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lunedì 28 novembre 2011

Se un re spagnolo, a Livorno, avesse ordinato il baccalà al suo chef personal...

Ecco l'ultima fatica per l'MTC di novembre.In questo caso ho voluto spaziare proprio geograficamente e mi sono immaginata un'invasione spagnola in quel di Livorno: in fondo la costa livornese e quella spagnola sono divisi solo dal Mediterraneo. Mi sono anche "documentata" un minimo sul web, fosse mai che nella mia ignoranza mi fosse sfuggita qualche influenza spagnola in terra livornese...e in effetti qualche passaggio di qualche re c'è stato, anche se non penso che abbia lasciato traccia dei suoi gusti culinari: "Carlo Sebastiano di Borbone era durante l'infanzia solo terzo nella linea di successione al trono spagnolo, cosicché sua madre si adoperò per dargli una corona in Italia rivendicando l'eredità dei Farnese e dei Medici. La Farnese riuscì a ottenere dalle potenze europee il riconoscimento dei diritti dinastici di Carlo sul Granducato di Toscana, dove nel 1732 fu dichiarato gran principe (cioè principe ereditario)." Dopo questa divagazione "culturale" torniamo ai deliri "storicogastronomici": che fine avrebbe fatto il baccalà alla livornese se qualche fantomatico regnante spagnolo lo avesse richiesto al suo chef di fiducia?
Ma è ovvio! I livornesi sarebbero stati spettatori della nascita del famosissimo...Baccalà in salsa all'arancia, e siccome io sono un po' giocherellona, sempre...mi sono inventata queste palline. E come direbbe la mia adorata Polpettina: "Signoi e signoe cutina la...mammaaaa!"
Bolas de bacalao con salsa de naranja 
Palline di baccalà in salsa all'arancia
Sia la pastella che la salsa sono ricette tratte dal libro "La cucina spagnola" di C. Messina.
Le "palline" sono una mia libera interpretazione (fissazione) e il baccalà lesso è un'idea di Barbara, la cheffa del Ristorante Pane e Vino
Ingredienti:
400 g di baccalà lesso
200 g di farina di frumento
1 uovo
olio e.v.o
sale
Per la salsa all'arancia
500 g di pomodori
5 spicchi d'aglio
1 arancia amara
2 cucchiai di olio e.v.o.
1 pizzico di zucchero
sale e pepe

Parto dal lessare il baccalà (stavolta l'ho comprato gia dissalato) e vi trascrivo pari pari il procedimento originale: "...è avanzato del baccalà "lesso" cioè messo a cuocere sul fuoco con pochissima acqua a coprire, ma anche meno, con la pelle rivolta in su, un 50 gr d'olio extra, aglio schiacciato e con il coperchio. In 20 minuti avrete un pesce saporito e tenerissimo ma, se non ce la fate a finirlo....." Cosa alquanto improbabile...l'ho assaggiato, prima di "impolpettarlo", e vi giuro che se non avevo la fissa delle palline, me lo sarei mangiato semplicemente così!
Per la pastella: "rompete l'uovo separando il tuorlo dall'albume. Ponete in una ciotola la farina, un pizzico di sale, un paio di cucchiai d'olio e il tuorlo e, amalgamando con un mestolo di legno, diluite unendo l'acqua fredda necessaria per ottenere una pastella omogenea, più liquida che soda, che lascerete riposare coperta per almeno mezz'ora." Unica mia minima variazione: ho spruzzato un po' di succo di arancia nella pastella.
Nel frattempo ho preparato la salsa. "Immergete i pomodori per qualche istante in acqua bollente, sgocciolateli, spellateli e spezzettateli eliminandone i semi. Sbucciate gli spicchi d'aglio e tritateli grossolanamente. Versate l'olio in un tegame a fondo spesso, fatelo scaldare e soffriggetevi l'aglio fino a quando inizia a prendere un lieve colore dorato. A questo punto unite i pomodori, salate, insaporite con pepe macinato al momento, aggiungete un pizzico di zucchero e fate sobbollire per circa 10 minuti.Lavate bene l'arancia, eventualmente con sapone di Marsiglia per eliminare ogni traccia di conservanti dalla buccia (io ne avevo una non trattata), affettatela sottilmente eliminando i semi e unitela ai pomodori.
Lasciate sobbollire la salsa per 20 minuti, toglietela dal fuoco, aggiustate di sale e pepe e, se preferite, eliminate le fette d'arancia."
Sempre nel frattempo, sono andata a formare le famose palline: non volevo "contaminarle" con altri ingredienti, visto che c'era gia la pastella con l'uovo che poteva nascondere il sapore del pesce, così ho semplicemente formato delle palline piccole come noci con la polpa di baccalà, aggiungendoci solo un cucchiao di farina e un pizzico di pangrattato per asciugarle un po' e miracolosomante hanno tenuto la forma tondeggiante.
Infine ho immerso con un cucchiaio le palline una ad una nella pastella e le ho fritte in un tegame con abbondante olio d'oliva ben caldo. Le ho impiattate calde calde e le ho servite con la salsina per antipasto.
Fine della mia terza e ultima "fatica" livornese: Cris sei l'unica, per ora, che mi hai ispirato per tre volte....

martedì 15 febbraio 2011

Dalla Svezia al Maryland....

...passando dal frigo di casa mia, la sera di San Valentino...ok...come inizio è abbastanza arzigogolato...se si tiene conto oltre tutto, che da casa mia poi si va direttamente.....TA TA TA TA....all'MTC di febbraio....finalmente 'ste polpette hanno trovato una collocazione, ma che fatica mentale stavolta...vedi che la semplicità e soprattutto la versatilità del piatto a volte complica invece di facilitare le cose! Comunque tornando a noi...le polpette svedesi si sono un po' americanizzate (per colpa di Laurel e del suo libro), passando però prima dal mio frigo, che non so se è stato un bene o un male, la mia famigliola romanticona però ha gradito molto (vedete i post "valentinosi" precedenti)...ah già, mi sono scordata di dire che la ricetta MTC di questo mese ha fatto parte del mio menù romanticochicleggeroperduemotivi (chi vuole approfondire, gli rispondo privatamente), nel ruolo di secondo piatto. Ok...vi siete stancati/e abbastanza? Ecco la ricetta.

Maryland Crab Cakes con salsa di ribes
(Polpette di granchio del Maryland)
Ingredienti
2 cucchiai di maionese
succo di limone
2 cucchiaini di cipolla tritata
1/2 cucchiaino di salsa Worcester
1 cucchiaino di senape di Digione
una punta di pesto di peperoncino biologico (dal mio frigo)
4 olive taggiasche tritate (dal mio frigo)
1 uovo grande sbattuto
prezzemolo tritato
500 g di polpa di granchio
25 g di cracker sbriciolati
farina q.b.
olio evo

Per la salsa (dal mio frigo e dalla mia dispensa)
1/4 l di panna da montare
1/2 cucchiaio di maizena
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di succo di limone
70 g di zucchero
1 pizzico di zenzero
125 g di ribes

Preparazione
Mescolate gli ingredienti (dalla maionese al prezzemolo) in una ciotola e amalgamate bene. Unite i crackers sbriciolati al composto e la polpa di granchi facendo arenzione a non romperla troppo (aggiornamento/dimenticanza*: aggiungete farina quanto basta per rendere l'impasto modellabile e morbido, ma non troppo). Formate delle palline grandi come una noce (la grandezza della noce di solito è inversamente proporzionale alla pazienza dello "chef") e ripassatele nella farina (seconda dimenticanza*).
Scaldate 2 dita di olio in una padella antiaderente e cuocere le polpette poche alla volta, rigirandole, 3/4 minuti per lato, finchè sono dorate.

La salsa di ribes
Unite alla panna, la maizena, il sale, il succo di limone, lo zucchero e portate ad ebollizione, mescolando. Aggiungete il ribes e cuocete per 10 minuti, sempre mescolando. Aggiustate di zenzero, per dare ancora un tocco più asprino alla salsa. Fate attenzione a non farla addensare troppo, comunque è un gusto personale. Tenete comunque conto che raffreddandosi la salsa tende comunque a solidificarsi...

Disporre le polpette al centro del piatto e decorare intorno (più elegantemente di me) con la salsa.

Si nota che era un piatto per San Valentino?
*Scusatemi...mi sono dimenticata il ruolo della farina nella preparazione, questo perchè nella ricetta originale non era prevista, ma non capisco come riescano a non disfarsi le polpette senza infarinarle, forse dipende dalla polpa di granchio...boh!
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