FRANCESCO MUSANTE
La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita.
sabato 27 marzo 2010
Primavera sta per arrivare...
martedì 23 marzo 2010
EMOZIONI A VENEZIA....
giovedì 18 marzo 2010
Cyrano de Bergerac
CIRANO: Parlavamo di un bacio…
ROSSANA: No…
CIRANO: Sì, è dolce la parola.
ROSSANA: Tacete.
CIRANO: Un bacio… ma cos'è, così d'un tratto? Un giuramento reso tra sé e sé, un patto più stretto... È come un traguardo che insieme è un avvio, un punto rosa acceso sulla "i" di "amore mio", un bisbiglìo alle labbra perché l'orecchio intenda, il brivido del miele di un'ape che sfaccenda, una comunione presa al petalo di un fiore, un modo lungo e lieve di respirarsi il cuore e di gustarsi in bocca l'anima poco a poco.
ROSSANA: Tacetevi, vi prego...
Siamo tornati a casa appagati e più ricchi; pieni di tali emozioni che, alla fine, abbiamo pure litigato! Lo so che non c'entra niente con ciò che precede e che non si concilia neanche un pò con l'atmosfera vissuta, ma le relazioni, gli affetti, l'amore, non seguono schemi prestabiliti: sono "Mine vaganti", per dirla con Ozpetek che, proprio con quest'ultimo film, (che ho visto ieri sera con le mie amiche, al cinema!) ha reso una descrizione meravigliosa, sebbene amara, del conformismo familiare e del destino delle diversità.
Oltre a celebrare un'inno agli amori impossibili, come nel Cyrano di Rostand.
"Una mina vagante è una persona che porta scompiglio e disordine, che induce chi la circonda al cambiamento..."
"...non farti mai dire dagli altri chi devi amare..."
Sono, queste, piccole, preziose parentesi nel quotidiano, che mi permettono di andare avanti nonostante le tristezze che incontro ogni giorno nel mio lavoro: come quella bambina sieropositiva, infettata in un'ospedale libico, insieme ad altri cinquecento bambini, che ora è in malattia conclamata e sta per morire...ma di questo oggi non voglio parlare.
Buona visione.
domenica 14 marzo 2010
FLASH MOB
"Mob" in inglese significa folla. "Flash", veloce. "Flash mob" sta ad indicare una massa di persone che inscena brevi azioni fuori dalla norma in un luogo predeterminato. Il Flash Mob nasce a New York nel 2003, da un'idea di un 28enne che volle tentare un esperimento sociologico sulle folle. Il Flash Mob è un raduno, organizzato via e-mail o sms, in cui molte persone si ritrovano in un luogo prestabilito per eseguire una certa azione, tutti insieme. E un evento tra "happening e nonsense", tra tecnologia e trasgressione. Mediamente dura intorno ai 10 min e finisce sempre con un applauso generale e la dispersione dei partecipanti. Nel mio Comune, circa 400 ragazzi, radunati nel centro città, hanno risposto ad un fischio acuto di uno degli organizzatori e hanno indossato gli occhiali da sole. Al secondo fischio hanno alzato il braccio e puntato il dito indice verso il Palazzo comunale. Al terzo fischio si sono dispersi, pacifici e con il sorriso sulle labbra. Mi sono commossa quando ho visto la compattezza del gruppo, l'entusiasmo e la fiducia di questi giovani nel cambiare il mondo con un gesto assolutamente non violento, seppur eclatante. Mi ha dato speranza sapere che, accanto a me, ogni giorno, ci sono giovani cuori capaci di pensieri di dissenso così coinvolgenti, contro chi li vorrebbe solo vandali, razzisti e stupidi. La risposta della classe politica? Pare che il sindaco si sia spaventato, che sia uscito dal Palazzo temendo un'azione violenta. Il risultato ottenuto? Si stanno ancora interrogando sul significato del gesto, sul messaggio implicito. Vi sembra poco aver suscitato interrogativi, sollecitato coscienze, insinuato dubbi? Ho pensato che noi adulti, se abbiamo cresciuto questi ragazzi, non siamo poi da buttar via totalmente. Ho avuto anche voglia di abbracciarli un pò questi giovani, per l'insegnamento che mi hanno dato...
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sabato 13 marzo 2010
IL CAPO DEL GOVERNO...
"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbe meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare." Elsa Morante. 1945 (a proposito di Mussolini)
lunedì 8 marzo 2010
LA DELUSIONE
Capita a molti di rimanere delusi, niente di eccezionale. Capita agli uomini, alle donne, ai giovani e agli adulti. A chi è intelligente e a chi è stupido. Lo ripeto con razionalità, con convinzione, cerco di farlo intendere al cuore, oltre che alla mente. Non è una questione così importante da condizionare una vita. Ma è come un acciacco, un malanno che si fa sentire quando cambia il tempo. E' una punta di spillo, che punge a seconda di come ti muovi. E' la pioggia nel giorno in cui hai organizzato una vacanza sul mare. La calza smagliata mentre stai per uscire e sai che era l'ultima nel cassetto. Il ritardo ad un'appuntamento importante. Il freddo nelle ossa che non riesci a fartelo passare nè con maglioni, calzettoni di lana e plaid sulle spalle. Si, essere delusi da una persona è tutto questo. Ed anche di più. Il dolore è poi maggiore quando da quella persona senti arrivare un affetto che sembra esistere di vita propria e che, anzichè far bene, ti getta sale sulla ferita, arriva come un vento gelato e inopportuno e ti mostra le tue nudità. E' un mistero spiegare come le parole, in tali rapporti, diventino inopportune, sconvenienti, caratterizzate da incomprensioni, rancori reciproci e conflitti mai chiariti nonostante le mille discussioni. A volte tali contatti si vestono di una formale , educata cortesia. Appare inspiegabile che le confidenze, l'intimità, la condivisione, le risate e il piacere di stare insieme, vengano sostituite dall'incomunicabilità, dalle litigate, dai fraintendimenti e dalle recriminazioni. E che non si individui il percorso del ritorno, della pace, del "tutto è come prima". E' come se esistesse un tempo definito che individua un prima e un dopo e che caratterizza anche il nostro cambiamento. Come se prima della rottura fossimo state persone assolutamente diverse dalle attuali. Più ingenue, dal nostro punto di vista, più fragili forse; sicuramente modificate dalla delusione. E rese più forti, un poco più ciniche. Sebbene non immuni dalla tenerezza che nonostante tutto proviamo quando, negli attacchi che ci vengono rivolti, ma anche negli atteggiamenti formali e antipatici, riconosciamo quei meccanismi di difesa che ci sono tanto noti e che appartengono alla storia di vita di quella persona. E' in queste occasioni che ci arriva, prepotente, la finitudine umana, e insieme, inspiegabilmente, la percezione di avere a disposizione un tempo infinito per rimanere offesi, per sentirci delusi e rimandare ogni chiarimento agli anni a venire...