Daniele Solvi, Il canone agiografico di san Bernardino (post 1460)

Studi Francescani, 2015

2009

Suole il diavolo infernale operar per i suoi ministri le sceleraggini, che per se stesso non vuole eseguire, si come il celeste Idio, per le seconde cause, opera molte cose; e ciò fa egli per superbia, cercando d'agguagliarsi a Idio, benché in vano, come lo cercò suo malgrado, quando cadde nell'abisso. E i suoi ministri per il più sono gli huomini scellerati e iniqui, come furon tre, i quali sollevò e inanimì contr'il commodo, contr'il contento spirituale, e contra l'honor del servo d'Idio Galgano". Con queste parole il domenicano senese Gregorio Lombardelli dava inizio al XXVIII capitolo della sua Vita del gloriosissimo san Galgano senese da Chiusdino, edita in Siena nel 577, la quale, dedicata alla granduchessa di Toscana, donna Giovanna d'Austria (moglie di Francesco I de' Medici), doveva essere verosimilmente anche volta a rilanciare il culto del santo, e soprattutto a risollevare le ormai miserevoli condizioni dell'omonima abbazia. Infatti, appena

Costantini diede alle stampe la propria Vita di san Galgano 1 , dichiaratamente volta "a diffondere pel popolo la vita" del santo 2 , non avrebbe mai potuto immaginare che la sua opera, seppur di fatto destinata a rappresentare, fino a tempi relativamente recenti, la "biografia ufficiale" dell'eremita di Montesiepi 3 , avrebbe in realtà costituito l'ultimo esito di quella lunga serie di testi avviata, nel 1577, dalla pubblicazione della Vita del gloriosissimo san Galgano senese da Chiusdino, stilata dal domenicano senese Gregorio Lombardelli 4. Infatti, a meno di venti anni di distanza dallo scritto del chiusdinese, ancora di taglio prettamente devozionale, Fëdor Schneider provvide a pubblicare gli ormai pressoché dimenticati atti dell'inquisitio in partibus relativa a san Galgano 5 , giovandosi della trascrizione di questi ultimi, inserita, nei primi decenni del Cinquecento, da Sigismondo Tizio nelle sue Historiae Senenses 6. Mettendo a disposizione degli studiosi la più antica e autorevole fonte sull'eremita di Montesiepi, il contributo dello Schneider costituì pertanto il definitivo superamento del plurisecolare impasse di una storiografia da troppo tempo incagliata nelle secche di quella ben più risalente, ma ormai sterile, polemica insorta fra Cistercensi e Agostiniani circa l'identità religiosa dell'eremita di Montesiepi 7 , che comunque, quantomeno a partire dagli ultimi decenni del XVIII secolo, aveva di fatto visto prevalere la tesi di un'improbabile ammissione di san Galgano fra gli oblati dell'Ordine cistercense 8. Per comprendere l'importanza del contributo offerto a suo tempo dallo Scheider, che peraltro ritenne di poter collocare lo svolgimento dell'inquisitio nell'agosto del 1185, individuando uno dei tre delegati pontifici in Corrado di Wittelsbach arcivescovo di Magonza e vescovo di Sabina 9 , sarà sufficiente ricordare, com'è nondimeno ben noto, che il testo dell'inchiesta edita a suo tempo dallo studioso tedesco costituisce la più antica e autorevole testimonianza sulla figura e le vicende dell'eremita di Montesiepi. Infatti, fra le deposizione raccolte in loco dai commissari pontifici figura anche la rilevante testimonianza di Dionigia, madre del santo, la quale contiene già pressoché tutti gli elementi biografici ripresi in seguito nelle diverse Vitae dell'eremita. Stando a quanto riferito dalla madre, il giovane Galgano, ancora fanciullo e rimasto da poco orfano di padre, sarebbe stato protagonista di una singolare visione, duran-*impaginato san galgano copia_impaginato archinote_1 13/02/14 16:06 Pagina 9 10 San Galgano *impaginato san galgano copia_impaginato archinote_1 13/02/14 16:06 Pagina 10 *impaginato san galgano copia_impaginato archinote_1 13/02/14 16:06 Pagina 11

2012

2014

Costantini diede alle stampe la propria Vita di san Galgano 1 , dichiaratamente volta "a diffondere pel popolo la vita" del santo 2 , non avrebbe mai potuto immaginare che la sua opera, seppur di fatto destinata a rappresentare, fino a tempi relativamente recenti, la "biografia ufficiale" dell'eremita di Montesiepi 3 , avrebbe in realtà costituito l'ultimo esito di quella lunga serie di testi avviata, nel 1577, dalla pubblicazione della Vita del gloriosissimo san Galgano senese da Chiusdino, stilata dal domenicano senese Gregorio Lombardelli 4. Infatti, a meno di venti anni di distanza dallo scritto del chiusdinese, ancora di taglio prettamente devozionale, Fëdor Schneider provvide a pubblicare gli ormai pressoché dimenticati atti dell'inquisitio in partibus relativa a san Galgano 5 , giovandosi della trascrizione di questi ultimi, inserita, nei primi decenni del Cinquecento, da Sigismondo Tizio nelle sue Historiae Senenses 6. Mettendo a disposizione degli studiosi la più antica e autorevole fonte sull'eremita di Montesiepi, il contributo dello Schneider costituì pertanto il definitivo superamento del plurisecolare impasse di una storiografia da troppo tempo incagliata nelle secche di quella ben più risalente, ma ormai sterile, polemica insorta fra Cistercensi e Agostiniani circa l'identità religiosa dell'eremita di Montesiepi 7 , che comunque, quantomeno a partire dagli ultimi decenni del XVIII secolo, aveva di fatto visto prevalere la tesi di un'improbabile ammissione di san Galgano fra gli oblati dell'Ordine cistercense 8. Per comprendere l'importanza del contributo offerto a suo tempo dallo Scheider, che peraltro ritenne di poter collocare lo svolgimento dell'inquisitio nell'agosto del 1185, individuando uno dei tre delegati pontifici in Corrado di Wittelsbach arcivescovo di Magonza e vescovo di Sabina 9 , sarà sufficiente ricordare, com'è nondimeno ben noto, che il testo dell'inchiesta edita a suo tempo dallo studioso tedesco costituisce la più antica e autorevole testimonianza sulla figura e le vicende dell'eremita di Montesiepi. Infatti, fra le deposizione raccolte in loco dai commissari pontifici figura anche la rilevante testimonianza di Dionigia, madre del santo, la quale contiene già pressoché tutti gli elementi biografici ripresi in seguito nelle diverse Vitae dell'eremita. Stando a quanto riferito dalla madre, il giovane Galgano, ancora fanciullo e rimasto da poco orfano di padre, sarebbe stato protagonista di una singolare visione, duran-*impaginato san galgano copia_impaginato archinote_1 13/02/14 16:06 Pagina 9 10 San Galgano *impaginato san galgano copia_impaginato archinote_1 13/02/14 16:06 Pagina 10 *impaginato san galgano copia_impaginato archinote_1 13/02/14 16:06 Pagina 11

Atti – 39° Convegno Nazionale sulla Preistoria, Protostoria, Storia della Daunia. San Severo 2018, 2019

2020

E.D’A. Bibliotheca Hagiographica Sabina (BHS). Repertorio dell’agiografia latina della Sabina medievale (con un approfondimenti della politica agiografica della Sabina Tiberina tra IX e XI secolo) in Da Forum Novum a Vescovio. Per uno stato degli studi sulla maior ecclesia Sabinensis cur. A. Betori – G. Cassio – F. Licordari, Roma 2020, 121-136. ISBN 97888b5795525 (carta)

Mariafrancesca sganDurra, Il dossier agiografico di s. Ciriaca: due redazioni siciliane della Passio (BHG 462c e 462d)? .

è stata qui assunta come edizione di riferimento); Tonini, II, pp. 514-524. Tutti i passi e i documenti citati sono stati tradotti in italiano. Sul personaggio: S. Boesch Gajano, Arduino, in DBI, 4, pp. 52-53. 2. Sulla documentazione dell'area riminese: R. Savigni, L'organizzazione ecclesiastica nel territorio riminese (secoli VIII-XII), in N. D'Acunto (a cura di), Pier Damiani e il monastero di San Gregorio in Conca nella Romagna del secolo XI, Atti del convegno di Morciano di Romagna (27-29 aprile