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sabato 7 dicembre 2024

La sentenza del tribunale conferma il divieto di TikTok a meno che ByteDance non venda una quota



Articolo da Wikinews

Questo articolo è stato tradotto automaticamente. La traduzione rende il senso dell’articolo, tuttavia consigliamo di leggere il testo originale su Wikinews

Venerdì, la Corte d'appello degli Stati Uniti per il circuito del distretto di Columbia ha stabilito di confermare il divieto sulla piattaforma di social media TikTok, se la sua società madre con sede in Cina, ByteDance, si rifiuta di vendere la sua quota nella società.

Funzionari della sicurezza nazionale e decisori politici degli Stati Uniti hanno espresso sospetti nei confronti di TikTok e della sua associazione con il Partito Comunista Cinese, sostenendo che lo Stato potrebbe potenzialmente utilizzare l'app per compromettere la privacy degli utenti americani e per manipolare l'algoritmo dell'app per influenzare l'opinione pubblica dei cittadini statunitensi.

La Cina è da tempo riluttante a consentire la vendita forzata di TikTok.

A nome di TikTok, il portavoce Michael Hughes ha dichiarato che la società intende presentare ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti e si aspetta che la decisione venga annullata. Hughes ha affermato che la decisione si basava su "informazioni inaccurate, errate e ipotetiche" e ha espresso preoccupazione per il fatto che la sentenza "metterà a tacere le voci di oltre 170 milioni di americani".

La sentenza, emessa all'unanimità da un collegio di tre giudici, ha respinto l'idea che il divieto di TikTok violasse i diritti di libertà di parola degli utenti americani e che il divieto sia conforme al diritto costituzionale. La corte ha sostenuto che, a causa della "portata espansiva" di TikTok, il divieto è necessario per garantire la sicurezza nazionale del Paese.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha elogiato la sentenza.

Il presidente eletto Donald Trump ha espresso l'intenzione di tentare di salvare l'app, dopo averne già caldeggiato il divieto.

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Fonte: Wikinews


Autori: vari

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Articolo tratto interamente da 
Wikinews


lunedì 14 ottobre 2024

WhatsApp aggiorna lo Status con tag e like



Articolo da iPhoneItalia

WhatsApp, la popolare piattaforma di messaggistica di proprietà di Meta, continua a introdurre nuove funzionalità per migliorare l’esperienza utente. Dopo aver lavorato su una serie di aggiornamenti, WhatsApp ha annunciato che a breve sarà possibile taggare altri account nello Status, il suo equivalente delle Storie di Instagram.

Per chi non lo conoscesse, lo Status di WhatsApp funziona in modo molto simile alle Storie di Instagram. Gli utenti possono condividere foto e video temporanei visibili solo a chi ha il loro numero di telefono, i quali restano online per 24 ore e poi scompaiono automaticamente.

La nuova funzionalità consentirà agli utenti di menzionare e taggare fino a cinque persone nel loro Status. Le persone taggate avranno la possibilità di ripubblicare quello stesso Status sul loro profilo. È interessante notare che si potrà anche taggare qualcuno senza rendere visibile il loro nome esplicitamente.

Oltre alla possibilità di taggare, WhatsApp introduce un’altra novità: i like nello Status. Questa funzione permette di rispondere agli aggiornamenti degli amici con un semplice tocco, rendendo l’esperienza di interazione più rapida e fluida, sempre più vicina a quella offerta da Instagram.

In un recente post sul blog, la piattaforma ha dichiarato: “Lo stato di WhatsApp è il modo migliore per restare in contatto con amici e familiari, e adesso lo sarà ancora di più. Con i “Mi piace” allo stato, le menzioni private e la possibilità di ricondividere uno stato in cui ti hanno menzionato, raggiungere le persone importanti diventa più semplice.

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Fonte: 
iPhoneItalia



Autore: 
Giuseppe Migliorino

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Articolo tratto interamente da 
iPhoneItalia


giovedì 14 dicembre 2023

Threads è ora disponibile in Italia


Articolo da iPhoneItalia

Finalmente Threads è stato reso disponibile in Italia ed in Europa, come vi avevamo anticipato qualche giorno fa. Scopriamo come usare il nuovo social di Meta, legato ad Instagram.

Gli utenti iscritti ad Instagram potranno, da oggi, usare il loro account per creare un profilo su Threads e iniziare a condividere contenuti con i propri amici e contatti preferiti, in pieno stile “X”.

Difatti, come riportato più volte, Threads è un social basato su brevi testi, simile a Twitter (ora X), e pronto a conquistarsi una fetta di utenti degli altri social di Meta.

Threads è il luogo in cui le community si riuniscono per discutere di tutto, dagli argomenti che ti interessano oggi a ciò che sarà di tendenza domani. Qualunque cosa ti interessi, puoi seguire e connetterti direttamente con i tuoi creator preferiti e altri che amano le stesse cose, oppure creare un tuo seguito per condividere le tue idee, opinioni e creatività con il mondo.

L’applicazione ufficiale è disponibile su App Store per iOS e Android e, chiaramente, funziona con l’account Instagram. Chi non è iscritto ad Instagram, può farlo direttamente dall’app o dal sito web.


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Fonte: 
iPhoneItalia



Autore: 


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Articolo tratto interamente da 
iPhoneItalia


sabato 11 novembre 2023

Il futuro dei social



Articolo da Guerre di Rete

Mastodon, Bluesky, Threads, Discord, Hive, Reddit, Tumblr. In questi mesi il panorama dei competitor di X – ex-Twitter – è cresciuto a dismisura, grazie soprattutto alle scelte compiute da Elon Musk dopo la sua acquisizione. Non è un caso, infatti, che Bluesky – il social fondato da Jack Dorsey, già cofondatore di Twitter, considerato oggi uno dei rivali più “agguerriti” di X – abbia assistito a settembre a un’ondata di nuovi utenti, proprio il giorno seguente a quello in cui Musk ha rivelato di voler rendere X un’app a pagamento per tutti, e non solo per il servizio premium. Secondo quanto riportato dal sito di monitoraggio Bluesky Stats, la piattaforma ha registrato un aumento consistente rispetto ai trend usuali pari a 53.585 utenti tra il 18 e il 19 settembre 2023, ossia nei giorni seguenti all’annuncio inaspettato del nuovo proprietario di Twitter. 

Non si è trattata della prima volta in cui un concorrente del social ha tratto vantaggio dalle azioni dell’imprenditore di Tesla e SpaceX. All’inizio dell’estate, Bluesky ha dichiarato di aver registrato un “traffico record” lo stesso giorno in cui Elon Musk ha annunciato il limite temporaneo al numero di tweet visualizzabili dagli utenti, tanto da aver dovuto sospendere le nuove iscrizioni. E ancora prima è stato Eugen Rochko, fondatore di Mastodon, a dichiarare apertamente che la sua piattaforma era cresciuta in concomitanza alla fuga da Twitter, passando dai 300.000 ai 2,5 milioni di utenti attivi mensili tra ottobre e novembre 2022 – ossia nei mesi in cui l’imprenditore ha concluso l’acquisizione della piattaforma.

Insomma, in questo ultimo anno Elon Musk sembra non aver fatto altro che alimentare il malcontento del pubblico di X, convincendolo a spostarsi su altre piattaforme, alla ricerca di un’alternativa al Twitter di un tempo. Secondo le società di analisi dei dati come SimilarWeb e Sensor Tower, infatti, gli utenti attivi giornalieri sulla piattaforma sono diminuiti del 15-16% tra settembre 2022 e settembre 2023, segnando così uno degli esodi più tristi della storia di Twitter. Ma come funzionano davvero i “rivali” Bluesky e Mastodon? Quali sono le caratteristiche che li accomunano? E qual è il futuro che li attende?

Bluesky, la seconda volta di Dorsey

Fondata da Jack Dorsey nel corso del suo mandato come CEO di Twitter, Bluesky è un’app che apparentemente assomiglia a X, ma che finisce con il rivelarsi molto diversa. L’intera piattaforma, infatti, si basa su una rete decentralizzata che vuole offrire agli utenti un maggiore controllo sull’amministrazione del servizio, sull’archiviazione dei dati e sulla moderazione dei contenuti, permettendo loro di crearsi le proprie app e community. Questo perché, a differenza di Twitter e di buona parte delle app di social media, la rete si basa su un protocollo – AT Protocol – che non può essere controllato da un governo o da un’azienda, ma che viene gestito direttamente dagli utenti.

L’idea alla base di ATP, infatti, è che ogni utente abbia un account collegato a un server di dati personali (PDS), che comunica in totale libertà con altri server, così da fornire un’esperienza di rete unificata e dare vita a quello che viene definito da Bluesky un “social federato”. Un sistema così strutturato permette agli utenti di gestire in totale libertà la propria esperienza sulla piattaforma, perché il protocollo consente di spostare da un server all’altro il proprio account, senza perdere le proprie informazioni personali, i post pubblicati o i follower. Questo significa che se un utente viene bloccato da un PDS, può comodamente trasferirsi a un altro senza dover ricostruire da capo la sua identità digitale. È così che Bluesky fa un passo avanti rispetto alla proposta di Twitter, rendendo l’esperienza degli utenti più libera e attirando l’attenzione del pubblico – soprattutto di giornalisti e addetti all’informazione – dopo che alcune delle novità introdotte da Elon Musk su Twitter hanno dimostrato che la piattaforma era – e continua a essere – sotto il controllo incontrollato dell’imprenditore.

La nostra missione è sviluppare e promuovere l’adozione su larga scala di tecnologie per conversazioni pubbliche aperte e decentralizzate”, scriveva la CEO di Bluesky Jay Graber nel post di lancio ufficiale a febbraio, quando per la prima volta l’app è diventata disponibile su invito per tutti gli utenti iOS riscuotendo un successo tale da convincere la società ad aprirla agli utenti Android di lì a poco, e attirando l’attenzione di personaggi noti come la deputata democratica statunitense Alexandria Ocasio-Cortez e la modella Chrissy Teigen. Nel giro di pochi mesi, infatti, Bluesky è riuscito a superare il milione di utenti, proponendo un’esperienza simile a quella di Twitter, seppur più libera. Chi ha ricevuto un codice invito per poter creare un account sulla piattaforma riferisce di aver provato un incredibile senso di familiarità non appena aperta l’app, dato che la sua interfaccia assomiglia notevolmente a quella di Twitter, pur mancando di qualche funzionalità utile come le bozze, i messaggi diretti e gli hashtag. 

Al pari del suo rivale, anche Bluesky fonda tutta la sua esistenza sull’attività di microblogging, consentendo agli utenti di condividere con i propri follower post di 256 caratteri, che possono includere anche foto, ricondividere i post altrui, rispondere e mettere like – gli utenti più fidelizzati della piattaforma li chiamano skeets, da una combinazione tra sky e tweets, nonostante la Graber abbia chiesto di chiamarli con un altro nome dato che il termine “skeet” ha anche un significato alquanto equivoco. Inoltre, esattamente come qualunque altra piattaforma, Bluesky offre la possibilità di cercare e seguire altre persone, offrendo anche suggerimenti per ampliare la propria cerchia di amici, così da visualizzarne gli aggiornamenti nel Feed Home. Insomma, nel complesso la nuova app di Jack Dorsey si rivela simile alla vecchia quanto a interfaccia utente, ma decisamente diversa per quanto riguarda la struttura decentralizzata che l’ha resa celebre. 

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Fonte: 
Guerre di Rete


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Articolo tratto interamente da Guerre di Rete


giovedì 14 settembre 2023

WhatsApp lancia i canali in oltre 150 Paesi



Articolo da iPhoneItalia

Dopo una prima fase di testa, oggi WhatsApp lancia i canali in oltre 150 Paesi, dando agli utenti un modo per seguire ciò che gli interessa in piena riservatezza.

I canali già ospitano migliaia di organizzazioni, squadre sportive, artisti e influencer che le persone possano seguire proprio all’interno di WhatsApp.

L’obiettivo dei canali WhatsApp è creare un servizio di trasmissione dei contenuti più privato possibile. I canali sono separati dalle chat e gli altri follower non potranno vedere chi scegli di seguire.

Da oggi, WhatsApp ha anche introdotto alcune novità dedicate proprio ai canali.

  • Directory migliorata: ora puoi trovare canali da seguire filtrati automaticamente in base al tuo Paese. Puoi anche visualizzare canali nuovi, più attivi e popolari in base al numero di follower.
  • Reazioni: puoi reagire usando le emoji per dare feedback e vedere il numero totale delle reazioni. Le tue reazioni non saranno mostrate ai follower.

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Fonte: 
iPhoneItalia



Autore: 
Giuseppe Migliorino

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Articolo tratto interamente da 
iPhoneItalia


lunedì 24 luglio 2023

Nuovo logo per Twitter

Twitter and X logos


Articolo da WWwhatsnew

Questo articolo è stato tradotto automaticamente. La traduzione rende il senso dell’articolo, tuttavia consigliamo di leggere il testo originale su WWwhatsnew

Il magnate della tecnologia Elon Musk ha svelato i suoi piani per una drastica trasformazione di Twitter, la famosa piattaforma di social media che ha acquisito lo scorso anno per 44 miliardi di dollari. La misura più controversa fino ad oggi è la sostituzione dell'iconico uccello blu con una "X".

Il potere della "X"

Musk ha mostrato un'affinità per "X" nel corso della sua carriera, che si riflette in aziende come SpaceX e l'ex servizio finanziario online X.com , ora noto come PayPal. "Non sono sicuro di quali sottili indizi gli abbiano dato, ma mi piace la lettera X", ha twittato Musk. Questo cambiamento nell'identità visiva di Twitter è previsto per la prossima settimana. Puoi leggerlo sul suo twitter.

Critiche e polemiche

Ma non tutti hanno recepito bene la notizia. La decisione è stata criticata sulla piattaforma stessa, con utenti e analisti preoccupati per la confusione che potrebbe generare tra il pubblico di Twitter. Allen Adamson, co-fondatore di Metaforce, ritiene che questa misura potrebbe confondere gran parte degli utenti della piattaforma.

Cambiamenti su Twitter sotto Musk

Da quando Musk ha rilevato Twitter, ha introdotto una serie di modifiche significative alla piattaforma. Questi includono nuove restrizioni temporali, oltre a un servizio di abbonamento di 8 euro al mese per cercare di aumentare le entrate di Twitter. Tuttavia, queste decisioni sono state accolte con scetticismo e hanno portato a un calo della spesa pubblicitaria sulla piattaforma.

Nomina di un nuovo amministratore delegato

Nonostante le sfide, Musk ha continuato i suoi sforzi per riformare Twitter. Di recente ha assunto Linda Yaccarino, ex dirigente della NBC Universal, come CEO della società.

La concorrenza si intensifica

Nel frattempo, Twitter deve affrontare la crescente concorrenza di Threads, la nuova app di Meta, che è stata lanciata come alternativa per coloro che non sono soddisfatti di Twitter.

Il percorso di trasformazione che Elon Musk sta forgiando per Twitter è pieno di sfide e polemiche. Tuttavia, se c'è una cosa chiara, è che Musk ha una visione per la piattaforma ed è disposto a portarla avanti, nonostante le critiche e le polemiche. Questa visione alla fine farà sopravvivere Twitter in un panorama di social media sempre più competitivo? Solo il tempo lo dirà.

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Fonte: WWwhatsnew

Autore: Juan Diego Polo


Articolo tratto interamente da 
WWwhatsnew.com

Photo credit X, Public domain, via Wikimedia Commons



venerdì 7 luglio 2023

Esordio per Threads, l’alternativa di Meta a Twitter



Articolo da iPhoneItalia

Threads, l’alternativa di Meta a Twitter, è stato lanciato ufficialmente in queste ore.

Prima nota dolente? L’app non è ancora disponibile in Italia. Seconda nota dolente? Gli utenti che si iscrivono a Threads non potranno più eliminare il loro profilo senza eliminare anche il proprio account Instagram.

Meta descrive Threads come “l’app di conversazione di Instagram basata su testo”. Questo non significa solo che il tuo nome utente Instagram viene trasferito a Threads e che hai la possibilità di seguire le stesse persone che segui su Instagram, ma significa anche che una volta creato un profilo Threads, non c’è modo di eliminarlo a meno che tu non sia disposto a eliminare il tuo account Instagram.

Se vuoi uscire da Threads ma non sei disposto a eliminare il tuo account Instagram, l’unica altra alternativa è disattivare “temporaneamente” il tuo profilo Threads. La privacy policy di Threads rende abbastanza chiaro questo punto: “Puoi disattivare il tuo profilo Threads in qualsiasi momento, ma il tuo profilo Threads può essere eliminato solo eliminando il tuo account Instagram”.

Tornando alle funzioni della nuova app, appare subito chiaro che Threads è un’alternativa a Twitter, tanto da assomigliarle in diversi aspetti.  Con l’app, gli utenti possono pubblicare “Thread” a cui altri utenti possono rispondere, con i post dei follower visualizzati in una sequenza temporale principale.

Come detto prima, Meta ha collegato Threads a Instagram, il che significa che i nomi utente di Instagram vengono trasferiti a Threads e gli utenti di Instagram hanno la possibilità di seguire le stesse persone che seguono su Instagram.

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Fonte: 
iPhoneItalia



Autore: 
Giuseppe Migliorino

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Articolo tratto interamente da 
iPhoneItalia


sabato 29 aprile 2023

Le dipendenze comportamentali della generazione Z



Articolo da Pressenza

Oltre un milione e 150mila adolescenti in Italia sono a rischio di dipendenza da cibo, quasi 500mila potrebbero avere una dipendenza da videogiochi mentre quasi 100mila presentano caratteristiche compatibili con la presenza di una dipendenza da Social Media, ed è diffuso anche il fenomeno dell’isolamento sociale (conosciuto come Hikikomori nella sua manifestazione clinica estrema), che riguarda l’1,8% degli studenti medi e l’1,6% di quelli delle superiori. Inoltre, proprio coloro che presentano rischio maggiore sono quelli che maggiormente dichiarano di avere difficoltà a parlare con i propri genitori di cose che li preoccupano. E’ quanto emerge dallo studio “Dipendenze comportamentali nella Generazione Z”, frutto di un accordo tra il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, presentato di recente a Roma.

Qui per approfondire la Ricerca: https://www.iss.it/-/comunicato-stampa-n%C2%B023/2023-dal-cibo-ai-social-quasi-2-milioni-di-adolescenti-della-generazione-z-a-rischio-dipendenze-comportamentali .

E che le condizioni di benessere psicologico dei ragazzi di 14-19 anni siano peggiorate lo certifica anche il Rapporto BES 2022 dell’ISTAT, che sottolinea come nel 2021 il punteggio di questa fascia di età (misurato su una scala in centesimi) sia sceso a 66,6 per le ragazze (-4,6 punti rispetto al 2020) e 74,1 per i ragazzi (-2,4 punti rispetto al 2020). Il Rapporto, tra le tante altre cose, evidenzia anche il miglioramento della percentuale di giovani non più inseriti in un percorso scolastico/formativo e non impegnati in un’attività lavorativa, i NEET (Neither in Employment nor in Education and Training), sottolineando però che “sono tutte del Mezzogiorno le regioni con i valori più elevati di NEET, e sette hanno valori superiori al 20% (Sicilia 32,4%, Campania 29,7%, Calabria 28,2%, Puglia 26,0%, Sardegna 21,4%, Molise 20,9%, Basilicata 20,6%)”. E il divario Nord- Sud attraversa tutto il Rapporto BES 2022.

Qui il Rapporto Benessere Equo e Sostenibile 2022:

https://www.istat.it/it/files//2023/04/Bes-2022.pdf .

Ritornando alle dipendenze e nello specifico alla dipendenza patologica da internet, i dati evidenziano che: il 2,5% del campione presenta caratteristiche compatibili con la presenza di una dipendenza da social media (circa 99.600 studenti), percentuale che nel genere femminile raggiunge il 3,1% nelle studentesse di 11-13 anni e il 5,1% nelle studentesse di 14-17 anni; il rischio di disturbo da uso di videogiochi vede coinvolto il 12% degli studenti (circa 480.000 studenti italiani); il genere maschile è più colpito, con la percentuale che arriva al 18% negli studenti maschi delle secondarie di primo grado e al 13,8% negli studenti delle superiori (contro il 10,8% nelle scuole medie e il 5,5% nelle scuole superiori per le femmine); rispetto all’età, la percentuale di rischio maggiore si rileva nelle scuole medie con il 14,3% dei ragazzi a rischio, mentre il dato scende al 10,2% alle superiori; i fattori associati sono la depressione moderatamente grave o grave, con un rischio di 5,54 volte maggiore nei ragazzi di 11-13 anni e 3,49 nei ragazzi 14-17 anni e un’ansia sociale grave o molto grave, con un rischio di 3,65 volte maggiore rispetto alla media nei ragazzi di 11-13 anni e 5,80 nei ragazzi 14-17 anni; gli studenti di 11-13 anni con un rischio di Social Media addiction dichiarano una difficoltà comunicativa con i genitori nel 75,9% dei casi (questa percentuale scende al 40,5% in chi non presenta il rischio).

La dipendenza da Internet si riferisce a qualsiasi comportamento compulsivo correlato alla rete che provoca difficoltà nello svolgimento dell’attività lavorativa, nei rapporti affettivi, interferendo con lo svolgimento delle attività quotidiane. Per prevenire la dipendenza da internet, promuovere percorsi educativi e favorire il trattamento dei comportamenti compulsivi è stato messo a punto il progetto Rete senza fili, coordinato dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping con il supporto tecnico e finanziario del Ministero della Salute e il coinvolgimento di 7 Regioni. Il progetto si propone di informare sul pericolo dell’uso eccessivo di Internet e degli strumenti tecnologici (social media, videogiochi, Internet), migliorando le competenze dei ragazzi (life skill) e favorendo l’accesso dei soggetti a rischio ai servizi sociosanitari: https://retesenzafili.it/. Sul sito è possibile anche scaricare alcuni manuali utili: https://retesenzafili.it/manuali-download/.


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Fonte: Pressenza

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Articolo tratto interamente da Pressenza 


domenica 26 febbraio 2023

La commissione europea vieta TikTok sui dispositivi del personale



Articolo da WWwhatsnew

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Esatto, la Commissione europea ha vietato l'uso della popolare app di social media TikTok sui telefoni del personale, per motivi di sicurezza. La mossa arriva dopo che diversi rapporti e studi hanno indicato che l'app potrebbe rappresentare un rischio per la privacy e la sicurezza degli utenti.

La Commissione Europea ha raccomandato a tutti i dipendenti dell'UE di rimuovere l'app dai propri dispositivi mobili, sia personali che di lavoro. Questo perché l'app raccoglie una grande quantità di dati dagli utenti, incluse informazioni personali e sulla posizione, e potrebbe condividere questi dati con il governo cinese, come riportato da washingtonpost.com .

Il divieto di TikTok sui telefoni del personale della Commissione europea si aggiunge alle crescenti preoccupazioni in tutto il mondo per la privacy e la sicurezza degli utenti sui social media e sulle app mobili. Negli ultimi anni, diverse app cinesi, tra cui TikTok, sono state accusate di raccogliere dati, anche se il governo cinese nega di spiare qualcuno.

Nonostante i problemi di sicurezza, TikTok rimane una delle app di social media più popolari in tutto il mondo, con milioni di utenti attivi ogni giorno.

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Fonte: WWwhatsnew

Autore: Juan Diego Polo


Articolo tratto interamente da 
WWwhatsnew.com



mercoledì 15 febbraio 2023

Una vita senza social



Articolo da Unimondo

Immaginare la vita senza smartphone e senza social oggi sembra strano. Ci servono praticamente per tutto, o quasi: pagare la spesa, conoscere le previsioni meteo, controllare il conto in banca, arrivare da un luogo all’altro, lavorare, incontrare nuovi partner o vecchi amici, fare riunioni, controllare la cartella sanitaria o la mail, restare in contatto con colleghi o parenti, leggere la rassegna stampa, acquistare oggetti più o meno utili, sapere l’ora e puntare la sveglia, tenere un’agenda, archiviare o condividere materiali multimediali, ascoltare musica, contare i passi o farci i fatti degli altri su storie, post e compagnia bella. Tanta della nostra vita è online, forse troppa. E c’è chi l’era del digitale l’ha vista evolversi ed esplodere, e pur abitandola con relativa nonchanlance, sente ancora qualche disagio generazionale nel capire esattamente come utilizzare e gestire certi strumenti. Sono i cosiddetti boomer, ma questa non è la storia che vogliamo raccontare oggi. Quella di oggi è la storia di chi nell’era del digitale ci è nato, e che a noi sembra scontato non possa farne a meno. E invece.

Questa storia ha un nome. Luddite Club. Un Club che si ispira a Ned Ludd e al (neo)luddismo, movimento operaio che in Gran Bretagna nel XIX secolo reagì violentemente all’introduzione delle macchine nell’industria, ritenute causa di disoccupazione e di bassi salari. Questo Club ha, come allora lo avevano gli operai, l’obiettivo di sabotare. Non in questo caso la produzione industriale, ma il virtuale che oscura il reale.Siamo negli Stati Uniti e la fondatrice di questo circolo è una ragazza del liceo, Logan Lane, iscritta alla Edward R. Murrow High School di New York. La liceale, insieme a una ventina di coetanei, ha avviato un’abitudine decisamente alternativa, di questi tempi. Una volta alla settimana questo Club informale si riunisce in un parco senza smartphone, senza social. Via libera invece agli album da disegno, ai romanzi presi in prestito, agli acquarelli, al lavoro a maglia, alla chitarra, alla poesia. 

L’idea è nata durante il lockdown, quando i social media e il digitale hanno preso il sopravvento nelle vite di tutti noi, in particolare dei ragazzi più giovani, che adesso sentono un bisogno naturale e primordiale di riconnessione – ma non tecnologica e digitale. Umana. Ecco perché uno dei luoghi deputati agli incontri non è una qualunque delle infinite piattaforme digitali, che solo apparentemente aiutano a mantenere legami, ma che in realtà inducono un’evasione dal reale senza la possibilità di processare alcuna dinamica profonda che interessa l’essere umano nelle sue manifestazioni più autentiche e innate, prima tra tutti la relazione con se stesso e con gli altri. Il luogo di incontro qui è la natura, lo spazio aperto.

È una questione che va oltre il dato statistico, quello che ci dice che i teen-ager trascorrono in media 16 ore al giorno davanti allo schermo. Si tratta di preservare la salute mentale individuale, ridurre l’ansia da confronto e da prestazione, e insieme potenziare la coesione sociale.

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Fonte: Unimondo

Autore: Anna Molinari


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Articolo tratto interamente da 
Unimondo.org


mercoledì 3 agosto 2022

Il sorprendente rapporto francese del 1947 che prediceva la nostra dipendenza dagli smartphone



Articolo da Contrainformación

Questo articolo è stato tradotto automaticamente. La traduzione rende il senso dell’articolo, tuttavia consigliamo di leggere il testo originale su Contrainformación 

Per alcune persone, immaginare la propria vita senza il proprio smartphone sarebbe catastrofico. Per la maggior parte di noi questi dispositivi sono diventati qualcosa di normale e quotidiano e forse hanno creato una dipendenza di cui noi stessi non ci siamo resi conto.

Tuttavia, gli autori del documentario  Télévision: Oeil de Demain (Television: The Eye of Tomorrow), trasmesso in Francia nel 1947, hanno osato immaginare come sarebbe la vita degli esseri umani con la tecnologia mobile in futuro e il loro livello di successo è inquietante.

Nel reportage, gli autori immaginavano le nostre vite senza il più grande mezzo di comunicazione dell'epoca: il giornale, e con dei mini televisori portatili che potevano essere portati ovunque e che sarebbero stati la distrazione perfetta nelle mense, sugli autobus, per strada...

Nel video si vede una piazza pubblica in cui tutti camminano guardando il dispositivo che hanno tra le mani, un passante che viene quasi investito per essere distratto e un uomo che guida e presta attenzione al dispositivo e finisce per avere un incidente.

William Gibson: "Un pronostico con una precisione straordinaria"

William Gibson, autore del libro Neuromante, che ha inventato il concetto di "cyberspazio" ed è oggi considerato il padre del cyberpunk, ha condiviso il clip televisivo francese accompagnato dal seguente messaggio: "Questa è un'opera di fantascienza che sei riuscito a fare una previsione con straordinaria precisione. È una cosa che non succede quasi mai. Sono stupito di non averlo visto prima".

Nikola Tesla: "Forse un uomo potrebbe portare uno di questi dispositivi nella tasca del panciotto"

Grazie alla popolarità acquisita dal frammento sui social network, altri internauti hanno indicato altri prematuri esempi profetici del nostro utilizzo dello smartphone, come il caso di Nikola Tesla, che nel 1926 fece notare, come raccoglie Magnet , che potremmo comunicare tra loro istantaneamente a prescindere dalla distanza, che ci saremmo visti e sentiti attraverso la televisione e la telefonia come se fossimo faccia a faccia attraverso strumenti incredibilmente semplici rispetto ai nostri telefoni di allora e che forse un uomo potrebbe portare uno di questi dispositivi nella tasca del panciotto.

Mark Sullivan: «Penso che gli utenti potranno, se lo desiderano, vedersi mentre parlano»

D'altra parte, Mark Sullivan nel 1953 disse: “Quando sarà completamente sviluppato, l'individuo porterà il suo telefono proprio come noi oggi portiamo l'orologio. Probabilmente non ci sarà bisogno di regolare i quadranti o altro, e penso che gli utenti potranno, se vogliono, vedersi mentre parlano".

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Fonte: Contrainformación

Autore: Luna Izquierdo


Articolo tratto interamente da 
Contrainformación.es