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2017, L’esercizio della guerra, i duelli e i giochi cavallereschi. Le premesse della Disfida di Barletta e la tradizione militare dei Fieramosca, a cura di F. Delle Donne, Barletta
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Reti Medievali Rivista, 2018
The relationship between monarchy and barons represented, since the XVI century, a fundamental theme for the interpretation of the complex political and institutional dynamics concerning the Aragonese Kingdom in Naples. This relationship was especially seen as antithetical, because of the repeated armed conflicts between the Crown and the rebellious barons, but it deserves, according to a renewed historiography, to be still investigated from unedited observation posts. This article focuses on the neapolitan royal princes, occupied in very important institutional roles and at the same time titulars of feuds: Aragonese princes-barons, therefore, through which (and particularly Frederick of Aragon, prince of Taranto and Squillace, whose paradigmatic case is analyzed more widely) the Crown experiments an overcoming of the antithesis, extending its own political praxis and its own ideology of the power in the provincial territories, as well as spreading and defending its own ideal model of a Neapolitan baron.
Storie dalla città. Tra ricerca e valorizzazione: Barletta dalla tardo antichità all'età moderna, a cura di S. Chiaffarata, V. Rivera Magos, F. Violante , 2018
2018
The complex life of Frederick of Aragon, second-born of Ferdinando I of Naples, is analyzed through a work of decomposition and interpretation of the data that concern to the political, cultural and ideological physiognomy of a character considered marginal in the the dramatic Italian events of the end of the XV century. Frederick represents instead, in his formation and his roles, the extraordinary experiment that was the Aragonese system of government, and the meaning of a whole political civilization: the Renaissance of the specula principis, of the political art, that can show once more the measure of its inexhaustible originality through the reconstruction of lives as this, transversals, uniques and deeply absorbed in the practice of the power.
La Disfida di Barletta e la fine del Regno. Coscienza del presente e percezione del mutamento tra fine Quattrocento e inizio Cinquecento, a cura di F. Delle Donne e V. Rivera Magos, 2019
Volume pubblicato con il contributo del Comune di Barletta per lo sviluppo del programma scientifico sulla Disfida di Barletta, coordinato dal Centro di Studi su Umanesimo e Rinascimento Aragonese -CESURA nell'ambito delle attività del progetto triennale 2017-2019.
Rivista Italiana di Numismatica e Scienze Affini, vol. CXXIII, 2022
Una moneta inedita della collezione numismatica del Museo Archeologico Nazionale di Parma-Complesso Monumentale della Pilotta potrebbe essere l’unico esemplare superstite di un’emissione di tornesi in mistura d’argento coniati nella zecca di Napoli nel 1572, durante il regno di Filippo II d’Asburgo-Spagna (1554-1598) oppure, ma meno probabilmente, nel 1606, all’epoca di Filippo III (1598-1621). La moneta reca uno stemma con fascia che ricorda tipologicamente quello inciso su di un grano in rame del Museo Nazionale di Napoli illustrato da Fiorelli nel 1871 e ritenuto da tutti gli studiosi di monetazione napoletana un ‘‘saggio di moneta non mai coniata, avente nel rovescio lo stemma della città’’. An unpublished coin, from the numismatic collection of the National Archaeo- logical Museum of Parma-Complesso Monumentale della Pilotta, could be the only surviving specimen of an issue of tournois in silver billion, struck by the mint of Naples in 1572, during the reign of Philip II of Spain (1554-1598) or, although less likely, in 1606, at the time of Philip III (1598-1621). The coat of arms with a fess on the coin looks like by type to the one engraved on a copper grain (grano) of the National Museum of Naples, illustrated by Giuseppe Fiorelli in 1871, and considered a "saggio di moneta non mai coniata, avente nel rovescio lo stemma della città", by all the scholars studying the Neapolitan coinage. Une monnaie inédite de la collection numismatique du Musée Arch́eologique National de Parme-Complexe Monumental de la Pilotta, pourrait être le seul spécimen survivant d’une émission de tournois de billon, frappés dans l’atelier de Naples en 1572, sous le règne de Philippe II d’Espagne (1554-1598) ou – bien que cela soit moins plausible – en 1606, à l’ ́epoque de Philippe III (1598-1621). Le blason avec une fasce gravé sur la monnaie rappelle typologiquement celui incise ́sur un grano en cuivre du Musée National de Naples, et illusté ́par Giuseppe Fiorelli en 1871. Le grano est réputé être un ‘‘saggio di moneta non mai coniata, avente nel rovescio lo stemma della città’’, par tous les spécialistes de numismatique napolitaine.
Scripta, 15 (2022), pp. 95-113, 2022
First Considerations on Manuscripts and Scribes in Naples during the Angioin and Aragonese Ages · The study aims to lay the foundations for the investigation into the complex socio-cultural landscape of the Late Medieval Neaples through the specific access key of manuscripts. The heart of the research is the identification and examination of the Angevin and Aragonese period’s (1266-1494) codices bearing the mention of the place of copying referring to Neaples. In addition, to provide a firm ground for further investigation, the corpus itself allows a series of initial considerations on this age of extreme interest for the capital of the Regnum.
NAPOLI 1497: FEDERICO I E I CARLINI DELLA "MAGNANIMITÀ ARAGONESE" (di Raffaele Iula) | La zecca partenopea, così come la città di Napoli, capitale dell'omonimo Regno, visse uno dei periodi più floridi ed intensi durante la dominazione, in Italia Meridionale, della Casa di Aragona. Grazie alla dinastia iberica, infatti, Napoli scopre un'autonomia politica ed economica che portò, nella maggior parte dei casi, all'accrescimento della ricchezza del Reame. Sul finire del XV secolo, però, la potenza aragonese fu messa in discussione principalmente da due fattori: le pretese politiche dei sovrani francesi Carlo VIII e Luigi XII e le rivolte baronali interne che avevano come fine ultimo il rovesciamento del re per sancire l'autonomia amministrativa, e in alcuni casi anche territoriale, della nobiltà locale. Il tracollo definitivo della Casa aragonese napoletana si ebbe sotto il regno di Federico d'Aragona, convenzionalmente conosciuto con il numerale I, il quale governò dal 1496 al 1501. La situazione che egli dovette fronteggiare durante il suo breve regno fu caotica, ma storicamente molto interessante: infatti, quando Federico salì al trono dopo la morte del nipote Ferdinando II (1495-1496), figlio di Alfonso II (1494-1495), che era a sua volta fratello del Nostro, ereditò dai suoi predecessori uno Stato in piena crisi politica. Il pericolo maggiore proveniva dalle fila della nobiltà locale: molte di queste famiglie erano rimaste fedeli agli Angioini e approfittavano di ogni pretesto per creare problemi alla dinastia aragonese. Così, nel 1485 sotto il regno del padre Ferdinando I (1458-1494), i baroni,
Francesca Corriere 695-747 DANIELA SANTORO Catalani nel Val Demone tra Trecento e Quattrocento: spazi, ruoli, interazioni. 749-793 FRANCESCO PAOLO TOCCO Catalani ed Aragonesi nel Val di Mazara tra Trecento e Quattrocento: tempi, spazi, interazioni. 795-830 CARMELINA URSO L'impronta femminile nella Sicilia aragonese la politica matrimoniale, Bianca e il sogno autonomistico.
Sapienza Edizioni, 2018
Il libro propone un percorso conoscitivo sulla Delizia del Verginese, caso studio emblematico per la sua relazione con il territorio, la storia e lo stato di conservazione, inquadrata all’interno del sistema culturale delle Delizie Estensi rinascimentali. Attraverso gli strumenti di studio propri del settore disciplinare del Disegno, illustra un percorso di ricerca e analisi multiscala dell’architettura e del suo territorio, attraverso il rilievo inteso come cantiere della conoscenza. Partendo dall’inquadramento storico, il percorso di analisi individua una possibile genesi progettuale, l’articolazione geometrica, funzionale e la sua relazione con il giardino e il territorio circostante, arrivando a contestualizzarne la presenza nel tempo e nello spazio. Attraverso gli strumenti e i metodi della Scienza della rappresentazione ne viene infine restituita la forma nel piano e in 3D, suggerendo alcuni percorsi comunicativi per la promozione e valorizzazione del Bene.
Journal of South Asian Studies, 2024
Journal of society for Iranian Archaeology, 2023
Ancient Art Revisited, 2022
The Routledge International Handbook of Online Deviance, 2024
Kobieta na przestrzeni dziejów, t. VI, eds. B. Cecota, J. Kuchta, IHiSM, Piotrków Trybunalski 2024, 2024
Journal of Archaeological Science Reports, 2022
British Journal of Nutrition, 2014
Informação & Informação, 2023
NUSOD '05. Proceedings of the 5th International Conference on Numerical Simulation of Optoelectronic Devices, 2005., 2005
Tetrahedron Letters, 1992
BMJ (Clinical research ed.), 2016
Journal of New Sciences, 2015
Current Issues in Tourism, 2005
Dalton transactions (Cambridge, England : 2003), 2017