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Una delle proprietà terapeutiche del miele (dimostrata da studi scientifici e ampiamente utilizzata) è l'azione sulle ferite, dovuta alle sue proprietà antibatteriche, all'attività osmotica, alla viscosità, all'acidità, all'attività antiinfiammatoria.
La guarigione di una ferita è il complesso di manifestazioni reattive che si osservano nella soluzione di continuo di un tessuto e che portano alla rigenerazione e/o alla riparazione di esso.
Silvestri, D., Marra, A., Pinto, I. (a cura di), Saperi e sapori mediterranei. La cultura dell'alimentazione e i suoi riflessi linguistici (Napoli, 13-16 ottobre 1999), 3 voll., Napoli 2002, III, pp. 919-29
Le ferite difficili sono un problema oltre il 50% della popolazione anziana del nostro paese con un forte impatto sui tempi di guarigione, i costi delle cure e la qualità di vita del paziente. In questo lavoro sono state applicate nuove terapie combinate ed in evoluzione come il gel piastrinico e l'ossigenoterapia iperbarica esaminando nello specifico la loro azione biologica nel processo di guarigione delle ferite.
Casicritici, 2018
Sulla scrittura del film "Gli anni amari" di Andrea Adriatico dedicato alla vita di Mario Mieli.
2011
La “ferita difficile” e una perdita di sostanza cutanea, a patogenesi multifattoriale, che non tende spontaneamente alla guarigione. Il trattamento di tale patologia e complesso e richiede in prima linea la valutazione dell’eziopatogenesi della lesione in quanto solo intervenendo sulle cause e possibile arrivare a guarigione della ferita. Le lesioni cutanee sono costituite da tre parti: fondo, bordo-margine e cute perilesionale e prima di qualsiasi medicazione e importante osservarle e non trascurare nessuna delle loro componenti. Per cute perilesionale s’intende la porzione di cute che si estende 10 centimetri oltre il margine della lesione. Il nostro lavoro ha come obbiettivo quello di sottolineare l’importanza della cute perilesionale nel processo di guarigione di una ferita descrivendone quelle che sono le varianti cliniche ed il trattamento specifico per ognuna di esse. Essa fornisce numerose informazioni che e possibile utilizzare per comprendere la causa della lesione, preved...
Le autrici mostrano la continuità esistente tra dittatura di Stato e dittatura privata, evidenziando quanto entrambe siano fondate sulla strategia del terrore più che della paura. Come nei regimi totalitari governati dal terrore è quasi impossibile, senza appoggi economici e socio-politici, articolare il dissenso o la resistenza, così il silenzio delle donne vittime di violenza, spesso incomprensibile, è invece un prodotto della passività impotente che chi esercita la dittatura privata intenzionalmente produce. Le ferite del corpo e della mente sono tali da non promuovere la fuga, come l'emozione della paura potrebbe determinare, bensì la sottomissione coatta e il terrore di morire se si tenta di uscire dalla passività. Sonoriportate estrapolazioni tratte da interviste a donne che hanno subito violenza all'interno di una relazione coniugale e che si sono rivolte a un centro antiviolenza del territorio campano dopo molti anni di permanenza nella relazione.Solo in presenza di un legame gruppale può farsi strada una strategia di resistenza o la possibilità di denuncia. Diventa allora rilevante il ruolo dei luoghi d'ascolto e di strutture protette in cui le donne possano sconfiggere il terrore che aveva disorganizzato ilpensiero e la parola per uscire dal silenzio con azioni appropriate. The authors show the continuity that exists between State Dictatorship and Private Dictatorship, pointing out how the both use a terror-based strategy rather than a fear-based one. If in the totalitarian regimes in which terror reigns it is almost impossible to organize the dissent or the resistance without an economic or socio-politic support, in women victims of violence the silence, often incomprehensible, it is the effect of the impotent passiveness intentionally produced by the Private Dictator; such wounds of the body and the mind don't enhance escapement, as fear naturally would, but forced
Curarsi con le Erbe e le Piante Herba Superna è bona ad tutte le infermità secundo lo male così lo adopera, sel male è in corpo, et tu la magna: se è sordo ponila in la orecchia, et così la opera dove è di bisogno: nasce in montagna dove escie lo marmo. Et è provato La galega officinalis o erba capraia, era universalmente celebrata come " bona at tutte le infermità ". Oltre ad allontanare la peste, serviva come febbrifugo, come ricostituente e aveva proprietà diaforetiche, ipoglicemizzanti, antidiabetiche, galattologiche e ingrassanti. Herba Grassella minutella ad chi havesse male da morire, quando el male è fuora del budello piglia questa herba per mano et mittela sopra el sire del budello dello inferno, fato che sia una octava, et continuala 9 dì, o verde o secca, o spolverata, et se questo non po partire piglia la detta herba et fanno fuoco et ugni el budello ogni dì una volta et guarirà per spazio de giorni XV.
Percorsi interdisciplinari della ricerca storico-religiosa sul mondo antico: temi, concetti e prospettive., 2023
In both the Greek and the Hellenistic-Roman world, it is the healing touch that largely prevails — a touch that is dispensed, as a rule, by the god. In the Hebrew (or Jewish) world, it seems to emerge instead a total body contact with the holy man who acts in the name of YHWH, the God whose control on every aspect of reality is indisputable and makes possible the restoration of health or the return to life. On the other side, the laying on of the hand or hands by a human agent in order to heal could be underrepresented in the extant sources (foremost the Hebrew Bible) and pour cause. What mattered was to demonstrate the irreducible diversity of Israel in front of the surrounding cultures, where the laying on of the hand or hands by an exorcist was presumably current; thus the Israeli theologians could have tried to harness practices that were seen as magic, glossing over them. However, it seems difficult to admit that the laying on of the hand or hands in order to heal, beside the touch/contact, could have stood out only within the Jesus’ movement after a transient epiphany at Qumran (not to speak of an intriguing piece of evidence in the Septuaginta translation). One can speculate that the laying on of the hand or hands had some antecedents in the Hebrew (or Jewish) world, though it is impossible to show it on the basis of the extant texts.
Servire un mondo ferito L'umanità, il servizio e le religioni Dalla ripresa dei servizi liturgici in presenza in avanti si scrive e si afferma da più parti che il tasso di frequenza è notevolmente diminuito. Sarà per la paura dei contagi, per l'inerzia, che lega ancora al periodo del confinamento e alle celebrazioni in televisione o in rete, sarà per un'anonima indifferenza alla pratica, il tema inizia a emergere e qualcuno lo affronta come un problema. Alcuni istituti di ricerca sociale, enti di ricerca, come il Pew Research Center, ad esempio, hanno realizzato dei sondaggi per quantificare l'impatto della diffusione del virus rispetto alle abitudini precedenti e, in particolare, rispetto alla pratica religiosa. Non è la dimensione interiore a presentare i sintomi più preoccupanti, ma quella fisica, del corpo della comunità, messo a dura prova da una serie di fattori, di cui la pandemia è soltanto il più recente. Circostanze come queste, connotate da cambiamenti profondi, offrono a menti creative e strategiche l'occasione giusta per proporre nuovi metodi pastorali finalizzati alla comunione. Per ora alcuni spunti provengono dall'impegno e talvolta dall'impegno congiunto delle istituzioni religiose. Alla fine del mese di agosto 2020 il Consiglio Ecumenico delle Chiese e il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso hanno pubblicato il documento Serving a Wounded World in Interreligious Solidarity. A Christian Call to Reflection and Action during Covid-19 and beyond (Servire un mondo ferito nella solidarietà interreligiosa. Una chiamata cristiana alla riflessione e all'azione durante il Covid-19 e oltre). La domanda di sottofondo, che motiva il documento stesso, riparte dal significato dell'amore e del servizio per il cristiano. Il movimento indicato dal titolo disegna un andare verso, sceglie lo stile missionario. L'umanità ferita al centro delle riflessioni fa riaffiorare alla memoria l'icona biblica del malcapitato sulla strada fra Gerusalemme e Gerico (cf. Lc 10, 25-37). Alle chiese spetta la scelta a chi far assomigliare di più il proprio annuncio, se al levita, al maestro della legge o al samaritano. La novità dei nostri tempi potrebbe convergere nella cooperazione ecumenica e interreligiosa. La stessa pagina lucana della parabola del buon samaritano spinge a riflettere su come spesso l'aiuto provenga dall'esterno della propria cerchia, da una mano inattesa. Così anche in questo momento storico l'apertura e la messa in questione degli schemi più stantii connessi ai pregiudizi verso popoli, culture, religioni diversi dalla propria, potrebbero rivelarsi salutari. E' un tempo in cui le appartenenze sono chiamate a una ridefinizione. Quando questo accade, possono nascere molte esperienze innovative, soggetti nuovi, nuovi credenti. Possono anche avvenire molte separazioni. Il rischio maggiore per le chiese, però, non è questo. E' non cogliere l'opportunità del momento storico, non allestire laboratori di fede e di dialogo, non tentare nuovi percorsi, è soprattutto rimanere chiusi alla sofferenza del mondo, dell'umanità ferita. Le questioni sensibili messe in evidenza dall'emergenza in corso non si limitano al campo della medicina e dell'assistenza sanitaria. Mettono in luce gli squilibri delle società, a cominciare dalla disparità uomo/donna. Focalizzano il modo in cui siamo capaci di affrontare la morte e di congedarci da coloro che lasciano questo mondo prima di noi, per prepararci al nostro stesso congedo. Si collegano alle discriminazioni di qualunque genere, economico, etnico, all'emarginazione sociale, alle tante forme di isolamento, all'abbandono e alle strutture di ricovero, allo sfruttamento ambientale, al disastro ecologico. Il virus funge da lente d'ingrandimento gigantesca e mostra una bilancia totalmente incapace di mantenersi in equilibrio. Ciò rappresenta una corposa materia d'intervento per la compassione, che, pur non essendo un'esclusiva del sentire religioso, riceve molta linfa dalle religioni.
Dopo i corsi e l'iscrizione all'Albo, l'avventura continua e diventa ancora più intrigante
Academia Biology, 2023
Journal of Food Engineering, 2007
Hispania. Revista Española de Historia, vol. LXXI, nº 237 (2011), pp. 153-180, 2011
Meriç Uluslararası Sosyal ve Stratejik Araştırmalar Dergisi- Cilt: 3 - Sayı: 7, 2019
Human Movement Science, 2014
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Labour / Le Travail, 1994
2019
Journal of the Optical Society of America B, 2006
Journal of Medical Microbiology and Infectious Diseases, 2020
16th edition of the International Conference on Computational Plasticity, 2021
Contrasting effects of two hydrogels on biomass allocation, needle loss, and root growth of Picea abies seedlings under drought, 2023
Jurnal Math Educator Nusantara: Wahana Publikasi Karya Tulis Ilmiah di Bidang Pendidikan Matematika, 2018
Biodiversitas, 1970