Papers by Giovanna Frosini

Dolce fico e bianchi gigli: frutti e fiori nella «Commedia» di Dante, in I fichi a raggi x, a cura di Jacopo Nori, Luca Zelari e Donatella Lippi, Introduzione di Stefano Mancuso, Firenze, Edizioni Polistampa, 2023, pp. 121-131 , 2023
Così adocchiato da cotal famiglia, fui conosciuto da un, che mi prese per lo lembo, e gridò: «Qua... more Così adocchiato da cotal famiglia, fui conosciuto da un, che mi prese per lo lembo, e gridò: «Qual maraviglia!». E io, quando 'l suo braccio a me distese, ficcaï li occhi per lo cotto aspetto, sì che 'l viso abbrusciato non difese la conoscenza süa al mio 'ntelletto; e chinando la mano a la sua faccia, rispuosi: «Siete voi qui, ser Brunetto?» (Inferno XV 22-30) U n improvviso sorgere di una voce, e di una visione, che riporta agli anni fiorentini, come nel canto X: ma se là era l'incontro con un grande uomo politico e capo militare di una generazione almeno precedente, mitizzato-nel bene e nel male-nella storia della città, qui l'incontro è personale, diretto, quanti altri mai: è l'incontro col maestro, un maestro riconosciuto dalla comunità fiorentina, «cominciatore e maestro in digrossare i Fiorentini, e farli scorti in bene parlare, e in sapere guidare e reggere la nostra repubblica secondo la Politica» a parere di Giovanni Villani, 1 un maestro personale e diretto, ora ritrovato e scoperto in una condizione infamante e dolorosa. Il riconoscimento attraverso la voce, elemento di intima e speciale familiarità, non è solo qui, in Dante: è anche almeno in un altro grande canto, dove si celebra un incontro che riporta-tempo del passato nel tempo presente dell'aldilà-ancora agli anni di Firenze, quello con Forese Donati, amico della giovinezza: ed ecco del profondo de la testa volse a me li occhi un'ombra e guardò fiso; poi gridò forte: «Qual grazia m'è questa?». Mai non l'avrei riconosciuto al viso; ma ne la voce sua mi fu palese ciò che l'aspetto in sé avea conquiso. Questa favilla tutta mi raccese mia conoscenza a la cangiata labbia, e ravvisai la faccia di Forese. (Purgatorio XXIII 40-48).

Lingua e stile nel «Purgatorio»: memoria e modernità, in Voci sul «Purgatorio» di Dante. Una nuova lettura della seconda cantica, a cura di Zygmunt G. Baranski e Maria Antonietta Terzoli, Roma, Carocci, 2024, vol. I, pp. 39-58
volume terzo apparati bibliografia generale Sigle e abbreviazioni di opere dantesche Sigle e abbr... more volume terzo apparati bibliografia generale Sigle e abbreviazioni di opere dantesche Sigle e abbreviazioni generali Opere di Dante non comprese nelle Sigle e abbreviazioni Edizioni e commenti della Commedia Testi, saggi, strumenti indici Indice dei nomi, dei luoghi e dei personaggi Indice delle opere di Dante Indice dei manoscritti indice Lingua e stile nel Purgatorio: memoria e modernità* di Giovanna Frosini 1 Identità. La parola di un tosco "Chi è costui che 'l nostro monte cerchia prima che morte li abbia dato il volo, e apre li occhi a sua voglia e coverchia?". "Non so chi sia, ma so ch'e' non è solo; domandal tu che più li t'avvicini, e dolcemente, sì che parli, acco'lo" (Purg. xiv 1-6). Solo un poeta geniale fabbro della propria lingua poteva scrivere questi versi, con cui si apre, senza didascalie, senza intermittenze -caso unico in tutto il poema -il canto xiv del Purgatorio: le due battute di colloquio, equamente spartite sulle due terzine, degli spiriti che solo dopo sapremo essere Guido del Duca e Rinieri da Calboli, ma che per ora sono soltanto «l'uno a l'altro chini» (v. 7) nella cornice degli invidiosi, con le palpebre cucite con filo di ferro, parlano di un terzo, di cui avvertono la presenza di uomo vivo (prima che morte abbia dato il volo alla sua animula), e per di più non solitario. E ne parlano unendo reminiscenze di tono biblico del Vecchio e Nuovo Testamento («Chi è costui») 1 , filtrate attraverso un testo sublime quale Chi è questa che vèn di Guido Cavalcanti, giocando acutamente su opposizioni verbali (aprire vs coverchiare), e su studiate disposizioni sintattiche («Non so» / «ma so»), e chiudendo con un verso che oppone la melodiosa distesa dell'avverbio nel primo emistichio (dolcemente) alla sincopata successione verbale della seconda sezione. * Dedico queste pagine a Giuseppe Gherpelli, a cui si deve se il progetto della Commedia Divina. Il Purgatorio, realizzato dall'arte magnifica della Compagnia Lombardi-Tiezzi, è passato dalla potenza all'atto. 1. Cant 8 5 e passim; Mt 3 14.

«Sì fuor di Campaldino». Tempo dell’uomo e tempo della storia nel canto V del «Purgatorio», in Dante a veglia. Letture dantesche al tempo della pandemia, a cura di Alessandro Cortesi, Giampaolo Francesconi, Giovanna Frosini, Firenze, Nerbini, 2024, pp. 131-146 , 2024
Col Purgatorio Dante ha costruito la terra sospesa della purificazione. Si è trattato di una vera... more Col Purgatorio Dante ha costruito la terra sospesa della purificazione. Si è trattato di una vera costruzione, audace e innovativa: l'esistenza di un luogo intermedio destinato alla purgazione delle anime non dannate ma non ancora sante, formata nella tradizione patristica, era stata solo assai recentemente definita, nel Concilio di Lione del 1274; 1 ma è stato Dante a dare forma, consistenza, e soprattutto carattere e qualità poetica al secondo regno. Il Purgatorio non è più vita terrena, ma non è ancora beatitudine eterna; è oltre il varco della morte, ma si colloca in una dimensione che è destinata a finire. A differenza di Inferno e Paradiso, infatti, il Purgatorio non è eterno, ma trattiene in sé, ancora, il germe del divenire, del cambiamento, della trasformazione: trasformazione che significherà glorificazione, indiamento dell'anima che si riunirà alla perfezione eterna di Dio. Attraverso il varco di questa specialissima qualità, entra nell'aldilà l'idea del tempo che passa, nel luogo destinato, alla fine della storia e al momento del giudizio ricapitolativo di Dio, a esaurire la sua funzione 1

«Conobbi il tremolar de la marina», in Dante, l’italiano, a cura di Giovanna Frosini e Giuseppe Polimeni, Firenze, Accademia della Crusca-goWare edizioni, 2021, pp. 247-249 , 2021
Nella costruzione della Commedia, il Purgatorio ha caratteri di originalità assoluta. L'esistenza... more Nella costruzione della Commedia, il Purgatorio ha caratteri di originalità assoluta. L'esistenza di un luogo destinato alla purificazione delle anime non dannate ma non ancora sante si era formata nella tradizione patristica ed era stata poi definita dal Concilio di Lione del 1274; si trattava dunque di una acquisizione molto recente quando Dante, negli anni dieci del Trecento, si accinse alla composizione della seconda cantica del suo poema. Ciò che più conta, però, è che è tutta dantesca -e tutta originale, dunque -la costruzione di questo regno, a cui si dà la forma di una montagna che si alza solitaria sulle acque dell'emisfero australe: quella montagna, la montagna bruna che Ulisse aveva intravisto, ma non aveva potuto raggiungere con la sua «picciola compagna» (Inf. XXVI). Questa geniale intuizione, così diversa dalle immagini sotterranee che fino allora avevano baluginato (come nel Purgatorio di San Patrizio), permette di dare subito plastica evidenza e traduzione all'idea della liberazione dal male che in progressiva ascensione l'anima compie, uscendo dalla vita terrena e preparandosi a salire «a le stelle», alla compiuta comunione con Dio. Il cammino della purificazione è insomma un'ascesa, una salita; e Dante non mancherà di sottolinearne le difficoltà, la fatica fisica che lui, pellegrino fra i pellegrini, penitente fra i penitenti, ma ancora caricato del corpo e del peso mortale, dovrà affrontare. Quale creazione migliore, allora, di questa stupefacente montagna di angeli, che dalla spiaggia si alza verso una sommità lontana, imponendo il passaggio attraverso una vera porta, per poter accedere alle sette cornici, e quindi introducendo nella «divina foresta spessa e viva» del Paradiso Terrestre? Là dove, cioè, l'umanità fu collocata ai suoi albori, e fu felice, perché libera dal peccato e dal male; dove si svolgerà un esame severo, severissimo, per Dante, chiamato dalla donna della sua vita, Beatrice, di fronte al tribunale della sua coscienza a riconoscere errori e traviamenti; ma dove infine si compirà la renovatio che lo farà «puro e disposto a salire a le stelle» (canto XXXIII). Il Purgatorio è il luogo sospeso della purificazione: non più vita terrena, ma non ancora beatitudine eterna; oltre il varco della morte, ma in una dimensione destinata a finire. A differenza di Inferno e Paradiso, infatti, il Purgatorio non è eterno, ma
De Gruyter eBooks, Jul 11, 2016
in «La Crusca per voi», 63 (2021), II, pp. 6-8

Dante, l’italiano, a cura di Giovanna Frosini e Giuseppe Polimeni, Firenze, Accademia della Crusca-goWare edizioni, 2021, pp. 299 (Settimana della lingua italiana nel mondo), 2021
Nel canone tradizionale Omero, Dante e Shakespeare formavano il trittico dei classici mondiali. O... more Nel canone tradizionale Omero, Dante e Shakespeare formavano il trittico dei classici mondiali. Oggi nuove tendenze critiche hanno dato luogo a valutazioni diverse sui grandi della letteratura universale, ma senza dubbio Dante conserva saldamente il suo posto, come dimostrano la sua presenza negli studi internazionali, le molte traduzioni anche in lingue e culture lontane dall'influenza (oggi calante) della cultura occidentale e, cosa non meno significativa, il continuo lavorio di adattamento e transcodificazione che hanno dato e danno vita a una quantità di rivisitazioni, dai fumetti alle interpretazioni cinematografiche, televisive e multimediali. A questa constatazione se ne accompagna un'altra, apparentemente contraddittoria: alla rapida diffusione della Divina Commedia, attestata già nel XIV secolo dal gran numero delle copie manoscritte, dai commenti, dalle citazioni, il capolavoro dantesco non ha imitatori, diversamente da ciò che si verifica con Petrarca e Boccaccio, gli altri due classici della letteratura in volgare delle origini. È sufficiente ricordare l'Acerba di Cecco d'Ascoli, poema dottrinale che l'autore compose proprio in polemica con Dante: davvero povera cosa, almeno dal punto di vista poetico. Non è dunque sul piano del genere letterario che si misurano il ruolo e le funzioni della Commedia e le ragioni della sua vitalità perdurante. Per rimanere nel XIV secolo, tutt'altro panorama risulta infatti dalla presenza della Commedia negli altri due classici del secolo: grande ammiratore di Dante, Boccaccio ha reimpiegato nel Decameron un'infinità di spunti danteschi risemantizzati e reinterpretati coerentemente con la logica compositiva delle cento novelle, i cui fondamenti sono diversissimi da quelli della Commedia. Nello stesso secolo, il dialogo con Dante poeta affiora anche in alcuni componimenti del Canzoniere di Petrarca. L'influenza di Dante è estesa e ramificata, e sarà possibile indicare solo pochissimi episodi. In area italiana, un autore come l'Ariosto attinge più volte alla Commedia nell'Orlando Furioso; ancora più marcata è la presenza dantesca nelle sue bellissime Satire, anche in dipendenza del genere letterario, più vicino del poema cavalleresco a un lessico e a contenuti realistici. Cambiando tempo, luogo e argomenti, dopo la Riforma luterana le critiche dantesche al Papato furono strumentalizzate come anticipazioni del nuovo credo luterano e più generalmente protestante, con distorsioni che ebbero lunga vitalità.
Nuove prospettive sulla tradizione della «Commedia», Terza serie (2020), a cura di Martina Cita, Federico Marchetti, Paolo Trovato, Padova, libreriauniversitaria.it edizioni, 2021, pp. 165-170 (ISBN: 978-88-3359-323-4), 2021
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o... more I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfi lm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuita o trasmessa in qualsivoglia forma senza l' autorizzazione scritta dell' Editore, a eccezione di brevi citazioni incorporate in recensioni o per altri usi non commerciali permessi dalla legge sul copyright. Per richieste di permessi contattare in forma scritta l' Editore al seguente indirizzo:
La Città che scrive. Percorsi ed esperienze a Pistoia dall’età di Cino a oggi (Pistoia, Biblioteca Forteguerriana, 21 ottobre-17 dicembre 2017), a cura di Giovanni Capecchi e Giovanna Frosini, Firenze, Edifir, 2017, pp. IX-211 (ISBN 978-88-7970-823-4), 2017
Centro Manoscritti-Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contempo... more Centro Manoscritti-Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei
Dante e le grandi questioni escatologiche. Atti del Convegno internazionale di Roma, Università degli Studi Roma Tre, 25-26 novembre 2021, a cura di Luca Azzetta, Milano, Vita e Pensiero, 2022, pp. 81-99 (ISBN: 978-88-343-5102-4), 2022
Settecentenario della morte di Dante (13-14 settembre 1321-2021). Atti della manifestazione celebrativa di Roma, 8-9 settembre 2021, a cura di Bruno Itri, Roma, Salerno Editrice, 2022, pp. 179-203 (ISBN: 978-88-6973-710-7), 2022

I pomodori a raggi x, a cura di Jacopo Nori, Donatella Lippi, Nicolò d’Afflitto, Firenze, Edizioni Polistampa, 2021, pp. 103-109 (ISBN: 978-88-596-2226-0), 2021
C ome può un libro nato "quasi per ischerzo" uscire da un appartamento borghese di una piazza fio... more C ome può un libro nato "quasi per ischerzo" uscire da un appartamento borghese di una piazza fiorentina ed entrare nelle case di tutti gli italiani (e le italiane)? Come riesce un'opera dedicata a un argomento in apparenza minore, quotidiano, non letterario ma pratico, conquistare in modo irreversibile lettori e lettrici, uomini e donne, ed entrare stabilmente nella cultura di un popolo, di un paese, fino a costituirne un elemento identitario e sostituire il titolo stesso (lungo, complicato) col nome del suo autore? Può, a patto che si diano alcune condizioni, che nel loro sommarsi creano una congiuntura pressoché irripetibile (e che tale è sostanzialmente rimasta, almeno finché non hanno dilagato i mezzi di comunicazione sociale); dunque, a condizione che: • dietro quel libro, apparso stampato all'improvviso, armato come Minerva dalla testa di Giove, pubblicato in maniera semi-clandestina, in un numero ridotto di copie, pagato dall'autore perché nessun editore importante lo aveva accettato e aveva voluto assumersi il rischio, ci siano in realtà decenni di osservazione scrupolosa, di esperienza diretta in mezza Italia e più, di prove e riprove domestiche; • ci siano idee forti e chiare da diffondere, sui principi dell'igiene, dell'economia, del buon gusto, che sorreggono una visione della cucina insieme come scienza e come arte; • ci sia un vero e proprio programma civile e politico, nel senso alto del termine, per l'educazione (alimentare, sociale, culturale) della nuova classe borghese, che potrà comprendere e realizzare una nuova idea di cucina, moderna, controllata, consapevole, attenta alla qualità delle materie prime, e ben disposta ad accogliere procedimenti razionali, semplici, e dal risultato sicuro, certificato dall'esperienza dell'autore, dalla sua conoscenza dei mercati e delle tecniche, anche le più nuove;
Caterina da Siena, Epistolario. Catalogo dei Manoscritti e delle stampe, a cura di Marco Cursi, Antonella Dejure, Giovanna Frosini, Roma, Istituto storico italiano per il Medioevo, 2021, pp. 31-46 (ISBN: 978-88-31445-13-9; ISSN: 1722-9405), 2021
, in «Onorevole e antico cittadino di Firenze». Il Bargello per Dante, a cura di Luca Azzetta, Sonia Chiodo, Teresa de Robertis, Firenze, Mandragora, 2021, pp. 89-97 (ISBN: 978-88-7461-557-5): Mostra di Firenze, Museo Nazionale del Bargello, aprile-luglio 2021, 2021
Trasporti e montaggio Arterìa s.r.l. Assicurazioni Willis Towers Watson comitato nazionale per le... more Trasporti e montaggio Arterìa s.r.l. Assicurazioni Willis Towers Watson comitato nazionale per le celebr azioni dei settecento anni dalla morte di dante alighieri musei del bargello università degli studi di firenze, dipartimento dilef dipartimento sagas In collaborazione con Con il patrocinio di Con il patrocinio e contributo di Nell'ambito di Promossa e organizzata da Con il contributo di

Firenze University Press, 2015
The volume Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni was born thanks to the international semina... more The volume Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni was born thanks to the international seminar held in Certaldo on 25th June 2014, and it is the ideal continuation of the intense study activity characterising the hundredth anniversary of Boccaccio\u27s birth, to which many young scholars attended. This volume collects contributions by young and very young people, some of them at their first publication, with the aim of giving space to current new researches. The discussed topics, which do not fail to consider Boccaccio\u27s Latin and Greek culture, touch on aspects of Italian linguistics and lexicography, on the textual tradition of Latin and Vernacular works, on the commentaries to Boccaccio’s works and on the geographical universe within which the Decameron places itself.Il volume Intorno a Boccaccio / Boccaccio e dintorni nasce dal seminario internazionale tenutosi a Certaldo il 25 giugno 2014, ideale prosecuzione dell’intensa attivit\ue0 di studio che ha caratterizzato il centenario della nascita di Boccaccio, che ha visto protagonisti molti giovani studiosi. Il volume raccoglie contributi di giovani e giovanissimi, alcuni alla loro prima pubblicazione, con l’intento di dare spazio a nuove ricerche in corso. I temi affrontati, attenti anche alla cultura latina e greca di Boccaccio, toccano aspetti di linguistica italiana e lessicografia, la tradizione testuale delle opere latine e volgari, i commenti a Boccaccio, l’universo geografico entro cui si colloca il Decameron
Zeitschrift für romanische Philologie
Uploads
Papers by Giovanna Frosini
https://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?id=25813
https://www.francoangeli.it/Area_PDFDemo/1940.10_demo.pdf
Presentazione a cura di Chiara Murru e Federigo Bambi
Titolo della comunicazione: «Nella cucina del VoSLIG» [con Monica Alba].
Giovedì 7 giugno 2022, h 15.00-18.00, online su Microsoft Teams
Con il patrocinio di: Accademia della Crusca, Academia Barilla, Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea - CNR, Casa Artusi, LEI - Lessico Etimologico Italiano, ArchiDATA - Archivio di (retro)datazioni lessicali, Olschki Editore.
Con il patrocinio di: Accademia della Crusca, Academia Barilla, Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea - CNR, Casa Artusi, LEI - Lessico Etimologico Italiano, ArchiDATA - Archivio di (retro)datazioni lessicali, Olschki Editore.
L’incontro si terrà esclusivamente da remoto: gli interessati potranno richiedere il link Microsoft Teams di accesso al Webinar, scrivendo all’indirizzo [email protected], precisando nell’oggetto della mail il titolo del Seminario.
Un omaggio a Pistoia, alla sua storia, al suo patrono, nell’anno (2021-2022) che ne celebra il Giubileo.
Università di Siena Stranieri, 3 e 4 giugno 2024