I miei sogni mi precedono. Da sempre. E' il vantaggio d'avere un incoscio parente stretto di Stakanov. Lui non si lascia ingannare dagli artefatti della mia ragione, dalle costruzioni artificiali di serenità, dalla felicità in pillole, dal mantra e dalla respirazione. Lui lavora, sempre.
Così io sogno litigi. Violenti e dolorosi. Spesso le persone che amo sono protaginiste indiscusse delle mie divagazioni oniriche, qualche volta ne fanno parte anche i semplici conoscenti. Disagio e eccitazione sono le sensazioni che mi si appiccinano addosso quando apro gli occhi preda di un respiro affannato.
Credo d'aver cantato vittoria troppo presto.
Sto meglio.
Piano piano ce la faccio.
Il Gonasi mi fa una sega, vedete come sono serena?
Balle.
L'inconscio non cede alle mia avances e gli ormoni dopati completano il quadro.
Sciattaman mi ha educatamete chiesto che minchia di fine avessi fatto.
Spero che vada tutto bene
Una favola, psaico. Una favola.
Sono contento.
E io faccio finta di credere tu m'abbia creduto.
Ho latitato e forse ho fatto male. Ma tra dopaggi, monitoraggi, lavoro e la ZiaSanta che ha pensato bene di esibirsi in un doppio carpiato sulle scale di casa sua non ho avuto modo, testa, tempo di dedicarmi alla psicoterapia nonostante lui m'avesse pregato di non interromperla al fine di non creare resistenze che m'avrebbero fatto male.
Faccio da me.
Bella idea del cazzo, Princess.
Il punto è che faccio fatica e troppi percorsi insieme non li reggo, mi sfiancano. Ho bisogno di canalizzare le mie energie verso un unico obiettivo poi, magari, avrò tempo e voglia di lavorare su me stessa.
Sempre che ci sia ancora una me stessa alla fine di tutta 'sta storia. Che mica son più tanto sicura di non lasciarci le penne, eh.
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mercoledì 30 ottobre 2013
venerdì 27 settembre 2013
...e a culo tutto il resto!
Ciao, sono la Princess, sono una misantropa sociopatica e sono fiera del mio carattere di merda.
Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate, perché ho il filtro diplomazia su off e non ho manco intenzione di farvi credere che sia a causa dell'ormone a palla da periodo mestruale.
Da ieri sera convivo con l'identico stato d'animo che aveva Guccini la sera in cui scrisse l'Avvelenata, peccato che son quasi astemia, avrei potuto scrivere un post memorabile, roba da candidatura al MIA2014 e invece ho un mondodi rancore nel cuore e non riesco ad esprimerlo con le parolacce parole.
Riflettevo sull'ultima perla di Sciattaman.
Temi troppo il giudizio altrui
E te credo, strizzacervelli ottuso, convivo con gente idiota.
Dai su, provate ad azzeccare il primo della lista!
Bravi, è Capetto.
Lui rientra in quella categoria di persone grosso ego piccolo cervello. Che io dico, prima di esprimere qualsivoglia giudizio sul prossimo dovresti almeno imparare a camminare senza mettere i piedi a papera. A meno che tu non abbia interiorizzato la postura da prima posizione dopo 10 anni di danza classica non sei giustificato. Ci vorrebbe un modestissimo Q.I. da 90 per zittirlo, peccato possa decidere sul mio futuro, il che zittisce me, anche se ancora per poco.
Sarebbe davvero un meglio mondo se, semplicemente, tutti rispettassero quel tacito undicesimo comandamento, il cui valore, a mio modesto ma manco troppo avviso, supera di gran lunga il santificare le feste. Sarà che le feste comandate, come tutto quello di comandato, mi stanno sul cazzo.
Ci sono volute otto dico otto sedute per tirarmi fuori che mi viene l'ansia quando ho la sensazione di non potermi tirare indietro, quando mi costringo a sorridere e fingermi solare e accondiscentente.
Accondiscendente un par de cocomeri.
Volevo essere perfetta. Ma mica per me eh. E' qui che sta la deficienza, per gli altri. Figlia perfetta, moglie perfetta, lavoratrice perfetta. Perfettamente stronza, direi.
Comunica Princess, fatti conoscere per quella che sei. Esprimi i tuoi desideri, bisogni, necessità. E soprattutto, esprimi le tue perplessità, i tuoi disagi, i tuoi malesseri. Senza timori. Sei una persona libera.
Ok, Sciattaman, vado 7 anni in Tibet, che se me dice culo incontro pure Brad Pitt, smaltisco tutta la tossicità di anni e anni di sorrisi forzati e torno, incazzata e con la barba. No dai, quella no, che già rinunciare al tacco 12 sarà un mezzo trauma.
Non lo so se la terapia sta funzionando visto che dopo l'ultima chiacchierata ho deciso di non soffocare i miei scazzi dietro un non c'è problema ma io mi sento caricata a pallettoni. E incazzata, non so se s'era capito.
Reprimersi è male
Esprimersi è bene
Ma esprimersi male è bene o male?
Va bè, vi saluto gente, vado a condurre Sottovoce al posto di Marzullo.
Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate, perché ho il filtro diplomazia su off e non ho manco intenzione di farvi credere che sia a causa dell'ormone a palla da periodo mestruale.
Da ieri sera convivo con l'identico stato d'animo che aveva Guccini la sera in cui scrisse l'Avvelenata, peccato che son quasi astemia, avrei potuto scrivere un post memorabile, roba da candidatura al MIA2014 e invece ho un mondo
Riflettevo sull'ultima perla di Sciattaman.
Temi troppo il giudizio altrui
E te credo, strizzacervelli ottuso, convivo con gente idiota.
Dai su, provate ad azzeccare il primo della lista!
Bravi, è Capetto.
Lui rientra in quella categoria di persone grosso ego piccolo cervello. Che io dico, prima di esprimere qualsivoglia giudizio sul prossimo dovresti almeno imparare a camminare senza mettere i piedi a papera. A meno che tu non abbia interiorizzato la postura da prima posizione dopo 10 anni di danza classica non sei giustificato. Ci vorrebbe un modestissimo Q.I. da 90 per zittirlo, peccato possa decidere sul mio futuro, il che zittisce me, anche se ancora per poco.
Sarebbe davvero un meglio mondo se, semplicemente, tutti rispettassero quel tacito undicesimo comandamento, il cui valore, a mio modesto ma manco troppo avviso, supera di gran lunga il santificare le feste. Sarà che le feste comandate, come tutto quello di comandato, mi stanno sul cazzo.
Ci sono volute otto dico otto sedute per tirarmi fuori che mi viene l'ansia quando ho la sensazione di non potermi tirare indietro, quando mi costringo a sorridere e fingermi solare e accondiscentente.
Accondiscendente un par de cocomeri.
Volevo essere perfetta. Ma mica per me eh. E' qui che sta la deficienza, per gli altri. Figlia perfetta, moglie perfetta, lavoratrice perfetta. Perfettamente stronza, direi.
Comunica Princess, fatti conoscere per quella che sei. Esprimi i tuoi desideri, bisogni, necessità. E soprattutto, esprimi le tue perplessità, i tuoi disagi, i tuoi malesseri. Senza timori. Sei una persona libera.
Ok, Sciattaman, vado 7 anni in Tibet, che se me dice culo incontro pure Brad Pitt, smaltisco tutta la tossicità di anni e anni di sorrisi forzati e torno, incazzata e con la barba. No dai, quella no, che già rinunciare al tacco 12 sarà un mezzo trauma.
Non lo so se la terapia sta funzionando visto che dopo l'ultima chiacchierata ho deciso di non soffocare i miei scazzi dietro un non c'è problema ma io mi sento caricata a pallettoni. E incazzata, non so se s'era capito.
Reprimersi è male
Esprimersi è bene
Ma esprimersi male è bene o male?
Va bè, vi saluto gente, vado a condurre Sottovoce al posto di Marzullo.
mercoledì 18 settembre 2013
E tu, chi pazzo sei?
Facciamo la conta... ambrabaciccìcoccò tre civette sul comò che facevano l'amore con la figlia del dottore... nessuno vi ha mai parlato di zoofilia eh?
Forse è meglio eeny neeny miny moe... no 'spettate, questa è inquietante, per non parlare della variante razzista.
Vabbè, facciamo che decido io.
Vi parlo di ovaie o di cervello?
Vi parlo di ovaie o di cervello?
Maschietti stanchi dei miei racconti splatter avete vinto.
Let's pick my brain!
Come gli affezionati sapranno o avranno potuto intuire, dopo tre settimane di assenteismo spregiudicato e superbo con la Princess schiena dritta e spocchia chiavi in mano che in preda a deliri di onnipotenza andava blaterando in giro sono forte, sono figa, sono invincibile e pure immortale, chi ha bisogno della psicoterapia? sono tornata, tremolante, coda tra le gambe e con questa espressione qui:
S'è parlato di Mina e Pino aka i miei parents che, bontàloro, in una ipotetica cerimonia di premiazione per il titolo di genitore dell'anno sarebbero stati quelli in ultima fila che si girano i pollici e guardano avidamente il buffet, sperando che lo strazio finisca in fretta. Non è stata colpa loro, certo. Hanno ricoperto il ruolo come meglio hanno potuto. Epperò han fatto un bel casino, diciamocelo. Così io mi ritrovo con una mamma simbiotica e un padre fantasma. Famiglia Adams spazzame il salotto.
Hai sofferto per le mancanze di tuo padre Princess?
Ma no, figuriamoci. Ero così abituata che nemmeno le ho notate.
Ma prima hai detto che in adolescenza hai iniziato a chiederti se ti amasse o no, giusto?
Eh
E porsi domande simili non è già soffrire?
Azz, quando Sciattaman c'ha ragione, c'ha ragione.
Anyway
Pare che siam passati dalla fase benessere, tipica del periodo successivo ai primi incontri, alla fase must to do something alias damose da fa che siam mica qui a far crescere il pisello a Ken.
Punto primo: evitare di sentirmi in obbligo di raccontare a mia mamma pure quando ovulo. Fare scelte consapevoli e assolutamente autonome. Non farsi condizionare dal giudizio altrui.
Insomma fatte 'na vita, Princess. E io ci proverò, giurin giurello.
Ora, però una questione mi attanaglia. Sì perché Sciattaman m'ha dato i compitini a casa e io da scolara diligente, abituata a far la primina della classe, ho compilato il questionario consegnatomi dallo psaico il giorno stesso della seduta. Tra i molti quesiti ce ne sono alcuni finalizzati a rilevare eventuali forme di dipendenza, a vari livelli, da cibo, alcool, droghe, sesso e altri tesi ad evidenziare eventuali forme maniacali come il disturbo ossessivo compulsivo o le manie di persecuzione. Fortuna che io so' solo depressa e ipocondriaca. Pfiù.
Per farvi un esempio, queste sono alcune domande tipo:
In passato l'abitudine alla droga mi ha creato molte difficoltà: vero o falso
Il mio lavoro non è mai stato realmente disturbato dall'abitudine del bere: vero o falso
Fin da piccolo/a e per buona parte della vita ho avuto pensieri tristi: vero o falso
Ho difficoltà a dormire e mi sveglio stanco come quando sono andato a letto: vero o falso
Sarei disposto a morire di fame pur di diventare più magro di quello che sono: vero o falso
Mi accorgo che la gente parla male di me quando passo loro accanto: vero o falso
In passato l'abitudine alla droga mi ha creato molte difficoltà: vero o falso
Il mio lavoro non è mai stato realmente disturbato dall'abitudine del bere: vero o falso
Fin da piccolo/a e per buona parte della vita ho avuto pensieri tristi: vero o falso
Ho difficoltà a dormire e mi sveglio stanco come quando sono andato a letto: vero o falso
Sarei disposto a morire di fame pur di diventare più magro di quello che sono: vero o falso
Mi accorgo che la gente parla male di me quando passo loro accanto: vero o falso
Fin qui nulla di strano. Ora però, por favor, qualcuno mi spieghi questa:
L'anno scorso sono andato a finire sulla copertina di una rivista: vero o falso
L'anno scorso sono andato a finire sulla copertina di una rivista: vero o falso
E questa:
Negli ultimi 10 anni non ho visto nemmeno un'automobile
Negli ultimi 10 anni non ho visto nemmeno un'automobile
Voi l'avete vista almeno una macchina negli ultimi 10 anni, vero?
Sennò sete pazzi, amici miei. Stiratevi la camicia di forza che vi servirà.
domenica 8 settembre 2013
La PMA dell'io
Dunque vediamo se ho capito. Ci sono io, poi ci sono io come mi vedete voi, poi ci sono io come credo mi vediate voi. Poi ci sono io come vorrei essere io. Poi ci sono io come sono io.
Uno nessuno e centomila. Pirandello docet.
Un sacco di io. Io a destra e a manca. Io da collezione.
Ce l'ho, mi manca, ce l'ho, mi manca.
Ecco.
A me manca quello più importante.
L'io interiore.
Ovvio che non me lo dico da sola, che va bene che penso e penso e penso ma sono così tante le cose a cui penso che pensare all'io no, non c'avevo pensato.
Me l'ha detto Sciattaman.
Che poi io sono una cazzona, lo sapete no? E quando ha nominato st'io interiore io me lo sono collocato tra stomaco e budella. Non sono affatto poetica e a st'io devo stargli un pochino sul cazzo visto che ho scelto per lui la periferia invece, che so, di collocarmelo sul cuore, sul cervello, nelle zone in. Quelle che agli americani piace raffigurare con gabbie intorno agli alberi.
Pure Mary Poppins docet.
Insomma st'io nasce quando siamo piccini, pare. Il mio non è nato. Cioè io oltre che non essere tanto brava a far nascere bambini non faccio nemmeno nascere gli io.
Un fallimento.
Ma niente panico, dice Sciattaman, che l'io lo facciamo nascere adesso. Con la psicoterapia.
E io ho pensato cazzo esiste pure la procreazione assistita dell'io.
Non me faccio manca' niente. Io.
lunedì 22 luglio 2013
Amarsi un po'
E' una questione di schemi mentali. Si formano nell'infanzia, per imitazione. Non ce li togliamo più di dosso, li applichiamo ogni volta percepiamo una situazione di pericolo, paura o semplicemente una novità. Non ce ne sono di giusti o sbagliati ma alcuni ci fanno vivere male, altri bene.
Sai cosa vuol dire avere un rapporto simbiotico con qualcuno, Princess?
Sì
E con chi credi di averlo?
Con mia madre
Sogno onde anomale dall'adolescenza. Le prime, impetuose e inarrestabili mi soffocavano, riempiendo i miei polmoni d'acqua, mi uccidevano. Ed io mi lasciavo travolgere, svegliandomi di soprassalto, annaspando. Con gli anni ho imparato a scappare. Nel sogno percepivo il pericolo e iniziavo a correre, girandomi ogni tanto per controllare l'altezza dell'acqua. A volte mi salvavo raggiungendo a fatica un'altura, con la speranza che il livello del mare non si elevasse tanto da affogarmi. Ora le onde son quasi sparite. Ma l'acqua popola ancora le mie visioni notturne. Qualche mese fa camminavo sul pavimento di ghiaccio della mia camera da letto, il ghiaccio si è spezzato ed io sono andata a fondo. Ho nuotato, con grazia e con calma. Ieri notte ero su una gondola. Il gondoliere ha virato su un canale, chiuso fino a pochi minuti prima. La gondola ha incamerato acqua, si è spezzata in due ed io ho nuotato di nuovo. Con la stessa calma e la stessa grazia del sogno precedente.
Sabato ho scoperto che l'acqua è un simbolo forte, profondo, viscerale e, soprattutto, primordiale. L'acqua richiama il liquido amniotico, il rapporto con la madre.
Un rapporto complesso. Tanto intimo e profondo quanto soffocante e malato.
Ho assimilato per osmosi gli schemi mentali di mia madre. Ho fatto mie le sue ansie, l'ipocondria e l'angoscia. Ho fatto mio il suo male di vivere così come la sua sensibilità, la capacità di analisi e di introspezione.
Ma sono anche una persona ricca. Parola di Sciattaman. Perché rispondo bene alla psicoterapia, non ho costruito resistenze, mi sono aperta, miglioro in fretta.
Ci deve essere stata un'altra persona, nella tua vita, nella tua infanzia che ti ha dato un'alternativa, ti ha mostrato altri schemi mentali a cui tu hai attinto, ti ha fatto capire che esiste altro oltre la depressione, come arma di difesa e reazione.
C'è stata. E' la ZiaSanta. Che sorride e sdrammatizza, che ama viaggiare e ha fatto dell'indipendenza la sua bandiera. Che non si è mai sposata perché non voleva accontentarsi. Che trova il bello nelle piccole cose.
C'è stata lei quando mia madre si chiudeva in casa preda degli attacchi di panico.
Gliel'ho detto.
Ti ha salvata, sai?
E' stata la sua risposta.
E, inoltre, hai avuto l'intelligenza di trovare una persona più simile a tua zia che a tua madre per passarci la vita.
Sono fortunata Doc!
No, sei scaltra. La fortuna ce la facciamo da soli, Princess. E il segreto della scaltrezza è solo uno: volersi bene.
E io me ne voglio, tanto. Avevo smesso e ho sbagliato. Ma non mi spaventa ricominciare.
Sai cosa vuol dire avere un rapporto simbiotico con qualcuno, Princess?
Sì
E con chi credi di averlo?
Con mia madre
Sogno onde anomale dall'adolescenza. Le prime, impetuose e inarrestabili mi soffocavano, riempiendo i miei polmoni d'acqua, mi uccidevano. Ed io mi lasciavo travolgere, svegliandomi di soprassalto, annaspando. Con gli anni ho imparato a scappare. Nel sogno percepivo il pericolo e iniziavo a correre, girandomi ogni tanto per controllare l'altezza dell'acqua. A volte mi salvavo raggiungendo a fatica un'altura, con la speranza che il livello del mare non si elevasse tanto da affogarmi. Ora le onde son quasi sparite. Ma l'acqua popola ancora le mie visioni notturne. Qualche mese fa camminavo sul pavimento di ghiaccio della mia camera da letto, il ghiaccio si è spezzato ed io sono andata a fondo. Ho nuotato, con grazia e con calma. Ieri notte ero su una gondola. Il gondoliere ha virato su un canale, chiuso fino a pochi minuti prima. La gondola ha incamerato acqua, si è spezzata in due ed io ho nuotato di nuovo. Con la stessa calma e la stessa grazia del sogno precedente.
Sabato ho scoperto che l'acqua è un simbolo forte, profondo, viscerale e, soprattutto, primordiale. L'acqua richiama il liquido amniotico, il rapporto con la madre.
Un rapporto complesso. Tanto intimo e profondo quanto soffocante e malato.
Ho assimilato per osmosi gli schemi mentali di mia madre. Ho fatto mie le sue ansie, l'ipocondria e l'angoscia. Ho fatto mio il suo male di vivere così come la sua sensibilità, la capacità di analisi e di introspezione.
Ma sono anche una persona ricca. Parola di Sciattaman. Perché rispondo bene alla psicoterapia, non ho costruito resistenze, mi sono aperta, miglioro in fretta.
Ci deve essere stata un'altra persona, nella tua vita, nella tua infanzia che ti ha dato un'alternativa, ti ha mostrato altri schemi mentali a cui tu hai attinto, ti ha fatto capire che esiste altro oltre la depressione, come arma di difesa e reazione.
C'è stata. E' la ZiaSanta. Che sorride e sdrammatizza, che ama viaggiare e ha fatto dell'indipendenza la sua bandiera. Che non si è mai sposata perché non voleva accontentarsi. Che trova il bello nelle piccole cose.
C'è stata lei quando mia madre si chiudeva in casa preda degli attacchi di panico.
Gliel'ho detto.
Ti ha salvata, sai?
E' stata la sua risposta.
E, inoltre, hai avuto l'intelligenza di trovare una persona più simile a tua zia che a tua madre per passarci la vita.
Sono fortunata Doc!
No, sei scaltra. La fortuna ce la facciamo da soli, Princess. E il segreto della scaltrezza è solo uno: volersi bene.
E io me ne voglio, tanto. Avevo smesso e ho sbagliato. Ma non mi spaventa ricominciare.
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