Commercio parole, di professione. Le regalo. Le vendo. Le semino. Le poto. Cerco di farle sbocciare. E le raccolgo. Come un contadino nei confronti della sua terra, nutro un profondo rispetto per questi meravigliosi suoni. E non trovo degno della mia stima chi le spreca. Le parole hanno un peso, un valore, un significato; raggiungono luoghi interni talmente profondi da apparire inaccessibili. Toccano corde dell'intimo, fanno vibrare. Sono capaci di guarire. E di fare ammalare. Paradossalmente dimentichiamo più facilmente ciò che dice colui che parla molto mentre ricordiamo, anche a distanza di anni, le frasi pronunciate da persone poco inclini alle chiacchiere. Come se il peso che portano con sè fosse maggiore quando la quantità è contenuta. Le parole, meno sono, più sono efficaci. Ne abbiamo a disposizione un universo infinito e le utilizziamo per mille scopi. Abbiamo parole per far ridere, parole per far piangere. Parole per convincere e parole per rinunciare. Possiamo usarle bene o sfruttarle per farci del male. Esistono parole che abbracciano, altre che schiaffeggiano. Può accadere che qualcuno si scusi dicendo:"Non volevo dirti ciò che ho detto..."; in realtà le parole che escono sono sempre dentro di noi e non sarebbe possibile il contrario. Talvolta non siamo completamente consapevoli del motivo per cui abbiamo utilizzato proprio quelle e non altre, che forse sarebbero state più opportune. Ma tutto ha un significato; a noi il compito di scoprirlo. In un mio personale archivio immaginario ci sono anche le parole non dette, insieme a quelle che non potrò più dire: sono le uniche che, al di là del contenuto, fanno solo del male.
FRANCESCO MUSANTE
La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
sabato 27 febbraio 2010
mercoledì 17 febbraio 2010
Un San Valentino in ritardo...
Ray da giorni aveva un progetto in testa. Guardingo e attento aspettava solo il momento propizio. Ieri gli si è presentata l'occasione favorevole e l'ha colta al volo. Il tempo di una distrazione e lui era già andato. All'avventura. A rincorrere il suo sogno. Dritto e sicuro, senza tentennamenti nè sensi di colpa Ha seguito il richiamo. Il profumo del vento, della vita, dell'istinto primordiale.
Alcuni indizi ci hanno avvertito che la fuga era iniziata al mattino. Tutta la giornata a cercarlo, disperati e preoccupati. Una parte di noi, quella più subdola e cinica, ci portava a riflessioni amare: chi scappa da un luogo è perchè non sta bene...Il Piccolo si domandava, piangente, se lo avremmo rivisto. L'Adolescente era preoccupato per i pericoli che stava correndo. Io e Fred...Bhè, io e Fred eravamo INCAZZATI NERI! Poco prima di cena, così com'era sparito è riapparso...Un'abbaiare festoso, il cuore in gola, la corsa per sincerarsi che fosse proprio lui ed eccolo lì. Scodinzolone e allegro, impaziente che lo facessimo entrare, ci ha riempito di feste e non la smetteva più. Poi si è diretto alla ciotola dell'acqua e si è dissetato avidamente, mentre i croccantini, quelli che solo qualche ora prima aveva snobbato inappetente, sono stati spazzolati in un batter d'occhi. Alla fine, stremato e appagato, si è sdraiato sguaiatamente e non c'era più niente e nessuno che per lui avesse importanza. Era solo riposo. Così, tutto, all'improvviso, è stato chiaro: Ray, testardo, selvaggio, immaturo, romantico, è fuggito per vivere il suo S.Valentino, sebbene in ritardo...E son certa che ha in mente di rivivere le emozioni provate: prima o poi fugge di nuovo, ed è già a progettare.
E' ripensando a questo che stamani, per strada, immersa nel traffico cittadino, scrutando le facce depresse, i visi tirati, gli occhi spenti, ho pensato che Ray dovrebbe tenere un seminario pubblico sulle cose veramente importanti per star bene. Ho in mente un titolo:"Ama e fai ciò che vuoi.", ma solo perchè:"Fate l'amore, non la guerra." mi sembra troppo di parte...
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famiglia
martedì 9 febbraio 2010
Samantha alla riscossa!
Che giornate amici..
Son fisicamente distrutta e demoralizzata.
L'edificio scolastico che ospita l'Asilo Nido presso il quale (allegramente) lavoro, è stato chiuso lo scorso venerdì per questioni di sicurezza.
Sono circa due anni che segnaliamo la presenza di preoccupanti crepe sul soffitto e richiediamo degli accertamenti. Durante la chiusura del periodo estivo ci sarebbe stato modo di intervenire senza arrecare nessun tipo di disagio alle famiglie.
Venerdì scorso la svolta..
in seguito ad una lettera firmata da tutti i genitori indirizzata agli Amministratori comunali ed al controllo eseguito dal tecnico del Comune.
( il geometra del Comune, munito di manico di scopa, ha battuto il soffitto fino a provocare la caduta di gran parte dell'intonaco e dei calcinacci!)
è stata così stabilita la pericolosità del soffitto.
Dopo vari tira e molla si è deciso un periodo di chiusura pari a circa 3 settimane x ripristino del controsoffitto e realizzazione di un nuovo impianto elettrico ( della serie non lamentatevi..avrete anche un impianto nuovo!)
Così mentre con le colleghe ci davamo da fare x coprire gli arredi, scatolare e interrogarci a vicenda su quale sarebbe stata la nostra sorte, ( per quanto tempo resterà chiuso? un trasferimento del nido..e dove??) nel frattempo
genitori e bimbi si recavano in Comune x manifestare disagio, preoccupazione e soprattutto x avere risposte certe in merito alla questione "sicurezza".
Ne è conseguita una gran discussione, l'atmosfera nella sala del Consiglio Comunale piena di genitori, nonni e bimbetti che girovagavano indossando il grembiulino ( in segno di protesta) si è presto scaldata. L' amministratore Comunale cercava di arginare le legittime accuse delle famiglie, mentre l'Assesore alla pubblica istruzione ascoltava senza essere in grado di controbattere! ( e pensare che è in corsa x la candidatura a Sindaco alle prossime elezioni comunali)
Tra uno scatolone da riempire e l'altro tenute costantemente informate da una mamma via sms..alla fine non ce l'abbiamo più fatta!!
(leggi: Samantha ha caricato in macchina le colleghe e si è catapultata in Comune!)
Non potevo restar lì mentre là si stava discutendo, prendendo atto della situazione e decidendo il da farsi..
In una decina di minuti eravamo in Comune!
E' bastato poco x rendersi conto di quello che stava accadendo..
Poca chiarezza da parte degli Amministratori, la questione sicurezza minimizzata..
Di fronte alle perplessità di una mamma in merito agli spazi dell'edificio che avrebbe dovuto accogliere i nostri bimbi in questa situazione di emergenza e alle rassicurazioni dell'Amministratore, non ho potuto che dissentire!
L'Amministratore visibilmente infastidito dalla mie parole mi ha intimato di fronte a tutti di tacere e di attenermi al mio ruolo!
L'Amministratore visibilmente infastidito dalla mie parole mi ha intimato di fronte a tutti di tacere e di attenermi al mio ruolo!
Dopo una manciata di secondi mi son ritrovata seduta, tra le mani il microfono, determinata a ribadire con tutta calma il mio intervento, motivandolo in modo razionale. Mi sono poi congedata dicendo che a quel punto sarei tornata al " mio posto" in silenzio. Ne è conseguito un applauso generale da parte dei presenti, che ho percepito come segno di solidarietà nei miei confronti e di condanna alle parole intimidatorie che mi eran state lanciate.
Subito dopo, l' Amministratore ha abbandonato la Sala in tutta fretta, richiamandomi all'ordine fuori nel corridoio! Dopo aver scaraventato le scartoffie che teneva in mano su una sedia ha iniziato a sbraitare contro di me, urlando che NON avrei dovuto dire quelle stronzate ( parole sue), NON sarei dovuta esser lì, NON avrei dovuto parlare.!! E ancora bla,bla,bla!!!!
Stentavo a riconoscere la persona Inviperita che avevo davanti e con cui avevo avuto modo di relazionarmi in questi due anni...
Ho cercato di ribadire il mio punto di vista, certa di non aver detto niente di sconveniente. Con l'unica colpa di aver riportato la veridicità dei fatti!
Il tempo di tornare al Nido, ancora incredula x l'aggressione che avevo subito, e già il telefono squillava..dall'altro capo la mia Responsabile, celermente informata dall'Inviperito Amministratore chiedeva chiarimenti!
Non ha avuto modo di ribattere perchè le ho detto che se solo fosse stata presente (ed era suo dovere esserlo in qualità di responsabile del servizio ) si sarebbe resa conto di ciò che era realmente accaduto!
Il pomeriggio stesso, in un incontro con gli addetti ai lavori x decidere modi e tempi di risposta all'emergenza, ho chiesto un chiarimento all' Inviperito.( Non sarei stata così decisa nel condurre la discussione se un'ora prima non avessi avuto il sostegno e le argomentate motivazioni di Wilma in veste di mio avvocato difensore!!) . Il confronto si è tenuto in un clima abbastanza disteso. Di fronte al mio sconcerto in merito alle parole da lui usate nei miei confronti e che mai mi sarei aspettate proprio da lui, mi ha risposto che non era stata sua intenzione offendermi..ma che comunque restava convinto del fatto che avevo sbagliato prendendo parte alla discussione!
Purtroppo ( per loro ) è un periodo abbastanza caldo per il Comune. Siamo alla vigilia delle elezioni Comunali, il Sindaco uscente ( indagato 4 anni fà insieme a gran parte della giunta, x mobbing, voto di scambio e corruzione) si ripropone ai cittadini, utilizzando per la sua campagna elettorale dei disgustosi manifesti che lo ritraggono in manette il giorno dell'arresto, mentre incita i cittadini a votarlo!! (piccolo particolare: è un fan di B. è stato anche a trovarlo all'ospedale in seguito all'aggressione da lui subita) Fortunatamente da stamani son stati sostituiti dai nostri splendidi manifesti: papaveri ROSSI, che guardano al futuro ed alla primavera! ( tra l'altro anche Miranda è candidata!) Ecco, questo è quello che è successo, come mi ha detto l'Inviperito al termine del nostro "chiarimento": " Ma l'hai capito o no che ti sei immischiata in una questione politica e non in una discussione tra "semplici" genitori? Quindi, dico io..?!
Indignata, offesa ed anche un pò preoccupata per l'accaduto e le possibili conseguenze, son stata sorpresa nei giorni successivi da alcune dimostrazioni di stima nei miei confronti. Più di una persona a mia insaputa (tra cui 2 consiglieri comunali ed il nostro candidato Sindaco) han parlato con l'Inviperito, condannando i toni e le parole da lui usate!
Tant' è che riferendolo tra l'entusiasmo alle mie care Amiche, Miranda mi ha detto :
" Oh ma Napolitano non c' ha ancora parlato!?"
Non son certa del fatto che questa storia non avrà conseguenze per me..
almeno che...
IN BOCCA AL LUPO AI PAPAVERI ROSSI!!
Comunque vada..
Vostra-determinata-Samantha.
Vostra-determinata-Samantha.
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POLITICA
sabato 6 febbraio 2010
E sbornia sia...
Stamani mi son svegliata sentendomi tutta la stanchezza della notte passata insonne, trascorsa a far fare lo yo-yo a Fred: "Vieni vicino a me, non riesco a dormire...", "no, no, allontanati, con te troppo vicino non riesco a trovare la posizione per dormire...", ed ancora:"mi fa male il braccio...ho caldo, ho freddo...non ho digerito, mi fai una camomilla?" e lui che, disperatamente assonnato, mi assecondava come un automa. Forse anche consapevole dei miei fantasmi, dei ladri che, nei brevi momenti di sonno, venivano a rubarmi in casa, non prima di aver barbaramente ucciso Ray...Inutile ribadirlo, l'inconscio segue strade sconosciute alla razionalità. Si addentra entro tunnel tortuosi, va a scavare instancabile e tira fuori carcasse, poi te le mostra mascherate, come un prestigiatore che nel cilindro getta carte e fa uscire conigli...E tu non ci capisci più niente. O scopri che il sale nella tua ferita brucia ancora, segno che non è ancora guarita. Così, inseguendo tali pensieri,nel tentativo di acchiapparli, ho messo sul tavolo di legno: farina, sale, olio d'oliva, latte, lievito, acqua tiepida, pomodori, cipolla, semi di sesamo ed ho iniziato l'opera d'arte. Ho impastato con passione e forza, lungamente, fino a creare una pagnotta gigante, tonda e liscia. L'ho coperta con cura ed ho atteso. Nelle prime ore del pomeriggio era pronta. Una breve telefonata alle mie amiche:"Ci siamo? Siete per strada? Accendo il forno?". Il loro arrivo è stato salutato da un profumo tanto fragrante da stordire i sensi:meglio di Chanel N.5! Ed è stata sbornia! Instancabili golose, complici negli eccessi, senza limiti nel concedersi vizi, vicine sempre...Pizze, focacce al sesamo, schiacciatina alla cipolla sono state la nostra estasi. Accompagnate da un thè leggero, aromatizzato alla vaniglia, da tante chiacchiere, confidenze, risate e progetti.
"Miranda, Samantha, su, raccontatemi, com'è andata la riunione del partito? Com'è il candidato sindaco? Fisicamente intendo..."
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AMICIZIA
mercoledì 3 febbraio 2010
PAURA
Tutto è iniziato con la scoperta di una strana macchia, come un presagio oscuro, in fondo alla radice di un molare. Gli specialisti consultati si alternavano, abilmente contraddicendosi, nella diagnosi: è da operare subito, non necessita di intervento; potrebbe essere una cosa seria, è una semplice infiammazione. Nell’incertezza, alla fine, Wilma ha deciso di farselo togliere, qualsiasi cosa fosse. Così sabato mattina è stata ricoverata in un ospedale specializzato lontano da casa. Ecco, io Wilma ricoverata nella corsia di un reparto oncologico proprio non me la so immaginare. Non la Wilma che conosco, instancabile, ironica, combattiva, sempre pronta a far guerra. Wilma dalle riflessioni argute, dalle battute taglienti, la vena polemica mai dismessa. Difficile, quasi doloroso, pensarla relegata in un letto di ospedale.
Dopo l’intervento sono arrivate le valutazioni tranquillizzanti del medico che non ha riscontrato niente di maligno.
E' a quel punto che, in me, irrompe la paura, quella bastarda che si era furtivamente nascosta dietro a considerazioni rassicuranti, a frasi di circostanza, celandosi dietro pensieri razionali e forzatamente positivi. Paura clandestina che si scioglie, finalmente, in sollievo. Ma allora il mio cervello è così bravo a bluffare da ingannare persino se stesso? Sono così brava a fingere, simulare, negare che finisco per credere anch'io alle mie stesse finzioni?
Al telefono Wilma mi risponde tranquilla. Ride raccontandomi di quanto è gonfia e di come l'Adolescente l'ha presa in giro per questo. Che al posto della minuscola ciste le abbiano messo una pallina da ping pong?
Forse, domani torna a casa.
Ti aspettiamo, Wilma. Una solenne sbronza stavolta non ce la leva nessuno!
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sentimenti
lunedì 1 febbraio 2010
PER MIO PADRE, PER MIO FIGLIO.
Anche il Sindaco e la giunta della nostra cittadina hanno sentito l'incomprensibile bisogno di intitolare una via a Bettino Craxi. Così Samantha, indignata, mi ha telefonato: Andiamo anche noi? Sì andiamo!
Conoscevo Samantha da poche settimane quando mi confidò che, un giorno, credo frequentasse ancora le elementari, aveva rubato una deliziosa statuina in un negozietto del paese. Giunta a casa, sua madre, non appena se ne accorse, la obbligò a riportare indietro la statuina, a scusarsi con i negozianti e a promettere di non farlo mai più. Tale fu la vergogna e l'umiliazione che a Samantha passò per sempre ogni desiderio di rubare alcunché. Fino a quel giorno, prima di quella confidenza, Samantha mi era sembrata troppo diversa da me, per carattere, abitudini, gusti. Quella storia, invece, e l'orgoglio con cui me la raccontò, me la fece sentire vicina perché vi riconoscevo qualcosa di familiare, di comune tra noi, un filo sottile che ci legava. Aldilà delle innegabili differenze temperamentali ci univa il fatto significativo di aver ricevuto un'educazione simile: anche i miei non mi avevano mai fatto nessuno sconto nè mi avevano mai giustificato quando sbagliavo. Per loro non esistevano scusanti, vie di mezzo, se e ma. C'era una sola cosa giusta da fare, una sola strada da seguire. Non ti potevi sbagliare. Non dovevi sbagliarti!
Un genitore di oggi avrebbe cercato della attenuanti, avrebbe opposto delle spiegazioni: forse l'ha visto fare ad altri, è ancora troppo piccola, ha agito ingenuamente senza pensare di far male, in fondo è un oggetto di poco valore, magari non l'hanno neanche vista...
Non so se i nostri genitori si davano, nel proprio intimo, queste spiegazioni, sicuramente non lo davano a vedere. Accoglievano le nostre infantili mancanze come ghiotte occasioni per insegnarci qualcosa, per mettere dei paletti chiari e precisi. E lo facevano senza esitazioni nè incertezze. Con severità e fermezza ma senza inutili accanimenti o ricatti affettivi. In questo modo ci hanno dato regole precise, posto limiti stabili, tracciato confini e dunque segnato la strada da seguire. E non era mai la strada più facile, più frequentata, più agevole.
E così, l'idea bislacca del Sindaco e della giunta comunale è suonata per noi come un'offesa personale, un'insulto all'educazione ricevuta, la profanazione dei valori e dei principi che hanno da sempre orientato le nostre scelte, tracciato la nostra strada.
All'epoca dell'Hotel Raffael, personalmente io non ho gioito né festeggiato di fronte all'uomo, un tempo potente, caduto nella polvere; di fronte alla malattia ho chinato il capo, invasa da una comprensibile pietà per la sorte umana; davanti alla morte ho dismesso la rabbia. Rabbia che pure torna, pervicace e meschina, ad affacciarsi in me, allorchè si strumentalizza questa misera vicenda nel tentativo di assolvere tutto e tutti in una sorta di qualunquistica notte nera in cui tutte le vacche paiono nere. Pur comprendendo e rispettando il dolore dei familiari e di chi gli fu amico sincero non posso accettare il tentativo che colgo, sotto spudorate e subdole grida d'affetto e di stima tardiva, di riabilitare, insieme all'uomo, un modo di agire che fu scorretto ed illegale. Sale ed esonda la mia rabbia quando si distorcono i fatti, si giustifica ciò che non è giustificabile, si minimizzano le responsabilità, si confondono indistintamente innocenti e colpevoli, si nega ciò che realmente accade e tutto questo per fini personali ed egoistici. In vista, ho il sospetto, di un immorale tentativo di autoassoluzione, di legittimazione delle frequenti e riprovevoli violazioni delle leggi proprio da parte di chi quelle leggi le pensa, le firma e le impone all'intero Paese.
Il dolore e la morte non cancellano le colpe di scelte sbagliate compiute in vita. Scelte sbagliate per le quali noi tutti ancora oggi paghiamo un prezzo altissimo, che continueremo a pagare anche in vecchiaia poichè lo Stato, indebitato dalle dissipazioni e dalla allegra gestione economica durante i favolosi anni Ottanta, non si può più permettere di garantirci pensioni dignitose come quelle dei nostri genitori. Insegno ogni giorno, con fatica, a mio figlio l'importanza di rispettare le regole, di cercare di fare sempre scelte giuste nel rispetto degli altri, di tenere comportamenti irreprensibili. Mi aspetto da chi mi rappresenta, da chi mi governa, aldilà del colore politico, un comportamento esemplare e rispettoso delle regole. Sempre!
Questo Paese, purtroppo, non manca di eroi, cui dedicare strade e piazze. Persone che davvero pagarono caro, a volte addirittura con la vita la fedeltà al Paese, e alle sue leggi, per fare di questa Italia un posto migliore. Persone che fecero scelte diverse, difficili, pericolose. Perchè, questo voglio che mio figlio impari, scegliere quale strada percorrere è sempre possibile.
E dunque, in nome di mio padre, per il bene di mio figlio, forte si leva il mio sdegno.
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