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05 gennaio 2009

India - Pakistan


India, Punjab, Attari, agosto 2008

Negli ultimi anni della colonizzazione britannica, mentre Ghandi predicava la tolleranza ("Chi arriva al cuore della propria religione, arriva al cuore di tutte"), si fece largo l'idea che i musulmani avrebbero dovuto avere una loro nazione indipendente. Questa idea fu quella che prevalse e così gli inglesi si misero all'opera per stabilire i difficilissimi confini fra le nazioni a venire. Quando gli inglesi lasciarono l'India, non solo questa acquistò la sua indipendenza, ma anche il Pakistan. Il 14 agosto 1947 segnò l'inizio della nuova nazione (che allora era composta da un Pakistan a est, l'attuale, e dal Pakistan occidentale, che poi divenne il Bangladesh nel 1971). L'evento, che prese il nome di Partition, fu traumatico e da un giorno all'altro migliaia di famiglie indù che si trovavano nel Pakistan furono depredate, uccise, costrette a fuggire verso l'India, perdendo tutto (si raccontano alcuni episodi in numerosi libri, fra cui "Giochi Sacri" e "Delhi"). Lo stesso avvenne dall'altro lato del confine, dove i musulmani venivano cacciati, uccisi, costretti ad abbandonare le loro abitazioni e a dirigersi verso il Pakistan.
Da allora, pare che l'intolleranza e l'odio non si siano mai sopiti, pronti a esplodere in qualunque momento, come è avvenuto solo poche settimane fa a Mumbay.
La cerimonia della chiusura notturna del confine Indo Pakistano ad Attari è stata per me la prova di quanto il nazionalismo sia forte e tendenzialmente violento, da entrambe le parti. Migliaia di persone ogni sera assistono a questa cerimonia: una specie di balletto fra soldati con uniformi praticamente identiche , ma di diverso colore: kaki le indiane, nere le pakistane. Da una parte e dall'altra il pubblico incita urlando "Hindustan Zindabad" e di là rispondono "Pakistan Zindabad". Persino con la musica gareggiano a chi la fa suonare più forte. Il pubblico si alterna a portare la propria bandiera fin sotto il cancello della nazione "avversa", e lungo la strada tutti ballano al suono di canzoni nazionaliste. Dopo ore di questo spettacolo, la cerimonia si chiude in pochi minuti, in cui le due bandiere vengono alzate alla stessa altezza (nessuna delle due deve superare l'altra) e poi riabbassate e piegate. I soldati si stringono la mano e il cancello si chiude. A questo punto la folla urlante dei patrioti si lancia in corsa verso il cancello a mostrare le proprie bandiere e ad urlare.
Uno spettacolo orribile, ma che valeva la pena vedere, perchè dà la misura di una follia della quale non ci si rende normalmente conto.


India, Punjab, Attari, agosto 2008

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