to establish far-reaching networks in Italy, which allowed him to broker the successful acquisition of key works of arts for the Archduke's collections.

Die Zeichenkunst gehörte in der Frühen Neuzeit zu einer grundlegenden künstlerischen Arbeitspraxis. Seit dem 16. Jahrhundert begannen in Italien zunehmend auch Kunstliebhaber damit, sich das Zeichnen anzueignen. Nanobashvili stellt erstmals in der Studie die Lerntechniken von Künstlern und Dilettanti gegenüber. Auf diesem Weg werden entscheidende Erkenntnisse zur Kunsttheorie und Zeichenpraxis in den Jahren von 1560 bis 1630 erlangt. Dies erlaubt eine Neubewertung von Alessandro Alloris Ragionamenti delle regole del disegno, der Carracci-Akademie in Bologna sowie der Praxis des Aktzeichnens, ausgehend von den Werkstattbeständen des venezianischen Künstlers Filippo Esengren.


208 Seiten, 160 Farb- und 43 S/W-Abbildungen, Hardcover
ISBN 978-3-7319-0612-4

Online: https://doi.org/10.11588/arthistoricum.1051

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In the early modern period drawing was one of the main working practices of artists. Since the 16th century more and more dilettanti showed interest for learn drawing. For the first time Nanobashvili opposes learning techniques of artists and dilettanti, by which she can shed new light on drawing practices and theoretical questions. This approach allows a new understanding of Alessandro Alloris Ragionamenti delle regole del disegno, the Carracci-academy in Bologna, as well as the life drawing by examining an informal circle of venetian artist Filippo Esengren.

Online: https://doi.org/10.11588/arthistoricum.1051

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no. 86: Leonardo da Vinci, Study of a Head for the Battle of Anghiari; no. 87: Leonardo da Vinci, Studies for two Heads for the Battle of Anghiari; no. 88: Leonardo da Vinci, Studies for a Head of a Solder [Venice, Accademia]; no. 89: [with Miriam Szőcs] Attributed to Leonardo da Vinci, Mounted Warrior [small bronze]; no. 96: Raphael, Nude Study for the Figure of Saint Jerome (?); no. 147: Circle of Giovanni Stradano, Study for the Battle of Marciano; no. 148: Circle of Giovanni Stradano, Study for the Capture of Siena; no. 189: Alessandro Allori, The Gathering of Pearls

Agnolo Bronzino era um pintor florentino maneirista (originalmente Agnolo di Cosimo), aluno e filho adoptivo de Pontormo, que incluiu o seu retrato como uma criança no quadro Joseph in Egypt (National Gallery, Londres). A origem do seu apelido é incerta, mas proveio, possivelmente, do tom moreno de sua pele. Bronzino era profundamente ligado a Pontormo e o seu estilo fortemente calcado no do seu mestre. Contudo, Bronzino carecia de intensidade emocional, que era uma 1534-40 -A Sagrada Família, Kunsthistorisches Museum, Viena c.1542 -Bia, a Filha Ilegítima de Cosimo I de'Medici, Galleria degli Uffizi, Florença 1540-45 -Vénus, Cupido e o Tempo (Alegoria da Luxúria), National Gallery, Londres 1544-45 -Eleonora de Toledo com o filho Giovanni de'Medici, Galleria degli Uffizi,

Sotto la segnatura Palatino C.B.III.53, I della BNCF si conserva gran parte dei figurini originali utilizzati per allestire la "Mascherata della Geneologia degli Dei" del Carnevale fiorentino del 1566. Lo studio delle annotazioni manoscritte che li attorniano, raffrontate coi disegni stessi e con gli altri testi che descrivono la sfilata, permette di seguire nelle loro diverse fasi i lavori nel cantiere di quel grandioso evento festivo, e di individuare prerogative e interazioni delle diverse figure di sarti, artisti e supervisori che tradussero in carri, maschere e costumi l’erudito programma iconografico messo a stampa in quei mesi nel "Discorso" di Baccio Baldini. Molti indizi aiutano anche a chiarire l’identità dei principali autori: la mano di Alessandro Allori, in particolare, si lascia riconoscere non soltanto nei disegni, ma anche in alcune delle note che li corredano; e l’ipotesi di attribuire il programma al Baldini stesso trova anch’essa emblematiche conferme in alcune peculiari scelte iconografiche.

Under the shelfmark Palatino C.B.III.53, I the BNCF keeps the most part of the original sketches that were used to stage the 'Mascherata della Geneologia degli Dei' for the 1566 Carnival in Florence. The survey of the handwritten notes that surround them, compared with the drawings themselves and with the other texts describing the parade, allows us to follow the many phases of the work in progress of that grand celebration, and to detect the prerogatives and the interplay of the numerous tailors, artists and supervisors who transformed the erudite iconographical plan into chariots and costumes. The same plan was also printed in those very months by Baccio Baldini in the form of a 'Discorso'. Moreover, many clues contribute to ascertain the identity of the main authors: the hand of Alessandro Allori, in particular, can be recognized not only in the drawings but also in some of the notes surrounding them; and some unusual iconographical choices emblematically confirm the recent proposal to ascribe the plan to Baldini himself.

- Carla Rossi, Il manoscritto Vitt.Em.9, latore del capitolo del Bronzino De’ Romori a Messer Luca Martini, di un inedito sonetto di Luca Martini, di rime del Fiamminghi e di autografi del Lasca.

Il contributo offre una prima disamina dei contenuti del manoscritto miscellaneo, recentemente riscoperto, Vitt.Em.9 (Roma, BNC Vittorio Emanuele), latore di rime burlesche composte tra il XVI e XVIII secolo (con particolare attenzione alla poesia cinquecentesca di area fiorentina); si segnala la presenza nel codice di una copia del Capitolo de’ Romori di Agnolo Bronzino, dedicato all’amico Luca Martini, che è invece attestato con un sonetto inedito, di cui viene qui offerta l’edizione. Il ms., come dichiarato in conclusione, contiene anche rime autografe di Anton Francesco Grazzini, detto il Lasca, di cui si offrirà un'edizione nel prossimo numero di TCLA, e di sonetti burleschi di Lorenzo Fiamminghi, pubblicati invece nei due contributi a seguire.

- Carla Rossi, Marco Nava, La collana di sonetti del Fiamminghi contro l’Amelonghi

Si fornisce l’edizione commentata dei sonetti burleschi di Lorenzo Fiamminghi, abate di San Miniato e membro originario dell'Accademia degli Umidi di Firenze. I componimenti sono suddivisi tematicamente: alla collana di sonetti contro Girolamo Amelonghi, detto il Gobbo da Pisa (I-VII), segue un’appendice che comprende un sonetto indirizzato a Bernardino Neretti (VIII) e uno a “Bavio” (forse Giovan Battista Adriani).

- Marco Nava, Due capitoli in terza rima di Alessandro Alfini in risposta a due sonetti burleschi di Lorenzo Fiamminghi, abate di San Miniato

Si offre l’edizione commentata di altri due sonetti di Lorenzo Fiamminghi, indirizzati questa volta ad Alessandro Alfini, che nel ms. Vitt.Em.9 è attestato con due capitoli burleschi in terza rima rivolti proprio al Fiamminghi. Anche questi componimenti vengono qui editi e commentati, con un’attenzione rivolta particolarmente all’opportuno disvelamento dei codici retorico-lessicali caratterizzanti il genere burlesco

- Jonathan Schiesaro, Contra Baccium  Sonetti, sonettesse ed epigrammi in scherno del Bandinelli

Il contributo raccoglie e sottopone a edizione critica e commento quattordici componimenti (sonetti, sonettesse ed epigrammi) in vituperio dello scultore fiorentino Baccio Bandinelli (1493-1560) e di diverse sculture bandinelliane, offrendo un’opportuna contestualizzazione dei versi satirici all’interno delle polemiche tra artisti e letterati nella Firenze del Cinquecento.

- Carla Rossi, Nuove indagini attorno ai due maggiori codici latori delle rime burlesche del Bronzino

- Marco Nava, Note in corso d’opera sugli autografi di Alessandro Allori

https://www.tcla-journal.eu/product-page/theory-and-criticism-of-literature-arts-vol-5-n-1-2021

Alessandro Allori started writing his drawing manual "Ragionamenti delle regole del disegno" in 1565 for the Accademia Fiorentina, where he was admitted with an uncompleted text. In the following years Allori kept reworking his manual, trying to make it even more understandable and easy to handle for his reader, the dilettanti.
The paper does not follow the older dating of the text by Simona Lecchini Giovannoni and Roberto Ciardi, which claimed that Allori started his manual around 1562 and finished it in 1565. In opposite, by looking closer to all the five manuscript versions in the Biblioteca Nationale Centrale di Firenze it makes clear, that Allori started with a highly theoretical treatise for the Accademia Fiorentina in 1565 and he was still working on it when Bronzino died in 1572.
By comparing the five unfinished versions of Allori’s manuscript one can trace his working process and his failures. Similarly to his colleague Vincenzo Danti, as it was highly demanded around 1565, Allori also began writing an anatomical book for the Accademia. His text should start with the “boring” basics of drawing, as the ABC-Method, dedicating the main part to the anatomy on the example of Vesalius. Unfortunately, understanding and simplifying De humani corporis fabrica caused the biggest difficulties for Allori, even if he owned the treatise by himself. Every time he began explaining anatomical details, his text became random, full of correcting marks and finally broke up. After several tries Allori recognized his failure and changed his manual from an anatomical to a drawing manual.
The paper traces Allori’s iterative writing process, how he recognized difficulties and solved the problems step by step in the five versions, transforming his anatomical book to the new medium: An ABC drawing manual.

This study explores the history of ducal and grand ducal Medici patronage and influence at the basilica of Santo Spirito, Florence, between 1550 and 1608. It will suggest that during Duke Cosimo I’s reign (1537-74), Medici interest in the Augustinian church was primarily the result of the family’s 1550 purchase of the nearby Palazzo Pitti and part of efforts to re-establish a Medici ducal identity in the Oltrarno neighborhood, as the family had not been involved with Santo Spirito since Lorenzo il Magnifico’s patronage of its sacristy in the late fifteenth century. During his reign, Cosimo I commissioned Bartolommeo Ammannati (1564-69) to create two new cloisters for the friars at Santo Spirito, and helped finance the completion of the church campanile in 1568. Cosimo I also sponsored the revival of a sacra rappresentazione Annunciation mystery play held at the church in 1565. At the end of the century, Cosimo’s daughter-in-law Grand Duchess Christina of Lorraine (1565-1637) commissioned Alessandro Allori to paint The Miracles of St. Fiacre altarpiece for the church’s sacristy in 1596, continuing the newly-revived tradition of Medici patronage at Santo Spirito. Christina Strunck has referred to Santo Spirito as the “second Medici house church.” The present study expands upon and enhances this claim by exploring the full spectrum of Medici activity at the ducal family’s new neighborhood church during the second half of the sixteenth century.

MA Thesis, Syracuse University, December 2019

As drawing (disegno) was acknowledged as an intellectual tool shared by early modern artists, scientists, and dilettantes, theoretical and practical books were produced to address the different aspects of disegno. At the end of the sixteenth century — almost simultaneously — artists in Netherlands, Germany, Italy, Spain and England started to produce practical manuals that taught drawing, specifically intended for different audiences. These early drawing books aimed to summarize broad knowledge from anatomy to proportion and to visualize abstract content in an intelligible way. This panel aims to present the epistemic process of producing the drawing books, concentrating on questions about the authors of the manuals and on the transformation of ideas that subsequently became long-standing pedagogical tools.

"In 1563, the founders of the Florentine Accademia del Disegno set out to assemble the “bright spirits and honored geniuses” of the duchy.  Endorsing the ideal that the artists would be “more perfect together,” these men hoped that an academy would shore up the burgeoning prestige of their profession. Nonetheless, the academy was plagued with rivalry and suspicion from its very inception.

This paper examines those enmities in the context of the academy's first official spectacle, the 1564 state funeral of Michelangelo. This massive ephemeral program filled the church of San Lorenzo and forced four great professional rivals—Bronzino, Vasari, Cellini, and Ammannati—to collaborate on a high-stakes public event.  Famously, Cellini became so incensed during this collaboration that he eventually refused to participate. But all was not well between the remaining three organizers.  By mapping workshop contributions inside San Lorenzo, I will demonstrate that subtle competitions were still staged by the pairing of artists’ works. I will then turn to the Montauto Chapel in SS. Annunziata, painted contemporaneously by young academician Alessandro Allori, and argue that the artist pointedly grouped portraits of friends and excluded those of adversaries, fomenting new and greater tensions.  This public airing of grievances resulted in a firestorm of attacks and barbed bons mots, hurled by Cellini, other artists, and the poets of the academy’s literary counterpart, the Accademia Fiorentina.  I hope to show that, counter-intuitively, by forcing competing artists to cooperate, the early Accademia del Disegno became characterized almost immediately by animosity and dissension.
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Reviewed work: Sally J. Cornelison. Art and the Relic Cult of St. Antoninus in Renaissance Florence. Visual Culture in Early Modernity. Farnham: Ashgate Publishing Limited, 2012. xv + 358 pp. + 13 color pls. $119.95. ISBN: 978–0–7546–6714–8.