FRANCESCO MUSANTE
La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
domenica 30 maggio 2010
IL SOLDATINO DI PIOMBO
giovedì 18 marzo 2010
Cyrano de Bergerac
CIRANO: Parlavamo di un bacio…
ROSSANA: No…
CIRANO: Sì, è dolce la parola.
ROSSANA: Tacete.
CIRANO: Un bacio… ma cos'è, così d'un tratto? Un giuramento reso tra sé e sé, un patto più stretto... È come un traguardo che insieme è un avvio, un punto rosa acceso sulla "i" di "amore mio", un bisbiglìo alle labbra perché l'orecchio intenda, il brivido del miele di un'ape che sfaccenda, una comunione presa al petalo di un fiore, un modo lungo e lieve di respirarsi il cuore e di gustarsi in bocca l'anima poco a poco.
ROSSANA: Tacetevi, vi prego...
Siamo tornati a casa appagati e più ricchi; pieni di tali emozioni che, alla fine, abbiamo pure litigato! Lo so che non c'entra niente con ciò che precede e che non si concilia neanche un pò con l'atmosfera vissuta, ma le relazioni, gli affetti, l'amore, non seguono schemi prestabiliti: sono "Mine vaganti", per dirla con Ozpetek che, proprio con quest'ultimo film, (che ho visto ieri sera con le mie amiche, al cinema!) ha reso una descrizione meravigliosa, sebbene amara, del conformismo familiare e del destino delle diversità.
Oltre a celebrare un'inno agli amori impossibili, come nel Cyrano di Rostand.
"Una mina vagante è una persona che porta scompiglio e disordine, che induce chi la circonda al cambiamento..."
"...non farti mai dire dagli altri chi devi amare..."
Sono, queste, piccole, preziose parentesi nel quotidiano, che mi permettono di andare avanti nonostante le tristezze che incontro ogni giorno nel mio lavoro: come quella bambina sieropositiva, infettata in un'ospedale libico, insieme ad altri cinquecento bambini, che ora è in malattia conclamata e sta per morire...ma di questo oggi non voglio parlare.
Buona visione.