mercoledì 27 aprile 2011

Si può misurare l'amore di una nonna...in semolino?

Prima di tutto mi scuso per la mia assenza prolungata...dal mio e da tutti i vostri blog! Mi sono presa 4 giorni 4 di stand by pasquale nei dintorni del lago Trasimeno. Poi sono tornata...tutta malandata, con il mal di gola e una pseudoinfluenza che mi ha preso tutte le ossa ad appena 37.2 (si sono un catorcio!) Oggi ritrovo le forze per stare un po' qui con voi a chiaccherare (ho i minuti contati, prima che la testa mi cada sulla tastiera!) e soprattuttoooooo, perchè non posso mancare all'appuntamento di aprile con l'MTC...cavolo! Così last minute non l'avevo mai fatto...ma per causa di forze maggiori....non credevate certo che rinunciavo ai "miei" semolini...
Allora...partiamo dall'inizio...sarò comunque breve...Questo mese l'ultima vincitrice dell'Mt, Stefania Arabafelice, mi ha fatto una bellissima sorpresa, ha scelto gli gnocchi di semolino come piatto da proporre e finalmente ho trascorso un mese da MTC rilassato...forse troppo...tanto che mi sono ridotta all'ultimo!
Se le giudichesse me lo permettono vorrei proporre due versioni, una salata e una dolce.
La prima è la ricetta classica dei semolini in forno della mia nonna Olga, che si differenzia da quella di Stefania solo per la mancanza della besciamella e dalla quantità di latte che si dimezza, perchè si diluisce con l'acqua.
Mi sono fatta un piacevole tuffo nel passato, quando spesso, tornando da scuola, mi fermavo a pranzo dalla mia nonnina, che quando voleva farmi una gustosa sorpresa, sapeva di accontentarmi sicuramente coi suoi "semolini in forno", lei li chiamava così...e solo dopo ho scoperto che non sono altro che i più famosi gnocchi alla romana, ma per me erano e saranno sempre i semolini in forno, in una teglia di alluminio tonda tutta deformata dall'usura e dal tempo, dove la nonna Olga cuoceva in maniera perfetta il semolino, croccante e abbrustolito fuori e morbido dentro. ma tornando al titolo del post: si può misurare l'amore di una nonna a semolino? Io direi di si! Ho cercato di "ricostruire" la sua teglia tonda, nel miglior modo possibile, e l'ho suddivisa a porzioni, come faceva lei...con amore: per me, il nonno Vittorio e lei!
Semolini in forno
Ingredienti
1/2 litro di latte
1/2 litro d'acqua
250 g di semolino
2 tuorli
20 g di burro
sale, noce moscata
100 g di parmigiano grattugiato

Per la salsa
50 g di burro
100 g di parmigiano grattugiato

Preparazione
Mettere in una pentola capiente il latte con l'acqua, il sale e una grattata di noce moscata. Portare ad ebollizione e versarvi quindi il semolino a pioggia mescolando in continuazione. Abbassare un po' il fuoco, e mescolare con forza finche' si otterra' un composto solido e compatto, che si stacchi dalla pentola.
Spegnere il fuoco e far intiepidire, quindi aggiungere i 2 tuorli, il parmigiano ed il burro. Aggiustare eventualmente di sale.
Mescolare con forza e versare il composto su un piano pulito. Livellare con le mani bagnate fino ad appiattirlo ad uno spessore di un cm.
Con le mani e un cucchiaio adagiare il semolino in una teglia tonda imburrata. Poi mia nonna li cospargeva con dei fiocchi di burro e tanto parmigiano (non so se può essere considerata "salsa") e li faceva gratinare in forno. Servire caldi.

Per l'altra versione invece sono andata ad attingere ad un'antica ricetta della tradizione da "Il libro della vera cucina fiorentina" di Paolo Petroni: le frittelle di semolino. Quando ho letto la ricetta ho pensato che poteva fare proprio al caso MTC, aggiungendoci di mio una salsa di vaniglia.

Frittelle di semolino (con le mele, su consiglio dello stesso Petroni)
Ingredienti per 6 persone
200 g di semolino
1/2 litro di latte
50 g di zucchero
2 cucchiai di farina
3 uova
1 limone
1 bicchierino di vinsanto
1/2 bustina di lievito per dolci
50 g di uvetta
sale
una mela
olio per friggere
zucchero a velo o semolato

Per la salsa alla vaniglia
1/2 litro di latte
30 g di maizena
zucchero
1 uovo
1 baccello di vaniglia

Preparazione
Preparate la salsa alla vaniglia: mettete il latte sul fuoco con il baccello di vaniglia inciso per lungo, appena sta per bollire, versate la maizena, sciolta in poca acqua fredda, mescolando con la frusta, facendo attenzione, perche la maizena si solidifica subito. Continuate a mescolare finchè non raggiungete la consistenza desiderata, abbastanza liquida nel mio caso, ora aggiungete il tuorlo e lo zucchero e continuate a mescolare. Se si formano dei grumi (con la maizena a me si formano spesso), basta filtrare il tutto in un colino.

Per le frittelle. Bollite il latte con 2 bicchieri d'acqua, lo zucchero e un pizzico di sale. Versate il semolino e fatelo cuocere finchè il liquido sarà assorbito; togliete dal fuoco e fate raffreddare.
Unite quindi la farina, le uova, un cucchiaino di scorza di limone grattata, il vino dolce, il lievito, l'uvetta ammollata e la mela ridotta a dadini. Friggete il composto, versandolo a cucchiaiate in una padella con abbondante olio bollente.
Quando le frittelle saranno ben colorite, mettetele ad asciugare su un foglio di carta da cucina e cospargetele con molto zucchero a velo o semolato. Servitele sopra uno "specchio" di salsa alla vaniglia calda.

venerdì 22 aprile 2011

Brioscine pasquali

Con queste morbidi panini colgo l'occasione per augurare una "dolcissima" Pasqua a tutte/i voi che mi leggete!!!!
Sono delle brioscine alla cannella, allo zenzero, alla confettura di frutti di bosco e marmellata di pere e cioccolato, buonissime da inzuppare nel caffelatte la mattina, magari a colazione la domenica di Pasqua!

Ingredienti
1 kg di farina 00
5 dl di latte intero
50 g di lievito di birra
100 g di zucchero semolato extrafine
50 g di burro a dadini
15 g di sale
3 uova
100 g di zucchero semolato
cannella in polvere
zenzero in polvere
confettura di frutti di bosco
marmellata di pere e cioccolato

Preparazione
Io non ho la planetaria, ho solo il mixer....e ho fatto così: ho messo la farina nel mixer, con le lame quelle da impasto, il latte con diluito il lievito, lo zucchero e il burro; ho azionato il robot per qualche secondo, poi ho aggiunto due
uova e ho continuato a mescolare col mixer. Quando il composto si è abbastanza amalgamato, l'ho tirato fuori e ho finito d'impastarlo a mano. In questo modo evito fughe di latte e uova dalla fontana di farina e faccio molto prima (se poi avete la planetaria...beh...è una passeggiata!). Lasciate lievitare per circa un'ora, coperto con un canovaccio umido. Poi trasferite l'impasto su un piano di lavoro e iniziate a formare le varie brioscine, per quelle alla cannella e allo zenzero fate così: ricavate una striscia di pasta, stendetela e al centro metteteci la cannella con lo zucchero, richiudete a rotolino, dividete a metà e intrecciate i due lembi, poi formate una specie di coroncina; ripetete l'operazione con lo zenzero e lo zucchero. Per quelle farcite con la confettura di frutti di bosco e marmellata di pere e cioccolato, invece ho fatto delle semplici palline, le ho stese, ho messo un cucchiaino (anche due!) di ripieno e ho richiuso dandogli la forma di un panino tondo.
Una volta dato forma, si fanno lievitare per altri 10 minuti, poi spennellate con l'uovo sbattuto e cuocete a 180°C per 20 minuti circa.
Con questo post partecipo al contest di Ambra Mise en Place.
Fino all'ultimo non sapevo se partecipare, perchè non ho "serviti buoni", ma poi sono stata ispirata dalla primavera e dalla Pasqua, e ho trovato questa soluzione semplice, economica e molto colorata (come sono io e la mia casa!) e ho deciso di proporre umilmente la mia "mise en place"! Comunque mi sono divertita molto a rovistare per casa e cercare oggetti che mi ricordassero il tema fresco e colorato della primavera!

E partecipo anche al contest Zenzeriamo?di Federica.

giovedì 21 aprile 2011

Ben mangiare per ben essere - Il basilico

Ecco arrivato un altro appuntamento con il cibo e la salute, sempre a cura della mia amica dottoressa Giangrandi! E quale poteva essere l'argomento del giorno? Lascio la parola a Ilaria.

"Care amiche è arrivato il Sole anche nelle nostre città grigie pertanto come non parlare di Lui, del protagonista aromatico dei nostri piatti primaverili: il basilico!
Appartenente alla famiglia delle Labiate (una famiglia piuttosto vasta, che comprende quasi 3.000 specie), il basilico (Ocimum basilicum) è certamente una delle piante aromatiche più note e utilizzate nella cucina italiana.
È molto dolce e profumato e si presta ad un utilizzo molto vario.
Ne esistono oltre 40 varietà, fra le quali ricordiamo la genovese, varietà più famosa, ottimo da utilizzare per il pesto; la comune che è una varietà verde compatta; il napoletano dal gusto molto delicato e leggermente mentolato. La pianta di basilico ha fusti di media dimensione, eretti, da cui dipartono le foglie. I fiori sono bianchi, compaiono alla fine dell'estate e vanno recisi, se vogliamo che la pianta mantenga la sua aromaticità. Possono essere consumati assieme alle foglie. La stagione del basilico va da marzo a settembre, anche se i mesi migliori rimangono luglio e agosto!
Il basilico contiene vitamina A e C, potassio, calcio e fosforo.
Ha spiccate proprietà antinfiammatorie e digestive. E’ diuretico ed espettorante.
In fitoterapia all’infuso di basilico sono date proprietà digestive, vermifughe, antimicrobiche e antispastiche.
Inoltre fornisce circa 39 Kcal per 100 g di prodotto.
Il basilico fresco deve avere colore brillante e vivo, foglie consistenti e carnose, gradevole aroma. Se dobbiamo cogliere le foglie dalla piantina che abbiamo coltivato in casa, preferire quelle più grandi e reciderle all'inserzione sul fusto.
Mi raccomando: conservate il basilico reciso in frigorifero nello scomparto della frutta e verdura!!! È un ortaggio delicato che si mantiene 1-2 giorni circa. Se i gambi lo permettono, metterli a bagno in un vaso da fiori, dove si manterrà fresco più a lungo. Ideale la coltivazione della pianta, facile da mantenere sul terrazzo o sul davanzale della finestra (allontanando gli uccellini di città che se lo divorano sempre volentieri!). Richiede pieno sole, posizione riparata, terreno ben concimato e drenato.
Con l'olio essenziale di basilico si può preparare semplici colluttori. Contro le punture di zanzare si può trarre giovamento stropicciando sulla puntura una foglia di basilico fresco insieme o alternato ad erba limoncina; il basilico inoltre allontana le mosche.
Meglio di così…….ed allora via con il pesto!"

mercoledì 20 aprile 2011

Il contest sul basilico: la giuria e il "premio" finale!

Attenzione attenzione! Vi comunico ufficialmente che la giuria del contest sarà niente meno che il team del ristorante "La Taverna della Rocca" di Montemurlo, in particolare: lo chef Vincenzo Marchese giudice degli antipasti e dei secondi, Maria Molinaro e Nadia Nincheri giudici dei primi e Alfina Marchese sceglierà il miglior dolce!
Sono veramente felice che abbiano accettato di far parte della giuria, data la loro trentennale esperienza nel campo della ristorazione, sono sicura che premieranno la ricette più meritevoli, con competenza e imparzialità, non facendo parte in alcun modo del meraviglioso mondo della bloggosfera!

Ed ora arriviamo ai....premi! Questo argomento, diciamo, è in continua evoluzione, perchè, specialmente il "premio" finale dipende da vari fattori...ok...smetto di fare la misteriosa! Intanto vi dico che alla fine tutte le ricette faranno naturalmente parte di un pdf scaricabile (sempre che riesca nell'intento), poi...se le ricette che arriveranno saranno veramente tante (almeno 5 per categoria, quindi datevi da fare a pasticciare col basilico), saranno selezionati 3 finalisti per categoria (quindi ben 12!!!), ai quali verrà regalato il libro del pdf di "Fantasie...col basilico" e poi... 
ta ta tataaaaaaa...
Le 4 ricette vincitrici faranno parte di un menù degustazione, al basilico naturalmente, che sarà presentato una domenica di luglio (in data da definirsi coi vincitori) a pranzo al ristorante La taverna della Rocca, naturalmente il pranzo (aperto a tutti) sarà offerto ai quattro autori delle ricette (che saranno menzionati nella "carta" con nome e blog) e per tutti gli atri partecipanti sarà una magnifica occasione per passare una domenica insieme in un borgo della campagna toscana e conoscersi dal vivo.
Non so a voi, ma a me sembra una bellissima idea, che spero possa realizzarsi nel miglior modo possibile....quindi, che aspettate, partecipate con più ricette, che più possibilità avrete di vincere!!!!!
E per farvi un'idea di dove passeremo la giornata, eccovi alcune foto del ristorante!
La terrazza panoramica

Il salone principale

La pizzeria
La piazza nel borgo medievale

venerdì 15 aprile 2011

Ben mangiare per ben essere - La pera

Torna...finalmente...questa "rubrica" sull'alimentazione sana, curata dalla mia carissima amica dott.sa Ilaria Giangrandi, che, come avete potuto notare, purtroppo, non ce la fa a seguirla settimanalmente come vorrebbe, districandosi tra i suoi vari impegni lavorativi...poi io ci metto del mio per non seguire la cadenza del giovedì, tanto che ho deciso che da oggi questo appuntamento non avrà un giorno fisso, concluse le scuse e giustificazioni, lascio la parola alla dottoressa.

Immagine tratta liberamente da qui

"La pera deriva dalle piante del genere Pyrus a cui appartengono molte specie differenti. Alcune producono frutti eduli: la più diffusa fra queste è la specie Communis.
La produzione avviene da fine luglio e si conserva anche 3-4 mesi in regime di freddo. La pera risulta pertanto disponibile per gran parte dell'anno e si consuma al naturale o cotta..
Esistono diverse varietà:
William, selezionata alla fine del Settecento in Inghilterra, dall’aspetto tondeggiante, di colore piuttosto uniforme e dalla buccia molto sottile, ha una polpa succosa ed è la più coltivata in Italia.
Max Red Bartlett (o William rossa) è di media grandezza, con peduncolo breve, buccia liscia, giallastra, soffusa di rosso all'insolazione. Le William sono largamente utilizzate dall'industria per la preparazione di sciroppi e succhi.
Decana, selezionata in Francia all'inizio dell'Ottocento, è tondeggiante con buccia giallo-verde e striature rossastre alla maturazione. La sua polpa è dolce, gustosa e compatta, ben si presta alla cottura, in particolare alla preparazione di marmellate e succhi di frutta.
Abate Fétel, di origini francesi, è grande, con collo allungato, carnoso alla base. La buccia è giallastra, soffusa di rosso all'insolazione, parzialmente rugginosa. La polpa è bianca, fondente, molto succosa, zuccherina e aromatica.
Kaiser o Imperatore Alessandro originaria della Francia, in Italia condivide con la Abate Fetél il quarto posto in ordine di importanza. Il frutto è di un color tabacco completamente rugginoso. La polpa è bianco giallastra, consistente, appena granulosa, succosa, dolce-acidula, aromatica.
Conference, di origini inglesi, si è diffusa in Italia intorno al 1950. Il frutto è di dimensioni medie, piriforme, con peduncolo lungo, La buccia è giallo-verde e rugginosa. La polpa è bianco avorio, molto succosa, dolce e aromatica
Le pere non sono particolarmente ricche di vitamine, a parte un discreto contenuto di vitamina C, ma contengono grandi quantità di sali minerali soprattutto potassio.
Contengono fruttosio, uno zucchero a basso indice glicemico, che mantiene relativamente costante la glicemia e può pertanto essere consumato con moderazione anche dai soggetti diabetici. Il loro sapore particolarmente dolce è dovuto alla presenza di levulosio, uno zucchero naturale con un alto potere dolcificante.
La pera cruda ha un'azione astringente, mentre mangiata cotta ha spiccate proprietà lassative che la rendono particolarmente indicata per combattere la stitichezza. La pera è ricca infatti di fibra: sia solubile che insolubile; una pera fornisce circa il 16% delle fibre necessarie al nostro fabbisogno quotidiano. L’assunzione periodica di questo frutto contribuisce da un lato, alla regolazione delle funzioni intestinali, fornendo un valido ausilio quindi come dicevo prima contro la stitichezza, dall’altro però aiuta il nostro corpo ad eliminare anche il colesterolo, favorendo una buona salute della nostre arterie e del nostro cuore!
Per gli sportivi in particolare, le fibre, rallentando l’assunzione del fruttosio da parte dell’organismo, consentono di mantenere un costante livello energetico durante gli allenamenti e svolgono un’importante funzione idratante. Più in particolare, la presenza della pectina, fibra alimentare caratteristica di questo frutto, quanto della mela, fa sì che il consumo di pere induca un senso di sazietà: la pectina infatti, unendosi all’acqua, forma una consistente massa similgelatinosa all’interno dello stomaco, bloccando così la sensazione della fame, e facilitando di conseguenza il rispetto dei regimi alimentari.
La pectina inoltre, regolando il passaggio del glucosio dall’intestino al sangue, contribuisce a tenere sotto controllo il livello di glicemia e ne assicura un lento ma continuo assorbimento evitando bruschi innalzamenti. Pertanto è adeguata per chi ha il diabete e vuole dimagrire un po’.
L’elevato contenuto di potassio infine, fa della pera un alimento molto utile ai fini di prevenire disturbi quali tensione arteriosa, depressione, stanchezza e disordini dell’apparato digerente; per gli sportivi in particolare, l’assunzione di potassio protegge dai crampi muscolari, e costituisce un’importante risorsa dopo uno sforzo muscolare intenso.
La pera poi è costituita per l’85% da acqua; per questo motivo l’assunzione di questo frutto rappresenta un valido ausilio per soddisfare il fabbisogno giornaliero di liquidi del nostro organismo.
Il calcio ed il fosforo, presenti anch’essi in grande quantità, svolgono invece un’azione protettiva sulle ossa, prevenendo ed aiutando a combattere l’osteoporosi e risultando molto utili peraltro in gravidanza. La pera è altresì consigliata a chi soffre di un’elevata pressione arteriosa, data la minima componente di sodio e le sue proprietà diuretiche, derivanti dall’elevato contenuto di potassio, associato alla scarsità di sodio appunto e rafforzate dal notevole tenore di acqua.
Il succo di pera produce anch’egli un effetto depurativo, diuretico, eliminatore dell’acido urico e rimineralizzante; è consigliato a chi soffre di sovraffaticamento.
In ultimo qualche accenno curioso per la nostra pelle:
la polpa della pera è l’ideale per chi ha la pelle mista e grassa.
Potete cimentarvi nel creare una maschera del viso fai da te: sbucciate quindi una pera mediamente matura, tagliatela a pezzi ed amalgamate il tutto fino a creare una pasta cremosa. Stendete il composto ottenuto e lasciate agire per circa 15 minuti, fino a quando lo strato superficiale non inizia a seccarsi.
Risciacquate.
La maschera viso alla pera ha un effetto astringente e vitaminico, da un lato purifica la pelle e dall’altro la rivitalizza, come avviene in natura: con la primavera risvegliamo anche noi la nostra pelle del viso sempre esposta a smog, tossici, raggi e pioggie acide; inoltre la pera ci “tratta bene” sia fuori che dentro, …..per un’estate da favola!

martedì 12 aprile 2011

Non sono sparita....

....sono solo entrata in una settimana di fuoco con, nell'ordine, turni di mattina prima dell'alba, ingegnere in trasferta sperduto in un paesino (fra i monti) in Basilicata (una centrale del gas e un albergo), raffreddore crudele che mi lascia in apnea le poche ore che potrei dormire la notte, con annessa tosse violenta e poi sempre la mia dolcissima mimma, che avendola trasferita a dormire dalla nonna, fortunatamente, nel pomeriggio, come una zombie sotto un sole meraviglioso, mi trascino con lei ai giardini...infatti ora la sto aspettando!
Non sono sparita dunque, sono solo un po' in stand by...appaio giusto per scaricare la posta e controllare qualche nuova vostra ricetta per il contest!
Anche in cucina "produco" meno, pranzando a lavoro e cenando, sempre fortunatamente, dalla nonna Carla!
Domenica però ho fatto una torta salata deliziosa che ho trovato sulla rivista Alice Cucina di aprile, che trovo adattissima da mettere nel cestino di Assaggi di viaggio, dato che l'ho trovata deliziosa mangiata tiepida o a temperatura ambiente (quindi sempre tiepida, almeno qua a Firenze!), la ripropongo con alcune varianti in corsivo, dovute, come sempre, a quello che avevo in frigo!!

Torta rovesciata ai pomodori caramellati  
(il nome l'ho cambiato io!)
Ingredienti
1 rotolo di pasta sfoglia
1 kg di pomodori ramati
4 scalogni
un po' di pecorino romano grattugiato
un po' di parmigiano grattugiato
una fetta di asiago fatta a dadini
40 g di zucchero
burro
sale e pepe

Preparazione
Imburrate una teglia di circa 24 cm di diametro e cospargetela con lo zucchero. Adagiateci i pomodori tagliati a metà (io a fette spesse), unite lo scalogno tritato grossolanamente, dei fiocchetti di burro e il sale.
Fate cuocere in forno a 190°C per 30 minuti o fino a quando lo zucchero non si sarà caramellato.

Toglete dal forno, aggiungete il pecorino (tutti i formaggi), e coprite con la pasta sfoglia. Rimettete in forno a 200°C per circa 15 minuti, sfornate e rovesciate subito. (A questo punto la ricetta originale parla di una "misteriosa" salsa allo yogurt, che non so da dove sia uscita...) Servite la torta tiepida con salsa allo yogurt.


p.s.
Non gli prende neanche il suo cellulare, mi chiama la sera da quello di lavoro...

giovedì 7 aprile 2011

Fantasie col basilico - No blogger


Ecco la prima ricetta del contest, me l'ha inviata Valentina, una ragazza che si sta "avvicinando a questo mondo!", che mi ha inviato una spettacolare ricetta per fare la pasta della pizza. Come le ho già scritto, non posso accettarla come ricetta in gara, perchè anche se la sua salsa di pomodori freschi la fa con tanto basilico "in modo che si sparga il profumo per tutta la casa", poi dovrei accettare tutte ricette a base di salsa di pomodoro e basilico, e diventerebbe un altro contest....Anzi, agiungerò questo "divieto" nel regolamento, per togliere ogni dubbio!
Però la ricetta la pubblico molto volentieri....anzi, cara Valentina ti ringrazio pubblicamente per avermi regalato questa particolare ricetta per l'impasto della pizza, campo in cui ancora devo imparare molto, e faro tesoro di questo procedimento che te hai appreso direttamente ai corsi di panificazione di Adriano e Paoletta!
Grazie

La margherita che profuma di basilico tutta la casa

Ingredienti:
200 gr di farina 00
200 gr di manitoba (io uso 12,5% di proteine)
280 ml di acqua
16 gr di olio
5 gr di sale
1 cucchiaino di zucchero
7 g di lievito

Procedimento
La mattina verso le 9 mettere la farina in una grossa ciotola.
Versare quasi tutta l'acqua, dove si è precedentemente fatto sciogliere il lievito e lo zucchero e subito l'olio... mescolare velocemente e aggiungere il sale sciolto nell’acqua restante.
Impastare solo per far amalgamare tra loro gli ingredienti.
Coprire con pellicola e mettere a lievitare a temperatura ambiente.
Verso le 18,30 rovesciare l’impasto sulla spianatoia ben spolverata di farina, stenderlo piano piano in un rettangolo, piegare il terzo inferiore verso il centro e quello superiore verso il basso come insegnato da Adriano

Lasciar riposare coperto con pellicola per circa 30 minuti.
Mettere la carta forno nella teglia del forno e stendervi l'impasto con le mani spolverate di farina.
Condire con pomodoro fresco (io lo faccio in casa facendo cuocere i pomodori perini con il basilico in modo che si sparga il profumo per tutta la casa!!!), un giro d’olio evo, mozzarella a dadini e infornare a forno ventilato alla massima potenza x 15-20 minuti, fino a cottura.

mercoledì 6 aprile 2011

Oggi esce il primo numero di E, il nuovo mensile di Emergency!!!!!

Dal sito di Emergency
"E, il nuovo mensile di Emergency. Per chi è stanco di farsela raccontare.
 Nasce il nuovo mensile di EMERGENCY. Diretto da Gianni Mura e Maso Notarianni, parla del mondo e dell'Italia che vogliamo. Una rivista bella, utile e intelligente, che racconta storie vere e approfondisce l'attualità ispirandosi ai valori di EMERGENCY: uguaglianza, solidarietà, giustizia sociale, libertà. Le cose in cui preferiamo credere. E queste non sono favole."

...post breve e coiniciso, perchè ora vado in edicola!!!!!!

martedì 5 aprile 2011

La rivincita delle "foodies"...

Vi ricordate la fantastica iniziativa di Caris, in risposta all'articolo su Affari Italiani?
Che poi è finita con una sfilata di blogger veramente seeexiiiii, per la collezione inverno/primavera,...e state "accuorte", che a sentire l'art director Caris, tira aria anche di collezione primavera/estate.....
Ecco tornando a noi, alla rivincita delle "foodies"(???!?), guardate dove siamo finite:
Direttamente sul sito Scatti di gusto, dove l'autore aveva già scritto in risposta all'articolo scatenante la polemica in questione.
Qui i primi post a reti unificate:
Caris
Sdauramoderna
Elena 
Tinny

sabato 2 aprile 2011

Indolciti

Per Meris e il suo grande progetto benefico
Da "Il libro della vera cucina fiorentina" di Paolo Petroni, ed.Giunti:
[...]I fiorentini del Trecento, secondo quanto ci tramanda nelle sue novelle Franco Sacchetti, andavano in estasi per "l'oca ripiena d'agli", per il "ventre di vitella", per le starne lesse e per le sardelle in umido.[...]Piatti più ricercati erano il "solcio" (gelatina o galantina) di carni tritate fra cui la testa di porco, le lingue rivestite, la gelatina, il coniglio in crosta e il cappone servito con le carote indolcite.[...]

Questo piatto della cucina antica di Firenze (appunto già nel Trecento, le prime tracce), gli indolciti, io non lo conoscevo proprio, ma quando ho letto la ricetta nel libro sopra citato, nella sezione antipasti, ecco che mi è venuta subito in mente la banale e industriale "giardiniera", che sempre ha accompagnato i lessi in famiglia la domenica e qualche antipasto toscano al ristorante. Ma questa versione casalinga, vi assicuro non ha niente a che vedere con la "giardiniera" che si trova al super, a parte gli ingredienti più sani e sicuri, anche il gusto guadagna in bontà e dolcezza, lasciando quell'acre e acidulo dei barattoli confezionati, e data l'estrema semplicità della preparazione, vi consiglio, a chi ancora non li conosce, di provare al più presto la dolcezza agra di queste verdurine, che saranno un estivo antipasto o come accompagnamento ai vostri bolliti d'inverno.
Un altro vantaggio simpatico di questa preparazione è che le verdure le potete scegliere voi, cambiando di volta in volta il sapore e il colore dei vostri "indolciti"; infatti così ho fatto io, ahimè o per fortuna, nella lista della spesa mi ero dimenticata le carote, il finocchio e il sedano, privilegiando le cipolline, il cavolfiore e il peperone giallo, così che, senza farlo apposta, il risultato finale, a parte il sapore delizioso, ha virato completamente verso il giallo. 
Ecco perchè regalo volentieri questo barattolo giallo anche al contest di Stefania 5 Il contest a colori


*In corsivo le mie varianti, ma se vi piace tanto l'agro dell'aceto, fate la ricetta originale!!!!!
Ingredienti per 3 barattoli da 500 g
ortaggi misti :8 cipolline, 1 piccolo cavolfiore, 2 peperoni gialli (solo 1 se aggiungete anche le altre verdure), in più c'erano 4 carote, 1 finocchio, 2 cuori di sedano
1/2 litro di vino bianco (invece di 1)
1/2 litro di aceto di mele (invece che aceto di vino bianco)
1 litro 1/2 d'acqua (invece che 1)
150 g di zucchero
1 bicchiere d'olio extravergine d'oliva
sale

"Pulite, lavate e tagliate tutti gli ortaggi a cubetti (il cavolo fatelo a cimette e le cipolline dividetele a metà).
In una pentola mettete un litro (e mezzo) d'acqua, il vino, l'aceto, lo zucchero, l'olio e del sale.
Fate bollire, quindi buttate prima le carote e i finocchi, poi le cipolline e in ultimo il cavolfiore e il peperone.

Fate in modo che tutte le verdure siano cotte al dente. Scolate e servite subito, senza altro condimento. Sono buoni anche freddi e serviti con bolliti."

venerdì 1 aprile 2011

Fantasie...per il mio primo contest!

L'elenco delle ricette partecipanti è nella colonna di destra




Finalmente mi sono decisa. Anche io mi butto nel meraviglioso mondo dei contest, finora tergiversavo, un po' per pigrizia, un po' per insicurezza (e se non partecipa nessuno? a parte mia mamma e mia zia?) e soprattutto perchè non trovavo il giusto tema: non lo volevo troppo banale, per non ripetere altre raccolte, nè troppo ricercato però, altrimenti chi avrebbe partecipato? Poi mi sono fatta coraggio, anzi, devo ringraziare la disponibilissima Mapi, che mi ha dato la spinta decisiva. L'ispirazione iniziale la devo a Taste, in particolare al coloratissimo Mercato di carta della Guido Tommasi Editore, dove ho trovato un librettino (2 in realtà), de-li-zio-so, in una edizione molto ricercata, stampato addirittura a Parigi e rilegato col filo di seta..eehhh....che esagerazione: il basilico - dieci modi di prepararlo di Philippe Marquet.

Ecco la sua presentazione tratta dal libro di Marquet:
"Chi sono?
Il mio nome deriva dal greco "Basilikòs" e in India sono considerato una pianta sacra.
Sono conosciuto anche con il nome di "erba regia".
Appartengo alla famiglia delle labiate (o lamiaceae), anche se il colore, la forma e l'aroma delle mie foglie cambiano a seconda della varietà: vado dal verde al blu, mentre il mio sapore ricorda quello del pepe, dell'anice e, in alcuni casi, quello del limone, della cannella e del timo.
Cresco soprattutto in Asia e nei paesi mediterranei.
Sono utilizzato in medicina e profumeria, anche se il mio impiego più noto resta la cucina, dove accompagno splendidamente pasta, pomodori e molti altri ingredienti.
Sì, avete capito: sono il basilico."

Ho immediatamente pensato a voi, foddblogger, fantasiose/i, creative/i, che ogni giorno mi stupite sempre con qualche piatto spettacolare o semplicemente, mi sorprendete con dei piccoli segreti per fare meglio qualche ricetta già collaudata; il libro parla di 10 modi per utilizzare il basilico, ma io sono sicura che con la vostra fantasia riusciremo a raccoglierne molto più di 10, questa è la vera sfida: ci state?
Ho scelto questo periodo per lanciare la mia prima raccolta, per festeggiare e ringraziarvi per il traguardo dei 100 lettori e per dare il benvenuto alla bella stagione onorando questa profumata quanto delicata piantina, che troviamo fresca solo pochi mesi l'anno.

Ed ora ecco le regole, spero il più chiare possibili:
-potrete postare qualsiasi ricetta, dall'antipasto al dolce, che abbia come ingrediente il basilico, non importa che sia proprio quello principale, ma non deve essere solamente elemento decorativo, della serie "decorare con due foglioline di basilico" e (aggiornamento), neanche salsa di pomodoro al basilico!
-la ricetta deve essere corredata da almeno una foto
-le categorie sono:
1.antipasti
2.primi
3.secondi e/o contorni
4.dolci (dai biscotti ai dessert)
...è stata eliminata la categoria "altro", perchè improbabile raggiungere un numero minimo di ricette.
-si può patecipare con una sola ricetta per ogni categoria (quindi max 4 ricette a testa)
-esponete il banner della raccolta nel vostro blog, col link che rimanda a questo post, e anche nella ricetta
-rispondete a questo post per linkare la vostra ricetta
-anche chi non ha un blog può partecipare, basta che invii la ricetta, con almeno una foto a questo indirizzo, [email protected], ed io la pubblicherò per voi
-se non avete un blog, ma FaceBook sì, allora potrete postarla anche sulla pagina FB di Mamma in pentola
-avrete tempo fino alla mezzanotte del 31 maggio!
-se volete aggiungervi ai miei lettori, solo se vi farà piacere, ne sarei onorata!

Per le modalità di vincita, per la giuria e i premi...sto lavorando per voi...spero che riesca nel mio intento, altrimenti ci sarà comunque un bellissimo ricettario diviso in categorie in pdf scaricabile per tutti i partecipanti (anche per questo devo studiare)!
Se siete arrivati a leggere fino a qui, vi ringrazio per la pazienza. Non so ancora bene come gestire un contest, ma l'entusiasmo è tanto, mi raccomando....passate parola! 
Ah...dimenticavo! Ecco il bannerino da esporre nei vostri blog! 
Graaaaazie 100 lettori!
Aggiornamento: qui la giuria e i premi!
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