Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta d'alberi da frutto, ne considerer... more Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta d'alberi da frutto, ne considererete i frutti come non circoncisi; per tre anni saranno per voi come non circoncisi; non se ne dovrà mangiare.
In Battle Creek, Michigan, William Keith Kellogg (1860-1951) founded Toasted Corn Flakes in 1906,... more In Battle Creek, Michigan, William Keith Kellogg (1860-1951) founded Toasted Corn Flakes in 1906, which was later renamed the Kellogg Company and became the WK Kellogg Foundation in 1930. The brand of the American multinational company, which specializes in breakfast foods, is known worldwide, has influenced the eating habits of millions of people for more than a century, and has an annual turnover of several billion dollars. Not everyone knows its history. This article retraces some phases of his story and reconnects them to a specific phase of Adventism. This begins thanks to the intuition of Ellen Gould White and continues by internalizing the value of time and intertwining it with a global way of life, which includes the relationship with food. This union anticipates the contemporary trend and allows us to deepen the relationships between body, mind, and spirit, physical and spiritual nourishment. Furthermore, this episode expose show Adventism, a modern Christian denomination, has offered a specific and important contribution to the most common lifestyle.
Il fascino intatto e irresistibile del sacro emerge con evidenza in alcune manifestazioni peculia... more Il fascino intatto e irresistibile del sacro emerge con evidenza in alcune manifestazioni peculiari delle religioni. Una di queste consiste nel presentare un tempo dedicato all'intimità fra il divino e l'umano, ritagliato oltre i confini, le frontiere, le convenzioni, così potente da oltrepassare ogni definizione e proporsi semplicemente per cambiare la storia in maniera irreversibile. Questa intimità è così feconda da trascorrere lasciando un frutto, un dono, un figlio. Un esempio brillante di una simile compenetrazione è laylatt al qadr, traducibile in la notte del destino oppure la notte del decreto. La sua fonte è il Corano, e, in particolare la sura 97. Ha le sonorità di una poesia e attrae come una profezia: Nel nome di Dio, il Clemente, il Compassionevole Noi lo abbiamo rivelato nella notte del destino. Chissà cos'è la notte del destino? La notte del destino è migliore di mille mesi. E' quando gli angeli e lo spirito discendono con il permesso del loro Signore, per ogni suo ordine. Sia una notte di pace finché spunterà l'alba 1 .
International journal of social science and economic research, Apr 30, 2021
On September 29 and 30, 1941 thousands of Jewish victims were murdered at the Babyn Yar ravine by... more On September 29 and 30, 1941 thousands of Jewish victims were murdered at the Babyn Yar ravine by the Nazis, throughout the Nazi occupation of Kyiv. The estimated number of victims murdered at Babyn Yar is around 100,000: this is Europe's largest mass grave.The articledelvesinto the reasons for oblivion.
International journal of social science and economic research, Jun 30, 2020
The article focuses on the origins of Methodism. In particular, it examines the figure of Susanna... more The article focuses on the origins of Methodism. In particular, it examines the figure of Susanna Wesley, mother of John Wesley. The woman, framed in the historical age and in the light of her personal events, appears of great importance for her independent thought, for the support and inspiration that she could give, with words and works, in the foundation of the movement and in decisive advance with regard to women's education and gender equality. An "ante litteram" pastor?
L'autrice ricostruisce la categoria «riforma» nell'ebraismo contemporaneo, sottolineando come que... more L'autrice ricostruisce la categoria «riforma» nell'ebraismo contemporaneo, sottolineando come questa categoria abbia profondamente modificato la riflessione teologica e la prassi delle comunità ebraiche, soprattutto in rapporto al ruolo della donna nell'ebraismo.
Europe of ancient culture, a forge of religious traditions, proud of its Christian roots, the cra... more Europe of ancient culture, a forge of religious traditions, proud of its Christian roots, the cradle of refined philosophies, presents widespread symptoms of gender-based violence. Here it is reflected on the attacks with the acid mostly on women's faces. These gestures cannot be dismissed as import attacks that are extraneous to Europe in substance. Their alarming increase challenges all branches of knowledge and highlights distrust towards the woman and her way of relating to life outside the home. This contribution reads the issue from the point of view of theologies: are there any points of contact between the two terms of the matter, the acid attacks and theologies? The following reflection runs through this question.
Riforma chiama Filadelfia risponde Chiese e riforma Un abisso temporale separa le chiese del XXI ... more Riforma chiama Filadelfia risponde Chiese e riforma Un abisso temporale separa le chiese del XXI secolo dall'inizio del cristianesimo e anche dalle sue tappe significative, gli eventi importanti che ne hanno ridisegnato la fisionomia, imponendo un cambio di passo. Tali sono stati la recezione o la mancata recezione del concilio di Calcedonia circa la natura di Gesù, lo scisma d'Oriente con reciproche scomuniche, i movimenti pauperistici del medioevo come i valdesi e i catari, la riforma luterana, la fondazione della comunione anglicana e via discorrendo. Non sono molte le assisi, che, internamente alle confessioni, ne hanno ridefinito aspetti importanti, come il Concilio Ecumenico Vaticano II per la chiesa cattolica, il sinodo di Chanforan per le chiese della riforma, la Concordia di Leuenberg, i sinodi delle chiese ortodosse, i sinodi della Chiesa d'Inghilterra, ecc.
Silences, fades, philosophical perspectives for the 21st century In the land of God as in a Flemi... more Silences, fades, philosophical perspectives for the 21st century In the land of God as in a Flemish painting Godland-In the land of God is the title of the 2022 film written and directed by Icelandic director Hlynur Pàlmason (1984). The title appears several times on the screen, specifying whether it is written in Danish or Icelandic.
Silenzi, dissolvenze, prospettive filosofiche per il XXI secolo Nella terra di Dio come in un dip... more Silenzi, dissolvenze, prospettive filosofiche per il XXI secolo Nella terra di Dio come in un dipinto fiammingo Godland-Nella terra di Dio è il titolo del film del 2022 scritto e diretto dal regista islandese Hlynur Pàlmason (1984). Il titolo compare più volte sullo schermo, precisando se sia scritto in danese o in islandese. Le scene del film, infatti, si svolgono fra Danimarca e Islanda. Questo tragitto diventa l'emblema universale del cammino della vita, spesso trascinato a fatica. Lungo questo percorso impervio si trascinano vite, si muovono i fili delle storie, di breve come di ampio respiro. Dire semplicemente terra non basta. Nemmeno dire Dio è sufficiente. Tutto invoca il doppio, desidera specchiarsi, accompagnarsi a un gemello. Eppure non di relazione si tratta, ma di pura
Da prete cattolico francescano a pastore evangelico valdese Giulio Vicentini, profeta di ecumenis... more Da prete cattolico francescano a pastore evangelico valdese Giulio Vicentini, profeta di ecumenismo Introduzione A un'epoca assetata di sacro e colma di tanti cercatori di Dio, ognuno diverso dall'altro, tanto può dire la testimonianza di Giulio Vincentini (1924-2019) raccolta nell'autobiografia di parte della sua vita, pubblicata postuma da Edizioni La Zisa (Palermo 2020), con il titolo Signore, tu mi hai chiamato per nome. Memorie 1932-1960. Molti spunti emergono dal racconto, ma almeno alcuni sono da tenere in particolare considerazione: 1. La vicenda umana intrisa di passione nel senso più vero del termine, come unica e irripetibile congiunzione di straordinario amore e di enorme sofferenza nella cornice di quella che appare come una chiamata irresistibile. 2. L'apprezzabile intuizione ecumenica concernente il ministero ordinato e la possibilità del suo riconoscimento da parte delle altre denominazioni cristiane. 3. Il significato che la vita riceve dal livello superiore e totalizzante, che, per Giulio Vicentini, si qualifica come chiamata da parte di Dio e che si rigenera costantemente come opera continua. La parola, che, per prima, alla luce della lettura del suo libro, si lascia associare a lui, è chiamata. Non a caso il titolo parla di relazione e di chiamata: Signore, tu mi hai chiamato per nome. 1. La vita come chiamata Ci sono molti modi di stare al mondo. Negli ultimi anni abbiamo accolto nel nostro linguaggio e nelle nostre categorie termini e concetti nati lontano, quale ad esempio la parola giapponese ikigai, letteralmente ciò che dà valore alla vita, la ragione per cui ci si alza al mattino. Individuarlo in profondità restituisce soddisfazione, infonde una felicità non ancorata alle circostanze, alle contingenze, a tutto quanto trascorre, bensì al nucleo più autentico di sé, irripetibile, che rende ciascuno proprio ciò che è, al di là di come si presenti, di come sia giudicato all'esterno. Se tutti coloro che sono in buona salute si alzano al mattino per dare corso alla nuova giornata, non tutti compiono questi gesti secondo una prospettiva essenziale, molti preferiscono la periferia, scelgono, più o meno consapevolmente, di dedicarsi all'immediatezza del quotidiano, la propria casa, il proprio lavoro, i propri affetti, la propria sicurezza economica, la propria affermazione in società. Gli aspetti della vita sono tutti importanti, ma identificarsi troppo soltanto anche con uno solo di questi può comportare la perdita del centro, lo smarrimento dell'essenza e la dispersione delle energie in tanti rivoli di fatto soltanto in parte a propria disposizione, perché soggetti, per loro natura, a mutare in conseguenza di circostanze esterne. La vicenda narrata nel libro ci pone in contatto con una persona, che, caparbiamente, non accetta di relegare se stesso, la propria esistenza, il proprio tempo in periferia, nella zona confortevole del già noto. Mira a centrare l'essenza e sa con certezza dove radicarsi, e, cioè, nella chiamata, una chiamata a cui non si può dire di no, una chiamata eterna perché eterno è colui che chiama, una chiamata che precede e trascende le modalità attraverso cui si attua. E' come se Giulio dicesse a ogni pagina: Dio mi chiama. Tanto basta. La chiamata può essere irresistibile, perché lo è la grazia che la sostiene. Un testo biblico dell'apostolo Paolo, la lettera ai romani, in particolare al capitolo 11, illumina il particolare intreccio fra grazia e chiamata, come zampillo dall'unica fonte dell'amore libero di Dio. Si legge in tale luogo (Lettera ai romani 11, 5-6): … vi è un certo numero d'Israeliti che Dio ha scelti per grazia. 6 E se ha agito per grazia non è a causa delle opere, altrimenti la grazia non sarebbe grazia. L'interiorità ricettiva, ben disposta, incontra l'amore di Dio, che assume le fattezze del dono, e che chiama. Questa esperienza essenziale, su cui poi la teologia ha tanto riflettuto, specie scandagliando il pensiero di Agostino, quella di Calvino e i punti del Sinodo di Dordrecht, diviene la consapevolezza più importante. E in Giulio questo incontro si è tradotto realmente nell'ispirazione di una vita. Ogni suo passo è stato mosso da questa fiducia tenace, che il cammino non fosse una scalata in solitario, ma un tandem in compagnia di Dio. La genuinità di tale intuizione attrae il Nostro alla necessità di non sprecare il suo tempo, di non accettare compromessi, ma anzi di tentare, ricominciare, lottare, perché una chiamata così profonda e nobile respirasse a pieni polmoni, godendo dello spazio vitale necessario. Ciò, però, comporta una crisi. La crisi Trasuda umanità questo libro, tanto più perché parla di crisi. Giulio aveva imboccato la strada della scelta religiosa radicale, entrando molto presto in convento. Aveva 10 anni, quasi 11, il 16 agosto 1935, quando, stringendo fra le mani la pagella di quinta elementare, entra nel convento dei Frati Minori Francescani di San Daniele di Lonigo (Vicenza). Per i parametri attuali, era ancora un bambino. Nella mentalità corrente, specialmente in un contesto saldamente ancorato alle tradizioni come quello dal quale proveniva, entrare in convento, e, ancora di più, diventare prete, costituiva motivo di vanto, di lustro per la famiglia intera. Da subito, quindi, sulle spalle di Giulio gravano aspettative considerevoli, che riguardano il livello di rispettabilità sociale della sua famiglia. Gli anni, in cui queste vicende si svolgono, sono ben lontani dallo stimare la libera
International Journal of Social Science and Economic Research, 2020
Theory of Mind (ToM) is the ability to read another person's mind. To apply ToM in robots, robot ... more Theory of Mind (ToM) is the ability to read another person's mind. To apply ToM in robots, robot should read the intention from target. However, it is difficult to read target's intention directly. Robot uses the sensors to measure distance from target because distance is the feature to read target's intention. Neural network has been widely used to control the robot for generating a diverse speciation. It has been less explored in behavior-based robotics. Speciation usually relies on a distance measure that allows different from the robot to target to be compared. In this paper, we proposed novel measure to generate diverse behaviors of a robot with speciation for ToM. It includes some distance measure such as Euclidean distance, cosine distance, arctangent distance, and edit distance. It generates diverse behaviors of the robot by neural network for ToM. The proposed method has been experimented on a real e-puck robot platform.
Europe of ancient culture, a forge of religious traditions, proud of its Christian roots, the cra... more Europe of ancient culture, a forge of religious traditions, proud of its Christian roots, the cradle of refined philosophies, presents widespread symptoms of gender-based violence. Here it is reflected on the attacks with the acid mostly on women's faces. These gestures cannot be dismissed as import attacks that are extraneous to Europe in substance. Their alarming increase challenges all branches of knowledge and highlights distrust towards the woman and her way of relating to life outside the home. This contribution reads the issue from the point of view of theologies: are there any points of contact between the two terms of the matter, the acid attacks and theologies? The following reflection runs through this question.
1. Many times and in many cultures men and women are not equal in face of the solitude and at the... more 1. Many times and in many cultures men and women are not equal in face of the solitude and at the end of life. Why? 2. When terminally ills are hospitalized, do they receive the same spiritual assistance? 3. In face of the death do men and women show different problems at a cultural and spiritual level? How has it managed? 4. At the end of life do women and men keep their memories with the same deepness of feeling and meanings? 5. When they are preparing themselves to meet God finally, do men and women need a specific, different help? I would like answer to these questions about the end of life, pain, memory connected to gender theology with my research. 1. Gender and loneliness Men need 60% of morphine 1 more than women to obtain their same benefice. On some accounts the reason is chemical and it is due to a better female reaction to the analgesic effect and also for a different hormone situation. The perception of pain is very subjective, and defining if women or men suffer the mo...
Vivi se ridi Vita o non-vita? Questo è il problema! Non è vita questa! Tante volte nei discorsi c... more Vivi se ridi Vita o non-vita? Questo è il problema! Non è vita questa! Tante volte nei discorsi confidenziali compare una frase del genere. Sembra innocua, ma, a pensarci bene, esprime un contenuto profondo, intessuto alla ragione fondamentale del vivere. Nel concetto espresso attraverso la parola vita
Parole diverse e diversamente abili Esistenze umane e parole Un ebreo semplice si perse in una fo... more Parole diverse e diversamente abili Esistenze umane e parole Un ebreo semplice si perse in una foresta. Al tramonto si accorse di non avere con sé il libro delle preghiere. Allora si rivolse a Dio così: «Mio Signore, ho dimenticato il libro delle orazioni e ho una memoria così debole da non essere capace di pregare bene e in modo a te gradito. Eppure tu conosci tutte le preghiere degli uomini. Allora io ti reciterò le lettere dell'alfabeto e tu le ordinerai così da comporsi in preghiera». Dio disse tra sé, ascoltando quell'uomo: «Questa è l'orazione più preziosa che oggi sia salita al cielo!». Fu così che, secondo la tradizione ebraica, un ebreo semplice che voleva pregare come tanti dal cuore sincero non sapeva come fare. Affida a Dio le lettere una per volta. Assomiglia a un gioco: io ti suggerisco le lettere, tu trova le parole, componi le preghiere. Fu così che l'ebreo semplice partì dall'idea di prega parlando e approdò alla preghiera ascoltando. Impara a non costruire di suo. E' come un quadro senza cornice, un foglio bianco scevro di righe come di quadretti. Lo scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi a causa di un terribile incidente ha perso, almeno per il momento, la mobilità, parla con difficoltà, dipende fisicamente dagli altri. Eppure mentre è ricoverato e riceve le terapie necessarie, trasmette le sue idee, dà voce alla sua condizione, dettando alla sua compagna le frasi che vengono pubblicate sul suo blog. La cronaca quotidiana del suo malessere è contemporaneamente testimonianza della nuova fecondità che sperimenta. Leo, quasi 90 primavere, è italiano, ma gli piace pronunciarlo all'inglese, retaggio del periodo di lavoro presso la base americana in Arabia Saudita, negli anni giovanili. E' rimasto vedovo quando è andato in pensione. C'è un giorno nell'anno che continua a commemorare, il 28 dicembre. E' il compleanno di sua moglie. "Un tempo oggi era festa", dice per telefono agli amici. Il dialogo con la sua amata continua, nonostante lei non ci sia più. Nella spontaneità che mostra talvolta gli anziani molto somiglianti ai bambini ha attirato l'attenzione su di aspetto della quotidianità, che, per un estraneo al nucleo familiare, non ha alcun senso particolare. Parlandone, però, lui lo ha tirato dentro, e, non volendo, gli ha mostrato la ricomposizione di un puzzle, come a dire: vedi? Il pezzo che non trovavo è qui. Ha dimostrato un possibile modo in cui può essere ricomposto il vuoto di un'assenza, nell'affermazione della sua presenza attraverso il riconoscimento di un legame che per lui rimane vivo. Il bello è che il potere di quel legame attraverso la condivisione avvenuta attraverso la comunicazione conferisce un valore immeritato ed enorme alla persona che la riceve. La ammette nel
Le ultime parole Il senso di una vita Can I help you? Jessy e Wibe, 24 e 26 anni, l'una cameriera... more Le ultime parole Il senso di una vita Can I help you? Jessy e Wibe, 24 e 26 anni, l'una cameriera, l'altra chef, turiste per un giorno in Italia, di nazionalità belga, amiche del cuore, hanno concluso insieme il pellegrinaggio su questa terra. Un cliente aveva regalato a una delle due il viaggio di svago presso il giardino d'Europa. Erano atterrate a Roma, la città eterna, avevano noleggiato un'auto e si trovavano a passare sull'autostrada Roma-L'Aquila, quando si sono fermate per offrire assistenza a degli automobilisti intrappolati nella loro auto a seguito di un tamponamento. In quel frangente un'altra vettura, lanciata come un proiettile, le ha travolte e uccise sul colpo. Can I help you? Non saranno parole famose, forse neppure molto originali, forse neanche le avrebbero pronunciate, se avessero pensato troppo all'opportunità di fermarsi, col buio, in autostrada, durante una vacanza, in un paese straniero, di cui non si parla la lingua, in cui si corre il rischio di non essere neppure capiti, sebbene si parli in inglese. Eppure quelle parole sono state pronunciate, sono state le loro ultime
Sali sulla cima Il piano B per Mosè Sali sulla cima …, volgi i tuoi occhi in tutte le direzioni e... more Sali sulla cima Il piano B per Mosè Sali sulla cima …, volgi i tuoi occhi in tutte le direzioni e guarda… Deuteronomio 3, 27 Sali sulla cima L'invito a salire sul monte è rivolto da Dio a Mosè in risposta alla sua richiesta di poter attraversare il fiume con il suo popolo e di entrare nella terra promessa. Dio, però, decide diversamente, sarà Giosuè a fungere da guida del popolo in questa tappa decisiva. Dopo, dunque, aver rifiutato di accogliere la richiesta di Mosè, Dio gli indica un altro impegno. Sali sulla cima presuppone un movimento. Nessun progresso esclude il corpo, nessun progresso è immediato. Avviene nel tempo, in questo caso avviene in salita. Apparentemente, e anche nella struttura narrativa che lo comprende, questo frammento di racconto racchiude un rifiuto. Persino Mosè riceve un diniego, e, per giunta, da parte di Dio. Mosè è rifiutato da Dio, una sua richiesta lo è, quella di entrare nella terra promessa. Il suo ultimo desiderio rimane insoddisfatto. A
Ermeneutica del dialogo islamo-cristiano Deir Mar Musa Chi bene inizia è a metà dell'opera Nessun... more Ermeneutica del dialogo islamo-cristiano Deir Mar Musa Chi bene inizia è a metà dell'opera Nessuno di noi sa che cosa sia stata realmente la prima chiesa, la comunità sparuta e spaurita al centro della narrazione degli Atti degli Apostoli. Probabilmente chi allora la vide come spettatore esterno non si sentiva invogliato a scommettere sulla sua sopravvivenza. Nessuno di noi può immaginare cosa volesse dire realmente accogliere fra gli evangelizzatori un uomo riconosciuto universalmente come nemico dei cristiani e come un loro assassino, Paolo, il futuro apostolo delle genti.
Il sabbatico delle emozioni La raccomandazione biblica del riposo della terra ogni sette anni si ... more Il sabbatico delle emozioni La raccomandazione biblica del riposo della terra ogni sette anni si estende anche all'ansia. Ed è davvero impegnativo congedarsi dall'ansia, visto il livello di specializzazione in merito che ha raggiunto il nostro mondo. Ancora più raro è mettere in relazione questo monito alla spiritualità e sperimentarlo come manifestazione di fede. Forse vi chiederete: "Avremo abbastanza da mangiare quando, ogni sette anni, non avremo il diritto di seminare i nostri campi né di raccogliere quel che essi producono?" (Levitico 25,20). Dio entra nell'ansia dell'essere umano e impone di estinguerne la brama. E' arduo pretendere di stabilire un argine alla preoccupazione della sopravvivenza e ai diversi tipi di nutrimento di cui necessita. E' pur vero che il testo biblico indica anche la soluzione del problema: Ebbene io, il Signore, vi colmerò di beni nel corso del sesto anno, ordinerò alla terra di produrre raccolto per tre anni. L'ottavo anno seminerete di nuovo i vostri campi, ma quest'anno vivrete ancora del vecchio raccolto, perché avrete sufficienti riserve per attendere il raccolto dell'anno nuovo (Levitico 25, 21-22). La terra produrrà di più nell'anno precedente. Non è incoraggiato, quindi, alcun fatalismo. Né l'ansia è liquidata come infondata. Al contrario, è insegnato un metodo. La fame, per sopravvivenza e per vita, va affrontata sul lungo periodo. I mezzi di sostentamento rientrano in una regia di ampio respiro, in cui la vita programma se stessa, non contando genericamente sul futuro, quanto tesaurizzando il presente. E' una bella sfida, soprattutto per la moda diffusa del mordi e fuggi, le tante brevi esistenze in cui un po' tutti c'imbattiamo velocemente, osserviamo naufragare, abbandoniamo saltando sulla prima scialuppa di salvataggio disponibile. Rappresenta un cambio di prospettiva, un impegno a definire obiettivi, ricavando il massimo profitto possibile. Sotto traccia è l'invito a non perdere tempo, a non sprecarlo, per collocare ogni interruzione nella sua giusta capacità di godimento. Altra indicazione fondamentale di saggezza concerne le priorità. Il rispetto di Shabbat e dell'anno sabbatico per la terra si radica nella relazione con il divino. Dio ha chiesto l'osservanza di questo precetto e adempierlo significa riconoscergli il primato. La vita da custodire nei tempi ordinari e in quelli sabbatici è sua, riflette il suo stile, aspetti talvolta indecifrabili di lui.
Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta d'alberi da frutto, ne considerer... more Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta d'alberi da frutto, ne considererete i frutti come non circoncisi; per tre anni saranno per voi come non circoncisi; non se ne dovrà mangiare.
In Battle Creek, Michigan, William Keith Kellogg (1860-1951) founded Toasted Corn Flakes in 1906,... more In Battle Creek, Michigan, William Keith Kellogg (1860-1951) founded Toasted Corn Flakes in 1906, which was later renamed the Kellogg Company and became the WK Kellogg Foundation in 1930. The brand of the American multinational company, which specializes in breakfast foods, is known worldwide, has influenced the eating habits of millions of people for more than a century, and has an annual turnover of several billion dollars. Not everyone knows its history. This article retraces some phases of his story and reconnects them to a specific phase of Adventism. This begins thanks to the intuition of Ellen Gould White and continues by internalizing the value of time and intertwining it with a global way of life, which includes the relationship with food. This union anticipates the contemporary trend and allows us to deepen the relationships between body, mind, and spirit, physical and spiritual nourishment. Furthermore, this episode expose show Adventism, a modern Christian denomination, has offered a specific and important contribution to the most common lifestyle.
Il fascino intatto e irresistibile del sacro emerge con evidenza in alcune manifestazioni peculia... more Il fascino intatto e irresistibile del sacro emerge con evidenza in alcune manifestazioni peculiari delle religioni. Una di queste consiste nel presentare un tempo dedicato all'intimità fra il divino e l'umano, ritagliato oltre i confini, le frontiere, le convenzioni, così potente da oltrepassare ogni definizione e proporsi semplicemente per cambiare la storia in maniera irreversibile. Questa intimità è così feconda da trascorrere lasciando un frutto, un dono, un figlio. Un esempio brillante di una simile compenetrazione è laylatt al qadr, traducibile in la notte del destino oppure la notte del decreto. La sua fonte è il Corano, e, in particolare la sura 97. Ha le sonorità di una poesia e attrae come una profezia: Nel nome di Dio, il Clemente, il Compassionevole Noi lo abbiamo rivelato nella notte del destino. Chissà cos'è la notte del destino? La notte del destino è migliore di mille mesi. E' quando gli angeli e lo spirito discendono con il permesso del loro Signore, per ogni suo ordine. Sia una notte di pace finché spunterà l'alba 1 .
International journal of social science and economic research, Apr 30, 2021
On September 29 and 30, 1941 thousands of Jewish victims were murdered at the Babyn Yar ravine by... more On September 29 and 30, 1941 thousands of Jewish victims were murdered at the Babyn Yar ravine by the Nazis, throughout the Nazi occupation of Kyiv. The estimated number of victims murdered at Babyn Yar is around 100,000: this is Europe's largest mass grave.The articledelvesinto the reasons for oblivion.
International journal of social science and economic research, Jun 30, 2020
The article focuses on the origins of Methodism. In particular, it examines the figure of Susanna... more The article focuses on the origins of Methodism. In particular, it examines the figure of Susanna Wesley, mother of John Wesley. The woman, framed in the historical age and in the light of her personal events, appears of great importance for her independent thought, for the support and inspiration that she could give, with words and works, in the foundation of the movement and in decisive advance with regard to women's education and gender equality. An "ante litteram" pastor?
L'autrice ricostruisce la categoria «riforma» nell'ebraismo contemporaneo, sottolineando come que... more L'autrice ricostruisce la categoria «riforma» nell'ebraismo contemporaneo, sottolineando come questa categoria abbia profondamente modificato la riflessione teologica e la prassi delle comunità ebraiche, soprattutto in rapporto al ruolo della donna nell'ebraismo.
Europe of ancient culture, a forge of religious traditions, proud of its Christian roots, the cra... more Europe of ancient culture, a forge of religious traditions, proud of its Christian roots, the cradle of refined philosophies, presents widespread symptoms of gender-based violence. Here it is reflected on the attacks with the acid mostly on women's faces. These gestures cannot be dismissed as import attacks that are extraneous to Europe in substance. Their alarming increase challenges all branches of knowledge and highlights distrust towards the woman and her way of relating to life outside the home. This contribution reads the issue from the point of view of theologies: are there any points of contact between the two terms of the matter, the acid attacks and theologies? The following reflection runs through this question.
Riforma chiama Filadelfia risponde Chiese e riforma Un abisso temporale separa le chiese del XXI ... more Riforma chiama Filadelfia risponde Chiese e riforma Un abisso temporale separa le chiese del XXI secolo dall'inizio del cristianesimo e anche dalle sue tappe significative, gli eventi importanti che ne hanno ridisegnato la fisionomia, imponendo un cambio di passo. Tali sono stati la recezione o la mancata recezione del concilio di Calcedonia circa la natura di Gesù, lo scisma d'Oriente con reciproche scomuniche, i movimenti pauperistici del medioevo come i valdesi e i catari, la riforma luterana, la fondazione della comunione anglicana e via discorrendo. Non sono molte le assisi, che, internamente alle confessioni, ne hanno ridefinito aspetti importanti, come il Concilio Ecumenico Vaticano II per la chiesa cattolica, il sinodo di Chanforan per le chiese della riforma, la Concordia di Leuenberg, i sinodi delle chiese ortodosse, i sinodi della Chiesa d'Inghilterra, ecc.
Silences, fades, philosophical perspectives for the 21st century In the land of God as in a Flemi... more Silences, fades, philosophical perspectives for the 21st century In the land of God as in a Flemish painting Godland-In the land of God is the title of the 2022 film written and directed by Icelandic director Hlynur Pàlmason (1984). The title appears several times on the screen, specifying whether it is written in Danish or Icelandic.
Silenzi, dissolvenze, prospettive filosofiche per il XXI secolo Nella terra di Dio come in un dip... more Silenzi, dissolvenze, prospettive filosofiche per il XXI secolo Nella terra di Dio come in un dipinto fiammingo Godland-Nella terra di Dio è il titolo del film del 2022 scritto e diretto dal regista islandese Hlynur Pàlmason (1984). Il titolo compare più volte sullo schermo, precisando se sia scritto in danese o in islandese. Le scene del film, infatti, si svolgono fra Danimarca e Islanda. Questo tragitto diventa l'emblema universale del cammino della vita, spesso trascinato a fatica. Lungo questo percorso impervio si trascinano vite, si muovono i fili delle storie, di breve come di ampio respiro. Dire semplicemente terra non basta. Nemmeno dire Dio è sufficiente. Tutto invoca il doppio, desidera specchiarsi, accompagnarsi a un gemello. Eppure non di relazione si tratta, ma di pura
Da prete cattolico francescano a pastore evangelico valdese Giulio Vicentini, profeta di ecumenis... more Da prete cattolico francescano a pastore evangelico valdese Giulio Vicentini, profeta di ecumenismo Introduzione A un'epoca assetata di sacro e colma di tanti cercatori di Dio, ognuno diverso dall'altro, tanto può dire la testimonianza di Giulio Vincentini (1924-2019) raccolta nell'autobiografia di parte della sua vita, pubblicata postuma da Edizioni La Zisa (Palermo 2020), con il titolo Signore, tu mi hai chiamato per nome. Memorie 1932-1960. Molti spunti emergono dal racconto, ma almeno alcuni sono da tenere in particolare considerazione: 1. La vicenda umana intrisa di passione nel senso più vero del termine, come unica e irripetibile congiunzione di straordinario amore e di enorme sofferenza nella cornice di quella che appare come una chiamata irresistibile. 2. L'apprezzabile intuizione ecumenica concernente il ministero ordinato e la possibilità del suo riconoscimento da parte delle altre denominazioni cristiane. 3. Il significato che la vita riceve dal livello superiore e totalizzante, che, per Giulio Vicentini, si qualifica come chiamata da parte di Dio e che si rigenera costantemente come opera continua. La parola, che, per prima, alla luce della lettura del suo libro, si lascia associare a lui, è chiamata. Non a caso il titolo parla di relazione e di chiamata: Signore, tu mi hai chiamato per nome. 1. La vita come chiamata Ci sono molti modi di stare al mondo. Negli ultimi anni abbiamo accolto nel nostro linguaggio e nelle nostre categorie termini e concetti nati lontano, quale ad esempio la parola giapponese ikigai, letteralmente ciò che dà valore alla vita, la ragione per cui ci si alza al mattino. Individuarlo in profondità restituisce soddisfazione, infonde una felicità non ancorata alle circostanze, alle contingenze, a tutto quanto trascorre, bensì al nucleo più autentico di sé, irripetibile, che rende ciascuno proprio ciò che è, al di là di come si presenti, di come sia giudicato all'esterno. Se tutti coloro che sono in buona salute si alzano al mattino per dare corso alla nuova giornata, non tutti compiono questi gesti secondo una prospettiva essenziale, molti preferiscono la periferia, scelgono, più o meno consapevolmente, di dedicarsi all'immediatezza del quotidiano, la propria casa, il proprio lavoro, i propri affetti, la propria sicurezza economica, la propria affermazione in società. Gli aspetti della vita sono tutti importanti, ma identificarsi troppo soltanto anche con uno solo di questi può comportare la perdita del centro, lo smarrimento dell'essenza e la dispersione delle energie in tanti rivoli di fatto soltanto in parte a propria disposizione, perché soggetti, per loro natura, a mutare in conseguenza di circostanze esterne. La vicenda narrata nel libro ci pone in contatto con una persona, che, caparbiamente, non accetta di relegare se stesso, la propria esistenza, il proprio tempo in periferia, nella zona confortevole del già noto. Mira a centrare l'essenza e sa con certezza dove radicarsi, e, cioè, nella chiamata, una chiamata a cui non si può dire di no, una chiamata eterna perché eterno è colui che chiama, una chiamata che precede e trascende le modalità attraverso cui si attua. E' come se Giulio dicesse a ogni pagina: Dio mi chiama. Tanto basta. La chiamata può essere irresistibile, perché lo è la grazia che la sostiene. Un testo biblico dell'apostolo Paolo, la lettera ai romani, in particolare al capitolo 11, illumina il particolare intreccio fra grazia e chiamata, come zampillo dall'unica fonte dell'amore libero di Dio. Si legge in tale luogo (Lettera ai romani 11, 5-6): … vi è un certo numero d'Israeliti che Dio ha scelti per grazia. 6 E se ha agito per grazia non è a causa delle opere, altrimenti la grazia non sarebbe grazia. L'interiorità ricettiva, ben disposta, incontra l'amore di Dio, che assume le fattezze del dono, e che chiama. Questa esperienza essenziale, su cui poi la teologia ha tanto riflettuto, specie scandagliando il pensiero di Agostino, quella di Calvino e i punti del Sinodo di Dordrecht, diviene la consapevolezza più importante. E in Giulio questo incontro si è tradotto realmente nell'ispirazione di una vita. Ogni suo passo è stato mosso da questa fiducia tenace, che il cammino non fosse una scalata in solitario, ma un tandem in compagnia di Dio. La genuinità di tale intuizione attrae il Nostro alla necessità di non sprecare il suo tempo, di non accettare compromessi, ma anzi di tentare, ricominciare, lottare, perché una chiamata così profonda e nobile respirasse a pieni polmoni, godendo dello spazio vitale necessario. Ciò, però, comporta una crisi. La crisi Trasuda umanità questo libro, tanto più perché parla di crisi. Giulio aveva imboccato la strada della scelta religiosa radicale, entrando molto presto in convento. Aveva 10 anni, quasi 11, il 16 agosto 1935, quando, stringendo fra le mani la pagella di quinta elementare, entra nel convento dei Frati Minori Francescani di San Daniele di Lonigo (Vicenza). Per i parametri attuali, era ancora un bambino. Nella mentalità corrente, specialmente in un contesto saldamente ancorato alle tradizioni come quello dal quale proveniva, entrare in convento, e, ancora di più, diventare prete, costituiva motivo di vanto, di lustro per la famiglia intera. Da subito, quindi, sulle spalle di Giulio gravano aspettative considerevoli, che riguardano il livello di rispettabilità sociale della sua famiglia. Gli anni, in cui queste vicende si svolgono, sono ben lontani dallo stimare la libera
International Journal of Social Science and Economic Research, 2020
Theory of Mind (ToM) is the ability to read another person's mind. To apply ToM in robots, robot ... more Theory of Mind (ToM) is the ability to read another person's mind. To apply ToM in robots, robot should read the intention from target. However, it is difficult to read target's intention directly. Robot uses the sensors to measure distance from target because distance is the feature to read target's intention. Neural network has been widely used to control the robot for generating a diverse speciation. It has been less explored in behavior-based robotics. Speciation usually relies on a distance measure that allows different from the robot to target to be compared. In this paper, we proposed novel measure to generate diverse behaviors of a robot with speciation for ToM. It includes some distance measure such as Euclidean distance, cosine distance, arctangent distance, and edit distance. It generates diverse behaviors of the robot by neural network for ToM. The proposed method has been experimented on a real e-puck robot platform.
Europe of ancient culture, a forge of religious traditions, proud of its Christian roots, the cra... more Europe of ancient culture, a forge of religious traditions, proud of its Christian roots, the cradle of refined philosophies, presents widespread symptoms of gender-based violence. Here it is reflected on the attacks with the acid mostly on women's faces. These gestures cannot be dismissed as import attacks that are extraneous to Europe in substance. Their alarming increase challenges all branches of knowledge and highlights distrust towards the woman and her way of relating to life outside the home. This contribution reads the issue from the point of view of theologies: are there any points of contact between the two terms of the matter, the acid attacks and theologies? The following reflection runs through this question.
1. Many times and in many cultures men and women are not equal in face of the solitude and at the... more 1. Many times and in many cultures men and women are not equal in face of the solitude and at the end of life. Why? 2. When terminally ills are hospitalized, do they receive the same spiritual assistance? 3. In face of the death do men and women show different problems at a cultural and spiritual level? How has it managed? 4. At the end of life do women and men keep their memories with the same deepness of feeling and meanings? 5. When they are preparing themselves to meet God finally, do men and women need a specific, different help? I would like answer to these questions about the end of life, pain, memory connected to gender theology with my research. 1. Gender and loneliness Men need 60% of morphine 1 more than women to obtain their same benefice. On some accounts the reason is chemical and it is due to a better female reaction to the analgesic effect and also for a different hormone situation. The perception of pain is very subjective, and defining if women or men suffer the mo...
Vivi se ridi Vita o non-vita? Questo è il problema! Non è vita questa! Tante volte nei discorsi c... more Vivi se ridi Vita o non-vita? Questo è il problema! Non è vita questa! Tante volte nei discorsi confidenziali compare una frase del genere. Sembra innocua, ma, a pensarci bene, esprime un contenuto profondo, intessuto alla ragione fondamentale del vivere. Nel concetto espresso attraverso la parola vita
Parole diverse e diversamente abili Esistenze umane e parole Un ebreo semplice si perse in una fo... more Parole diverse e diversamente abili Esistenze umane e parole Un ebreo semplice si perse in una foresta. Al tramonto si accorse di non avere con sé il libro delle preghiere. Allora si rivolse a Dio così: «Mio Signore, ho dimenticato il libro delle orazioni e ho una memoria così debole da non essere capace di pregare bene e in modo a te gradito. Eppure tu conosci tutte le preghiere degli uomini. Allora io ti reciterò le lettere dell'alfabeto e tu le ordinerai così da comporsi in preghiera». Dio disse tra sé, ascoltando quell'uomo: «Questa è l'orazione più preziosa che oggi sia salita al cielo!». Fu così che, secondo la tradizione ebraica, un ebreo semplice che voleva pregare come tanti dal cuore sincero non sapeva come fare. Affida a Dio le lettere una per volta. Assomiglia a un gioco: io ti suggerisco le lettere, tu trova le parole, componi le preghiere. Fu così che l'ebreo semplice partì dall'idea di prega parlando e approdò alla preghiera ascoltando. Impara a non costruire di suo. E' come un quadro senza cornice, un foglio bianco scevro di righe come di quadretti. Lo scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi a causa di un terribile incidente ha perso, almeno per il momento, la mobilità, parla con difficoltà, dipende fisicamente dagli altri. Eppure mentre è ricoverato e riceve le terapie necessarie, trasmette le sue idee, dà voce alla sua condizione, dettando alla sua compagna le frasi che vengono pubblicate sul suo blog. La cronaca quotidiana del suo malessere è contemporaneamente testimonianza della nuova fecondità che sperimenta. Leo, quasi 90 primavere, è italiano, ma gli piace pronunciarlo all'inglese, retaggio del periodo di lavoro presso la base americana in Arabia Saudita, negli anni giovanili. E' rimasto vedovo quando è andato in pensione. C'è un giorno nell'anno che continua a commemorare, il 28 dicembre. E' il compleanno di sua moglie. "Un tempo oggi era festa", dice per telefono agli amici. Il dialogo con la sua amata continua, nonostante lei non ci sia più. Nella spontaneità che mostra talvolta gli anziani molto somiglianti ai bambini ha attirato l'attenzione su di aspetto della quotidianità, che, per un estraneo al nucleo familiare, non ha alcun senso particolare. Parlandone, però, lui lo ha tirato dentro, e, non volendo, gli ha mostrato la ricomposizione di un puzzle, come a dire: vedi? Il pezzo che non trovavo è qui. Ha dimostrato un possibile modo in cui può essere ricomposto il vuoto di un'assenza, nell'affermazione della sua presenza attraverso il riconoscimento di un legame che per lui rimane vivo. Il bello è che il potere di quel legame attraverso la condivisione avvenuta attraverso la comunicazione conferisce un valore immeritato ed enorme alla persona che la riceve. La ammette nel
Le ultime parole Il senso di una vita Can I help you? Jessy e Wibe, 24 e 26 anni, l'una cameriera... more Le ultime parole Il senso di una vita Can I help you? Jessy e Wibe, 24 e 26 anni, l'una cameriera, l'altra chef, turiste per un giorno in Italia, di nazionalità belga, amiche del cuore, hanno concluso insieme il pellegrinaggio su questa terra. Un cliente aveva regalato a una delle due il viaggio di svago presso il giardino d'Europa. Erano atterrate a Roma, la città eterna, avevano noleggiato un'auto e si trovavano a passare sull'autostrada Roma-L'Aquila, quando si sono fermate per offrire assistenza a degli automobilisti intrappolati nella loro auto a seguito di un tamponamento. In quel frangente un'altra vettura, lanciata come un proiettile, le ha travolte e uccise sul colpo. Can I help you? Non saranno parole famose, forse neppure molto originali, forse neanche le avrebbero pronunciate, se avessero pensato troppo all'opportunità di fermarsi, col buio, in autostrada, durante una vacanza, in un paese straniero, di cui non si parla la lingua, in cui si corre il rischio di non essere neppure capiti, sebbene si parli in inglese. Eppure quelle parole sono state pronunciate, sono state le loro ultime
Sali sulla cima Il piano B per Mosè Sali sulla cima …, volgi i tuoi occhi in tutte le direzioni e... more Sali sulla cima Il piano B per Mosè Sali sulla cima …, volgi i tuoi occhi in tutte le direzioni e guarda… Deuteronomio 3, 27 Sali sulla cima L'invito a salire sul monte è rivolto da Dio a Mosè in risposta alla sua richiesta di poter attraversare il fiume con il suo popolo e di entrare nella terra promessa. Dio, però, decide diversamente, sarà Giosuè a fungere da guida del popolo in questa tappa decisiva. Dopo, dunque, aver rifiutato di accogliere la richiesta di Mosè, Dio gli indica un altro impegno. Sali sulla cima presuppone un movimento. Nessun progresso esclude il corpo, nessun progresso è immediato. Avviene nel tempo, in questo caso avviene in salita. Apparentemente, e anche nella struttura narrativa che lo comprende, questo frammento di racconto racchiude un rifiuto. Persino Mosè riceve un diniego, e, per giunta, da parte di Dio. Mosè è rifiutato da Dio, una sua richiesta lo è, quella di entrare nella terra promessa. Il suo ultimo desiderio rimane insoddisfatto. A
Ermeneutica del dialogo islamo-cristiano Deir Mar Musa Chi bene inizia è a metà dell'opera Nessun... more Ermeneutica del dialogo islamo-cristiano Deir Mar Musa Chi bene inizia è a metà dell'opera Nessuno di noi sa che cosa sia stata realmente la prima chiesa, la comunità sparuta e spaurita al centro della narrazione degli Atti degli Apostoli. Probabilmente chi allora la vide come spettatore esterno non si sentiva invogliato a scommettere sulla sua sopravvivenza. Nessuno di noi può immaginare cosa volesse dire realmente accogliere fra gli evangelizzatori un uomo riconosciuto universalmente come nemico dei cristiani e come un loro assassino, Paolo, il futuro apostolo delle genti.
Il sabbatico delle emozioni La raccomandazione biblica del riposo della terra ogni sette anni si ... more Il sabbatico delle emozioni La raccomandazione biblica del riposo della terra ogni sette anni si estende anche all'ansia. Ed è davvero impegnativo congedarsi dall'ansia, visto il livello di specializzazione in merito che ha raggiunto il nostro mondo. Ancora più raro è mettere in relazione questo monito alla spiritualità e sperimentarlo come manifestazione di fede. Forse vi chiederete: "Avremo abbastanza da mangiare quando, ogni sette anni, non avremo il diritto di seminare i nostri campi né di raccogliere quel che essi producono?" (Levitico 25,20). Dio entra nell'ansia dell'essere umano e impone di estinguerne la brama. E' arduo pretendere di stabilire un argine alla preoccupazione della sopravvivenza e ai diversi tipi di nutrimento di cui necessita. E' pur vero che il testo biblico indica anche la soluzione del problema: Ebbene io, il Signore, vi colmerò di beni nel corso del sesto anno, ordinerò alla terra di produrre raccolto per tre anni. L'ottavo anno seminerete di nuovo i vostri campi, ma quest'anno vivrete ancora del vecchio raccolto, perché avrete sufficienti riserve per attendere il raccolto dell'anno nuovo (Levitico 25, 21-22). La terra produrrà di più nell'anno precedente. Non è incoraggiato, quindi, alcun fatalismo. Né l'ansia è liquidata come infondata. Al contrario, è insegnato un metodo. La fame, per sopravvivenza e per vita, va affrontata sul lungo periodo. I mezzi di sostentamento rientrano in una regia di ampio respiro, in cui la vita programma se stessa, non contando genericamente sul futuro, quanto tesaurizzando il presente. E' una bella sfida, soprattutto per la moda diffusa del mordi e fuggi, le tante brevi esistenze in cui un po' tutti c'imbattiamo velocemente, osserviamo naufragare, abbandoniamo saltando sulla prima scialuppa di salvataggio disponibile. Rappresenta un cambio di prospettiva, un impegno a definire obiettivi, ricavando il massimo profitto possibile. Sotto traccia è l'invito a non perdere tempo, a non sprecarlo, per collocare ogni interruzione nella sua giusta capacità di godimento. Altra indicazione fondamentale di saggezza concerne le priorità. Il rispetto di Shabbat e dell'anno sabbatico per la terra si radica nella relazione con il divino. Dio ha chiesto l'osservanza di questo precetto e adempierlo significa riconoscergli il primato. La vita da custodire nei tempi ordinari e in quelli sabbatici è sua, riflette il suo stile, aspetti talvolta indecifrabili di lui.
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