Papers by Giuseppe Polimeni

Rivista di studi manzoniani, 2021
È uscito il n, 5, 2021, della "Rivista di studi manzoniani". Articoli di Federica Alziati, Albert... more È uscito il n, 5, 2021, della "Rivista di studi manzoniani". Articoli di Federica Alziati, Alberto Beniscelli, Giuseppe Cannavò, Federico Gallo, Elisa Manni, Stefano Prandi.
Nello Schedario internazionale si parla dei contributi manzoniani di: Giovanni Albertocchi, Federica Alziati, Ryan van de Akker, Isabella Binda, Monica Bisi, Claudia Bonsi, Mariarosa Bricchi, Daniela Brogi, Enzo Caffarelli, Giuseppe Cannavò, Bruno Capaci, Michele Colombo, Luigi Ferri, Gianmarco Gaspari, Sabina Ghirardi, Anna Gonzo, Filippo Grendene, Angelo di Iorio, Paola Italia, Daniela Iuppa, Simona Lomolino, Flavio Lucchiesi, Marco Maggi, Elena Maiolini, Giuseppe Langella, Donatella Martinelli, Pietro Montorfani, Laura Moscati, Beatrice Nava, Ermanno Paccagnini, Giuseppe Palazzolo, Asker Pelgrom, Diana Perego, Giuseppe Polimeni, Giulia Raboni, Patrick Reilly, Maria Gabriella Riccobono, Ann Rigney, Simonetta Satragni Petruzzi, Anne Sommer, Heather R. Sottong, Francesco Spera, Dagmar Stöferle, Alfredo Stussi, Leonardo Terrusi, Fabio Vitali, Lee Willis, Rita Zama, Cristina Zampese, Francesca Zantedeschi.

Rivista di studi manzoniani, 2020
È uscito il quarto numero della «Rivista di studi manzoniani». In allegato l'Indice. Nello Scheda... more È uscito il quarto numero della «Rivista di studi manzoniani». In allegato l'Indice. Nello Schedario internazionale si parla dei lavori manzoniani di Giovanni Albertocchi, Federica Alziati, Isabella Binda, Monica Bisi, Mariarosa Bricchi, Daniela Brogi, Enzo Caffarelli, Giuseppe Cannavò, Bruno Capaci, Michele Colombo, Francesca Zantedeschi, Asker Pelgrom, Ryan van den Akker, Ann Rigney, Luigi Ferri, Gianmarco Gaspari, Sabina Ghirardi, Filippo Grendene, Paola Italia, Claudia Bonsi, Angelo Di Iorio, Fabio Vitali, Anne Sommer, Dagmar Stoeferle, Daniela Iuppa, Simona Lomolino, Flavio Lucchesi, Marco Maggi, Elena Maioloini, Giuseppe Langella, Donatella Martinelli, Pietro Montorfnai, Laura Moscati, Beatrice Nava, Ermanno Paccagnini, Giuseppe Palazzolo, Diana Perego, Giuseppe Polimeni, Giulia Raboni, Patrick Reilly, Maria Gabriella Riccobono, Anna Gonzo, Marcello Sabbatinoi, Simonetta Satragni Petruzzi, Heather R. Sottong, Francesco Spera, Alfredo Stussi, Leonardo Terrusi, Lee Willis, Rita Zama, Cristina Zampese
https://riviste.unimi.it/index.php/promoitals/index/
In questo numero:
ITALIANO OLTRE I CONFIN... more https://riviste.unimi.it/index.php/promoitals/index/
In questo numero:
ITALIANO OLTRE I CONFINI: UNO SGUARDO SULLE VARIETÀ DEL REPERTORIO DEGLI EMIGRATI DI OGGI (A cura di Luisa Amenta e Roberta Ferroni)
RIFLESSIONE SULLA LINGUA E MODELLO VALENZIALE. Atti dei corsi di formazione per insegnanti sulla grammatica valenziale: “C’è grammatica e grammatica…”. Università degli Studi di Padova ottobre/febbraio 2017/2018 - ottobre/giugno 2018-2019 (A cura di Elena Maria Duso e Walter Paschetto)
IMPARARE L’ITALIANO. UN BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE DA GIULIO TARRA A OGGI. Atti delle Giornate di Studio dedicate a Giulio Tarra, Milano 2016-2017
(A cura di Giuseppe Polimeni e Massimo Prada)

I quaderni di Italiano Linguadue, 2019
La lingua corre: mai come oggi-in un momento in cui tutti, giornali in testa, lo notano e cercano... more La lingua corre: mai come oggi-in un momento in cui tutti, giornali in testa, lo notano e cercano di farlo notare-pare di averne consapevolezza. Cambiano gli usi, si trasformano le abitudini, e sulla distanza che corre tra un messaggio postato su Facebook e la lettera scritta a un amico da un giovane di 25 anni fa, si misura l'entità di uno scarto che ad alcuni appare sconcertante. Eppure stupirsi non è sufficiente: occorre prendere coscienza dei cambiamenti, perché, se la lingua muta, sempre e per ciascuno di noi, oggi più che mai, è proprio nella consapevolezza delle trasformazioni in atto che-secondo le parole scritte da Giovanni Nencioni nella sua meritatamente celebre Autodiacronia linguistica-possiamo sentirci «elemento fattivo e responsabile di una storia», che scorre con noi e intorno a noi. È un fine-quello della consapevolezza delle dinamiche linguistiche odierne-che appare importante non solo per i risvolti sociali evidenziati da Nencioni, ma anche per le sue ricadute scientifiche: per le prospettive descrittive, quelle analitiche e quelle metodologiche; un obiettivo per il raggiungimento del quale ha voluto fornire un sia pur minimo contributo il convegno che si è tenuto a Milano il 22 e 23 novembre 2017 e a cui è stato dato il titolo di Uno standard variabile. Linee evolutive e modelli di lettura della lingua d'oggi. Fine degli organizzatori è stato in primo luogo quello di sollecitare all'individuazione di serie di fenomeni evolutivi significativi e, se possibile, al loro inquadramento in un modello che consentisse di rendere conto degli orientamenti evolutivi prodotti dal gioco tra gli utenti della lingua e le strutture linguistiche, tra la società e il codice. I mutamenti-i saggi che qui si raccolgono lo mettono bene in evidenza-si offrono con particolare evidenza negli ambienti linguistici più attivi, quelli cioè in cui le forze dinamizzanti sono in grado di generare le tensioni più forti: sui giornali; nel cinema; nei nuovi media, specie in quelli sociali e specie tra i più giovani; sulle piazze, tra gli alloglotti e nella loro esperienza di parlanti dismatriati, deprivati della lingua che hanno appreso dalla labbra materne; ma anche nelle aree di spiaggiamento linguistico, ove si incontrano, come lungo una faglia, correnti di resistenza dell'antico e dell'arcaico-delle varietà regionali e dei dialetti, ad esempio-e spinte evolutive-delle "nuove" lingue e dei nuovi parlanti-che a volte, nel loro rendere tangibile quasi telluricamente un sistema di attriti, sono registrati anche dalle scritture letterarie. Né è solo una questione linguistica in senso stretto: sono in gioco anche la dimensione testuale e pragmatica, quando dalla colluvie delle neoscritture e da una neolingua che pare avere rotto gli argini, con il consenso-si badi bene-di molti di noi, sono discussi implicitamente o esplicitamente paradigmi testuali, modelli acquisiti, attese consolidate.
Il primo Quaderno di Italiano LinguaDue raccoglie gli atti del Convegno Internazionale "LESSICI E... more Il primo Quaderno di Italiano LinguaDue raccoglie gli atti del Convegno Internazionale "LESSICI E GRAMMATICHE NELLA DIDATTICA DELL’ITALIANO TRA OTTOCENTO E NOVECENTO" (Università degli Studi di Milano, 22-23 novembre 2016) a cura di Massimo Prada e Giuseppe Polimeni.
Il Quaderno raccoglie i contributi di
Dalila Bachis, Monica Barsi, Lucia Berti, Paola Cantoni, Sandra Covino, Margherita De Blasi, Nicola De Blasi, Silvia Demartini, Cecilia Demuru, Matteo Grassano, Beatriz Hernan Gomez Prieto, Giovanni Iamartino, Ludovica Maconi, Elisa Marazzi, Claudio Marazzini, Carla Marello, Giuseppe Patota, Massimo Prada, Luisa Revelli, Alessio Ricci, Paolo Silvestri, Francesco Vaucher De La Croix Joel.
Mercoledì 21 novembre alle 14.30 si terrà in Università Cattolica, nell'ambito dei "Pomeriggi Man... more Mercoledì 21 novembre alle 14.30 si terrà in Università Cattolica, nell'ambito dei "Pomeriggi Manzoniani", un convegno sul "Conte di Carmagnola" di Alessandro Manzoni. Interverranno Isabella Becherucci, Alberto Beniscelli, Antoino Di Francesco, Giuseppe Sandrini .

Nella fase ormai matura della propria attività scientifica e culturale, la Fondazione Verga inten... more Nella fase ormai matura della propria attività scientifica e culturale, la Fondazione Verga intende celebrare i suoi primi quarant’anni con un congresso “bilaterale” dedicato a una tematica rilevante come i venti anni trascorsi da Verga a Milano, che segnarono il culmine e poi il lento declino della vita artistica dello scrittore. Si tratta di un periodo lungo e intenso, che è stato oggetto di approfonditi studi su singoli aspetti o su elementi episodici della produzione verghiana, ma che attende ancora un’adeguata storicizzazione critica.
Nel periodo tra il 1871 e il 1892 Verga alternava lunghi soggiorni a Milano con rientri periodici a Catania, passando dall’intensa vita sociale e artistica della capitale culturale ai tranquilli periodi di vita domestica nella città natale. In Sicilia lo scrittore rielaborava istanze poetico-estetiche assorbite nei circoli intellettuali meneghini, dove frequentava musicisti, poeti, drammaturghi, pittori. Tali contatti ispirarono la creatività del narratore e del drammaturgo con propaggini significative fino al primo decennio del Novecento.
Il Congresso, superando i limiti della memorialistica e della critica monografica, mira a impostare una ricerca organica sul Verga milanese, impostata su rigorose basi critiche, filologiche, semiotiche, storiche e tecnico-artistiche, atte a far luce su un aspetto essenziale e praticamente inesplorato nel suo complesso dell’esperienza artistica del grande scrittore verista.
Il congresso, della durata quattro giorni (due a Catania in primavera e due a Milano in autunno 2018), prevederà la presenza di specialisti dei settori sopra enumerati, tutti compresi nel temario. È prevista anche una mostra di materiali inediti o editi e ricatalogati da personale esperto e qualificato.

Nella fase ormai matura della propria attività scientifica e culturale, la Fondazione Verga inten... more Nella fase ormai matura della propria attività scientifica e culturale, la Fondazione Verga intende celebrare i suoi primi quarant’anni con un congresso “bilaterale” dedicato a una tematica rilevante come i venti anni trascorsi da Verga a Milano, che segnarono il culmine e poi il lento declino della vita artistica dello scrittore. Si tratta di un periodo lungo e intenso, che è stato oggetto di approfonditi studi su singoli aspetti o su elementi episodici della produzione verghiana, ma che attende ancora un’adeguata storicizzazione critica.
Nel periodo tra il 1871 e il 1892 Verga alternava lunghi soggiorni a Milano con rientri periodici a Catania, passando dall’intensa vita sociale e artistica della capitale culturale ai tranquilli periodi di vita domestica nella città natale. In Sicilia lo scrittore rielaborava istanze poetico-estetiche assorbite nei circoli intellettuali meneghini, dove frequentava musicisti, poeti, drammaturghi, pittori. Tali contatti ispirarono la creatività del narratore e del drammaturgo con propaggini significative fino al primo decennio del Novecento.
Il Congresso, superando i limiti della memorialistica e della critica monografica, mira a impostare una ricerca organica sul Verga milanese, impostata su rigorose basi critiche, filologiche, semiotiche, storiche e tecnico-artistiche, atte a far luce su un aspetto essenziale e praticamente inesplorato nel suo complesso dell’esperienza artistica del grande scrittore verista.
Il congresso, della durata quattro giorni (due a Catania in primavera e due a Milano in autunno 2018), prevederà la presenza di specialisti dei settori sopra enumerati, tutti compresi nel temario. È prevista anche una mostra di materiali inediti o editi e ricatalogati da personale esperto e qualificato.

RIVISTA DI STUDI MANZONIANI – N. 1, 2017
DIREZIONE: Pierantonio Frare, Giuseppe Langella, Giusep... more RIVISTA DI STUDI MANZONIANI – N. 1, 2017
DIREZIONE: Pierantonio Frare, Giuseppe Langella, Giuseppe Polimeni, Francesco Spera
COMITATO SCIENTIFICO: Giovanni Bardazzi (Università di Ginevra), Isabella Becherucci (Università Europea), Valter Boggione (Università di Torino), Daniela Brogi (Università per stranieri di Siena), Francesco Bruni (Università di Venezia), Georges Güntert (Università di Zurigo), Clara Leri (Università di Torino), François Livi (Université Paris-Sorbonne), Silvia Morgana (Università degli Studi di Milano), Ermanno Paccagnini (Università Cattolica di Milano), Luciano Parisi (Università di Exeter), Angelo Stella (Centro Nazionale Studi Manzoniani), Angelo Raffaele Pupino (Università di Napoli L’Orientale), Gino Tellini (Università di Firenze), Maurizio Vitale (Accademia dei Lincei)
REDAZIONE: Monica Bisi
PRESENTAZIONE
La «Rivista di studi manzoniani», di cui presentiamo il primo numero, nasce dall’incrociarsi di motivazioni prossime e remote, pratiche e ideali. Innanzitutto, ci è sempre sembrato singolare che, tra le tante riviste monografiche dedicate ad autori più o meno importanti della nostra letteratura, mancasse una pubblicazione periodica e regolare dedicata a Manzoni (non potendosi ritenere tali, fin dalla loro origine e nella loro gloriosa storia, gli «Annali manzoniani»). In secondo luogo, l’esperienza dei Pomeriggi manzoniani, nati in Università Cattolica nel 2013, e già dall’anno successivo condivisi con l’Università degli Studi di Milano, ha dato luogo a una serie di incontri, di collaborazioni, di sinergie che ci è parso opportuno si coagulassero intorno a una rivista che potesse raccoglierne anche i frutti scientifici e proporli a una più ampia comunità di lettori. In terzo luogo, lo Schedario manzoniano internazionale, ospitato su «Testo» dall’ormai lontano 2004, ha raggiunto negli anni una consistenza tale da risultare eccessivamente ingombrante per una rivista generalista, ponendo quindi il problema di trovargli una sede più adeguata.
Da ultimo, ma non per importanza, riteniamo che la crisi dell’italianistica, di cui si parla ormai da molto tempo, e che rientra senza dubbio in una più generale perdita di centralità della cultura umanistica nel sistema del sapere, si possa contrastare riproponendo i grandi classici della nostra letteratura, portatori di valori universalmente umani; e riprendendo l’ideale, che fu già di Manzoni, dello «studiare insieme», specialisti e ricercatori di diversa esperienza e di diverse tradizioni critiche in fecondo dialogo.
Nata dalla collaborazione tra due Atenei e con il patrocinio di Casa Manzoni, la «Rivista di studi manzoniani» persegue manifestamente, fedele alla propria origine, intenti inclusivi, non escludenti. È quindi aperta a contributi di qualunque metodologia e di qualunque scuola: l’unico criterio discriminante, della cui applicazione si fanno garanti i Direttori, sostenuti in ciò dal Comitato scientifico, sarà la qualità dei lavori proposti.
I contributi pubblicati nella «Rivista di studi manzoniani» sono sottoposti a valutazione anonima, che potrà essere affidata a studiosi specialisti esterni o interni ai suoi organi. Il periodico avrà cadenza annuale e conterrà saggi, analisi di testi, proposte di didattica manzoniana, lo Schedario internazionale di studi manzoniani.
Pierantonio Frare, Giuseppe Langella, Giuseppe Polimeni, Francesco Spera
INDICE:
SAGGI
ELENA MAIOLINI, La parte di Iago. Volontà perverse e traditori manzoniani
GUIDO BALDI, La notte del «tiranno» e la notte del grande eroe tragico: dal conte del Sagrato all’innominato
OTTAVIO GHIDINI «La beauté dans le désespoir». Niobe e la madre di Cecilia
GIUSEPPE SANDRINI, Il «cantuccio» del poeta: Saba e la lirica manzoniana
ANALISI DI TESTI:
PIERANTONIO FRARE, «Me ne lavo le mani». La giustizia e il suo rovescio nel capitolo III dei promessi sposi
ANGELO PIACENTINI, Manzoni poeta latino: studio sulle varianti d’autore dell’elegia «Volucres»
DIDATTICA:
PATRIZIA TRUFFA, Misericordia o castigo? La lettura dei «Promessi sposi» a scuola
SCHEDARIO INTERNAZIONALE (Lo Schedario recensisce edizioni e traduzioni delle opere di Manzoni, volumi espressamente dedicati a Manzoni, capitoli e saggi di argomento manzoniano in volumi miscellanei - collettanei o di autore singolo -, infine articoli su riviste che però non siano già segnalate nel sito www.italinemoit. Ai nostri lettori e agli studiosi chiediamo di aiutarci nel nostro lavoro inviandoci o almeno segnalandoci i loro lavori di argomento manzoniano. I materiali possono essere spediti a [email protected] e/o a [email protected]).
Si parla di: Carlo Annoni, Angelo Stella, Carlo Ossola, Francesco de Cristofaro, Marco Viscardi, Matteo Palumbo, Giancarlo Alfano, Nicola De Blasi, Luigi Weber, Giovanni G. Amoretti, Marco Ballarini, Giovani Bardazzi, Clara Leri, Luca Danzi, Luca Badini Confalonieri, Guido Pedrojetta, Isabella Becherucci, Simone Albonico, Giuseppe Langella, Gianmarco Gaspari, Pierantonio Frare, Amedeo Benedetti, Antonella Brancaccio, Luigi Burzotta, Fabio Camilletti, Gianni Rizzoni, Annalisa Cipollone, Carlo Caruso, Roberto Dainotto, Antonella Del Gatto, Francesca Romana de’ Angelis, Srecko Fiser, Luigi Gualtieri, Paul Hamilton, Neil Harris, Luigi Inzaghi, Paola Italia, François Livi, Joseph Luzzi, Gian Paolo Marchi, Donatella Martinelli, Giorgio Mauri, Grazia Melli, Stefano Motta, Ann Peeters, Claudio Perini, Corrado Pestelli, Giulia Raboni, Alicja Raczynska, Matteo Sarni, Erik Schilling, Dagmar Stöferle, Joël Francesco Vaucher-de-la-Croiz, Lucia Vedovi, Jonathan White, Ferdinando Maggioni, Fabio Mongardi, Umberto De Agostino.
... r-. 12. Il rotacismo, ampiamente testimoniato nei coevi testi pavesi-milanesi dell&#x... more ... r-. 12. Il rotacismo, ampiamente testimoniato nei coevi testi pavesi-milanesi dell'abbazia di Mori-mondo, sar?? localizzato nel secolo successivo in un'area che ha come vertice Bellinzona e per base la Liguria: cfr. Angelo STELLA ...
Other by Giuseppe Polimeni
Drafts by Giuseppe Polimeni
L’iniziativa inaugura un ciclo dal titolo “I mondi di Dante”, promosso dal gruppo di ricerca dell... more L’iniziativa inaugura un ciclo dal titolo “I mondi di Dante”, promosso dal gruppo di ricerca dell'Università di Milano “Coordinate dantesche”, con lo scopo di approfondire il fondamento di nozioni geografico-astronomiche e di credenze sui regni oltramondani, stratificatesi lungo il Medioevo, sul quale Dante costruisce la sua rappresentazione degli spazi dell’Aldilà. Poiché essi si incardinano fisicamente nello spazio della geografia terrestre e celeste, questo primo workshop mirerà a chiarire come si configuri il mondo per gli uomini del Medioevo, principalmente con l’obiettivo di fornire corrette chiavi di accesso alla comprensione degli aspetti scientifico-geografici del poema dantesco.
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Nello Schedario internazionale si parla dei contributi manzoniani di: Giovanni Albertocchi, Federica Alziati, Ryan van de Akker, Isabella Binda, Monica Bisi, Claudia Bonsi, Mariarosa Bricchi, Daniela Brogi, Enzo Caffarelli, Giuseppe Cannavò, Bruno Capaci, Michele Colombo, Luigi Ferri, Gianmarco Gaspari, Sabina Ghirardi, Anna Gonzo, Filippo Grendene, Angelo di Iorio, Paola Italia, Daniela Iuppa, Simona Lomolino, Flavio Lucchiesi, Marco Maggi, Elena Maiolini, Giuseppe Langella, Donatella Martinelli, Pietro Montorfani, Laura Moscati, Beatrice Nava, Ermanno Paccagnini, Giuseppe Palazzolo, Asker Pelgrom, Diana Perego, Giuseppe Polimeni, Giulia Raboni, Patrick Reilly, Maria Gabriella Riccobono, Ann Rigney, Simonetta Satragni Petruzzi, Anne Sommer, Heather R. Sottong, Francesco Spera, Dagmar Stöferle, Alfredo Stussi, Leonardo Terrusi, Fabio Vitali, Lee Willis, Rita Zama, Cristina Zampese, Francesca Zantedeschi.
In questo numero:
ITALIANO OLTRE I CONFINI: UNO SGUARDO SULLE VARIETÀ DEL REPERTORIO DEGLI EMIGRATI DI OGGI (A cura di Luisa Amenta e Roberta Ferroni)
RIFLESSIONE SULLA LINGUA E MODELLO VALENZIALE. Atti dei corsi di formazione per insegnanti sulla grammatica valenziale: “C’è grammatica e grammatica…”. Università degli Studi di Padova ottobre/febbraio 2017/2018 - ottobre/giugno 2018-2019 (A cura di Elena Maria Duso e Walter Paschetto)
IMPARARE L’ITALIANO. UN BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE DA GIULIO TARRA A OGGI. Atti delle Giornate di Studio dedicate a Giulio Tarra, Milano 2016-2017
(A cura di Giuseppe Polimeni e Massimo Prada)
Il Quaderno raccoglie i contributi di
Dalila Bachis, Monica Barsi, Lucia Berti, Paola Cantoni, Sandra Covino, Margherita De Blasi, Nicola De Blasi, Silvia Demartini, Cecilia Demuru, Matteo Grassano, Beatriz Hernan Gomez Prieto, Giovanni Iamartino, Ludovica Maconi, Elisa Marazzi, Claudio Marazzini, Carla Marello, Giuseppe Patota, Massimo Prada, Luisa Revelli, Alessio Ricci, Paolo Silvestri, Francesco Vaucher De La Croix Joel.
Nel periodo tra il 1871 e il 1892 Verga alternava lunghi soggiorni a Milano con rientri periodici a Catania, passando dall’intensa vita sociale e artistica della capitale culturale ai tranquilli periodi di vita domestica nella città natale. In Sicilia lo scrittore rielaborava istanze poetico-estetiche assorbite nei circoli intellettuali meneghini, dove frequentava musicisti, poeti, drammaturghi, pittori. Tali contatti ispirarono la creatività del narratore e del drammaturgo con propaggini significative fino al primo decennio del Novecento.
Il Congresso, superando i limiti della memorialistica e della critica monografica, mira a impostare una ricerca organica sul Verga milanese, impostata su rigorose basi critiche, filologiche, semiotiche, storiche e tecnico-artistiche, atte a far luce su un aspetto essenziale e praticamente inesplorato nel suo complesso dell’esperienza artistica del grande scrittore verista.
Il congresso, della durata quattro giorni (due a Catania in primavera e due a Milano in autunno 2018), prevederà la presenza di specialisti dei settori sopra enumerati, tutti compresi nel temario. È prevista anche una mostra di materiali inediti o editi e ricatalogati da personale esperto e qualificato.
Nel periodo tra il 1871 e il 1892 Verga alternava lunghi soggiorni a Milano con rientri periodici a Catania, passando dall’intensa vita sociale e artistica della capitale culturale ai tranquilli periodi di vita domestica nella città natale. In Sicilia lo scrittore rielaborava istanze poetico-estetiche assorbite nei circoli intellettuali meneghini, dove frequentava musicisti, poeti, drammaturghi, pittori. Tali contatti ispirarono la creatività del narratore e del drammaturgo con propaggini significative fino al primo decennio del Novecento.
Il Congresso, superando i limiti della memorialistica e della critica monografica, mira a impostare una ricerca organica sul Verga milanese, impostata su rigorose basi critiche, filologiche, semiotiche, storiche e tecnico-artistiche, atte a far luce su un aspetto essenziale e praticamente inesplorato nel suo complesso dell’esperienza artistica del grande scrittore verista.
Il congresso, della durata quattro giorni (due a Catania in primavera e due a Milano in autunno 2018), prevederà la presenza di specialisti dei settori sopra enumerati, tutti compresi nel temario. È prevista anche una mostra di materiali inediti o editi e ricatalogati da personale esperto e qualificato.
DIREZIONE: Pierantonio Frare, Giuseppe Langella, Giuseppe Polimeni, Francesco Spera
COMITATO SCIENTIFICO: Giovanni Bardazzi (Università di Ginevra), Isabella Becherucci (Università Europea), Valter Boggione (Università di Torino), Daniela Brogi (Università per stranieri di Siena), Francesco Bruni (Università di Venezia), Georges Güntert (Università di Zurigo), Clara Leri (Università di Torino), François Livi (Université Paris-Sorbonne), Silvia Morgana (Università degli Studi di Milano), Ermanno Paccagnini (Università Cattolica di Milano), Luciano Parisi (Università di Exeter), Angelo Stella (Centro Nazionale Studi Manzoniani), Angelo Raffaele Pupino (Università di Napoli L’Orientale), Gino Tellini (Università di Firenze), Maurizio Vitale (Accademia dei Lincei)
REDAZIONE: Monica Bisi
PRESENTAZIONE
La «Rivista di studi manzoniani», di cui presentiamo il primo numero, nasce dall’incrociarsi di motivazioni prossime e remote, pratiche e ideali. Innanzitutto, ci è sempre sembrato singolare che, tra le tante riviste monografiche dedicate ad autori più o meno importanti della nostra letteratura, mancasse una pubblicazione periodica e regolare dedicata a Manzoni (non potendosi ritenere tali, fin dalla loro origine e nella loro gloriosa storia, gli «Annali manzoniani»). In secondo luogo, l’esperienza dei Pomeriggi manzoniani, nati in Università Cattolica nel 2013, e già dall’anno successivo condivisi con l’Università degli Studi di Milano, ha dato luogo a una serie di incontri, di collaborazioni, di sinergie che ci è parso opportuno si coagulassero intorno a una rivista che potesse raccoglierne anche i frutti scientifici e proporli a una più ampia comunità di lettori. In terzo luogo, lo Schedario manzoniano internazionale, ospitato su «Testo» dall’ormai lontano 2004, ha raggiunto negli anni una consistenza tale da risultare eccessivamente ingombrante per una rivista generalista, ponendo quindi il problema di trovargli una sede più adeguata.
Da ultimo, ma non per importanza, riteniamo che la crisi dell’italianistica, di cui si parla ormai da molto tempo, e che rientra senza dubbio in una più generale perdita di centralità della cultura umanistica nel sistema del sapere, si possa contrastare riproponendo i grandi classici della nostra letteratura, portatori di valori universalmente umani; e riprendendo l’ideale, che fu già di Manzoni, dello «studiare insieme», specialisti e ricercatori di diversa esperienza e di diverse tradizioni critiche in fecondo dialogo.
Nata dalla collaborazione tra due Atenei e con il patrocinio di Casa Manzoni, la «Rivista di studi manzoniani» persegue manifestamente, fedele alla propria origine, intenti inclusivi, non escludenti. È quindi aperta a contributi di qualunque metodologia e di qualunque scuola: l’unico criterio discriminante, della cui applicazione si fanno garanti i Direttori, sostenuti in ciò dal Comitato scientifico, sarà la qualità dei lavori proposti.
I contributi pubblicati nella «Rivista di studi manzoniani» sono sottoposti a valutazione anonima, che potrà essere affidata a studiosi specialisti esterni o interni ai suoi organi. Il periodico avrà cadenza annuale e conterrà saggi, analisi di testi, proposte di didattica manzoniana, lo Schedario internazionale di studi manzoniani.
Pierantonio Frare, Giuseppe Langella, Giuseppe Polimeni, Francesco Spera
INDICE:
SAGGI
ELENA MAIOLINI, La parte di Iago. Volontà perverse e traditori manzoniani
GUIDO BALDI, La notte del «tiranno» e la notte del grande eroe tragico: dal conte del Sagrato all’innominato
OTTAVIO GHIDINI «La beauté dans le désespoir». Niobe e la madre di Cecilia
GIUSEPPE SANDRINI, Il «cantuccio» del poeta: Saba e la lirica manzoniana
ANALISI DI TESTI:
PIERANTONIO FRARE, «Me ne lavo le mani». La giustizia e il suo rovescio nel capitolo III dei promessi sposi
ANGELO PIACENTINI, Manzoni poeta latino: studio sulle varianti d’autore dell’elegia «Volucres»
DIDATTICA:
PATRIZIA TRUFFA, Misericordia o castigo? La lettura dei «Promessi sposi» a scuola
SCHEDARIO INTERNAZIONALE (Lo Schedario recensisce edizioni e traduzioni delle opere di Manzoni, volumi espressamente dedicati a Manzoni, capitoli e saggi di argomento manzoniano in volumi miscellanei - collettanei o di autore singolo -, infine articoli su riviste che però non siano già segnalate nel sito www.italinemoit. Ai nostri lettori e agli studiosi chiediamo di aiutarci nel nostro lavoro inviandoci o almeno segnalandoci i loro lavori di argomento manzoniano. I materiali possono essere spediti a [email protected] e/o a [email protected]).
Si parla di: Carlo Annoni, Angelo Stella, Carlo Ossola, Francesco de Cristofaro, Marco Viscardi, Matteo Palumbo, Giancarlo Alfano, Nicola De Blasi, Luigi Weber, Giovanni G. Amoretti, Marco Ballarini, Giovani Bardazzi, Clara Leri, Luca Danzi, Luca Badini Confalonieri, Guido Pedrojetta, Isabella Becherucci, Simone Albonico, Giuseppe Langella, Gianmarco Gaspari, Pierantonio Frare, Amedeo Benedetti, Antonella Brancaccio, Luigi Burzotta, Fabio Camilletti, Gianni Rizzoni, Annalisa Cipollone, Carlo Caruso, Roberto Dainotto, Antonella Del Gatto, Francesca Romana de’ Angelis, Srecko Fiser, Luigi Gualtieri, Paul Hamilton, Neil Harris, Luigi Inzaghi, Paola Italia, François Livi, Joseph Luzzi, Gian Paolo Marchi, Donatella Martinelli, Giorgio Mauri, Grazia Melli, Stefano Motta, Ann Peeters, Claudio Perini, Corrado Pestelli, Giulia Raboni, Alicja Raczynska, Matteo Sarni, Erik Schilling, Dagmar Stöferle, Joël Francesco Vaucher-de-la-Croiz, Lucia Vedovi, Jonathan White, Ferdinando Maggioni, Fabio Mongardi, Umberto De Agostino.
Other by Giuseppe Polimeni
Drafts by Giuseppe Polimeni
Nello Schedario internazionale si parla dei contributi manzoniani di: Giovanni Albertocchi, Federica Alziati, Ryan van de Akker, Isabella Binda, Monica Bisi, Claudia Bonsi, Mariarosa Bricchi, Daniela Brogi, Enzo Caffarelli, Giuseppe Cannavò, Bruno Capaci, Michele Colombo, Luigi Ferri, Gianmarco Gaspari, Sabina Ghirardi, Anna Gonzo, Filippo Grendene, Angelo di Iorio, Paola Italia, Daniela Iuppa, Simona Lomolino, Flavio Lucchiesi, Marco Maggi, Elena Maiolini, Giuseppe Langella, Donatella Martinelli, Pietro Montorfani, Laura Moscati, Beatrice Nava, Ermanno Paccagnini, Giuseppe Palazzolo, Asker Pelgrom, Diana Perego, Giuseppe Polimeni, Giulia Raboni, Patrick Reilly, Maria Gabriella Riccobono, Ann Rigney, Simonetta Satragni Petruzzi, Anne Sommer, Heather R. Sottong, Francesco Spera, Dagmar Stöferle, Alfredo Stussi, Leonardo Terrusi, Fabio Vitali, Lee Willis, Rita Zama, Cristina Zampese, Francesca Zantedeschi.
In questo numero:
ITALIANO OLTRE I CONFINI: UNO SGUARDO SULLE VARIETÀ DEL REPERTORIO DEGLI EMIGRATI DI OGGI (A cura di Luisa Amenta e Roberta Ferroni)
RIFLESSIONE SULLA LINGUA E MODELLO VALENZIALE. Atti dei corsi di formazione per insegnanti sulla grammatica valenziale: “C’è grammatica e grammatica…”. Università degli Studi di Padova ottobre/febbraio 2017/2018 - ottobre/giugno 2018-2019 (A cura di Elena Maria Duso e Walter Paschetto)
IMPARARE L’ITALIANO. UN BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE DA GIULIO TARRA A OGGI. Atti delle Giornate di Studio dedicate a Giulio Tarra, Milano 2016-2017
(A cura di Giuseppe Polimeni e Massimo Prada)
Il Quaderno raccoglie i contributi di
Dalila Bachis, Monica Barsi, Lucia Berti, Paola Cantoni, Sandra Covino, Margherita De Blasi, Nicola De Blasi, Silvia Demartini, Cecilia Demuru, Matteo Grassano, Beatriz Hernan Gomez Prieto, Giovanni Iamartino, Ludovica Maconi, Elisa Marazzi, Claudio Marazzini, Carla Marello, Giuseppe Patota, Massimo Prada, Luisa Revelli, Alessio Ricci, Paolo Silvestri, Francesco Vaucher De La Croix Joel.
Nel periodo tra il 1871 e il 1892 Verga alternava lunghi soggiorni a Milano con rientri periodici a Catania, passando dall’intensa vita sociale e artistica della capitale culturale ai tranquilli periodi di vita domestica nella città natale. In Sicilia lo scrittore rielaborava istanze poetico-estetiche assorbite nei circoli intellettuali meneghini, dove frequentava musicisti, poeti, drammaturghi, pittori. Tali contatti ispirarono la creatività del narratore e del drammaturgo con propaggini significative fino al primo decennio del Novecento.
Il Congresso, superando i limiti della memorialistica e della critica monografica, mira a impostare una ricerca organica sul Verga milanese, impostata su rigorose basi critiche, filologiche, semiotiche, storiche e tecnico-artistiche, atte a far luce su un aspetto essenziale e praticamente inesplorato nel suo complesso dell’esperienza artistica del grande scrittore verista.
Il congresso, della durata quattro giorni (due a Catania in primavera e due a Milano in autunno 2018), prevederà la presenza di specialisti dei settori sopra enumerati, tutti compresi nel temario. È prevista anche una mostra di materiali inediti o editi e ricatalogati da personale esperto e qualificato.
Nel periodo tra il 1871 e il 1892 Verga alternava lunghi soggiorni a Milano con rientri periodici a Catania, passando dall’intensa vita sociale e artistica della capitale culturale ai tranquilli periodi di vita domestica nella città natale. In Sicilia lo scrittore rielaborava istanze poetico-estetiche assorbite nei circoli intellettuali meneghini, dove frequentava musicisti, poeti, drammaturghi, pittori. Tali contatti ispirarono la creatività del narratore e del drammaturgo con propaggini significative fino al primo decennio del Novecento.
Il Congresso, superando i limiti della memorialistica e della critica monografica, mira a impostare una ricerca organica sul Verga milanese, impostata su rigorose basi critiche, filologiche, semiotiche, storiche e tecnico-artistiche, atte a far luce su un aspetto essenziale e praticamente inesplorato nel suo complesso dell’esperienza artistica del grande scrittore verista.
Il congresso, della durata quattro giorni (due a Catania in primavera e due a Milano in autunno 2018), prevederà la presenza di specialisti dei settori sopra enumerati, tutti compresi nel temario. È prevista anche una mostra di materiali inediti o editi e ricatalogati da personale esperto e qualificato.
DIREZIONE: Pierantonio Frare, Giuseppe Langella, Giuseppe Polimeni, Francesco Spera
COMITATO SCIENTIFICO: Giovanni Bardazzi (Università di Ginevra), Isabella Becherucci (Università Europea), Valter Boggione (Università di Torino), Daniela Brogi (Università per stranieri di Siena), Francesco Bruni (Università di Venezia), Georges Güntert (Università di Zurigo), Clara Leri (Università di Torino), François Livi (Université Paris-Sorbonne), Silvia Morgana (Università degli Studi di Milano), Ermanno Paccagnini (Università Cattolica di Milano), Luciano Parisi (Università di Exeter), Angelo Stella (Centro Nazionale Studi Manzoniani), Angelo Raffaele Pupino (Università di Napoli L’Orientale), Gino Tellini (Università di Firenze), Maurizio Vitale (Accademia dei Lincei)
REDAZIONE: Monica Bisi
PRESENTAZIONE
La «Rivista di studi manzoniani», di cui presentiamo il primo numero, nasce dall’incrociarsi di motivazioni prossime e remote, pratiche e ideali. Innanzitutto, ci è sempre sembrato singolare che, tra le tante riviste monografiche dedicate ad autori più o meno importanti della nostra letteratura, mancasse una pubblicazione periodica e regolare dedicata a Manzoni (non potendosi ritenere tali, fin dalla loro origine e nella loro gloriosa storia, gli «Annali manzoniani»). In secondo luogo, l’esperienza dei Pomeriggi manzoniani, nati in Università Cattolica nel 2013, e già dall’anno successivo condivisi con l’Università degli Studi di Milano, ha dato luogo a una serie di incontri, di collaborazioni, di sinergie che ci è parso opportuno si coagulassero intorno a una rivista che potesse raccoglierne anche i frutti scientifici e proporli a una più ampia comunità di lettori. In terzo luogo, lo Schedario manzoniano internazionale, ospitato su «Testo» dall’ormai lontano 2004, ha raggiunto negli anni una consistenza tale da risultare eccessivamente ingombrante per una rivista generalista, ponendo quindi il problema di trovargli una sede più adeguata.
Da ultimo, ma non per importanza, riteniamo che la crisi dell’italianistica, di cui si parla ormai da molto tempo, e che rientra senza dubbio in una più generale perdita di centralità della cultura umanistica nel sistema del sapere, si possa contrastare riproponendo i grandi classici della nostra letteratura, portatori di valori universalmente umani; e riprendendo l’ideale, che fu già di Manzoni, dello «studiare insieme», specialisti e ricercatori di diversa esperienza e di diverse tradizioni critiche in fecondo dialogo.
Nata dalla collaborazione tra due Atenei e con il patrocinio di Casa Manzoni, la «Rivista di studi manzoniani» persegue manifestamente, fedele alla propria origine, intenti inclusivi, non escludenti. È quindi aperta a contributi di qualunque metodologia e di qualunque scuola: l’unico criterio discriminante, della cui applicazione si fanno garanti i Direttori, sostenuti in ciò dal Comitato scientifico, sarà la qualità dei lavori proposti.
I contributi pubblicati nella «Rivista di studi manzoniani» sono sottoposti a valutazione anonima, che potrà essere affidata a studiosi specialisti esterni o interni ai suoi organi. Il periodico avrà cadenza annuale e conterrà saggi, analisi di testi, proposte di didattica manzoniana, lo Schedario internazionale di studi manzoniani.
Pierantonio Frare, Giuseppe Langella, Giuseppe Polimeni, Francesco Spera
INDICE:
SAGGI
ELENA MAIOLINI, La parte di Iago. Volontà perverse e traditori manzoniani
GUIDO BALDI, La notte del «tiranno» e la notte del grande eroe tragico: dal conte del Sagrato all’innominato
OTTAVIO GHIDINI «La beauté dans le désespoir». Niobe e la madre di Cecilia
GIUSEPPE SANDRINI, Il «cantuccio» del poeta: Saba e la lirica manzoniana
ANALISI DI TESTI:
PIERANTONIO FRARE, «Me ne lavo le mani». La giustizia e il suo rovescio nel capitolo III dei promessi sposi
ANGELO PIACENTINI, Manzoni poeta latino: studio sulle varianti d’autore dell’elegia «Volucres»
DIDATTICA:
PATRIZIA TRUFFA, Misericordia o castigo? La lettura dei «Promessi sposi» a scuola
SCHEDARIO INTERNAZIONALE (Lo Schedario recensisce edizioni e traduzioni delle opere di Manzoni, volumi espressamente dedicati a Manzoni, capitoli e saggi di argomento manzoniano in volumi miscellanei - collettanei o di autore singolo -, infine articoli su riviste che però non siano già segnalate nel sito www.italinemoit. Ai nostri lettori e agli studiosi chiediamo di aiutarci nel nostro lavoro inviandoci o almeno segnalandoci i loro lavori di argomento manzoniano. I materiali possono essere spediti a [email protected] e/o a [email protected]).
Si parla di: Carlo Annoni, Angelo Stella, Carlo Ossola, Francesco de Cristofaro, Marco Viscardi, Matteo Palumbo, Giancarlo Alfano, Nicola De Blasi, Luigi Weber, Giovanni G. Amoretti, Marco Ballarini, Giovani Bardazzi, Clara Leri, Luca Danzi, Luca Badini Confalonieri, Guido Pedrojetta, Isabella Becherucci, Simone Albonico, Giuseppe Langella, Gianmarco Gaspari, Pierantonio Frare, Amedeo Benedetti, Antonella Brancaccio, Luigi Burzotta, Fabio Camilletti, Gianni Rizzoni, Annalisa Cipollone, Carlo Caruso, Roberto Dainotto, Antonella Del Gatto, Francesca Romana de’ Angelis, Srecko Fiser, Luigi Gualtieri, Paul Hamilton, Neil Harris, Luigi Inzaghi, Paola Italia, François Livi, Joseph Luzzi, Gian Paolo Marchi, Donatella Martinelli, Giorgio Mauri, Grazia Melli, Stefano Motta, Ann Peeters, Claudio Perini, Corrado Pestelli, Giulia Raboni, Alicja Raczynska, Matteo Sarni, Erik Schilling, Dagmar Stöferle, Joël Francesco Vaucher-de-la-Croiz, Lucia Vedovi, Jonathan White, Ferdinando Maggioni, Fabio Mongardi, Umberto De Agostino.
Il volume è articolato in due parti: nella prima si raccolgono interventi di interesse soprattutto storicolinguistico, mentre nella seconda confluiscono quelli di argomento teorico e glottodidattico e quelli che studiano il rapporto tra scritto e parlato in sincronia. I contributi dei relatori si intrecciano in una narrazione che traccia le manifestazioni della voce dalle origini sino all‟Ottocento (nei cantari, con Beatrice Barbiellini Amidei; nel Giuliani con Valentina Petrini; nel De Amicis e in altri letterati, linguisti e lessicografi del secondo Ottocento con Matteo Grassano; nella manualistica per le scuole reggimentali con Michela Dota), e che si completa con indagini sincroniche, teorico e glottodidattiche (con il tema della simulazione del parlato e dell‟enunciazione di Enrico Testa; con l‟analisi linguistica dei corpora di apprendenti l‟italiano di Elisa Corino e Carla Marello e Franca Bosc; con lo scavo documentario su scritture di semicolti a metà del Novecento di Elisabetta Banfi; con la ricostruzione del pensiero di Spitzer di Diego Stefanelli; con indagini sui media, tradizionali e nuovi, di Ilaria Bonomi ed Elisabetta Mauroni e di Massimo Prada).
Incontri. Rivista europea di studi italiani 31/1 (2016): 112–114 by de M.G. Boer (Dalla grammatica alla pratica della lingua. Approcci linguistici medievali e umanistici).
DOI: http://doi.org/10.18352/incontri.10157
Lingua e stile 51/2 (2016): 331 by R. Librandi;
Lingua nostra 78/1-2 (2018): 63 by A. Dardi.
Nonostante il rinnovamento degli studi sui lamenti, a differenza di quanto fatto per altre aree della Penisola, non è stata data sistematica attenzione alle caratteristiche narrative e linguistiche dei lamenti composti nel Regno e dedicati ad eventi drammatici che coinvolgevano la dinastia aragonese di Napoli: la morte di membri della famiglia reale e degli stessi sovrani, ma anche la fine del Regno.
Manca egualmente una ricognizione del modo in cui, in altri centri italiani, furono composti lamenti incentrati sui sovrani aragonesi e sulla fine del Regno, sebbene primi sondaggi su materiali a stampa rivelino la presenza di questo filone nel più ampio ambito dei “cantari per le guerre d’Italia”.
Alla luce di questo quadro, l’intervento ha due obiettivi complementari. In primo luogo, attraverso un’analisi linguistica, si descriveranno le peculiarità dei testi prodotti a fine Quattrocento nel Regno; in seconda battuta, si confronteranno le risultanze dell’analisi con i dati offerti da un corpus di testi cinquecenteschi, così da mostrare discontinuità e rotture, da un lato, ma anche convergenze sul piano della selezione lessicale e della costruzione narrativa. In tal modo si offrirà una prima ricostruzione di un interessante tassello della storia di un “genere di consumo” .
Il prof. Guglielmo Barucci commenterà il capitolo XII dei «Promessi sposi»