venerdì 22 agosto 2014

Il bug

Le cose funzionano così.

Uno pensa di aver raggiunto una malriuscita imitazione di quello stato d'animo osannato, ambito e pure un po' sopravvalutato comunemente noto come pace dei sensi o serenità interiore e poi t'arriva la PMS, altrimenti nota come sindrome premestruale o, semplicemente, periodo in cui le donne scassano il cazzo più del solito senza apparente motivo. E' in questo momento che tutti gli sforzi, veri o presunti, fatti per raggiungere invidiabili risultati, veri o presunti, si volatilizzano come cenere al vento, puf!

Il primo sintomo è l'autocommiserazione che si palesa, generalmente, con la seguente frase: sono grassa. Che la trippa in eccesso sia solo un'inconfutabile conseguenza di un uso smodato di gassosa, alcool o, semplicemente, sintomo di costipazione non importa. Noi in PMS siamo ciccione. E corriamo ai riparti con tisane panciapiatta come nel caso della Sister, 6km al giorno a piedi, come nel caso dell'altra Sister, o pranzi a base di cocomero, come nel mio caso.  

Siccome, però, oltre a piangerci addosso abbiamo pure tanto bisogno d'affetto per bilanciare la dieta sana che imponiamo ai nostri iperattivi succhi gastrici, ricorriamo, soventemente, al cibo consolatorio. Noccioline caramellate, Campari e patatine, Pringles e Nutella. In ordine sparso e anche tutte insieme.

Poi c'è l'emotività ipereccitata dall'ormone impazzito. La PMS è il bug che attacca i firewall del nostro sistema connettivo. E' così che ci riduciamo a piangere disperate per una puntata del Dott. House. Che ci emozioniamo per un ricordo, per un odore, per una speranza, per un pezzo di vita che non avremo mai. E piangiamo ancora.

Infine viene la rabbia. Direttamente proporzionale alla vicinanza delle persone con cui quotidianamente interagiamo. Gli amici lontani si beccano solo qualche vaffanculo inespresso, quelli vicini se lo beccano in chiaro, i colleghi sono nemici arrivisti cospiratori, tua madre una ficcanaso manipolatrice, tuo marito il male assoluto.

Dio c'ha dato la vanità, le cosce, gli smalti della Kiko, i tacchi e il mascara. A me non m' ha dato le tette ma posso perdonarlo. Dio c'ha dato il ciclo. Il ciclo è quella cosa che se ce l'hai in teoria puoi procreare. Dio ha reso la procreazione pure divertente a patto che trovi quello che sa dove sta l'America della Nannini, ovviamente.  Quindi posso perdonarlo. Però, porcomondo, Dio la PMS se la poteva pure risparmiare. Dubito ne avremmo sentito la mancanza.

domenica 17 agosto 2014

Cronache di mezza estate

Ho passato il ferragosto a Fregene, col culo piazzato su un lettino blu fronte mare, i piedi a mollo, il sole in faccia e le cuffie nelle orecchie. Alle undici di mattina faceva un freddo porco quindi io ho tolto il copricostume solo verso mezzogiorno, perché tanto l'abbronzatura da pescatore ormai è out e l'incarnato da nobile fancazzista a me non me lo deve togliere nessuno. Mi sono cotta lo stesso ma la colpa non è mia. Mio marito mi spalma la crema a chiazze.

Ho pranzato con un piatto di strozzapreti pesto e vongole e ceduto alla tentazione degli acquisti in spiaggia. Alfano, se insisti co' sta storia dei vu cumpra' ti sgozzo. Dubito che potrò indossare quei pantaloni coloratissimi se le temperature al paesello non si decideranno a superare i 15 gradi serali ma il costo era abbordabile pure per una disoccupata e poi il tipo mi ha detto che sono bella. Sempre sostenuto che con l'adulazione s'ottiene tutto. Altro che bastone e carota.

Al mare ho chiesto quel che chiedo alle stelle, ai Santi, al Principale, alle coccinelle. Qualcuna di queste cose prima o poi funzionerà.

Sono in post ovulazione e il mondo mi sembra bellissimo e schifoso ad ore alterne. Non posso permettermi il lusso d'una speranza perché sperare costa e io ho esaurito il portfolio delle emozioni da mettere sul tavolo da gioco.

L'anno scorso, a quest'ora mi preparavo mentalmente per l'isterosalpingografia. Il risultato sarebbe stato confortante ma i mesi successivi, carichi di speranze indotte e pere e ormoni e aghi in panza, avrebbero messo a dura prova la mia proverbiale tempra e m'avrebbero scoperta debole, sola, piccola.

La ricostruzione è quasi più difficile della distruzione ma io, mattone su mattone, sto prendendo di nuovo forma. Visto che ci sono, prendo pure una lima per aggraziare il profilo del naso.

mercoledì 13 agosto 2014

Sexy period

Sulla stessa rivista pseudoscientifica dove avevo letto che le donne dalla classica e sensuale forma a clessidra, col culo che si bilancia al torace e il vitino da Il diavolo veste Prada, sono fertili (mavammoriammazzato giornalista iettatore) ho anche letto che le donne in fase ovulatoria tendono ad acchittarsi di più. Una sorta di rivisitazione post moderna di quell'istinto primordiale che porta le femmine in amore a secernere sostanze odorose come richiamo per il maschio alfa, beta, gamma quello che passa il convento che qua c'è crisi. 

Contrariamente alla prima tesi, di cui rappresento la confutazione vivente, la seconda dev'essere azzeccata. Non si spiegherebbe altrimenti la mia voglia di stick per le unghie. Ebbene sì, ho ceduto alla loro irresistibile frivolezza lasciando che la Sister O. me ne appiccicasse due, a forma di fiorellino, rispettivamente sull'anulare della mano destra e sul pollice della sinistra.

Ma mica finisce qui. Ho anche comprato dar cinese sotto casa in un piacevolissimo negozietto vintage una tutina coloratissima che pavone co' la rota scansite.

Sorvolerò sul fatto che mi sono avventurata in una ceretta intima fai da te senza avere qualifiche di sorta con conseguenti effetti disastrosi mitigati solo dall'olio di oliva perché, insomma, c'ho pure io uno straccio zozzo di reputazione da difendere. Ma, insomma, penso d'aver reso l'idea.

Oggi, passato il periodo propizio, ho deciso che il tacco 12 per uscire la sera al paesello è ridicolo, oltre che superfluo, che a mio marito piaccio pure col pigiama a quadretti rosa e che se le penne alla norcina che ho cucinato per pranzo renderanno vani i miei tentativi di sembrare Belen domani in piscina non me ne frega un ciufolo, tanto ho già vietato alla Sister di fare foto con la seguente motivazione: c'avemo la trippa. 

Ma semo secsi lo stesso





lunedì 11 agosto 2014

Dreams are my reality

Quest'estate ha il sapore delle cose semplici, del tempo sospeso. Nessuna valigia sul letto ne nuovi luoghi da esplorare perché le vacanze costano ma i sogni, sebbene spesso si dica il contrario, costano di più. Noi investiremo i nostri risparmi in una scommessa, perché, in fondo, di questo si tratta e, nel frattempo, cerchiamo di adattare la nostra vita ai dettami vacanzieri. Ci alziamo tardi, pranziamo alle tre, facciamo giorno, ci circondiamo di aromi, colori e sapori famigliari ma mai stantii e incontriamo i visi di sempre.

Io faccio progressi ma non me ne accorgo o, meglio, me ne rendo conto a cose fatte. Tipo ieri riflettevo sul fatto che non mi sento più sola, incompresa e fuori luogo in mezzo agli amici, che i figli degli altri non sono i miei figli mancati, che chi campa di invidia muore di rabbia e, dopotutto, non ne vale proprio la pena.

Tuttavia non posso permettermi, non ancora almeno, di rinunciare alla mia sacrosanta dose di solitudine, pace e silenzio assoluto perché, dopotutto, resto una persona estremamente socievole ed estremamente misantropa. Insomma sono bipolare ma non è una novità. A qualcuno piace, dicono.

Non so cosa attendermi da questo autunno. Di sicuro arriveranno risposte, di sicuro in base a queste risposte verranno prese decisioni. Di sicuro la mia vita, in un verso o nell'altro, cambierà. Non so se sono pronta ma so che non posso più aspettare.

Intanto mi godo i tramonti rosa, dal mio balcone. E sogno, gratis. Almeno per il momento.

lunedì 4 agosto 2014

Il lavoro te lo sogni. La panza pure.

Ho sognato d'aver vinto una lunghissima intervista a Beppe Grillo. Proprio così. Avevo facoltà di chiedere tutto quello che volevo ma senza previa preparazione. Così, forte del mio passato da giornalista dotata di ventose per l'arrampicata selvaggia sugli specchi, mi sono parata il chiulo giustificando la mia impreparazione con una lunghissima premessa che parlava della mia disaffezione nei confronti della politica, figlia della delusione per i fatti e misfatti dei tipi loschi che avevo scelto alle elezioni come miei rappresentanti. La prima domanda vera e propria riguardava, guarda un po', il lavoro. Chiedevo a Grillo cosa si stesse facendo di concreto per i precari come me. La classe operaia del nuovo millennio. Quelli con ameni contratti a Partita Iva, che versano contributi INPS a fondo perduto, che non hanno neppure il diritto di ammalarsi e subiscono le raccomandazioni, degli altri. Non ha fatto in tempo a rispondermi perché alle quattro e quaranta di notte, Biagio, che aveva già violato il divieto di salire sul letto, è caduto dallo stesso. Sì, c'ho il cane scemo ma ogni scarrafone... etcetera. 

Come avrete quindi intuito sul fronte lavoro non ci sono novità. Continuo a fare colloqui, inviare curricula, ricevere proposte dequalificanti o iperqualificanti ma sempre a, tipo, un euro e mezzo l'ora che manco la benzina per arrivarci o l'abbonamento alla corriera.

Niente di nuovo nemmeno sul fronte gravidanza perduta. Per il post coital test è presto, prima bisogna rifare le analisi al marito per accertarci che la cura di tre mesi stia facendo effetto. Che questo stop coincida con agosto paziente mia non ti conosco magari è una coincidenza. O magari SantoSpirito 'sta a palle all'aria alle Maldive, vacceacapì.

Io continuo a fare la spettatrice o scrutatrice non votante, fate vobis. Assisto a pance in crescita, nascite, fiocchi rosa, racconti splatter, congratulazioni vivissime.

Che poi 'sta cosa delle congratulazioni vivissime mica l'ho mai capita. Voi l'avete mai vista una congratulazione vivissima? Io no.